Prompt: “Benedetti siano gli istanti, e i millimetri, e le ombre delle piccole cose”
F. Pessoa
Un altro acino
Forse il tempo è una linea retta, ma Gilderoy cammina con gli occhi bendati.
I Guaritori parlano e parlano e parlano, fissano obiettivi a breve, medio e lungo termine, dispensano pacche sulle spalle e sorrisi di incoraggiamento e dicono di vivere ogni giorno un po’ alla volta.
Di accettare i progressi e di accogliere ogni passo in avanti, senza fretta.
Non lo sanno, però, che per fare un passo in avanti bisogna ricordare di avere una direzione.
Niente, non c’è niente, apro gli occhi e vedo solo la nebbia di un’alba perenne.
Forse il tempo è un gomitolo di pensieri, ma Gilderoy ha dita troppo rigide per trovare il bandolo della matassa.
I guaritori parlano di appunti e diari e di pagine da riordinare, suggeriscono taccuini e agende e racconti da cantarsi in testa per tenere traccia del prima e del poi.
Non lo sanno, però, che Gilderoy non ricorda nemmeno perché sia così importante avere un filo diritto fra le mani.
Apro gli occhi, ho sognato di nuovo.
O forse ho vissuto.
Ricordo i miei sogni?
Forse il tempo è un grappolo d’uva, e Gilderoy ha dita eleganti: stacca un acino, lo assapora, si accontenta di un frutto senza più cercare di comprendere l’intera pianta.
I guaritori dicono tante cose, e lo fanno sempre con un fondo di delusione a offuscare lo sguardo: parlano di margine di miglioramento ridotto, parlano di preservare gli obiettivi raggiunti, rinunciano a cercare qualcosa di nuovo.
Non lo sanno, però, che Gilderoy vive di istanti, che accarezza i millimetri che uniscono con filo dorato i suoi ricordi a grappolo, che benedice ogni ombra di vita passata che si staglia nitida nella nebbia delle sue albe perenni.
Apro gli occhi, e so.
Che ho bevuto succo di zucca per la prima volta a undici anni.
Che mi hanno regalato un paio di guanti lilla e mi sono commosso.
Che scrivere mi rende felice.
Che la mamma spruzzava acqua di lavanda sui miei fazzoletti.
Che il sole fa il mare a scaglie.
Che ho baciato riso pianto vissuto sbagliato gioito gridato accarezzato corso respirato –
– un altro acino, grazie –
Note:
Quanto sono ridicola a partecipare a una sfida anonima con questa storia da uno al ritratto di Gilderoy coi bigodini?
Il punto è che ho letto il prompt e nella mia testa ci sono solo stati gli istanti, i brandelli di ricordi di Gilderoy. E ho provato a scrivere tre storie diverse con personaggi diversi per allontanarmi da questa immagine, ma non c’è stato verso, l’unica cosa che mi sembrava funzionare era questa, quindi niente, eccomi comunque qui.