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Autore: adela_    01/04/2024    1 recensioni
Natsu è finalmente arrivato ad una conclusione: l'affetto che nutre da anni per la sua compagnia di team Lucy non è più solo una semplice amicizia. Dopo un'illuminante dibattito con i ragazzi della gilda, si è reso conto che lei è quella giusta e che a tutti i costi deve farla sua. L'unico problema rimane il come. Ma, per sua fortuna, in una rivista di Lucy troverà un test da lei compilato riguardo alle caratteristiche che dovrebbe avere il suo uomo ideale e Natsu non perderà di certo l'occasione di sfruttare questa scoperta per poterla conquistare.
Enjoy!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Dopo l’estenuante chiacchierata a seguito della realizzazione dei suoi sentimenti nei confronti della sua compagna di team, Natsu riuscì finalmente a fare capolino all’esterno della gilda. L’aria lì fuori sembrava più fresca e poté finalmente prendere un lungo sospiro di sollievo, come se non lo facesse da secoli. Da che era arrivato a quell’edificio, che considerava come casa, la giornata era appena iniziata, ed ora era uscito che il sole si stava già nascondendo dietro le montagne e una fresca aria autunnale stava rinfrescando le temperature.
Il giovane Dragon Slayer si apprestò a fare i primi passi, ma le forze che aveva usato nel corso di quella giornata per giungere alla conclusione sui suoi sentimenti e l’aver ascoltato gli infiniti consigli dei suoi nakama lo avevano estremamente stremato, tant’è che i suoi passi erano stanchi e strascicati lungo le vie di Magnolia. Solo in un posto voleva essere in quel momento, e senza neanche riflettere sulla strada da percorrere si era ritrovato fuori da casa di Lucy. Già, Lucy, nonch’è la ragazza che aveva animato la sua giornata alla gilda, la ragazza che da quando aveva fatto capolino nella sua vita, e che aveva animato la sua stessa esistenza. Ormai Natsu senza Lucy non aveva più valore, un guscio vuoto riempito solo da fiamme e voglia di combattere. Natsu non era tonto come spesso poteva sembrare, e si era reso conto da tempo che qualcosa era cambiato, ma l’averlo finalmente realizzato non avrebbe comunque reso più facile la sua esistenza. Cosa avrebbe fatto d’ora in poi? Come si sarebbe comportato in presenza di Lucy senza destare sospetti? E poi, perché non avrebbe dovuto destare sospetti, non era forse il suo obiettivo conquistarla e renderla sua? Ma come sarebbe cambiato il loro rapporto? Era davvero necessario fare questo passo, non poteva rimanere tutto così? Sarebbe riuscito a reprimere i suoi sentimenti?

No, ovviamente no. Avrebbe fatto troppo male, la sofferenza avrebbe corroso il suo animo fino ad esplodere. Doveva fare qualcosa, il suo istinto da Dragon Slayer glielo stava urlando dall’interno del suo subconscio. Ed era lo stesso istinto che lo stava portando in quel momento ad oltrepassare le misere barriere protettive di casa Heartphilia, ovvero una semplice finestra lasciata sempre socchiusa. Certo che Lucy non ci teneva molto alla propria sicurezza o alla propria privacy, di cui tanto decantava l’importanza quando lui ed Happy entravano in casa sua, eppure non aveva mai visto quella finestra chiusa. Strana era strana, ma di solito era abbastanza coerente con ciò che diceva, allora perché permettere sempre ad estranei, ed in questo caso, proprio Natsu, ad accedere nella sua dimora?
Questi pensieri non impedirono a Natsu di accedere forzatamente in casa sua, si guardò intorno, verso la scrivania dove spesso trovava la sua compagna di team chinata a scrivere il suo romanzo, talmente concentrata da non rendersi neanche conto della sua entrata. All’interno della camera però di Lucy non c’era traccia, da nessuna parte, e neanche quando Natsu spalancò la porta del bagno, proteggendo già le orecchie da eventuali strilli, non sentì provenire nulla. La casa era vuota. La maga degli spiriti stellari non c’era.

