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Autore: DarkDemon    19/04/2024    0 recensioni
[STORIA INTERATTIVA - FINO AL 17 SETTEMBRE]
Esistono domande in questo mondo che non sono fatte per essere poste. Quesiti silenziosi destinati alla quiete delle proprie menti. I più coraggiosi vi riflettono e provano a rispondervi con la propria fantasia, i più saggi semplicemente le ignorano.
Questo gli studenti della Scuola Internazionale di Magia per Giovani Ibridi lo sanno bene, probabilmente meglio di chiunque altro.
Regola numero uno del bravo SIMGIno: mai e poi mai chiedere come si è stati concepiti.
♢♢♢♢
Ci troviamo alla Scuola di Magia Internazionale per Giovani Ibridi. Un nome orribile che tutti odiano. Di cosa si tratta? Una scuola gemella ad Hogwarts, recentemente istituita in Irlanda, per ospitare tutti quei maghi che hanno origini mostruose/maghi vampirizzati/lupi mannari/maledictus che nelle normali scuole di magia si sentono fuori posto. Alla SIMGI vengono offerti spazi adeguati ad ogni esigenza, corsi per controllare i propri poteri e antidoti per quelle occasioni dove la forza di volontà non è abbastanza.
Sta iniziando il trentesimo anno dalla sua fondazione e per celebrare il corpo docenti ha intenzione di iniziare una nuova ed agognata tradizione: il Prom.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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  Essere rapito non era sicuramente come Theo si aspettava di concludere il martedì. Diretto verso la biblioteca si stava già pregustando la quiete con cui avrebbe potuto studiare e, se avesse fatto in tempo, concedersi lo sfizio di comporre un paio di poesie.
  
Il rumore di passi veloce alle sue spalle avrebbe dovuto metterlo in guardia, almeno fargli sbirciare oltre la spalla per potersi spostare dalla traiettoria di chiunque stesse arrivando di corsa; ma la verità è che quei passi lui non li aveva neppure sentiti, tanto era perso nel suo mondo. Quando quindi si sentì violentemente afferrare per le spalle dovette dar fondo a tutto l'autocontrollo di cui disponeva per non urlare terrorizzato.
  
«Ehi! Theo giusto? Golden Scale, no? Non ne ho convinti molti di voi, sarai il portavoce!» La ragazza davanti a lui, gli occhi sgranati e un sorriso largo e affilato, era troppo vicina e il suo tono della voce decisamente troppo alto. Non gli aveva dato nemmeno il tempo di racimolare un briciolo di coraggio per protestare che aveva preso a trascinarlo lungo il corridoio, nella direzione esattamente opposta a quella da cui era giunto. Non aveva idea di dove lo stesse portando e men che meno sapeva cosa implicasse con quel “voi”, e come avrebbe potuto essere lui a prenderne le parti quando a malapena riusciva a portare la propria di voce?!

 

♢♢♢♢

 L’Aula numero 4.3 era uno spazio ristretto, contava non più di venti posti e non era assegnata a nessun docente in modo stabile. Ogni tanto vi si svolgevano lezioni di recupero, gruppi di studio o semplici festicciole di compleanno. Venus l’aveva personalmente dichiarata l’aula del Club di Storia della Magia, ma non essendo questo gruppo ufficiale il fatto non era mai stato canonizzato realmente.
  
Pervasa dalla luce calda del tardo pomeriggio l’aula ospitava ora un brulicante numero di studenti, chi seduto su sedie e chi appollaiato sui tavoli. Se la maggior parte di loro parlottava eccitato col compagno o si mostrava, tutto sommato, interessato, c’era anche un preoccupante numero di ragazzi che si guardavano attorno a disagio, una nota di apprensione chiaramente leggibile nel loro linguaggio del corpo.
  
Poggiata alla cattedra Maelys sbuffò sonoramente guardando con sguardo torvo l’orologio appeso alla parete. «Si può sapere dove diavolo è finita?!» Sibilò irritata, tirando la ciocca di treccine bionde che torturava ormai da dieci minuti. 
  
