Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    29/03/2024    2 recensioni
Sembra sia spuntato il sereno , una nuova vita lontani dalla Francia , un figlio, la felicità ma, ancora una volta il sogno dura poco.
Oscar davanti la scelta piu' difficile della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Anime belle buonasera.
Come preannunciato pubblico stasera un nuovo capitolo della mia storia.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate.
Attendo trepidante le vostre considerazioni, Grazie sempre per la vostra fedeltà.
vi voglio bene!
Per la fan art , credito all'autore.

SENZA SCELTA 
CAPITOLO 45


Una bomba d'acqua si abbattè sul paesaggio scrosciando sui vetri, i fulmini rischiararono per un attimo la scura stanza.
Oscar, i pugni chiusi e gli occhi sbarrati dal terrore cercava di prendere coscienza di quel che aveva sentito
" Il tuo Fersen non potra' piu' fare del male...Giace freddo ed immobile sotto una lapide...sotto una lapide!"
Le parole di Andrè risuonavano continue nella sua testa mentre lei si chiedeva se davvero suo marito le avesse pronunciate.
Andrè fissava Oscar che immobile  teneva gli occhi sbarrati per il terrore, cerco' di avvicinarsi ma lei fece un passo indietro.
- Cosa...cosa hai detto? non...non è possibile ! - sussurro' tremando - dimmi che non è vero Andrè, dimmi che le tue parole sono state solo dettate dalla rabbia che provi verso di lui...dimmelo Andrè!
- E' tutto vero Oscar, il tuo Fersen è morto!
- Non è possibile...non ci credo ...no! 
Tremava la sua Oscar, il corpo scosso dai fremiti, la voce spezzata dal terrore.
Andrè la vide portarsi le mani alla testa sconvolta,  respirare a fondo arginando un mancamento, poi la vide nuovamente alzare gli occhi su di lui :
- Come...com'è...successo ? 
- Quando ti sei frapposta fra me e lui salvandomi dal colpo ha creduto di averti uccisa , non ha retto al dolore e al senso di colpa, si è puntato l'arma alla testa e si è sparato. E' morto immediatamente.
Oscar lo fisso' inebetita, i secondi di silenzio si trasformarono ben presto nella rabbia piu' profonda :
- No...no...Non puo' davvero essersi ucciso!
- Ti assicuro che è andata così Oscar. Fersen non è piu' di questo mondo.
Lei strinse i pugni poi cadde in ginocchio affranta , le lacrime scendevano copiose a solcarle il viso mentre il pianto si trasformva da sommesso a disperato :
- Non è possibile, non ci credo , non puo' essere, non puo' finire così.
Andrè si abbasso' verso di lei deciso a consolarla ma Oscar si alzo' in piedi alterata , lo fisso' irata :
- Lo sapevi, lo hai sempre saputo e non me lo hai detto!Ti ho chiesto ininterrottamente dove fosse e non mi hai mai risposto.
- E' proprio questa la reazione che volevo evitare  - sussurro' lui -
  stavi ancora male e volevo proteggerti.
- Proteggermi ? E' cosi che volevi farlo ? Facendomi piombare nel dolore piu' nero?
- Io...
-Avresti dovuto dirmelo, avresti dovuto! - urlò tempestandogli il torace di pugni.
Andrè non l'aveva mai vista così arrabbiata ed addolorata al tempo stesso, era paonazza in viso, annegava fra le lacrime e continuava a colpirlo senza sosta .
Temette per lei :
- Calmati , ti prego!- le intimo'.
Oscar si blocco' :
- Mi fidavo di te...Mi fidavo!
- Non potevo dirtelo, non mentre stavi male
- Ed adesso pensi che sia cambiato qualcosa ?  Fersen è morto!     E' morto! - urlò come a volersene capacitare -  e tu me lo hai taciuto, credevo tu fossi sincero ed invece...Sei come tutti gli altri ! - sbotto' , quindi si giro' e corse giu' per le scale , inforco' l'uscita prima che Andrè potesse rendersene conto.
- Aspetta!!- urlò lui ma Oscar ormai non lo sentiva piu'.



Uscìì da casa correndo , l'acqua mi investì inzuppandomi i capelli e le membra , sentivo l'esile seta della camicia appiccicarsi addosso, brividi di freddo mi investirono il corpo abbassandone di botto la temperatura. L'acqua si mischiava alle lacrime mentre correvo all'impazzata verso le stalle e salivo a cavallo velocemente allontanandomi da tutto . Strapparmi quel dolore dal petto era quello a cui ambivo mentre mi allontanavo sempre di piu'.




