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Autore: PigRabbit    12/03/2024    0 recensioni
[Korean Odyssey]
[Korean Odyssey]Son O-Gong si è avviato nell'oltremondo per ritrovare Ji Sun Mi. Le cose però non vanno esattamente come pianificato...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ji Seon-Mi guardava il biglietto di invito che aveva tra le mani. Il luccichio della carta dorata ammicava tra le sue mani, e la ragazza non riusciva a togliersi di dosso la strana sensazione che il semplice invito a una festa di compleanno fosse, in realtà, qualcosa di assai più complesso e impegnativo.
- La vecchia mi ha organizzato una festa di compleanno, e mi ha ordinato di invitare qualcuno. Il problema però è che non so proprio chi invitare, quindi... non mi faresti il favore di venire? E' stasera alle nove. 
Hong Hae-Ah la guardava con sguardo supplichevole, Seon-Mi avrebbe preferito declinare l'invito se fosse stato possibile, ma sapeva che il sig. Woo era particolarmente affezionato al ragazzo.
- Certo. Anzi grazie per il tuo invito, sarò felice di festeggiare il tuo compleanno. - e si sforzò di sorridere per non mostrare quanto fosse stata sorpresa dal fatto di dover parteciapre a quella festa di compleanno. Hong Hae-Ah rispose al suo sorriso con l'espressione leggermente sfrontata che lo contraddistingueva, ma sembrava che la risposta affermatva di lei gli facesse piacere, e con un gesto del capo si voltò uscendo dall'ufficio. 
Lo sguardo di Seon-Mi si soffermò sull invito, ma non lo stava guardando. Era la mente che faceva le veci della vista e ciò che vedeva erano due occhi scuri incastonati in un volto piacente e virile. 
Potresti sempre sposarmi.
Lo strano e misterioso ospite dell'albergo che non faceva che tormentarla fin dal primo giorno del suo arrivo, le aveva chiesto di sposarlo. Non solo, era un mostro. O una entità di qualche genere, lei non sapeva se fosse pericoloso, come le aveva fatto intendere, ma sapeva che era potente. Più potente di qualcunque essere paranormale avesse incontrato fino a quel momento. Una creatura tanto potente voleva sposarla. Perché?
Le aveva detto che lei era Samjang. Che cosa voleva dire esattamente? 
Samjang è una sacerdotessa molto potente, potresti sempre tornarmi utile. 
Seon-Mi si lasciò ricadere contro lo schienale della poltrona. Lei era una sacerdotessa molto potente? Era la prima volta che sentiva una cosa del genere. Allora perché tutta quella faccenda le provocava un senso di deja vu?
Perché continuava ad avere la forte impressione di star percorrendo dei sentieri già battuti? Quasi come se stesse rivendo una vita passata? Perché si sentiva attratta da un perfetto sconosciuto che aveva minacciato di mangiarla? E perché nonostante tutto sentiva di potersi fidare di lui come di se stessa? Perché il cuore le accelerava nel petto ogni volta che lo sguardo si riempiva della figura di lui? E perché non appena abbandonava la sua vista un dolore al petto le annunciava l'assenza che avrebbe avvertito alla bocca dello stomaco? 
La sua vita non era mai stata ciò che si potrebbe definire normale, ma nel corso degli anni e, soprattutto da quando aveva incontrato il sig. Woo che l'aveva presa sotto la sua ala, quanto meno il corso delle sue giornate avevano passunto la sfumatura di una rassicurante routine. 
Perciò chi diavolo si credeva di essere questo Son Oh-Gong, pari del Cielo o quel che era, per fare irruzione nella sua esistenza e stravolgere una calma che aveva lavorato anni per ottenere. Chi si credeva di essere per turbare la sua serenità? Per cercare di portarle via l'unico luogo a cui sentiva di appartenere e dove finalmente aveva trovato una famiglia? 
- Chi diavolo credi di essere? Lasciami in pace! - e con irritazione sbatté la mano sulla scrivania come schiacciare una zanzara fastidiosa. 

