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Autore: _NAO 94    12/02/2024    0 recensioni
E se dalla guerra nascesse l'amore?
Quello strano e coinvolgente amore che ti porta quasi alla follia,che è come droga,da cui non puoi scappare,quell'amore di cui non puoi fare a meno...
La guerra è imminente:il momento di simulare è finito,ognuno ha deciso da che parte stare.
Anche chi sembrava essere perduto nel lato oscuro ha deciso di passare dal giusto.
Se tra il bene e il male si mettesse di mezzo Lei?
Se nascesse quello strano e folle amore grazie a Lei?
Se Lei riuscisse ad entrare nel cuore di tutti,stregandone uno e uno soltanto,il più difficile?
Se quegli occhi di ghiaccio si perdessero per sempre in quelli di Lei?
Se quello Strano Amore salvasse la guerra?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Mangiamorte, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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arrivo da pubbli

Quella mattina presto per alcuni studenti di Hogwarts era stato concesso un trasferimento speciale: Harry, Ron e Ginny prima di chiunque erano usciti dai cancelli del castello dirigendosi verso Hogsmead, abbastanza lontano dal castello per avere il permesso di smaterializzarsi.
Ad attenderli Moody e Tonks per portarli alla Tana.
Ginny, che si era fortunatamente rimessa, non aveva degnato di uno sguardo Harry, nemmeno per sbaglio ed in generale aleggiava un’aria molto tesa.
Erano rimasti altri due membri dell’Ordine uno attendeva Hermione con Blaise e l'altro Naomi con Draco.
Le due coppie si erano incamminate insieme, salutati con poche parole considerando l'orario, ma raccomandandosi di sentirsi spesso durante le festività.


****


La ormai familiare sensazione di nausea e di mancanza di terreno sotto i piedi la colpì come un pugno nello stomaco, durò qualche istante e non appena riaprì gli occhi si ritrovò davanti al grande cancello in ferro battuto che precedeva l'ingresso alla propria casa.
Nonostante l'aria di Dicembre fosse pungente, per un istante le mancò il respiro. Si erano appena smaterializzati su una strada in ciottoli che abbracciava distese di verde e seppure era alta la foschia tipica Londinese si potevano intravedere una serie di ville collocate in quel ritaglio di natura distante dalla caotica Londra.
Mosse qualche passo in avanti, sentiva distrattamente Malfoy che scambiava qualche parola con il membro dell'Ordine che li aveva scortati fin lì, ma non ascoltò una parola, la sua mente viaggiava rapida nei ricordi, purtroppo la maggior parte non era piacevole.

Era da almeno due anni che non faceva rientro a casa approfittando della disponibilità del campus della sua vecchia scuola e le sembrava assurdo esserci tornata dopo avere avuto la fortuna di scoprire Hogwarts.
Le si affiancò il biondino guardandosi intorno con circospezione rompendo per primo il silenzio.
- Sono stati lanciati degli incantesimi di protezione sull'intera proprietà, andiamo. - le disse semplicemente guardando dinnanzi a sé.
Naomi annuì senza distogliere lo sguardo dal cancellone, prese un respiro profondo e insieme a DracoMalfoy si incamminò verso la propria casa trascinando il trolley sulla quale era appoggiato il trasportino con il suo adorato gatto.
Il viale era contornato da siepi che incorniciavano il giardino ben curato ai lati e vicino al resto della recinzione vi erano piante di rose che ovviamente non erano ancora in fiore.
Non dovettero camminare molto per raggiungere la piccola piazzetta con una fontana elaborata al centro proprio davanti alle scale che riconducevano al porticato.
- Sembra che tu stia andando al patibolo Lorence. - constatò Malfoy osservandola mentre salivano le scale.
Era proprio così che si sentiva, ma ormai era lì, aveva preso una decisione ed era inutile farsi trascinare verso l'abisso dei suoi ricordi.
Si voltò ad osservare il biondino che dal canto suo si guardava intorno incuriosito e annuendo più a sé stessa che a lui suonò il campanello.
La porta si aprì dall'interno in fretta, sull'uscio un uomo sulla sessantina ben vestito e curato che spalancò gli occhi non appena vide la ragazza.
- Signorina Naomi!- esclamò sbalordito facendosi immediatamente da parte per permettere ai due ragazzi di entrare. - Da quanto tempo, prego, entri pure, non doveva nemmeno suonare! - aggiunse sempre fissandola e lanciando di tanto in tanto occhiate discrete in direzione di Draco.
- Buongiorno Joras.- lo salutò educatamente Naomi mentre, seguita dal biondino all'interno della casa lasciò in disparte il trolley e liberò il suo adorato gatto dal trasportino il quale non esitò un istante per correre via dall'ingresso diretto verso il corridoio.
- E' un piacere rivederla.- aggiunse il maggiordomo che aiutò Naomi a liberarsi del cappotto e porse il braccio a Draco per permettergli di prendere anche il suo.
Malfoy si sorprese di essere accolti da un maggiordomo, aveva certo capito dalla grandezza dell'abitazione che infondo la ragazzaccia di strada trovata in tuta di felpa nei peggio pub di Londra, in realtà fosse benestante, ma non si aspettava certo un ambiente così... familiare. Lasciato il proprio bagaglio vicino a quello della ragazza la seguì lungo il corridoio d'ingresso, ispezionando curioso l'ambiente.
Si trovarono subito in un ampia sala, pavimenti lucidi color crema che visivamente ampliavano ulteriormente gli spazi, sulla destra un enorme camino che rifletteva le sue luci sulle decorazioni d'oro e d'argento di un grande albero di Natale, alcuni divani e poltrone di pelle bordoux scuri posavano sopra un grande tappeto nero, al centro un tavolino basso di vetro. Proprio dinnanzi a loro si apriva una larga scalinata che conduceva ai piani superiori ed in generale un grande via vai di personale di servizio.
- Solcito!-
Draco e Naomi quasi sobbalzarono sentendo quel tono così squillante e ben presto la castana fu investita dall'enorme abbraccio di una donna alta e robusta, i capelli neri rigorosamente ordinati in una crocchia, difficile azzeccare l'età precisa.
Naomi si sentí colta alla sprovvista, ma timidamente ricambiò l'abbraccio guardando da oltre la spalla Malfoy che dal canto suo continuava a guardarsi intorno incuriosito.
- Ciao Imelda.- la salutò con un sorriso imbarazzato.
- Solcito, da quanti anni! - si lamentò la donna con accento spagnolo - Fatti guardare! - aggiunse senza lasciare la mano di Naomi allontanandola per poterla di fatto guardare da capo a piedi. - Sei sempre più bella, mi niña! Quando Dorinda mi ha detto che saresti tornata per le vacanze non ci credevo!-
- Faccio fatica a crederci anche io. - commentò Naomi con un sorriso tirato.
- Tienes razon mi Niña.- le rispose Imelda teneramente guardandola come se fosse un cucciolo di cane abbandonato - Non ci credevo proprio perché ero convinta che, ora più che mai, saresti rimasta ad Hogwarts!- esclamò la donna con una naturalezza disarmante, ma bastò la parola Hogwarts per fare trasalire i due ragazzi che immediatamente si guardarono negli occhi impreparati.
- E chi è questo giovane e bel ragazzo? - domandò subito dopo guardando i due con malizia e complicità - Es tu novio?- aggiunse facendo l'occhiolino alla ragazza che era rimasta ancora interdetta al sentire nominare la scuola di Magia e Stregoneria da Imelda.
Non da meno Draco era rimasto frastornato: tralasciando il fatto che faticava a comprendere alcune cose che diceva la donna visto che utilizzava lo spagnolo, non riusciva a spiegarsi come potesse conoscere la magia.
Come poteva sapere di Hogwarts? Che sua madre o sua sorella si fossero lasciate sfuggire troppi dettagli? Non avevano mica pianificato un alibi per dare giustificazioni al mondo babbano?!
- Che cosa?Il mio ragazzo?! - esclamò Naomi riprendendosi dalle mille domande che le frullavano in testa e scuotendo leggermente la testa - È un mio compagno di scuola!- aggiunse sbrigativa lanciando un'occhiata veloce a Malfoy, certa che se non fosse stato anche lui così tanto sorpreso rispetto alla conoscenza di Imelda sul mondo magico si sarebbe perso in qualche stupido commento o battuta, ma in quel momento lo percepiva serio e curioso.- Come fai a sapere di Hogwarts?! - abbassò leggermente la voce per non farsi sentire dal via vai di persone che saettavano con pacchi e pile di tessuti o vestiti.
Tra l'altro... cosa stava succedendo?!
Imelda la guardò corrugando la fronte interrogativa, ma all'istante cambiò espressione, sembrava essere stata travolta da un vagone di sensi di colpa.
- Niña... - sospirò guardandosi intorno alla ricerca di ancore di salvezza, che sapeva non sarebbero arrivate. Aveva fatto la frittata. -... Lo siento, però in esta casa molti di noi sono streghe o maghi. - e così dicendo tirò timidamente fuori la propria bacchetta -Abbiamo sempre avuto il divieto di usare apertamente la magia, ma da quando tua madre e tuo padre hanno divorziato, noi... ecco abbiamo regolarmente ripreso ad utilizzarla. - spiegò sentendosi tremendamente in colpa ed a disagio a dovere essere lei a darle quella notizia. Naomi non disse nulla.
Imelda era la sua governante da che era piccola, molte volte l'aveva cullata, molte volte le aveva portato da mangiare di nascosto quando il padre la puniva, molte volte aveva giocato con lei. Come poteva non essersi mai accorta di nulla? Si guardò intorno come se non avesse mai visto la propria casa, sentendosi più estranea che mai.
Draco ascoltò la spiegazione, ma lo colpì maggiormente il silenzio di Naomi: la osservava guardarsi intorno come se fosse spaesata, per tale motivo intervenne facendosi avanti per presentarsi.
- Draco Malfoy, piacere. - disse formale, l'accenno di un sorriso cordiale ed allungò la mano per tenderla alla donna.
- Encantada. - rispose Imelda con un breve cenno del capo e un sorrisetto malizioso prima di spostare rapidamente gli sguardi tra il biondino e la ragazza. - sicura che non eres il tuo ragazzo? - domandò diretta alla ragazza con un tono sornione e giocoso, forse nel tentativo di rimediare al pasticcio di prima.
Naomi si accorse di quel dettaglio e alzò gli occhi al cielo. Ci mancava una bella dose di imbarazzo a condire quell'inizio disastroso!
- No, ma le piacerebbe.- si prese la libertà di rispondere Malfoy con un ghignetto stampato in viso, appuntandosi mentalmente che forse avrebbe dovuto imparare qualcosa di spagnolo per capire decentemente quello che diceva la donna.
Naomi lo guardò scettica alzando un sopracciglio , mentre Imelda sghignazzava divertita.
- Come no. - si limitò infatti a rispondere più in pensiero per la rivelazione di Imelda che interessata ad un batti becco con Malfoy. - puoi preparare una stanza per il mio simpaticissimo ospite? - chiese infatti sospirando impercettibilmente.
Doveva scrollarsi di dosso quel senso di inadeguatezza e anche il fastidio nei confronti di Imelda, non era colpa sua, eppure non poteva fare a meno di sentirsi tradita.
- Solcito es todo pronto. - rispose la donna facendo cenno di seguirli sulle scale - in questi giorni siamo in ballo con i preparativi per la sfilata di Natale di tua madre.-
Ecco spiegato il trambusto. Sua madre dirigeva un'azienda di moda, dalla produzione alla pubblicizzazione di abiti, non si era mai interessata, anzi, odiava quegli eventi e se poteva evitarli lo faceva più che volentieri. Al contrario sua sorella si divertiva un mondo, sicuramente era immersa nell'organizzazione fino al midollo.

