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Autore: terryoscar    04/02/2024    3 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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E’ passata una settimana da quando per ordine del vecchio pazzo siamo stati privati dei peli, strappati con sadismo praticamente ovunque, che disagio! E che dolore se ci ripenso! Cammino avanti e indietro per il giardino in compagnia del mio amico Gerard, sbotto: "Ma tu non hai prurito nelle parti intime? Amico mio giuro che non ne posso più!"
"Prurito? No no! Forse Alain ....  a te sono rimaste delle piattole?!"
"Ma no!! Sta ricrescendo tutto ed io ho un terribile prurito!"
"Sta ricrescendo? Di già? Credimi ...  a me nulla!"
"Vedrai che succederà anche a te!"
Ascolto una voce alle mie spalle, è il Re. "Guagliò, pure io sto a disagio! Non faccio che agitarmi in continuazione, a dire il vero vorrei tornarmene a Napoli ma prima deve tutto passare, non posso portare con me queste piattole schifose!”
"Maestà!" Rispondiamo facendo un inchino di saluto.
Vedo lu Cardinale Richelmy camminare a passo veloce e dico: "Guardate là! Mi pare nu sorcio: ci guarda come se facessimo chissà quali peccati e poi appena mi vede tira fuori la Croce e mi benedice, nemmeno se fossi indemoniato."
"Eh Maestà, per il cardinale siamo tutti indemoniati! Secondo lui le piattole sono la punizione divina per la nostra dissolutezza.
"Punizione divina!? Tzè, vurria propria a vedè se lui non va con le femmine!”
Alain ribatte: "Se tutti i Cardinali fossero come il conte Armad ..."
"Ahhh quindi mio caro Alino concordi con me!?"
"Indubbiamente Maestà!" Rispondo convinto, l’ex Cardinale è un uomo molto a modo.
"Ma chillo scurnacchiato ci tratta tutti come appestati. Ma dico perché non se ne nella sua villa, visto che ne ha una qui a Collegno!?"
"Perchè deve vegliare sulla virtù della marchesa Jolande! Ih ih ...."
"Ehhhhh ma se chilli due non si fermano un attimo! Forse adesso! Ma solo perché lu Guaglione si è inguaiato con quelle piattole schifose! Cumme a nuje!"(come noi)
"Ma no Maestà. Il Generale ha fatto sorvegliare Robert dai suoi uomini più fidati. Credo proprio che abbiano combinato molto poco"
"Ma per piacere! Alino, possibile ca tu si a cussì sano sano?! E poi li ho visti io ad andarsi a imboscare dappertutto!"
"Se lo dite Voi, Maestà ...."
"Uè Alino, debbo riconosce ca ti ha fatto bene prendere na muliera italiana, non solo  hai imparato l'italiano ma adesso pure il napulitano!" osservo il Cardinale. "Oh no! Lu prevete (il prete) sta venendo da chista parte!" tiro gli occhi al cielo. "San Gennà datemi la forza di suppurà stu prevete fore de capa!"(datemi la forza di sopportare questo prete fuori di testa)
Piego appena il capo e in segno di saluto dico: "Maestà ..." saluto il sovrano mentre tento una fuga, anzi no, come direbbe il generale, una ritirata strategica!
"Si si .... ALINO!! Uè, dove credi di andare? Tu resti acca!! E parli con lu prevete!"
"Io, Maestà!? Ma cosa c'entro io? E' con Voi che vuole parlare!"
"Appunto! Io mando avanti i soldati ....  e resto nelle retrovie! Sono il RE!"
"Ma Maestà!"
Osservo il Re e l'attendente e con tono grave domando: "Maestà forse non avete piacere di conversare con me?"
"Eminenza!" Rispondo mentre attendo che questo prete si inchini al mio cospetto.
 
Io sono il Re, lui solo un Cardinale.
 
"Maestà, Voi sapete se l'allarme piattole sia rientrato a palazzo?"
"Eminenza, non Vi hanno insegnato le buone maniere? Dovete inchinarvi davanti al Vostro Re. E non potete rivolgergli la parola per primo! Voi mancate di educazione! E non conoscete l'etichetta!" Rispondo tutto impettito, con parole chiare e ben scandite.
 
 Gli faccio vedere io a questo qui, chi comanda!
 
Le parole del mio interlocutore mi irritano, stringo il crocifisso che porto al collo poi lo metto in evidenza e dico: "Avete ragione ma pensavo che Nostro Signore venisse prima di qualsiasi autorità e poi siamo tutti ospiti nella residenza dei Jarjayes."
"Ma io songo lu Re (sono il re) e Vuje mi dovete obbedienza. Io sono stato unto con l'olio sacro, sono Re per volere divino. Inchinatevi dinannzi a me, uomo!"
"Mi inchino umilmente al Vostro cospetto."
"In ginocchio, prego!" Rispondo fiero ed impettito. Adesso lo sistemo io chisto (questo) vecchio prelato, nella sua lunga toga rossa, tutto rugoso.
 
Mi inginocchio con un poco di fatica e aspetto che il Re dia l'ordine di rialzarmi.
 
"Bene, posso ritenermi soddisfatto. Ora ditemi, Eminenza. Avete facoltà di rivolgermi la parola". Aggiungo le ultime parole muovendo appena la mano, con distacco.
Mi rialzo con altrettanta fatica mentre sento un fastidioso prurito nella parte bassa. Sento il bisogno di grattarmi ma resisto. "Maestà, come ho già detto, vorrei sapere se a palazzo ci sono ancora le piattole."
"Ma Vi pare una domanda da fare a me? Al Re di Napoli e di Sicilia? Ma chiedetelo ad un servitore!" Tuono tutto impettito.
"Si, si, ma so che anche Voi siete stato colpito dalle piattole e volevo sapere se l'avete risolto ..."
"OVVIO!!"
Alain domanda: "Cardinale, scusatemi se mi intrometto nella Vostra conversazione ma ... forse Voi avete problemi al riguardo? Se così fosse parlate! Altrimenti rischiamo di appestarci nuovamente e dato lo strappo che abbiamo già subito, non mi pare che sia il caso."
"Problemi? Io? Ovvio che no! Io ho Nostro Signore che mi protegge, con tutta la sua benevolenza! Sono un servitore di Nostro Signore, non un frequentatore di bordelli!"
Il Re con tono altero ribatte: "Uè Uè Cardinà! Il qui presente Re delle due Sicilie non è un frequentatore di bordelli. Io se voglio, le donne le trovo ovunque e dappertutto! E poi per dare un titolo alla gente bisogno essere titolati! Forse VUJE site (voi siete)  nu frequentatori bordelli!"
"MAESTA'! Non Vi permetto queste insinuazioni. Sono gli uomini che frequentano quei luoghi ad avere diffuso le piattole per tutto il castello"
"Vuje sarete pure nu Cardinale ma site nu scostumato oltre ad essere ignorante!"
"Vi sbagliate Maestà! Io sono un uomo di Chiesa, con il compito preciso di portare la parola divina in questa casa di scostumati!" Dico passandomi appena la mano tra la veste.

