Quella
mattina presto per alcuni studenti di Hogwarts era stato concesso un
trasferimento speciale: Harry, Ron e Ginny prima di chiunque erano
usciti dai cancelli del castello dirigendosi verso Hogsmead,
abbastanza lontano dal castello per avere il permesso di
smaterializzarsi.
Ad attenderli Moody e Tonks per portarli alla
Tana.
Ginny, che si era fortunatamente rimessa, non aveva degnato
di uno sguardo Harry, nemmeno per sbaglio ed in generale aleggiava
un’aria molto tesa.
Erano rimasti altri due membri dell’Ordine
uno attendeva Hermione con Blaise e l'altro Naomi con Draco.
Le
due coppie si erano incamminate insieme, salutati con poche parole
considerando l'orario, ma raccomandandosi di sentirsi spesso durante
le festività.
****
La
ormai familiare sensazione di nausea e di mancanza di terreno sotto i
piedi la colpì come un pugno nello stomaco, durò qualche istante e
non appena riaprì gli occhi si ritrovò davanti al grande cancello
in ferro battuto che precedeva l'ingresso alla propria casa.
Nonostante l'aria di Dicembre fosse pungente, per un istante le
mancò il respiro. Si erano appena smaterializzati su una strada in
ciottoli che abbracciava distese di verde e seppure era alta la
foschia tipica Londinese si potevano intravedere una serie di ville
collocate in quel ritaglio di natura distante dalla caotica
Londra.
Mosse qualche passo in avanti, sentiva distrattamente
Malfoy che scambiava qualche parola con il membro dell'Ordine che li
aveva scortati fin lì, ma non ascoltò una parola, la sua mente
viaggiava rapida nei ricordi, purtroppo la maggior parte non era
piacevole.
Era
da almeno due anni che non faceva rientro a casa approfittando della
disponibilità del campus della sua vecchia scuola e le sembrava
assurdo esserci tornata dopo avere avuto la fortuna di scoprire
Hogwarts.
Le si affiancò il biondino guardandosi intorno con
circospezione rompendo per primo il silenzio.
- Sono stati
lanciati degli incantesimi di protezione sull'intera proprietà,
andiamo. - le disse semplicemente guardando dinnanzi a sé.
Naomi
annuì senza distogliere lo sguardo dal cancellone, prese un respiro
profondo e insieme a DracoMalfoy si incamminò verso la propria casa
trascinando il trolley sulla quale era appoggiato il trasportino con
il suo adorato gatto.
Il
viale era contornato da siepi che incorniciavano il giardino ben
curato ai lati e vicino al resto della recinzione vi erano piante di
rose che ovviamente non erano ancora in fiore.
Non dovettero
camminare molto per raggiungere la piccola piazzetta con una fontana
elaborata al centro proprio davanti alle scale che riconducevano al
porticato.
- Sembra che tu stia andando al patibolo Lorence. -
constatò Malfoy osservandola mentre salivano le scale.
Era
proprio così che si sentiva, ma ormai era lì, aveva preso una
decisione ed era inutile farsi trascinare verso l'abisso dei suoi
ricordi.
Si voltò ad osservare il biondino che dal canto suo si
guardava intorno incuriosito e annuendo più a sé stessa che a lui
suonò il campanello.
La porta si aprì dall'interno in fretta,
sull'uscio un uomo sulla sessantina ben vestito e curato che spalancò
gli occhi non appena vide la ragazza.
- Signorina Naomi!- esclamò
sbalordito facendosi immediatamente da parte per permettere ai due
ragazzi di entrare. - Da quanto tempo, prego, entri pure, non doveva
nemmeno suonare! - aggiunse sempre fissandola e lanciando di tanto in
tanto occhiate discrete in direzione di Draco.
- Buongiorno
Joras.- lo salutò educatamente Naomi mentre, seguita dal biondino
all'interno della casa lasciò in disparte il trolley e liberò il
suo adorato gatto dal trasportino il quale non esitò un istante per
correre via dall'ingresso diretto verso il corridoio.
- E' un
piacere rivederla.- aggiunse il maggiordomo che aiutò Naomi a
liberarsi del cappotto e porse il braccio a Draco per permettergli di
prendere anche il suo.
Malfoy si sorprese di essere accolti da un
maggiordomo, aveva certo capito dalla grandezza dell'abitazione che
infondo la ragazzaccia di strada trovata in tuta di felpa nei peggio
pub di Londra, in realtà fosse benestante, ma non si aspettava certo
un ambiente così... familiare. Lasciato il proprio bagaglio vicino a
quello della ragazza la seguì lungo il corridoio d'ingresso,
ispezionando curioso l'ambiente.
Si trovarono subito in un ampia
sala, pavimenti lucidi color crema che visivamente ampliavano
ulteriormente gli spazi, sulla destra un enorme camino che
rifletteva le sue luci sulle decorazioni d'oro e d'argento di un
grande albero di Natale, alcuni divani e poltrone di pelle bordoux
scuri posavano sopra un grande tappeto nero, al centro un tavolino
basso di vetro. Proprio dinnanzi a loro si apriva una larga scalinata
che conduceva ai piani superiori ed in generale un grande via vai di
personale di servizio.
-
Solcito!-
Draco e Naomi quasi sobbalzarono sentendo quel tono
così squillante e ben presto la castana fu investita dall'enorme
abbraccio di una donna alta e robusta, i capelli neri rigorosamente
ordinati in una crocchia, difficile azzeccare l'età precisa.
Naomi
si sentí colta alla sprovvista, ma timidamente ricambiò l'abbraccio
guardando da oltre la spalla Malfoy che dal canto suo continuava a
guardarsi intorno incuriosito.
- Ciao Imelda.- la salutò con un
sorriso imbarazzato.
- Solcito, da quanti anni! -
si lamentò la donna con accento spagnolo - Fatti guardare! -
aggiunse senza lasciare la mano di Naomi allontanandola per poterla
di fatto guardare da capo a piedi. - Sei sempre più bella, mi
niña! Quando Dorinda mi ha detto che saresti tornata per le
vacanze non ci credevo!-
- Faccio fatica a crederci anche io. -
commentò Naomi con un sorriso tirato.
- Tienes razon mi Niña.-
le rispose Imelda teneramente guardandola come se fosse un cucciolo
di cane abbandonato - Non ci credevo proprio perché ero convinta
che, ora più che mai, saresti rimasta ad Hogwarts!- esclamò la
donna con una naturalezza disarmante, ma bastò la parola Hogwarts
per fare trasalire i due ragazzi che immediatamente si guardarono
negli occhi impreparati.
- E chi è questo giovane e bel ragazzo?
- domandò subito dopo guardando i due con malizia e complicità - Es
tu novio?- aggiunse facendo l'occhiolino alla ragazza che era
rimasta ancora interdetta al sentire nominare la scuola di Magia e
Stregoneria da Imelda.
Non da meno Draco era rimasto frastornato:
tralasciando il fatto che faticava a comprendere alcune cose che
diceva la donna visto che utilizzava lo spagnolo, non riusciva a
spiegarsi come potesse conoscere la magia.
Come poteva sapere di
Hogwarts? Che sua madre o sua sorella si fossero lasciate sfuggire
troppi dettagli? Non avevano mica pianificato un alibi per dare
giustificazioni al mondo babbano?!
- Che cosa?Il mio ragazzo?! -
esclamò Naomi riprendendosi dalle mille domande che le frullavano in
testa e scuotendo leggermente la testa - È un mio compagno di
scuola!- aggiunse sbrigativa lanciando un'occhiata veloce a Malfoy,
certa che se non fosse stato anche lui così tanto sorpreso rispetto
alla conoscenza di Imelda sul mondo magico si sarebbe perso in
qualche stupido commento o battuta, ma in quel momento lo percepiva
serio e curioso.- Come fai a sapere di Hogwarts?! - abbassò
leggermente la voce per non farsi sentire dal via vai di persone che
saettavano con pacchi e pile di tessuti o vestiti.
Tra l'altro...
cosa stava succedendo?!
Imelda la guardò corrugando la fronte
interrogativa, ma all'istante cambiò espressione, sembrava essere
stata travolta da un vagone di sensi di colpa.
- Niña... -
sospirò guardandosi intorno alla ricerca di ancore di salvezza, che
sapeva non sarebbero arrivate. Aveva fatto la frittata. -... Lo
siento, però in esta casa molti di noi sono streghe o
maghi. - e così dicendo tirò timidamente fuori la propria bacchetta
-Abbiamo sempre avuto il divieto di usare apertamente la magia, ma da
quando tua madre e tuo padre hanno divorziato, noi... ecco abbiamo
regolarmente ripreso ad utilizzarla. - spiegò sentendosi
tremendamente in colpa ed a disagio a dovere essere lei a darle
quella notizia. Naomi non disse nulla.
Imelda era la sua
governante da che era piccola, molte volte l'aveva cullata, molte
volte le aveva portato da mangiare di nascosto quando il padre la
puniva, molte volte aveva giocato con lei. Come poteva non essersi
mai accorta di nulla? Si guardò intorno come se non avesse mai visto
la propria casa, sentendosi più estranea che mai.
Draco
ascoltò la spiegazione, ma lo colpì maggiormente il silenzio di
Naomi: la osservava guardarsi intorno come se fosse spaesata, per
tale motivo intervenne facendosi avanti per presentarsi.
-
Draco Malfoy, piacere. - disse formale, l'accenno di un sorriso
cordiale ed allungò la mano per tenderla alla donna.
-
Encantada. - rispose Imelda con un breve cenno del capo e un
sorrisetto malizioso prima di spostare rapidamente gli sguardi tra il
biondino e la ragazza. - sicura che non eres il tuo ragazzo? -
domandò diretta alla ragazza con un tono sornione e giocoso, forse
nel tentativo di rimediare al pasticcio di prima.
Naomi si accorse
di quel dettaglio e alzò gli occhi al cielo. Ci mancava una bella
dose di imbarazzo a condire quell'inizio disastroso!
- No, ma le
piacerebbe.- si prese la libertà di rispondere Malfoy con un
ghignetto stampato in viso, appuntandosi mentalmente che forse
avrebbe dovuto imparare qualcosa di spagnolo per capire decentemente
quello che diceva la donna.
Naomi lo guardò scettica alzando un
sopracciglio , mentre Imelda sghignazzava divertita.
- Come no. -
si limitò infatti a rispondere più in pensiero per la rivelazione
di Imelda che interessata ad un batti becco con Malfoy. - puoi
preparare una stanza per il mio simpaticissimo ospite? - chiese
infatti sospirando impercettibilmente.
Doveva scrollarsi di dosso
quel senso di inadeguatezza e anche il fastidio nei confronti di
Imelda, non era colpa sua, eppure non poteva fare a meno di sentirsi
tradita.
- Solcito es todo pronto. - rispose la donna
facendo cenno di seguirli sulle scale - in questi giorni siamo in
ballo con i preparativi per la sfilata di Natale di tua madre.-
Ecco
spiegato il trambusto. Sua madre dirigeva un'azienda di moda, dalla
produzione alla pubblicizzazione di abiti, non si era mai
interessata, anzi, odiava quegli eventi e se poteva evitarli lo
faceva più che volentieri. Al contrario sua sorella si divertiva un
mondo, sicuramente era immersa nell'organizzazione fino al midollo.
Seguirono
Imelda che con passo svelto era già sulla cima delle scale e
svoltarono a sinistra immergendosi in un largo corridoio luminoso e
pieno di porte. Naomi si accorse che molte delle foto appese ai muri
erano state rimosse, sostituiti da quadri rappresentanti paesaggi o
banalità come vasi di frutta. Ne fu immensamente contenta, non aveva
intenzione di rivedersi in foto forzate e soprattutto non intendeva
vedere la faccia del padre, nemmeno in foto.
Svoltarono
nuovamente a sinistra cercando di tenere il passo di Imelda che
canticchiava sotto voce e dopo qualche metro finalmente alla fine
del corridoio Imelda si fermò indicando le due porte una di fronte
all'altra all'estremità del corridoio.
-
Aqui! - esclamò infatti indicandole entrambe con le braccia
spalancate. - ho pensato potesse essere utile avere le camere vicine.
- disse maliziosa la donna strizzando l'occhio a Naomi, la quale
trascinò esasperata una mano sulla faccia.
- In effetti potrebbe
essere utile. - sghignazzò Malfoy ricevendo un'occhiataccia da
Naomi, ma facendo ridere di cuore Imelda.
- Non c'è da ridere,
te l'ho detto, non è il mio ragazzo! - la rimbeccò Naomi senza
smettere di guardare male Malfoy.
- ¿Asíque lo que? Sono
stata giovane anche io sai, mi Solcito. - le rispose con aria
complice - Devo assolutamente tornare di sotto a gestire il
personale. - aggiunse cercando di ritornare seria, le si avvicinò
posando una mano sulla sua spalla stringendola appena, un sorriso
dolce in volto. Naomi tentò di ricambiarlo, ma non era certa di
esserci riuscita. Imelda lasciò quindi i due ragazzi da soli
dileguandosi alla velocità della luce. Naomi sbuffó scuotendo la
testa cercando di mantenere la calma anche se non poteva fare a meno
di pensare al fatto che per una vita tutti intorno a lei non avevano
fatto altro che mentire.
- Questa è la mia stanza. - istruí il
biondino indicando la porta sulla destra, poi aprì la porta sulla
sinistra.
- Lo avevo intuito. - ridacchiò Draco.
- Si,
grazie a proposito per averle fatto credere che non stiamo insieme,
ma ci rigiriamo tra le lenzuola. - rispose stizzita lei mentre
invitava il biondino ad entrare.