L'uomo oggetto di quei pensieri nello stesso momento ripercorreva a suo modo ciò che era successo solo la sera prima. C'era quasi riuscito. O almeno gli piaceva pensare di esserci quasi riuscito. Seon-MI non sembrava tanto propensa a stringere un patto con lui, e ancora meno a sposarlo. Oh-Gong sapeva che le premesse della loro conoscenza non erano le stesse della sua vita precedente. Allora era stata lei a cercarlo, a desiderare la sua protezione dai mostri che la tormentavano. E successivamente era stata lei che aveva continuato a cercarlo per costringerlo a onorare il patto che aveva stretto con lei. Era una donna sola che cercava di sopravvivere in un mondo soprannaturale dove era continuo bersaglio di entità maligne e negative. 
La Seon-Mi che si trovava davanti oggi, era diversa. Sembrava aver trovato una sua dimensione. Apparteneva all'albergo di cui era la direttrice. Amava ciò che faceva e soprattutto era stata protetta e nascosta, soprattutto nascosta, dal Re Demone. Non aveva bisogno di lui, anche perché il suo occhio fiammeggiante, la rendeva abbastanza potente da respingere i pesci piccoli. Forse aveva sbagliato a donarglielo, ma come avrebbe potuto immaginare che si sarebbe incarnata con lo stesso aspetto e lo stesso nome? E anche in quel caso, come avrebbe potuto essere sicuro che si trattasse effettivamente di lei? No. Non aveva avuto altra scelta. 
L'immagine di lei lo catturò attraverso le vetrate dell'ingresso dell'Hotel. Ricordò come l'aveva guardato la sera prima. Con astio, rabbia e... paura. Come se fosse un estraneo. Come se per lei non significasse nulla. 
Seon-Mi stava camminando nell'atrio dell'hotel accogliendo gli ospiti, dando indicazioni ai suoi collaboratori, e gestendo ogni cosa con la precisione e la dedizione che le erano proprie. Perché gli mancava il respiro? Perché non riusciva a distogliere lo sguardo? Perché era a lei e solo a lei che tornavano i suoi occhi? 
Come se avesse avvertito di essere osservata Seon-Mi alzò lo sguardo verso di lui incrociandone gli occhi e si fermò. Occhi negli occhi. Erano divisi solo da pochi metri, ma sarebbero potuti essere chilometri infiniti. Non erano stati tanto lontani nemmeno la prima volta che si erano incontrati, quando lei era solo una bambina ancora piena di fiducia. 
L'attenzione di lei venne distolta dallo stesso ragazzo che l'altro giorno era nel suo ufficio. Son Oh-Gong strinse leggermente gli occhi irritato. Quello era il ragazzo che lavorava con la dannata vecchia, che non aveva ancora capito chi fosse in realtà. Di certo una dei portavoce più importanti del Regno degli Spiriti, ma fino  a che punto avesse diretto gli eventi che avevano condotto Seon-Mi alla morte, Oh-Gong lo ingnorava. Il fatto che proprio quel ragazzo girasse intorno a lei non gli faceva affatto piacere. Ricorrendo ai suoi poteri riuscii a cogliere un frammento della loro conversazione.
- ... allora a stasera. 
- Si, grazie ancora per l'invito. Sarò felice di festeggiare il tuo compleanno. Ci vediamo alle nove. 
Compleanno? Seon-Mi che c'entrava con la festa di compleanno di quel ragazzo? Non gli piaceva per niente la piega che stavano prendendo gli eventi. Il suo istinto gli diceva che il tempo che gli restava per condizionare in qualche modo le intenzioni del Regno degli Spiriti, stava scarseggiando. Doveva agire più in fretta. Doveva stringere il patto con Seon-Mi il prima possibile. E soprattutto, doveva partecipare a una festa di compleanno quella sera. 

 
  
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