Osservo il gesto de lu Cardinale, è ovvio che ha prurito. Ribatto sarcastico: "Ma davvero?! Allora perché state suffuendo? (soffrendo) Vuje avite prurito quindi avite le piattole! Ma guarda chiste! ... Alino, sta specie di Cardinale ha appena detto ca siamo frequentatori di bordelli e San Gennaro l'ha punito!" faccio numerosi passi indietro. "Accà c'è sta il rischio di nuovo contagio!"
"Impossibile! Io ho Nostro Signore a proteggermi!" Rispondo sempre più in difficoltà. Muovo piano le gambe, le incrocio, nel tentativo di avere sollievo. Accidenti, temo che il Re abbia proprio ragione! Di sicuro avranno messo le piattole di proposito nel mio materasso!
"Cardinà, Vi consiglio di rivolgerVi a lu Generale per farVi strappare nu poco di peli! Solo accussj Vi libererete da chille schifezze!"
"Io non ho nulla di cui liberarmi! Ed ora, se volete scusarmi, Maestà ..." lascio la frase in sospeso, faccio un piccolo inchino e cerco di allontanarmi.
Vedo lu Cardinale allontanarsi quasi correndo. "Alino guarda come chillo scurnacchiato corre! Sono sicuro ca tiene le piattole. Ah ma chilla è stata la mano divina di San Gennaro. Ben gli sta!”
"Maestà, non posso che concordare con Voi! Ben gli sta!" Rispondo mentre scoppio a ridere.
"Alino dimmi ... come ti senti senza peli là?"
"Strano Maestà, molto strano!" Aggiungo imbarazzato.
"In tutta confidenza anch'io! Infatti non riesco più a stare con na femmina. Mi sento come un omuncolo."
"Ah no, questo proprio no! Io funziono benissimo ..... ma è tutto così .... strano! Insomma .... appiccico ancora, lì!"
"Ma guarda che disgrazia ci è capitata! ... Bah ... meglio che non ci pensi! ... A proposito devo chiedere a Carulina se l'ho messa incinta."
"Maestà ... se così fosse, la Regina non potrebbe viaggiare, o sbaglio?!"
"Eh Alino, ormai manco da troppo tempo dal mio regno e gli affari di stato mi costringono a ripartire. Certo con calma ma dovrò ripartire e Carulina dovrà venire cummè." (con me)
"Con tutto il rispetto ma permettetemi di dire che mi mancherete. Come dite Voi, mi mancherete assaje!"
"Grazie Alino. Forse vorresti partire con me?!"
"No, no! Io sono e sarò sempre un devoto servitore dei Jarjayes!"
"Uhm .... ma dimmi ..... avrai pure qualche pettegolezzo .... sui Jarjayes?!" Domando incuriosito, forse posso farmi raccontare qualche curiosità su questa strana e simpatica famiglia.
"Ah ah ah ... no! I Jarjayes sono così come li vedete. Non hanno nulla di più ah ah ah ..."
"Eeeeh .... ma tu, di sicuro, saprai molte cose! Su su .... raccontami qualche ..... segretuccio!"
"Credetemi, non hanno segreti. I Jarjayes sono gente buona, generosa e perché no, un poco alteri ma fondamentalmente gente di buon cuore. E poi con tutto il rispetto anche se sapessi qualcosa di compromettente, io sono un servitore leale."
"Ma no! Cosa hai capito! Io voglio sapere solo qualche curiosità! Nulla di compromettente, ci mancherebbe! Per esempio .... perchè quel quadrupede piscia sempre sui piedi del generale?!"
"Forse perché gli sarà simpatico! Ah ah ah ... Scherzavo .... da quello che so, i cani marcano il territorio però potrebbe essere anche perché dal primo giorno in cui il Generale l'ha visto, ha avuto da ridire. Il Generale avrebbe preferito che Andrè regalasse a sua moglie un gioiello e non un cane. Ma come sappiamo, il mio amico è un uomo particolare. È di animo buono e gentile."
"Ah si, lu marito del conte Oscar è un uomo eccezionale! Ed anche fortunato, bisogna ammetterlo. Madame Oscar è una donna particolare ma decisamente affascinante. E scommetto che tu, Alino, qualche pensierino su di lei lo hai fatto!" sentenzio sibillino.
"IO?! No, no! ... Beh, almeno come donna l'ho rispettata sempre ma come mio Comandante un po’ meno."
"Come tuo comandante? Racconta un po', Alino. Sono davvero curioso!"
"È stata il Comandante dei soldati della guardia di cui facevo parte. Beh, potete immaginare la nostra sorpresa nel sapere che il nostro nuovo Comandante fosse una donna. Non l'abbiamo presa bene. E' assurdo che dei soldati prendano ordini da una donna!"
"E su questo, Alino, debbo darti ragione! I miei soldati si sarebbero ribellati! Ih ih ih!"
"Anche noi ma in breve tempo il nostro diavolo biondo non solo si è fatta rispettare ma ha dimostrato di essere coraggiosa e valorosa. Onore e rispetto al Comandante Oscar!" Ribatto mettendomi sugli attenti. “Quella donna ci ha conquistati. Noi la stimiamo, prima di tutto come comandante e dopo come donna. Certo, qualche fantasia sulla donna l’abbiamo fatta …. Ma diavolo, siamo uomini, noi!”
"Diavolo biondo .... ih ih ... in effetti il soprannome le calza a pennello!  Quella donna è eccezionale!!"
 
"FERDINA'! ... FERDINANDOOOO ...."
Ascolto le grida della mia regina, mi volto verso la sua dolcissima voce. La vedo, corre verso di me, è fuori di sé. Capisco il suo atteggiamento, spalanco le braccia felice, le sorrido. "Carulina mia, dimmi che l'alleanza con quella capa tosta del tedesco è fatta!"
"Dannato Ferdina'!!! IO T'ACCIDO!! IO TE LO TAGLIO!!!!!" Urlo mentre corro verso di lui, poi vedo delle pietre a terra, le afferro e le lancio verso Ferdinà. “Dannato Ferdina’!! Ah, ma questa me la paghi!”
Con le mani tento di ripararmi dai colpi inferti da Carulina, imploro: "No ... no ... Carulina mia, mia cavalla selvaggia non colpirmi, io servo ancora!"
"NO!! A MME NON SERVI PIÙ!!" Afferro un'altra pietra e cerco di colpirlo lì! “Se l’ho uccido, almeno eviterò altre gravidanze!”
"AHIAAAAA .... CHE MALE! MA TU SI PAZZA! ... ALINOOOO AIUTAMI DA CHISTA PAZZA! FERMALA!"
"Maestà .... come posso fermare la Regina? Io sono solo un povero servitore!"
"MA CHE NE SACCIO!?" (che ne so) continuo a coprirmi dalle sassate, corro, mi nascondo dietro un grosso troco di albero. "ALINO, SALVAMI! TE LO ORDINANA IL RE DELLE DUE SICILIE!"
"Alain! Guai a te se osi avvicinarti a me! IO devo sfogare la mia rabbia sull'unico colpevole!!!"
"Ma Maestà, Voi non potete rendere orfani i Vostri figli! Fatelo per loro!”
"Orfani no. Ma figli di un padre impotente si!!"
 
Osservo la Regina, è davvero furiosa. Non credo di averla mai vista così.
 
 
Approfitto del momento e corro via, lontano da chilla pazza di Carulina."
 