Seguirono Imelda che con passo svelto era già sulla cima delle scale e svoltarono a sinistra immergendosi in un largo corridoio luminoso e pieno di porte. Naomi si accorse che molte delle foto appese ai muri erano state rimosse, sostituiti da quadri rappresentanti paesaggi o banalità come vasi di frutta. Ne fu immensamente contenta, non aveva intenzione di rivedersi in foto forzate e soprattutto non intendeva vedere la faccia del padre, nemmeno in foto.
Svoltarono nuovamente a sinistra cercando di tenere il passo di Imelda che canticchiava sotto voce e dopo qualche metro finalmente alla fine del corridoio Imelda si fermò indicando le due porte una di fronte all'altra all'estremità del corridoio.
- Aqui! - esclamò infatti indicandole entrambe con le braccia spalancate. - ho pensato potesse essere utile avere le camere vicine. - disse maliziosa la donna strizzando l'occhio a Naomi, la quale trascinò esasperata una mano sulla faccia.
- In effetti potrebbe essere utile. - sghignazzò Malfoy ricevendo un'occhiataccia da Naomi, ma facendo ridere di cuore Imelda.
- Non c'è da ridere, te l'ho detto, non è il mio ragazzo! - la rimbeccò Naomi senza smettere di guardare male Malfoy.
- ¿Asíque lo que? Sono stata giovane anche io sai, mi Solcito. - le rispose con aria complice - Devo assolutamente tornare di sotto a gestire il personale. - aggiunse cercando di ritornare seria, le si avvicinò posando una mano sulla sua spalla stringendola appena, un sorriso dolce in volto. Naomi tentò di ricambiarlo, ma non era certa di esserci riuscita. Imelda lasciò quindi i due ragazzi da soli dileguandosi alla velocità della luce. Naomi sbuffó scuotendo la testa cercando di mantenere la calma anche se non poteva fare a meno di pensare al fatto che per una vita tutti intorno a lei non avevano fatto altro che mentire.
- Questa è la mia stanza. - istruí il biondino indicando la porta sulla destra, poi aprì la porta sulla sinistra.
- Lo avevo intuito. - ridacchiò Draco.
- Si, grazie a proposito per averle fatto credere che non stiamo insieme, ma ci rigiriamo tra le lenzuola. - rispose stizzita lei mentre invitava il biondino ad entrare.
- È sempre un piacere metterti in imbarazzo, anche perché lo rendi estremamente facile. - sogghignò il biondino oltrepassandola e ricevendo in tutta risposta un dito medio.
Era una camera da letto decisamente spaziosa: un letto matrimoniale ai piedi del quale vi erano appoggiati una pila di asciugamani ed il borsone che aveva lasciato all'ingresso, davanti sul pavimento un enorme tappeto a pelo lungo bianco. Nella parete opposta al letto un ampio comò sopra il quale era stata posizionata una televisione a schermo piatto e di lato degli armadi a specchio. Poco distante dal letto una porta scorrevole semi aperta che lasciava intravedere il bagno ed infine una porta finestra velata da tende color panna dal lato opposto.
- Quindi, se ho capito bene, siamo nel mondo babbano, ma comunque a stretto contatto con il mondo magico. - interruppe il silenzio Malfoy mentre si sedeva sul letto spostando il proprio bagaglio che probabilmente era finito lì in men che non si dica proprio grazie alla magia- Non capirò mai il motivo per cui non sei stata iniziata alla magia normalmente. - commentò subito dopo mentre si stiracchiava e lasciava definitivamente cadere sul letto.
- Non chiederlo a me! - esclamò Naomi infastidita. - Sono stufa di tutti questi misteri e bugie. - gli confessò sedendosi sul letto all'altezza del suo bacino dandogli le spalle.
Si voltò per guardarlo in viso, anche se quest'ultimo fissava il lampadario sul soffitto.
- Mi continuo a domandare come abbia fatto a non accorgermene in questi anni. Quella donna mi ha probabilmente cambiato pure i pannolini ed io non mi sono mai resa conto che fosse una strega?- si domandò da sola sarcastica mentre fissava la porta del bagno. - Incomincio a dubitare delle mie capacità di osservazione e giudizio. - aggiunse lei serissima.
Malfoy si tirò su con il tronco appoggiando il peso sugli avambracci.
- È da mesi che te lo dico , direi che abbiamo anche problemi con l'udito. - disse lui serafico con un sorrisetto in volto.
- Idiota... - ridacchiò lei lanciandogli uno degli asciugamani in faccia che lui prese al volo con un ghigno stampato in volto. - c'è di positivo che finalmente ognuno nella sua stanza. - aggiunse anche se non ne era molto convinta.
Non sapeva effettivamente se il dispiacere derivasse tanto dal doversi separare dal biondino con cui ormai condivideva la stanza da mesi o se dipendesse dal fatto che mettere piede nella propria stanza sarebbe stato l'ennesimo schiaffo emotivo. In ogni caso quel tono non sfuggì al ragazzo e non aveva intenzione di sorvolare.
- Non preoccuparti, se dovessi mancarti non hai che da bussare. - le disse infatti ghignando.
- Pff! Figurati! - bofonchiò Naomi mettendo una mano sul fianco - finalmente privacy! Ed in tal proposito credo che mi andrò a fare un bagno rilassante prima di incontrare mia madre e mia sorella, prevedo un pranzo molto movimentato. - disse lei muovendo qualche passo verso la porta della camera.
- Sarò pronto. - le disse annuendo con tutta tranquillità. Lei annuì muovendo indecisa qualche passo all'indietro verso l'uscita. Continuava a guardarlo non capacitandosi del fatto che Draco Malfoy, Mr. Purosangue ed enorme palla al piede ormai da mesi, fosse lì, in casa sua, e che per giunta lo aveva deciso e pianificato lei.
Draco non poteva leggere i pensieri della ragazza, quindi la guardò inizialmente corrugando la fronte interrogativo, ma ben presto sul suo volto si dipinse un sorrisetto malizioso.
- Cosa c'è? Vuoi farti il bagno rilassante qui, in compagnia? -
Nella mente della ragazza comparvero le immagini ben nitide del fisico scolpito di Malfoy che aveva potuto osservare più da vicino e nel dettaglio al bagno dei Prefetti. Per un istante, ma davvero un solo piccolo istante, constatò che non sarebbe stata una così brutta idea, anzi.
- Nei tuoi sogni Malfoy. -gli rispose tuttavia con un finto sorriso che pendeva più alla smorfia - Niente che non abbia già visto, comunque. - aggiunse altezzosa.
In effetti, escluso l'episodio nel bagno dei Prefetti, non era un mistero che il ragazzo uscisse dal bagno della loro camera in condivisione con addosso solo l'accappatoio o un asciugamano in vita.
Draco smise di armeggiare con il proprio borsone per muovere qualche passo verso la ragazza divertito da quel battibecco, era da tempo che si risparmiavano i bisticci o le occasioni per stuzzicarsi.
- A dire il vero, mia cara, non hai visto proprio niente. - le disse piazzandosi di fronte a lei fissandola dritta negli occhi con malizia. - Niente di cui valga la pena parlare almeno - aggiunse facendo spallucce - e ti ripeto che non hai che da chiedere. - terminò alzando le sopracciglia provocatorio mentre ghignava.
Naomi intonò una fintissima risata sfidandolo con lo sguardo.
- Dormi sereno, non intendo chiederti di vedere più di quello che, ahimè, ho visto, mio caro. -
- Peggio per te. - rispose lui sorridendo spensierato distogliendo lo sguardo e tornando ad occuparsi del proprio bagaglio.
Scosse la testa sospirando teatralmente per poi uscire dalla camera del suo biondissimo ospite e prepararsi a sprofondare, almeno per qualche istante, nella valle dei ricordi che l’avrebbero duramente colpita una volta dentro.
Abbassò convinta la maniglia, quasi dovesse strappare un cerotto: nulla era cambiato. I poster delle band che ascoltava al liceo sulle pareti, la scrivania con il computer,la porta finestra con le tende colore crema e di fianco alla parete decorazioni floreali e led intervallate da mollettine trasparenti, ognuna delle quali custodiva una polaroid. Il letto rotondo cosparso di cuscini e qualcuno dei suoi vecchi peluche e vicino agli armadi, appeso al soffitto pendeva un sacco da boxe decisamente maltrattato.
Gli si avvicinò sfiorandolo appena ricordandosi inevitabilmente quanti sfoghi e rabbia avesse riversato negli anni su quello stupido sacco.
Rimpiangeva davvero l’insolente compagnia del biondino.


Non fu esattamente un bagno così tanto rilassante, a dirla tutta Naomi era abbastanza furente.
Se già non aveva del tutto perdonato la madre per essere stata complice del padre nell’averla privata del mondo magico, sapere che era da sempre stata circondata dalla magia senza saperlo la mandava fuori di testa.
Dopo essersi asciugata aprì il suo borsone afferrando frettolosamente un paio di collant, a cui ormai si era abituata grazie alla divisa scolastica ed un vestito aderente in lana con il collo alto color crema. Non aveva portato molti vestiti da scuola considerando la partenza più o meno improvvisata, inoltre era pure sempre casa sua! Seppure non ci metteva piede da almeno due anni era certa che molti dei suoi vecchi vestiti sarebbero stati perfetti.
Raccolse distrattamente i capelli in una coda alta ed indossò un paio di stivaletti marroni.
Era ancora presto per pranzare pensò quindi che avrebbe potuto fare vedere la casa a Malfoy, magari cercando anche la sorella e la madre che saranno state alle prese con i preparativi per la sfilata.
Uscì dalla propria camera trovandosi di fronte Malfoy che chiudeva la porta della sua stanza, anche lui cambiato. Aveva ancora i capelli umidi pettinati all’indietro un maglioncino aderente grigio con lo scollo a V ed un jeans scuro. - Stavo per venire a chiamarti.- gli disse Naomi leggermente divertita da loro perfetto tempismo. – Vieni, ti mostro la baracca. – aggiunse muovendo qualche passo verso il lungo corridoio seguita dal ragazzo.

Gli mostrò al piano di sopra la stanza della sorella e della madre, la biblioteca e un intero corridoio dedicato alle camere per gli ospiti.
Scendendo al piano inferiore gli mostrò la palestra con all'interno un piccolo angolo spa, la sala da pranzo e la cucina che era super operativa e tornando nell’ampio salone indicò l’enorme vetrata dietro le scale.
- Fuori c’è la piscina con il resto del giardino. – spiegò lei indicandola senza però uscire considerando il clima. – bene, abbiamo quasi finito il tour.- sospirò stanca. Aveva fatto la guida turistica per almeno mezz’ora, ma almeno il biondino non si sarebbe perso. – troverai tutto un po' eccessivo, spero tu non ti perda. – rise Naomi girandosi appena per poterlo guardare.
Draco rispose con un mezzo sorriso, forse un po' malinconico.
- Al contrario, è un contesto molto familiare.- ammise ripensando a Malfoy Manor.
Era da un paio di anni che non metteva piede nella propria casa, insieme a Blaise si era ridotto a camere di albergo anonime per sfuggire ai mangiamorte considerando il loro tradimento, alla peggio si rifugiavano alla Tana oppure ad Hogwarts, gli era decisamente mancato quel tipo di ambiente.
Naomi lo guardò sorpresa ed al contempo curiosa. Si rese conto che sapeva davvero poco su Draco, anzi non sapeva proprio nulla.
- Casa tua è molto grande?- tentò di tastare il terreno lei guardando in avanti mentre lo portava nella sala più grande della casa solitamente destinata a balli o eventi e che di norma era quasi come un secondo soggiorno.
- Si, lo è. – rispose lui senza aggiungere altro. Naomi non sapeva nulla del suo passato, ma lo conosceva abbastanza da sapere che non intendeva aggiungere altro e per questo motivo si trattenne dal fargli altre domande e fu piuttosto semplice abbandonare il discorso non appena entrarono nel grande salone: sembrava fosse letteralmente scoppiata una bomba!
La stanza era gremita di persone, operai che montavano delle strutture rialzate dal pavimento in fondo alla sala, in un angolo stavano sistemando ed improvvisando delle postazioni con specchi, in un altro ancora c’erano ballerini che sembrava stessero facendo delle prove, ma senza la musica.
Al lato destro della stanza sotto una delle grandi finestre c’era un gruppo di persone riunite attorno ad un tavolo improvvisato, al centro del quale scorsero Valentina che impartiva ordini a destra ed a manca.