Rui, che sedeva nella prima fila di banchi, la schiena poggiata contro il muro in posizione rilassata scrollò le spalle. «Giuro che è uscita dalla sala comune con me, non so quando abbia deviato.» A differenza della compagna lui non pareva affatto preoccupato del ritardo di Elke che, proprio quella mattina, aveva minacciato tutti di morte se avessero anche solo pensato di iniziare la riunione in sua assenza. Probabilmente ci aveva fatto l’abitudine, o più probabilmente si era semplicemente arreso al carattere dell’amica.
  
«Salve salve!» Proruppe la voce dell’interessata dal fondo dell’aula, accompagnata dal tonfo della porta contro il muro, data la forza con cui era stata spalancata. «Oh che bello, ci siete tutti.» Prima di entrare nell’aula Elke si voltò rapida, recuperando una figura alle sue spalle e praticamente lanciandola all’interno dell’aula.  
  
«Sono certa che perdonerete il mio ritardo, ho portato un amico!» Ormai al centro dell’attenzione stava uno spaurito Theodore che, in qualche modo, riusciva ad essere contemporaneamente bianco come un cencio e tinto di tutte le sfumature del rosso esistenti. Il poverino era senza dubbio stato rapito dalla ragazza, come almeno altre cinque persone lì dentro, e costretto non solo a partecipare, ma ad un entrata in pompa magna di cui avrebbe volentieri fatto a meno.
  
«Sei in ritardo di quindici minuti!» La riprese Maelys, la voce un poco stridula.
  
«Oh principessa, non ti agitare che ti si disfano le trecce!» Le fece l’occhiolino, sogghignando soddisfatta nel vederla arrossire appena per la frustrazione. «Su su bimbo, vatti a sedere così iniziamo e Mae-Mae non si arrabbia.» Aggiunse, rivolgendosi questa volta a Theodore, che quando se la vide avvicinare fece un mezzo passo indietro. «C’è un posto vicino a Seth, puoi sederti lì così potete stare in silenzio assieme, eh che ne dici?» Ignorò magistralmente lo sguardo torvo che l’amico le rivolse e, data una pacca sulla spalla a Theo, trotterellò fino alla cattedra.
  
«Possiamo iniziare, a qualcuno andrebbe di prendere appunti?» Chiese Mae, che nel frattempo aveva preso un lungo respiro ed aveva riacquistato il suo temperamento più mite.
  
«Posso farlo io!» Mèabh sventolò una mano dal fondo dell’aula, già carta e penna davanti, anche se il foglio era pieno a metà di scarabocchi con cui aveva ingannato il tempo di attesa.
  
«Perfetto, allora benvenuti al comitato organizzativo del Prom!» Annunciò Mae sorridendo.


  Nonostante fosse seduto Theo poteva giurare che il cuore gli stesse per esplodere. Tra la fatica nello stare dietro ad Elke l'imbarazzo di una delle figure più penose della sua vita, cinque minuti non erano bastati a farlo riprendere. Il ragazzo alla sua destra poi, così palesemente voltato a fissarlo, non aiutava affatto la situazione.
  
Teneva lo sguardo incollato sulle proprie mani, giunte saldamente nel tentativo di placare il tremore, poteva sentire le parole di Elke e dell’altra ragazza –di cui al momento proprio non ricordava il nome– spiegare qualcosa, e forse il rumore del gessetto sulla lavagna, ma non riusciva davvero a concentrarsi e capire cosa stessero dicendo.
  
Dopo attimi interminabili, quando finalmente il respiro era tornato regolare e le sue orecchie parevano scottare di meno, si azzardò ad alzare il capo, guardandosi intorno titubante, come un coniglietto che usciva dalla tana. Commise tuttavia l’errore di posare lo sguardo sul suo vicino di banco che, contrariamente a quanto aveva sperato, non aveva affatto discosto la sua attenzione da lui. Quando gli occhi chiari di Theo incontrarono quelli rosati di Seth, questi gli fece l’occhiolino sorridendo e di nuovo poté sentire il sangue affluire alle gote. Distolse lo sguardo di fretta, trattenendo il respiro, e finalmente si concentrò sulla riunione in corso.
  
