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Autore: Silverwinx    24/03/2024    0 recensioni
"Hai già vissuto questo posto, più volte, solo che non te lo ricordi più. Se non curerò la tua maledizione, presto ti scorderai di nuovo di questo posto, del nostro incontro e di quelli futuri. Ti scorderai di chi sei, e allora sì che quella bestia si prenderà davvero possesso di te".
Genere: Avventura, Demenziale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una goccia di sudore scese giù dalla mia fronte. L'aria tesa e calda della corte si stava facendo sentire.

 

-Sarà sotto la mia custodia, la porterò lontana dal villaggio, a Morheim- un basso mormorio si generò tra la folla appena la donna menzionò quel nome. -Non vi preoccuperete più della sua esistenza, avete la mia parola-.

 

Tuttavia il volto del capo sembrò tutto tranne convinto.

 

-Perché ti ostenti così tanto a portare con te questa inutile verme?-.

 

La donna non gli rispose, e giudicando dal suo silenzio, presupposi che non c'era più bisogno di aggiungere altro. Il capo sospirò e si rivolse alle guardie, poi pronunciò: -Consegnatele la ricercata-.

 

La gente si lamentò, delusa, ma nessuno osò intervenire quando le guardie in armatura mi raggiunsero per slegarmi… che questa condanna sia peggio dello strappo alle budella?

 

Per la seconda volta nello stesso pomeriggio, la porta d’ingresso venne spalancato in un colpo, e un’altra figura slanciata e muscolosa si presentò sulla soglia: -Fermi tutti!-.

 

Il capo sospirò, scocciato.

 

I tacchi degli stivali neri ornati tintinnarono ad ogni passo deciso, ignorando le voci del pubblico intorno.

La donna dalla grossa treccia nera cascante sulla spalla e con un neo marcato sopra il labbro stava avanzando lungo la sala verso di noi, e solo quando la donna nera si mise in mezzo tra me e lei che questa si fermò e la scrutò con il suo unico occhio non coperto dalla benda.

 

-Togliti di mezzo, Rokia. Quella ricerrrcata verrà con me- iniziò l'estranea ricalcando la pronuncia della r. Giudicando anche dalla pelle leggermente scura e dai tatuaggi astratti sulle braccia, un’usanza poco praticata sulla Terra Alta, supposi che anche lei doveva provenire da una zona molto lontana.

 

Come sempre, però, la nera non si scostò. -Mi dispiace, ma io e Hamrer abbiamo già fatto il patto. La porterò personalmente a Morheim-.

 

Scoppiò in una risata acuta.

 

-A Morheim?!- e si voltò. -Sul serio, Hamrer? Preferisci che questa vecchia strega rimbambita porti la ricercata ad una morte più lenta e dolorosa piuttosto che staccarle la testa seduta stante?-.

 

Lo sapevo.

 

Il capo dalla barba rossa si limitò ad alzare le spalle, indifferente.

 

-Visto?- ghignò la donna alla sua avversaria. -A nessuno frega di questo patto. Non ho tempo da perdere, quindi facciamola finita qui- e lanciò dalla tasca un sacchetto che volò e fece un tonfo spargendo le monete brillanti, appena lucidate, sul pavimento di legno.

 

A differenza dei presenti, me compresa, che dovettero trattenere l’impulso di gettarsi per terra e raccoglierle tutte, Rokia non si scompose e ricambiò quello sguardo gelido alla sconosciuta.

 

-È per questo che ho paura di te, Samira. Lo sporco denaro in cambio del tuo insano intrattenimento. Bel tentativo, ma con me non funziona- ma non fece nemmeno il primo passo che l’estranea estrasse una grossa pistola di carbone dal suo fianco e la puntò dritta al petto. Presto anche le guardie tirarono fuori la loro spada e minacciarono Samira, la quale strizzò l’occhio nero in segno di sfida.

 

-Niente violenza nella corte- annunciò il prete del Nord e alzò le mani per ordinare tutti di mettere via le armi, ma l’estranea non obbedì.

 

-Sto per esaurire la pazienza, redentrice, quindi fa’ il favore a quel prete laggiù o giurrro che il tuo sangue sarà il primo a finire sulla parete-.

 

Come risposta alla sua minaccia, Rokia chinò la testa in avanti e le sussurrò qualcosa in una strana, macabra, lingua.

  
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