Capitolo
14
Non è mai troppo presto per dire ciò che si prova
-
Sapete perché sono qui?- un sospiro.
Le voci
dei marmocchi si andavano alzando, di nuovo.
-
Perché hai urlato nella Sala Grande- disse in tono
strafottente uno dei sette.
-
Giusto- silenzio- quindi… come dire? Ah, sì, se non volete fare la fine di
quella ragazza, non dovete nemmeno respirare-
I marmocchi
la guardarono seriamente spaventati - E- disse notando uno che stava per
ribattere- quando dico una cosa, io
sono sempre seria. Sempre-
Il
marmocchio abbandonò il tentativo di parlare.
Chinarono
tutti la testa, seriamente terrorizzati.
* * *
James
si rigirò nel letto.
Avrebbe
soffocato Peter molto volentieri.
Molto,
molto volentieri.
Stava
dormendo in una posizione che ricordava una stella e, precisamente in quel
momento, stava intrattenendo un discorso decisamente
poco interessante con il suo cuscino.
- Sei
proprio comdfo sfai??-
Silenzio,
il cuscino non si riteneva comodo, forse.
- E anche sbello-
Silenzio.
- E sexji-
Silenzio.
-
Molto, moooolto sexghi-
-
Peter, un cuscino non può essere sexy, se è quello che intendevi- brontolò a
mezza voce il moro.
-
Oooooh sgi che sgei segsi-
-
Smettila-
- Segsi, segsi-
-
Basta-
- Tanto,
tanto-
-
Peter, se non la smetti ti pianto un pugno sul naso-
- Dammi
un baceeeeetto-
- Umphf- e, ormai rassegnato, scivolò dal letto per andare
nel bagno.
Era
possibile che non si potesse dormire come Merlino comanda?
Aveva
sonno, però, tanto sonno. E non poteva dormire. No,
perché Peter doveva dichiarare il suo amore al cuscino.
Un
cuscino. La causa del fatto che non potesse chiudere occhio era un insulso
cuscino “sexy”.
Si
sedette sul bordo della vasca.
Un’idea
gli passò per la mente.
“ Non
sarà poi così scomodo, no?” e, senza rifletterci sopra, sussurrò – Accio cuscino-
Si
sdraiò comodamente nella vasca boccheggiando un pochetto poi, trovata la
serenità, iniziò a vedere Sirius con mutande a cuoricini che andava
a spasso a braccetto con la McGranitt.
I sogni
erano così divertenti, contando che la McGranitt aveva un tutù rosa.
* * *
- Mmmm noooo fai la pipì sull’erba…mmm noooo non su di meeeee…AAAAARRRGH-
James
aprì gli occhi ancora assonnati.
Remus
lo guardava indeciso tra il ridere e… No, non era indeciso, lo guardava e
rideva.
- Che-
risata- Ci fai- altra risata- lì?-
- Ti fa
ridere?- chiese il moro guardando sconcertato la maglietta zuppa.
Lo
aveva fatto: Remus aveva aperto l’acqua della vasca mentre lui ci stava
dormendo dentro.
- Sì-
- Ma non mi hai visto?-
- No-
-E ti fa ridere?- ripetè.
-
Alquanto-
- Aiutami ad alzarmi- disse porgendo una mano.
Remus
afferrò l’avambraccio dell’amico e tirò.
James
si alzò in piedi, scavalcò con una gamba il bordo della vasca e poggiò il piede
per terra.
Fu un
attimo. Il piede era bagnato, il pavimento leggermente scivoloso, la mano di
Remus non salda abbastanza, il sonno ancora in possesso dei loro riflessi.
Un
istante dopo James si ritrovò steso a terra, Remus che lo guardava
inspiegabilmente scioccato.
- Merlino, sono caduto come un sacco di patate. Ehi, che c’è?- osservò Lunastorta: guardava con occhi spalancati per
quanto fosse possibile la sua gamba.
- Cosa...?- Seguì la traiettoria dello sguardo dell’amico e,
finalmente, i suoi occhi si posarono sulla causa di quella strana sensazione.
Di colpo il dolore avvampò: la gamba era decisamente…
rotta.
-
James, ti porto subito in infermeria- balbettò
l’amico.
- Chiama
Sirius…-iniziò chiudendo un occhio per il dolore: gli
faceva davvero male.
- No, è
uscito presto questa mattina-
- Non
c’è mai quando serve- si lamentò il moro.
- Dammi
il braccio: ti aiuto ad alzarti- e, completamente padrone delle proprie
emozioni, lo aiutò a metterlo in piedi.