Andrè si porto' una mano alla fronte disperato, l'aveva fatto , aveva confessato a sua moglie che Fersen era morto e lei...lei aveva reagito  peggio di come lui avesse immaginato.
Forse avrebbe dovuto lasciarla da sola , lasciarla sfogare e piangere in pace ma lei era la fuori .Era la fuori sola e disperata ,sotto una pioggia scrosciante,
No, si disse ... non poteva lasciarla li.
Sospiro' e indosso' l'impermeabile, poi corse a prenderne un altro e si reco' correndo verso le scuderie , dieci secondi dopo era già sotto la pioggia battente alla ricerca del suo grande amore.


Oscar si allontano' velocemente , la rabbia la spingeva a cavalcare senza sosta , le lacrime si mischiavano alla pioggia , la visione era offuscata mentre il cavallo correva all'impazzata.
 Non aveva una meta , teneva saldamente le redini ma davanti ai suoi occhi invece della strada passavano le immagini di quegli anni trascorsi con Hans.
Era stato un buon compagno , almeno dopo che lei aveva detto addio ad Andrè , l'aveva aiutata a crescere suo figlio , l'aveva fatta sentire amata .
Lei aveva imparato a volergli bene anche se l'amore incondizionato era quello per i suoi figli ed Andrè.
Hans si era rivelato falso ma perchè allora ne piangeva la  morte ? Se lo chiese come a cercare una giustificazione per non piangere.
Non la trovo'.
Avrebbe voluto affrontarlo, chiarire sbattendogli in faccia la delusione , gridargli che non sarebbe piu' stata sua,  ma mai ne avrebbe voluto  la morte.
Si blocco',  alzò gli occhi al cielo, lascio' che l'acqua le bagnasse il viso, scese da cavallo a spalle basse , si sedette su un muretto lasciando che il freddo le attanagliasse le membra .
Quella notte sarebbe stata lunghissima.



L'acqua continuava a scendere copiosamente , le strade erano deserte , Andrè continuava a gridare il nome di Oscar nella speranza che lei fosse nelle vicinanze.
Un dèjàa vu le si paro' davanti, quella notte somigliava a quella di tanti anni fa in cui Oscar era scivolata nella Senna rischiando di annegare.
Allora Fersen e lui l'avevano salvata , poi la notte l'aveva tenuta stretta a se per riscaldarla.
Ora erano in Inghilterra, la Senna era lontana   ma lui temeva lo stesso per la sua vita.
Oscar era ancora convalescente , doveva trovarla e riportarla a casa.
Fu quasi  quando stava per perdere le speranze che la intercetto'.
Uno sprazzo di biondo nel buio della notte.
Stava seduta a spalle basse su un muretto fissando il vuoto,  si avvicino' :
- Oscar...! - sussurro'.
Lei si giro', gli occhi arrossati, i vestiti fradici , i capelli zuppi d'acqua .
- Va via Andrè! - sussurro' con voce spezzata . 
Lui scese da cavallo , le poggio' l'impermeabile addosso coprendole la testa , conscio che servisse a poco dal momento che era già bagnata .
- Andiamo a casa! - sussurro' poi guardandola .
Lei alzò gli occhi :
- Quella non è piu' casa mia ! - sussurro'
Andrè sorrise , le sfioro' il viso :
- Andiamo ! - sussurro' nuovamente .
Oscar non si mosse.
- Ti ricordo che so essere molto convincente ! - scherzò lui - sali sul cavallo o ti ci metto su con la forza .
Oscar obbedì apaticamente .
Cavalcarono verso casa .