A quanto aveva capito dalle parole che Elke gli aveva vomitato addosso mentre lo trascinava lì, il Club di Teatro si era preso la responsabilità, o il diritto, di presiedere l’organizzazione del Prom. A conti fatti non era un'idea del tutto sbagliata, dopotutto tra gli studenti loro erano senza dubbio i più portati quando si parlava di allestimento ed organizzazione; probabilmente l’unico motivo per cui nessuno si era opposto alla follia di Elke.
  
«Mi chiedevo, abbiamo limitazioni per quanto riguarda dove si svolgerà il prom?» A parlare era stata una ragazza seduta poco più avanti di lui, a sinistra. Dalla voce Theo poté riconoscere la ragazza carina che lo aveva aiutato con le borse il primo giorno, tuttavia non riusciva minimamente a ricordarsene il nome. Abbassata la mano la ragazza prese a rigirarsi una ciocca castano chiaro tra le dita lunghe: era intrecciata e decorata con conchiglie e perline.
  
«I professori non hanno detto nulla a riguardo.» A rispondere non era stata una delle due ragazze alla cattedra, ma piuttosto Aster che, in piedi appena dietro di lui, in quanto prefetto faceva probabilmente le veci dei docenti, non presenti in aula. Parlando il ragazzo si era affiancato a lui e dopo avergli rivolto un veloce sorriso si era poggiato al banco. Ricambiando il gesto Theo poté sentire le proprie guance imporporarsi appena così tornò ad abbassare lo sguardo, concentrandosi questa volta sulla mano ammantata di anelli su cui il ragazzo aveva poggiava.
  
«Potrebbe essere interessante chiedere se sia possibile allestire più di un ambiente! Magari i giardini o le piscine, un party sott’acqua!» Trillò Chloe, che chiaramente si stava facendo sopraffare dall’entusiasmo.
  
«Ew, col cazzo che mi bagno i capelli.» Giunse la voce di Venus dal fondo dell’aula. La ragazza, rannicchiata in modo senz’altro scomodo, teneva in ostaggio tra il petto, ginocchia e braccia Cinnamon, un grosso gatto selvatico che bazzicava il castello da, per quanto ne sapessero loro, sempre. Dato il sanguinolento graffio sulla guancia della giovane, il poverino non doveva essere affatto felice della sua situazione.
  
«Tranquilla micetta, puoi guardarci da fuori.» Rispose ironica Elke, ricevendo in tutta risposta un dito medio dall’amica. Approfittando del gesto, che la costrinse a muovere un braccio, Cinnamon ne approfittò per balzare sul banco sfuggendo alla presa della ragazza soffiando. In tutta risposta Venus scoprì i denti soffiando a sua volta guadagnandosi più di un'occhiata storta, ma lasciò andare il gatto che scappò velocemente andandosi a rintanare sul banco di Seth, dove era sicuro non sarebbe stato disturbato. 
  
Quando si vide Cinnamon balzare sul banco il ragazzo si raddrizzò, spostando le mani dal banco alle sue gambe e rimanendo dritto come un palo, un'espressione rasente il terrore nello sguardo.
  
«Non c’è bisogno di litigare, sono certo ci saranno cose da fare per tutti.» Sorrise Aster, ignorando magistralmente sia il battibecco delle due compagne che quello tra Venus e Cinnamon. «Posso chiedere ai professori in quali ambienti ci è concesso allestire e svolgere il prom e portare i risultati alla prossima riunione.» Nel dirlo si voltò leggermente verso Mèabh che, incrociato il suo sguardo, alzò il pollice e annotò tutto.
  
«Per quanto riguarda la musica avete proposte?» Mae stava lentamente spuntando quella che doveva essere una piccola lista di argomenti, appuntata su un foglietto di carta che consultava di tanto in tanto.
  
«Penso che la cosa migliore sarebbe raccogliere proposte e andare a maggioranza.» Rifletté Rui, guardandosi attorno per vedere cosa ne pensassero i compagni.
  
«Che ne dite se facessimo una playlist condivisa?» Lilith, che fino ad allora non era sembrata troppo partecipe, aveva alzato di colpo la testa che teneva mollemente appoggiata sul pugno chiuso. «Qualcosa tipo spotify? O più alla vecchia maniera, una cassetta per le proposte esclusivamente per suggerimenti musicali! In questo modo tutti sono più o meno certi di conoscere una canzone.» Specificò, sorridendo nel scorgere più di un sorriso di assenso.
  