"Dannazione! Alain, per colpa tua mi è sfuggito!! AH!! FERDINA'!! TANTO IO TE LO TAGLIO!! SAPPILO!"
Mentre mi allontano, dico a gran voce: "CARULINA, LO SO CHE TI E' PIACUITO QUINDI NON FARE PULCINELLATE! SEI FUORI LUOGO!”
Osservo il fetente correre via, mentre si prende gioco di me. "Non ti preoccupare Ferdinà. La resa dei conti è solo rimandata!!" Aggiungo con tono solenne.
Corro lontano da Carulina fino a scontrarmi con qualcuno. Cado rovinosamente, protesto: "Per tutti i Santi! ..." mi alzo, mi massaggio il fondoschiena. "Che botta!"
"Maestà, Vi siete fatto male! Sono desolato ..."
"Uè Cumpà si tu!? Ma statte attiento a quando cammini!"(stai attento)
"Si si .... se solo non avessi questo prurito ...."
"Li chiattille?! Tieni ancora li chiattilli?! (piattole) Ma ti si rasato?"
"Ovvio!! Mio nipote ha obbligato tutti gli uomini a .... rinunciare alla propria peluria, vanto per ogni uomo! Ma ora .... prude! Accidenti alle piattole!"
"Siente! (senti) A me delle tue chiattille non interessa niente! ... Carulina è furiosa, ha tentato di lapidarmi solo perché l'ho messa incinta! ... Cumpà, debbo ricorrere ai ripari e tu dovrai aiutarmi!"
"Io? E come?!" domando davvero curioso, cosa passa per la testa al mio amico?
Stasera dobbiamo organizzare una serenata per Carulina! Voglio un mandolino, un tamburello e un vestito da Guappo con tanto di fazzoletto rosso che metterò al collo. Voglio che Carulina mi veda affascinante."
"Se posso permettermi, Maestà. Non è che l'ultima serenata sia andata molto bene"
"Ma stavolta andrà bene perché oltre alla serenata, voglio un banchetto succulento. Ovviamente tu indosserai nuovamente il vestito di Pulcinella."
"Come desiderate Maestà. Ma poi non lamentatevi con me. E ricordatevi che questa serenata potrebbe arrecare danno alla famiglia"
"Uè Cumpà, se sarà il caso, canteremo e balleremo in mezzo a li chiattilli! Mi sono spiegato?"
"Si Maestà … Maestà ma è una serenata oppure un festeggiamento per l’arrivo del nuovo erede?!”
"Per l'erede! Cumpà ma ci pensi, maschio o femmina che sia, diventerà nu tedesco! Eh si, perché Federico Guglielmo II tiene figli in abbondanza!  E l’alleanza con i tedeschi è cosa fatta!”
"Come desiderate, Maestà. Ma preparatevi al caos! Non appena le mie nipoti sapranno della serenata .... ne vorranno una anche loro! E ricordate cosa è accaduto l'ultima volta?"
“Uè Claudiuccio bello ma vu capì che io debbo festeggiare perchè m'aggio (mi devo) imparentare con i tedeschi?"
"Si certo! Ma Voi avete capito che razza di famiglia è la mia?!" Domando un poco sarcastico. Una famiglia di tiranni bacchettoni, certo. Ma anche una famiglia molto unita e leale.
"Si, si aggio capito! Ma io so’ troppo felice per non festeggiare questa alleanza. A proposito, mi so ricordato che devo andare in camera mia per impugnare penna e calamaio! Aggio avvertire a Federico ca ormai ci siamo, l'alleanza è fatta!" Dico quasi correndo verso il palazzo. Mi gratto. "Maledizione! Prima li chiattilli adesso li peli che stanno crescendo!"
"Poveri noi. Prevedo un gran caos ....  e senza neppure avere diritto ad un po' di attività ludico-ricreativa-amatoria!"
 
 
 
Sono in camera di mio figlio, mi contorco dal prurito, protesto: "Augustin fa qualcosa, non ne posso più, aiutami!"
"Certo Padre, strappiamo via tutto ed è fatta! Faccio venire qui un paio di aiutanti e procediamo!"
"Per carità! Io Reynier conte de Jarjayes generale in capo dell'esercito francese assalito da volgari pulci! Ahhh che sciagura!"
"Padre, capita. Lo sapete anche Voi. Certo, a me non è mai accaduto, ma a molti soldati è accaduto. Anche in uno dei reggimenti che ho avuto ai miei ordini. Quindi ... procediamo?!" Domando con tono sarcastico. “La soluzione tanto è una sola, radicale.”
"Possibile che con tutte queste piattole che si aggirano a palazzo tu non sia stato colpito?"
"Assolutamente no. Ma devo ammettere che faccio prevenzione. Lavaggio con aceto, cura e controllo delle parti interessate. Insomma Padre, curo molto l'igiene. E anche Marguerite …  e anche Oscar, Andrè e persino la bestiaccia. Devo ammettere che lo stanno tenendo pulito, disinfettato e sanificato.”
Guardo minaccioso mio figlio e ribatto: "Vorresti insinuare che io sia poco pulito?"
"No, certo che no. Ma forse non avete prestato la giusta attenzione, diciamo così. Ditemi, Lorene è sana, vero?!"
"Lei si. Da quando si è scatenato l'inferno, si è barricata in camera sua, non fa entrare nessuno, neppure me." aggiungo le ultime parole sconsolato, sarò anziano ma tutto sommato ho ripreso a funzionare.
"Perfetto, allora abbiamo un problema in meno. Forza Padre, chiamo la servitù e faccio portare qui la cera. Intanto spogliatevi e mettetevi sdraiato!"
Mi appoggio con forza al bastone e borbotto: "Ma cosa deve accadere alla mia età!"
"Eh Padre .... ci vuole pazienza!" Rispondo mentre tiro il cordino per chiamare la servitù. Credo che manderò a chiamare Alain .... e mio genero, anche se lo so che non è una mansione adatta a lui .... Andrè è così gentile ed educato che potrà aiutarmi con mio padre.
"Vorresti che le mie nudità vengano messe in bella vista dai tuoi generi?"
"Beh, qualcuno dovrà pure provvedere all'eliminazione .... e comunque non generi plurale. Genero, singolare. Andrè. Il genero perfetto!"
"Potresti farlo tu, senza ricorrere a nessuno!"
"Assolutamente no. Io sono il capofamiglia, controllo, dirigo, ordino" sentenzio deciso.

TOC TOC TOC
 
Apro la porta ed entro.
"Augustin, hai chiamato tu? Di cosa necessiti?"
"Per favore va a chiamare Andrè. Ho bisogno del suo aiuto!"
"Andrè? Eeeeh ....  per quale motivo vorresti mio nipote?!"
"Deve ripulire mio padre."
"Andrè? E perchè mai dovrebbe farlo lui? Ci penso io a tuo padre!! Su su .... fammi vedere di cosa si tratta!!" Risponde decisa, in questa casa senza di me sarebbero persi.
Vedo mio padre sobbalzare all'indietro e digrigna: "Nanny, mio figlio ti ha detto di far venire tuo nipote, sbrigati!"
"Forse non Vi fidate di me, Signore?" Domando sospettosa.
"Sei una donna ed io non mostro le mie nudità a te che tra l'altro sei stata la balia di mio figlio!"
"E vorreste mostrarle a mio nipote? Vi mando Alain, allora! Sono certa che con lui Vi troverete a Vostro agio. Irriverente e testardo, sarà perfetto per Voi!"
 
sgrunt, questi Jarjayes …. Testardi come muli, decisi. Folli! Ecco a chi assomiglia Augustin, a suo padre!
 
"Arg ... sei testarda come un mulo!"
"Ovvio .... ad avere a che fare con i Jarjayes si diventa così!"
"GRUNT ....."
"Con permesso ….. vado. Vi faccio portare anche la cera, l'olio e l'aceto!"
"Vai, muoviti! Non ne posso più!" Rispondo mentre mi gratto.
Esco dalla stanza sbattendo la porta. "Uff .... questi Jarjayes sono uno peggio dell'altro!" Borbotto mentre vedo arrivare Madame Marguerite. "Madame! Spero non vogliate andare nella Vostra stanza!"
"Perché? … Cosa succede?" mi fermo ad osservare Nanny, decisa come sempre.
"C'è Vostro suocero in attesa che Augustin lo .... ripulisca, passatemi il termine. Ora vado a prendere la cera e chiedere aiuto a Alain ...  e Andrè. Non so perchè ma Vostro marito vuole Andrè! Povero nipote mio!"
"Per Augustin, André è il suo braccio destro."
"Si certo ..... ora scusatemi Madame, ma devo andare a cercare il tutto."
Vedo Nanny allontanarsi a passo spedito, veloce, come di consueto. Poi mi volto e raggiungo la mia stanza, voglio parlare un poco con Augustin! Raggiungo la stanza ed entro decisa.
"AUGUSTIN!!"
Sento la voce squillante di mia nuora, mi volto, la guardo dritto negli occhi. "Non si usa bussare prima di entrare?!"
"Voi forse bussate quando entrate nella Vostra stanza?" Domando ironica.
 
 Questa è la mia casa, la mia stanza privata. Qui è lui l’intruso.
 