Continuava a piovere , Oscar e Andrè lasciarono i cavalli nelle stalle ed entrarono in casa.
La giovane varco' la soglia a spalle basse, l'acqua gocciolò sul marmo bianco ma lei sembrava non accorgersene.
Lo sguardo vuoto ed affranto , nessuna emozione.
Andrè si avvicino' a lei :
- Devi cambiarti o ti buscherai un accidente!
Lei annuì, poi tornò a fissare il vuoto.
- Oscar...Mi hai sentito ?
- Si...Si ti ho sentito! - sbotto' - mi cambiero' fra poco.
Andrè si mosse, fulmineo la prese fra le braccia sollevandola 
- Che diamine fai ? - sbotto' lei 
- Visto che sei un'inguaribile testona cerco di accorciare i tempi - sussurro' continuando a salire le scale con lei in braccio.
Il giovane arrivo' davanti la porta della camera , giro' la maniglia aiutandosi con il gomito , spalanco' la porta scostandola con il ginocchio quindi entro' e mise giu' Oscar..
Il camino era già acceso, la giovane si giro' verso di lui:
- Bene...Puoi andare!
Andrè la fisso', era affranta e distrutta , mai, per nessun motivo l'avrebbe lasciata da sola.
- Non andro' da nessuna parte. Saresti capace di rimanere sin a domattina in queste condizioni. La tua salute è già precaria a causa della convalescenza e non ti permettero' di rischiare  - sbotto', quindi aprì dei cassetti e ne trasse fuori due asciugamani..
Ne afferro' uno e avvicinandosi a lei le tampono' i  capelli.
Oscar cerco' di allontanarsi ma lui insistè :
- Smettila testona!
Quindi continuo' ad asciugarle la massa di ciocche zuppe.
Lei protesto' , poi abbasso' le braccia .
Andrè la tamponò a lungo e con cura i capelli, poi si stacco' da lei , aprì altri cassettie ne tiro' fuori una camicia e dei calzoni :
- Spogliati! - le intimo'
Lei lo fisso' stupita :
- Tu sei solo un pazzo se credi che io mi spogliero' davanti a te.
Andrè la fisso' , il suo buonsenso gli intimava di girarsi ma decise che stavolta non lo avrebbe ascoltato, la guardo' con aria di sfida :
- Sono tuo marito, conosco a memoria ogni fibra del tuo corpo - esclamo' - a meno che...Il fatto che io ti guardi non ti crei turbamento...-la sfido'
Oscar lo  fisso' alterata , poi raccolse la sfida , si slaccio' il fiocco della camicia e se la sfilò gettandola a terra e rivelando i piccoli seni perfetti.
La stessa fine fecero la biancheria intima ed i calzoni.
Rimase completamente nuda davati ad Andrè.
Si fissarono .
Il giovane percorse con lo sguardo quel corpo perfetto dal capo fin alle dita dei piedi.
Deglutì cercando di calmare l'eccitazione.
- Sei contento ora? - sbotto' nvece lei allargando le braccia.
Andrè cerco' di tornare in se , la salute di Oscar veniva prima di tutto.
- Si...- rispose - adesso va accanto al fuoco ad asciugarti.
Lei non si mosse.
Andrè si avvicino' con l'asciugamano pulito pronto a tamponarla.
- No! - sbotto' lei 
- Si invece ! Se non vuoi che lo faccia io ...Fallo tu!
Lei sbuffo', gli tolse dalle mani l'asciugamano e comincio' ad asciugarsi.
Inizio' dal collo, scese sui piccoli seni, passo' alle braccia e poi alle lunghissime gambe , poi fu la volta dei glutei e del pube .
Andrè stava per impazzire .
Nuda lei gli passo' davanti e si infilò la camicia .
La seta sulla pelle pero' la fece tremare, comncio' a battere i denti e si porto' le mani alle braccia come per riscaldarsi.
- Diamine ! - sbotto' Andrè - come supponevo...Hai perso troppo tempo!
Si tolse la camicia ed i calzoni e si avvicino' a lei .
- Spogliati di nuovo - le ordino'
- Che cos...?
Oscar non ebbe il tempo di reagire , lui le strappo' la camicia , poi la guido' verso il letto, alzò la pesante coperta e tracino' Oscar sotto le coltri con lui.
- Cosa intendi fare? - sbotto' lei cercando di opporre resistenza.
- Stringiti a me , ti riscaldero' io!
- Non se ne parla! - sbotto' cercando di rialzarsi
Andrè le strinse gentilmente un polso trattenendola :
- Per favore , non fare la bambina, ho addosso la biancheria intima, non sono nudo.
- Tu non lo sei...ma io si!
- Non fa niente! Per favore ascoltami una buona volta...stringiti a me e fa' la brava .
Oscar lo fisso', i suoi ricci corvini sparsi sul cuscino, quello sguardo dolce , sbuffò, poi si avvicino' al corpo di Andrè, lui l'attiro' a se coprendola meglio e cingendola con un braccio .
Stava con il capo sopra il suo torace , poteva sentire quel cuore battere , il calore del corpo di Andrè la rifocillò di colpo ma il dolore straziante, quello riapparve piu' forte.
- Non trattenere nulla...Piangi se vuoi...- sussurro' lui.
Oscar scoppio' in un sonoro pianto, Andrè la strinse piu' forte.
Lei abbandono' ogni remora, ogni singhiozzo le scuoteva l'anima e per Andrè era un  supplizio, non tanto perchè piangeva per l'uomo che li aveva divisi ma per il dolore che sua moglie stava provando. Se avesse potuto se ne sarebbe fatto carico lui pur di vederla sorridere , rimase lì , a stringerla e consolarla finchè distrutta e stremata si addormento', solo allora , consolato dal fatto che il sonno l'avesse momentaneamente risparmiata dalla dura realtà chiuse gli occhi riposandosi.


