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Autore: Allen Glassred    24/04/2024    0 recensioni
CONTINUO DELLA DICIOTTESIMA LUNA.
Sono trascorsi vent'anni dalla sconfitta di Vincent e Dominique. La pace sembra essere tornata a Veritas, tuttavia una nuova minaccia incombe: qualcuno vorrebbe appropriarsi dei Pilastri demoniaci e ricreare un mondo nuovo, mentre dei vecchi nemici faranno la loro ricomparsa più spietati che mai. La maledizione del re pazzo progredisce, colpendo uno dei figli maschi di Vanitas ed Ivy e portandolo alla morte: riusciranno il re e la regina zaffiro a convincere gli altri Re ad aiutarli ed a creare in tempo l'antidoto per salvarlo? Riusciranno, dopo molti anni, a perdonare loro padre? Quale sarà la verità che Kaname Hikari deciderà finalmente di rivelare? Seguitemi per la risposta a questa e molte altre domande! Trovate la prima parte della diciottesima luna nel profilo.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Fukiko osserva la scena sconcertata: non sa esattamente che cosa stia succedendo, ma improvvisamente suo cugino ha iniziato a sentirsi male sotto lo sguardo dei presenti e nessuno sembrerebbe in grado di aiutarlo. Nemmeno i suoi genitori, che nel frattempo si sono avvicinati per poter dare una mano a Vanitas ed Ivy, possono far nulla. E questo sta decisamente facendo infuriare la secondogenita di Jeanne: la giovane stringe forte i pugni, mentre il fratello la guarda preoccupato. “ Sorella…? “. La chiama solamente, posando una mano su quella di lei ancora chiusa a pugno. “ Sorella ti prego, calmati: vedrai che ora troveranno una soluzione… “. Mormora, ma a quelle parole lei scuote il capo con enfasi.


“ Non posso più sopportare tutto questo… “. Sibila, d’altro canto Luca la capisce benissimo: anche per lui non è facile, rimanere lì immobile senza poter fare niente. Sta per dire altro, ma la sorella si volge rapidamente e, nascondendo alcune lacrime si dirige verso l’uscita.

 

“ Fukiko! “. La chiama semplicemente il maggiore, ma Juliette gli posa una mano sulla spalla e scuote il capo.

 

“ Lasciala andare: credo sia sconvolta, così come tutti noi. Tornerà quando starà meglio “. Sentenzia, senza accorgersi che un’altra persona è uscita dalla sala, sotto lo sguardo perplesso della moglie.

 

“ Madre? “. La richiama la figlia, riscuotendola dai suoi pensieri. “ Madre, cosa sta succedendo? “. Chiede, mentre colei che non è altre che Amber sospira pesantemente.

 

“ Non lo so, tesoro: non so né cosa stia succedendo, né cosa sia preso a tuo padre tutto un tratto “. Ammette, mentre Marni Lunettes torna a puntare lo sguardo su Kevin, abbastanza preoccupata. In seguito scuote il capo, decidendo di intervenire: non può rimanere con le mani in mano e vedere il giovane soffrire in quel modo, deve fare qualcosa. “ Marni? Dove vai? “. Chiede solamente sua madre, ma la figlia non le risponde: si fa largo tra la folla, chinandosi per poter arrivare all’altezza di Kevin.

 

“ La sua zydrate è in calo “. Sussurra solamente, mentre sia Vanitas ed Ivy che Garry e Jeanne la osservano sorpresi: la sola che è intervenuta ad aiutarli oltre a Zenitsu, Mina e Giyu è, per ironia della sorte proprio la figlia di Dominique. “ Deve riceverne subito dell’altra “. Continua la principessa dorata, mentre a quelle parole Vanitas annuisce leggermente.

 

“ Allora gli darò la mia, ora! Gliela darò anche tutta, se servirà… “. Ma colei che a conti fatti è sua cugina scuote il capo, posando una mano sul viso bollente di Kevin.

 

“ E’ troppo debole per ricevere la zydrate di un pilastro. Deve essere di una potenza pari alla sua, la zydrate di un erede “. Sentenzia, per poi annuire ancora una volta. Luna sta per parlare, sta per offrirsi volontaria per dare la propria zydrate. Ma Marni sorprende tutti ed ancora una volta, con la determinazione che, per fortuna o meno, ha ereditato proprio da suo padre. “ Gli darò la mia: non so se potrò arrestare il male che lo affligge, ma per lo meno lo aiuterò “. Sentenzia. Amber vorrebbe intervenire, tuttavia si ferma poco prima: in fondo al suo cuore pensa l’Eclissi Lunare, non vuole nemmeno lei che quel giovane muoia. Ed il gesto di sua figlia l’ha positivamente sorpresa, lo deve ammettere.


“ La vostra? Ma… “. Sta per protestare Luna, mentre l’altra principessa la guarda severamente.

 

“ Andiamo! La mia zydrate è più potente della vostra ma meno di quella di vostro padre, è perfetta! Volete davvero perdere tempo a protestare, o volete salvare vostro fratello? “. Chiede perentoria la bruna, mentre l’altra sta per ribattere. Con sua sorpresa tuttavia, proprio suo padre seda la lite.

 

“ La principessa dorata ha ragione! Luna, la sua zydrate è la più adatta e noi non abbiamo tempo da perdere in battibecchi! Tuo fratello sta male! “. Fa solamente il re zaffiro, mentre la figlia sospira sonoramente, costretta ad arrendersi. Ora pensa, il destino di suo fratello è, per ironia della sorte, nelle mani di Marni Lunettes.