- Il gruppo B ha giusto sette minuti di tempo per essere pronto e sulla passerella: quindi miraccomando ai truccatori di rispettare i tempi.- spiegava a tutti che prendevano bene o male appunti annuendo con il capo – E Ben… - aggiunse la bionda rivolgendosi ad un ragazzo alto con i capelli scuri e un tablet tra le mani. -…la passerella deve essere sistemata dopo la sfilata alla velocità della luce, assicurati che il personale tecnico sia all’altezza, chiaro?- terminò serissima guardando il ragazzo quasi con rimprovero.
- Che caratteraccio. – commentò Naomi divertita con un ghignetto stampato in viso, facendo voltare i componenti di quel brain storming. Valentina si aprì in un enorme sorriso appena la vide e le corse letteralmente incontro abbracciandola brevemente.
- Nao!- sciolse l’abbraccio quasi subito sapendo che la sorella non era proprio tipo per le smancerie e lanciò anche un sorriso in direzione di Draco al suo fianco. – siete già arrivati! – esclamò sempre con entusiasmo guardando entrambi. – Non vedo l’ora di sapere ogni cosa! Devi raccontarmi! – aggiunse sorridendo a Naomi che ricambiò annuendo. - Ciao Draco, è un piacere rivederti. – disse poi Valentina con un ghignetto malizioso sulle labbra dedicando la sua attenzione al biondino, il quale si stampò immediatamente un sorrisetto sghembo sulle labbra.
- Anche per me.- si limitò tuttavia a rispondere guardandola direttamente negli occhi chiari, mentre Valentina si rigirava una ciocca di capelli tra le dita e lo guardava forse con troppo interesse.
- Vale, ti prego. – la supplicò Naomi alzando gli occhi al cielo.
Quest’ultima sbuffò annoiata e con un semplice cenno della mano congedò tutti pronta a dedicarsi ai nuovi arrivati.
- Sei la solita guasta feste! – accusò Naomi, portando Draco a fissarla con uno sguardo divertito che sembrava dire “ha ragione”. La castana rimbeccò entrambi con lo sguardo ed ignorò deliberatamente il complimento.
- Dov’è mamma?- domandò subito infatti guardandosi intorno, magari era lì e nemmeno l’avevano vista.
Valentina fece cenno di seguirla, mentre saltava da un angolo all’altro della stanza per supervisionare le varie attività. – A Londra, in ufficio, sta terminando gli ultimi organizzativi, domani c’è la sfilata. –
- Tornerà per pranzo?- le chiese di nuovo Naomi che non vedeva l’ora di affrontare con quest’ultima una serie di argomenti, primo tra tutti perché avesse omesso che Imelda così come molti altro personale fossero streghe o maghi. E Vale? Lo sapeva? Avrebbe dovuto fare quattro chiacchiere anche con lei probabilmente.
- Non credo, più probabile per cena.- disse distratta nel guardare uno dei ballerini con malizia per niente celata. A volte si chiedeva se fossero davvero sorelle, era davvero sfacciata! – A proposito! Mi sono permessa di ordinare per entrambi un vestito per domani!- esclamò distogliendo finalmente lo sguardo da quel povero ragazzo che le aveva rivolto, probabilmente per educazione, un timido sorriso.
Draco e Naomi si guardarono entrambi sorpresi e straniti, chi per un motivo e chi per un altro non sembravano entusiasti all’idea.
- Immagino... – commentò Naomi per niente contenta. Non era un mistero che avevano decisamente gusti opposti nel vestire, così come in altre cose. 
- Smettila di lamentarti, non l’hai nemmeno visto! Ho sicuramente più buon gusto di te.- le rispose voltandosi e osservando quasi disgustata il suo outfit le fece la linguaccia, intanto usciva dal salone seguita dai due. – Spero di avere azzeccato anche per te, per la taglia sono andata a memoria.- si rivolse a Draco facendogli l’occhiolino.
Malfoy sembrava stesse a stento trattenendo una risata, guardava Naomi divertito, forse per l’espressione livida che aveva dipinta in volto. Quest’ultima era certa che se non avesse consentito a non andare a letto con la sorella probabilmente le avrebbe già risposto in qualche maniera “brillante”.
– Non mi guardare così, il passato è passato, non ho intenzione di andarci di nuovo a letto ora che è il tuo ragazzo, ma è divertente vederti così infastidita.- commentò Valentina come se stesse dicendo un’ovvietà,mentre letteralmente si lanciava su uno dei divanetti di fronte al camino.
- Finalmente qualcuno scalfisce quel gelido e pietrificato cuore!-  aggiunse teatralmente prima di ridacchiare.
A quel punto per Draco fu impossibile trattenere la risata o meglio la sghignazzata. – Lorence sei sicura che non mi hai davvero spacciato per il tuo ragazzo? – domandò alla castana con una certa malizia mentre sedeva su una delle poltrone del salotto.
- Ovviamente!- gli rispose immediatamente guardandolo male, spostando immediatamente lo sguardo sulla sorella. – non è il mio ragazzo! – ribadí infatti seccata.
Valentina fece spallucce, forse un po' confusa.
- Scusami, credevo che essendo venuti qui insieme… -
- E' qui per un altro motivo Vale, lo sai. – la interruppe immediatamente Naomi sperando che la sorella colse nel suo tono l’intenzione di troncare il discorso. In effetti quando le aveva scritto non aveva dato alcun tipo di spiegazione, aveva semplicemente comunicato che sarebbe tornata a casa per il periodo di Natale con Draco, poteva essere abbastanza fraintendibile.
Il giovane Malfoy, che per tutto il tuor era rimasto abbastanza silenzioso, curioso di guardarsi intorno a tratti malinconico nel ripensare alla propria casa ed ai suoi passati Natali improvvisamente iniziò a fissare la sua compagna di casa con una tale intensità che fu difficile per Naomi ignorarlo, sapeva perfettamente il motivo per cui la guardava così, era sicuramente ancora alla ricerca della prova che la sua presenza in quella casa fosse tutta studiata per ben altro che fare la guardia del corpo.
Qualche divinità non precisa mandò in suo soccorso Imelda, la quale richiamò i giovani ragazzi per il pranzo già pronto e servito. Parlarono di piacevoli frivolezze, Naomi raccontò delle lezioni e del castello e degli incantesimi di “bellezza” che aveva imparato, partecipò più attivamente alla conversazione anche Malfoy quando si sfiorò l’argomento quidditch.
- Ma è fantastico! – commentò per l’ennesima volta Valentina del tutto elettrizzata, aveva mostrato entusiasmo per qualsiasi cosa, ma lei era fatta così. – Spero di potere assistere ad una tua partita prima o poi! – commentò rivolta alla sorella mentre terminava la sua porzione di dolce.
- Lei non è in squadra. – rispose Draco in tutta tranquillità.
- Per ora Malfoy. – rispose Naomi con tono altezzoso- Non appena terminerò di recuperare le ultime materie per i G.U.F.O., parteciperò alle selezioni.– aggiunse serafica mentre una delle cameriere iniziava a sparecchiare.
- Ti ricordo che sono io il Capitano della squadra, decido io chi entra o meno.- le rispose osservandola dall’altro lato del tavolo. Naomi lo sapeva bene ed inizialmente quel piccolo dettaglio l’aveva dissuasa all’idea, ma ci teneva troppo a prendere in mano la scopa e volare.
- Sono sempre stata più che eccellente in qualsiasi attività sportiva, non sarà certo un problema il Quidditch.- replicò lei tentando di mantenere il tono della voce tranquillo, sapendo che con il biondino buona parte dei loro bisticci iniziava proprio così.
- Per favore! – commentò lui sprezzante con un ghigno divertito in volto- Forse negli sport babbani Lorence, ma hai obbiettivamente mai cavalcato una scopa?- le domandò quasi retorico, tanto che da lei non arrivò alcuna risposta. – Riprovo: hai almeno un manico di scopa qualsiasi?- domandò nuovamente provocatorio.
- Non ancora, ma… - provó lei pronta a tirare su una teoria convincente sul fatto che questi piccoli dettagli non avevano alcuna importanza, ma il biondino la precedette.
- No, infatti. Direi che non hai alcuna speranza di essere selezionata, spiacente. – la liquidò infine dipingendosi un sorrisetto compiaciuto in volto.
Valentina rise di gusto ed entrambi si voltarono per guardarla.
- Siete uno spettacolo.- giustificò lei senza nemmeno guardarli mentre si alzava diretta all’angolo bar della sala alla ricerca di chissà cosa. Ne emerse poco dopo con una bottiglia di rum, aveva l’aria costosa, ma sembrava non importargliene chissà che. Preparò tre piccoli bicchieri che portò al tavolo allungandone uno alla sorella e al biondino. – È forte, vacci piano.- disse più rivolto a Naomi che al ragazzo.
Quest’ultima sbuffò appena e lo sorseggiò facendo una strana faccia, era forte per davvero. Scatenò la risata di Valentina e sul volto del biondino si dipinse un ghignetto che abilmente nascose appoggiando le labbra sul bicchiere.
- Te l’avevo detto! – rise di gusto nuovamente Valentina bevendolo tutto d’un sorso senza la ben che minima difficoltà. – non mi pare tu sia mai stata affezionata agli alcolici.-
Naomi inizialmente stava per risponderle male: certo, sotto il controllo e giudizio costante del padre come avrebbe potuto? Ma si ricordò anche che non era colpa della sorella, per cui schiarendosi la voce cambiò abilmente discorso. - A proposito.. – iniziò guardando Draco forse con un leggero imbarazzo, non sapeva se fosse il caso di intavolare quel discorso in sua presenza, ma tanto ormai sapeva – tu bevi e mangi normalmente… come può essere? Non bevi, ecco… sangue? –
Valentina per un istante s’irrigidì guardando Draco che a sua volta la fissava curioso. Comprese quindi che il giovane biondino era al corrente della sua natura, si ricompose in fretta sorridendo in tutta tranquillità.
- Certo. Per la maggior parte in sacche, prediligo A positivo. – rise, probabilmente doveva essere una battuta, ma sia Naomi che Draco non l’avevano colta. Per quel motivo la biondina rise ancora di più – Ovvio che bevo anche sangue, ma non per questo devo privarmi del cibo. Semplicemente non mi basta. – lo disse con una naturalezza disarmante. – in tal proposito, visto che anche tu sai… - iniziò lei riferendosi al biondino – mamma ha intenzione di radunare alcuni… di noi in questi giorni. Credo abbia intenzione di capire chi sta dalla nostra e chi no. – disse molto seriamente.
- Ottimo, una riunione di vampiri. Meraviglioso. – sospirò Naomi affranta. Non sapeva se preferiva quello alla sfilata imminente.
- I mangiamorte hanno sempre tentato di reclutare creature magiche. – disse Draco l’espressione seria in volto – non escludo che possano essere interessati anche a...vampiri. – tentennò sull’ultima parola. Gli sembrava ancora assurdo che quella ragazzina piena di entusiasmo potesse essere un vampiro, nonostante non ne avesse mai incontrato uno, nei libri di scuola erano sempre stati descritti come creature egoiste e oscure.
Valentina annuì, molto concentrata a pensare chissà cosa.
- E' così, molti si sentono esclusi dall’attuale sistema delle cose e quindi sono attratti dalla promessa di un cambiamento.- spiegò sinteticamente Valentina appoggiandosi con entrambe le mani al tavolo.
- Cambiamento? – esclamò Draco sprezzante – il Signore Oscuro disprezza le altre creature al pari di babbani e mezzosangue, solo degli idioti possono realmente credere a favoreggiamenti in cambio di alleanza!- sbottò lievemente alterato il biondino.
- Infatti, sono d’accordo con te. È il caso di capire chi è abbastanza intelligente da capirlo e chi no. – annuí Valentina serissima.
Naomi non aveva mai visto la sorella così seria, quel lato della sua personalità le era del tutto sconosciuto, differentemente la rabbia del biondino, specialmente quando si tiravano in mezzo certi argomenti: diventava spaventosamente serio e furente.
- Comunque… - interruppe quel breve momento di silenzio scrollando le spalle come a volere scacciare dei brutti pensieri – ho già programmato questi giorni: oggi shopping sfrenato pre natalizio e questa sera io e te pigiama party – disse ammiccando verso Naomi – amenoché anche Draco non voglia farsi treccine e manicure – aggiunse divertita guardando quest’ultimo il quale scosse la testa con una smorfia in viso – domani avete la giornata libera perché sarò impegnata con gli ultimi preparativi per la sfilata. -
- Vale, lo shopping no, ti prego.- si lamentò Naomi con una smorfia lasciandosi andare sulla sedia.
- Non ammetto repliche, devo ancora fare delle ultime compere per Natale, ti prometto che faremo tappa in pochissimi negozi, solo un centro commerciale, giuro!- la supplicò la biondina mettendosi una mano sul cuore e alzando l'altra in segno di giuramento.
Naomi guardò Draco in cerca di aiuto che purtroppo non arrivò, scosse la testa facendo spallucce lasciandola del tutto sola ad affrontare il temibile programma di Valentina.
- Dobbiamo fare una marea di compiti Vale e Malfoy deve anche darmi ripetizioni di Occlumanzia.- inventò di sana pianta la ragazza. Non avevano nessun compito da fare ed era da tempo che non avevano programmato una lezione di Occlumanzia, infatti Draco la guardò interrogativo, forse anche lievemente divertito dal mero tentativo di balzare l’uscita.
- Occlu… che?!-esclamò Valentina con una strana espressione – Tutte scuse, qualsiasi cosa sia potrete farla domani secchiona, te l’ho detto, domani sarò troppo impegnata.-
- Non è sicuro uscire di casa, sono stati lanciati degli incantesimi di protezione solo qui.- tentò Naomi di aggrapparsi all'ultima spiaggia.
- Sciocchezze!- minimizzò Valentina con un gesto della mano e una smorfia in volto. - Andremo in un centro commerciale nella Londra babbana, nessuno sa che sei qui, c'è Draco e ci sono io, cosa vuoi che succeda?- domandò retorica la sorella.
- Non è un problema.- proferì parola per la prima volta il biondino. Non che morisse dalla voglia di mischiarsi nel mondo babbano, ma sembrava che nulla avrebbe smosso Valentina dalla sua decisione.
Prima che Naomi potesse dire qualcos'altro Valentina iniziò a saltellare sul posto entusiasta.
- Ottimo! Vado subito a chiamare Micheal per preparare la macchina!- esclamò entusiasta abbandonando di gran velocità la sala da pranzo.
Naomi esasperata sbuffò.
- Grazie per il supporto, hai appena vinto un magico viaggio nel peggiore dei posti babbani.- si rivolse a Draco con tono accusatorio.
- Credo che qualsiasi cosa tu avessi detto non avrebbe comunque mollato il colpo.- le rispose in tutta tranquillità il biondino mentre si alzava da tavolo imitato da Naomi che d’altro canto sapeva che in effetti prima o dopo lo shopping con la sorella le sarebbe toccato.
- E che shopping sia. – sospirò Naomi con l’entusiasmo sotto i piedi.


