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Autore: Anime_mia    10/02/2024    1 recensioni
I capitoli dei "funghi dell'età" sono tra i miei preferiti. A questi si ispira questa tenera e, spero, anche un po' comica storia.
Prendete appuntamento dal dentista perché vi si carieranno i denti per quanto è sdolcinata!
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Akane aprì gli occhi lentamente, la luce le dava fastidio e non riusciva a muoversi bene, come se i suoi vestiti fossero troppo pesanti.

Riconobbe la sua stanza, ma c’era qualcosa di strano. Ma certo! Sembrava tutto più grande!

Girò lo sguardo e si trovò due vispi occhioni blu a distanza ravvicinata che la fissavano dubbiosi – Akane, ti senti bene? Sei tutta rossa – schizzò seduta e si accorse di essere nel suo letto.

Ranma era seduto di fronte a lei con le gambe incrociate e le spiegò – Mi sono svegliato anche io poco fa, credo che Kasumi ci abbia portato qui dopo che siamo svenuti. A giudicare da come siamo messi dovremmo avere circa 6 anni. Forse qualche spora dei funghi dell’età portati da Ryoga quella volta, è caduta in giardino… -

La bambina lo guardava ammutolita. Appena realizzato ciò che era successo cominciò a tremarle il labbro inferiore, gli occhi le si inumidirono e scoppiò a piangere a dirotto.

Ranma cominciò ad agitare le braccia preso dal panico – AAAhhh! Non piangere, ti prego! - non sapeva come fermarla.

Per fortuna in quel momento entrò in stanza Kasumi – Mi dispiace così tanto! Scusatemi! Per farmi perdonare ho recuperato i vecchi vestiti di Akane così almeno potrete cambiarvi. -

- Ma Kasumi, guarda come ci siamo ridotti, come faremo ora ad andare in giro? Non potremo andare a scuola… Dove troveremo altri funghi per crescere? Riusciremo mai a tornare normali? - chiese la piccola senza smettere di piagnucolare. A quel punto, anche Ranma ebbe un momento di sconforto a sentire tutte quelle disperate domande e seguì a ruota la fidanzata nel piagnisteo.

Kasumi si sedette sul letto in mezzo ai due, mise loro un braccio intorno alle spalle e cercò di rassicurarli – Non vi preoccupate, penserò a tutto io. Ho già chiamato gli altri e spiegato la situazione, le vacanze sono vicine e perderete solo pochi giorni di scuola. Domani cercheremo in giardino altri funghi e li metteremo da parte finché non saranno cresciuti il giusto, come abbiamo fatto la scorsa volta. Andrà tutto bene, ve lo prometto. – A quelle parole i due bambini si calmarono.

 

Più tardi il resto della famiglia rincasò, inscenando il solito teatrino di reazioni eccessive: Soun inondò di lacrime la sala facendo anche trasformare Ranma che in quel momento, data la sua statura, si era sfortunatamente ritrovato sotto quella cascata di preoccupazione genitoriale – Buaaaaahhh! Bambina mia! Sei bellissima come quando eri piccola, ma ora come farete a sposarvi! A questa età mi pare un po’ presto! Come faremo? Buaaaahhh!-

- Veramente sarebbe presto anche a sedici anni, papà! - rispose Akane piccata.

Genma, temendo che quella situazione potesse comportare lo scioglimento del fidanzamento e la perdita dell’ospitalità da parte dei Tendo, richiamò il figlio – Ranma, comportati da uomo! Beh, intanto ritorna uomo… - Per fortuna Kasumi si era già presentata con la solita teiera di acqua calda fumante e la stava versando sulla bambina dai capelli rossi.

- Bene – riprese Genma – Dicevo, figliolo, bisogna subito trovare una soluzione. Vuoi di nuovo partire per un viaggio d’allenamento di dieci anni? - Non aveva la minima intenzione di fare qualcosa del genere, ma sapeva che in quel modo avrebbe dato uno scossone al figlio.

Ranma lì per lì rabbrividì, e stava per rispondere al padre quando il futuro suocero lo prese in braccio e partì lo strofinamento dei baffi – Non resisto, sei così tenero! - poi lo posò a terra e si trasformò nel solito Oni dalla testa gigante e la lingua biforcuta – Ma vedi di salvare la mia bambina o te la vedrai con me! - faceva più paura del solito, pensò Ranma. E come sempre se l’erano presa tutti con lui, fu il suo secondo pensiero.

Nabiki invece corse a prendere la macchinetta fotografica, quella situazione le avrebbe fruttato un sacco di soldi. Aveva già perso molti scatti interessanti solo assistendo a quella scenetta.