- Merlino, non ci voleva- mormorò tra se e se James.
- Già,
la gamba rotta non ci voleva proprio- convenne
l’amico.
- No,
che hai capito!? Cioè, sì, la gamba rotta non ci
voleva ma per il semplice fatto che oggi c’è la festa di Halloween- il silenzio
calò tra i due poi, con una nota di dolore nella voce, James riprese- E volevo portarci Lily. E volevo andare ad Hogsmead visto che oggi è il week-end delle uscite. E volevo farmi una passeggiata con Lily. E volevo stare un
po’ con lei visto che tra prefetti e Caposcuola non abbiamo
più molto tempo. E volevo…-
- E ho capito che volevi fare, James- disse leggermente
affannato Remus- Sapessi quante cose vorrei io- si lamentò.
- Cosa vorresti?- chiese curioso il ragazzo.
-
Innanzi tutto, vorrei che tu pesassi un po’ meno. Mai pensato
ad una dieta babbana?- chiese sarcastico.
- Portami da Madama Chips- sbuffò l’altro – e non dire bugie.
Io peso molto meno di te- concluse poi.
* * *
Lily
aprì una palpebra. Il panorama decisamente disordinato
della camera le dette il benvenuto in quel freddo mattino di un monotono 31
Ottobre.
Anzi,
no! Quella non sarebbe affatto stata una giornata monotona pensò sgusciando fuori dalle coperte e trascinandosi in bagno.
- Oggi
è Halloween e, se oggi è Halloween, oggi si va a Hogsmead. E
se oggi è Halloween, oggi c’è la festa- disse ad alta voce eccitata.
Guardò
la sua immagine riflessa nello specchio. Afferrò con la mano destra i boccoli
rossi leggermente opachi e provò ad acconciarseli più volte facendo poi una smorfietta di disapprovazione con le labbra.
- Mmm, no, no. Devo proprio lavarli, sono inguardabili!- si
disse.
Dopo
una lunga e complicata operazione, Lily decise di ammirarsi nello specchio
leggermente appannato. Con una mano lo pulì per poi guardarsi critica.
- Vanno
bene- concluse poi. Non erano più opachi ma, al contrario, lucenti e setosi. I
boccoli le ricadevano sulle spalle e qualche ciocca sfuggita all’asciugatura
spuntava più scura dalla chioma.
Scese
le scale del dormitorio femminile velocemente e, quando uscì da dietro il
ritratto della Signora Grassa, questa la richiamò alla sua attenzione.
- Ehi,
ragazza, tu non sei Lily Evans?- chiese squadrando con i suoi occhi sbiaditi
dal tempo la sua maglietta di lana bianca a dolceevita
e la sua gonna color panna corta sopra il ginocchio.
- Sì,
perché?-
- Come
perché? Ti agghindi solo per andare in infermeria?-
Lily la
guardò confusa – Non vado in infermeria. Devo uscire con Jam…- assunse
un’espressione comprensiva.
- Non
guardarmi come fossi una povera tonta! Non lo sai?-
l’interruppe lei.
- Cosa?-
- Che il tuo amico si
è rotto la gamba-
- Amico
chi…?-
- Come
chi? Per il Barone Sanguinario, sei una Caposcuola, dovresti essere
intelligente o perlomeno capire ciò che ti dice la gente!-
Lily la
guardò. Ma di chi diavolo stava parlando?
- Oh,
Merlino incinto, James Potter, ragazza mia!-
-
Impossibile- sentenziò la rossa – Dobbiamo uscire
insieme. Dobbiamo andare alla festa, dobbiamo andare a
Hogsmead. Impossibile- scosse con forza il capo.
-
Allora sei tocca! Ti ho detto che si è rotto la gamba!-
- No,
non credo proprio! Andiamo, sarebbe davvero una
sfortuna tremenda se proprio lui si rompesse la gamba. Oggi, per di
più- disse sorridendo e cercando di convincersi. Quella donna la voleva solo
prendere in giro.
-
Senti, io ti ho avvisata – rispose portando le braccia
incrociate sotto il seno e spingendolo verso l’alto in una posizione offesa.
- Si
sarà confusa- e, così dicendo, scese in Sala d’Ingresso dove doveva
trovarsi col ragazzo.
Arrivò
davanti al portone della scuola che i ragazzi si spintonavano
per uscire prima.
Adocchiò
Alice Collins seduta da sola agli scalini d’ingresso e decise di aspettare
James con lei.
- Ciao-
disse allegramente.
- Ciao-
rispose l’altra in modo decisamente più timido.