- È sempre un piacere metterti
in imbarazzo, anche perché lo rendi estremamente facile. - sogghignò
il biondino oltrepassandola e ricevendo in tutta risposta un dito
medio.
Era una camera da letto decisamente spaziosa: un letto
matrimoniale ai piedi del quale vi erano appoggiati una pila di
asciugamani ed il borsone che aveva lasciato all'ingresso, davanti
sul pavimento un enorme tappeto a pelo lungo bianco. Nella parete
opposta al letto un ampio comò sopra il quale era stata posizionata
una televisione a schermo piatto e di lato degli armadi a specchio.
Poco distante dal letto una porta scorrevole semi aperta che lasciava
intravedere il bagno ed infine una porta finestra velata da tende
color panna dal lato opposto.
- Quindi, se ho capito bene, siamo
nel mondo babbano, ma comunque a stretto contatto con il mondo
magico. - interruppe il silenzio Malfoy mentre si sedeva sul letto
spostando il proprio bagaglio che probabilmente era finito lì in men
che non si dica proprio grazie alla magia- Non capirò mai il motivo
per cui non sei stata iniziata alla magia normalmente. - commentò
subito dopo mentre si stiracchiava e lasciava definitivamente cadere
sul letto.
- Non chiederlo a me! - esclamò Naomi infastidita. -
Sono stufa di tutti questi misteri e bugie. - gli confessò sedendosi
sul letto all'altezza del suo bacino dandogli le spalle.
Si voltò
per guardarlo in viso, anche se quest'ultimo fissava il lampadario
sul soffitto.
- Mi continuo a domandare come abbia fatto a non
accorgermene in questi anni. Quella donna mi ha probabilmente
cambiato pure i pannolini ed io non mi sono mai resa conto che fosse
una strega?- si domandò da sola sarcastica mentre fissava la porta
del bagno. - Incomincio a dubitare delle mie capacità di
osservazione e giudizio. - aggiunse lei serissima.
Malfoy
si tirò su con il tronco appoggiando il peso sugli avambracci.
-
È da mesi che te lo dico , direi che abbiamo anche problemi con
l'udito. - disse lui serafico con un sorrisetto in volto.
-
Idiota... - ridacchiò lei lanciandogli uno degli asciugamani in
faccia che lui prese al volo con un ghigno stampato in volto. - c'è
di positivo che finalmente ognuno nella sua stanza. - aggiunse anche
se non ne era molto convinta.
Non sapeva effettivamente se il
dispiacere derivasse tanto dal doversi separare dal biondino con cui
ormai condivideva la stanza da mesi o se dipendesse dal fatto che
mettere piede nella propria stanza sarebbe stato l'ennesimo schiaffo
emotivo. In ogni caso quel tono non sfuggì al ragazzo e non aveva
intenzione di sorvolare.
- Non preoccuparti, se dovessi mancarti
non hai che da bussare. - le disse infatti ghignando.
- Pff!
Figurati! - bofonchiò Naomi mettendo una mano sul fianco -
finalmente privacy! Ed in tal proposito credo che mi andrò a fare un
bagno rilassante prima di incontrare mia madre e mia sorella, prevedo
un pranzo molto movimentato. - disse lei muovendo qualche passo verso
la porta della camera.
- Sarò pronto. - le disse annuendo con
tutta tranquillità. Lei annuì muovendo indecisa qualche passo
all'indietro verso l'uscita. Continuava a guardarlo non capacitandosi
del fatto che Draco Malfoy, Mr. Purosangue ed enorme palla al piede
ormai da mesi, fosse lì, in casa sua, e che per giunta lo aveva
deciso e pianificato lei.
Draco non poteva leggere i pensieri
della ragazza, quindi la guardò inizialmente corrugando la fronte
interrogativo, ma ben presto sul suo volto si dipinse un sorrisetto
malizioso.
- Cosa c'è? Vuoi farti il bagno rilassante qui, in
compagnia? -
Nella mente della ragazza comparvero le immagini ben
nitide del fisico scolpito di Malfoy che aveva potuto osservare più
da vicino e nel dettaglio al bagno dei Prefetti. Per un istante, ma
davvero un solo piccolo istante, constatò che non sarebbe stata una
così brutta idea, anzi.
- Nei tuoi sogni Malfoy. -gli rispose
tuttavia con un finto sorriso che pendeva più alla smorfia - Niente
che non abbia già visto, comunque. - aggiunse altezzosa.
In
effetti, escluso l'episodio nel bagno dei Prefetti, non era un
mistero che il ragazzo uscisse dal bagno della loro camera in
condivisione con addosso solo l'accappatoio o un asciugamano in vita.
Draco smise di armeggiare con il proprio borsone per muovere
qualche passo verso la ragazza divertito da quel battibecco, era da
tempo che si risparmiavano i bisticci o le occasioni per stuzzicarsi.
-
A dire il vero, mia cara, non hai visto proprio niente. - le disse
piazzandosi di fronte a lei fissandola dritta negli occhi con
malizia. - Niente di cui valga la pena parlare almeno - aggiunse
facendo spallucce - e ti ripeto che non hai che da chiedere. -
terminò alzando le sopracciglia provocatorio mentre ghignava.
Naomi
intonò una fintissima risata sfidandolo con lo sguardo.
- Dormi
sereno, non intendo chiederti di vedere più di quello che, ahimè,
ho visto, mio caro. -
- Peggio per te. - rispose lui sorridendo
spensierato distogliendo lo sguardo e tornando ad occuparsi del
proprio bagaglio.
Scosse
la testa sospirando teatralmente per poi uscire dalla camera del suo
biondissimo ospite e prepararsi a sprofondare, almeno per qualche
istante, nella valle dei ricordi che l’avrebbero duramente colpita
una volta dentro.
Abbassò convinta la maniglia, quasi dovesse
strappare un cerotto: nulla era cambiato. I poster delle band che
ascoltava al liceo sulle pareti, la scrivania con il computer,la
porta finestra con le tende colore crema e di fianco alla parete decorazioni floreali e led
intervallate da mollettine trasparenti, ognuna delle quali custodiva
una polaroid. Il letto rotondo cosparso di cuscini e qualcuno dei
suoi vecchi peluche e vicino agli armadi, appeso al soffitto pendeva
un sacco da boxe decisamente maltrattato.
Gli si avvicinò
sfiorandolo appena ricordandosi inevitabilmente quanti sfoghi e
rabbia avesse riversato negli anni su quello stupido sacco.
Rimpiangeva
davvero l’insolente compagnia del biondino.
Non
fu esattamente un bagno così tanto rilassante, a dirla tutta Naomi
era abbastanza furente.
Se già non aveva del tutto perdonato la
madre per essere stata complice del padre nell’averla privata del
mondo magico, sapere che era da sempre stata circondata dalla magia
senza saperlo la mandava fuori di testa.
Dopo essersi asciugata
aprì il suo borsone afferrando frettolosamente un paio di
collant, a
cui ormai si era abituata grazie alla divisa scolastica ed un vestito
aderente in lana con il collo alto color crema. Non aveva portato molti
vestiti da scuola considerando la partenza più o meno
improvvisata, inoltre era pure sempre casa sua! Seppure non ci metteva
piede da almeno due anni era certa che molti dei suoi vecchi vestiti
sarebbero stati perfetti.
Raccolse
distrattamente i capelli in una coda alta ed indossò un paio di
stivaletti marroni.
Era ancora presto per pranzare pensò quindi
che avrebbe potuto fare vedere la casa a Malfoy, magari cercando
anche la sorella e la madre che saranno state alle prese con i
preparativi per la sfilata.
Uscì dalla propria camera trovandosi
di fronte Malfoy che chiudeva la porta della sua stanza, anche lui
cambiato. Aveva ancora i capelli umidi pettinati all’indietro un
maglioncino aderente grigio con lo scollo a V ed un jeans scuro. -
Stavo per venire a chiamarti.- gli disse Naomi leggermente divertita
da loro perfetto tempismo. – Vieni, ti mostro la baracca. –
aggiunse muovendo qualche passo verso il lungo corridoio seguita dal
ragazzo.
Gli
mostrò al piano di sopra la stanza della sorella e della madre, la
biblioteca e un intero corridoio dedicato alle camere per gli ospiti.
Scendendo
al piano inferiore gli mostrò la palestra con all'interno un piccolo
angolo spa, la sala da pranzo e la cucina che era super operativa e
tornando nell’ampio salone indicò l’enorme vetrata dietro le
scale.
- Fuori c’è la piscina con il resto del giardino. –
spiegò lei indicandola senza però uscire considerando il clima. –
bene, abbiamo quasi finito il tour.- sospirò stanca. Aveva fatto la
guida turistica per almeno mezz’ora, ma almeno il biondino non si
sarebbe perso. – troverai tutto un po' eccessivo, spero tu non ti
perda. – rise Naomi girandosi appena per poterlo guardare.
Draco
rispose con un mezzo sorriso, forse un po' malinconico.
- Al
contrario, è un contesto molto familiare.- ammise ripensando a
Malfoy Manor.
Era da un paio di anni che non metteva piede nella
propria casa, insieme a Blaise si era ridotto a camere di albergo
anonime per sfuggire ai mangiamorte considerando il loro tradimento,
alla peggio si rifugiavano alla Tana oppure ad Hogwarts, gli era
decisamente mancato quel tipo di ambiente.
Naomi lo guardò
sorpresa ed al contempo curiosa. Si rese conto che sapeva davvero
poco su Draco, anzi non sapeva proprio nulla.
- Casa tua è molto
grande?- tentò di tastare il terreno lei guardando in avanti mentre
lo portava nella sala più grande della casa solitamente destinata a
balli o eventi e che di norma era quasi come un secondo soggiorno.
-
Si, lo è. – rispose lui senza aggiungere altro. Naomi non sapeva
nulla del suo passato, ma lo conosceva abbastanza da sapere che non
intendeva aggiungere altro e per questo motivo si trattenne dal
fargli altre domande e fu piuttosto semplice abbandonare il discorso
non appena entrarono nel grande salone: sembrava fosse letteralmente
scoppiata una bomba!
La
stanza era gremita di persone, operai che montavano delle strutture
rialzate dal pavimento in fondo alla sala, in un angolo stavano
sistemando ed improvvisando delle postazioni con specchi, in un altro
ancora c’erano ballerini che sembrava stessero facendo delle prove,
ma senza la musica.
Al lato destro della stanza sotto una delle
grandi finestre c’era un gruppo di persone riunite attorno ad un
tavolo improvvisato, al centro del quale scorsero Valentina che
impartiva ordini a destra ed a manca.
-
Il gruppo B ha giusto sette minuti di tempo per essere pronto e sulla
passerella: quindi miraccomando ai truccatori di rispettare i tempi.-
spiegava a tutti che prendevano bene o male appunti annuendo con il
capo – E Ben… - aggiunse la bionda rivolgendosi ad un ragazzo
alto con i capelli scuri e un tablet tra le mani. -…la passerella
deve essere sistemata dopo la sfilata alla velocità della luce,
assicurati che il personale tecnico sia all’altezza, chiaro?-
terminò serissima guardando il ragazzo quasi con rimprovero.
-
Che caratteraccio. – commentò Naomi divertita con un ghignetto
stampato in viso, facendo voltare i componenti di quel brain
storming. Valentina si aprì in un enorme sorriso appena la vide e le
corse letteralmente incontro abbracciandola brevemente.
- Nao!-
sciolse l’abbraccio quasi subito sapendo che la sorella non era
proprio tipo per le smancerie e lanciò anche un sorriso in direzione
di Draco al suo fianco. – siete già arrivati! – esclamò sempre
con entusiasmo guardando entrambi. – Non vedo l’ora di sapere
ogni cosa! Devi raccontarmi! – aggiunse sorridendo a Naomi che
ricambiò annuendo. - Ciao Draco, è un piacere rivederti. – disse
poi Valentina con un ghignetto malizioso sulle labbra dedicando la
sua attenzione al biondino, il quale si stampò immediatamente un
sorrisetto sghembo sulle labbra.
- Anche per me.- si limitò
tuttavia a rispondere guardandola direttamente negli occhi chiari,
mentre Valentina si rigirava una ciocca di capelli tra le dita e lo
guardava forse con troppo interesse.
- Vale, ti prego. – la
supplicò Naomi alzando gli occhi al cielo.
Quest’ultima sbuffò
annoiata e con un semplice cenno della mano congedò tutti pronta a
dedicarsi ai nuovi arrivati.
- Sei la solita guasta feste! –
accusò Naomi, portando Draco a fissarla con uno sguardo divertito
che sembrava dire “ha ragione”. La castana rimbeccò entrambi con
lo sguardo ed ignorò deliberatamente il complimento.
- Dov’è
mamma?- domandò subito infatti guardandosi intorno, magari era lì e
nemmeno l’avevano vista.
Valentina fece cenno di seguirla,
mentre saltava da un angolo all’altro della stanza per
supervisionare le varie attività. – A Londra, in ufficio, sta
terminando gli ultimi organizzativi, domani c’è la sfilata. –
-
Tornerà per pranzo?- le chiese di nuovo Naomi che non vedeva
l’ora
di affrontare con quest’ultima una serie di argomenti, primo tra
tutti perché avesse omesso che Imelda così come molti
altro personale fossero streghe o maghi. E Vale? Lo sapeva?
Avrebbe dovuto fare
quattro chiacchiere anche con lei probabilmente.
- Non credo, più
probabile per cena.- disse distratta nel guardare uno dei ballerini
con malizia per niente celata. A volte si chiedeva se fossero davvero
sorelle, era davvero sfacciata! – A proposito! Mi sono permessa di
ordinare per entrambi un vestito per domani!- esclamò distogliendo
finalmente lo sguardo da quel povero ragazzo che le aveva rivolto,
probabilmente per educazione, un timido sorriso.