 
"Noto con dispiacere che il tempo ti ha reso decisamente sfrontata."
"Ho solo assorbito i lati migliori di Voi Jarjayes!" Aggiungo allegra.
Sento un terribile prurito, mi trattengo dal grattarmi davanti a mia nuora e dico: "Ti dispiace andare via? Ho un problema di cui discutere con Augustin."
"Si, anche io devo discutere con Augustin"
"Ma il mio problema è più urgente del tuo!"
Vedo mio marito farsi in avanti. "Per favore Marguerite, mio padre ha bisogno di me. Parleremo più tardi."
"Posso sapere cosa intendi fare? E soprattutto ... perché devi sempre coinvolgere quel santo di Andrè?"
"Perché .... perché si! Ma insomma Marguerite ..... non sono questioni che ti riguardano, ecco!"
"Tutto ciò che accade in questa casa mi riguarda! E lascia stare in pace Andrè, lui deve occuparsi di nostra figlia e di nostra nipote, chiaro?!"
 
Sento lo sguardo deciso di mia Moglie, quando si tratta di Andrè, guai a toccarglielo. Sembra quasi possessiva …. Forse dovrei essere geloso?
 
"Marguerite ..... " rispondo mentre allargo le braccia, "Se ci lasci solo tra un'oretta lascerò Andrè libero, te lo assicuro!"
"E sia, ma sappi che poi TU sarai a mia disposizione, chiaro Augustin? Mio, solo mio!" Aggiungo guardando mio marito dritto negli occhi.
Osservo mia nuora voltarsi e lasciare la stanza, lasciando una scia profumata dietro di lei. "Augustin, tua moglie è davvero affascinante. Una strega. Tutta sua zia! E smettila di fare quell'espressione!"
"Ma quale espressione?"
"La tua!! Ah ... queste donne! Ci fanno fare tutto quello che desiderano! E noi uomini siamo solo i loro zerbini!"
"Effettivamente ..."
"Effettivamente ... devi occuparti di me, ora! Sgrunt, che prurito!!! Ma perché proprio a me? Non poteva capitare a te?!"
"Per una volta tanto che non capita qualcosa di sgradevole a me, dovrei sentirmi in colpa?"
"Esatto!!! Senti .... ma Armand? Almeno lui è stato .... colpito?!"
"Si, anche lui e si rifiuta di pulirsi, dice che è peccaminoso sottoporsi a una simile pratica."
"Peccaminoso? Povero me, con tuo fratello ho sbagliato tutto. Avrei dovuto chiuderlo all'accademia militare prima di mandarlo in seminario! Almeno così avrebbe imparato a comportarsi!"
"Finalmente l'avete capito." sbotto sollevato.
 
Armand come prelato è un vero disastro e il seminario lo ha rammollito. Talvolta è indegno del nome che porta!
 
"Ma forse non è troppo tardi! Sgrunt, accidenti che prurito!" brontolo mentre mi gratto in un certo posto. "E fa anche male! Non vorrei che poi la mia parte .... ne risentisse! Il mio IO, intendo!"
Sorrido e rispondo sarcastico: "Tanto Vi serve a poco o niente ah ah ah ... coff ... coff ... Scusatemi."
"Eh .... ho una moglie molto più giovane di me da soddisfare, io! In confidenza, Augustin, hai fatto bene a scegliere una moglie poco più giovane di te, almeno invecchierete contemporaneamente. Insomma .... la mia Lorene .... necessita di attenzioni che io, mi pesa ammetterlo, ma fatico a soddisfare."
"Uhm ... mi dispiace Padre ..."
TOC TOC TOC
"Deve essere Andrè! ... AVANTI!"
Entro accompagnato da Alain, che tiene in mano il fornelletto con su la ciotola piena di cera, mentre io ho in mano alcune spatole e delle strisce di tessuto.
"Signore, la nonna ci ha detto di venire qui, con urgenza!"
"Si. Dovete occuparvi di mio padre, anche lui è stato colpito dalle piattole."
"Si, certo Signore. Forza Alain, prepariamo il necessario." Poi mi volto verso l'anziano generale ed aggiungo: "Signore, dovreste prepararvi anche Voi"
"Si si .... ma voi due non guardate troppo! Sono un uomo pudico io! E tu Augustin, vieni qui e aiutami!" Aggiungo battendo a terra con il bastone.
"Come desiderate Padre. Rispondo mentre tolgo la parrucca, per assicurarmi che non venga infestata, e lego bene in alto i miei capelli. Poi mi avvicino a mio padre ed inizio a sbottonare i suoi pantaloni. "Questa è una mansione da valletto. Dovrebbe occuparsene Jean!"
"JEAN?!! NO, PER CARITA'!"

"Ih ih ih ... sento la risata sottile di Alain.
"E tu, cosa ridi?!! Pensa a tua moglie!!"
"Ehm ... scusatemi, io non ridevo per Voi ma per una cosa strana che mi è capitata qualche giorno fa. Tutto qui!"
"Uhm ... e cosa ti sarebbe mai capitato di così divertente?!" Domando mentre mio figlio finisce di spogliarmi. Abbasso lo sguardo e vedo il mio io, un po' invecchiato, infestato dalle terribili bestiacce.
"Ecco ... l'altro giorno la mula Clotilde non voleva saperne di tirare l'aratro e si è seduta ... ih ih ... ovviamente il contadino era disperato e per puro caso è passato Jean e gli ha dato un valido suggerimento e che suggerimento! Ih ih ih ..."
"Uhmuuu.... sarebbe?" domando mentre alzo un sopracciglio.
“Ha urlato al contadino: infila la mazza sotto il sedere, vedrai che si alzerà ah ah ah ... ih ih ... scusate Generale se rido ma davvero è stata una scena incredibile! Clotilde si è alzata davvero e Jean era orgoglioso di sé, ha detto perfino al contadino: Visto?! E' un ottimo metodo, funziona sempre! ... Ah ah ah ah ...."
"ALAIN!!! Certi racconti conservali per le taverne! Nella mia casa certe insinuazioni non si fanno! Ed ora muoviamoci, strappiamo tutto lo strappabile e chiudiamo la questione!" Sentenzio deciso mentre accompagno mio padre sul tavolo, lo aiuto a issarsi e poi recupero la ciotola con la cera sciolta, calda.
"Bene Padre. Vi avviso, non sarà piacevole ma sono certo che da buon generale resisterete al dolore e darete prova di carattere!", poi mi volto verso Alain e Andrè ed aggiungo: "Tenetelo ben fermo, mi raccomando. Vedo i due ragazzi sistemarsi, poi mi avvicino e inizio a coprire la parte interessata con la cera. Ho deciso di iniziare dalla parte più sensibile, il resto poi sarà una passeggiata. Spalmo per bene, poi prendo il tessuto, lo appoggio e premo leggermente. "Padre, mi raccomando, resistete!"
"Basta chiacchiere. Passa all'azione!" rispondo deciso.
"E sia" Afferro un lembo del tessuto e tiro deciso, mentre con la mano libera tengo tesa, per quanto possibile, la pelle raggrinzita del mio anziano genitore.
"AAAAHHHHHHHHHAAAAA!!"
Sento l'urlo disumano di mio padre, mentre mi rendo conto che Andrè e Alain faticano a tenerlo fermo. Mio padre muove una gamba e riesce a scalciare contro il povero Alain che cade rovinosamente a terra.
"Accidenti! Nonostante la sua veneranda età, che forza!" Sussurro mentre mi rialzo.
"Alain!! Ma insomma, non sai neppure tenere fermo un anziano?!! Ah ...  ti sei proprio rammollito!!"
"Io Signore?! Vostro padre, piuttosto, ha la forza di un soldato in pieno vigore."
"Ma figuriamoci! Su forza, tienilo fermo, devo procedere con gli altri strappi!" Ordino deciso.
Osservo le nudità del Conte Reynier, sussurro: "Povero vecchio Generale, mi fa molta pena..."
Ascolto le parole dell'attendente di mio figlio e ribatto stizzito: "Vecchio a chi?! Ora ti farò vedere come un uomo come me affronta una situazione simile! ... Su avanti, procedi!"
"Oh!!! Finalmente Vi comportate da soldato, Padre. E vedete di non gettare di nuovo a terra questo smidollato!" Rispondo mentre vedo Alain rimettersi in posizione. Poi prendo un altro pezzo di tessuto, lo appoggio alla cera, premo con le mani per farlo aderire meglio e strappo.
"AAAAAHHHHH!!!!"
 