Natsu si fece scappare uno sbuffo, dove si era cacciata? Lui aveva cose molto importanti di cui parlare, nonostante solo l’idea di trovarsela davanti in quel momento gli faceva stringere le interiora fino a fargli venire la nausea. Insomma, cosa gli stava succedendo? Era questa strana sensazione che voleva dire essere innamorati? Be’, fatto sta che non gli piaceva proprio, ed ancora nauseato da quella sensazione e ancora irritato, reduce dalla conversazione con i suoi compagni, questa volta non si lasciò sfuggire solo uno sbuffo, ma bensì un calcio verso la scrivania che in quel momento si trovava sola ed abbandonata, proprio come si sentiva lui. Forse doveva averci messo troppo impeto, perché il cassetto superiore di essa si aprì, rivelando al suo interno una specie di rivista dall’aspetto e dai titoli molto colorati e sgargianti, sulla cui copertina veniva ritratto un giovane ragazzo dal sorriso ammiccante.

Con una nota di disappunto Natsu prese il giornalino tra le mani, chiedendosi cosa ci potesse mai fare una rivista del genere in casa di Lucy, di solito si apprestava a letture più interessanti rispetto a questo genere di riviste, piene di pubblicità e di articoli imbarazzanti. Spinto dalla curiosità, ma soprattutto dalla noia, iniziò a sfogliarlo, ed il suo occhio cadde su una pagina che aveva evidentemente colto anche l’interesse di Lucy, considerando quanto fosse scarabocchiata.
Con un cipiglio ancora più profondo, lesse il titolo. «Il quiz dell’anima gemella! Rispondi a queste domande per scoprire cosa cerchi in un uomo… » Natsu si fece scappare una fragorosa risata di scherno, ma che razza di articoli andava a leggere la sua nakama- «Però aspetta…» il rosato si fece improvvisamente serio ed il suo sguardo si mise a correre su tutte quelle crocette, che gli stavano sbattendo in faccia i gusti della ragazza che si era prefissato di conquistare… «Forse questo potrebbe aiutarmi… forse potrei usarlo per capire cosa fare per conquistare Lucy!»

Tutto ciondolante, col giornalino stretto tra le braccia ed un sorriso sornione stampato sul volto, Natsu non si era accorto dell’entrata di una seconda persona nella stanza. La stessa persona che riempiva tutti i suoi pensieri, pure quelli che stava facendo in quel momento.
Un tono basso, a tratti lugubre, lo fece destare dal suo momentaneo entusiasmo. «Si può sapere cosa ci fai in casa mia?» chiese Lucy. Natsu si girò, facendo bene attenzione a nascondere prima la rivista nella tasca della sua tunica, e si sorprese di vederla con quell’espressione così triste, dopotutto quella mattina sembrava essere di buon umore, così solare. Per quale motivo era così felice stamattina? Ah certo, per il suo appuntamento, ricordò Natsu con un punta di stizza disegnata sulla smorfia che aveva causato quel ricordo. Lucy continuò a parlare, con lo stesso tono basso e distratto. «Be’, poco importa, tanto ti ritrovo sempre qui. Senti Natsu, stasera non è serata, potresti andartene senza fare storie? Non sono dell’umore di alzare la voce, vorrei solo stendermi a letto e magari non alzarmi più, non sarebbe male, no?». Senza aggiungere altro, la maga si strascicò sul letto, affossando la testa nel cuscino.

«Si può sapere che hai?» chiese corrucciato Natsu, non capitava spesso di vedere Lucy in quelle condizioni, cosa poteva averla abbattuta così tanto? Visto che l’amica non sembrava vogliosa di rispondergli, Natsu iniziò a vagliare le opzioni nella sua mente. Di certo, non poteva essere successo nulla di grave, altrimenti Lucy non avrebbe mai reagito così debolmente, il suo animo combattivo l’avrebbe di certo spinta a reagire. Forse aveva litigato con un’amica, forse alla gilda aveva discusso con qualcuno. Di certo Lucy da questo punto di vista aveva un animo molto fragile, gli scontri verbali e i disguidi tra compagni non erano suo pane, lei andava d’accordo con tutti. Forse, aveva litigato con un ragazzo allora, ovvero l’unico motivo per cui da troppo tempo non stavano andando in missione insieme, visto che la maga degli spiriti stellari si diceva sempre troppo depressa per partire. «Non c’entrerà mica un ragazzo, vero? » chiese allora, forse con poco tatto, ma in quel momento era spinto da una grande dose di curiosità ed una nota di sollievo, che solo quel pomeriggio aveva ammesso da dove provenisse.