Draco e Naomi si
guardarono entrambi sorpresi e straniti, chi per un motivo e chi per
un altro non sembravano entusiasti all’idea.
- Immagino... – commentò
Naomi per niente contenta. Non era un mistero che avevano decisamente
gusti opposti nel vestire, così come in altre cose.
-
Smettila di lamentarti, non l’hai nemmeno visto! Ho sicuramente più
buon gusto di te.- le rispose voltandosi e osservando quasi
disgustata il suo outfit le fece la linguaccia, intanto usciva dal
salone seguita dai due. – Spero di avere azzeccato anche per te,
per la taglia sono andata a memoria.- si rivolse a Draco facendogli
l’occhiolino.
Malfoy sembrava stesse a stento trattenendo una
risata, guardava Naomi divertito, forse per l’espressione livida
che aveva dipinta in volto. Quest’ultima era certa che se non
avesse consentito a non andare a letto con la sorella probabilmente
le avrebbe già risposto in qualche maniera “brillante”.
–
Non mi guardare così, il passato è passato, non ho intenzione di
andarci di nuovo a letto ora che è il tuo ragazzo, ma è divertente
vederti così infastidita.- commentò Valentina come se stesse
dicendo un’ovvietà,mentre letteralmente si lanciava su uno dei
divanetti di fronte al camino.
- Finalmente qualcuno scalfisce quel gelido e pietrificato cuore!- aggiunse teatralmente prima di ridacchiare.
A quel punto per Draco fu
impossibile trattenere la risata o meglio la sghignazzata. –
Lorence sei sicura che non mi hai davvero spacciato per il tuo
ragazzo? – domandò alla castana con una certa malizia mentre
sedeva su una delle poltrone del salotto.
- Ovviamente!- gli
rispose immediatamente guardandolo male, spostando immediatamente lo
sguardo sulla sorella. – non è il mio ragazzo! – ribadí infatti
seccata.
Valentina fece spallucce, forse un po' confusa.
-
Scusami, credevo che essendo venuti qui insieme… -
- E' qui per
un altro motivo Vale, lo sai. – la interruppe immediatamente Naomi
sperando che la sorella colse nel suo tono l’intenzione di troncare
il discorso. In effetti quando le aveva scritto non aveva dato alcun
tipo di spiegazione, aveva semplicemente comunicato che sarebbe
tornata a casa per il periodo di Natale con Draco, poteva essere
abbastanza fraintendibile.
Il giovane Malfoy, che per tutto il
tuor era rimasto abbastanza silenzioso, curioso di guardarsi intorno
a tratti malinconico nel ripensare alla propria casa ed ai suoi
passati Natali improvvisamente iniziò a fissare la sua compagna di
casa con una tale intensità che fu difficile per Naomi ignorarlo,
sapeva perfettamente il motivo per cui la guardava così, era
sicuramente ancora alla ricerca della prova che la sua presenza in
quella casa fosse tutta studiata per ben altro che fare la guardia
del corpo.
Qualche divinità non precisa mandò in suo soccorso
Imelda, la quale richiamò i giovani ragazzi per il pranzo già
pronto e servito. Parlarono di piacevoli frivolezze, Naomi raccontò
delle lezioni e del castello e degli incantesimi di “bellezza”
che aveva imparato, partecipò più attivamente alla conversazione
anche Malfoy quando si sfiorò l’argomento quidditch.
- Ma è
fantastico! – commentò per l’ennesima volta Valentina del tutto
elettrizzata, aveva mostrato entusiasmo per qualsiasi cosa, ma lei
era fatta così. – Spero di potere assistere ad una tua partita
prima o poi! – commentò rivolta alla sorella mentre terminava la
sua porzione di dolce.
- Lei non è in squadra. – rispose Draco
in tutta tranquillità.
-
Per ora Malfoy. – rispose Naomi con tono altezzoso- Non appena
terminerò di recuperare le ultime materie per i G.U.F.O.,
parteciperò alle selezioni.– aggiunse serafica mentre una delle
cameriere iniziava a sparecchiare.
- Ti ricordo che sono io il
Capitano della squadra, decido io chi entra o meno.- le rispose
osservandola dall’altro lato del tavolo. Naomi lo sapeva bene ed
inizialmente quel piccolo dettaglio l’aveva dissuasa all’idea, ma
ci teneva troppo a prendere in mano la scopa e volare.
- Sono
sempre stata più che eccellente in qualsiasi attività sportiva, non
sarà certo un problema il Quidditch.- replicò lei tentando di
mantenere il tono della voce tranquillo, sapendo che con il biondino
buona parte dei loro bisticci iniziava proprio così.
- Per
favore! – commentò lui sprezzante con un ghigno divertito in
volto- Forse negli sport babbani Lorence, ma hai obbiettivamente mai
cavalcato una scopa?- le domandò quasi retorico, tanto che da lei
non arrivò alcuna risposta. – Riprovo: hai almeno un manico di
scopa qualsiasi?- domandò nuovamente provocatorio.
- Non ancora,
ma… - provó lei pronta a tirare su una teoria convincente sul
fatto che questi piccoli dettagli non avevano alcuna importanza, ma
il biondino la precedette.
- No, infatti. Direi che non hai alcuna
speranza di essere selezionata, spiacente. – la liquidò infine
dipingendosi un sorrisetto compiaciuto in volto.
Valentina
rise di gusto ed entrambi si voltarono per guardarla.
- Siete uno
spettacolo.- giustificò lei senza nemmeno guardarli mentre si alzava
diretta all’angolo bar della sala alla ricerca di chissà cosa. Ne
emerse poco dopo con una bottiglia di rum, aveva l’aria costosa, ma
sembrava non importargliene chissà che. Preparò tre piccoli
bicchieri che portò al tavolo allungandone uno alla sorella e al
biondino. – È forte, vacci piano.- disse più rivolto a Naomi che
al ragazzo.
Quest’ultima sbuffò appena e lo sorseggiò facendo
una strana faccia, era forte per davvero. Scatenò la risata di
Valentina e sul volto del biondino si dipinse un ghignetto che
abilmente nascose appoggiando le labbra sul bicchiere.
- Te
l’avevo detto! – rise di gusto nuovamente Valentina bevendolo
tutto d’un sorso senza la ben che minima difficoltà. – non mi
pare tu sia mai stata affezionata agli alcolici.-
Naomi
inizialmente stava per risponderle male: certo, sotto il controllo e
giudizio costante del padre come avrebbe potuto? Ma si ricordò anche
che non era colpa della sorella, per cui schiarendosi la voce cambiò
abilmente discorso. - A proposito.. – iniziò guardando Draco forse
con un leggero imbarazzo, non sapeva se fosse il caso di intavolare
quel discorso in sua presenza, ma tanto ormai sapeva – tu bevi e
mangi normalmente… come può essere? Non bevi, ecco… sangue? –
Valentina per un istante s’irrigidì guardando Draco che a sua
volta la fissava curioso. Comprese quindi che il giovane biondino era
al corrente della sua natura, si ricompose in fretta sorridendo in
tutta tranquillità.
-
Certo. Per la maggior parte in sacche, prediligo A positivo. –
rise, probabilmente doveva essere una battuta, ma sia Naomi che Draco
non l’avevano colta. Per quel motivo la biondina rise ancora di più
– Ovvio che bevo anche sangue, ma non per questo devo privarmi del
cibo. Semplicemente non mi basta. – lo disse con una naturalezza
disarmante. – in tal proposito, visto che anche tu sai… - iniziò
lei riferendosi al biondino – mamma ha intenzione di radunare
alcuni… di noi in questi giorni. Credo abbia intenzione di capire
chi sta dalla nostra e chi no. – disse molto seriamente.
- Ottimo,
una riunione di vampiri. Meraviglioso. – sospirò Naomi affranta.
Non sapeva se preferiva quello alla sfilata imminente.
- I
mangiamorte hanno sempre tentato di reclutare creature magiche. –
disse Draco l’espressione seria in volto – non escludo che
possano essere interessati anche a...vampiri. – tentennò
sull’ultima parola. Gli sembrava ancora assurdo che quella
ragazzina piena di entusiasmo potesse essere un vampiro, nonostante
non ne avesse mai incontrato uno, nei libri di scuola erano sempre
stati descritti come creature egoiste e oscure.
Valentina annuì,
molto concentrata a pensare chissà cosa.
- E' così, molti si
sentono esclusi dall’attuale sistema delle cose e quindi sono
attratti dalla promessa di un cambiamento.- spiegò sinteticamente
Valentina appoggiandosi con entrambe le mani al tavolo.
-
Cambiamento? – esclamò Draco sprezzante – il Signore Oscuro
disprezza le altre creature al pari di babbani e mezzosangue, solo
degli idioti possono realmente credere a favoreggiamenti in cambio di
alleanza!- sbottò lievemente alterato il biondino.
- Infatti,
sono d’accordo con te. È il caso di capire chi è abbastanza
intelligente da capirlo e chi no. – annuí Valentina serissima.
Naomi non aveva mai visto la sorella così seria, quel lato della
sua personalità le era del tutto sconosciuto, differentemente la
rabbia del biondino, specialmente quando si tiravano in mezzo certi
argomenti: diventava spaventosamente serio e furente.
- Comunque…
- interruppe quel breve momento di silenzio scrollando le spalle come
a volere scacciare dei brutti pensieri – ho già programmato questi
giorni: oggi shopping sfrenato pre natalizio e questa sera io e te
pigiama party – disse ammiccando verso Naomi – amenoché anche
Draco non voglia farsi treccine e manicure – aggiunse divertita
guardando quest’ultimo il quale scosse la testa con una smorfia in
viso – domani avete la giornata libera perché sarò impegnata con
gli ultimi preparativi per la sfilata. -
- Vale, lo shopping no,
ti prego.- si lamentò Naomi con una smorfia lasciandosi andare sulla
sedia.
- Non ammetto repliche, devo ancora fare delle ultime
compere per Natale, ti prometto che faremo tappa in pochissimi
negozi, solo un centro commerciale, giuro!- la supplicò la biondina
mettendosi una mano sul cuore e alzando l'altra in segno di
giuramento.
Naomi guardò Draco in cerca di aiuto che purtroppo
non arrivò, scosse la testa facendo spallucce lasciandola del tutto
sola ad affrontare il temibile programma di Valentina.
-
Dobbiamo fare una marea di compiti Vale e Malfoy deve anche darmi
ripetizioni di Occlumanzia.- inventò di sana pianta la ragazza. Non
avevano nessun compito da fare ed era da tempo che non avevano
programmato una lezione di Occlumanzia, infatti Draco la guardò
interrogativo, forse anche lievemente divertito dal mero tentativo di
balzare l’uscita.
-
Occlu… che?!-esclamò Valentina con una strana espressione –
Tutte scuse, qualsiasi cosa sia potrete farla domani secchiona, te
l’ho detto, domani sarò troppo impegnata.-
- Non
è sicuro uscire di casa, sono stati lanciati degli incantesimi di
protezione solo qui.- tentò Naomi di aggrapparsi all'ultima
spiaggia.
- Sciocchezze!- minimizzò Valentina con un gesto della
mano e una smorfia in volto. - Andremo in un centro commerciale nella
Londra babbana, nessuno sa che sei qui, c'è Draco e ci sono io, cosa
vuoi che succeda?- domandò retorica la sorella.
- Non è un
problema.- proferì parola per la prima volta il biondino. Non che
morisse dalla voglia di mischiarsi nel mondo babbano, ma sembrava che
nulla avrebbe smosso Valentina dalla sua decisione.
Prima che
Naomi potesse dire qualcos'altro Valentina iniziò a saltellare sul
posto entusiasta.
- Ottimo! Vado subito a chiamare Micheal per
preparare la macchina!- esclamò entusiasta abbandonando di gran
velocità la sala da pranzo.
Naomi esasperata sbuffò.
- Grazie
per il supporto, hai appena vinto un magico viaggio nel peggiore dei
posti babbani.- si rivolse a Draco con tono accusatorio.
- Credo
che qualsiasi cosa tu avessi detto non avrebbe comunque mollato il
colpo.- le rispose in tutta tranquillità il biondino mentre si
alzava da tavolo imitato da Naomi che d’altro canto sapeva che in
effetti prima o dopo lo shopping con la sorella le sarebbe toccato.
-
E che shopping sia. – sospirò Naomi con l’entusiasmo sotto i
piedi.
*****
Arrivarono
al centro commerciale Harrods in circa quaranta minuti prendendo la
limousine. Draco si rese disponibile a smaterializzarsi insieme alle
due ragazze per il ritorno, il suo primo viaggio in macchina lo aveva
lasciato combattuto. Era stato piacevole osservare i paesaggi dal
finestrino, ma era per lui inconcepibile l’idea di metterci così
tanto tempo per spostarsi da un posto all’altro, per non parlare
del traffico che avevano trovato in centro!
-
Quindi non hai mai preso un areo o una nave?- chiese allibita
Valentina al biondino mentre varcavano la soglia dell'enorme centro
commerciale adibito a festa per via dell'imminente Natale.
-
Un che?- chiese stranito il ragazzo con una smorfia.
- Per
spostarsi i maghi si smaterializzano, usano la metropolvere,
passaporte, scope...- intervenne Naomi slacciandosi il cappotto e
guardando l'ingresso del centro commerciale già gremito di gente,
gli ultimi ritardatari che come loro si accalcavano per le ultime
compere natalizie. -Allora, da dove iniziamo?- domandò sbrigativa
Naomi che non vedeva l’ora di terminare la scampagnata all’insegna
dello shopping.