 

Fukiko giunge in giardino, dando un forte pugno alla corteccia dell’albero e lasciando su di esso una vistosa traccia di vetro, che ben presto diviene sabbia e scompare. “ Perchè?! Perché sono così dannatamente inutile?! “. Mormora solamente, mentre una risata fuori luogo interrompe il suo sfogo. “ Chi va la?! “. Grida alterata, lanciando il pugnale e sicura che il colpo andrà a segno. Così pare essere: un odore di sangue giunge alle sue narici, un odore molto particolare ma simile al suo. Una nuova risata, la giovane sta per parlare ma colui che tiene la lama del pugnale tra due dita prende parola prima di lei.

 

“ Figlia mia, così mi ferisci! Ti pare carino, lanciare un pugnale contro tuo padre? “. Ghigna malignamente colui che, solamente facendo alcuni passi lascia a terra una vistosa scia di vetro. “ In oltre, hai davvero una pessima mira “. Commenta lievemente acido il corvino, mentre lei indietreggia istintivamente.

 

“ Non devo dar confidenza agli estranei “. Taglia corto, accendendosi una sigaretta o meglio, tentando di farlo: l’agitazione le impedisce persino di accendere l’accendino, cosa che la fa alterare maggiormente. “ Dannato affare! “. Tuona infuriata, mentre una scintilla accende improvvisamente la sua sigaretta.

 

“ Estraneo non direi, dato che sei mia figlia “. Sogghigna strafottente il re oro, mentre lei lo osserva da prima sconcertata dai suoi poteri, in seguito scuote il capo un paio di volte.

 

“ Mio padre è Garry Perry. Nessun altro “. Precisa, ma quelle parole sembrerebbero far alterare l’altro.

 

“ Tuo padre sono io, anche se quel maledetto cacciatore e tua madre giocano alla famiglia felice e tentano di cancellare la realtà. Ma la verità è che tu porti il mio stesso sangue nelle vene, sei la mia erede esattamente come lo sono Jean Jacques e Marni “. Continua tagliente, mentre la ragazza non si lascia intimidire: certamente, entrambi sono l’uno la copia dell’altra seppur di sesso opposto. Dominique è lo specchio di Fukiko al maschile, Fukiko è lo specchio di Dominique al femminile. E non solo nell’aspetto. La giovane soldatessa inclina leggermente la testa di lato, per poi proseguire la frase di lì a poco tempo.

 

“ Avremo anche lo stesso sangue, ma non siete mio padre: come ho già detto, mio padre è l’uomo che mi ha amata e cresciuta. E quell’uomo è Garry Perry “. Risponde determinata la corvina, ma questo fa decisamente perdere le staffe all’altro, che ancora una volta si sente derubato di ciò che è suo da quel maledetto cacciatore da due soldi. Anche ora che è un pilastro pensa, c’è sempre quella cosa, quella sgradevole sensazione che quell’uomo gli sia superiore in qualche modo. E non è disposto a tollerarlo ulteriormente, pensa mentre i suoi occhi si iniettano di una luce oro. La sua luna splende come non mai, ma non ha effetto su Fukiko. O meglio: invece di rinforzarla come dovrebbe la sta solo indebolendo, mentre una tempesta di sabbia la colpisce e la fa finire a terra, impedendole per un istante di respirare tanta è la potenza di quell’attacco. “ Brutto bastardo… “. Mormora solamente la corvina, finendo contro un albero e tossendo sangue: l’attacco si arresta di lì a poco, ma lei è spossata come avesse combattuto contro chissà quale tempesta o avesse portato chissà quale macigno.

 

“ Bene: vedo che mi somigli molto, per tua fortuna. Non avrei sopportato se fossi stata una debole come tua madre, o se avessi ereditato il carattere di quel rammollito che ti ha cresciuta. Ma sei una dannata ribelle: mi sa proprio che ti dovrò rieducare “. Commenta abbastanza seccato il corvino, mentre Fukiko fa per rialzarsi.

 

“ Provateci “. Sibila solamente, infischiandosene se è di fronte a suo padre o un pilastro: è stata attaccata e non intende rimanere inerte senza reagire. Sta per ribattere all’attacco subito, ma qualcuno interviene in sua difesa: un potente raggio colorato fa volare il re oro contro un albero poco distante, mentre la sua luna viene oscurata da un’altra: la quinta luna superiore, quella arancione. “ Ma chi…? “. Mormora solamente Fukiko, mentre dei roghi emergono dalla terra e la proteggono da un eventuale nuovo attacco.

 

“ Ora basta! “. Sentenzia risoluta una voce femminile, per poi proseguire di lì a poco tempo. “ Il mio nome è Suhan Forger, seconda erede di Re Shneizel e della Regina Elaine di Fonterossa: sono la nuova regina della luna arancione e non vi permetterò di ferire questa ragazza ulteriormente! O volete forse che avverta i suoi genitori? Che si crei un incidente diplomatico e che il trattato salti, dopo oltre vent’anni? Cosa ne penserebbero gli altri pilastri presenti al ballo? Non credo proprio che questo vi convenga, Dominique: già gli altri re a parte quello rosso e giallo non vi vedono di buon occhio, non vi consiglio di aggravare la vostra posizione “. Fa con determinazione la giovane ragazza, avvolta nel suo sontuoso abito arancione ereditato tempo addietro dalla madre. I suoi occhi sono iniettati del medesimo colore ed i suoi capelli di mogano sembrano quasi essere baciati dalla luce arancione della sua luna, creando alcuni riflessi su di essi. La sua figura e la sua sola presenza mettono soggezione a Fukiko.


“ La… la quinta luna crescente… “. Mormora, non riuscendo nemmeno a muoversi come se fosse stata saldamente incollata a terra. Tutt’altra è la reazione di suo padre, che non sembra per nulla intimidito dalla presenza della nuova arrivata o dalle sue parole.