- Che fai? Aspetti qualcuno?-
- Ehm,
non saprei. Forse un ragazzo ma non mi ha assicurato la sua presenza. Mi
dovrebbe mandare un gufo per dirmi se ci troviamo ai Tre Manici di Scopa. Se me lo manda bene, altrimenti me ne ritorno alla Torre di
Grifondoro-
Lily la
osservò: era una ragazza paffuta ma era davvero carina. I capelli scuri e lisci
erano raccolti in una coda di cavallo e gli occhi azzurri luccicavano alla luce del giorno. Non era assolutamente grassa anzi,
stava bene con la sua corporatura e il sorriso le illuminava il volto.
- Se vuoi, puoi venire con me e James- le propose. Le sarebbe
dispiaciuto se fosse rimasta sola.
- No,
non preoccuparti. Non voglio essere il terzo incomodo-
- Ma non dire sciocchezze, non lo saresti affatto-
La ragazza sorrise
– Allora, come va con Potter?-
- Bene.
E’ davvero dolce se s’impegna- scherzò.
Alice
rise e poi con gli occhi seguì la traiettoria di un gufo che planò precisamente
accanto a loro.
- E’
per te!- disse allegra Lily.
- Già-
sorrise emozionata l’altra. Afferrò la lettera che era legata alla zampa del
gufo e la lesse velocemente. Un’espressione desolata si dipinse sul suo viso.
- Che dice?-
- Che
non può venire – sospirò triste – lo sapevo, non ci
speravo più di tanto- e fece per alzarsi.
Lily l’afferrò
per una manica – Ehi, non crederai davvero che ti lasci
sola soletta tutto il giorno?-
- Perché?-
- Come
perché? Se a James va bene, tu sarai costretta a seguirci- rispose risoluta.
- No!
Davvero, non voglio essere di peso. Io sono sempre di peso un po’ a tutti, non
voglio creare imbarazzo!-
- Cosa dici? Tu non sei mai di peso! Sei una ragazza davvero
simpatica e se ti rifiuti di seguirci, giuro che ti trascino di peso-
Alice rise – Grazie – mormorò.
-
Figurati! Ora non ci rimane che aspettare quel ritardatario che mi ritrovo come
fidanzato-
Passarono
cinque minuti, dieci minuti, un quarto d’ora ed infine, alle undici e mezza,
Lily si alzò infreddolita e si pulì il fondo schiena con le mani.
- Se lo becco gli faccio passare la voglia di dimenticarsi
l’orologio. Giuro, dieci minuti è passabile ma un’ora intera!-
Il
volto assassino si posò sulla ragazza che fino a quel momento si era imbattuta
in una chiacchierata coi fiocchi. Sembrava in
apparenza timida ma poi, presa la parola, era davvero difficile fermarla.
-
Scusami, Alice. Ti ho fatto perdere inutilmente un’ora. Vieni, torniamo dentro-
Mentre entravano
nella Sala Comune, Lily vide Sirius scendere di corsa dalla scala del
dormitorio maschile.
- Ehi,
Sirius!- lo chiamò.
- Sì?-
- Se
vedi quel minorato, patetico, ritardatario del tuo migliore amico, digli che
ciò che ha appena fatto non glie la perdono- disse.
Era davvero arrabbiata.
- E che ha fatto?- Sirius la guardò confuso. Come poteva fare
James qualche cavolata delle sue se era stato confinato da Madama Chips per una
giornata intera a letto in infermeria?
- Come
che ha fatto? Non si è presentato all’appuntamento-
- Ah…-
di colpo Sirius parve comprendere – No, senti, non è come credi…-
- No,
credo benissimo! Come si è permesso di piantarmi lì al freddo mentre tutta la
scuola mi sfilava davanti e mi guardava come fossi una povera cretina?-
-
Senti, non lo sai?- era la seconda volta che le veniva
rivolta quella domanda.
- Cosa
diavolo devo sapere? E non
raccontarmi la balla che la Signora Grassa va dicendo in giro! Non crederò mai
che James si sia…-
- Invece sì- l’interruppe Sirius – James si è veramente rotto
la gamba-
Lily lo
guardò intensamente. Sembrava sincero ma, andiamo,
sarebbe stata una vera e propria congiura contro di
lei se James si fosse davvero rotto la gamba quel giorno.
-
Black, se mi stai dicendo la verità…- si bloccò e lo guardò dritto negli occhi.
- … la
sto dicendo-
- …
significa-
- … che ha la gamba rotta?-
- … No!
Che sono sfigatissima!-
- Ah,
ma questo lo si sapeva già- ironizzò Sirius.