La luce del giorno le investì le palpebre ,Oscar aprì gli occhi .
Il calore del corpo di Andrè contro il suo le fece immediatamente prendere consapevolezza della realtà.
Era nuda e stretta a lui . 
 Si mosse piano ed alzò lo sguardo , lo splendido viso di Andrè era abbandonato nel sonno, i suoi stupendi capelli gli ricadevano sulla fronte addolcendone i contorni .
Rimase a fissarlo estasiata , quelle braccia l'avevano cullata tutta la notte , una lacrima le scese leggera dagli occhi stanchi.
Quanto aveva pianto ? Talmente tanto da non avere piu' lacrime.
Con un dito scosto' un riccio di Andrè da quel viso stupendo, lui si mosse aprendo gli occhi su di lei.
Sorrise :
- Buongiorno.
- Scusami - si giustifico' - non volevo svegliarti.
- Non fa niente - sussurro' lui carezzandole il viso - come stai ?
Oscar sospiro' :
- Sono angosciata 
- E' comprensibile, vedrai...passerà.
Lei annuì, poi lo fisso' grata :
- Come fai Andrè..?
- A far cosa ?
- Ad essere sempre così...così meraviglioso e protettivo.
Lui la guardo' con dolcezza :
- Ti amo Oscar  , mi viene naturale .
Lei si commosse :
- Tu sei meraviglioso con tutti , non solo con chi ami 
- Dici ?
- Si.. - .annuì sincera - non c'è uomo al mondo migliore di te
Andrè la fisso', avrebbe voluto baciarla , promise a se stesso che Oscar sarebbe tornata ad essere sua .
- Hai fame ? - le chiese 
lei scrollò la testa .
Il giovane le tasto' la fronte :
- Non hai la febbre, buon segno dopo tutta la pioggia che ti ha inzuppata .
Si fissarono , Oscar si allontano' di qualche centimetro, si calco' meglio le lenzuola attorno al corpo.
- Scusami...- sussurro' Andrè - ma tenerti nuda e stretta a me era il solo modo per...
- Lo so...Scusami tu se ti ho dato filo da torcere ! - esclamo'.
Lui scosto' la coperta e si alzo' :
- Scendo giu' a prenderti qualcosa ! - esclamo'.
Oscar lo fisso', era a torace scoperto e con la biancheria intima addosso ma le sue forme generose facevano comunque bella mostra di se ,  arrossì visibilmente e distolse lo sguardo.
- Non...non c'è ne è bisogno, non ho fame! - sussurro'.
Andrè la fisso', era bella e fragile con le lenzuola strette attorno al corpo quel viso latteo e lo aguardo smarrito.
Sembrava una bimba innocente ed imbronciata .
Si allungo' nuovamente sul letto, si avvicino' e gentilmente le carezzo' una guancia :
- Oscar...so che è difficile e per quanto io non comprenda come fai a soffrire così per l'uomo che ci ha divisi rispetto il tuo dolore ma...Ti ricordo che hai...che abbiamo due figli stupendi. Due splendidi bambini che hanno bisogno di te. Devi reagire...Per loro!.
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime :
- Hai ragione!
- Benchè siano coccolati da mia nonna, di sicuro si chiedono che fine abbia fatto la loro madre. Devi rimetterti in forze, sorridere e correre da loro . Sono stati lontani da te troppo a lungo, non credi?
- Si....Hai ragione Andrè ! Forse ...Non sono una buona madre!
- Oh...si che lo sei!
Lei sorrise :
- Devo ancora farti conoscere Antoine!
- Già...
- Sai...e' molto simile a te, ha la tua stessa dolcezza innata.
- Davvero ?
- Si...
-Bene...- sussuro lui - Prima ti riprenderai...prima tornerai da loro, prima lo conoscero', quindi...
- Quindi portami qualcosa da mettere sotto i denti per favore! - esclamo' decisa
Andrè si alzò , indosso' la camicia ed i calzoni, sorrise e poi sparì oltre la porta.
Oscar sospiro' Andrè le aveva detto senza mezzi termini che la amava, una piccola gioia in quell'immensa tristezza.
Intanto giu' in cucina Andrè cercava di tenere a bada le sue emozioni, Oscar soffriva per un uomo che non meritava nulla ma era pur sempre stato il suo compagno e lei in quanto a lealtà non sgarrava.
Avrebbe accettato la sua tristezza ma avrebbe cercato di cancellarla in ogni modo, la sua Oscar avrebbe dovuto tornare a sorridere, la amava e amava la sua famiglia, promise che l'avrebbe ricostruita , pezzo dopo pezzo.
Oscar , Etienne  e Antoine avrebbero potuto contare su di lui.
Sempre!
   
 
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