 

“ Un pilastro donna…? “. Sibila solamente Dominique, riflettendo per un istante: non che non sia in grado di mettere al suo posto una donna, riuscendo tra l’altro a far salire di rango la propria luna. Tuttavia, sa che non è per lui il momento di combattere contro qualcuno, specie se quel qualcuno è una luna di rango superiore alla sua e seppur il suo pilastro sia una donna. Dovrà attendere ancora un po': se adesso dovesse attaccare nuovamente sua figlia pensa, finirebbe per inimicarsi la regina diaspro oltre a probabilmente Zenitsu. Vanitas è già suo nemico, così come Giyu. Se dovesse scoppiare uno scontro ora, avrebbe contro ben quattro Pilastri contro lui ed Ace e Muzan, i suoi soli alleati. E lo sa anche lui, le cose non finirebbero in suo favore se una tale ipotesi si verificasse. Nel frattempo la regina diaspro si china, porgendo la mano a Fukiko.

 

“ State bene? “. Chiede solamente, mentre l’altra annuisce seppur ancora piuttosto frastornata dall’attacco subito. “ Perdonatemi se mi sono intromessa nelle vostre faccende familiari, ma mi sembrava proprio che aveste bisogno d’aiuto… “. Prosegue poi la bruna, mentre Fukiko annuisce semplicemente ed in seguito posa una mano sulla sua, arrossendo lievemente: nientemeno che un pilastro è intervenuta in sua difesa! E non una qualunque, ma addirittura la quinta luna superiore!

 

“ Grazie… “. Mormora solamente e decisamente imbarazzata, mentre d’altro canto Dominique sbuffa contrariato.

 

“ Diciamo che per questa volta te la cavi, ragazzina. Ma non credere che sia finita qui: non scorderò l’affronto che ho subito stanotte “. Fa solamente, mentre Suhan si pone davanti alla ragazza e mentre dei roghi emergono dalla terra e proteggono entrambe.

 

“ Anche le minacce potrebbero essere considerate un attacco, re dorato: non tirate troppo la corda ed andatevene, è un consiglio “. Fa solamente Suhan: sa bene che pur essendo di due lune superiori alla sua contro Dominique avrebbe davvero scarse chance di vittoria, ma sa bene che per ora non è nelle intenzioni dell’altro combattere e su questo deve puntare. “ Andatevene: qui ci sono già abbastanza problemi, senza che ne creiate voi “. Conclude poi la bruna. Ma invece di innervosirsi, stavolta il re oro sogghigna lievemente.


“ Ci rivedremo molto presto, Suhan Forger: non scorderò nemmeno io, che avete osato minacciarmi “. La minaccia velatamente, mentre Suhan si volge verso Fukiko e le mette una mano sulla spalla.

 

“ Non temete: ora siete sotto la mia protezione, non vi capiterà nulla di sgradevole “. Assicura, mentre la soldatessa annuisce leggermente, imbarazzata dal fatto che sia dovuta intervenire una donna ad aiutarla ma allo stesso tempo ammirando la forza del pilastro arancione. “ Venite, rientriamo “. Mormora solamente la bruna, accompagnando poi Fukiko all’entrata. Quando le due donne rimettono piede alla sala da ballo tuttavia, la situazione non parrebbe migliorata ma quanto meno stabilizzata.


“ Cos’è successo…? “. Chiede semplicemente la corvina: Kevin sembra essere caduto in un profondo stato d’incoscienza, mentre una giovane dai boccoli mogano tiene una mano sul proprio braccio. Notando l’entrata in scena di Fukiko è Garry il primo ad avvicinarsi, mentre la figlia preferisce non parlargli di quanto accaduto: la priorità pensa, ora è soltanto Kevin. Se Garry sapesse cos’è successo, sicuramente si scatenerebbe un violento scontro tra lui ed il re oro e lei certo, non vuole questo. “ Oh! Perdonate la scortesia madame, ma… “. Mormora, vedendo Suhan. La regina arancione scuote il capo, posandogli poi una mano sulla spalla.

 

“ La priorità adesso è vostro nipote! Non pensate nemmeno a queste stupidaggini “. Lo rassicura annuendo, mentre l’altro annuisce ed avverte in lei il potere di un Pilastro. E gli pare di ricordare una cosa: ha sentito dire che anni prima, prima di perdere la vita per mano di Ace, re Shneizel avesse nominato suo successore l’unica figlia ancora rimastagli in vita: Suhan. E probabilmente pensa, quella ragazza è proprio lei. La voce di Fukiko interrompe i suoi pensieri.

 

“ Come sta Kevin? Cosa sta succedendo? “. Chiede poi la soldatessa, mentre Garry sospira pesantemente e le da una risposta solo di lì a poco, volgendosi verso il nipote e verso la ragazza che lo ha salvato, almeno per ora, da atroci dolori e patimenti.

 

“ La Principessa Marni ha dato la sua Zydrate a Kevin, per calmare i suoi dolori. Anche se nessuno sa che male lo affligge: dopo l’iniezione, tuo cugino è finito in coma. Una sorta di difesa del corpo, suppongo: non oso immaginare il dolore che prova “. Sussurra, mentre Fukiko rimane sbigottita e mentre il suo sguardo incontra quello di ghiaccio di Marni, che viene aiutata da qualcuno ad alzarsi.