Valentina
sorrise e battendo prima le mani velocemente prese poi Naomi per il
polso trascinandola verso il primo negozio, seguite da un Draco che
si guardava intorno scettico e curioso al contempo.
Balzarono
tra un negozio di abbigliamento all’altro uscendone sempre con
nuovi sacchetti, fecero tappa anche in negozi di cosmetici e
Valentina strisciava la carta di credito con una tale velocità e
disinvoltura che sembrava lo facesse tutti i giorni e forse era
proprio così.
Cariche
di sacchetti pieni di abiti, scarpe e chi più ne ha più ne metta
passarono davanti ad un negozio di elettronica, nella vetrina erano
esposte molte televisioni che trasmettevano un film natalizio e Draco
si era fermato ad osservarle rapito.
Se
ne accorse Naomi quando si voltò per capire il livello di seccatura
del biondino che le seguiva in rigoroso silenzio limitandosi a
guardarsi intorno ormai da quasi un’ora.
- Sono
televisioni.- gli si accostò mentre Valentina scorreva sul proprio
cellulare qualche pagina social.
-
A cosa servono di preciso?- domandò Draco senza distogliere lo
sguardo da quello che sembrava essere "Mamma ho perso l'aereo".
- Uhm…per
guardare film, serie tv, telegiornali o giocare ai videogiochi.- gli
rispose Naomi divertita.
Era
assurdo che nel mondo magico questo tipo di svago fosse inesistente!
- Videogiochi?-
domandò il giovane biondino voltandosi verso la ragazza con aria
interrogativa. In realtà non sapeva nemmeno cosa fosse tutto il
resto.
Naomi
rise e scosse leggermente la testa. Era certa che queste cose
venissero insegnate a babbanologia, ma era altrettanto sicura che
Malfoy non avesse mai presenziato a nessuna di quelle lezioni quindi
per lui era tutta una novità.
- Vale,
entriamo un attimo.- disse alla sorella che sembrava si stesse
facendo un selfie. La bionda si voltò per osservare il negozio a cui
si riferivano e fece una smorfia disgustata.
- Passo.-
commentò infatti scuotendo il viso – facciamo che ci incontriamo
tra una mezz’oretta al bistrot vicino all’entrata?-
- Che
sia mezz’ora Vale, per oggi ne ho abbastanza di shopping, anzi a
dirla tutta ho fatto il pieno per tutto l’anno. – commentò seria
Naomi.
Valentina
le fece la linguaccia prima di tutto – Si guasta feste. Devo
comprare solo un altro paio di cose e per lo più sono per te, cara!
– rispose enigmatica prima di salutarli con un fluido gesto della
mano e sparire tra la folla.
- Ho
il terrore. – commentò Naomi prima di trascinare Draco all’interno
del negozio. Gli mostrò una serie di cose:cellulari, computer,
televisioni e di ognuno spiegò la loro funzione.
- Questi
invece, sono DVD, o film che dire si voglia.- illustrò Naomi una
parete piena di ogni genere di film, mentre Draco prendeva un paio di
confezioni in mano studiandole curioso, ma rimanendo sempre scettico.
– Non credo ci sia qualcosa di simile nel mondo magico a cui posso
fare riferimento, ma come la maggior parte degli apparecchi che ti ho
mostrato servono per divertirsi, svagarsi… è assurdo che tu non
abbia mai visto un film.- ridacchiò infine la Serpeverde.
A
dirla tutta era assurdo che Draco Malfoy girasse tra i negozi di un
centro commerciale babbano. Più volte Naomi lo aveva osservato per
capire che gli passasse per la testa, ma oltre alla curiosità e in
qualche occasione ad alzate di sopracciglia dubbiose non aveva
assistito. Di fatto il giovane biondino, constatato che ormai era in
ballo e tanto valeva ballare, non trovò così ripugnanti molte delle
cose babbane che aveva visto, certo, molte a suo avviso apparivano
superflue ed inutili perché meglio rimpiazzate dalla magia, ma si
aspettava di molto peggio.
Era certo che avrebbe trasudato disprezzo
per qualsiasi cosa considerando gli insegnamenti ricevuti eppure non
era così e la cosa lo faceva sentire spaesato poiché iniziò dentro
di sé a venire meno una piccola parte del purosangue Malfoy, sempre
pronto a guardare babbani e mezzosangue dall’alto della sua
superiorità.
- Di
preciso cosa c’è di così tanto affascinante?- commentò curioso
riponendo un dvd che aveva per caso preso tra le mani.
- Beh
è un modo come un altro per passare il tempo, rilassarsi. Immagina
di vedere su uno schermo la riproduzione di un libro, recitata da
attori con scene e colonne sonore, insomma è una cosa che devi
vedere, non sono in grado di spiegartelo. – ammise Naomi nonostante
si stesse sforzando per spiegare al ragazzo una cosa che di fatto nel
suo mondo non necessitava di spiegazioni. Poi senza troppe cerimonie,
si fece avanti sugli scaffali ed iniziò a rovistare tra una serie di
cofanetti, li passava in rassegna tra le dita fino a che ogni tanto
non ne emergeva con uno che prontamente consegnava al ragazzo.
Gli
aveva rifilato alla fine la trilogia del Signore degli Anelli,
Titanic, Jumanji e Mr&Mrs Smith.
- Escludendo
il Signore degli Anelli gli altri sono davvero leggeri…- commentò
critica – vieni, questo dovrebbe piacerti. – gli disse poi
sorridendo mentre lo trascinava prendendolo appena dal gomito verso
una play station su cui era stato messo come demo Mortal Kombat.
- Ok,
questo è un po' più complesso. È un videogame, cioè un gioco.
Tramite il joystick fai compiere azioni al tuo personaggio, in questo
gioco lo scopo è massacrare di botte il tuo avversario ad esempio. –
disse mentre prendeva in mano uno dei joystick e scegliendo uno dei
personaggi iniziò una dimostrazione pratica.
- Visto?
È semplice! Prova tu!- lo invitò riprendendo dalle sue mani i dvd
ed appoggiandoli sopra la console si avvicinò al biondino
sistemandogli al meglio la presa sul telecomandino. – così… -
commentò mentre per l’appunto gli spostava nel modo corretto le
dita -… arrivi anche ai tasti dietro. – terminò soddisfatta
guardandolo con un leggero imbarazzo mentre il biondino la lasciava
fare affascinato da quell’aggeggio.
- Ok,
ora? – le chiese senza staccare le mani dalla posizione in cui
gliele aveva messe la ragazza e fissando lo schermo su cui già erano
pronti i combattenti.
- Ora
prova a non morire. Ti direi le combinazioni dei tasti, ma sei un
principiante non ci capiresti nulla. – sghignazzò Naomi non
ricevendo tuttavia mezzo sguardo dal ragazzo troppo concentrato. –
Inizia con lo schiacciare tasti a caso ed usa il pad per spostarti
avanti e indietro.-
Il
biondino ascoltò Naomi, ma ciononostante perse due volte su tre.
Riprovò un secondo round con Naomi che rimaneva a guardarlo e dargli
dritte ogni tanto. Sembrava che si stesse davvero divertendo o quanto
meno sembrava volesse vincere perché si stava impegnando.
Così mentre il biondino era ancora intento a battere uno Scorpion
pilotato dal gioco, Naomi aggiunse alla pila di DVD anche il videogame.
Passarono
i restanti dieci minuti così, Draco che giocava e la ragazza che lo
guardava dandogli suggerimenti ogni tanto. Dopo avere inflitto, del
tutto casualmente una brutality il giovane Malfoy si staccò dal
gioco con un ghignetto tutto soddisfatto.
- Guarda, guarda a Mr.
Purosangue piacciono i giochi babbani.- lo prese in giro Naomi
guardandolo con un sorrisetto compiaciuto.
- E' solo la conferma
che sono bravo in tutto Lorence.- replicò lui senza darle la
soddisfazione di ammettere che gli stava piacendo molto tutta quella
tecnologia.
- Sì, certo, ho perso il conto delle volte che hai
perso. E poi stavi giocando con il computer caro il mio
principiante.- rispose lei mentre gli faceva cenno di seguirla.
Uscirono
dal negozio mentre Naomi gli raccontava ancora le varie tipologie di
giochi, descrivendone alcune che per altro già possedeva fino a che
non arrivarono al bistrot con cui si erano date appuntamento mezz'ora
prima con Valentina.
Non appena Naomi la individuò seduta tra tante
altre persone, letteralmente si pietrificò, probabilmente sbiancò
anche perchè il biondino voltandosi per guardarla entrò
immediatamente in allerta.
- Che c'è?- chiese subito infatti
pronto a mettere mano sulla bacchetta noncurante che si trovavano in
mezzo a mille babbani. Se ci fosse stato un reale pericolo,
ovviamente non si sarebbe fatto alcuno scrupolo.
Naomi comprese le
sue intenzioni lo fermò posandogli una mano sul braccio prima che
potesse estrarre la bacchetta.
Prese un profondo respiro, come se
prima lo avesse trattenuto, ed era così.
Seduto vicino alla
sorella c'era l'ultima delle persone che avrebbe mai voluto
incontrare, ma di certo non valeva uno schiantesimo del biondino, o forse sì?
- Non è niente.- cercò di dare una spiegazione
plausibile al serpeverde cercando di ricomporsi e nascondere dentro
di sé quell'angoscia e paura. - E' il mio ex ragazzo.- aggiunse
subito dopo continuando a fissare la sorella che parlava con
Dorian.
Malfoy seguì il suo sguardo, individuò la giovane
Lorence che parlava amichevolmente con un ragazzo dai capelli corvini
e gli occhi azzurri, un sorriso smagliante sulle labbra.
- Sul
serio Lorence?!- esclamò subito dopo abbandonando la presa sulla
bacchetta e rilassando i muscoli tesi e pronti a scattare – Tutta
questa scenata per il tuo ex ragazzo? Stavo per...- iniziò lui
concitato e infastidito.
- Lo so.- lo zittì lei non potendogli
dare torto, senza tuttavia riuscire a muovere un passo, continuava a
fissarlo e seppure stesse provando a nascondere quel turbinio di
emozioni non ci stava riuscendo molto.
Draco constatò che era
realmente preoccupata, una preoccupazione ed angoscia che andavano al
di là del semplice imbarazzo di incontrare inaspettatamente una ex
fiamma, per quanto male potesse essere finita quella storia. Sembrava
addirittura spaventata e mai l'aveva vista così, forse solo dinnanzi
al padre in qualcuno dei suoi ricordi.
Prima che potesse chiederle
spiegazioni per quell'insolita reazione li raggiunse la voce di
Valentina che da lontano si sbracciava nel tentativo di farsi
notare.
- Ok.- mormorò più a sé stessa Naomi consapevole che
non poteva più rimanere lì immobile o prendere altre direzioni. -
Andiamo.- aggiunse voltandosi appena per guardare Draco prima di
respirare pesantemente e dipingersi in volto un sorriso di
circostanza, mascherando e nascondendo repentinamente il tutto. Il
biondino rimase in silenzio, osservando con fin troppa familiarità
quella reazione: indossare una maschera per camuffare le sue emozioni
era normale amministrazione, vederlo fare a qualcun altro con così
tanta velocità e semplicità era molto strano.
Affiancò Naomi e
raggiunsero il tavolo in men che non si dica, scrutò più
attentamente il ragazzo di fronte a sé che si era alzato
probabilmente per presentarsi.
Era un bel ragazzo, un fisico
atletico, lineamenti del viso marcati ed in quell'istante sembrava
impreparato, fissava Naomi con sconcerto non degnando quasi di
attenzione il giovane biondino.
- Naomi!- esclamò infatti
sorpreso, facendo saettare finalmente lo sguardo anche sul suo
accompagnatore – Non sapevo ci fossi anche tu!- disse quasi a
volersi giustificare prima di spostare lo sguardo su Valentina che
dal canto suo era tutta sorridente, inconsapevole del passato dei
due.
- Mi hanno abbandonato nel bel mezzo dello shopping.- si
lamentò Valentina con tono teatrale. Dorian sorrise alla biondina,
tornò a guardare Naomi con espressione indecifrabile, mentre lei,
d'altro canto lo guardava quasi duramente, il sorriso di circostanza
che si era dipinta in volto sembrava ormai una smorfia.
Finalmente,
il giovane moretto si rivolse a Draco con un sorriso gentile in
volto, allungando la mano verso quest'ultimo che d'altro canto
continuava a guardarlo con aria di sufficienza, indeciso se stringergli la mano.
-
Piacere, Dorian.-
- Draco.- si limitò a rispondere il biondino
decidendo di lasciare a mezz’aria la mano del babbano. Dorian
impreparato alla reazione del Serpeverde ritrasse imbarazzato la mano
lanciando un rapido sguardo quasi accusatorio a Naomi prima di
tornare a concentrarsi sul biondino. Rimasero qualche minuto in
silenzio a fissarsi, studiarsi, un silenzio teso che interruppe
Valentina.
- Naomi è tornata per le vacanze di Natale. Ha vinto
una borsa di studio in America.- disse la biondina non capendo il
motivo per cui la sorella stava ferma immobile e lasciasse aleggiare
quell'imbarazzante silenzio.
Naomi inizialmente guardò
interrogativa la sorella, ma fu per una frazione di secondo,
ricordandosi che quello era l'alibi che avevano studiato.
- Oh,
congratulazioni. - rispose prontamente il ragazzo, tornando a
guardare la castana con un sorriso quasi divertito. - Sei sempre
stata brillante.- aggiunse poi con tono lusinghiero.