 
 
 
Corro, corro tenendo alzate le mie vesti cardinalizie. Attraverso tutti i corridoi fino ad arrivare davanti alla porta del Generale Jarjayes. Busso appena e senza attendere alcuna risposta entro. Davanti a me, ho una visione a dir poco allucinante: il vecchio Generale disteso sul letto con tutte le sue nudità esposte mentre il servo gli strappa i peli nella parte bassa. "Signore ma cosa sta accadendo!? Forse mi trovo di fronte a un rito satanico?!" poi mi segno nella speranza di allontanare lo spirito del maligno che aleggia in questa stanza, luogo di evidenti riti satanici.
Vedo il cardinale entrare, ci osserva mentre stiamo procedendo con l'estirpazione delle piattole. "Cardinale Richelmy, è il modo di entrare?!"
"Il mio non sarà il modo di entrare ma in questa stanza si praticano riti satanici e sono sicuro che avvengono anche messe nere!"
"Riti satanici? Dico, ma siete forse impazzito? Stiamo solo strappando tutti i peli a mio padre!"
"Non è forse un rito satanico!?" ribatto mentre un forte prurito nella parte bassa mi costringermi a grattarmi con forza."
Alain osserva il Cardinale e dice: "PreparateVi, il prossimo sarete Voi! ... Se volete potete già accomodarVi e metterVi in libertà."
Vedo il Cardinale afferrare il crocefisso e metterlo davanti al lui, poi inizia a recitare le sue litanie. "ALAIN! Non ti ci mettere pure tu! Forza, proseguiamo!"
 
Ci mancano solo questi altri matti. Ma perché sempre guai in casa mia? Perché?!!!
 
Afferro un altro lembo di tessuto, lo applico e strappo, e poi ancora e ancora, tra le urla disperate di mio padre e lo sguardo allibito del Cardinale, che continua a recitare le sue litanie. Alla fine degli strappi, osservo il risultato: la pelle liberata dalla peluria, le pezze di tessuto intrise di cera e bestie morte. E anche qualche goccia di sangue …. L’estirpazione è cosa dolorosa, ma noi siamo uomini, siamo soldati!

"Bene, direi che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ora non resta che spalmare un po' di olio sulla parte lesa ....  e via!!"
Dopo avermi strappato tutti i peli sento le mani gelate e sudate, sussurro: "Arg ... meno male ... è finita!"
"Su su Padre. Ora mi metto un po' di olio per lenire la pelle .... vedrete che poi andrà meglio! Alain!! Prendi il pennellino e spalma l'olio! Forza!"
"Sissignore!" mi munisco di pennellino, lo immergo nell'olio poi mi avvicino al vecchio Generale che è inerme, mi guarda severamente mentre tento di trattenere il mio sorriso scanzonato, non vorrei urtarlo. Comincio a spalmare l'olio in ogni parte. Mai avrei pensato di dover fare nulla di simile!
"Alain! E mettici più grazia! Lui .... è sensibile! E non sopporta le mani maschili!"
Fermo il pennello e ribatto: "Ma Signore, la mia mano è estremamente leggera."
"Non abbastanza! Ricordati che lui ama solo le donne .... anzi, ormai ne ama una sola, la mia Lorene!"
 
Sono passati gli anni in cui saltavo allegramente da un letto all’altra. Che begli anni, spensierati, vivaci …. aaaahhhhhh
 
"Come il mio ama solo Sabrina ih ih ih ..."
"Ecco ... speriamo che funzioni ancora ... povero ... è stato strapazzato! Sob ..."
"Funzionerà, Signore, funzionerà!" Le mie parole imbarazzano il Cardinale. "Scusatemi Eminenza avevo dimenticato che non siete un uomo ... intendo dire un uomo come noi altri ..."
Afferro l'aspersorio che porto nascosto sotto alla tonaca e getto un po' di acqua benedetta sull'anziano generale. "Ecco, questo Vi proteggerà molto meglio della .... estirpazione!"
Con un po’ di fatica mi sollevo e dico: "Ma fatemi il favore! Non sono mica morto! Anzi, beneditevi da solo, ne avrete bisogno!"
"Argh! Che uomo impossibile!"
"Coff coff .... perdonate ma .... questa è la mia stanza, l'operazione pulizia di mio padre è terminata .... potreste anche uscire tutti!"
Alain con aria divertita dice: "Anch'io, Generale?"
"Tu? No, tu sei il mio attendente ed ora ripulisci tutto ciò! Porti via i tessuti, le ciotole .... insomma, metti ordine, chiaro?!"
Vedo il Cardinale avanzare verso di me, si gratta e continua: "Generale, dovete aiutare anche me! Temo che sia infestato anch'io ma Vi prego, occupateVi di me, non voglio il Vostro attendente!"
"Eminenza .... l'unica soluzione è lo strappo! Siete disposto a .... insomma, avete capito" Aggiungo mentre vedo che mio padre è incuriosito dal discorso mentre Andrè cerca di uscire dalla stanza.
Il Generale Reynier mi guarda e domanda sospettoso: "Perché mio figlio? Di certe cose se ne occupa Alain!"
"Perché mi fido di più del generale Vostro figlio! E poi, sono un Cardinale di Santa Romana Chiesa, elettore del Santo Padre!"
"Non significa nulla!" lo guardo dritto negli occhi. "Santità anche tra i prelati avvengono certe cose e Voi lo sapete bene!"
"E lo sapete anche Voi, con il figlio spretato che Vi ritrovate!"
"Almeno ad Armand sono sempre piaciute le donne e a Voi?"
"Io sono un asceta! Non ho certe pulsioni!"
"Quindi confermate che non siete proprio normale!"
"Ma come osate?!"
"Se non volete che sia Alain a ripulirVi ma mio figlio Augustin ho tutto il diritto di dubitare!"
"COSA?!!"
"Ma Padre ..."
"Zitto tu!"

Ih ih ih ... certo che il patriarca di questa famiglia di pazzi ha una fantasia smisurata! ... oppure ha ragione!? Altrimenti perché vuole che sia il vecchio pazzo a liberarlo dalle piattole e non io? ... Che gli interessi davvero! Bah ... ormai non mi meraviglio più di nessuno.


 
Osservo la scena prima di uscire dalla stanza, voglio proprio raccontare tutto a Oscar, credo proprio che avrà parecchio da ridere! Cerco di uscire di soppiatto, senza farmi notare, quando sento la voce di mio suocero. "ANDRE'!! E tu dove pensi di andare?!"
Alain continua sarcastico: "Amico volevi dileguarti, vero? Invece a quanto pare urge la tua presenza ih ih ih ..."
"Beh ... in effetti vorrei andare da Oscar ..... ma se devo restare .... poi però mio suocero dovrà vedersela con sua figlia ....." aggiungo allargando le braccia, mi devo arrendere al volere dei Jarjayes.
"André! Tu mi servi qui!"
"Certo Signore, come desiderate. Oscar dovrà attendere"
Osservo il Cardinale, continua a grattarsi. "Eminenza, il Vostro problema va risolto altrimenti Vi strapperete da solo inutilmente! ... Prego, liberateVi della veste, giù le culottes se le avete e sdraiateVi sul tavolo!"
"Argh .... non resisto più! Signore, perdonatemi! Non riesco a resistere alla tentazione! Che tortura sia!!" rispondo mentre sollevo la tonaca, sfilo le mie culottes e mi sistemo. "E vedete di avere la mano leggera!"
"Forse vorreste che fosse un altro .... Cardinale, o ex-cardinale, ad occuparsi di Voi?"
"Voglio che si occupi di me il Generale Jarjayes!"
Vedo mio padre unire le sopracciglia e con tono severo ribatte: "Vi piace mio figlio, vero?"
"Ma come Vi permettete! Voi state insultando l'abito che porto!"
"ALAIN!!!!"
"Sissignore! Ai Vostri ordini Signore!" Rispondo mettendomi sugli attenti, facendo un perfetto saluto militare. E non si dica che sono un soldato indisciplinato.
"Occupati del Cardinale ..." afferro il braccio di Augustin ..."Mio figlio verrà via con me!"
"ASSOLUTAMENTE NO! ESIGO CHE SIA IL GENERALE JARJAYES AD OCCUPARSI DI ME!!"
Punto il dito contro il prelato e ribatto: "Ciò vuol dire che piattole Vi terranno compagnia finché non Vi avranno prosciugato il sangue! ... Andiamo via, Augustin!"
"Certo Padre! Andrè, anche tu verrai con noi, qui manderemo Gerard ad aiutare Alain. E magari anche Jean!"
 