 

“ Che spreco di zydrate… “. Mormora solamente il corvino, porgendo una mano alla figlia. La ragazza posa la propria su quella di lui, alzandosi da terra e scuotendo il capo. “ Non credo che ciò basterà: avete solo rallentato l’inevitabile “. Continua poi Dominique, anche lui rientrato in sala e mentre Jeanne lo osserva un istante: è come se quel folle che un tempo ha sposato sapesse qualcosa di questa storia, ma non lo volesse dire. Marni invece scuote il capo.

 

“ Non è uno spreco: anche se per poco, ho potuto alleviare i suoi dolori e ciò mi basta “. Commenta la sua erede, mentre lui la aiuta a sorreggersi in piedi e mentre tutti gli Hikari la osservano straniti: Marni sembra adorare suo padre e sorprendentemente lui adora lei, eppure sono così diversi nel carattere. Almeno in apparenza, certo. Ma è un fatto che lei non abbia esitato ad aiutare Kevin, un fatto che nessuno intende o vuole negare. A farsi avanti è proprio Ivy: infischiandosene totalmente del cugino e non degnandolo di un solo sguardo, la regina zaffiro si porta di fronte a Marni mentre, d’altro canto, Zenitsu aiuta alcuni servi a portare Kevin nelle sue stanze.

 

“ Grazie, per ciò che avete fatto stasera per mio figlio: siete stata coraggiosa, non lo dimenticheremo. Nessuno di noi lo farà “. Precisa, mentre l’altra arrossisce vistosamente: una luna consorte le sta facendo i complimenti e questo, oltre a metterla quasi in soggezione la fa arrossire vistosamente.

 

“ E’… è stato un piacere, io… “. Balbetta, ma qualcuno si fa avanti di lì a poco: qualcuno che è sempre stato al suo fianco ma che è stato ignorato dalla regina blu sin dal primo istante.

 

“ Ma che cattiva… “. Sibila solamente Dominique, mentre la cugina non può fare a meno di lanciargli un’occhiata tagliente. “ Dopo così tanti anni, ignorare così tuo cugino dopo che è scampato miracolosamente alla morte. Che cattiva, regina zaffiro “. Continua maligno, ed a quelle parole Ivy scuote il capo: non vorrebbe nemmeno degnarlo di una risposta ed il suo sguardo torna rapidamente a Marni.

 

“ Temo di dovermi congedare: parleremo in un altro momento “. Fa solamente la corvina, ma una salda presa sul suo polso la fa desistere: è una presa rovente, tanto da farla sussultare. Una stretta più calda del fuoco, paragonabile quasi al calore solare.

 

“ Ehi! Dove credi di andare, cugina? Non vuoi darmi il bacio di bentornato? “. Continua la settima luna superiore, mentre Ivy cerca vanamente di liberare il polso da quella presa.

 

“ Lasciami o giuro che chiamo mio marito “. Sibila a sua volta la corvina: non vorrebbe creare guai, non con la situazione delicata in cui ora sono tutti quanti e nelle condizioni in cui versa Kevin. Tuttavia non le va proprio a genio di essere toccata da quell’uomo, che d’altro canto non prende minimamente sul serio le sue parole. Anzi: con uno scatto attira maggiormente vicina a sé la cugina, facendola quasi inciampare.

 

“ Ho detto che voglio il bacio di benvenuto! Sono oltre vent’anni che mi devi un bacio, o l’hai dimenticato? “. Chiede con malcelata ironia e riferendosi a vent’anni prima, quando durante il loro scontro lui stesso “ mise in palio “ un bacio ed il sangue di Ivy, in caso avesse vinto lui. Lei lo guarda strabiliata, mentre d’altro canto suo cugino non sembrerebbe avere il minimo pudore: se possibile pensa la donna, non è affatto migliorato ma è peggiorato rispetto a quando, quel giorno, Jeanne credette di averlo ucciso. D’altro canto lui avverte i sentimenti di collera della corvina, ma la abbraccia con strafottenza e senza aver idea di lasciare la presa, mentre la figlia avverte i sentimenti di Ivy: ma perché pensa, suo padre è così odiato dalla sua stessa famiglia?

 

“ Insomma, lasciami! “. Protesta la donna, prima che una presa ferma e decisa annulli quella del re oro sul polso e sulle spalle della donna.

 

“ Non hai sentito cos’ha detto la signora? Lasciala “. Sussurra solamente colui che è intervenuto in difesa di Ivy, che si massaggia il polso dolorante e sul quale, presto, compare un livido rosso dovuto alla forte stretta subita.

 

“ Grazie, Giyu… “. Mormora solamente la corvina, notando che chi è intervenuto in sua difesa è il re indaco. Giyu annuisce, non mollando la presa sul polso dell’altro e guardandolo con occhi iniettati di luce indaco.

 

“ Non c’è di che “. Commenta solamente la seconda luna inferiore e nono pilastro, mentre l’altro ride lievemente a quell’intervento da parte del cognato.

 

“ Oh, quasi mi dimenticavo di salutare il mio caro cognato e la mia sorellina. Oltre ai miei cari nipotini, certo… se qualcuno si fosse degnato di presentarmeli “. Commenta semplicemente il re oro, mentre l’altro stringe maggiormente la presa sul suo polso.

 

“ Attento a come parli “. Mormora: è già innervosito dalla presenza di Muzan, quindi basterebbe davvero un nonnulla per fargli saltare definitivamente i nervi e portarlo ad attaccare l’altro, anche se è di due lune superiore alla sua oltre a detenere il rango effettivo di upepr rank. Ivy scuote il capo, poggiandogli una mano sulla spalla.

 

“ Andiamo: credo che la nostra priorità sia Kevin, ora. E magari con le vostre conoscenze mediche, riusciremo a venire a capo di questo mistero e sul male che lo affligge “. Lo calma la regina zaffiro, mentre il pilastro della nebbia e del metallo lascia la presa che ancora stava esercitando sul polso dell’altro, per poi annuire.

