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Il Diavolo arriva sempre in pieno giorno
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Il bugiardo inganna i suoi stessi seguaci, l’ingannatore inganna se stesso.
(Plutarco, Ad Marcellum, Dialogo del Buon Governo)
Il Diavolo arriva sempre in pieno giorno, quando il sole allo zenit nasconde qualsiasi presenza di ombre dietro la sua luce calda e gentile. Puoi trovarlo seduto dietro al tavolino di un bar, con il suo aspetto dimesso e un sorriso timido che a tratti appare irresistibile.
Sembra capitato lì per caso, e invece sta aspettando proprio te.
Sa bene che a quell’ora entrerai nel locale e ordinerai due tramezzini più un deca, senza zucchero. Lo fai tutti i giorni da un mese, ormai, dal momento che hai iniziato a frequentare la Scuola di Comics situata a cinquecento metri da lì.
Ti piacerebbe diventare un’autrice di graphic novel, stai lavorando a una saga fantasy che di recente è uscita sul Web. Non sei brava a tenere la bocca chiusa, e si vede: ne hai parlato più volte con il barista, anche se il più delle volte lui non sembra ascoltarti neppure.
Il Diavolo ormai sa che sei caduta nella sua trappola. L’hai visto, nascosto dietro lo schermo di un enorme tablet su cui pesta di continuo senza alzare mai lo sguardo. Hai anche pensato di attaccare bottone con lui, visto che frequentate la stessa scuola, ma finora non hai avuto il coraggio.
Lui lo sa e aspetta, con pazienza, il momento giusto. È solo una questione di tempo prima che proverai la necessità impellente di sederti al suo fianco. Solo allora lui alzerà lo sguardo dallo schermo. Proprio nel momento in cui sarai tu a chiamarlo. Dopotutto, esaudire i desideri più reconditi è il suo mestiere.
Inizierai a parlare, perché il suo aspetto rassicurante spinge le persone ad aprirsi con lui. Gli racconterai tutto, anche ciò che non vorresti. Ne hai un gran bisogno, non ti sembra vero di avere qualcuno disposto ad ascoltarti in mezzo alla desolata solitudine in cui sguazzi.
Vivi sola insieme ad altre due ragazze che sì e no ti salutano quando vi incrociate. Sei a dir poco scappata dal paesino di provincia dove sei nata nella speranza di sottrarti a una famiglia soffocante e ai sensi di colpa per essere sopravvissuta a una sorella maggiore nata con un piccolo malfunzionamento al midollo spinale. Sotto sotto sei convinta che lei meritasse di esistere molto più di te, che sin dalla nascita hai sgomitato nella speranza di farti notare dagli adulti.
La tua sola e unica voce è sempre stata l’arte. L’hai coltivata a lungo, come un’amicizia segreta destinata a maturare. Ed è stata proprio l’arte a permetterti di varcare le mura della tua cameretta, così accogliente e allo stesso tempo così stretta, per spalancarti le porte verso il mondo esterno.
A diciannove anni hai mollato tutto e ti sei trasferita a Firenze con i pochi spiccioli che hai messo insieme negli anni e una valigia piena di sogni.
Per mesi hai fatto di tutto, dalla baby sitter alla cameriera. Avevi bisogno di mettere da parte abbastanza soldi non solo per assicurarti la libertà, ma anche per poterti permettere quella Scuola di Comics che desideravi tanto frequentare da ragazzina, ma che i tuoi genitori hanno subito bocciato senza possibilità di replica, non importa quanto brava fossi a disegnare. Troppo costosa, troppo impegnativa, troppo vaga come aspettative di lavoro una volta fuori.
I tuoi sono sempre stati molto sospettosi verso qualunque mestiere che non prevedesse orari e stipendi fissi, oltre a un numero adeguato di giorni di ferie concordabili con largo anticipo. Perché non provare a fare l’insegnante, se la cultura ti piace tanto?
Il Diavolo sorride e annuisce. Ti capisce, ti capisce eccome, forse più di ogni altro.
Ricambia la confidenza e ti invita a entrare nel suo mondo, e tu non puoi fare altro che accettare. Poco importa se sin da subito hai avvertito una leggera punta di fastidio mentre galleggiavi nel suo sorriso gentile. Un’incrinatura impercettibile nel bel mezzo dell’alchimia perfetta che si è andata a creare tra di voi come per magia.
Quando te ne accorgi è ormai troppo tardi. Stai precipitando dritta nel baratro e avverti le tenebre richiudersi sopra di te, fino a soffocarti. Nessuno ti sentirà gridare.
Ci sono incubi da cui non ci si può risvegliare.
***** Ma bentrovati a tutti! Lo so, sono anni - ripeto ANNI! - che non pubblico da queste parti, ma sentivo la mancanza del genuino ambiente di Efp, e confesso che l'idea di riprendere in mano Claymore mi scompiffera nella testa già da un po'.
Nella speranza che sia rimasto ancora qualcuno e che nel mentre il forum non si sia trasformato nella Grande Catacomba di Nazarik, vi lascio intanto questo racconto come breve antipasto - in tutto saranno 8-10 capitoli, e sapete che odio essere prolissa -
Intanto ne approfitto per darvi due comunicazioni:
- ho creato un profilo Instagram intitolato le_storie_di_fedra dove potremo chiacchierare, sclerare, scoprire indiscrezioni su progetti in arrivo, sognare davanti a chiese barocche e tanto altro
- a giugno uscirà il mio urban fantasy La Sentinella con Spirito Libero Edizioni. Se avete sognato prima con il crossover Harry Potter x Narnia e poi con Claymore... vi dico solo, VIETATO PERDERLO!
Nell'attesa vi porgo i miei più affettuosi auguri di buona Pasquetta e speriamo di rileggerci presto! - anche le vostre bestiole, eh! -
Un abbraccio,
F.