                                                                                   *****

Arrivarono al centro commerciale Harrods in circa quaranta minuti prendendo la limousine. Draco si rese disponibile a smaterializzarsi insieme alle due ragazze per il ritorno, il suo primo viaggio in macchina lo aveva lasciato combattuto. Era stato piacevole osservare i paesaggi dal finestrino, ma era per lui inconcepibile l’idea di metterci così tanto tempo per spostarsi da un posto all’altro, per non parlare del traffico che avevano trovato in centro!
- Quindi non hai mai preso un areo o una nave?- chiese allibita Valentina al biondino mentre varcavano la soglia dell'enorme centro commerciale adibito a festa per via dell'imminente Natale.
- Un che?- chiese stranito il ragazzo con una smorfia.
- Per spostarsi i maghi si smaterializzano, usano la metropolvere, passaporte, scope...- intervenne Naomi slacciandosi il cappotto e guardando l'ingresso del centro commerciale già gremito di gente, gli ultimi ritardatari che come loro si accalcavano per le ultime compere natalizie. -Allora, da dove iniziamo?- domandò sbrigativa Naomi che non vedeva l’ora di terminare la scampagnata all’insegna dello shopping.
Valentina sorrise e battendo prima le mani velocemente prese poi Naomi per il polso trascinandola verso il primo negozio, seguite da un Draco che si guardava intorno scettico e curioso al contempo.
Balzarono tra un negozio di abbigliamento all’altro uscendone sempre con nuovi sacchetti, fecero tappa anche in negozi di cosmetici e Valentina strisciava la carta di credito con una tale velocità e disinvoltura che sembrava lo facesse tutti i giorni e forse era proprio così.
Cariche di sacchetti pieni di abiti, scarpe e chi più ne ha più ne metta passarono davanti ad un negozio di elettronica, nella vetrina erano esposte molte televisioni che trasmettevano un film natalizio e Draco si era fermato ad osservarle rapito.
Se ne accorse Naomi quando si voltò per capire il livello di seccatura del biondino che le seguiva in rigoroso silenzio limitandosi a guardarsi intorno ormai da quasi un’ora.
- Sono televisioni.- gli si accostò mentre Valentina scorreva sul proprio cellulare qualche pagina social.
- A cosa servono di preciso?- domandò Draco senza distogliere lo sguardo da quello che sembrava essere "Mamma ho perso l'aereo".
- Uhm…per guardare film, serie tv, telegiornali o giocare ai videogiochi.- gli rispose Naomi divertita.
Era assurdo che nel mondo magico questo tipo di svago fosse inesistente!
- Videogiochi?- domandò il giovane biondino voltandosi verso la ragazza con aria interrogativa. In realtà non sapeva nemmeno cosa fosse tutto il resto.
Naomi rise e scosse leggermente la testa. Era certa che queste cose venissero insegnate a babbanologia, ma era altrettanto sicura che Malfoy non avesse mai presenziato a nessuna di quelle lezioni quindi per lui era tutta una novità.
- Vale, entriamo un attimo.- disse alla sorella che sembrava si stesse facendo un selfie. La bionda si voltò per osservare il negozio a cui si riferivano e fece una smorfia disgustata.
- Passo.- commentò infatti scuotendo il viso – facciamo che ci incontriamo tra una mezz’oretta al bistrot vicino all’entrata?-
- Che sia mezz’ora Vale, per oggi ne ho abbastanza di shopping, anzi a dirla tutta ho fatto il pieno per tutto l’anno. – commentò seria Naomi.
Valentina le fece la linguaccia prima di tutto – Si guasta feste. Devo comprare solo un altro paio di cose e per lo più sono per te, cara! – rispose enigmatica prima di salutarli con un fluido gesto della mano e sparire tra la folla.
- Ho il terrore. – commentò Naomi prima di trascinare Draco all’interno del negozio. Gli mostrò una serie di cose:cellulari, computer, televisioni e di ognuno spiegò la loro funzione.
- Questi invece, sono DVD, o film che dire si voglia.- illustrò Naomi una parete piena di ogni genere di film, mentre Draco prendeva un paio di confezioni in mano studiandole curioso, ma rimanendo sempre scettico. – Non credo ci sia qualcosa di simile nel mondo magico a cui posso fare riferimento, ma come la maggior parte degli apparecchi che ti ho mostrato servono per divertirsi, svagarsi… è assurdo che tu non abbia mai visto un film.- ridacchiò infine la Serpeverde.
A dirla tutta era assurdo che Draco Malfoy girasse tra i negozi di un centro commerciale babbano. Più volte Naomi lo aveva osservato per capire che gli passasse per la testa, ma oltre alla curiosità e in qualche occasione ad alzate di sopracciglia dubbiose non aveva assistito. Di fatto il giovane biondino, constatato che ormai era in ballo e tanto valeva ballare, non trovò così ripugnanti molte delle cose babbane che aveva visto, certo, molte a suo avviso apparivano superflue ed inutili perché meglio rimpiazzate dalla magia, ma si aspettava di molto peggio.
Era certo che avrebbe trasudato disprezzo per qualsiasi cosa considerando gli insegnamenti ricevuti eppure non era così e la cosa lo faceva sentire spaesato poiché iniziò dentro di sé a venire meno una piccola parte del purosangue Malfoy, sempre pronto a guardare babbani e mezzosangue dall’alto della sua superiorità.
- Di preciso cosa c’è di così tanto affascinante?- commentò curioso riponendo un dvd che aveva per caso preso tra le mani.
- Beh è un modo come un altro per passare il tempo, rilassarsi. Immagina di vedere su uno schermo la riproduzione di un libro, recitata da attori con scene e colonne sonore, insomma è una cosa che devi vedere, non sono in grado di spiegartelo. – ammise Naomi nonostante si stesse sforzando per spiegare al ragazzo una cosa che di fatto nel suo mondo non necessitava di spiegazioni. Poi senza troppe cerimonie, si fece avanti sugli scaffali ed iniziò a rovistare tra una serie di cofanetti, li passava in rassegna tra le dita fino a che ogni tanto non ne emergeva con uno che prontamente consegnava al ragazzo.
Gli aveva rifilato alla fine la trilogia del Signore degli Anelli, Titanic, Jumanji e Mr&Mrs Smith.
- Escludendo il Signore degli Anelli gli altri sono davvero leggeri…- commentò critica – vieni, questo dovrebbe piacerti. – gli disse poi sorridendo mentre lo trascinava prendendolo appena dal gomito verso una play station su cui era stato messo come demo Mortal Kombat.
- Ok, questo è un po' più complesso. È un videogame, cioè un gioco. Tramite il joystick fai compiere azioni al tuo personaggio, in questo gioco lo scopo è massacrare di botte il tuo avversario ad esempio. – disse mentre prendeva in mano uno dei joystick e scegliendo uno dei personaggi iniziò una dimostrazione pratica.
- Visto? È semplice! Prova tu!- lo invitò riprendendo dalle sue mani i dvd ed appoggiandoli sopra la console si avvicinò al biondino sistemandogli al meglio la presa sul telecomandino. – così… - commentò mentre per l’appunto gli spostava nel modo corretto le dita -… arrivi anche ai tasti dietro. – terminò soddisfatta guardandolo con un leggero imbarazzo mentre il biondino la lasciava fare affascinato da quell’aggeggio.
- Ok, ora? – le chiese senza staccare le mani dalla posizione in cui gliele aveva messe la ragazza e fissando lo schermo su cui già erano pronti i combattenti.
- Ora prova a non morire. Ti direi le combinazioni dei tasti, ma sei un principiante non ci capiresti nulla. – sghignazzò Naomi non ricevendo tuttavia mezzo sguardo dal ragazzo troppo concentrato. – Inizia con lo schiacciare tasti a caso ed usa il pad per spostarti avanti e indietro.-
Il biondino ascoltò Naomi, ma ciononostante perse due volte su tre. Riprovò un secondo round con Naomi che rimaneva a guardarlo e dargli dritte ogni tanto. Sembrava che si stesse davvero divertendo o quanto meno sembrava volesse vincere perché si stava impegnando.
Così mentre il biondino era ancora intento a battere uno Scorpion pilotato dal gioco, Naomi aggiunse alla pila di DVD anche il videogame.
Passarono i restanti dieci minuti così, Draco che giocava e la ragazza che lo guardava dandogli suggerimenti ogni tanto. Dopo avere inflitto, del tutto casualmente una brutality il giovane Malfoy si staccò dal gioco con un ghignetto tutto soddisfatto.
- Guarda, guarda a Mr. Purosangue piacciono i giochi babbani.- lo prese in giro Naomi guardandolo con un sorrisetto compiaciuto.
- E' solo la conferma che sono bravo in tutto Lorence.- replicò lui senza darle la soddisfazione di ammettere che gli stava piacendo molto tutta quella tecnologia.
- Sì, certo, ho perso il conto delle volte che hai perso. E poi stavi giocando con il computer caro il mio principiante.- rispose lei mentre gli faceva cenno di seguirla.
Uscirono dal negozio mentre Naomi gli raccontava ancora le varie tipologie di giochi, descrivendone alcune che per altro già possedeva fino a che non arrivarono al bistrot con cui si erano date appuntamento mezz'ora prima con Valentina.
Non appena Naomi la individuò seduta tra tante altre persone, letteralmente si pietrificò, probabilmente sbiancò anche perchè il biondino voltandosi per guardarla entrò immediatamente in allerta.
- Che c'è?- chiese subito infatti pronto a mettere mano sulla bacchetta noncurante che si trovavano in mezzo a mille babbani. Se ci fosse stato un reale pericolo, ovviamente non si sarebbe fatto alcuno scrupolo.
Naomi comprese le sue intenzioni lo fermò posandogli una mano sul braccio prima che potesse estrarre la bacchetta.
Prese un profondo respiro, come se prima lo avesse trattenuto, ed era così.
Seduto vicino alla sorella c'era l'ultima delle persone che avrebbe mai voluto incontrare, ma di certo non valeva uno schiantesimo del biondino, o forse sì?
- Non è niente.- cercò di dare una spiegazione plausibile al serpeverde cercando di ricomporsi e nascondere dentro di sé quell'angoscia e paura. - E' il mio ex ragazzo.- aggiunse subito dopo continuando a fissare la sorella che parlava con Dorian.
Malfoy seguì il suo sguardo, individuò la giovane Lorence che parlava amichevolmente con un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi azzurri, un sorriso smagliante sulle labbra.
- Sul serio Lorence?!- esclamò subito dopo abbandonando la presa sulla bacchetta e rilassando i muscoli tesi e pronti a scattare – Tutta questa scenata per il tuo ex ragazzo? Stavo per...- iniziò lui concitato e infastidito.
- Lo so.- lo zittì lei non potendogli dare torto, senza tuttavia riuscire a muovere un passo, continuava a fissarlo e seppure stesse provando a nascondere quel turbinio di emozioni non ci stava riuscendo molto.
Draco constatò che era realmente preoccupata, una preoccupazione ed angoscia che andavano al di là del semplice imbarazzo di incontrare inaspettatamente una ex fiamma, per quanto male potesse essere finita quella storia. Sembrava addirittura spaventata e mai l'aveva vista così, forse solo dinnanzi al padre in qualcuno dei suoi ricordi.
Prima che potesse chiederle spiegazioni per quell'insolita reazione li raggiunse la voce di Valentina che da lontano si sbracciava nel tentativo di farsi notare.
- Ok.- mormorò più a sé stessa Naomi consapevole che non poteva più rimanere lì immobile o prendere altre direzioni. - Andiamo.- aggiunse voltandosi appena per guardare Draco prima di respirare pesantemente e dipingersi in volto un sorriso di circostanza, mascherando e nascondendo repentinamente il tutto. Il biondino rimase in silenzio, osservando con fin troppa familiarità quella reazione: indossare una maschera per camuffare le sue emozioni era normale amministrazione, vederlo fare a qualcun altro con così tanta velocità e semplicità era molto strano.
Affiancò Naomi e raggiunsero il tavolo in men che non si dica, scrutò più attentamente il ragazzo di fronte a sé che si era alzato probabilmente per presentarsi.
Era un bel ragazzo, un fisico atletico, lineamenti del viso marcati ed in quell'istante sembrava impreparato, fissava Naomi con sconcerto non degnando quasi di attenzione il giovane biondino.
- Naomi!- esclamò infatti sorpreso, facendo saettare finalmente lo sguardo anche sul suo accompagnatore – Non sapevo ci fossi anche tu!- disse quasi a volersi giustificare prima di spostare lo sguardo su Valentina che dal canto suo era tutta sorridente, inconsapevole del passato dei due.
- Mi hanno abbandonato nel bel mezzo dello shopping.- si lamentò Valentina con tono teatrale. Dorian sorrise alla biondina, tornò a guardare Naomi con espressione indecifrabile, mentre lei, d'altro canto lo guardava quasi duramente, il sorriso di circostanza che si era dipinta in volto sembrava ormai una smorfia.
Finalmente, il giovane moretto si rivolse a Draco con un sorriso gentile in volto, allungando la mano verso quest'ultimo che d'altro canto continuava a guardarlo con aria di sufficienza, indeciso se stringergli la mano.
- Piacere, Dorian.-
- Draco.- si limitò a rispondere il biondino decidendo di lasciare a mezz’aria la mano del babbano. Dorian impreparato alla reazione del Serpeverde ritrasse imbarazzato la mano lanciando un rapido sguardo quasi accusatorio a Naomi prima di tornare a concentrarsi sul biondino. Rimasero qualche minuto in silenzio a fissarsi, studiarsi, un silenzio teso che interruppe Valentina.
- Naomi è tornata per le vacanze di Natale. Ha vinto una borsa di studio in America.- disse la biondina non capendo il motivo per cui la sorella stava ferma immobile e lasciasse aleggiare quell'imbarazzante silenzio.
Naomi inizialmente guardò interrogativa la sorella, ma fu per una frazione di secondo, ricordandosi che quello era l'alibi che avevano studiato.
- Oh, congratulazioni. - rispose prontamente il ragazzo, tornando a guardare la castana con un sorriso quasi divertito. - Sei sempre stata brillante.- aggiunse poi con tono lusinghiero.
Naomi socchiuse per un istante gli occhi, le labbra piegate in un sorriso disgustato a dirla tutta, mentre scuoteva leggermente la testa.
- Sì, brillante.- ripeté quelle semplici parole con durezza fissandolo similmente negli occhi. - Possiamo andarcene?- domandò voltandosi appena per guardare Draco e la sorella. Fosse stato per lei si sarebbe aggrappata a Malfoy in quel preciso istante purché l'avesse smaterializzata da tutt'altra parte.
Valentina la guardava quasi con aria di rimprovero, stava per dire qualcosa, ma Dorian la precedette.
- Oh andiamo Naomi.- ridacchiò appena per niente scalfito da quello sguardo – Il passato è passato, non c'è motivo di provare imbarazzo.- le disse con un sorrisetto divertito in volto.
Naomi rise, una risata finta e fredda. Sentì il sangue ribollirle nelle vene, come poteva fare finta di niente a tale punto? E quel sorrisetto poi? Fu quasi tentata di tirarla fuori lei la bacchetta questa volta.
- Imbarazzo?- domandò infatti divertita – Semmai disgusto, credo sia più appropriato, non trovi?- chiese retorica facendosi più vicina a Draco senza quasi accorgersene.
Dorian ghignò divertito, guardandola da capo a piede, per nulla intimorito.
- E' un piacere constatare che non sei cambiata affatto.- si limitò a commentare sorreggendo lo sguardo smeraldo di lei senza alcuno sforzo. - Ad ogni modo, devo andare, ho delle commissioni da sbrigare.- aggiunse rivolgendosi più che altro a Valentina ed a Draco, entrambi spettatori di quei veloci botta e risposta – Ci vediamo domani.- terminò tornando con lo sguardo su Naomi, la quale prontamente si voltò verso la sorella come a chiedere spiegazioni.
- La sfilata.- infatti disse Valentina come se fosse ovvio.
La famiglia di Dorian era legata al mondo della moda, la madre era una stilista, ovviamente ci sarebbe stato.
Naomi si sentì sprofondare per l'ennesima volta. Vederlo già una volta era stato abbastanza, davvero doveva sopportare di nuovo la sua presenza?
- Mi auguro che tu abbia la decenza di non presentarti.- sibilò infatti Naomi fulminandolo con lo sguardo.
Nuovamente il ragazzo si lasciò scivolare di dosso l'atteggiamento intimidatorio della serpeverde, si limitò a sorriderle vittorioso.
- E perchè mai non dovrei?Non riesco a trovare una sola motivazione valida. Tu sì ?- la sfidò sempre sorridendo.
Naomi sorresse quello sguardo, ma fu incapace di rispondergli. In effetti, apparentemente, non c'era alcuna motivazione per cui avrebbe dovuto starle alla larga, nessuna che avesse intenzione di rendere nota almeno.
- Come immaginavo.- ridacchiò infatti in tutta tranquillità. - A presto.- salutò infine prima di dileguarsi tra la folla.
- Non dire una parola.- fulminò con lo sguardo la sorella appena il moretto fu fuori portata, consapevole che di lì a breve avrebbe ricevuto un bell'interrogatorio.
- Si può sapere cos'è successo?- chiese tuttavia la biondina per nulla scoraggiata. - Capisco che lasciarsi non sia facile, ma onestamente mi sei sembrata un po' eccessiva! Sono passati due anni!- l'accusò quasi Valentina per l'atteggiamento che aveva avuto. Draco non disse una parola, non riusciva a dimenticare lo stato di ansia e paura di Naomi, era certo che ci fosse qualcosa che giustificasse quell'atteggiamento.
- Non ho intenzione di giustificarmi. Possiamo andarcene adesso?- chiese spazientita rivolta a Malfoy che di fatto avrebbe dovuto riportarle a casa con la smaterializzazione.
I tre si diressero verso l'uscita del centro commerciale ed una volta imboccato un vicolo abbastanza sfollato, Malfoy tese le mani ad entrambe le ragazze ed in men che non si dica erano davanti al cancello di ferro battuto della propria abitazione.
- Stomachevole!- commentò Valentina portandosi una mano sulla pancia – Ma troppo fico!- aggiunse con il suo solito entusiasmo, prima di varcare la soglia del grande cancello con tutti i sacchetti in mano.
Non appena ebbero il cancello alle spalle Draco fermò Naomi trattenendola appena dal braccio, lei si voltò interrogativa.
- Tutto bene?- chiese lui serio, mentre Valentina era già arrivata sul pianerottolo del porticato.
Naomi ricambiò per qualche istante quello sguardo serio, ma repentinamente si aprì in un sorriso spensierato facendo spallucce.
- Certo, sto benissimo.- gli rispose tranquillamente prima di seguire la sorella all'interno dell'abitazione.
Non stava bene, aveva semplicemente per l'ennesima volta indossato una maschera, questo Draco l'aveva capito.