Sono dietro la porta, ascolto l'ultima frase del mio Generale, e timidamente mi faccio avanti e sussurro: "Generale avete bisogno di me? Sono qui a Vostra completa disposizione!"
"Jean! Per una volta sono felice di vederti. Devi aiutare Alain a estirpare le piattole dal Cardinale Richelmy! Su su .... vai!!" Rispondo allegro, per una volta sono contento di avere Jean tra i piedi.
"Ohhh ..." sussurro deluso. "Ed io che pensavo che foste Voi ad avere bisogno dei miei servigi!"
"AH ah ah ah ..."
Sento la sonora risata dell'attendente di mio figlio Augustin, digrigno stizzito: "Si può sapere cosa hai ridere? Se non l'hai ancora capito QUI non c'è nulla di divertente. E adesso mettiti al lavoro, estirpa le piattole al Cardinale e fatti aiutare da ... Jean! Grunt ..."

Il Cardinale osserva con attenzione Jean e con alterigia dice: "Niente affatto! Io non voglio che quel sodomita mi tocchi!"
Reynier ribatte: "Ah già, perché a Voi prelati forse piacciono le donne? Dov'è finita la Vostra carità cristiana!"
"Qui non si tratta di carità ma di .... opportunità! Ecco! Generale, Voglio che siano le Vostre mani a estirpare il male dalla mia pelle!" Rispondo con tono deciso e fiero mentre vedo quel valletto avvicinarsi a me, con passo dinoccolato, sorridendo.
Jean ribatte: "Eh no! Le delicate e aristocratiche mai del mio Generale non devono occuparsi di BEN altro!"

Ascolto le parole del valletto di mio figlio, non c'è dubbio, è irrimediabilmente invaghito di Augustin! ... Afferro la sua mano e dico: "FIGLIO vieni con me!"
"Si si, andiamo Padre! Andrè! Vieni anche tu! Forza, andiamo dalla mia nipotina!!!"
"Sissignore!"
Sento la voce alterata del Cardinale: "Generale, non potete lasciarmi nelle mani di un uomo rozzo e di un effeminato! VOGLIO VOI!"
Reynier ribatte: "Niente affatto! Dovrete accontentarVi del Rozzo e dell’effeminato!"
"FERMATEVI!!!!" Urlo, anzi quasi supplico, mentre vedo il generale padre e figlio ed il giovane genero abbandonare la stanza.
"Ah ah ah ... questo è troppo per chiunque! Ah ah ah ..." vedo il cardinale guardarmi male ma la mia risata non arretra. "Ah ah ah ... Scusatemi se ... se ... ah ah ah ... non riesco a fermarmi ma ... dovrete accontentarVi di me, ex soldato rozzo della Guardia Metropolitana e di Jean ah ah ah ..." continuo a ridere alla vista dell’espressione sconvolta dell’alto prelato.
"Sgrunt ... Pater Noster qui es in caelis ......" inizio a recitare le mie preghiere, disgustato dal comportamento di questa famiglia.
Con tono canzonatorio Alain dice: "Ehi Jean ti è mai capitato di guardare le nudità di un uomo mentre prega? Ah ah ah ..."
"Ecco ... io ..... Alain .... non dire certe .... cose" rispondo imbarazzato.
"Ah ah ah ... su, su, fatti coraggio e dammi una mano! ZAC ... e sistemiamo anche il Cardinale ah ah ah ..."
"Eh, Alain, tu sei pratico di queste cose?"
 
Osservo Jean, tutto imbarazzato, con una vocina timida, le gote arrossate. Poveretto, certe volte mi fa tenerezza, quest’uomo. Innamorato del generale. Che poi, come può amare quell’uomo? Ci sono momenti in cui mi stupisco anche che Madame Marguerite lo ami. Eppure …. Lo ama davvero! Non come succede tra i nobili, no. Il loro non è un matrimonio combinato, loro si sono scelti, innamorati, amati.
 
"Vedrai che non sarà difficile."

Il Cardinale fuori di sé ribatte: "Rozzo di un soldato hai finito di burlarti di me?"
"Ma io non mi burlo affatto di Voi, Eminenza"


Appena usciti dalla stanza trattengo mio padre. "Padre, attendete un attimo, voglio gustarmi le urla di quel prelato, che si crede superiore a noi!"
"Puff ... ma che figlio matto che ho generato! Ma si può sapere cosa c'è di tanto divertente?"
"Umiliare un falso credente?!! Magari si renderà conto che è un uomo anche lui, come me, come Voi e come Andrè!"
"AHHHH Se in quella stanza non ci fosse anche Jean, ti lascerei volentieri da solo invece sarò costretto a farti compagnia!"
"Ih ih ih ..."
"Ehi André cos'hai da ridere?"
"Nulla Signore, ma davvero volete ritornare là dentro .... o preferite .... ecco .... utilizzare un altro metodo ....." lascio la frase in sospeso mentre penso ad una gita per le segrete.
"Preferisco rimanere qua!"
"Qua, in corridoio, Generale?"
"Padre! Devi chiamarmi padre!!"
"Padre ..."
"Ohhhh! Finalmente. Come è bello sentire la parola Padre detta da un maschio! Che meravigliosa sensazione!!!" Rispondo felice, un maschio ...... la parola padre detta da un maschio ha un suono diverso.
 
 
Jean ed io ci apprestiamo al primo strappo. "Uno, due e treeeee ..."
"AHHHHHHHH ...."
"Coraggio Cardinale, siamo ancora al primo! ... Forza Jean passami nuovamente le attrezzature!"
"Si ... si Alain ..."

Sono steso sotto questi due sadici, tra me continuo a pregare quando all'improvviso sento una strana musica provenire dal basso, sussurro: "Fermatevi! ..."
Alain domanda: "Cosa c'è Cardinale?"
"Ma non sentite questo suono? Cos'è?"
"Ah di sicuro sarà il Re con il suo tamburello e mandolino! Ih ih ih ..."
Jean ribatte: "Si, Alain! Sua Maestà ha ordinato alla servitù di preparare un banchetto in giardino.... ih ih ... vedessi, sia lui che il conte Claude indossano strani abiti! Ih ih ..."
"Strani abiti? Più strani dell'ultima volta che hanno organizzato un festino in giardino?!" Domando ironico mentre strappo via un altr'altra striscia di cera.
"AHIIIIII Per tutti i santi del paradiso, fa piano!" Protesta il Cardinale.
"Eminenza, mi dispiace ma non posso fare altrimenti! ... Dunque Jean dicevi?"
"Che il Conte Claude ... beh lui è mascherato da Pulcinella, abito tipico napoletano invece il Re indossa degli strani pantaloni tirati su dalle bretelle, una camicia e infine ha intorno al collo un fazzoletto rosso. Dice di essersi vestito da Guappo."
"E cosa stanno facendo, Jean?"
"Il Conte suona il mandolino, il Re salta e balla agitando un tamburello."
Continuo nella mia opera di estirpazione mentre ascolto le parole di Jean, che mi passa cera, spatola e tessuto. Ad ogni strappo il Cardinale urla.
"AHIII Hai finito?" Domando con affanno.
"Ecco, ancora uno strappo e poi Jean potrà passare l'olio sulla parte .... interessata" rispondo mentre strappo l'ultima striscia di tessuto.
"Povero me! Stavo così bene prima di arrivare in questa casa dove aleggia l'ombra del diavolo!"
"E allora firmate i documenti per madame Jolande e ripartite veloce per Roma!"
"Ah no! Dovranno prima purificarsi con almeno due settimane di fidanzamento dopodiché io stesso li unirò in matrimonio!"
"Solo due settimane? Credo che il generale Jarjayes sia propenso ad almeno tre mesi ... forse anche cinque!"
 
mi viene da ridere, davvero questo prelato crede che il vecchio pazzi non voglia torturarli un pochino? Ih ih …. Lo conosco bene ormai, non li farà convogliare a giuste nozze così in fretta … e non permetterà loro di consumare, ovviamente.
 
