Fumetti/Cartoni americani > Il clan di Charlie Chan
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Autore: Marlena_Libby    13/02/2024    1 recensioni
Un ladro spara a Charlie e i suoi figli temono di perderlo
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il mattino seguente il telefono squillò, Henry si svegliò e rispose: - Pronto? Cosa?! Dice davvero?! Oh, grazie al cielo!
Poi anche gli altri si svegliarono.
- Chi era? - chiese Stanley.
- Era il dottore! Ha detto che papà si è svegliato e non ha bisogno di una trasfusione!
I ragazzi urlarono di gioia e si abbracciarono.
- Forza, andiamo all'ospedale! - disse Flip.
Dopo essersi lavati, vestiti e aver fatto colazione, salirono sulla Chan Mobile.
Quando arrivarono all'ospedale, trovarono il tenente Morris ad aspettarli.
- Ragazzi, ho saputo che hanno catturato il ladro che ha sparato a vostro padre!
- Questa giornata migliora sempre di più! - disse Anne.
- Non credo che possiamo andare tutti nella stanza di papà, quindi propongo di far entrare prima Flip, Nancy, Mimi e Scooter - disse Henry. - Sono i più piccoli e questa situazione è stata difficile soprattutto per loro.
Gli altri furono d'accordo e il dottore condusse i bambini nella stanza.
Appena videro Charlie sdraiato sul letto che sorrideva, corsero ad abbracciarlo.
- È bello vedervi, figlioli.
- Non spaventarci mai più così! - disse Flip.
- Oh, papà! - disse Nancy piangendo.
- Scusate se vi ho fatto preoccupare.
- Ti amiamo così tanto! - disse Mimi.
- Sei il migliore! - disse Scooter.
- Dove sono i vostri fratelli? - chiese Charlie. - Vorrei vedere anche loro.
- Non credo che il dottore li lascerà entrare - disse Nancy.
- In realtà, se il paziente lo desidera, posso permetterlo - disse il dottore.
- Ragazzi, il dottore ha detto che potete entrare! - disse Flip aprendo la porta.
Anche gli altri entrarono.
- Sapevamo che ce l'avresti fatta, papà! - disse Alan.
- Ci dispiace, dovevamo preoccuparci di più quando te ne sei andato! - disse Stanley.
- Ragazzi, non è stata colpa vostra, il ladro ha deciso da solo di entrare nel negozio con una pistola! - disse Charlie.
- Detective Chan, sarà felice di sapere che il ladro è stato catturato stamattina - disse il tenente Morris.
- Questa sì che è una bella notizia! - disse Charlie.
- Staremo tutto il giorno qui con te, papà! - disse Henry.
- In realtà credo sarebbe meglio se tornaste a casa e vi riposaste un po'.
- Come sai che non abbiamo dormito bene? - chiese Anne.
- Si capisce dalle vostre occhiaie.
- Sapevo che avremmo dovuto permettere a Suzie di truccarci! - disse Stanley.
- I maschi non si truccano! - disse Scooter.
- Andiamo ragazzi, torneremo qui più tardi - disse Henry.
Abbracciarono il padre, tornarono a casa, si misero a letto e caddero in un sonno profondo.
Qualche ora dopo tornarono in ospedale dal padre e raccontarono barzellette, parlarono dei loro programmi preferiti e decisero di andare in vacanza quando lui si fosse ripreso.
Fu davvero una bella serata.

- Il dottore dice che papà potrà tornare a casa tra due giorni - disse Henry mentre stavano in soggiorno.
- Ragazzi, qualcun altro si sente un po' sciocco per essersi preoccupato ieri sera? - chiese Tom. - In fondo sapevamo che sarebbe andato tutto bene, che non avevamo motivo di non credere al dottore quando ha detto che papà aveva buone probabilità di salvarsi. Credo che la nostra reazione sia stata più per lo shock.
- Io avevo davvero paura che papà potesse morire! - disse Nancy.
- Anche noi! - dissero Mimi e Scooter.
- Penso che Tom e Nancy abbiano entrambi ragione - disse Henry.
- Giusto. Sapevamo che papà ce l'avrebbe fatta, ma la paura ha preso il sopravvento - disse Suzie.
- Le persone non sono razionali quando hanno paura - disse Anne.
- E una cosa del genere non ci era mai successa - disse Stanley.
- Ragazzi, scusate se mi sono arrabbiato con voi ieri sera, è solo che... - disse Flip.
- Tranquillo Flip, eri sconvolto, lo capiamo - disse Anne.
- Non pensiamoci più, è andato tutto bene - disse Nancy sbadigliando. - Che sonno!
- Anch'io sono stanco, pure se abbiamo già dormito oggi - disse Alan.
Si diedero la buonanotte e andarono nelle rispettive camere da letto.
Solo Henry e Tom rimasero ancora un po' in soggiorno.
- Grazie di avermi consolato ieri sera. E anche per non aver detto a nessuno quanto ero spaventato - disse Henry.
- Non ti metterei mai in imbarazzo così. Devi essere tu a decidere se confidarti con gli altri o no - disse Tom.
- Dev'essere stato strano vedermi crollare in quel modo. So che non devo essere sempre forte, ma...
- In effetti è stato strano, ma il fatto che tu mi abbia permesso di consolarti invece di respingermi ha aiutato - disse Tom. - Henry, puoi venire sempre da me quando hai bisogno. Tu mi aiuti sempre e io voglio fare lo stesso con te.
- Grazie, Tom! - disse Henry abbracciandolo. - Non potrei desiderare un fratellino migliore di te!
Si diedero la buonanotte e andarono nelle loro stanze.
Henry si sdraiò nel letto e sussurrò: - Grazie, Dio!
   
 
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