 

“ Hai ragione: la spazzatura non merita un secondo del nostro tempo. Andiamo, Kevin ha bisogno di noi “. Risponde il re indaco, porgendo il braccio alla cugina acquisita. Ivy d’altro canto si aggrappa al suo braccio, mentre Marni sospira pesantemente.

 

“ Ora mi racconterete perchè la vostra famiglia vi odia tanto? Incluso il vostro stesso cognato? “. Chiede solamente, mentre suo padre la osserva un istante ed abbastanza contrariato. Non è la domanda di Marni ad averlo alterato, più che altro è stato il fatto che ancora una volta, il re indaco lo abbia messo nel sacco se così si può dire. Tuttavia non può fare a meno di riflettere, mentre il suo sguardo incontra nuovamente quello del cognato: se la scorsa volta non arrivarono ad uno scontro diretto, pensa, questa volta c’è un’alta possibilità che ciò avvenga.

 

Veritas, moltissimi anni prima.

 

Un giovane uomo osserva un’altra persona, ormai morente. Colui la cui spada è imbrattata di sangue non riesce davvero a capire: perché pensa, quell’uomo sembra essere così calmo? In fondo sta morendo! La cosa che più temeva sta accadendo: il suo potere sta passando ad un’altra persona e lui sta perdendo non solo quello, ma anche la stessa vita. Eppure riflette il giovane capitano delle guardie reali, ciò non pare turbare il morente re. Una risata crudele lo fa bruscamente uscire dai suoi pensieri, mentre il suo polso fa sempre più male ed un marchio di possessione fa bella mostra di sé su di esso. “ Si può sapere che avete da ridere, maledetto?! “. Si infuria Kaname Hikari, mentre suo suocero non fa altro che deriderlo sprezzante, sputando ancora una volta sangue.

 

“ Io non morirò “. Sibila solamente Vanitas Lunettes, mentre l’altro lo osserva sconcertato. “ Non guardarmi con quella faccia, razza di ingenuo! Ma credevi davvero di riuscire ad uccidere uno come me? Ricorda che la morte, per noi vampiri è solo il principio! Quindi no… non morirò! “. Continua il più grande, mentre l’altro vorrebbe colpirlo nuovamente con la propria spada. Ma cosa deve fare, pensa? Ha praticamente prosciugato il sangue di quel pazzo, lo ha colpito a morte, il potere della luna blu appartiene ormai agli Hikari. Allora pensa, cosa tiene Vanitas ancora in vita? Non ha comunque tempo per farsi altre domande. “ Anche se non sarò più qui fisicamente, io non morirò. Sarò sempre qui in altri modi. Ed un giorno, io e lei ritorneremo… a riprendere il nostro regno “. Commenta solamente, prima di ridere malignamente. Kaname vorrebbe ribattere, ma non ne ha la possibilità: la Zydrate di suo suocero è totalmente esaurita e ciò può significare solo una cosa.

 

“ E’ morto…”. Mormora solamente il neo re, mentre Dante si avvicina lentamente a lui, quasi intimidito.

 

“ E’ davvero… ? “. Mormora solamente il giovanissimo maggiordomo, mentre il suo nuovo re annuisce. Sta per dire altro, tuttavia un forte dolore al polso lo fa desistere. “ Maestà! “. Lo soccorre preoccupato l’arancione, mentre nota sul polso dell’altro il marchio di possessione del precedente sovrano. “ Oh cielo…! “. Fa solamente e in allarme, mentre l’altro lo guarda e solo in seguito prende parola.

 

“ E’ la maledizione del re pazzo, Dante: una maledizione che mio suocero ha scagliato prima di morire, su tutta la dinastia Hikari. Ogni re maschio della stirpe Hikari dovrà portare sulle spalle questo fardello, fino a quando non sarà spezzata “. Spiega sofferente, mentre Dante lo guarda in allarme.

 

“ Volete dire che anche il principe Vanitas dovrà subire la stessa sorte? “. Chiede, per poi proseguire di lì a poco e dopo aver notato lo sguardo del suo sovrano. “ Vi prego! Dobbiamo avvertire la regina! Magari lei potrà aiutare, avendo lo stesso sangue di chi scagliò la maledizione “. Tenta, ma Kaname scuote il capo con enfasi.

 

“ No! “. Fa solamente, per poi proseguire di lì a poco. “ Punto primo, solo un puro Lunettes può spezzare la maledizione con il metodo tradizionale e Luna non lo è, essendo anche figlia di Ivonne. Solo mio suocero aveva il potere di spezzare la propria maledizione con il metodo tradizionale del sangue, solo ed esclusivamente lui. E punto secondo, non voglio assolutamente che Luna lo sappia “. Fa, strabiliando a dir poco il maggiordomo che, sconvolto, non può fare a meno di rimanere in silenzio qualche momento e come se stesse elaborando tali parole. Solo di lì a poco decide di parlare.

 

“ Ma cosa dite? Come possiamo…? “. Vorrebbe proseguire, ma il suo re lo afferra per le spalle in una presa così salda che, per un momento pensa il maggiordomo, teme quasi gliele voglia spezzare.