 

La cena trascorse con non poche difficoltà perché non era facile tenere a bada quei due che si punzecchiavano continuamente a vicenda. All’ennesima provocazione di Ranma, Akane aveva cacciato da chissà dove un martelletto di plastica rosso e giallo e gliel’aveva suonato in testa (in tutti i sensi, visto che emetteva anche un simpatico squittìo). Anche se finto, gli aveva lo stesso fatto spuntare un bel bernoccolo.

 

 

Il mattino seguente, dopo la colazione, Nabiki andò a scuola mentre tutti gli altri iniziarono a cercare i funghetti nel giardino di casa Tendo, partendo dal punto in cui li aveva trovati Kasumi.

Dopo tre ore di ricerche senza grandi risultati, i bambini cominciarono a spazientirsi e la maggiore delle sorelle propose loro di uscire un po’, in attesa che fosse pronto il pranzo – Ma senza allontanarvi troppo – si raccomandò.

I due protestarono animatamente – Ehi, noi abbiamo sedici anni! - e se ne andarono pestando i piedi.

Riuscirono ad arrivare solo fino al parco vicino casa perché quelle gambette corte li avevano fatti stancare subito. Si buttarono sul prato all’ombra di un ciliegio, uno di fianco all’altro.

Ranma lanciò un rapido sguardo ad Akane senza farsi notare e lesse la preoccupazione nei suoi occhi. - Che hai? - chiese intimorito.

- Niente… E’ solo che… Ho già avuto sei anni e quest’età non è legata a bei ricordi per me… - rispose, con un velo di tristezza nella voce. Ranma colse perfettamente il riferimento: proprio quell’anno lei perse la madre e lui poteva capirla benissimo visto che, nello stesso periodo, aveva appena intrapreso il suo lungo viaggio d’addestramento lontano dalla sua, di mamma.

Tentò di rincuorarla e, per una volta, riuscì a trovare le parole giuste. - Anche io non ho dei bei ricordi dei miei sei anni, ma questa volta non mi dispiace poi tanto averli di nuovo... s-se li ho insieme a t-te... -

Lei sorrise dolcemente continuando a guardare il cielo, gli era grata per quelle parole che le avevano rivelato quanto lui tenesse a lei. Fece scivolare il braccio sull’erba a cercare la manina di lui e la strinse forte. Ranma avvampò e ricambiò. Rimasero così, imbarazzati e in silenzio per diverso tempo.

 

Era quasi ora di andare a mangiare, sulla strada di ritorno per casa decisero di fare una corsa sfidandosi a chi arrivava per primo.

Nel correre però Akane inciampò e cadde rovinosamente sull’asfalto, sbucciandosi un ginocchio. Ranma, con la sua solita delicatezza, la canzonò – Ah! Sei la solita goffa! Figuriamoci, se lo sei a sedici anni, a sei non puoi che peggiorare!- l’idillio era finito.

Con suo sommo stupore, però, lei non ebbe la reazione che si aspettava: non si arrabbiò, non lo insultò, non lo picchiò. Con la testa bassa e gli occhi coperti dalla frangia, Cominciò a tirare su con il naso pronta a esplodere in un pianto.

Aveva davvero intenzione di piangere per un ginocchio sbucciato? Conosceva la sua scorza dura, l’aveva vista resistere a colpi ben più forti! Fece un altro tentativo - Ora ti metti pure a frignare? Non è da te, maschiaccio! - Ora sicuro lo aspettava un volo panoramico sui cieli di Nerima!

Lei lo guardo in cagnesco, si bloccò un attimo, e poi aprì definitivamente i rubinetti – Sei cattivo, Ranma! -

“Sei cattivo??” Ma che risposta era quella? Sembrava una risposta degna di, degna di… una bambina…

Qualcosa non tornava.

Alla fine, però, Ranma sospirò sconsolato - Avanti, sali, ti porto a casa - la caricò sulla schiena. Poteva sentire le sue piccole braccia cingergli il collo e la sua testolina appoggiata sulla spalla mentre la sua maglia veniva bagnata dalle lacrime di lei. Si sentì in colpa e le mormorò uno “scusa”.

 

- Forse è meglio che tu ti faccia medicare dal dottor Tofu, Akane. Questa ferita mi sembra piuttosto profonda. – commentò Kasumi al loro rientro.

- Sì, ma ci accompagna Nabiki! Tanto è tornata, no? – si affrettò a chiedere Ranma. Non voleva certo che il dottore rischiasse di rompere una gamba alla sua fidanzata, preda dei soliti deliri che la vista della maggiore delle Tendo gli causava!

   
 
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