"Non ho alcuna intenzione di rimanere ancora in questo posto di spergiuri. Due settimane saranno più che sufficiente!"
"Eh .... temo proprio che Vi scontrerete con il Generale. E vincerà lui, ovviamente! Ah ah ah ah! Bene, Jean, passa l'olio su sua eminenza!"
"No, no, no! Fallo tu!"
"Assolutamente no! Ih ih ih"
"Ma io non voglio che lo faccia Jean!"
"E allora arrangiatevi! Jean, noi abbiamo finito e possiamo andare!" aggiungo allegro, questo altro prelato non mi piace!
"Non ho bisogno di nessuno, farò da me!"
"Ottimo!" aggiungo mentre apro la porta ed esco, seguito da Jean.
Afferro l'olio con forza e borbotto: "Questa è una famiglia di demoni altro che nobili francesi!" comincio a spalmare sulla parte. "Ora capisco perché in Francia c'è stata la rivoluzione ... questa gente è indemoniata!" le mie dita passano delicatamente sulla parte. "Ahi ahi ... sono tutto indolenzito ...."
 
 
 
 
Sono nella mia camera, Gennarino piange tra le braccia della sua balia mentre io sono riversa con la testa nel catino e continuo a dare di stomaco. Tra un conato di vomito e l'altro digrigno: "Maledetto Ferdinando! ... Ah ... giuro che se lo avessi di fronte gli torcerei le palle!" ancora un altro conato.
UEEEEEE UEEEEEEE
Mi porto le mani allo stomaco, borbotto: "Fa sta zitto a lu picciriello! ARG .... Che mal di stomaco! ... Ah Ferdinà ... Ferdinà... se t'acciaff, t’accid! (se ti prendo ti ammazzo) Anzi no, ti tiro le palle, te le stacco. Parola di Maria Carolina D’Austria Regina delle due Sicilie!!"
"Maestà ... se volete Vi faccio preparare una tisana, Vi aiuterà!"
"Ma lu vuoi capì ca nu posso bere neppure l'acqua che do di stomaco?!"
UEEEEEEE
"Ohhhh Gennarì ma che tieni?" mi rivolgo alla cameriera. "Uè ma Gennarino è andato di corpo?"
"No Maestà! Il Principino ha qualche problema, ultimamente."
"Povero il mio Gennarino! ... Arg ..." ancora l'ennesimo conato di vomito. All'improvviso sento dei suoni provenire dal basso. "Ma che sta succedendo? ... Sembrerebbe che in giardino diano una festa! ... Certo che i Jarjayes sono gente simpatica assai ... evidentemente staranno festeggiando la sconfitta delle piattole!" continuo a dare di stomaco. "Ahhhh Ferdinà ma perché quelle piattole schifose non si sono attaccate là, prima che mi mettessi incinta?!"
 
 
 
"Forza Claude!! Forza! Mettece (mettici) più impegno! La mia Carulì ancora non si affaccia!"
"Maestà, ad essere sincero temo per la Vostra incolumità."
"E perché mai, Claude! Abbiamo fatto l'alleanza con i tedeschi! Va tutto a meraviglia!"
"Chissà come la pensa l'imperatrice!?"
"E cumme vuoi che la pensi? Ah Clà, guarda che Carulì ha gradito assai la produzione dell'alleanza! Eh, sono un marito ... molto accorto, io!"
"Maestà, io non ne sarei poi tanto sicuro."
"Clà, tu nun c'eri durante la produzione. Io ssi! E ti assicuro che ha gradito, gradito assaje! E ha gioito .... eccome se ha gioito!!" rispondo tutto fiero.
"Ma no! Non mi sono spiegato. Intendevo dire che l'imperatrice non ha molto gradito la nuova gravidanza e se Vi vedesse fare festa per la nuova nascita, credo che correreste un brutto pericolo."
"Eh noi allora facciamo festa per l'alleanza! Mi pare ovvio e facile! Ih ih ih"
 
 
 
 
Dopo una estenuate giornata a dare di stomaco, finalmente sto meglio. Mi lavo il viso, mi passo l'asciugamano e mi accascio sul sofà mentre continua a giungere della musica nella mia stanza. Ordino alla mia cameriera: "Ancora con questo suono! Uffa che fastidio! Siente (senti) affacciati a lu balcone e vedi chi sta starnazzando come na gallina!"
"Si Maestà!" rispondo mentre raggiungo la finestra e mi affaccio. Mi rendo conto che il giardino c'è una festa, guidata da Sua Maestà il Re, travestito da guappo, accompagnato dal suo fedele seguace, Claude de Jarjayes. Chiudo la finestra, raggiungo sua maestà. "Si tratta di Vostro marito, Maestà. Il Re di Napoli"
"COSA?!!! E perché chillo purc sta festeggiando?"
"Per l'alleanza con i tedeschi, Maestà.  In pratica, festeggia per la Vostra gravidanza."
"CHE?!! COSA?!!" con fatica mi sollevo dal sofà, mi avvicino al camino, afferro la pistola, la carico e dico: "Stavolta farò centro!"
"Maestà!! Vi prego ... non potete uccidere il Re! Sarebbe un delitto ... Vi supplico, Maestà!"
"Ma io voglio colpire solamente la parte vivace de lu Re!"
"Maestà ... morirebbe dissanguato!" aggiungo preoccupata, sua Maestà sembra impazzita, gesticola con questa pistola in mano, è furiosa. Sarebbe davvero capace di sparargli!
"Una lezione la deve avere!" Digrigno mentre mi avvicino al balcone.



 
Dopo essermi cosparso dell'olio sulla parte bassa, mi rivesto. Continuo insistentemente a sentire cantare e ballare. "Voglio vedere chi è che disturba in questo modo", mi affaccio al balcone, vedo il Re vestito come un comune delinquente e il suo buffone di corte suonare il mandolino, poi mi giro alla mia destra e vedo l'imperatrice impugnare un’arma da fuoco e puntare verso il suo consorte. "NO, NON LO FATE O BRUCERETE NEL FUOCO DELL'INFERNO!"
Mi giro verso la voce, è lu Cardinale, urlo: "STATE ZITTO! CHILLO' POURC MI HA SCUCCIATO ED IO L'ACCIDE!"(quel porco mi ha scocciato ed io l’ammazzo)


Sento la voce urlante di Carulina, alzo la testa, la vedo puntare una pistola contro di me ma la sua mano trema. Scappo, urlo: "MA TU SI PAZZ!"(tu sei pazza)
 
Vedo la Regina puntare la pistola verso di noi, scappo via rapido dalla parte opposta del Re. "Maestà! Ve lo avevo detto!!!!" Urlo.
BANG
Sentiamo uno sparo provenire dalla pistola dell'imperatrice. Mi volto verso il mio amico, il Re, e lo vedo ancora integro, almeno in apparenza.
"Maestà! State bene?!!" Urlo.
"Io sto bene ma Carulina je pazza!"
"E allora meglio una ritirata, Maestà! E poi lo sapete, quando è in attesa, la Regina è piuttosto ... manesca!"
"Chilla je sempre manesca! Andiamo Cumpà ... tanto ormai l'ho messa incinta e ho ottenuto l'alleanza con lu tedesco!"
"Perfetto Maestà! Se permettete, andrei a festeggiare nel miglior bordello di questo paesino!"
"Ottima idea Cumpà!"
 
Ci allontaniamo sorridendo alla ricerca del bordello di questo paesino, cercando di non farci vedere dalla sua augusta consorte.
 