Dopo quella giornata piena di novità il giovane Malfoy sentiva la necessità di rilassarsi. Sopravvissuti al pomeriggio intenso di shopping ognuno si era poi diretto alla propria camera, forse Valentina era stata l'unica a ritornare agli organizzativi per la sfilata che a quanto pare proseguivano anche in sua assenza.
Aprí la porta finestra della sua temporanea nuova camera da letto trovandosi in un piccolo balcone affacciato sul retro di quella grande casa, precisamente sul giardino dall'erba gelata. Sfilò dal pacchetto una sigaretta e l'accese, rigettando il fumo nell’aria. Si voltò appena constatando che al suo fianco, poco distante c’era un altro balcone, doveva essere la stanza della Lorence.
Non riusciva ad abbandonare l'immagine di lei così terrorizzata alla presenza di quel babbano... era sicuro che ci fosse sotto qualcosa, ma sapeva perfettamente che difficilmente Naomi si sarebbe lasciata sfuggire una qualsiasi tipo di spiegazione.
Aspirò nuovamente il fumo strofinandosi appena le braccia nel tentativo di scaldarsi. Era ancora assurdo rendersi conto di dove si trovasse. Nella Londra babbana, circondato da babbani, ma anche streghe e vampiri a quanto pareva! Nella dimora della ragazza con cui non aveva fatto altro che litigare dall’inizio dell’anno scolastico, la stessa che gli teneva fastidiosamente testa, che era suo compito proteggere, che spesso era stata oggetto dei suoi tormenti e su cui ultimamente stava anche fantasticando. E poi Quella casa aveva acceso in lui emozioni e ricordi ormai sepolti da qualche anno. Certo, non era MalfoyManor, ma rispetto alle bettole squallide a cui lui e Blaise si erano dovuti abituare ultimamente era quanto più gli assomigliasse, le grandi stanze, il lusso, la comodità di avere dei servitori… tutte cose che a malapena ricordava.
Rigettò nell’aria l’ultimo fiato prima di fare sparire il mozzicone con un semplice gesto della bacchetta, e rientrò nella stanza, beandosi del caldo tepore. Si lasciò cadere sul comodo grande letto fissando lo schermo piatto di fronte a sé e gli scappò un mezzo sorriso ripensando a quanto avesse appreso in una sola giornata. Si trovò a pensare che certe invenzioni babbane erano strabilianti! Le scale mobili del centro commerciale, tutti quei negozi di abbigliamento coloratissimi, la strana tessera con cui le due ragazze avevano pagato ogni cosa e le televisioni con i loro più utilizzi.
Certo, molte cose le trovava del tutto inutili considerando che con la magia spostarsi da un posto all’altro, cucinare e pulire fosse molto più semplice, ma non avrebbe mai pensato di apprezzare anche una sola virgola del mondo babbano.
Questo aspetto lo metteva particolarmente in crisi ripensando agli anni che aveva trascorso a disprezzare i babbani e qualsiasi cosa fosse legato seppur minimamente a loro.
Più passava il tempo lontano da ciò che era rimasto della sua famiglia più si interrogava su quanto fosse realmente importante il suo status purosangue. Il suo pensiero volò istintivamente al suo migliore amico: non aveva mai compreso fino in fondo come avesse potuto mettersi insieme alla Granger a sorvolare sulla sua impurezza di sangue, ma probabilmente Blaise aveva compreso già da anni che l’elevazione del purosangue non era proprio così vitale come gli era stato insegnato, anzi, di fronte all’amore probabilmente non valeva proprio un accidenti.
In effetti a cosa gli era stato utile l’essere un purosangue? Sicuramente a farsi un nome, rispettato e temuto, questo senza ombra di dubbio. Quando era più piccolo era motivo di vanto, si sentiva potente nell’essere un Malfoy, ma adesso? Adesso, a volte, persino lo odiava il suo cognome.
Non solo perché lo condivideva con il padre che detestava profondamente, ma perché era sempre stato un pretesto per pretendere sempre di più di quanto facesse.
Non era mai abbastanza, mai lodevole ciò che faceva, mai all’altezza del suo nome. Probabilmente per colpa del suo purissimo lignaggio la sua famiglia si era trovata al fianco di Voldemort, un folle che non faceva altro che esaltare la purezza del sangue come se null’altro fosse importante, ma non era così. Nel corso degli anni, più cresceva e più si rendeva conto del valore della famiglia, certo non grazie al padre di cui poteva ricordare rimproveri e sguardi di sufficienza, ma Narcissa decantava la purezza del loro sangue non tanto per supremazia e potere, ma per ben altri valori. Certo, era sorella di una spietata mangiamorte e sposata con il braccio destro di Voldemort, ma al primo posto per lei c’era la famiglia e questo le era costato la vita. Anteporre suo figlio a tutto il resto. Draco spesso si sentiva morire dentro se si abbandonava al pensiero che in fondo, se fosse stato come suo padre si aspettava, se avesse semplicemente abbassato la testa ed entrato come una pedina in quella scacchiera lei sarebbe stata ancora viva. Ecco, forse l’unica cosa davvero utile dell’essere un Malfoy era la facciata che mostrava a tutti, la maschera che indossava da anni e che tutti gli dipingevano addosso, la maschera che più volte l’aveva salvato dal perdersi nelle sue emozioni più profonde. Dopotutto era più semplice presentarsi al mondo come il figlio del mangiamorte, lo spocchioso e irraggiungibile purosangue piuttosto che mostrarsi per quello che era. Ammesso e concesso che ci fosse davvero dell’altro, qualcosa di buono oltre tutto quello. La verità era che una parte di sé si sentiva tutta marcia, sbagliata e di certo non meritevole dell’amore di qualcuno, l’ultima persona che lo aveva amato per quello che era, aveva perso la vita.
Il biondino si alzò di scatto dal letto nel tentativo di combattere quei tristi pensieri, come se potesse fisicamente scrollarli di dosso.
Stava per attingere nuovamente dal pacchetto di sigarette, quando qualcuno bussò alla porta.
Abbandonò il pacchetto di sigarette sul materasso ed andò ad aprire, trovandosi di fronte Naomi con in mano una marea di cose impilate che le nascondevano parzialmente il volto. Si spostò appena di lato per permetterle di entrare, ma senza lasciarsi sfuggire l’occasione di punzecchiarla.
- Già ti mancavo Lorence?- le chiese infatti ghignando appena mentre chiudeva la porta della camera. La ragazza appoggiò tutta la roba che aveva in mano sul tappeto di fronte la tv, riconobbe il videogioco del centro commerciale.
- Taci un po'. – lo zittí lei prontamente prendendo tra le mani la console della play station e dirigendosi verso la televisione iniziò a trafficare con una serie di cavetti. – ti sto prestando la mia play station per allietare il tuo soggiorno semi babbano.- aggiunse mentre aveva la testa letteralmente infilata dietro il grande schermo.
Malfoy la guardava incuriosito e divertito al contempo, non stava capendo dettagliatamente cosa stesse combinando, ma la verità era che la sua presenza gli impediva di affogare nella tempesta dei suoi ricordi e sensi di colpa.
Non sapeva che similmente la ragazza si trovava lì per il medesimo motivo.
Una volta rientrata dal pomeriggio di shopping si era fiondata nella sua camera, letteralmente lanciata sul letto e si era abbandonata ad un urlo liberatorio soffocato da uno dei cuscini.
Era rientrata da meno di un giorno e già voleva sparire!
Scoprire che Imelda e gran parte delle persone in quella casa erano da sempre streghe o maghi e rivedere Dorian l'avevano messa definitivamente al tappeto. E pensare che non aveva ancora affrontato la madre!In quel momento provava una tale frustrazione da farle momentaneamente accantonare la paura e l'angoscia che aveva sperimentato qualche ora prima.
Era nervosa, friggeva a dirla tutta, e dopo avere camminato su e giù per la propria stanza mordendosi compulsivamente l'interno guancia aveva deciso di fare qualcosa di produttivo. Certo, avrebbe potuto chiedere a qualsiasi maggiordomo o cameriera di installare la console nella camera del biondino, ma sentiva la necessità di non rimanere da sola ad affrontare i suoi pensieri.
Riemerse da dietro la televisione tutta soddisfatta, appoggiò i dvd ed una serie di giochi sul mobile e tornò sul tappeto sulla quale aveva lasciato un computer portatile. Si sedette appoggiando la schiena contro il letto e fece cenno al ragazzo di sedersi al suo fianco.
- Prendi appunti Malfoy, altra cosa babbana.- ghignò divertita Naomi mentre accendeva il computer che appoggiò sulle gambe incrociate.
- Un computer, giusto?- domandò il ragazzo sedendosi al suo fianco e ricordandosi di averlo già visto al negozio di elettronica.
Lei annuì guardandolo brevemente e molto sorpresa della velocità con cui aveva memorizzato ciò che gli aveva mostrato qualche ora prima.
La ragazza iniziò a schiacciare qualche tasto ed in men che non si dica sullo schermo apparvero Hermione e Blaise.
- Malfoy, ti presento Skype.- annunciò Naomi divertita mentre si avvicinava di più a Draco per farlo entrare nell'inquadratura della web cam. - Ciao ragazzi, tutto bene?- domandò ai due innamorati. Zabini, come d'altro canto lo era Malfoy, incuriosito e sorpreso da quell'aggeggio ed Hermione tutta sorridente.
- Ciao!- salutarono entrambi – tutto bene, siamo fuggiti all'orda di parenti e dal cibo. Mia madre ha cucinato per un intero esercito.- aggiunse Hermione che sembrava provata, ma molto felice, si scambiò infatti velocemente un sorriso con Blaise- Voi?- chiese alzando forse un po' troppo la voce Blaise che non capiva ancora bene il funzionamento di quell'aggeggio.
Contemporaneamente Draco e Naomi fecero spallucce.
- Tranquilla mammina, i tuoi bimbi preferiti non si sono ancora uccisi.- rispose divertita Naomi facendo ghignare il biondino.
Blaise si cimentò in un elegante dito medio in tutta risposta, prima che Hermione prendesse parola.
- Nao, ci sta chiamando mia madre...- disse la riccia leggermente esasperata.
- Andate, tranquilli.- li salutò Naomi gesticolando con la mano, mentre anche il biondino alzò la sua in segno di saluto.
Terminò così la breve chiamata.
- Carino, lo ammetto.- commentò Draco mentre la ragazza chiudeva il portatile e lo poggiava al suo fianco.
- Lo so.- ghignò Naomi divertita – ti ho lasciato altri giochi nel caso volessi fare pratica di babbanità.- scherzò lei indicando con un cenno del capo il mobile dinnanzi a loro – e se vuoi potremmo vedere un film.- azzardò lei seppur leggermente in imbarazzo. Era strano proporre una simile attività a Malfoy, li costringeva a stare insieme sul serio a condividere più di uno spazio.
Draco sospirò stranito da quella proposta, ma acconsentì facendo una smorfia indifferente.
- Perchè no?- disse enigmatico mettendosi più comodo contro la fine del letto. Naomi gli sorrise entusiasta e si alzò per mettere il dvd del signore degli anelli, tornò al fianco del biondino stringendo le ginocchia al petto.
Rimasero in silenzio ad osservare il film, finchè non fece la comparsa sul grande schermo Gandalf.
- Frena, frena...- disse Malfoy guardando quasi schifato la televisione – per i babbani i maghi sono così? Vecchi, barbuti e con il cappello a punta?-
Naomi rise divertita.
- Nella maggior parte delle interpretazioni, sì Malfoy, sono proprio così.- disse mentre il film proseguiva. Si voltò ad osservarlo, anche se quest'ultimo sembrava troppo concentrato a proseguire con la visione per accorgersene subito. Più lo guardava e più le sembrava strana la sua presenza nella propria casa, strano che fossero seduti per terra praticamente uno di fianco all'altra e che stessero guardando un film. Era assolutamente assurdo.
- Sono più interessante del tuo film?- domandò ghignando il biondino voltandosi ed accorgendosi dello sguardo insistente di lei.
- No, ti stavo immaginando con la barba ed un cappello a punta.- gli rispose lei prontamente senza distogliere lo sguardo.
- Sarei ugualmente sexy, specialmente con la barba.- replicò lui piegando ulteriormente le labbra in quel ghigno perfetto.
Naomi rise seriamente divertita, tornando poi a guardare la televisione, seguita dal giovane Malfoy.
Rimasero così, vicini l'uno al fianco dell'altra a guardare il film, in silenzio, godendo ognuno della compagnia dell’altra grazie al quale non erano stati risucchiati dai propri pensieri.