«Aaren, te ne occuperesti tu?» Chiese Mae, voltandosi verso l’amico che le rispose con un largo sorriso.
  
«Temevo non me lo avresti chiesto! Sarebbe un onore.» Come stesse aspettando quell’istante dall’inizio della riunione, il ragazzo estrasse un pezzo di carta dalla tasca e lo aprì con fierezza.
  
«Ho già un'idea dei generi musicali e una scaletta, in modo da accompagnare al meglio il mood della serata!» Spiegò eccitato. «Inoltre volevo chiedere se fosse possibile richiedere della musica dal vivo, pensi si possa fare?» Domandò, voltandosi per rivolgersi ad Aster che scrollò le spalle.
  
«Vale la pena chiedere, magari non tutta la serata ma qualche ora?» Aaren annuì vigorosamente alla sua controproposta e, ancora una volta, Mèabh si premurò di appuntare anche quello.
  
Inframezzati da diversi scarabocchi e disegnini le annotazioni della ragazza sarebbero risultati decisamente utili, in futuro così come lo erano a lei in quel momento per riuscire a star concentrata sulla riunione. Con ogni probabilità avrebbe comunque preso appunti anche senza che glielo avessero chiesto, o avrebbe finito per disocciare dopo cinque minuti dall’inizio.
  
«Per quanto riguarda il tema? Cioè ne avremo uno?» Chiese, dopo aver finito di scribacchiare le ultime cose dette. Realizzò solo in un secondo momento di non aver chiesto il permesso di intervenire, quindi bisbigliò un «Ops.» A cui Mae rispose con un sorriso e un rapido gesto della mano, a dirle di non preoccuparsi.
  
«Personalmente penso che un tema possa aiutare molto a rendere tutto più coeso!» Esclamò Elke allegra affrettandosi a prendere un gessetto e scrivere sulla lavagna, a caratteri cubitali, “TEMA” per poi voltarsi verso i presenti in attesa di proposte.
  
«Potrebbero essere dei colori, tipo oro e argento, o i jewel colors!» Propose Jelena, prendendo parola liberamente quando realizzò che nessuno l’avrebbe fatto. Già si immaginava tutti i presenti vestiti in palette e le decorazioni inerenti, e poi a lei il rosso rubino stava benissimo.
  
«Ottima idea, altre proposte?» Chiese la vampira mentre aggiungeva le idee della ragazza sulla lavagna.
  
«Secondo me potrebbe essere carino un tema più concreto, che influenzi magari l’allestimento o i cibi e la musica.» Rifletté Rui, affrettandosi a scrollare le spalle quando l’attenzione si spostò su di lui: che avesse proposto il concetto non voleva dire che avesse vere e proprie idee su quale tema fare.
  
«Qualcosa tipo Alice nel paese delle Meraviglie?» Azzardò Mèabh, sparando letteralmente la prima cosa che le venne in mente, solo perché stava scarabocchiando un coniglietto nell’angolo del foglio.
  
«Carina come idea!» Le fece eco Aaren. «Penso sia importante fare qualcosa che possa far sentire chiunque incluso, per esempio non proporrei come tema “le fate” o “bosco incantato” perché affine solo ad alcuni di noi?» Il ragionamento del ragazzo suscitò un leggero bisbigliare di assenso, dopo tutto la celebrazione della diversità era il fulcro della loro scuola, scegliere un tema perfettamente affine a solo alcuni di loro sarebbe stato insensato.
  
«Favole! Potrebbe essere qualsiasi cosa e chi ha discendenze legate a qualche storia può sfruttarla.» Esclamò Lilith, di colpo, facendo voltare tutti i presenti, più di uno di loro con un largo sorriso dipinto in volto.
  
«E’ da bambini! Lo accetto solo se Seth si veste da Sirenetta.» Commentò Venus dal fondo della classe, suscitando più di un risolino. Il diretto interessato, d’altro canto, si era voltato di scatto nella sua direzione, tuttavia non con l’espressione infastidita che ci si sarebbe aspettati. Rivolse invece un sorriso angelico all’amica e poggiò le mani al lato del volto, come a mostrare quanto carino fosse. Certo non la reazione che la ragazza avrebbe desiderato.
  
