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Autore: Hita    19/02/2024    0 recensioni
Non mi aspettavo di certo che il mio scherzo diventasse realtà
L'inaspettato colpisce a tradimento. Ovviamente, altrimenti non sarebbe … inaspettato.
Edit: non fatevi spaventare dalla lunghezza del primo capitolo, gli altri sono più corti!
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL GIORNO DOPO
Cosa diamine è successo qui, stanotte? La casa è sottosopra e sporca di terriccio in ogni stanza, il giardino sembra sia stato passato con l'aratro in più punti. Vado ad ispezionare la camera di registrazione dove ieri ho controllato il computer coi filmati ... e lo trovo fracassato. Come se qualcuno lo avesse preso a bastonate. Forse qualcosa è ancora salvabile, ma devo portarmi via tutto. Non trovo il cellulare dove l'ho lasciato; cerco come un ossesso finché non lo rinvengo nel capanno del giardino [ maccheccaz...]. Digito la password per controllare se il filmato è stato danneggiato e... errore? Password errata? Ma cosa diamine sta ancora succedendo, qui? Me lo metto in tasca, farò analizzare anche questo da un mio amico.
Ricontrollo il perimetro e le varie serrature: l'unico segno di effrazione è sulla porta sul retro, letteralmente buttata giù come se fosse stata colpita con un ariete. Perplesso è la parola che esprime meglio il mio stato d'animo: questo posto è stato ignorato per ben tre settimane ed i ladri decidono di fare irruzione proprio la sera stessa della mia visita di lavoro? Sapevo che la fortuna è cieca e che la sfiga ci vede benissimo, ma qui siamo a livelli record. Non può essere stato un caso.
In tasca mi squilla il telefono di lavoro: sono i genitori di Roberta, che chiedono già aggiornamenti. Spiego i miei progressi e li informo che sto andando alla Polizia a denunciare l'irruzione in casa di loro figlia. Il silenzio con cui accolgono la notizia è assordante. La madre borbotta qualcosa su dei vicini impiccioni che volevano mettere le mani sulla proprietà e che lei sospetta essere coinvolti nella sparizione di Roberta.
Trattenendo le imprecazioni, mi fermo accanto alla mia macchina con la netta sensazione di essere osservato e mi giro di scatto. Niente, solo le foglie di alberi e cespugli mosse da un filo d'aria. Il roveto sembra magnetizzare il mio sguardo: potete chiamarlo 'istinto da detective', ma qualcosa non mi torna, rispetto a ieri. Resto immobile per qualche minuto, poi mi scuoto e vado fino in Centrale.
Vi risparmio le ore di burocrazia necessarie per denunciare l'effrazione a casa di Roberta, il perché della mia presenza lì, eccetera, eccetera.
Pranzo fuori e riesco a tornare solo nel pomeriggio. L'intera proprietà ha un'aria più cupa, ora che il sole è girato ed il pezzo di giardino incriminato è avvolto nell'ombra. Torno a fissare il roveto e mi chiedo se quello che ho visto in mattinata fosse vero o solo un gioco di luci e ombre. Telefono ai genitori di Roberta e chiedo il permesso di dormire nella casa. Questionano alcune cose, vogliono assicurarsi di altre, ma alla fine acconsentono. Avviso il mio amico di passare qui e ritirare il materiale elettronico che ho preso questa mattina.
Quando arriva, ci facciamo una bella chiacchierata. Gli consegno la roba, recupero il mio sacco a pelo [ ho sempre uno zaino pronto per queste evenienze in macchina, vai a sapere quando può servire ] e mi preparo a passare la notte qui. Forse sarò (s)fortunato e sentirò quei famosi 'sussurri' di cui parlava Roberta e che la spaventavano tanto. Forse riuscirò anche a capirci qualcosa.
Ordino una pizza gorgonzola e salamino ed una lattina di birra, specificando che la voglio fredda. Mi sistemo in salotto, l'unica stanza rimasta che si possa chiudere a chiave, e scopro che il televisore è ancora funzionante. Ottimo.