Naomi
socchiuse per un istante gli occhi, le labbra piegate in un sorriso
disgustato a dirla tutta, mentre scuoteva leggermente la testa.
-
Sì, brillante.- ripeté quelle semplici parole con durezza
fissandolo similmente negli occhi. - Possiamo andarcene?- domandò
voltandosi appena per guardare Draco e la sorella. Fosse stato per
lei si sarebbe aggrappata a Malfoy in quel preciso istante purché
l'avesse smaterializzata da tutt'altra parte.
Valentina la
guardava quasi con aria di rimprovero, stava per dire qualcosa, ma
Dorian la precedette.
- Oh andiamo Naomi.- ridacchiò appena per
niente scalfito da quello sguardo – Il passato è passato, non c'è
motivo di provare imbarazzo.- le disse con un sorrisetto divertito in
volto.
Naomi rise, una risata finta e fredda. Sentì il sangue
ribollirle nelle vene, come poteva fare finta di niente a tale punto?
E quel sorrisetto poi? Fu quasi tentata di tirarla fuori lei la
bacchetta questa volta.
- Imbarazzo?- domandò infatti divertita –
Semmai disgusto, credo sia più appropriato, non trovi?- chiese
retorica facendosi più vicina a Draco senza quasi accorgersene.
Dorian
ghignò divertito, guardandola da capo a piede, per nulla
intimorito.
- E' un piacere constatare che non sei cambiata
affatto.- si limitò a commentare sorreggendo lo sguardo smeraldo di
lei senza alcuno sforzo. - Ad ogni modo, devo andare, ho delle
commissioni da sbrigare.- aggiunse rivolgendosi più che altro a
Valentina ed a Draco, entrambi spettatori di quei veloci botta e
risposta – Ci vediamo domani.- terminò tornando con lo sguardo su
Naomi, la quale prontamente si voltò verso la sorella come a
chiedere spiegazioni.
- La sfilata.- infatti disse Valentina come
se fosse ovvio.
La famiglia di Dorian era legata al mondo della
moda, la madre era una stilista, ovviamente ci sarebbe stato.
Naomi
si sentì sprofondare per l'ennesima volta. Vederlo già una volta
era stato abbastanza, davvero doveva sopportare di nuovo la sua
presenza?
- Mi auguro che tu abbia la decenza di non presentarti.-
sibilò infatti Naomi fulminandolo con lo sguardo.
Nuovamente il
ragazzo si lasciò scivolare di dosso l'atteggiamento intimidatorio
della serpeverde, si limitò a sorriderle vittorioso.
- E perchè
mai non dovrei?Non riesco a trovare una sola motivazione valida. Tu
sì ?- la sfidò sempre sorridendo.
Naomi sorresse quello sguardo,
ma fu incapace di rispondergli. In effetti, apparentemente, non c'era
alcuna motivazione per cui avrebbe dovuto starle alla larga, nessuna
che avesse intenzione di rendere nota almeno.
- Come immaginavo.-
ridacchiò infatti in tutta tranquillità. - A presto.- salutò
infine prima di dileguarsi tra la folla.
- Non dire una parola.-
fulminò con lo sguardo la sorella appena il moretto fu fuori
portata, consapevole che di lì a breve avrebbe ricevuto un
bell'interrogatorio.
- Si può sapere cos'è successo?- chiese
tuttavia la biondina per nulla scoraggiata. - Capisco che lasciarsi
non sia facile, ma onestamente mi sei sembrata un po' eccessiva! Sono
passati due anni!- l'accusò quasi Valentina per l'atteggiamento che
aveva avuto. Draco non disse una parola, non riusciva a dimenticare
lo stato di ansia e paura di Naomi, era certo che ci fosse qualcosa
che giustificasse quell'atteggiamento.
- Non ho intenzione di
giustificarmi. Possiamo andarcene adesso?- chiese spazientita rivolta
a Malfoy che di fatto avrebbe dovuto riportarle a casa con la
smaterializzazione.
I tre si diressero verso l'uscita del centro
commerciale ed una volta imboccato un vicolo abbastanza sfollato,
Malfoy tese le mani ad entrambe le ragazze ed in men che non si dica
erano davanti al cancello di ferro battuto della propria
abitazione.
- Stomachevole!- commentò Valentina portandosi una
mano sulla pancia – Ma troppo fico!- aggiunse con il suo solito
entusiasmo, prima di varcare la soglia del grande cancello con tutti
i sacchetti in mano.
Non appena ebbero il cancello alle spalle
Draco fermò Naomi trattenendola appena dal braccio, lei si voltò
interrogativa.
- Tutto bene?- chiese lui serio, mentre Valentina
era già arrivata sul pianerottolo del porticato.
Naomi ricambiò
per qualche istante quello sguardo serio, ma repentinamente si aprì
in un sorriso spensierato facendo spallucce.
- Certo, sto
benissimo.- gli rispose tranquillamente prima di seguire la sorella
all'interno dell'abitazione.
Non stava bene, aveva semplicemente
per l'ennesima volta indossato una maschera, questo Draco l'aveva
capito.
Dopo
quella giornata piena di novità il giovane Malfoy sentiva la
necessità di rilassarsi. Sopravvissuti al pomeriggio intenso di
shopping ognuno si era poi diretto alla propria camera, forse
Valentina era stata l'unica a ritornare agli organizzativi per la
sfilata che a quanto pare proseguivano anche in sua assenza.
Aprí
la porta finestra della sua temporanea nuova camera da letto
trovandosi in un piccolo balcone affacciato sul retro di quella
grande casa, precisamente sul giardino dall'erba gelata. Sfilò dal
pacchetto una sigaretta e l'accese, rigettando il fumo nell’aria.
Si voltò appena constatando che al suo fianco, poco distante c’era
un altro balcone, doveva essere la stanza della Lorence.
Non
riusciva ad abbandonare l'immagine di lei così terrorizzata alla
presenza di quel babbano... era sicuro che ci fosse sotto qualcosa,
ma sapeva perfettamente che difficilmente Naomi si sarebbe lasciata
sfuggire una qualsiasi tipo di spiegazione.
Aspirò nuovamente il
fumo strofinandosi appena le braccia nel tentativo di scaldarsi. Era
ancora assurdo rendersi conto di dove si trovasse. Nella Londra
babbana, circondato da babbani, ma anche streghe e vampiri a quanto
pareva! Nella dimora della ragazza con cui non aveva fatto altro che
litigare dall’inizio dell’anno scolastico, la stessa che gli
teneva fastidiosamente testa, che era suo compito proteggere, che
spesso era stata oggetto dei suoi tormenti e su cui ultimamente stava
anche fantasticando. E poi Quella casa aveva acceso in lui emozioni e
ricordi ormai sepolti da qualche anno. Certo, non era MalfoyManor, ma
rispetto alle bettole squallide a cui lui e Blaise si erano dovuti
abituare ultimamente era quanto più gli assomigliasse, le grandi
stanze, il lusso, la comodità di avere dei servitori… tutte cose
che a malapena ricordava.
Rigettò
nell’aria l’ultimo fiato prima di fare sparire il mozzicone con
un semplice gesto della bacchetta, e rientrò nella stanza, beandosi
del caldo tepore. Si
lasciò cadere sul comodo grande letto fissando lo schermo piatto di
fronte a sé e gli scappò un mezzo sorriso ripensando a quanto
avesse appreso in una sola giornata. Si trovò a pensare che certe
invenzioni babbane erano strabilianti! Le scale mobili del centro
commerciale, tutti quei negozi di abbigliamento coloratissimi, la
strana tessera con cui le due ragazze avevano pagato ogni cosa e le
televisioni con i loro più utilizzi.
Certo,
molte cose le trovava del tutto inutili considerando che con la magia
spostarsi da un posto all’altro, cucinare e pulire fosse molto più
semplice, ma non avrebbe mai pensato di apprezzare anche una sola
virgola del mondo babbano.
Questo aspetto lo metteva particolarmente
in crisi ripensando agli anni che aveva trascorso a disprezzare i
babbani e qualsiasi cosa fosse legato seppur minimamente a loro.
Più
passava il tempo lontano da ciò che era rimasto della sua famiglia
più si interrogava su quanto fosse realmente importante il suo
status purosangue. Il suo pensiero volò istintivamente al suo
migliore amico: non aveva mai compreso fino in fondo come avesse
potuto mettersi insieme alla Granger a sorvolare sulla sua impurezza
di sangue, ma probabilmente Blaise aveva compreso già da anni che
l’elevazione del purosangue non era proprio così vitale come gli
era stato insegnato, anzi, di fronte all’amore probabilmente non
valeva proprio un accidenti.
In
effetti a cosa gli era stato utile l’essere un purosangue?
Sicuramente a farsi un nome, rispettato e temuto, questo senza ombra
di dubbio. Quando era più piccolo era motivo di vanto, si sentiva
potente nell’essere un Malfoy, ma adesso? Adesso, a volte, persino
lo odiava il suo cognome.
Non
solo perché lo condivideva con il padre che detestava profondamente,
ma perché era sempre stato un pretesto per pretendere sempre di più
di quanto facesse.
Non era mai abbastanza, mai lodevole ciò che
faceva, mai all’altezza del suo nome. Probabilmente per colpa del
suo purissimo lignaggio la sua famiglia si era trovata al fianco di
Voldemort, un folle che non faceva altro che esaltare la purezza del
sangue come se null’altro fosse importante, ma non era così. Nel
corso degli anni, più cresceva e più si rendeva conto del valore
della famiglia, certo non grazie al padre di cui poteva ricordare
rimproveri e sguardi di sufficienza, ma Narcissa decantava la purezza
del loro sangue non tanto per supremazia e potere, ma per ben altri
valori. Certo, era sorella di una spietata mangiamorte e sposata con
il braccio destro di Voldemort, ma al primo posto per lei c’era la
famiglia e questo le era costato la vita. Anteporre suo figlio a
tutto il resto. Draco spesso si sentiva morire dentro se si
abbandonava al pensiero che in fondo, se fosse stato come suo padre
si aspettava, se avesse semplicemente abbassato la testa ed entrato
come una pedina in quella scacchiera lei sarebbe stata ancora viva.
Ecco, forse l’unica cosa davvero utile dell’essere un Malfoy era
la facciata che mostrava a tutti, la maschera che indossava da anni e
che tutti gli dipingevano addosso, la maschera che più volte l’aveva
salvato dal perdersi nelle sue emozioni più profonde. Dopotutto era
più semplice presentarsi al mondo come il figlio del mangiamorte, lo
spocchioso e irraggiungibile purosangue piuttosto che mostrarsi per
quello che era. Ammesso e concesso che ci fosse davvero dell’altro,
qualcosa di buono oltre tutto quello. La verità era che una parte di
sé si sentiva tutta marcia, sbagliata e di certo non meritevole
dell’amore di qualcuno, l’ultima persona che lo aveva amato per
quello che era, aveva perso la vita.
Il biondino si alzò di scatto
dal letto nel tentativo di combattere quei tristi pensieri, come se
potesse fisicamente scrollarli di dosso.
Stava per attingere
nuovamente dal pacchetto di sigarette, quando qualcuno bussò alla
porta.
Abbandonò
il pacchetto di sigarette sul materasso ed andò ad aprire,
trovandosi di fronte Naomi con in mano una marea di cose impilate che
le nascondevano parzialmente il volto. Si spostò appena di lato per
permetterle di entrare, ma senza lasciarsi sfuggire l’occasione di
punzecchiarla.
- Già
ti mancavo Lorence?- le chiese infatti ghignando appena mentre
chiudeva la porta della camera. La ragazza appoggiò tutta la roba
che aveva in mano sul tappeto di fronte la tv, riconobbe il
videogioco del centro commerciale.
- Taci un po'. – lo zittí lei prontamente prendendo tra le mani la
console della play station e dirigendosi verso la televisione iniziò
a trafficare con una serie di cavetti. – ti sto prestando la mia
play station per allietare il tuo soggiorno semi babbano.- aggiunse
mentre aveva la testa letteralmente infilata dietro il grande
schermo.
Malfoy
la guardava incuriosito e divertito al contempo, non stava capendo
dettagliatamente cosa stesse combinando, ma la verità era che la sua
presenza gli impediva di affogare nella tempesta dei suoi ricordi e
sensi di colpa.
Non sapeva che similmente la ragazza si trovava lì
per il medesimo motivo.
Una volta rientrata dal pomeriggio di
shopping si era fiondata nella sua camera, letteralmente lanciata sul
letto e si era abbandonata ad un urlo liberatorio soffocato da uno
dei cuscini.
Era rientrata da meno di un giorno e già voleva
sparire!
Scoprire che Imelda e gran parte delle persone in quella
casa erano da sempre streghe o maghi e rivedere Dorian l'avevano
messa definitivamente al tappeto. E pensare che non aveva ancora
affrontato la madre!In quel momento provava una tale frustrazione da
farle momentaneamente accantonare la paura e l'angoscia che aveva
sperimentato qualche ora prima.
Era nervosa, friggeva a dirla
tutta, e dopo avere camminato su e giù per la propria stanza
mordendosi compulsivamente l'interno guancia aveva deciso di fare
qualcosa di produttivo. Certo, avrebbe potuto chiedere a qualsiasi
maggiordomo o cameriera di installare la console nella camera del
biondino, ma sentiva la necessità di non rimanere da sola ad
affrontare i suoi pensieri.
Riemerse da dietro la televisione
tutta soddisfatta, appoggiò i dvd ed una serie di giochi sul mobile
e tornò sul tappeto sulla quale aveva lasciato un computer
portatile. Si sedette appoggiando la schiena contro il letto e fece
cenno al ragazzo di sedersi al suo fianco.