- E come si sarebbe rotto la gamba?- chiese lei senza dar
troppo peso alla battuta.
- Aaah, questa è una lunga storia, mia cara. Tutto è
incominciato da un cuscino…-
* * *
Remus
camminava sicuro nel corridoio del terzo piano.
Era decisamente arrabbiato.
Trovò Gail Prettend
sulla sua strada la osservò con gli
occhi in fiamme.
La
fermò – Ehi, Gail, devo
farti vedere una cosa- e, senza aspettare risposta, si tirò su la divisa.
Appena
però la lasciò cadere per vedere la reazione della ragazza, la McGranitt lo
guardò inorridito.
- Ehi,
Potter, lo sai che ti odio?-
James
aprì un occhio – No! Ti giuro, era Remus che si è alzato la divisa, non io!-
- Che avrebbe fatto Remus?-
- Io …
non mi sono alzato la divisa davanti a Gail Prettend!-
- Tu
che… cosa???-
- Non
l’ho fatto! E’ stato Remus-
- Remus
non lo farebbe! Potter ti sei alzato la divisa davanti alla Prettend?-
- No,
ti giuro… Aaaaaah- disse dopo
pochi secondi ragionando a fondo.
- Cosa?- Lily lo guardò indagatoria.
- Stavo sognando- disse annuendo.
- E hai
sognato che Remus si alzava la divisa davanti alla Prettend?-
-
Precisamente-
- Non sei normale- disse lei sconcertata.
- Certo
che lo sono! Mica è colpa mia se sogno cose simili-
- Sì,
invece! I sogni sono una rielaborazione della realtà-
- Stai
dicendo che nella realtà Remus va in giro alzandosi la divisa? – riflettè ad alta voce.
- No,
sto dicendo che la tua mente è così malata da farti sognare cose simili-
- E’ un
insulto-
- Certo
che sì! Sai, credo di odiarti perché la festa di Halloween è sfumata-
- Ah… be’, scusa-
Lily lo
guardò di sottecchi – Penso però che riuscirò a
perdonarti. Immaginati che non ho nemmeno creduto a Sirius quando mi ha detto
che ti sei rotto la gamba-
E, detto questo, lo
baciò dolcemente. Per consolarlo, si capisce.
* * *
Anno 1905
Hogwarts
Caro diario,
E’ successo!
E’ stata la cosa più bella che sia capitata nella mia vita e,
finalmente, è successo!
Eravamo in Sala Comune e io ripassavo per il test di Incantesimi che avremmo avuto l’indomani e, ormai le
undici, eravamo gli unici rimasti. Lui si era offerto di aiutarmi nel ripasso
e, mentre gli ripetevo l’esatto movimento della mano per l’Incantesimo
Tacitante, mi ha guardata diritto negli occhi e ha
detto “ Hai davvero degli occhi fantastici”.
E’ successo tutto così in fretta! Si è avvicinato e mi ha baciata! Sulla bocca!
Mi rendo conto che è stato un gesto poco opportuno ma sono sicura
che nessuno verrà a saperlo.
Sarà il nostro piccolo segreto e lui ha
davvero delle serie intenzioni con me!
Oh, caro diario, sono davvero innamorata.
Ha gli occhi ambrati e i capelli castani chiaro e quando sorride
due fossette gli compaiono sulle gote.
Harry è davvero un ragazzo per
bene, educato e altruista e, anche se il suo gesto è stato improvviso, sono
sicura che non lo rivaluterò.
Tua
Olympie
Lily
lanciò un’occhiata a James che sonnecchiava nel letto dell’infermeria.
Erano
le undici di sera ma era riuscita a corrompere Madama Chips perché la facesse
restare un’altra mezzora.
Il
petto del ragazzo si muoveva ritmicamente in su e in
giù.
Anche se
scherzavano sempre, anche se si prendevano in giro, Lily si ritrovò a pensare
quanto lui fosse importante.
Tanto,
si rispose, tantissimo.
Voltò
la pagina per continuare a leggere il diario di Olympie.
Anno 1906
Londra
Lily
guardò meglio la data. Possibile che non avesse scritto per un anno? Poi, senza
farsi ulteriori domande, continuò a leggere.
Caro diario,
Non scrivo da un anno ma ho avuto grossi problemi.
Alla fine del quinto anno ho fatto conoscere Harry
ai miei genitori.
E’ stata una giornata fantastica, stupenda.
Ma tutto è finito troppo
presto.
E’ morto. Per sempre. Per una semplice malattia.