«Venus smettila di fare il bastian contrario.» La riprese Mae con un sospiro. «L’idea di Lilith è buona, potremmo declinarla in leggende e storie in generale, non pensare necessariamente ai cartoni della Disney.» Il pragmatismo della ragazza fece roteare gli occhi all’amica, irritata probabilmente più dal suo ragionamento logico che non dal fatto di essere stata sgridata.
  
«Direi che per ora possiamo chiudere questo argomento, metteremo una cassetta delle proposte per il tema e queste saranno poi messe ai voti, se siete tutti d’accordo.» Nessuno si oppose e anche Venus dal suo angolo si limitò a tenere le braccia conserte e mordersi la lingua. Preso il silenzio dell’aula come un assenso la ragazza annuì, tirando nuovamente fuori il suo foglietto per spuntare anche quell’argomento.
  
«Sappiamo qualcosa su come funzioni per quanto riguarda i vestiti?» Chiese Jelena, la mano nuovamente alzata, dopo che Elke le concesse il permesso di parlare con un gesto.
  
«Non direttamente, ma penso abbiamo già messo in conto che gli studenti avranno bisogno di più viaggi in paese per cercare degli abiti.» Spiegò Aster. I docenti non avevano in realtà ancora parlato con loro Prefetti, ma a logica immaginava, o almeno sperava, che fossero consapevoli che quell’anno una gita a semestre non sarebbe bastata.
  
«Sarebbe interessante poter far arrivare anche delle stoffe, io e altre ragazze del club di cucito pensavamo di confezionarci da sole gli abiti.» Aggiunse la ragazza. Attorno a lei poté sentire più di una voce bisbigliare eccitata e udì anche qualcuno commentare a sottovoce che voleva commissionare a sua volta un abito al club; avrebbero dovuto chiedere a qualcun’altro.
  
«E’ un ottima idea, lo faremo presente alla preside e potrà mettersi lei d’accordo con i commercianti di Beoircaorach.» Il paesino di pescatori, situato pochi chilometri più a sud lungo la costa, era un minuscolo insediamento magico che contava non più di cento persone. Rinomato per la pesca, dall’apertura della scuola si era riempito di negozietti e commercianti. Aveva da qualche anno iniziato ad ospitare bancarelle stagionali, in modo che il catalogo potesse ulteriormente ampliarsi per studenti e insegnanti, far arrivare anche venditori di tessuti non sarebbe dovuto risultare troppo complesso.
  
«Ho segnato tutto!» Trillò Mèabh, guardando con soddisfazione il proprio operato. Solo in un secondo momento si accorse di aver dato voce ai suoi pensieri e mormorando delle scuse tornò china sul proprio banco, lasciando alcuni ricci rossi chiudersi come tende attorno al suo viso.
  
«Bene, se non c’è altro da aggiungere io riterrei la riunione conclusa.» Azzardò Mae, guardando con aspettativa il resto dell’aula alla ricerca di obiezioni. Per sua sorpresa una mano si alzò proprio alla sua sinistra: Elke la guardava sorridendo, in attesa che la compagna le desse la parola.
  
«Io ho pensato una cosa!» Iniziò una volta avuto parola, in un tono che fece preoccupare più di un individuo lì dentro. «Dovremmo pensare anche ad attività da fare! Una zona con giochi assolutamente non alcolici?» Strizzò l’occhio ai presenti. «O magari vogliamo mettere un momento balli lenti? Le votazioni per il re e la reginetta del ballo?» Si guardò attorno sorridente fino a che non incrociò lo sguardo con quello di Rui e, come colpita da un pensiero improvviso, aggiunse: «O reginetta e reginetta! Re e re! Sovrano? E’ gender neutral sovrano?» Incastratasi nel proprio stesso ragionamento la vampira si guardò attorno confusa.
  
Rui scosse appena la testa, ridacchiando, ma aveva genuinamente apprezzato la premura della compagna. 
  
«E’ senza dubbio una cosa che possiamo implementare, anche per questo ogni proposta è ben accetta.» Annuì Maelys, recuperando una penna dalla borsa per aggiornare il proprio foglietto.
  