 

“ Tu non dirai nulla a Luna! Nulla! Non una parola! Hai capito, Dante?! “. Quella domanda suona quasi come un ordine, mentre gli occhi del re si iniettano di un’intensa luce blu forse per la prima volta. “ Ora voglio solo una cosa da te: una cosa alla quale non potrai sottrarti “. Continua, mentre l’altro lo guarda con occhi sgranati dalla sorpresa ed incapace di proferire verbo. “ Ti affido Luna e Vanitas: qualsiasi cosa mi dovesse succedere, voglio che sia tu ad occuparti di loro. Hai capito? “. Fa, mentre l’altro rimane shoccato: tutto si sarebbe aspettato, ma non che Kaname gli chiedesse una cosa del genere. “ Giuramelo “. Ripete poi il bruno, mentre l’altro chiude gli occhi un momento, portando una mano chiusa a pugno accanto al cuore.

 

“ Io Dante, da voi re Kaname, del principe e della regina così come dei vostri futuri eredi, accetto la cura. Non preoccupatevi di questo “. Assicura, mentre l’altro sembra quasi rassicurato. In seguito il suo sguardo torna alla luna blu, di cui ora è l’indiscusso sovrano. Poi riflette su un’altra cosa: come spiegare a Luna che suo padre è morto e perché? Come spiegarle che quell’essere non meritava altro se non la morte? Forse pensa, in questo potrà ancora una volta aiutarlo Dante.

 

Obscuria, regno delle Tenebre e dominio incontrastato del clan della Luna Nera.

 

Kaname Hikari riapre gli occhi di scatto: il respiro si è fatto irregolare, la fronte madida di sudore, nonostante Obscuria sia da sempre un regno molto freddo. “ Merda… “. Mormora solamente il re nero, cercando di calmarsi un istante. “ Di nuovo quel sogno… “. Continua, ma invece di sentirsi bene la situazione sembrerebbe peggiorare: non smette di sudare freddo, ha un’orribile sensazione di nausea mista ad agitazione, oltre ad una sensazione sgradevole di un peso proprio all’altezza del cuore e non per ultimo, il suo sangue scorre velocissimo, più del solito. I suoi pensieri vengono interrotti da una voce: sua moglie si è evidentemente svegliata, forse a causa del suo movimento brusco.

 

“ Che succede…? “. Mormora solamente ed assonnata Juliette, strofinandosi lievemente gli occhi e mentre lui porta nuovamente lo sguardo su di lei, per nulla calmo.

 

“ Scusa, non volevo svegliarti… “. Mormora, mentre lei gli mette una mano sulla spalla e percepisce immediatamente il suo malessere. “ Tuo padre… l’ho sognato di nuovo e quando quell’uomo compare nei miei sogni, non è mai un buon presagio “. Continua, mentre lei cerca di tranquillizzarlo.

 

“ Ehi “. Fa solamente, accarezzandogli i capelli con fare dolce. “ Era solo un sogno, stai tranquillo “. Sussurra, dandogli un bacio sulla guancia. Da prima la sensazione sgradevole provata dal re nero sembra passare, tuttavia il sollievo è di breve durata.

 

“ Grazie… “. Mormora solamente, prima che una potente fitta accanto al cuore lo faccia nuovamente star male, i suoi occhi si tingono prima di blu poi di nero improvvisamente.

 

“ Kaname! “. Lo chiama preoccupata Juliette, mentre lui non sembra stare troppo bene e mentre nello stesso momento, il braccio su cui un tempo faceva mostra di sé il marchio di Vanitas Lunettes riprende a fargli male. A causa del suo malore anche il pilastro nero trema, facendo percepire un lieve terremoto nel regno di Obscuria.

 

“ La maledizione… “. Sibila solamente il re ossidiana, mentre la moglie lo guarda in allarme. “ La maledizione del re pazzo è ancora attiva. E non ha colpito né me nè Vanitas: noi l’abbiamo spezzata. Rimane una sola opzione… “. Fa solamente, stringendo la presa sul braccio dolorante e guardando la sua regina, che ricambia il suo sguardo decisamente in allarme.

 

“ Kevin! Nostro nipote… “. Continua, mentre il re ossidiana annuisce: si. Si, pensa: colui che ora è stato colpito dalla maledizione del re pazzo è Kevin, il prossimo re maschio della dinastia Hikari. “ Kaname… cosa facciamo? “. Chiede poi la giovane donna dalla chioma argento, mentre il bruno la osserva: i suoi occhi non accennano a tornare normali, mentre lui si prepara a dare una risposta a quella domanda. E mentre nello stesso istante, anche Pavi e Luigi avvertono una sgradevole sensazione che li desta dal proprio sonno: qualcuno che porta in sé il loro stesso sangue, pensano, è in una situazione di grave pericolo.

 

Palazzo Hikari, stesso istante.

 

Fukiko è rientrata da un pò a palazzo, accompagnata da Suhan: le due donne sembrano aver fatto amicizia ed il pilastro arancione posa una mano sulla spalla della soldatessa, guardandola un istante. “ Siete sicura di star bene? “. Chiede premurosa, mentre Fukiko annuisce e sorride lievemente, grata per l’intervento della donna: non fosse stato per lei pensa, non sa come sarebbe uscita dallo scontro con suo padre. O meglio: con colui che è suo padre biologico, dato che per lei il suo solo padre è un altro uomo.

 

“ Si: sto bene, Mademoiselle Suhan. Grazie, per avermi difesa in giardino: il vostro intervento è stato provvidenziale “. La ringrazia ancora una volta la figlia di Jeanne, mentre l’altra scuote il capo.

 

“ Non mi dovete ringraziare: il re oro ha oltrepassato i limiti, qualcuno doveva rimetterlo al suo posto “. Fa solamente la bruna, per poi proseguire di lì a poco. “ Se vi dovesse dare ancora noia, non esitate ad informarmi: il regno di Fonterossa è alleato di Veritas e così è vostro alleato, quindi… “. Fa, lasciando intendere che per qualsiasi necessità non avrà alcuna esitazione a scontrarsi con il re oro e chiunque lo sostenga, facendo sorgere un lieve sorriso sul viso della corvina.