Ha avuto un’Influenza
Dolenza, un’influenza conosciutissima che però se
trascurata, è letale.
Lui l’ha trascurata.
Ed è morto. Così.
Sono distrutta.
Avevamo tantissime cose da dirci, io lo amavo.
Non ho avuto il tempo di dirglielo per l’ultima volta, se n’è
andato così velocemente che non ho avuto il tempo neanche di piangere.
E’ scomparso dalla mia vita nello stesso modo in cui vi è entrato:
come un uragano.
E so che è sbagliato dirlo
perché lui vivrà sempre nel mio cuore, ma è così.
La mia anima è morta con lui, io sono morta nell’istante in cui
lui è morto.
Avevamo un futuro davanti,
avevamo
una vita da vivere insieme.
Non abbiamo avuto il tempo di capire ciò che provavamo
l’uno per l’altra, non abbiamo avuto il tempo di dirci davvero i nostri
sentimenti…
La cosa che mi fa più male è che non sono sicura che lui sappia
quanto io l’’ho amato.
Ed è morto senza sentirselo
dire, senza darmi una possibilità.
E questa possibilità è
sfumata quanto è sfumata la mia vita.
In un ragazzo, in un amore.
Non è mai troppo presto per dire ciò che si prova realmente e io l’ho
capito a mie spese.
Lily si
sorprese a piangere.
Le
lacrime le scendevano copiose e, in qualche modo, un’angoscia pesante le si fiondò addosso.
-
James- lo chiamò in un sussurro. Sentiva il bisogno di udire la sua voce.
- Mmmm- rispose lui.
-
James-
- Sì?-
disse lui girandosi dalla sua parte.
-
James, ti amo. Sei la cosa più importante che mi sia capitata e voglio che tu
sappia che ti amo, tanto-
James,
dal canto suo, la guardò frastornato – Anche io… perché me lo dici?-
-
Perché non è mai troppo presto per dire ciò che si
prova realmente- singhiozzò rumorosamente e, con le lacrime agli occhi, lo
abbracciò.
Bastava
quello per sentirsi in pace.
Salve mooondoooo!!
Sono in un grosso ritardo e non ho avuto
molto tempo contando che ho appena iniziato il primo delle
superiori…
Passo perciò direttamente ai rigraziamenti:
elys: certo! E penso proprio che Lily chiamerà il suo figlioletto Harry in memoria del ragazzo, dopo, si capirà meglio il
perché!!
Non solo perché la cosa è commovente…. Ma
non dico altro, silenzio di stampa u.u XD Al prossimo
capitolo ^^ bacii
Cullen Isabella: non
ho aggiornato proprio prestissimo ma mi sono impegnata XDXD spero di trovarti
anche in queste recensioni!! Baci giganti
FeFFe_95: una nuova lettriceeeee
*_* ma ciaooooo XDXD Ma come, per me non hai cenato??
Ma tesoro, io non voglio averti sulla coscienza!! xD okay, bando alle chiacchiere
vuote, sono felice che ti piaccia la parte di Severus. Devo dire che in quel
pezzo della storia mi sono quasi emozionata u.u
Aspetto una tua recensione ciaoo baci megagalattici
Lovegio92: cara, ma non è già scontato il
fatto che io sia maligna?? XD Se lo vuoi sapere, Lily l’ho sempre vista come
una ragazza una dal carattere forte e, dopotutto, se le si
toccano le persone care, le difende con le unghie e con i denti, no? XD
Spero ti piaccia anche questo capitolo!! Baci baci
Emily Doyle: ciao! Quanto tempo… già penso anche
io che sia così XDXD E la tua sensazione è… esatta!!!!
Ho tante di quelle cose in mente che quando mi ritrovo
a metterle su foglio non riesco ad ordinarle XDXD baci grossi
_Mary: già diciamo che mi sono rifatta nella
scrittura nel senso che una cosa simile l’avrei fatta molto
volentieri nella realtà XD no, non ho intenzione di fare il raiting
rosso però per precauzione è meglio saperlo, no? Potrei sempre
alzarlo ad arancione, non lo so ancora. Comunque,
no problem, siamo in due ad essere minorenni <3 XD
aspetto una tua recensione baci gigantescamente giganti
coriandoli_di_zucchero: cara, come va?
Ah, hai proprio ragione, quella è la nostra frase ma per una volta, a loro possiamo
concederla XDXD Già, era proprio gelosa quell’oca ma Lily si è riscattata u.u
Sono felice che ti piaccia la storia, baci biggosi XD
Spero recensirete in tanti.
Baci baci
Caramella_rosa_gommosa