- Prendi appunti
Malfoy, altra cosa babbana.- ghignò divertita Naomi mentre
accendeva il computer che appoggiò sulle gambe incrociate.
- Un
computer, giusto?- domandò il ragazzo sedendosi al suo fianco e
ricordandosi di averlo già visto al negozio di elettronica.
Lei
annuì guardandolo brevemente e molto sorpresa della velocità con
cui aveva memorizzato ciò che gli aveva mostrato qualche ora
prima.
La ragazza iniziò a schiacciare qualche tasto ed in men
che non si dica sullo schermo apparvero Hermione e Blaise.
-
Malfoy, ti presento Skype.- annunciò Naomi divertita mentre si
avvicinava di più a Draco per farlo entrare nell'inquadratura della
web cam. - Ciao ragazzi, tutto bene?- domandò ai due innamorati.
Zabini, come d'altro canto lo era Malfoy, incuriosito e sorpreso da
quell'aggeggio ed Hermione tutta sorridente.
- Ciao!- salutarono
entrambi – tutto bene, siamo fuggiti all'orda di parenti e dal
cibo. Mia madre ha cucinato per un intero esercito.- aggiunse
Hermione che sembrava provata, ma molto felice, si scambiò infatti
velocemente un sorriso con Blaise- Voi?- chiese alzando forse un po'
troppo la voce Blaise che non capiva ancora bene il funzionamento di
quell'aggeggio.
Contemporaneamente Draco e Naomi fecero
spallucce.
- Tranquilla mammina, i tuoi bimbi preferiti non si
sono ancora uccisi.- rispose divertita Naomi facendo ghignare il
biondino.
Blaise si cimentò in un elegante dito medio in tutta
risposta, prima che Hermione prendesse parola.
- Nao, ci sta
chiamando mia madre...- disse la riccia leggermente esasperata.
-
Andate, tranquilli.- li salutò Naomi gesticolando con la mano,
mentre anche il biondino alzò la sua in segno di saluto.
Terminò
così la breve chiamata.
- Carino, lo ammetto.- commentò Draco
mentre la ragazza chiudeva il portatile e lo poggiava al suo
fianco.
- Lo so.- ghignò Naomi divertita – ti ho lasciato altri
giochi nel caso volessi fare pratica di babbanità.- scherzò lei
indicando con un cenno del capo il mobile dinnanzi a loro – e se
vuoi potremmo vedere un film.- azzardò lei seppur leggermente in
imbarazzo. Era strano proporre una simile attività a Malfoy, li
costringeva a stare insieme sul serio a condividere più di uno
spazio.
Draco sospirò stranito da quella proposta, ma acconsentì
facendo una smorfia indifferente.
- Perchè no?- disse enigmatico
mettendosi più comodo contro la fine del letto. Naomi gli sorrise
entusiasta e si alzò per mettere il dvd del signore degli anelli,
tornò al fianco del biondino stringendo le ginocchia al
petto.
Rimasero in silenzio ad osservare il film, finchè non fece
la comparsa sul grande schermo Gandalf.
- Frena, frena...- disse
Malfoy guardando quasi schifato la televisione – per i babbani i
maghi sono così? Vecchi, barbuti e con il cappello a punta?-
Naomi
rise divertita.
- Nella maggior parte delle interpretazioni, sì
Malfoy, sono proprio così.- disse mentre il film proseguiva. Si
voltò ad osservarlo, anche se quest'ultimo sembrava troppo
concentrato a proseguire con la visione per accorgersene subito. Più
lo guardava e più le sembrava strana la sua presenza nella propria
casa, strano che fossero seduti per terra praticamente uno di fianco
all'altra e che stessero guardando un film. Era assolutamente
assurdo.
- Sono più interessante del tuo film?- domandò
ghignando il biondino voltandosi ed accorgendosi dello sguardo
insistente di lei.
- No, ti stavo immaginando con la barba ed un
cappello a punta.- gli rispose lei prontamente senza distogliere lo
sguardo.
- Sarei ugualmente sexy, specialmente con la barba.-
replicò lui piegando ulteriormente le labbra in quel ghigno
perfetto.
Naomi rise seriamente divertita, tornando poi a guardare
la televisione, seguita dal giovane Malfoy.
Rimasero così, vicini
l'uno al fianco dell'altra a guardare il film, in silenzio, godendo
ognuno della compagnia dell’altra grazie al quale non erano stati
risucchiati dai propri pensieri.
Vennero interrotti da una
delle cameriere che bussando alla porta li aveva avvertiti che la
cena era pronta. Scesero al piano di sotto commentando sporadicamente
quanto visto fino ad allora, escluso lo scandalo per come erano stati
rappresentati maghi ed elfi la storia sembrava piacere al giovane
Malfoy.
Quando
entrarono nella sala da pranzo, vicino all’angolo bar c’erano in
piedi Valentina e Dorinda, sembrava stessero parlando di qualcosa di
serio viste le loro espressioni, ma in entrambe si aprì un sorriso
sincero non appena videro i due Serpeverde.
Dorinda
prontamente si diresse verso di loro, la postura controllata, un
sorriso amichevole in volto.
- Naomi..
– salutò la figlia accarezzandole la spalla e dedicò poi la sua
attenzione esclusivamente a Draco.
-
Non ci siamo mai formalmente presentati… piacere Dorinda. – disse
cordialmente mentre tendeva la mano verso il ragazzo, che prontamente
strinse, presentandosi a sua volta.
Dorinda lo guardò
intensamente, sempre sorridendo.
- Sono sicura che le mie figlie
abbiano già fatto gli onori di casa, ma se ti servisse qualcosa,
qualsiasi cosa, non hai che da chiedere. Fai come se fossi a casa tua
Draco.- aggiunse amorevolmente mentre iniziava a sedersi a
capotavola.
Draco accennò un piccolo sorriso e prese posto al
fianco di Naomi, mentre Valentina si sedette dal lato opposto del
tavolo.
- Allora
Naomi, come ti trovi ad Hogwarts? Ti piacciono le lezioni? – chiese
Dorinda mentre due cameriere iniziarono a servire la cena. Naomi,
carica di rancore e nervosismo, non si lasciò sfuggire l’occasione
per rinfacciarlo alla madre.
- È meraviglioso. Specialmente perché
ho dovuto recuperare anni di lezioni in pochi mesi. Grazie ancora.-
rispose con un sorrisetto sarcastico.
Valentina alzò gli occhi al
cielo mentre giocherellava con il cibo nel piatto, Dorinda con tutta
calma sorrise.
Probabilmente si aspettava quel tipo di atteggiamento
da parte di sua figlia.
- Sono certa che non avrai difficoltà a
recuperare ogni cosa: sei portatissima per lo studio, lo sei sempre
stata.- proseguí infatti sorridendo non curante dello sguardo
scocciato della più grande delle figlie.- A te Draco la scuola va
bene?- domandò al ragazzo spostando quindi verso di lui lo sguardo.
Il suo tono era tranquillo e la sua domanda genuina, era davvero
interessata all’argomento che stava intavolando come se fosse una
normalissima cena alla fine di una giornata in una più che normale
famiglia. Il biondino ebbe giusto il tempo di alzare lo sguardo dal
proprio piatto prima che Naomi scoppiasse in una fragorosa e fredda,
quanto divertita risata. La guardarono tutti sconcertati di una così
insolita reazione e fu Dorinda la prima a prendere parola.
- Ho
detto qualcosa di divertente?- le chiese sempre sorridendo.
Naomi
posò sul tavolo la forchetta rumorosamente smettendo improvvisamente
di ridire.
- Direi più qualcosa di ridicolo! – sbottò infatti
fissandola duramente. – Ignora tranquillamente il fatto che per
anni sia stata all’oscuro dell’esistenza della magia, che mi ci
sia trovata buttata, così, all’improvviso. Ignoriamo pure che per
chissà quale motivo quello psicopatico che hai sposato vuole
uccidermi, o forse arruolarmi nel suo malvagio esercito, questo
ancora non mi è chiaro! – continuò come una furia mentre
gesticolava frenetica. Dorinda irrigidí appena la mascella al
sentire nominare il padre delle sue figlie, ma non si scompose e non
ebbe modo di inserirsi comunque nella sfuriata della figlia che
continuava imperterrita incurante delle cameriere o degli altri due
commensali presenti – E continuiamo pure ad ignorare che voi due
siete vampiri, cosa appresa ed elaborata in tempo zero ovviamente, ah
già e non dimentichiamoci la ciliegina sulla torta!- rise amaramente
di nuovo la castana, le guance leggermente arrossate per la foga che
metteva in quelle parole – Imelda, tutti… tutti quanti sapevano,
io sono stata per anni l’unica stronza che ignorava tutto, la
stupida della situazione. – terminò amareggiata trattenendo con
tutta sè stessa le lacrime generate dalla rabbia e dal nervoso. –
Certo. Continuiamo a fingere che tutto vada bene, che siamo una
normalissima e funzionale famiglia, ok.- annuì riprendendo la
forchetta in mano pronta per proseguire la cena. – Beh la scuola va
da dio. Sia io che Malfoy siamo degli ottimi studenti, quasi modello
oserei dire, grazie tante per l’interessamento.- terminò
riprendendo infine a mangiare ciò che si trovava nel piatto.
Seguì
qualche minuto di completo silenzio, interrotto esclusivamente dal
rumore di stoviglie che toccavano i piatti.
Draco non proferì
alcuna parola, non credeva fosse necessario e nemmeno il caso
considerando la sfuriata della castana, riprese quindi a mangiare
sperando che qualcuno interrompesse il silenzio e che la discussione
non degenerasse, anche se conoscendo un minimo Naomi sapeva che
quello era solo un piccolo assaggio.
- Che abbia inizio il
melodramma… - commentò sarcastica Valentina sospirando
concentrandosi imperterrita sul proprio piatto.
- Melodramma un
cazzo!- sbottò nuovamente Naomi rivolgendosi questa volta verso la
sorella – tu non hai idea di cosa significhi!- sbraitò nuovamente
senza specificare esattamente cosa. Si riferiva un po’ a tutto a
dire la verità. Le pressioni e violenze subite dal padre,
l’indifferenza della madre, allontanarsi da casa per avere un
minimo di respiro, l’incombenza di essere nel mirino di un mago
psicopatico senza saperne precisamente il motivo. Se si fosse
effettivamente messa ad elencare ogni singola ingiustizia subita
probabilmente si sarebbero alzate da tavolo dopo Capodanno.
-
Certo che no, come al solito credi che sia tutto incentrato su di
te!- rispose a tono la bionda abbandonando definitivamente l’idea
di mangiare qualcosa e allontanando il piatto. – Povera, tutti ce
l’hanno con me, chi se ne frega dei problemi degli altri.-la
canzonò con una vocina infantile.
Naomi ribollente di rabbia si
alzò di scatto dal tavolo facendo cadere la sedia sul pavimento,
anche Draco istintivamente si allontanò appena dal tavolo con la
sedia, pronto ad intervenire se necessario.
Non poteva dire chissà
cosa in quella situazione, l’unica cosa che avrebbe potuto fare al
massimo era tentare di fermare Naomi nel caso tentasse di portare ad
un livello fisico quel litigio con la sorella, ma non fu tuttavia
necessario alcun suo intervento, fu Dorinda a ristabilire l’ordine.
Sbatté prepotentemente una mano sul tavolo, non sembrava avesse
fatto chissà quale sforzo, ma il rumore fu sufficiente da attirare
l’attenzione di tutti su di sé, si alzò appoggiando entrambe le
mani sul tavolo.
-
Adesso basta.- alzò appena la voce guardando entrambe le figlie
duramente. – Naomi sientate .- si rivolse alla più grande
con un tono che non ammetteva replica. La Serpeverde sostenne lo
sguardo, ancora furente i pugni stretti lungo al corpo. – Siediti,
per favore.- ripetè più dolcemente la donna respirando
profondamente prima di sedersi a sua volta.
Naomi sbuffò, ma
riluttante afferrò la sedia da terra e la trascinò rumorosamente
fino al tavolo, lasciandosi cadere sopra, decisamente
contrariata.
Come se nulla fosse successo i camerieri continuarono
a servire il resto della cena, lasciandolo al centro del tavolo.
Dorinda sospirò impercettibilmente servendosi per prima.
- Draco,
ti chiedo scusa.- iniziò rivolgendosi con un mezzo sorriso al
biondino – non era nostra intenzione metterti a disagio.- aggiunse
guardando con rimprovero entrambe le figlie, le quali tuttavia non
sembravano pentite nemmeno un po’. Malfoy si sistemò meglio sulla
sedia, abbozzando l’ombra di un sorriso di circostanza.
- Nessun
problema. – si limitò a rispondere cordialmente. Sicuramente
quelle tre avevano molto da chiarire, tuttavia, non poteva che
comprendere la reazione di Naomi. Anche lui detestava la sensazione
di impotenza, l’essere escluso dalla stessa propria vita.
- Si,
scusaci tanto Draco se ti abbiamo scandalizzato con il nostro
comportamento, sicuramente sarebbe stato meglio annoiarti a morte
chiedendoti come procede la scuola. – intervenne Naomi sarcastica
sorridendo falsamente a tutti – quindi, che ne dici se raccontiamo
com’è stata emozionante l’ultima lezione di Storia della magia?
– proseguí canzonatoria. Valentina scosse la testa esasperata, ma
Dorinda rimase ferma ed impassibile.