«Perfetto allora. Direi che implementeremo le cassette, la prossima riunione la farei sempre qui la prossima settimana, Aster potrà aggiornarsi su quanto detto dai professori e possiamo organizzare i comunicati ufficiali al resto della scuola.»
  
«Il Giornalino può dare una mano per questo, ho già pronta un'idea di grafica per la nuova rubrica dedicata al prom!» Si intromise Lilith, gli occhi chiari che brillavano di eccitazione.
  
«Sarebbe fantastico!» La ringraziò la maggiore. 
  
«Per quanto riguarda gli altri fate comunque girare voce, se alcuni vostri amici vogliono unirsi al comitato sono i benvenuti, direi che questo mese vale un po’ come giro di prova prima di diventare un organo stabile.» Disse gentilmente, rivolgendosi poi con sguardo di scuse verso Theo. «E chi non se la sente non si senta obbligato a partecipare o a giustificarsi.» Concluse, questa volta guardando con tono di rimprovero ad Elke, che si limitò a farle una piccola linguaccia.


  
La prima ad alzarsi fu Venus, spinse via la sedia in un gran baccano che funzionò da via libera per il resto degli studenti. Facendo velocemente slalom tra i banchi raggiunse in fretta Seth. In realtà il suo obiettivo era chiaramente Cinnamon che, destato dal suo sonnellino quando si sentì grattare dietro le orecchie, balzò in piedi e si affrettò fuori dall’aula.
  
«Ti odia.» Le disse Malys raggiungendola, come se non le avesse già ripetuto la cosa per sei anni. Frugò nella propria borsa e ne estrasse un fazzoletto, che le passò con rimprovero, facendole segno di pulirsi la guancia.
  
«Grazie principessa.» Le strizzò l'occhio sorridendo, da quando aveva scoperto il significato del nome della ragazza non faceva altro che punzecchiarla. Umettò appena il fazzoletto con un poco di saliva e prese a pulirsi il taglio, cercando di specchiarsi nei vetri della finestra.
  
«Theo!» Lilith li aveva raggiunti a grandi passi, un sorriso largo e gli occhi che brillavano. Il ragazzo, che vedendosi di colpo attorniato di gente non aveva mosso un muscolo, come a sperare che così non lo vedessero, sussultò quando si sentì chiamare.
  
«Non sapevo ci saresti stato anche tu! Vuoi lavorare assieme a me alla rubrica sul giornalino?» Gli chiese, eccitata di aver trovato un compagno di club alla riunione. Tuttavia sembrava essersi del tutto scordata di come il ragazzo fosse arrivato lì.
  
Theo si trovò a boccheggiare spaesato, onestamente non era sicuro di quanto volesse partecipare, dopotutto lui era il soggetto meno adatto ad organizzare una festa.
  
«Può essere una buona idea, non devi intervenire alle riunioni, solo ascoltare e occuparti delle grafiche.» Aster, ancora poggiato sul suo banco gli rivolse un sorriso incoraggiante. «Ovviamente non ti devi sentire obbligato!» Si affrettò ad aggiungere, vedendolo cambiare sfumatura, ancora una volta posto sotto troppe attenzioni non richieste.
  
«Io… ci penso.» Si limitò a dire in un filo di voce. Notando gli ultimi studenti, oltre il capannello che si era fermato, lasciare l’aula, ne approfittò per alzarsi di scatto «Devo andare, con permesso» e a capo chino si affrettò fuori, seguito da una trotterellante Lilith.
  
«Elke sei un mostro.» Proruppe Rui, una volta che il ragazzo sembrava essersi allontanato. 
  
«Oh, mio dolce Rurik, non lo siamo tutti?» Sospirò la ragazza, ignorando accuratamente il punto del suo commento.
  
«E’ un ragazzo così dolce, ce lo stai traumatizzando!» Fece eco, seppur con meno rimprovero Chloe. Probabilmente per il Golden Scale l’arrivo di Elke era stato particolarmente terrificante.
  
«Proprio per questo ci serve, questo Prom non può essere organizzato solo da noi ubriaconi estroversi!» Rise Venus, che aveva iniziato ad accarezzare ed intrecciare i capelli di Seth.
  
