Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Mery Rosa    07/04/2024    4 recensioni
Si racconta l'incontro tra Oscar e André dopo l'aggressione a Saint Antoine, in cui lei inizia a capire i suoi sentimenti verso di lui. Un incontro romantico e delicato.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo l’aggressione André raggiunse Oscar nel salone per informarla sulle condizioni del conte Fersen: “È riuscito sano e salvo a tornare nei suoi alloggi”. “Bene. Vuoi della cioccolata calda André? L’ha fatta la nonna”. “No grazie, mi ritiro…”. Cercò di non apparire malinconico, sicuro che ancora lei fosse molto preoccupata per Fersen e che non l’avesse dimenticato, nonostante il nuovo incarico lontano da Versailles. Oscar ripercorse con la mente gli eventi delle ultime ore: la fame dei cittadini, la situazione politica ormai precaria, l’odio verso i nobili, verso la sua regina e, soprattutto: “Il mio André è in pericolo!”, perché come sin da quanto erano bambini, si proteggevano a vicenda, e se ne avesse avuto la possibilità e le forze sarebbe andata lei stessa a salvarlo. La figura di Fersen si faceva sempre più labile nei suoi pensieri fino a scomparire. Iniziava a sentire un’apprensione verso il suo amico, come se solo lei fosse in grado di proteggerlo, di stargli accanto. Troppe emozioni aveva vissuto negli ultimi tempi e troppi eventi avevano attentato alla loro sicurezza; sentiva l’urgenza di ordinarli, ed alcuni eliminarli, ma con André non riusciva. Lo conosceva sin da bambina, si leggevano ogni più piccola espressione del viso, ogni silenzio… quella era una sensazione nuova. Passò del tempo al pianoforte, senza spartito, commettendo qualche errore, poiché nella mente risuonava sempre quella frase “il mio André è in pericolo!”. Le sue mani si facevano più pesanti e veloci sui tasti cercando di rimuovere quei flash. Poi andò a desinare in sala da pranzo ma André non c’era. La nonna le disse che era giunto il medico a medicargli le ferite e, a causa del dolore, era rimasto a letto, stordito dal laudano. La assalirono i sensi di colpa. Sin da adolescente aveva ceduto alle pressioni di suo padre, della società e dei suoi doveri a cui era stata educata, affrontando pericoli, seguendo il suo senso di giustizia, e proteggendo il prossimo, pensò che solo una persona era stata per lei un mantello sicuro, senza chiedere nulla in cambio: André, che stava soffrendo perché l’aveva accompagnata per le strade di Parigi. Nel tardo pomeriggio lo raggiunse nella sua stanza, portando una tazzina di cioccolata calda. Normalmente era lui solito servirla. Anche di questo si stupì, non fu solo un gesto di cortesia. Lo trovò seduto nel letto un po' assopito.
“Oscar sei tu”
“Sì, ti ho portato della cioccolata, non ti ho visto a pranzo oggi”
“Ho ancora qualche dolore in seguito alle medicazioni”
“André io… devo parlarti”
Sapeva che in seguito a quella frase non c’era mai nulla di piacevole ma stavolta il tono era diverso, più dolce.
“Non sono stata capace di salvarti ieri, mentre tu l’hai fatto molte volte nel corso della nostra vita. Non voglio più che rischi la vita per me”
“So che l’avresti fatto Oscar, come sempre, come quella volta in cui il re voleva condannarmi a morte. Vedo un’apprensione nei tuoi occhi, quasi commozione… tipica da donna”, disse un po' sornione, quasi a burlarsi di lei.
Oscar rimase a guardare i suoi occhi verdi, stando in silenzio. Dopo qualche istante sedette più vicino a lui per posare la mano sulla sua. “Non è commozione, ho avuto paura di perderti, come non mai”.
André girò la mano per accogliere quella di Oscar, mentre lei con l’altra gli pose la tazzina. Sentire quel dolce, il dolce della cioccolata, e della pelle bianca, lo accoccolava nell’ultima scia di laudano che aveva in corpo. Vederla così vicina lo destò, come il retrogusto della polvere di cannella, che la nonna aveva aggiunto. Si perse nei suoi occhi azzurri, come il cielo che non ha confini con l’oceano, come andare in un paese lontano.
“Oscar …”  Si sollevò dal cuscino ma non fece alcun altro movimento per non spaventarla.
Lei sentiva il calore della sua presenza così vicina, quegli occhi verdi brillante penetrare nei suoi come magneti. Sentì l’aroma della cannella uscire dal suo respiro e chiuse gli occhi per un attimo, inebriata. Poi passò delicatamente il pollice sulla bocca di André, che trasalì dall’audace gesto, fatto con semplicità e delicatezza, nascondendo ogni malizia. Nel contempo lei si ritrasse, accorgendosi di essere andata troppo oltre, quando lui con la sua mano avvolgente arrivò al gomito di lei, poi alla spalla e alla nuca, riempiendola con i suoi capelli biondi. Lievemente le loro labbra si toccarono.
“Ti amo Oscar”.
Dalle finestre entravano gli ultimi raggi del tramonto. Si baciarono ancora, lei incapace di proferire qualsiasi parola, era incredula nel crescendo del suo desiderio di volerlo sempre più vicino, non come amico, ma come compagno, per sempre. Lui poteva sentire il suo petto morbido, il suo cuore battere deciso, quando le cinse le spalle con le braccia. Si fermarono così nel vedere sorgere la luna. Mille domande li pervadevano, ma nessuno dei due voleva rovinare quel momento così nuovo, così pieno di promesse per il futuro.
   
 
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