Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Blue_Wander    06/04/2024    1 recensioni
"Quando aveva undici anni, la principessa venne rapita. Nessuno, neppure il Re, si impegnò a cercarla. Il nostro popolo la diede per dispersa. E, infine, per morta. Dopo tre anni dalla sua scomparsa, la principessa fece da sola ritorno a casa. [...] La famiglia reale non vuole che la principessa si sposi, quindi non sanno più che farsene. Però sta succedendo qualcosa di strano in questo posto, sai matricola? Gli abitanti sono terrorizzati e non c'è modo di capire chi ci sia dietro a tutto questo. Sembra una situazione di fantasia e forse si tratta solo di un orso o di un lupo. Ma sembra che ci sia un assassino in libertà che sta decimando la popolazione."
Genere: Mistero, Noir, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo 1

 

Il sole spazza via ogni traccia di paura.

Il giardino curato del palazzo estivo è colmo di rose bianche, i cui petali riflettono la luce dei raggi solari, rischiarando tutto ciò che li circonda. Sul suolo rigoglioso, un sentiero delimitato da un'interminabile fila di bassi vasi rettangolari in ceramica grigia, contenenti tanti fiori di specie diverse tra loro. Come un serpente, lo strascico di un abito di seta traccia il cammino della padrona. Il colore chiaro del lucido tessuto si confonde tra i roseti, i ricami e le passamanerie dorate scintillano sotto il bel tempo. L'organza copre le braccia della fanciulla e si muove, sinuosa, con il vento. Le sue candide dita dalle lucide unghie rosate sfiorano i vellutati petali a cui rivolge uno sguardo d'adorazione. Ferma la sua passeggiata solo quando vede gli esemplari appassiti a cui fa un sorriso amaro o quando, come in questo caso, un possente uomo con una brillante armatura ornata da una gigantesca araldica le sbarra la strada.

In momenti come quelli si sente come una delle rose.

-Principessa Eva.- la voce le sfiora le orecchie. È decisa e profonda, ma riesce a cogliere una punta di fermezza che le trasmette pace. Non per niente appartiene alla sua guardia del corpo. -Dopo quanto accaduto la scorsa notte non avete più il permesso di passeggiare da sola.- la pausa che segue è scandita da un pensate respiro affaticato. L'uomo è contrario. Ma non può farci niente. È il suo lavoro. -Nemmeno tra i vostri roseti.

Eva è illuminata dal sole mattutino e il suo abito brilla del candore assoluto. I suoi capelli neri splendono tra i raggi come un preziosissimo tessuto di seta, accarezzano le spalle e cadono sulla schiena fino a di poco superarla. La pelle delle sue guance è rosea e luminosa, senza alcuna macchia o imperfezione. Nessuno potrebbe mai negarlo, è un dettaglio visibile all'occhio umano, facilmente dimostrabile.

Lo stesso non può essere applicato per la sua reputazione.

Il possente soldato non può ignorare l'espressione rammaricata sul volto della sua protetta, così compie due passi verso di lei, con il freddo metallo dell'armatura che provoca un debole frastuono.

La principessa fa un piccolo inchino con il capo per interromperlo, qualsiasi cosa lui volesse fare. È triste, lo capisce, ma non dice nulla. Accetta il suo destino, anche se non lo merita. Probabilmente perché avrebbe preferito morire nell'imboscata attuata la notte precedente.

Lui la copia e le fa segno di precederlo così che le possa coprire le spalle e tornare dentro. Lei vuole obbedire, si vede, ma prima lo guarda negli occhi e schiude leggermente le piccole labbra colorate in un arco di cupido ben definito.

-Ne deduco che non ci sia ancora un responsabile.- il suo tono è gentile come sempre. Una domanda di genuina curiosità che forse cela una paura inconscia dell'ignoto. Una voce che regala la sensazione delicata di un bocciolo di rosa sotto i polpastrelli.

-Il Consiglio crede che si tratti di un lavoro dall'interno.- il soldato sceglie con cura le sue parole, ma il dialogo non è il suo forte. -Tutto il personale è stato trasferito e le guardie di ronda giustiziate per la poca prontezza. Oltre a me sono rimasti il maggiordomo Theophile, la vostra domestica Honora e la cuoca Olivia.

-Giustiziati..?- la principessa si porta due dita a coprire le labbra. È terribilmente scossa dalla notizia. L'uomo capisce che lei non avrebbe mai approvato un simile atto di disumanità. -Chi ha dato quest'ordine così barbaro?

-È stato il Consiglio, principessa.- il soldato pensa che avrebbe fatto meglio a tacere. -La decisione è stata presa per proteggervi.

Eva non gli crede però non insiste. -La prossima volta, vorrei che tu ne rimanga fuori, Jungkook.- lo chiede con estrema gentilezza, come se quello appena annunciato non fosse per lui un comando.

Jungkook si inchina più profondamente in segno di rispetto. -Come desiderate, Vostra Altezza.

Eva si volta ed inizia a camminare verso l'ingresso del palazzo estivo in cui è segregata. La sua guardia del corpo cammina a cinque passi da lei con la mano sull'elsa. La principessa è pervasa da un brivido. Si sente responsabile di quel sangue innocente versato con la scusa della sua incolumità. Il Consiglio l'ha bandita da casa e relegata in quella dimora che le fa da prigione. Le hanno affidato un carceriere. Non ha alcuna libertà e nessuno scopo. Può solo pregare per le anime ormai perdute. Spera che quell'incubo finisca presto. E che si porti via anche lei stessa.

  
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