 

“ Grazie. Ed ora scusate, ma è meglio che torni dai miei genitori: saranno sicuramente preoccupati, in oltre vorrei sapere come sta mio cugino “. Sentenzia semplicemente la soldatessa. Suhan sta per rispondere, ma si blocca istantaneamente quando nota una persona nella sala. Questo non sfugge nemmeno a Fukiko, che prende parola di lì a poco. “ Ah! Si, mio padre è un Hunter ma è anche principe del clan della Luna Blu! Posso comprendere il vostro stupore “. Sentenzia, mentre lo sguardo di Suhan non si scosta un momento dall’uomo dalla chioma argentea: da prima non ci aveva fatto caso, anzi gli ha persino parlato tranquillamente. Ora invece sembrerebbe aver notato qualcosa che prima le è sfuggito, una cosa alla quale magari, solamente non voleva dar troppo peso. Tuttavia pensa la regina arancione, ora quella sensazione si è fatta troppo insistente e chiara per ignorarla.

 

“ Il re bianco…? “. Sussurra solamente, continuando a guardare colui che non è altri che Garry Perry Hikari. Ma per fortuna, la sua frase non viene udita da Fukiko che, di lì a poco decide di tornare dai genitori e dal fratello.

 

Nello stesso istante, anche la famiglia Lunettes sta tornando nel proprio regno. Eppure, per tutto il viaggio qualcuno non ha proferito una sola parola e quel qualcuno non è altri che il re oro. “ Mi stai ascoltando?! “. La voce della moglie lo riporta alla realtà, facendolo sussultare.

 

“ Che succede, Amber? Perché strilli? “. chiede esasperato, mentre lei sospira pesantemente e gli da una risposta solo di lì a poco.

 

“ E me lo chiedi? Ti ha dato di volta il cervello? Sfidare così un altro pilastro, una luna superiore alla tua! Volevi farti uccidere o che cosa? “.Continua la propria sfuriata se così si può dire, con le lacrime agli occhi. “ Cosa sarebbe successo, se fossi morto?! Cosa ne sarebbe stato del regno?! Cosa ne sarebbe stato di me e di Marni?! “. Si sfoga la donna, mentre per la prima volta lui sente un sentimento strano: di solito è sempre stato indifferente alle scenate della moglie, ma stavolta i sentimenti che sente provenire da lei e quelle lacrime lo hanno colpito profondamente e vederla così preoccupata, lo ammette, gli fa quasi tenerezza.

 

“ Ma sono vivo: cosa credi, che mi sarei fatto annientare da una donna? Ricorda chi hai sposato “. Fa, con quella boria così tipica di lui e con quel ghigno strafottente. “ Capitano! Alzate la testa e smettete di piangere! Siete o non siete la comandante dell’esercito della Golden Land?! “. Prosegue: inizialmente sembra quasi crudele, ma in realtà vuole solo far smettere di piangere Amber. Cosa che gli riesce di lì a poco: la donna lo osserva qualche istante, per poi annuire leggermente.

 

“ Sempre il solito gentile, eh? “. Chiede, mentre lui fa per rispondere. Tuttavia un’improvvisa e sgradevole sensazione si impadronisce di lui, mentre anche il re oro percepisce una fitta alla testa. “ cosa c’è?! Che ti succede?! “. Chiede in allarme Amber, mentre suo marito non sembra stare particolarmente bene.

 

“ Una strana sensazione… “. Mormora solamente Dominique, mentre volge lo sguardo verso il palazzo vicino al quale sono appena passati. “ Palazzo Lunettes… “. Sibila solamente, mentre una ventata d’aria gelida investe tutti e tre.

 

“ Il nostro palazzo, eh? “. Una voce: una voce sinistra che, pensa il re oro, non gli pare di aver mai sentito prima e se si, comunque l’ha sentita moltissimi anni prima. “ Ciao, nipotino mio: mi sei davvero mancato tanto, sai? “. Sussurra la voce di quello spirito nero, mentre l’altro pare innervosirsi a quelle parole.

 

“ Chi sei, maledetto?! “. Grida furioso, mentre istintivamente evoca la spada di vetro e lancia un attacco in una direzione casuale, facendo sussultare sia Marni che Amber. La Principessa dorata lo osserva qualche istante, strabiliata.

 

“ P… padre?! Tutto bene?! “. Chiede semplicemente la bruna, mentre lui ansima pesantemente e come se avesse dovuto correre migliaia di kilometri.

 

“ Bastardo… “. Mormora solamente, mentre una scia di vetro ricopre l’area circostante e mentre la moglie gli mette una mano sulla spalla. “ Maledetto bastardo… “. Ripete solamente il settimo pilastro, mentre la ventata gelida lo investe nuovamente e si dirige verso il palazzo. Quel palazzo in cui, molti anni prima, il re pazzo fu ucciso per mano del genero.

 

“ Ma a chi ti riferisci? “. Chiede preoccupata l’eclissi lunare, mentre a quella domanda suo marito non sembra da prima voler rispondere. Ma Amber nota chiaramente la sua agitazione.

 

“ Oh, come sei cattivo! Sono anni che non ci vediamo e tu tratti così tuo nonno? “. Continua imperterrito lo spirito nero, posando le mani artigliate sulle spalle del nipote e stringendo la presa. “ Sei crudele, Nick “. Continua, mentre a quelle parole l’altro perde definitivamente le staffe: detesta essere in questa situazione, sapere di avere un nemico ma non vederlo e non potersi difendere, non sapere mai dove comparirà, non avere il controllo della situazione lo fa andare in bestia.