«Non sono affari che ti riguardano!» bofonchiò Lucy, con la testa ancorata al cuscino. Centro! si disse Natsu. «Senti Natsu… » la ragazza alzò finalmente il viso, gli occhi lucidi e le guance rosse, visione che fece sussultare il mago del fuoco, non era possibile vedere un volto così bello ma al tempo stesso così triste. Si disse in quel momento che avrebbe fatto di tutto per farla stare meglio! Lucy non si meritava di stare così, meritava una persona che la facesse sentire importante e necessaria, che fosse presente per confortarla, non per farla stare male! «Stasera ho bisogno di stare da sola, ho bisogno di pensare e rimuginare su alcune cose. Ci vediamo domani, ok?» chiese con tono flebile, lo sguardo lucido, segnale che tra molto poco le lacrime avrebbero iniziato a scorrerle sul dolce volto.

Natsu rimase spiazzare da quel tono e da quello sguardo, così fragile. «O-Ok… ci vediamo domani, Lucy.» si ritrovò a dire, per nulla convinto.
Con un salto balzò fuori dall’appartamento, ma non iniziò subito ad allontanarsi. Era una strana sensazione quella, uscire dalla sua casa senza opporre resistenza, senza lamentarsi o senza fare di testa sua, ed inevitabilmente non ascoltarla, era un comportamento che non faceva parte di lui. Ma d’altronde, molte cose in quella giornata non avevano fatto parte del suo solito atteggiamento; prima, aveva spiattellato ai suoi compagni di gilda dei suoi sentimenti per Lucy; poi, aveva ascoltato i loro consigli; ed ora, si ritrovava fuori casa di quest’ultima mentre sentiva con il suo fine udito da Dragon Slayer i suoi singhiozzi che venivano repressi nel cuscino su cui tante notti aveva fatto dolci sogni, vicino alla ragazza che ora si ritrovava sola a piangere. No, non poteva sopportarlo. Non poteva abbandonarla in un momento di fragilità, che razza di nakama sarebbe stato? Un conto erano i suoi sentimenti, ma loro erano prima di tutto amici, e gli amici non si abbandonano. Deciso, fece un secondo balzo per rimettere piede all’interno dell’appartamento.

«Non ti avevo detto di andartene? » fece subito Lucy, destata dall’improvviso fruscio di vento che l’entrata del rosato aveva causato.
«Be’, si può dire che non mi piaccia vederti così, Lucy. Non so perché in questo periodo tu sia così cocciuta nel trovare un ragazzo, ma non puoi continuare ad abbatterti così! La vita va avanti, pensa a tutto il divertimento, alle belle esperienze che potremmo fare, ai posti da visitare e alle battaglie che stiamo perdendo per colpa di queste questioni inutili!». Ok, forse era stato un po’ scortese, ma quella situazione era veramente insopportabile per lui! Vederla così, le guance arrossate e il corpo percorso da singhiozzi, non gli permetteva di pensare a mente lucida, per cui non era stato in grado di contenere i toni e i modi.
«Tu non capisci, Natsu! A te non importa di queste faccende, a te importa solo divertirti e combattere, lo hai detto pure tu! Per me è una cosa importante… e poi allora perché non te ne vai da solo a fare tutte queste cose, se ci tieni così tanto? Non c’è bisogno di aspettarmi…» il tono debole, lo sguardo basso ed incerto fecero subito capire al rosato che le parole appena proferite dalla compagna non rappresentavano il vero, erano semplicemente guidate dall’orgoglio e dalla frustrazione del momento. Per questo, decise di non demordere, e fece un passo verso di lei, abbassando il volto all’altezza deglo occhi arrosati di Lucy, ancora sul letto.
Lo sguardo sincero, un sorriso deciso sul volto e le rispose. «Certo che ti aspetterò, Luce. Che gusto c’è a fare tutte queste cose se non ci sei tu con me- ed Happy, ovviamente! Insomma, noi siamo un team!» Natsu fece un respiro profondo e girò il viso di lato, evitando lo sguardo della bionda, dicendosi salvo per aver evitato di sicuro un’uscita un po’ troppo sincera, visto che in quel momento non si sentiva sufficientemente coraggioso per esserlo. Ironico, un mago che si lancia a capofitto in qualsiasi battaglia, che si ritrova a non avere il coraggio di dichiararsi in amore. «E poi, te l’ho detto, non mi piace vederti stare male. Tu meriti di meglio, ed io- ed Happy!- vogliamo rivederti felice e spensierata come non lo sei da un po’.»