Vennero interrotti da una delle cameriere che bussando alla porta li aveva avvertiti che la cena era pronta. Scesero al piano di sotto commentando sporadicamente quanto visto fino ad allora, escluso lo scandalo per come erano stati rappresentati maghi ed elfi la storia sembrava piacere al giovane Malfoy.
Quando entrarono nella sala da pranzo, vicino all’angolo bar c’erano in piedi Valentina e Dorinda, sembrava stessero parlando di qualcosa di serio viste le loro espressioni, ma in entrambe si aprì un sorriso sincero non appena videro i due Serpeverde.
Dorinda prontamente si diresse verso di loro, la postura controllata, un sorriso amichevole in volto.
- Naomi.. – salutò la figlia accarezzandole la spalla e dedicò poi la sua attenzione esclusivamente a Draco.
- Non ci siamo mai formalmente presentati… piacere Dorinda. – disse cordialmente mentre tendeva la mano verso il ragazzo, che prontamente strinse, presentandosi a sua volta.
Dorinda lo guardò intensamente, sempre sorridendo.
- Sono sicura che le mie figlie abbiano già fatto gli onori di casa, ma se ti servisse qualcosa, qualsiasi cosa, non hai che da chiedere. Fai come se fossi a casa tua Draco.- aggiunse amorevolmente mentre iniziava a sedersi a capotavola.
Draco accennò un piccolo sorriso e prese posto al fianco di Naomi, mentre Valentina si sedette dal lato opposto del tavolo.
- Allora Naomi, come ti trovi ad Hogwarts? Ti piacciono le lezioni? – chiese Dorinda mentre due cameriere iniziarono a servire la cena. Naomi, carica di rancore e nervosismo, non si lasciò sfuggire l’occasione per rinfacciarlo alla madre.
- È meraviglioso. Specialmente perché ho dovuto recuperare anni di lezioni in pochi mesi. Grazie ancora.- rispose con un sorrisetto sarcastico.
Valentina alzò gli occhi al cielo mentre giocherellava con il cibo nel piatto, Dorinda con tutta calma sorrise. 
Probabilmente si aspettava quel tipo di atteggiamento da parte di sua figlia.
- Sono certa che non avrai difficoltà a recuperare ogni cosa: sei portatissima per lo studio, lo sei sempre stata.- proseguí infatti sorridendo non curante dello sguardo scocciato della più grande delle figlie.- A te Draco la scuola va bene?- domandò al ragazzo spostando quindi verso di lui lo sguardo. Il suo tono era tranquillo e la sua domanda genuina, era davvero interessata all’argomento che stava intavolando come se fosse una normalissima cena alla fine di una giornata in una più che normale famiglia. Il biondino ebbe giusto il tempo di alzare lo sguardo dal proprio piatto prima che Naomi scoppiasse in una fragorosa e fredda, quanto divertita risata. La guardarono tutti sconcertati di una così insolita reazione e fu Dorinda la prima a prendere parola.
- Ho detto qualcosa di divertente?- le chiese sempre sorridendo.
Naomi posò sul tavolo la forchetta rumorosamente smettendo improvvisamente di ridire.
- Direi più qualcosa di ridicolo! – sbottò infatti fissandola duramente. – Ignora tranquillamente il fatto che per anni sia stata all’oscuro dell’esistenza della magia, che mi ci sia trovata buttata, così, all’improvviso. Ignoriamo pure che per chissà quale motivo quello psicopatico che hai sposato vuole uccidermi, o forse arruolarmi nel suo malvagio esercito, questo ancora non mi è chiaro! – continuò come una furia mentre gesticolava frenetica. Dorinda irrigidí appena la mascella al sentire nominare il padre delle sue figlie, ma non si scompose e non ebbe modo di inserirsi comunque nella sfuriata della figlia che continuava imperterrita incurante delle cameriere o degli altri due commensali presenti – E continuiamo pure ad ignorare che voi due siete vampiri, cosa appresa ed elaborata in tempo zero ovviamente, ah già e non dimentichiamoci la ciliegina sulla torta!- rise amaramente di nuovo la castana, le guance leggermente arrossate per la foga che metteva in quelle parole – Imelda, tutti… tutti quanti sapevano, io sono stata per anni l’unica stronza che ignorava tutto, la stupida della situazione. – terminò amareggiata trattenendo con tutta sè stessa le lacrime generate dalla rabbia e dal nervoso. – Certo. Continuiamo a fingere che tutto vada bene, che siamo una normalissima e funzionale famiglia, ok.- annuì riprendendo la forchetta in mano pronta per proseguire la cena. – Beh la scuola va da dio. Sia io che Malfoy siamo degli ottimi studenti, quasi modello oserei dire, grazie tante per l’interessamento.- terminò riprendendo infine a mangiare ciò che si trovava nel piatto.
Seguì qualche minuto di completo silenzio, interrotto esclusivamente dal rumore di stoviglie che toccavano i piatti.
Draco non proferì alcuna parola, non credeva fosse necessario e nemmeno il caso considerando la sfuriata della castana, riprese quindi a mangiare sperando che qualcuno interrompesse il silenzio e che la discussione non degenerasse, anche se conoscendo un minimo Naomi sapeva che quello era solo un piccolo assaggio.
- Che abbia inizio il melodramma… - commentò sarcastica Valentina sospirando concentrandosi imperterrita sul proprio piatto.
- Melodramma un cazzo!- sbottò nuovamente Naomi rivolgendosi questa volta verso la sorella – tu non hai idea di cosa significhi!- sbraitò nuovamente senza specificare esattamente cosa. Si riferiva un po’ a tutto a dire la verità. Le pressioni e violenze subite dal padre, l’indifferenza della madre, allontanarsi da casa per avere un minimo di respiro, l’incombenza di essere nel mirino di un mago psicopatico senza saperne precisamente il motivo. Se si fosse effettivamente messa ad elencare ogni singola ingiustizia subita probabilmente si sarebbero alzate da tavolo dopo Capodanno.
- Certo che no, come al solito credi che sia tutto incentrato su di te!- rispose a tono la bionda abbandonando definitivamente l’idea di mangiare qualcosa e allontanando il piatto. – Povera, tutti ce l’hanno con me, chi se ne frega dei problemi degli altri.-la canzonò con una vocina infantile.
Naomi ribollente di rabbia si alzò di scatto dal tavolo facendo cadere la sedia sul pavimento, anche Draco istintivamente si allontanò appena dal tavolo con la sedia, pronto ad intervenire se necessario.
Non poteva dire chissà cosa in quella situazione, l’unica cosa che avrebbe potuto fare al massimo era tentare di fermare Naomi nel caso tentasse di portare ad un livello fisico quel litigio con la sorella, ma non fu tuttavia necessario alcun suo intervento, fu Dorinda a ristabilire l’ordine. Sbatté prepotentemente una mano sul tavolo, non sembrava avesse fatto chissà quale sforzo, ma il rumore fu sufficiente da attirare l’attenzione di tutti su di sé, si alzò appoggiando entrambe le mani sul tavolo.
- Adesso basta.- alzò appena la voce guardando entrambe le figlie duramente. – Naomi sientate .- si rivolse alla più grande con un tono che non ammetteva replica. La Serpeverde sostenne lo sguardo, ancora furente i pugni stretti lungo al corpo. – Siediti, per favore.- ripetè più dolcemente la donna respirando profondamente prima di sedersi a sua volta.
Naomi sbuffò, ma riluttante afferrò la sedia da terra e la trascinò rumorosamente fino al tavolo, lasciandosi cadere sopra, decisamente contrariata.
Come se nulla fosse successo i camerieri continuarono a servire il resto della cena, lasciandolo al centro del tavolo. Dorinda sospirò impercettibilmente servendosi per prima.
- Draco, ti chiedo scusa.- iniziò rivolgendosi con un mezzo sorriso al biondino – non era nostra intenzione metterti a disagio.- aggiunse guardando con rimprovero entrambe le figlie, le quali tuttavia non sembravano pentite nemmeno un po’. Malfoy si sistemò meglio sulla sedia, abbozzando l’ombra di un sorriso di circostanza.
- Nessun problema. – si limitò a rispondere cordialmente. Sicuramente quelle tre avevano molto da chiarire, tuttavia, non poteva che comprendere la reazione di Naomi. Anche lui detestava la sensazione di impotenza, l’essere escluso dalla stessa propria vita.
- Si, scusaci tanto Draco se ti abbiamo scandalizzato con il nostro comportamento, sicuramente sarebbe stato meglio annoiarti a morte chiedendoti come procede la scuola. – intervenne Naomi sarcastica sorridendo falsamente a tutti – quindi, che ne dici se raccontiamo com’è stata emozionante l’ultima lezione di Storia della magia? – proseguí canzonatoria. Valentina scosse la testa esasperata, ma Dorinda rimase ferma ed impassibile.
- Ora basta Naomi!- si rivolse alla figlia alzando appena la voce. – capisco che tu sia arrabbiata e che tu abbia molte domande, ma non è questo il modo ed il luogo!- aggiunse severa, quasi glaciale, tanto che Naomi non osò controbattere. - Volevo solo passare una cena conversando normalmente, come una normale fam..-
- No.- la interruppe subito Naomi alzando appena la voce. Si voltò completamente verso la madre, quasi tremava dal nervoso. – non puoi fingere all’improvviso che t'importi di essere una normale famiglia. Non lo siamo, non lo siamo mai stati.- aggiunse con evidente amarezza. – E di certo non inizieremo ad esserlo adesso, con alle spalle segreti, assurde teorie complottiste e senza nemmeno lo straccio di una risposta alle mie lecite domande.-
-Nao, perché non.. – tentò di intervenire Valentina esasperata dal comportamento guerriglioso della sorella, ma Dorinda la interruppe alzando appena una mano.
- Molto bene.- annuì seppure dispiaciuta la donna. - Considerando che domani sarò impegnata con il lavoro e che il giorno dopo è Natale, hai intenzione di trasformare ogni conversazione in un dibattito fino allo scoccare della mezzanotte del venticinque Dicembre?- chiese la donna con una pacata e disarmante semplicità.
Naomi non rispose subito, non era sicuramente sua intenzione rendere quei pochi giorni di permanenza una tortura più insopportabile di quella che già si stava dimostrando. Voleva solo avere delle dannate risposte!
- Non credo.- confermò i suoi pensieri Dorinda alzando le spalle – Quindi? Cosa vuoi fare?- la incalzò questa volta con aria di sfida, sapendo di avere in ogni caso il coltello dalla parte del manico. - Passiamo questi due giorni a lanciarci frecciatine e litigare senza di fatto non ottenere un accidenti o ci sforziamo per almeno due giorni di andare d'accordo per poi avere una vera e seria conversazione?- aggiunse come se la soluzione fosse ovvia.
Tutti e tre guardavano Dorinda, era estremamente calma, ma sicuramente sincera.
- Vuoi che fino ad allora ci trasformiamo magicamente nella famiglia perfetta e unita?- domandò divertita Naomi non sopportando l'idea di essere messa alle strette.
- Non lo pretendo, tuttavia mi piacerebbe se provassimo quanto meno a parlare civilmente tra di noi… anche di banalità quali la scuola.-
- E magari abbassando di qualche tacca il sarcasmo, quello aiuterebbe.- aggiunse Valentina con tono confidenziale e un sorriso. La castana di tutta risposta le rivolse uno sguardo raggelante, alla quale tuttavia la biondina rispose con uno smagliante sorriso.
- Bene. Aspetterò che passi la sfilata ed il maledetto Natale. Ma non ho intenzione di giocare all’allegra famiglia felice.- aggiunse prima di alzarsi teatralmente da tavolo guardando tutti, compreso il povero Draco.
In fondo un pochino le dispiaceva di averlo coinvolto in quel modo nel loro dramma familiare, immaginava che potesse sentirsi di troppo o effettivamente a disagio, ma ovviamente passava in secondo piano paragonato alla propria rabbia. Avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma in quel momento predominava il bisogno di sfogare in qualche modo la sua rabbia e la frustrazione. Per l'ennesima volta non aveva il ben che minimo controllo sulla sua vita, modalità diverse, ma stesse emozioni. Solo e soltanto senso di impotenza, lo detestava.
Uscì rapidamente dalla sala da pranzo, non salutando nessuno.
Dorinda sospirò affranta, passandosi una mano tra i capelli.
- Non mi mancavano le sue uscite teatrali.- commentò Valentina dedicandosi ad un boccone. Dorinda la guardò con aria di rimprovero, ma in effetti non era la prima volta che in quella casa avvenivano simili scenette. Litigata, urlata, freddezza e sipario. Non biasimava la figlia, ma era estenuante, tutta la situazione lo era ormai da troppo tempo.
- Nuovamente, ti chiedo scusa Draco. – sorrise debolmente Dorinda al biondino. – come immagino avrai capito in questa casa nulla è semplice, non lo è mai stato.- ammise la donna con tristezza.
Draco non sapeva che rispondere, non era estraneo ai drammi di famiglia seppure meno aperti, eppure non poteva fare a meno di pendere dal lato della bilancia della sua compagna di casata. Dopo tutto quello che aveva passato era difficile accettare di aspettare due stupidi giorni per avere finalmente delle risposte, lui stesso fremeva per avere delucidazioni su determinate questioni e non era nemmeno il diretto interessato. – Non c’è bisogno di chiedere scusa, davvero.- replicò educatamente seppure un po’ reticente. - è comprensibile che voglia avere delle risposte.- si limitò ad aggiungere riprendendo a cenare, ma facendo intendere che palesemente dava ragione a Naomi.
Dorinda annuì, sapeva perfettamente che la rabbia della figlia era giustificata, e si trovò a sorridere appena avendo compreso dalle poche e diplomatiche parole che il suo ospite pareva appoggiare la figlia.