Mi sveglio di soprassalto attorno alle 23, sentendo qualcosa muoversi all'esterno. Mi alzo e vado a controllare. Ho avuto il pomeriggio per memorizzare alla buona la posizione degli oggetti nelle stanze, quindi NON accendo nessuna luce. Là fuori, nel giardino, qualcosa passa davanti all'albero del video dello scherzo. Sembra una persona che si è scordata di pettinarsi ( prego?) ed è stata così veloce che non sono nemmeno riuscito ad intravedere cosa avesse addosso. I famosi vicini stanno venendo a controllare il risultato delle loro azioni? Non ci sono prove del coinvolgimento di terzi, o non avrebbero chiamato me per vederci chiaro sull'intera faccenda. Decisamente qualcosa non torna.
I rumori si ripresentano dalla porta sfondata sul retro, ed in tutto e per tutto sembrano dei legni fatti grattare per terra. In punta di piedi, respirando lentamente, mi sposto verso quella porta, facendo il possibile per non farmi notare: puoi avere tutto l'addestramento del mondo, ma alla resa dei conti ci siete solo tu e l'altra persona. Conta solo chi ha i sensi più affinati o il passo più silenzioso.
I rumori si stanno avvicinando e cerco un punto dove potermi nascondere: sto praticamente trattenendo il fiato e facendo volare mentalmente Madonne per non essermi portato dietro il cellulare con cui fare un video dell'intrusione.
La figura entra nel mio campo visivo: alta quanto una persona, ha un forte odore di prato ( maccos?) e ad ogni passo avanti viene accompagnata da scricchiolii come di ramoscelli secchi e calpestati. Poi realizzo: questa persona è FATTA di ramoscelli. La testa si gira intorno, scrutando il buio della stanza, poi l'intera figura si avvia verso il salotto, dove ho lasciato il mio sacco a pelo. Sporgendomi il più possibile cercando di non fare rumore, butto un'occhiata. È accovacciata ed il silenzio di questo momento minaccia di farmi scoprire. Sento il debole rumore della mia roba che viene smossa, assieme a quello di rametti e deboli schiocchi legnosi. Perché diamine l'istinto mi grida di NON usare di nuovo il sacco a pelo?
La figura si fa un giro della casa e sono ragionevolmente certo che abbia fatto una puntatina in bagno [ quella porta cigola in maniera unica ]; nel frattempo, io non oso muovermi dal mio nascondiglio, senza nemmeno sapere se sarà sempre buono quando scenderà e uscirà. Non credo passerà l'intera notte in casa, giusto? Infatti ecco che scende. Torna nei pressi del mio sacco a pelo e sento subito dopo un sonoro 'crack'. Dopodiché, se ne va, passandomi davanti senza notarmi. Credo.
Solo dopo che questa figura – arborea, mi pare si dica – ha lasciato la casa, ho avuto il coraggio di respirare normalmente. In punta di piedi, ancora, mi avvicino al mio sacco a pelo e basta un debole luccichio a farmi notare la superficie incrinata del mio telefono fracassato: come temevo. L'odore di prato è intenso in questo punto e di nuovo avverto l'impulso di NON dormire lì dentro. Dal naso mi sfugge uno sbuffo infastidito che soffoco rapidamente con la mano destra. Resto immobile per alcuni secondi, cercando di captare qualunque rumore possa indicarmi che quella figura è tornata qui, in casa.
Espiro.
Tutto ok.
Mi muovo nel buio della casa facendo affidamento solo sulle mie memorie del posto. Raggiungo la cucina e non sento quell'odore. Mi rilasso un po' e decido di accamparmi qui: slego i cuscini dalle sedie, recupero il mio cappotto e mi metto a dormire di nuovo dopo essermi barricato grazie alle sedie nella stanza.

  
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