Dentro di me c'è questo dolce dolore che profuma di antico - che sa di eternità -, più lo guardo e più mi sembra cenere che sfugge alle mie dita, se solo tu lo volessi davvero e le circostanze non fossero così avverse potremmo rispecchiarci l'uno nelle paure dell'altro, prendere per mano le nostre ombre, danzare in bilico tra le tue luci e il fiato dei miei slanci, se solo l'Estate che a singhiozzi ho ancora addosso potesse riportarti realmente qui da me inciderei una poesia sulla tua pelle, graffiata da un rapido fremito di energia, vivrei a ridosso dei tuoi respiri, all'alba di tutti i tuoi battiti, finalmente libero dalle mie catene; non senti come vibra il mio cuore, quando furtivamente mi torni in mente, quando mi sottrai l'energia che mi cedi, come sabbia sulla riva del mare, in quegli attimi di perpetua malinconia, non te lo faccio apposta, ma a tua insaputa ho intrappolato nella mente il tuo muoverti sfuggente, il tuo scappare dalle mie armonie e da tutti i miei temporali, il tuo dileguarti all'orizzonte, con la leggerezza di una piuma, lontano dai miei occhi intrisi di Autunno, dal fuoco della mia anima mesta, che ustiona tutto il gelo dell'universo. Anche stasera sussurro al vento il tuo nome, per vedere che effetto fa, come si impiglia tra le pieghe del mio essere, come risuona dentro ad una conchiglia e quale emozione recondita accende - anche stasera ti cerco nel posto sbagliato, dove finisce una parola e la seguente prende avvio, e nel silenzio dei miei molteplici vuoti si increspa il ricordo del tuo svanire.