KATI KATI
Maxine non la conoscevi.
Più la guardi nelle foto e meno la riconosci.
Nessuno di voi la conosce, solo la nonna, che stava nel suo lotto, il 27, e che la confondeva sempre con qualcun altro, e anche per questo nessuno sapeva bene chi fosse davvero 'sta dannatissima Maxine che una volta aveva due anni e poi ne aveva trentadue, che aveva provato a sputarle in testa e che invece era tanto una cara ragazza che scacciava via quelli che le sputavano in testa.
Quindi no. Non la conoscevi, Maxine.
A Kati Kati non vola una mosca.
Non sai neppure se ci sia lo spazio perché possano volare.
È tutto così chiuso e claustrofobico che quasi ti senti male.
Le candele non coprono nemmeno l'odore di fogna.
Stanno tutti fermi immobili.
Come se aspettassero qualcosa.
Bici abbandonate, gatti a pelo rosso accucciati sugli angoli a lavarsi il muso, corvi che non volano.
Tanti graffiti.
Qui è dove il 2.8.47 Maxine del lotto 27 si erse per difenderci dagli invasori.
Un monumento alla memoria che non sai cosa debbe essere, simile ad una lira, ad un serpente con la coda di pesce.
Tanti altri piccoli monumenti a Maxine. Foto sue a qualsiasi età.
Nelle più recenti – che sono le ultime – sarà grande quanto te.
La immagini dentro una Sentinella della Pace, lassù, che cade e cade e cade e cade e mentre cade piange, o prega, o sta perfettamente in silenzio.
Andiamo a casa.
Sì, sono d'accordo gli altri. Andiamo a casa.