     


Entrò in camera sbattendo la porta, il respiro lievemente affannato, completamente sopraffatta dal nervoso.
Cercava di regolarizzare la respirazione nel vano tentativo di calmarsi, ma non era così semplice, per lo meno non lo era mai stato per lei. Camminava senza meta all’interno della propria stanza, ripercorrendo i propri passi, sforzandosi di respirare più lentamente e ripetendosi di stare calma, ma nulla, non c’era verso, non ci riusciva.
-Fanculo!- imprecò a labbra strette tirando una sberla a caso al sacco da boxe appeso nella camera facendolo leggermente ondeggiare e sentendo immediatamente la mano formicolare.
Anche quello non bastava, ma sicuramente la fece stare leggermente meglio.
Assurdo come pochi minuti in compagnia della madre in quella terribile casa avessero così facilmente acceso gli animi, rievocato simili scenari. Odiava quella casa, si sentiva sempre più soffocare e non poteva sopportare l’idea di stare un altro secondo senza avere risposte da sua madre, gliele doveva!
Si diresse in bagno sospirando mentre appoggiava le mani sul lavandino guardando il suo riflesso allo specchio.
Come poteva pretendere che avrebbe passato due giorni a comportarsi come se niente fosse? Fingere di non morire dalla voglia di sapere, sapere cosa era successo, cosa di fatto volessero da lei i mangiamorte, perché era stata tenuta lontana dal mondo magico…troppi interrogativi, troppe domande senza alcuno straccio di risposta.
D’altro canto, come le aveva fatto notare la madre non aveva molte altre opzioni: poteva rinchiudersi in camera e riemergere dopo due giorni per affrontare il discorso oppure continuare a cavalcare l’onda degli eventi senza staccare la testa alla madre o alla sorella ed ignorare i rancori nei loro confronti per le mille bugie e segreti.
Nessuna delle due opzioni in ogni caso sembrava più percorribile dell’altra.
Scosse leggermente la testa prima di accendere il rubinetto dell'acqua per potersi rinfrescare il viso.
L'acqua fredda sulla pelle ebbe un effetto ulteriormente calmante, piacevole, anche se constatò che non c'era abbastanza acqua fredda nel mondo per poterla farla sentire serena. Sciolse i capelli dalla coda ormai disordinata che aveva sfoggiato durante tutta la giornata, ravvivando i voluminosi lunghi capelli con veloci gesti della mano, mentre iniziava a spogliarsi lanciando in un angolo i vestiti sporchi pronta per sprofondare nel proprio letto nella speranza che quella giornata infernale potesse finalmente finire.
Era passato davvero solo un giorno?
Com'era possibile che in così poco tempo fosse già esplosa? Sperava di durare almeno un paio di giorni prima di dare di matto!
Certamente scoprire che tutti quanti nella sua vita erano al corrente della magia tranne lei non aveva aiutato, e ben che meno l'avere incontrato Dorian al centro commerciale. Chiamiamola pure una serie di sfortunati eventi, ma considerando le basi non ci volevano proprio.
Uscì dal bagno priva di vestiti, la pelle d'oca per il freddo, si strinse nelle spalle strofinandosi rapidamente le braccia nel tentativo di scaldarsi e maledicendosi per non avere pensato prima di prepararsi il pigiama si posizionò davanti alla cassettiera, ma proprio mentre stava per aprire uno dei cassetti le cadde l'occhio su un bigliettino rosa piegato sopra il mobile.
Corrugò la fronte stranita, mentre lo prendeva tra le mani poté leggere scritto in elegante grafia "Ti voglio bene, non uccidermi" di fianco disegnato un piccolo cuoricino.
La grafia sembrava essere quella della sorella, ma non riusciva a comprendere il significato di quelle poche parole, tuttavia, tempo di un battito di ciglia, comprese.
Socchiuse gli occhi respirando profondamente e sperando di non avere ragione aprì velocemente il primo cassetto del mobile e spalancò gli occhi esterrefatta.
- Che diamine...- mormorò esasperata mentre tirava fuori dal cassetto una specie di abitino semi trasparente con pizzi e merletti neri. Lo lasciò cadere a terra, scavando freneticamente alla ricerca di qualcosa di normale, ma tutto ciò che riusciva a pescare in quel cassetto erano cose...non proprio rientranti nel suo stile.
- No, no, no...- si lamentò disperata osservando ai suoi piedi una serie di corpetti, vestitini in pizzo e vestaglie svolazzanti.
Dove diavolo era finita la sua roba? Le sue normalissime canottiere ad esempio!
Si affrettò ad aprire anche il secondo cassetto temendo sempre di più per ciò che avrebbe potuto trovare e come immaginato anche il contenuto del proprio intimo era stato totalmente rinnovato. Come una pazza frenetica aprì ogni cassetto e anta dell'armadio vedendo a colpo d'occhio che erano presenti vestiti nuovi di pacca che non aveva ovviamente mai visto e nonostante non si soffermasse sul visionarli tutti nel dettaglio l'unica cosa di cui fosse certa era che le sue vecchie cose erano sparite.
Sprofondò il viso tra le mani, stropicciandosi nervosamente tutto la faccia e sbuffando sonoramente.
Sicuramente le cose che erano rimaste nei suoi armadi erano vecchie, chissà, probabilmente nemmeno le stavano più, ma avrebbe preferito scegliere da sola gli eventuali rimpiazzi.
Avrebbe dovuto aprire ogni singolo cassetto per ispezionare il contenuto e trovare qualcosa di vagamente comodo per dormire, ammesso e concesso che ci fosse! Perchè quella giornata continuava a prenderla a pugni nello stomaco?
Sconfortata aprì nuovamente cassetti ed ante a caso alla disperata ricerca di qualcosa che potesse adattare a pigiama, ma più cercava e più si deprimeva. Da Hogwarts non si era portata praticamente nulla sapendo di potere contare su ciò che aveva lasciato nella propria abitazione, ma evidentemente Valentina aveva deciso che quegli abiti non andassero bene.
Il suo dramma interiore fu interrotto bruscamente da un sonoro "toc toc" proveniente dalla porta d'ingresso della sua camera che la fece sobbalzare.
Se fosse stata Valentina le avrebbe lanciato in faccia tutto quell'insieme di stoffa pizzosa che si trovava sul pavimento oltre che una marea di insulti.
- Lorence, sei qui?!- sentì la voce interrogativa di Draco da fuori e sbarrò immediatamente gli occhi fiondandosi contro la porta per dare una mandata di chiave. Si guardò abbassando il viso, completamente nuda tenne una mano sulla porta imprecando a non finire nella sua testa.
- Si, scusami, aspetta un attimo. – si scusò lei impacciata e non sapendo dove recuperare qualcosa di più coprente. Ritornò invano nel proprio armadio cercando quanto meno una felpa! Scorreva freneticamente ogni capo con le dita, ma nulla le sembrava abbastanza idoneo.
- Ne hai per molto?- tentò nuovamente il ragazzo appoggiando pesantemente una mano alla porta.
Naomi imprecò a bassa voce , mettendosi una mano nei capelli.
- Mi sto vestendo!- replicò stizzita e nervosamente corse verso la cassettiera comprendendo che le toccava per forza di cose accontentarsi.
Alla fine riluttante indossò un vestitino da notte grigio in caldo cotone, le spalline sottili, una generosa scollatura sui seni liberi decorata in pizzo che le arrivava a metà coscia. Si guardò allo specchio davanti al letto, non le stava male ovviamente, ma avrebbe preferito di gran lunga una delle sue larghe magliette e dei pantaloni morbidi almeno per dormire!
Per altro, considerando che non indossava reggiseno o mutande era decisamente troppo provocante per essere spacciato come pigiama.
Aprì infine il cassetto dell’intimo, ma più cose toccava e tirava fuori da quel maledetto mobile, più saliva alto il livello degli insulti. Stava praticamente svuotando l’intero cassetto alla ricerca di qualcosa di vagamente adatto, ma per la fretta si accontentò di un perizoma in pizzo nero che infilò alla velocità della luce mentre inciampando si avvicinava nuovamente alla porta.
- Arrivo!- esclamò affannata prima di guardarsi per l'ennesima volta allo specchio in evidente imbarazzo. Trovò tuttavia finalmente il coraggio di aprire la porta, trovandosi di fronte Draco piuttosto seccato, il quale tuttavia non perse l'occasione per osservarla: i capelli arruffati , le gote arrossate e quel vestitino decisamente tanto corto e scollato per gli standard di lei. Distolse quasi subito lo sguardo, cercando di camuffare il mezzo ghigno che aveva sulle labbra.
- Credevo che li stessi fabbricando i vestiti… - commentò entrando senza troppe cerimonie con le mani in tasca guardandosi intorno molto velocemente per poi tornare a guardare Naomi che nel frattempo aveva chiuso la porta appoggiandosi sopra con la schiena.
- È un incubo! – esclamò lei disperata – tutti i miei vecchi vestiti sono spariti! Quella pazza di mia sorella mi ha rifatto l’armadio! – aggiunse sbuffando. Allora Draco si voltò verso gli armadi con le ante spalancate ed i cassetti semi aperti.
- Che perfidia, ti ha comprato dei vestiti nuovi … - commentò ironico e minimizzando comprendendo tuttavia nell'immediato l'outfit insolitamente sprezzante della Serpeverde Non potè fare a meno di spostare lo sguardo sugli indumenti riversi al pavimento. Si chinò rapidamente raccogliendo un body in pizzo rosso scollato davanti e con molta poca stoffa anche dietro sghignazzando divertito, mentre Naomi gli si avvicinava strappandoglielo dalle mani.
- Oh, capisco ora.- ridacchiò infatti avendo compreso il tipo di vestiti su cui aveva da ridire la Serpe.
- Come dovrei dormire con questa roba?! – si lamentò lei gettandola a caso in uno dei cassetti mentre raccoglieva alla bene in meglio le altre cose dal pavimento rallentata dal suo cortissimo e scollato indumento.
- Mah, non so… - commentò Draco sempre più divertito mentre le mostrava l’ennesimo pezzo di stoffa che gli era capitato tra le mani – questo mi sembra comodo, senz’altro lascia molta libertà di movimento. – proseguí sghignazzando sempre più divertito nel vedere l'evidente difficoltà di Naomi che strabuzzò gli occhi voltandosi e vedendolo con quello slip rosa shocking tra le mani. Lo stupore non fu tanto per il colore quanto per come fosse quella maledetta mutanda! Aveva degli strass vistosi sulla parte anteriore, ma completamente aperta per tutta la lunghezza fino al lato posteriore. Naomi chiuse gli occhi respirò profondamente ed espirò rumorosamente, mentre Draco sghignazzava sempre più divertito, lei gli strappò dalle mani anche quel piccolo orrore e nuovamente riprese a cacciare alla rinfusa tutto negli armadi sbattendo rumorosamente le ante.