«A proposito di ubriaconi… voi due avete un compito, lo sapete vero?» Aggiunse rivolgendosi ai due vampiri con un sorriso per nulla promettente, i canini che sporgevano appena sotto le labbra tese.
  
«Lo sappiamo, mia dolce signora.» Rise Rui. Poi si rivolse ad Aster, uno sguardo appena sorpreso in volto. «Signor prefetto lei queste cose non dovrebbe sentirle!»
  
«Pft, lui è il primo.» Si intromise Mèabh, che aveva finito di raccogliere tutte le penne colorate che aveva finito per spargere per il banco. Aster, dal canto suo, si limitò a poggiare un dito sulle labbra e fare l’occhiolino a Rui, in un'espressione che per un secondo somigliava anche troppo a quelle di Venus.
  
«Quindi avremo un infiltrato dall’interno, molto bene.» Annuì il vampiro con aria soddisfatta.
  
«Ovviamente, negli scorsi anni è stata la nostra migliore risorsa.» Aaren aveva lanciato un braccio attorno alle spalle di Aster, stringendolo appena con soddisfazione. «Tieniti vicino gli amici ma più lontani i nemici, no?»
  
«Mi consideri un nemico? Ritienimi offeso!» Prima donna com’era il ragazzo increspò le labbra in un adorabile broncetto, nonostante non se la fosse presa per davvero.
  
«Aster, sei la cosa più vicina alla politica in questa situazione, tu sei il nemico!» Esclamò Venus, pur rimanendo chinata ad osservare le intricate treccine che stava facendo. Seth si espresse per lei a gesti, annuendo con sguardo grave, quasi disgustato.
  
«Ecco appunto, questo è il riassunto, portalo ai piani alti e fai le tue magie da prefetto.» Mèabh gli schiaffò sul banco il foglio degli appunti che si stava non ironicamente scordando, pur avendolo tenuto in mano tutto il tempo apposta per consegnarlo.
  
«Grazie mille, sai.» Maelys, la borsa sistemata sulla spalla, gli rivolse un sorriso grato. «Bene, io andrei a farmi una doccia prima di cena, vi saluto!» Si congedò, affrettandosi fuori. I suoi geni kelpie avevano fatto sì che i suoi capelli fossero praticamente impossibili da asciugare per bene, se non voleva arrivare zuppa in Sala Grande avrebbe dovuto fare in fretta.
  Dopo che la ragazza ebbe lasciato la stanza anche gli altri se ne andarono uno a uno. Per ultimo un infelicissimo Seth, assieme ad un’entusiasta Venus, che era stato tenuto in ostaggio fino al completamento delle treccine.


 

♢♢♢♢
 

 

A.A.

Accidenti se sono in ritardo.
Questa primavera è stata a dir poco delirante. Piacevole per amor di dio ma quando vi dico che non ho la forza di vivere non scherzo.
Di sto passo avrete un capitolo a semestre... spero di no, io confidavo di farne uno ogni uno due mesi, ops.
Beh chi mi conosce da più tempo sa che quattro mesi per me sono un tempo record quindi gioite!
Passando al dunque. Questo capitolo come avete visto è un po' differente dai precedenti, spero che sia stato comunque piacevole e sopratutto non troppo incasinato!
Ovviamente sono perfettamente consapevole che i personaggi appaiono in modo molto sbilanciato e voglio assicurare che il prossimo capitolo cercherà di bilanciare un poco le cose. Ho preferito non farvi aspettare molto e darvi quello che avevo senza forzarmi paragrafi in più magari pure fatti male!
Come sempre sono curiosa di sapere cosa ne pensate e di sapere se i vostri bimbi brillano quanto dovrebbero!
E vi ricordo anche che la questione crush resta sempre aperta. Io ho già molti drammi e coppiette pianificati ma sono curiosa di sapere la vostra, anche solo in speculazioni di oc non vostri?
Vorrei anche chiedervi cosa ne pensate dei temi proposti e sentitevi liberi di prendere parola per i vostri oc e fare ulteriori proposte!
Io vi saluto, questa volta ci vedremo, spero, in estate. Sicuramente non prima perchè ho la sessione la situazione è tragica, ma spero comunque prima degli esami di agosto-settembre!


Peace out

Ebe

 
   
 
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