 
 
 
Gli schiamazzi provenienti dal giardino hanno attirato la mia attenzione, ho osservato l'accaduto. Poi chiudo la porta del balcone e mi giro verso mio marito che gioca con la nostra piccola Sophie sul letto e dico: "I sovrani hanno portato scompiglio nel palazzo, ogni tanto ci regalano qualche scena comica teatrale!"
"Però temo che prima o poi l'imperatrice userà male la pistola e rimarrà vedova."
"Non credo, non è una brava tiratrice."
Osservo il mio Andrè, lancia una pallina di stoffa a Sophie, che la afferra e la rimanda ad Andrè, quando non si mette di mezzo Beau a rubare la palla. "Sei un padre eccezionale, in certi momenti non so davvero come farei senza di te!"
La guardo con tutto l'amore che sento e sussurro: "Io non saprei cosa fare senza di te!"
"Oh Andrè!" Mi avvicino a lui, mi piego un poco e poso le mie labbra sulle sue.
BAUUUU AUUUUUUUUUUUUU
Andrè ed io guardiamo Beau e scoppiamo in una sonora risata.
AUUUUUUUUUU
"Si si Beau, stai tranquillo. Non ti porto di certo via la tua padrona! In certi momenti trovo che Beau sia davvero geloso, sai Oscar?"
"Non sembra, lo è!"
"Ah ecco!! Perfetto. Ora non ho solo tuo padre, che sappiamo tutti essere tremendamente geloso di te, ma anche Beau! Povero me!!"
"Ah ah ah ... Suvvia ... non prendertela ah ah ah ..."
"Si si ... la fai facile tu!!" aggiungo mentre scoppio a ridere felice.
AUUUU AUUUUUU

"Ah ah ah ..."
 
 
 
 
 
Siparietto:
Roberta: “Jolande sei felice di sposarti con Robert tuo amante?”
Jolande: “Moltissimo! Solo che … le Arpie vanno a rilento, adesso si sono inventate anche le piattole. Uffa!”
Roberta: “Ma le donne incinte quando partoriscono?”
Jolande: “Chiedetelo alle Arpie!”
Elisabette: “Quelle due si divertono alle nostre spalle.”
Elena: “Vero! Io non ne posso più di questo pancione.”
Anna: “Ed io non reggo le nausee.”
Chaterine: “Ed io sono diventata enorme.”
Oscar: “Ed io cosa debbo dire!? Ho appena partorito e sono nuovamente incinta!”
Aizram: “Ah no! Prendetevela con i vostri mariti, non con noi!”
Terry: “Giusto Aizram! Cosa vogliono da noi se non pensano e non fanno altro?”
Tutte: “PARTORIRE!”
Aizram: “Ehhhh mica è colpa nostra se a palazzo succede di tutto!”
Alizee: “Ma sentile!”
Cardinale Richelmy: “In questo palazzo abita il maligno!”
Diana: “Ecco ci mancava solo il cardinale ora a creare problemi.”
Cardinale Richelmy: “Problemi io?! Ma se le Arpie hanno attaccato anche a me le piattole!”
Aizram: “Ehi Terry, il cardinale parla di te.”
Terry: “Ha nominato le Arpie non l’Arpia!”
Aizram: “Si, ma l’idea di attaccargli le piattole è stata tua come è sempre stata tua di infettare Reynier.”
Terry: “Ihhhh quante storie! Dobbiamo ridere oppure no?”
Cardinale Richelmy: “GRUNT … MALEDIZIONE!”
Rotelle: “Cardinale siete entrato in camera di Oscar ancora non vestita, sapete che avete rischiato la vita?”
Cardinale Richelmy: “Non era mia intenzione mancare di rispetto alla Contessa. E’ stato un incidente.”
Elektra: “Questo cardinale mi piace poco, Carlo gli hai risposto per bene e Beau, come tuo solito, gli hai fatto i bisogni addosso 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣”
Cardinale Richelmy: “Tigre, Voi dovreste essere scomunicata della Santa Romana Chiesa!”
Elektra: “Solo perché ho detto ciò che penso?”
Cardinale Richelmy: “E Vi pare poco? Pregate!”
Elektra: “Ma sta zitto! … Oscar, il cardinale ha fatto arrabbiare anche te con le sue domande, mi sa che se non se né va alla svelta gli farai la ceretta lì ma con la tua spada 🤣🤣🤣🤣”
Oscar: “Ci ha già pensato Alain ah ah ah  …”
Cardinale Richelmy: “Grunt …”
Elektra: “Però Generale anche voi ma perchè non sbattete tutti quelli che non centrano con la vostra famiglia fuori di casa, magari starete più tranquilli, anche se tra figlie, generi e nipoti siete un esercito. Il vostro metodo di debellare le piattole è molto divertente.”
Generale: “Grazie Tigre! E’ lo stesso metodo che ho adottato nell’esercito. ”
AlexandarAna: “Una settimana con un cardinale? Prevedo guai. Ora sì che Jolanda dovrà fare la monaca di Monza 😂😂😂😂”
Lupen: “Speriamo che il Cardinale non ostacoli il matrimonio di Jolande 🤣🤣 Certamente prenderà anche lui le piattole e allora si che ci sarà da ridere!🤣🤣
Cardinale Richelmy: “Certo che le ho prese e non capisco cosa ci sia tanto da ridere!? … Il soldato mi ha rasato! Che male!”
Generale: “Ed io cosa dovrei dire del caos scatenato nel mio palazzo a causa della brillante idea di Madame Arpia?”
Lupen: “Generale coraggio, invece di andarsene le persone arrivano sempre, avete un Palazzo sempre più affollato!🤣🤣 E poi Carlo è tremendo capisce tutto, diventerà come suo padre Armand🤣🤣Pensavo che il Cardinale se ne andasse, invece vuole rimanere a Palazzo e senz'altro combinerà un guaio dopo l'altro.”
 
Generale: “Marguerite, sono preoccupato …”
Marguerite: “Di cosa, caro?”
Generale: “Madame Lupen segue attentamente le nostre disavventure e non fa che ridere.”
Marguerite: “Augustin, ormai ridono tutti ma perché non lo fai anche tu?”
Generale: “IO?!! Ridere sulle mie disgrazie? Ma cosa dici?”
Rotelle: “Mio caro Generale quanti guai che vi fanno questi ospiti.”
Generale: “Grazie per la Vostra comprensione Madame Rodelle. Almeno Voi …”
Rotelle: “Aspetto di leggere il trattamento al re e al suo compare, sai le risate magari è la volta buona che torna a casa sua.”
Carolina:  “L’aggio sparato ma non l’ho colpito!”
Ferdinando: “Carulì ma commè si sanguigna!”
ValeAlcazar: ”Ciao ragazze!”
Aizram: “Ciao Vale, come va?”
ValeAlzar: “Io bene ma piuttosto dopo il bagno e strigliata nell’aceto ci volevano anche le indagini del cardinale.. In fondo Jolande de Liancourt ha il diritto di stare con Robert e non con il vecchio.”
Aizram: “Cosa vuoi che ti dica!? A noi le idee vengono al momento.”
 
Aizram: Terry sei pronta per lo scherzetto al Generale?”
Terry: “Prontissima!”
Aizram: “Si parteeeeee ….”
 
Terry, Aizram e il Generale cavalcano le onde su una barca a vela. Il povero Generale urla disperato: “DANNATE ARPIEEEEEEEEEEEE ……”
 
Terry: “CALMATEVI! PERCHE’ URLATE?!”
Generale: “PERCHE’ URLATE ANCHE VOI!”
Terry: “… VIAAAAA … SI NAVIGA VERSO L’IGNOTOOOOO …”
Generale: “BUON COMPLEANNO ARPIA!”
Terry: “Ahhhh quindi ve lo siete ricordato!?””
Generale: “Certo! Come non potrei, visto tutti i guai che mi procurate?”
Terry: “Ehi ehi … esprimeteVi al plurale, non sono l’unica ad architettare le Vostre disgrazie! Ah ah ah ..”
Generale: “GRUNT …. ARPIE!”
   
 
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