- Ora basta Naomi!- si
rivolse alla figlia alzando appena la voce. – capisco che tu sia
arrabbiata e che tu abbia molte domande, ma non è questo il modo ed
il luogo!- aggiunse severa, quasi glaciale, tanto che Naomi non osò
controbattere. - Volevo solo passare una cena conversando
normalmente, come una normale fam..-
- No.- la interruppe subito
Naomi alzando appena la voce. Si voltò completamente verso la madre,
quasi tremava dal nervoso. – non puoi fingere all’improvviso che
t'importi di essere una normale famiglia. Non lo siamo, non lo siamo
mai stati.- aggiunse con evidente amarezza. – E di certo non
inizieremo ad esserlo adesso, con alle spalle segreti, assurde teorie
complottiste e senza nemmeno lo straccio di una risposta alle mie
lecite domande.-
-Nao, perché non.. – tentò di intervenire
Valentina esasperata dal comportamento guerriglioso della sorella, ma
Dorinda la interruppe alzando appena una mano.
- Molto bene.-
annuì seppure dispiaciuta la donna. - Considerando che domani sarò
impegnata con il lavoro e che il giorno dopo è Natale, hai
intenzione di trasformare ogni conversazione in un dibattito fino
allo scoccare della mezzanotte del venticinque Dicembre?- chiese la
donna con una pacata e disarmante semplicità.
Naomi non rispose
subito, non era sicuramente sua intenzione rendere quei pochi giorni
di permanenza una tortura più insopportabile di quella che già si
stava dimostrando. Voleva solo avere delle dannate risposte!
-
Non credo.- confermò i suoi pensieri Dorinda alzando le spalle –
Quindi? Cosa vuoi fare?- la incalzò questa volta con aria di sfida,
sapendo di avere in ogni caso il coltello dalla parte del manico. -
Passiamo questi due giorni a lanciarci frecciatine e litigare senza
di fatto non ottenere un accidenti o ci sforziamo per almeno due
giorni di andare d'accordo per poi avere una vera e seria
conversazione?- aggiunse come se la soluzione fosse ovvia.
Tutti e
tre guardavano Dorinda, era estremamente calma, ma sicuramente
sincera.
- Vuoi che fino ad allora ci trasformiamo magicamente
nella famiglia perfetta e unita?- domandò divertita Naomi non
sopportando l'idea di essere messa alle strette.
- Non lo
pretendo, tuttavia mi piacerebbe se provassimo quanto meno a parlare
civilmente tra di noi… anche di banalità quali la scuola.-
- E
magari abbassando di qualche tacca il sarcasmo, quello aiuterebbe.-
aggiunse Valentina con tono confidenziale e un sorriso. La castana di
tutta risposta le rivolse uno sguardo raggelante, alla quale tuttavia
la biondina rispose con uno smagliante sorriso.
- Bene. Aspetterò
che passi la sfilata ed il maledetto Natale. Ma non ho intenzione di
giocare all’allegra famiglia felice.- aggiunse prima di alzarsi
teatralmente da tavolo guardando tutti, compreso il povero Draco.
In
fondo un pochino le dispiaceva di averlo coinvolto in quel modo nel
loro dramma familiare, immaginava che potesse sentirsi di troppo o
effettivamente a disagio, ma ovviamente passava in secondo piano
paragonato alla propria rabbia. Avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma in
quel momento predominava il bisogno di sfogare in qualche modo la sua
rabbia e la frustrazione. Per l'ennesima volta non aveva il ben che
minimo controllo sulla sua vita, modalità diverse, ma stesse
emozioni. Solo e soltanto senso di impotenza, lo detestava.
Uscì
rapidamente dalla sala da pranzo, non salutando nessuno.
Dorinda
sospirò affranta, passandosi una mano tra i capelli.
- Non mi
mancavano le sue uscite teatrali.- commentò Valentina dedicandosi ad
un boccone. Dorinda la guardò con aria di rimprovero, ma in effetti
non era la prima volta che in quella casa avvenivano simili scenette.
Litigata, urlata, freddezza e sipario. Non biasimava la figlia, ma
era estenuante, tutta la situazione lo era ormai da troppo tempo.
-
Nuovamente, ti chiedo scusa Draco. – sorrise debolmente Dorinda al
biondino. – come immagino avrai capito in questa casa nulla è
semplice, non lo è mai stato.- ammise la donna con tristezza.
Draco
non sapeva che rispondere, non era estraneo ai drammi di famiglia
seppure meno aperti, eppure non poteva fare a meno di pendere dal
lato della bilancia della sua compagna di casata. Dopo tutto quello
che aveva passato era difficile accettare di aspettare due stupidi
giorni per avere finalmente delle risposte, lui stesso fremeva per
avere delucidazioni su determinate questioni e non era nemmeno il
diretto interessato. – Non c’è bisogno di chiedere scusa,
davvero.- replicò educatamente seppure un po’ reticente. - è
comprensibile che voglia avere delle risposte.- si limitò ad
aggiungere riprendendo a cenare, ma facendo intendere che palesemente
dava ragione a Naomi.
Dorinda annuì, sapeva perfettamente che la
rabbia della figlia era giustificata, e si trovò a sorridere appena
avendo compreso dalle poche e diplomatiche parole che il suo ospite
pareva appoggiare la figlia.
Entrò
in camera sbattendo la porta, il respiro lievemente affannato,
completamente sopraffatta dal nervoso.
Cercava di regolarizzare la
respirazione nel vano tentativo di calmarsi, ma non era così
semplice, per lo meno non lo era mai stato per lei. Camminava senza
meta all’interno della propria stanza, ripercorrendo i propri
passi, sforzandosi di respirare più lentamente e ripetendosi di
stare calma, ma nulla, non c’era verso, non ci riusciva.
-Fanculo!-
imprecò a labbra strette tirando una sberla a caso al sacco da boxe
appeso nella camera facendolo leggermente ondeggiare e sentendo
immediatamente la mano formicolare.
Anche
quello non bastava, ma sicuramente la fece stare leggermente meglio.
Assurdo come pochi minuti in compagnia della madre in quella
terribile casa avessero così facilmente acceso gli animi, rievocato
simili scenari. Odiava quella casa, si sentiva sempre più soffocare
e non poteva sopportare l’idea di stare un altro secondo senza
avere risposte da sua madre, gliele doveva!
Si diresse in bagno
sospirando mentre appoggiava le mani sul lavandino guardando il suo
riflesso allo specchio.
Come poteva pretendere che avrebbe
passato due giorni a comportarsi come se niente fosse? Fingere di non
morire dalla voglia di sapere, sapere cosa era successo, cosa di
fatto volessero da lei i mangiamorte, perché era stata tenuta
lontana dal mondo magico…troppi interrogativi, troppe domande senza
alcuno straccio di risposta.
D’altro canto, come le aveva fatto
notare la madre non aveva molte altre opzioni: poteva rinchiudersi in
camera e riemergere dopo due giorni per affrontare il discorso oppure
continuare a cavalcare l’onda degli eventi senza staccare la testa
alla madre o alla sorella ed ignorare i rancori nei loro confronti
per le mille bugie e segreti.
Nessuna delle due opzioni in ogni
caso sembrava più percorribile dell’altra.
Scosse leggermente
la testa prima di accendere il rubinetto dell'acqua per potersi
rinfrescare il viso.
L'acqua fredda sulla pelle ebbe un effetto
ulteriormente calmante, piacevole, anche se constatò che non c'era
abbastanza acqua fredda nel mondo per poterla farla sentire serena.
Sciolse i capelli dalla coda ormai disordinata che aveva sfoggiato
durante tutta la giornata, ravvivando i voluminosi lunghi capelli con
veloci gesti della mano, mentre iniziava a spogliarsi lanciando in un
angolo i vestiti sporchi pronta per sprofondare nel proprio letto
nella speranza che quella giornata infernale potesse finalmente
finire.
Era passato davvero solo un giorno?
Com'era possibile
che in così poco tempo fosse già esplosa? Sperava di durare almeno
un paio di giorni prima di dare di matto!
Certamente scoprire che
tutti quanti nella sua vita erano al corrente della magia tranne lei
non aveva aiutato, e ben che meno l'avere incontrato Dorian al centro
commerciale. Chiamiamola pure una serie di sfortunati eventi, ma
considerando le basi non ci volevano proprio.
Uscì dal bagno
priva di vestiti, la pelle d'oca per il freddo, si strinse nelle
spalle strofinandosi rapidamente le braccia nel tentativo di
scaldarsi e maledicendosi per non avere pensato prima di prepararsi
il pigiama si posizionò davanti alla cassettiera, ma proprio mentre
stava per aprire uno dei cassetti le cadde l'occhio su un bigliettino
rosa piegato sopra il mobile.
Corrugò la fronte stranita, mentre
lo prendeva tra le mani poté leggere scritto in elegante grafia "Ti
voglio bene, non uccidermi" di fianco disegnato un piccolo
cuoricino.
La grafia sembrava essere quella della sorella, ma non
riusciva a comprendere il significato di quelle poche parole,
tuttavia, tempo di un battito di ciglia, comprese.
Socchiuse gli
occhi respirando profondamente e sperando di non avere ragione aprì
velocemente il primo cassetto del mobile e spalancò gli occhi
esterrefatta.
- Che diamine...- mormorò esasperata mentre tirava
fuori dal cassetto una specie di abitino semi trasparente con pizzi e
merletti neri. Lo lasciò cadere a terra, scavando freneticamente
alla ricerca di qualcosa di normale, ma tutto ciò che riusciva a
pescare in quel cassetto erano cose...non proprio rientranti nel suo
stile.
- No, no, no...- si lamentò disperata osservando ai suoi
piedi una serie di corpetti, vestitini in pizzo e vestaglie
svolazzanti.
Dove diavolo era finita la sua roba? Le sue
normalissime canottiere ad esempio!
Si affrettò ad aprire anche
il secondo cassetto temendo sempre di più per ciò che avrebbe
potuto trovare e come immaginato anche il contenuto del proprio
intimo era stato totalmente rinnovato. Come una pazza frenetica aprì
ogni cassetto e anta dell'armadio vedendo a colpo d'occhio che erano
presenti vestiti nuovi di pacca che non aveva ovviamente mai visto e
nonostante non si soffermasse sul visionarli tutti nel dettaglio
l'unica cosa di cui fosse certa era che le sue vecchie cose erano
sparite.
Sprofondò il viso tra le mani, stropicciandosi
nervosamente tutto la faccia e sbuffando sonoramente.
Sicuramente
le cose che erano rimaste nei suoi armadi erano vecchie, chissà,
probabilmente nemmeno le stavano più, ma avrebbe preferito scegliere
da sola gli eventuali rimpiazzi.
Avrebbe dovuto aprire ogni
singolo cassetto per ispezionare il contenuto e trovare qualcosa di
vagamente comodo per dormire, ammesso e concesso che ci fosse! Perchè
quella giornata continuava a prenderla a pugni nello stomaco?
Sconfortata
aprì nuovamente cassetti ed ante a caso alla disperata ricerca di
qualcosa che potesse adattare a pigiama, ma più cercava e più si
deprimeva. Da Hogwarts non si era portata praticamente nulla sapendo
di potere contare su ciò che aveva lasciato nella propria
abitazione, ma evidentemente Valentina aveva deciso che quegli abiti
non andassero bene.
Il suo dramma interiore fu interrotto
bruscamente da un sonoro "toc toc" proveniente dalla porta
d'ingresso della sua camera che la fece sobbalzare.
Se fosse stata
Valentina le avrebbe lanciato in faccia tutto quell'insieme di stoffa
pizzosa che si trovava sul pavimento oltre che una marea di
insulti.
- Lorence, sei qui?!- sentì la voce interrogativa di
Draco da fuori e sbarrò immediatamente gli occhi fiondandosi contro
la porta per dare una mandata di chiave. Si guardò abbassando il
viso, completamente nuda tenne una mano sulla porta imprecando a non
finire nella sua testa.
- Si, scusami, aspetta un attimo. – si
scusò lei impacciata e non sapendo dove recuperare qualcosa di più
coprente. Ritornò invano nel proprio armadio cercando quanto meno
una felpa! Scorreva freneticamente ogni capo con le dita, ma nulla le
sembrava abbastanza idoneo.
- Ne hai per molto?- tentò nuovamente
il ragazzo appoggiando pesantemente una mano alla porta.
Naomi
imprecò a bassa voce , mettendosi una mano nei capelli.
- Mi sto
vestendo!- replicò stizzita e nervosamente corse verso la
cassettiera comprendendo che le toccava per forza di cose
accontentarsi.
Alla fine riluttante indossò un vestitino da
notte grigio in caldo cotone, le spalline sottili, una generosa
scollatura sui seni liberi decorata in pizzo che le arrivava a metà
coscia. Si guardò allo specchio davanti al letto, non le stava male
ovviamente, ma avrebbe preferito di gran lunga una delle sue larghe
magliette e dei pantaloni morbidi almeno per dormire!
Per altro,
considerando che non indossava reggiseno o mutande era decisamente
troppo provocante per essere spacciato come pigiama.
Aprì infine
il cassetto dell’intimo, ma più cose toccava e tirava fuori da
quel maledetto mobile, più saliva alto il livello degli insulti.
Stava praticamente svuotando l’intero cassetto alla ricerca di
qualcosa di vagamente adatto, ma per la fretta si accontentò di un
perizoma in pizzo nero che infilò alla velocità della luce mentre
inciampando si avvicinava nuovamente alla porta.
- Arrivo!- esclamò
affannata prima di guardarsi per l'ennesima volta allo specchio in
evidente imbarazzo. Trovò tuttavia finalmente il coraggio di aprire
la porta, trovandosi di fronte Draco piuttosto seccato, il quale
tuttavia non perse l'occasione per osservarla: i capelli arruffati ,
le gote arrossate e quel vestitino decisamente tanto corto e scollato
per gli standard di lei. Distolse quasi subito lo sguardo, cercando
di camuffare il mezzo ghigno che aveva sulle labbra.