- C’è di buono che qualsiasi altro vestito non potrà essere peggio dei presunti pigiami e dell’intimo. – commentò più per rassicurare sé stessa che per dovere della comunicazione.
- A me non sembrano così male.- commentò Malfoy con un ghignetto malizioso osservandola nuovamente e focalizzandosi questa volta più attentamente sulla cortezza dell'indumento e la profonda e generosa scollatura.
- Non avevo dubbi!- replicò lei con la voce stridula nel tentativo di canzonarlo cercando di coprirsi istintivamente incrociando le braccia al seno.
Draco sempre più divertito distolse lo sguardo ed iniziò a muovere qualche passo nella stanza di lei osservandola scrupolosamente: osservò i poster appesi ai muri di alcune band, si avvicinò alla scrivania ordinata con sopra il computer vicino alla finestra, la libreria ben fornita.
- Che roba è? – domandò piazzandosi davanti al sacco da boxe che pendeva dal soffitto. Naomi gli si avvicinò, appoggiandoci sopra una mano e guardando come fosse ormai mal concio.
- È un sacco da boxe. La boxe è uno sport babbano, è un tipo di combattimento. – spiegò lei il più semplicemente possibile – Si prende a pugni per allenarsi, ma nel mio caso direi più che si tratta di una valvola di sfogo.- aggiunse simulando goffamente un pugno. Malfoy sollevò un sopracciglio scettico: i babbani per sport si picchiavano? Che stranezza. La valvola di sfogo fisica la comprendeva, molte volte aveva preso a pugni cose a caso nel tentativo di liberarsi della rabbia, non gli era estraneo il contatto fisico violento, altroché, ma di certo non utilizzato per hobby. Fece spallucce a quel pensiero dandole le spalle e dirigendosi alla parete con le polaroid appese alle mollette led guardandole una ad una.
Naomi lo osservò, un po’ stranita dalla sua presenza nella propria camera, mosse qualche passo verso di lui prima di prendere parola.
- Sei venuto qui solo per ispezionare la mia camera?- gli chiese affiancandolo e sollevando appena il viso per guardarlo in faccia.
- Sono venuto a controllare che non facessi stupidaggini. – rispose lui rapidamente senza guardarla. – inoltre, mi sembrava una buona scusa per assentarmi dalla cena movimentata con tua madre e tua sorella.-aggiunse subito prima che la ragazza potesse accusarlo di preoccuparsi per la sua salute. In realtà non si sentiva per niente a suo agio nel rimanere da solo con le due donne, o meglio, le due donne vampiro, specialmente dopo la burrascosa discussione. Diciamo che ogni tentativo di argomentazione era come se si fosse bruciato, per questo motivo aveva deciso di congedarsi per raggiungere Naomi e si, infondo, anche per verificare se stesse bene o quanto meno che non tentasse di scappare di casa.
- Mi dispiace di averti mollato la sotto. – ammise Naomi abbassando colpevole lo sguardo. – ma non potevo rimanere un secondo di più… - aggiunse sinceramente torturandosi l’interno guancia tentando di tenere a bada il nervosismo.
- Sì, capisco.- si limitò a rispondere il biondino assottigliando lo sguardo mentre prendeva tra le mani una foto dalla parete. – questo è il babbano del centro commerciale?- le domandò sorpreso mostrandole la foto. Naomi la prese tra le mani guardando l’immagine: si, era lui. Una foto di almeno tre anni prima, erano ritratti insieme con la tenuta da scherma due sorrisi smaglianti e le lame incrociate sopra le teste.
Non ci pensò più di una volta e stracciò in mille pezzi la fotografia gettandola nel cestino sotto la scrivania.
- Immagino di sì.- commentò infatti Draco osservando la reazione di Naomi. – quindi… - aggiunse sospirando prima di sedersi placidamente sulla sedia di fronte alla scrivania. -cos’ha combinato per farti incazzare?- domandò direttamente senza troppi giri di parole.
Lei lo guardò stranita e soffocò un’amara risata. – perché? Ti interessa davvero? – gli chiese indispettita. Non aveva granché voglia di parlare di Dorian, credeva che l’avere strappato malamente la foto fosse un chiaro messaggio.
- Sì e no.- rispose lui enigmatico mentre si muoveva a destra e a sinistra sulla sedia con rotelle – mi interessa capire il motivo per cui sembravi terrorizzata quando lo hai visto oggi pomeriggio. – le disse seriamente guardandola negli occhi e smettendo di giocherellare con la sedia.
La ragazza rimase immobile senza sapere cosa rispondere nell’immediato, sperava che non si fosse accorto della sua reazione o che quanto meno lasciasse correre. Ricordava perfettamente la paura che aveva provato appena aveva visto Dorian a pochi metri da lei e detestava provare quell’emozione, soprattutto nei suoi confronti. Come aveva permesso ad uno stupido ragazzo di dominare le proprie paure? In verità la risposta era molto semplice, lei lo sapeva: non aveva mai digerito quanto accaduto con il suo ex ragazzo, aveva semplicemente finto che non fosse mai successo, accantonato in un remoto cassetto della sua mente. Ogni tanto spuntava fuori il ricordo e con lui tutte le emozioni del caso, ma le ci voleva ben poco per rimetterlo al suo posto nel dimenticatoio. Eppure era bastato incontrarlo, anche a distanza di anni, per provare quell’attanagliante paura.
-Pff… terrorizzata!- esclamò Naomi minimizzando con un gesto della mano e appoggiando il peso su una sola gamba mettendosi sulla difensiva e cercando nuovamente di accantonare quei pensieri e le emozioni da loro derivanti. – la parola che cerchi direi che è dannatamente sorpresa ed a tratti incazzata, nulla di più. – aggiunse facendo spallucce con tono di sufficienza. – non lo vedevo da anni grazie a dio e invece… sorpresa! Ecco tutto.- proseguí lei convinta che la sua spiegazione non facesse una piega.
Lui prima di rispondere la fissò dritta negli occhi, inespressivo, ma ricordando con precisa attenzione la reazione di lei. Non poteva avere la presunzione di vantare anni di conoscenza, ma in quei mesi aveva imparato, anche a sue spese, che la castana era difficilmente impressionabile, testarda, spavalda e sicuramente non il tipo che si spaventa per niente.
- Non me la bevo.- scosse lui appena la testa senza smettere di fissarla negli occhi, mentre si alzava per avvicinarsi.- so quello che ho visto.- aggiunse seriamente sostando a pochi passi da lei – e ti conosco abbastanza bene da potere affermare con certezza che ti spaventi per bene poche cose Lorence.- terminò sperando che gli dicesse la verità.
Cosa si aspettava di ascoltare? C’era da dire che quando si trattava di Naomi non c’era limite alle sorprese, non si sarebbe infatti sconvolto se gli avesse confessato che il presunto babbano era in realtà una spia del padre, una creatura magica o chissà che altro… anche se ad essere sincero con sé stesso tutto ciò non avrebbe potuto giustificare una reazione di spavento. 
Gli venivano poche ragioni in mente per cui una ragazza potesse avere paura di un ragazzo, e nonostante Naomi fosse in grado di badare a sé stessa, o meglio così diceva lei, ognuna di queste ipotesi che gli frullavano in testa gli facevano salire una spaventosa voglia di fare rimpiangere il giorno in cui era nato al giovane moretto con gli occhi azzurri. Forse era quello il motivo per cui aveva la necessità di sapere? Se anche si fosse presentato il peggiore degli scenari a lui cosa importava? Erano stati insieme anni fa, qualsiasi cosa fosse successa come poteva scatenare in lui una tale rabbia? Naomi distolse velocemente lo sguardo sorpassandolo e scuotendo la testa nervosamente.
Prima di rispondergli prese un profondo respiro, il primo istinto era stato letteralmente quello di andarsene da quella conversazione, da quella stanza, ma era appena sfuggita in simile modo alla litigata con la madre e la sorella, non aveva più molti altri luoghi in cui sparire. Incrociò le mani portandosele alla fronte e socchiudendo gli occhi prima di parlare.
-È stata una giornata tremendamente di merda se non te ne fossi accorto… - gli disse cercando di trattenere quanto più possibile la rabbia e sforzandosi di rispondergli con gentilezza – ho scoperto che tutte le persone in mezzo cui sono cresciuta hanno sempre saputo del mondo magico tenendomi deliberatamente all’oscuro, si, ho rivisto anche una delle poche persone che mai avrei voluto vedere in tutta la mia dannatamente complicata vita, mia madre vuole giocare all’allegra famiglia felice ed a quanto pare i miei nuovi vestiti sono ispirati al guardaroba di un’attrice porno! – esclamò tutto d’un fiato elencando ogni singolo punto sulle dita della mano. – Dopo tutto questo vuoi davvero costringermi a parlare di qualcosa di cui è evidente non voglia parlare ?- gli domandò quasi supplicante ed anche esausta, mentre si avvicinava nuovamente a lui.
Draco ascoltò in rigoroso silenzio lo sfogo di lei, nonostante fosse evidentemente sfinita da quel susseguirsi di eventi stava in tutti i modi mantenendo un tono controllato nei suoi confronti, mesi fa a quest’ora lo avrebbe sbattuto fuori dalla sua camera e riempito di insulti. Lo guardava con aria supplicante, si sentí quasi in difetto ad avere tirato insistentemente in ballo l’argomento.
- Credevo fosse un bravo ragazzo e si è invece rivelato una fumante massa di stronzo.- aggiunse lei vedendo che il biondino non rispondeva. Il suo tono era sincero, gelido e rabbioso, tutte emozioni più che reali, si era limitata a fare il riassunto del riassunto per potere liquidare l’argomento. Certo, non rispondeva al perché si fosse pietrificata in sua presenza, ma sperò vivamente che potesse chiudere diplomaticamente l’argomento.–tutto qui.- terminò sospirando e portandosi una mano alla fronte spostandosi i capelli all’indietro. Si rese conto effettivamente di quanto fosse stanca, di come quella giornata l’avesse davvero distrutta emotivamente e anche fisicamente.
Draco annuì appena, distogliendo lo sguardo da lei e muovendo lentamente qualche passo verso la porta. Aveva palesemente tergiversato l’argomento, ma non intendeva infierire oltre, non in quel momento almeno.
- Allora è il caso che vada.- disse infatti appoggiando la mano sulla maniglia della porta per poi voltarsi e poterla guardare – Buonanotte Lorence. – le disse infine prima di chiudere la porta dietro le sue spalle.
Naomi si abbandonò ad un sonoro sospiro prima di trascinarsi verso il letto e infilarsi quanto prima sotto le coperte. Sospirò nuovamente e sperò con tutta se stessa che quella notte avesse magicamente il potere di farle venire un’amesia per dimenticare quella terribile giornata.









  
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