Neanche il tempo di posare nuovamente lo sguardo sul viso dell’amica per accettarsi di non aver fatto trapelare troppo, che si ritrovò avvolto da due braccia esili. «Scusa Natsu, è che sono così stanca! Lo so che siamo un team, e ti prometto che tornerò la Lucy di prima, mi sono solo lasciata sopraffare dalla delusione. Grazie per queste belle parole, ti giuro che ora smetterò di essere debole e tornerò la Lucy di sempre, la vostra Lucy!»
«La nostra?» chiese Natsu, con un cipiglio. Il contatto era stato così inaspettato che i suoi sensi di Dragon Slayer -e non solo- si erano momentaneamente rallentati.
«Be’ di te e di Happy, no? Non sei stato tu a dirlo? Te ne sei già dimenticato?» risposte lei, un leggero sorriso a incorniciarle il volto su cui le lacrime avevano cessato di scorrere.
«Ah giusto… anche Happy, vero…» ridacchio allora Natsu, ripresosi dalla situazione. Era stata forse un’occasione mancata? Avrebbe potuto dichiararsi in quel momento? Ma no, non sarebbe stato giusto approfittarsi di quel momento di vulnerabilità. Lucy sarebbe stata troppo fragile, chissà come avrebbe reagito… aveva fatto la cosa giusta, era stato al suo fianco dimostrando di essere un amico, ovvero la cosa più importante. Perché nonostante tutti i sentimenti che stavano animando ogni particella del suo corpo, mentre la ragazza gli intimava di stendersi vicino a lui, sul suo letto, la priorità era comunque farle comprendere che l’avrebbe sempre aiutata e sostenuta, prima di qualsiasi altro sentimento. Continuò a ripeterselo, mentre si stendeva vicino a lei, che professava di aver bisogno di affetto, mentre gli poggiava la testa sul petto per accoccolarsi vicino, mentre sentiva il suo piccolo corpo e il calore che da esso proveniva bruciare ogni parte del corpo che veniva in contatto con quello di Lucy. La stanza stava girando sotto il suo sguardo accaldato, certo erano già stati molte volte così vicini, ma mai dal momento in cui lui aveva preso coscienza dei suoi sentimenti.
Sentì la mano di Lucy accarezzargli il petto e le sue gambe annodarsi attorno a quelle di lui, per essere più comoda. Di colpo però la maga si paralizzò. Le mani improvvisamente immobili, le gambe che sfioravano qualcosa di rigido e a forma cilindrica.

«Ehm, Natsu… E questo cos’è!?»

Neanche il tempo di rendersi conto di ciò che stesse avvenendo, e senza potersi neanche tappare le orecchie, Lucy lo spinse fuori dalla finestra, con tanto di urla ed insulti. «Sei un pervertito! Sparisci! Non voglio più vederti almeno per una settimana! BAKA!» tuonò dall’alto della sua finestra, prima di chiuderla con un forte tonfo.
Così, nel buio della sera, Natsu si ritrovò solo, in mezzo alla strada, con lo sguardo più confuso che mai. Si tastò i pantaloni della tunica, dove poco prima aveva nascosto la rivista che aveva rubato dalla ragazza che la aveva appena scambiata per qualcos’altro.
Con lo sguardo ribollente di imbarazzo per qualsiasi strano pensiero si potesse fare Lucy, decise che sarebbe stato meglio lasciarla sbollire per un po’, se avesse cercato ora di dare delle spiegazioni avrebbe ottenuto solo violenze ed insulti. Che poi, cosa avrebbe detto per giustificarsi? No, scusa, non è quello che pensi! È la rivista che ti ho rubato per scoprire il tuo prototipo di uomo. Sai, ho capito che sono innamorato di te ed avevo bisogno di aiuto per conquistarti…
No, meglio lasciar perdere. Strinse la rivista e con un lungo sospiro si disse che l’indomani sarebbe andato meglio. O almeno, lo sperava.

   
 
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