- Credevo che
li stessi fabbricando i vestiti… - commentò entrando senza troppe
cerimonie con le mani in tasca guardandosi intorno molto velocemente
per poi tornare a guardare Naomi che nel frattempo aveva chiuso la
porta appoggiandosi sopra con la schiena.
- È un incubo! –
esclamò lei disperata – tutti i miei vecchi vestiti sono spariti!
Quella pazza di mia sorella mi ha rifatto l’armadio! – aggiunse
sbuffando. Allora Draco si voltò verso gli armadi con le ante
spalancate ed i cassetti semi aperti.
- Che perfidia, ti ha
comprato dei vestiti nuovi … - commentò ironico e minimizzando
comprendendo tuttavia nell'immediato l'outfit insolitamente
sprezzante della Serpeverde Non potè fare a meno di spostare lo
sguardo sugli indumenti riversi al pavimento. Si chinò rapidamente
raccogliendo un body in pizzo rosso scollato davanti e con molta poca
stoffa anche dietro sghignazzando divertito, mentre Naomi gli si
avvicinava strappandoglielo dalle mani.
- Oh, capisco ora.-
ridacchiò infatti avendo compreso il tipo di vestiti su cui aveva da
ridire la Serpe.
- Come dovrei dormire con questa roba?! – si
lamentò lei gettandola a caso in uno dei cassetti mentre raccoglieva
alla bene in meglio le altre cose dal pavimento rallentata dal suo
cortissimo e scollato indumento.
- Mah, non so… - commentò
Draco sempre più divertito mentre le mostrava l’ennesimo pezzo di
stoffa che gli era capitato tra le mani – questo mi sembra comodo,
senz’altro lascia molta libertà di movimento. – proseguí
sghignazzando sempre più divertito nel vedere l'evidente difficoltà
di Naomi che strabuzzò gli occhi voltandosi e vedendolo con quello
slip rosa shocking tra le mani. Lo stupore non fu tanto per il colore
quanto per come fosse quella maledetta mutanda! Aveva degli strass
vistosi sulla parte anteriore, ma completamente aperta per tutta la
lunghezza fino al lato posteriore. Naomi chiuse gli occhi respirò
profondamente ed espirò rumorosamente, mentre Draco sghignazzava
sempre più divertito, lei gli strappò dalle mani anche quel piccolo
orrore e nuovamente riprese a cacciare alla rinfusa tutto negli
armadi sbattendo rumorosamente le ante.
- C’è di buono che
qualsiasi altro vestito non potrà essere peggio dei presunti pigiami
e dell’intimo. – commentò più per rassicurare sé stessa che
per dovere della comunicazione.
- A me non sembrano così male.-
commentò Malfoy con un ghignetto malizioso osservandola nuovamente e
focalizzandosi questa volta più attentamente sulla cortezza
dell'indumento e la profonda e generosa scollatura.
- Non avevo
dubbi!- replicò lei con la voce stridula nel tentativo di canzonarlo
cercando di coprirsi istintivamente incrociando le braccia al
seno.
Draco sempre più divertito distolse lo sguardo ed iniziò a
muovere qualche passo nella stanza di lei osservandola
scrupolosamente: osservò i poster appesi ai muri di alcune band, si
avvicinò alla scrivania ordinata con sopra il computer vicino alla
finestra, la libreria ben fornita.
- Che roba è? – domandò
piazzandosi davanti al sacco da boxe che pendeva dal soffitto. Naomi
gli si avvicinò, appoggiandoci sopra una mano e guardando come fosse
ormai mal concio.
- È un sacco da boxe. La boxe è uno sport
babbano, è un tipo di combattimento. – spiegò lei il più
semplicemente possibile – Si prende a pugni per allenarsi, ma nel
mio caso direi più che si tratta di una valvola di sfogo.- aggiunse
simulando goffamente un pugno. Malfoy sollevò un sopracciglio
scettico: i babbani per sport si picchiavano? Che stranezza. La
valvola di sfogo fisica la comprendeva, molte volte aveva preso a
pugni cose a caso nel tentativo di liberarsi della rabbia, non gli
era estraneo il contatto fisico violento, altroché, ma di certo non
utilizzato per hobby. Fece spallucce a quel pensiero dandole le
spalle e dirigendosi alla parete con le polaroid appese alle mollette
led guardandole una ad una.
Naomi
lo osservò, un po’ stranita dalla sua presenza nella propria
camera, mosse qualche passo verso di lui prima di prendere parola.
- Sei
venuto qui solo per ispezionare la mia camera?- gli chiese
affiancandolo e sollevando appena il viso per guardarlo in faccia.
- Sono
venuto a controllare che non facessi stupidaggini. – rispose lui
rapidamente senza guardarla. – inoltre, mi sembrava una buona scusa
per assentarmi dalla cena movimentata con tua madre e tua
sorella.-aggiunse subito prima che la ragazza potesse accusarlo di
preoccuparsi per la sua salute. In realtà non si sentiva per niente
a suo agio nel rimanere da solo con le due donne, o meglio, le due
donne vampiro, specialmente dopo la burrascosa discussione. Diciamo
che ogni tentativo di argomentazione era come se si fosse bruciato,
per questo motivo aveva deciso di congedarsi per raggiungere Naomi e
si, infondo, anche per verificare se stesse bene o quanto meno che
non tentasse di scappare di casa.
- Mi
dispiace di averti mollato la sotto. – ammise Naomi abbassando
colpevole lo sguardo. – ma non potevo rimanere un secondo di più…
- aggiunse sinceramente torturandosi l’interno guancia tentando di
tenere a bada il nervosismo.
- Sì,
capisco.- si limitò a rispondere il biondino assottigliando lo
sguardo mentre prendeva tra le mani una foto dalla parete. – questo
è il babbano del centro commerciale?- le domandò sorpreso
mostrandole la foto. Naomi la prese tra le mani guardando l’immagine:
si, era lui. Una foto di almeno tre anni prima, erano ritratti
insieme con la tenuta da scherma due sorrisi smaglianti e le lame
incrociate sopra le teste.
Non ci pensò più di una volta e stracciò
in mille pezzi la fotografia gettandola nel cestino sotto la
scrivania.
- Immagino
di sì.- commentò infatti Draco osservando la reazione di Naomi. –
quindi… - aggiunse sospirando prima di sedersi placidamente sulla
sedia di fronte alla scrivania. -cos’ha combinato per farti
incazzare?- domandò direttamente senza troppi giri di parole.
Lei
lo guardò stranita e soffocò un’amara risata. – perché? Ti
interessa davvero? – gli chiese indispettita. Non aveva granché
voglia di parlare di Dorian, credeva che l’avere strappato
malamente la foto fosse un chiaro messaggio.
- Sì
e no.- rispose lui enigmatico mentre si muoveva a destra e a sinistra
sulla sedia con rotelle – mi interessa capire il motivo per cui
sembravi terrorizzata quando lo hai visto oggi pomeriggio. – le
disse seriamente guardandola negli occhi e smettendo di giocherellare
con la sedia.
La ragazza rimase immobile senza sapere cosa rispondere
nell’immediato, sperava che non si fosse accorto della sua reazione
o che quanto meno lasciasse correre. Ricordava perfettamente la paura
che aveva provato appena aveva visto Dorian a pochi metri da lei e
detestava provare quell’emozione, soprattutto nei suoi confronti.
Come aveva permesso ad uno stupido ragazzo di dominare le proprie
paure? In verità la risposta era molto semplice, lei lo sapeva: non
aveva mai digerito quanto accaduto con il suo ex ragazzo, aveva
semplicemente finto che non fosse mai successo, accantonato in un
remoto cassetto della sua mente. Ogni tanto spuntava fuori il ricordo
e con lui tutte le emozioni del caso, ma le ci voleva ben poco per
rimetterlo al suo posto nel dimenticatoio. Eppure era bastato
incontrarlo, anche a distanza di anni, per provare
quell’attanagliante paura.
-Pff…
terrorizzata!- esclamò Naomi minimizzando con un gesto della mano e
appoggiando il peso su una sola gamba mettendosi sulla difensiva e
cercando nuovamente di accantonare quei pensieri e le emozioni da
loro derivanti. – la parola che cerchi direi che è dannatamente
sorpresa ed a tratti incazzata, nulla di più. – aggiunse facendo
spallucce con tono di sufficienza. – non lo vedevo da anni grazie a
dio e invece… sorpresa! Ecco tutto.- proseguí lei convinta che la
sua spiegazione non facesse una piega.
Lui prima di rispondere la
fissò dritta negli occhi, inespressivo, ma ricordando con precisa
attenzione la reazione di lei. Non poteva avere la presunzione di
vantare anni di conoscenza, ma in quei mesi aveva imparato, anche a
sue spese, che la castana era difficilmente impressionabile,
testarda, spavalda e sicuramente non il tipo che si spaventa per
niente.
- Non
me la bevo.- scosse lui appena la testa senza smettere di fissarla
negli occhi, mentre si alzava per avvicinarsi.- so quello che ho
visto.- aggiunse seriamente sostando a pochi passi da lei – e ti
conosco abbastanza bene da potere affermare con certezza che ti
spaventi per bene poche cose Lorence.- terminò sperando che gli
dicesse la verità.
Cosa
si aspettava di ascoltare? C’era da dire che quando si trattava di
Naomi non c’era limite alle sorprese, non si sarebbe infatti
sconvolto se gli avesse confessato che il presunto babbano era in
realtà una spia del padre, una creatura magica o chissà che altro…
anche se ad essere sincero con sé stesso tutto ciò non avrebbe
potuto giustificare una reazione di spavento.
Gli venivano poche
ragioni in mente per cui una ragazza potesse avere paura di un
ragazzo, e nonostante Naomi fosse in grado di badare a sé stessa, o
meglio così diceva lei, ognuna di queste ipotesi che gli frullavano
in testa gli facevano salire una spaventosa voglia di fare
rimpiangere il giorno in cui era nato al giovane moretto con gli
occhi azzurri. Forse era quello il motivo per cui aveva la necessità
di sapere? Se anche si fosse presentato il peggiore degli scenari a
lui cosa importava? Erano stati insieme anni fa, qualsiasi cosa fosse
successa come poteva scatenare in lui una tale rabbia? Naomi distolse
velocemente lo sguardo sorpassandolo e scuotendo la testa
nervosamente.
Prima di rispondergli prese un profondo respiro, il
primo istinto era stato letteralmente quello di andarsene da quella
conversazione, da quella stanza, ma era appena sfuggita in simile
modo alla litigata con la madre e la sorella, non aveva più molti
altri luoghi in cui sparire. Incrociò le mani portandosele alla
fronte e socchiudendo gli occhi prima di parlare.
-È
stata una giornata tremendamente di merda se non te ne fossi accorto…
- gli disse cercando di trattenere quanto più possibile la rabbia e
sforzandosi di rispondergli con gentilezza – ho scoperto che tutte
le persone in mezzo cui sono cresciuta hanno sempre saputo del mondo
magico tenendomi deliberatamente all’oscuro, si, ho rivisto anche
una delle poche persone che mai avrei voluto vedere in tutta la mia
dannatamente complicata vita, mia madre vuole giocare all’allegra
famiglia felice ed a quanto pare i miei nuovi vestiti sono ispirati
al guardaroba di un’attrice porno! – esclamò tutto d’un fiato
elencando ogni singolo punto sulle dita della mano. – Dopo tutto
questo vuoi davvero costringermi a parlare di qualcosa di cui è
evidente non voglia parlare ?- gli domandò quasi supplicante ed
anche esausta, mentre si avvicinava nuovamente a lui.
Draco ascoltò
in rigoroso silenzio lo sfogo di lei, nonostante fosse evidentemente
sfinita da quel susseguirsi di eventi stava in tutti i modi
mantenendo un tono controllato nei suoi confronti, mesi fa a
quest’ora lo avrebbe sbattuto fuori dalla sua camera e riempito di
insulti. Lo guardava con aria supplicante, si sentí quasi in difetto
ad avere tirato insistentemente in ballo l’argomento.
- Credevo
fosse un bravo ragazzo e si è invece rivelato una fumante massa di
stronzo.- aggiunse lei vedendo che il biondino non rispondeva. Il suo
tono era sincero, gelido e rabbioso, tutte emozioni più che reali,
si era limitata a fare il riassunto del riassunto per potere
liquidare l’argomento. Certo, non rispondeva al perché si fosse
pietrificata in sua presenza, ma sperò vivamente che potesse
chiudere diplomaticamente l’argomento.–tutto qui.- terminò
sospirando e portandosi una mano alla fronte spostandosi i capelli
all’indietro. Si rese conto effettivamente di quanto fosse stanca,
di come quella giornata l’avesse davvero distrutta emotivamente e
anche fisicamente.
Draco
annuì appena, distogliendo lo sguardo da lei e muovendo lentamente
qualche passo verso la porta. Aveva palesemente tergiversato
l’argomento, ma non intendeva infierire oltre, non in quel momento
almeno.
- Allora
è il caso che vada.- disse infatti appoggiando la mano sulla
maniglia della porta per poi voltarsi e poterla guardare –
Buonanotte Lorence. – le disse infine prima di chiudere la porta
dietro le sue spalle.
Naomi
si abbandonò ad un sonoro sospiro prima di trascinarsi verso il
letto e infilarsi quanto prima sotto le coperte. Sospirò nuovamente
e sperò con tutta se stessa che quella notte avesse magicamente il
potere di farle venire un’amesia per dimenticare quella terribile
giornata.