“ Ti ho detto di stare zitto! “. I suoi occhi nei quali compare per un istante il kanji tipico dei pilastri, in questo caso upper rank seven, si tingono d’oro. “ Taci! Basta! “. Continua la sfuriata, lanciando attacchi casuali in tutte le direzioni e mentre il vetro ricopre anche i tronchi degli alberi. Stanco dopo quella sfuriata, il re oro pianta la spada di vetro a terra ed ansima pesantemente, mentre la moglie lo osserva preoccupata e stringe a sé la figlia, che ha spostato dalla traiettoria degli attacchi casuali di suo padre.

 

“ Nick… tutto bene…? “. Mormora solamente la donna, mentre lui la osserva qualche istante e si riprende un momento: no, pensa. No, non sta affatto bene: sente ancora quella presenza aleggiare intorno a lui e ciò gli da i nervi. In oltre pensa, ha quasi rischiato di colpire la moglie e la figlia con i suoi attacchi, tutto a causa di quell’uomo che si sta divertendo a fargli perdere il controllo come se lo conoscesse perfettamente e per tanto, sapesse come farlo uscire dai gangheri in men che non si dica.

 

“ Brutto bastardo… “. Sibila ancora una volta, mentre sua figlia gli si avvicina e cerca di calmarlo.

 

“ P… padre? “. Sussurra semplicemente. “ Forse, rivedere la vostra prima moglie e gli altri vostri figli non vi ha fatto bene. Forse, non avremmo dovuto andare a quel ballo e rivelarci… “. Ipotizza la principessa dorata, mentre lui scuote il capo un paio di volte.

 

“ Invece mia cara, il divertimento inizierà ora: non dimenticare che Jeanne mi ha sparato con un proiettile di platino e che quel cacciatore che ora ha per marito mi ha rovinato la vita: devo vendicarmi e credimi, stavolta non fallirò. Né con loro né con gli altri “. Taglia corto, riprendendosi dalla sfuriata, se così si può dire, di poco prima. “ Ma queste non sono cose adatte ad una principessa come te: dimentica quello che ho detto e torniamo a casa “. Fa solamente, mentre i suoi occhi tornano normali e mentre sua figlia annuisce incerta, sotto lo sguardo contrariato di Amber: lo sapeva, pensa. Lo sapeva: suo marito non riuscirà mai a tagliare i ponti con il passato e, soprattutto, con Mina e Jeanne. E forse pensa l'eclissi lunare, questo compito spetterà invece a lei: recidere ogni possibile legame tra suo marito ed il suo passato, incluse ovviamente sua sorella e la sua prima moglie. Le donne dalle quali, a quanto pare, anche dopo oltre vent’anni è ancora ossessionato.

 

In un luogo isolato di Veritas, nello stesso istante.

 

Un misterioso uomo tossisce sangue per l’ennesima volta: porta una mano alla bocca, sporcandola totalmente di liquido scarlatto così com’è per parte delle lenzuola, dato che in quel momento si trova a letto. “ Male… maledizione… “. Sibila solamente il misterioso individuo, continuando a tossire e tenendo una mano sulla maschera che indossa sul volto, maschera che cela i suoi occhi e la parte superiore del viso. Alterato la toglie, gettandola sul materasso e sapendo che in quel luogo, in casa sua nessuno se non poche persone potranno vedere il suo reale aspetto. “ Maledizione! “. Impreca ancora una volta, mentre una donna rientra nella stanza e lo vede soffrire in quel modo: immediatamente posa ciò che aveva tra le mani, correndo da lui.

 

“ Amore! “. Lo chiama, mentre lui continua a tossire sangue che a tratti, parrebbe quasi essere nero. “ Amore mio, che cosa ti succede?! “. Chiede preoccupata, mentre lui la osserva con la bocca ancora sporca di sangue.

 

“ S… Sanem? “. La chiama, come se per un momento non l’avesse nemmeno riconosciuta. Lei annuisce solamente, scostandogli una ciocca di capelli dal viso: quel viso tormentato dai segni di chissà quale battaglia, ma che a lei non fa la minima paura sfiorare. “ Cosa…? “. Non fa in tempo a terminare la frase: sputa nuovamente sangue, questa volta totalmente nero mentre la donna di nome Sanem osserva a terra: ormai pensa, non riesce neppure a contare quanti fazzoletti insanguinati siano sparsi in tutta la stanza.

 

“ Mio amato.. “. Mormora solamente, cercando di dar conforto al misterioso uomo che, di lì a poco riesce nuovamente a parlare.

 

“ Il mio corpo… anche dopo anni, sta ancora rigettando… “. Non termina la frase, mentre lei gli accarezza i capelli amorevolmente.

 

“ Non devi agitarti: quell’uomo ha promesso di aiutarti, devi solo pazientare ancora un po'… “. Sussurra semplicemente la fanciulla, mentre lo sguardo di lui è ora puntato all’incontrastata sovrana dei cieli di Veritas: la luna blu.

 

“ Ma per quanto? “. Sibila solamente l’uomo, cercando di calmarsi: sa bene che più si agita, più le conseguenze si riverseranno sul suo corpo già parecchio indebolito e questa è l’ultima cosa che deve accadere. “ Per quanto tempo dovrò attendere, Sanem? Per quanto tempo dovrò sopportare questo supplizio?! “. Chiede più a sé stesso, mentre lei gli accarezza con dolcezza i capelli e cerca di calmarlo, facendogli appoggiare il capo sulla propria spalla.

 

“ Il suo piano sta per realizzarsi: non manca molto, sta tranquillo. Presto ti darà la ricompensa che ti ha promesso e così, finalmente, tu potrai smettere di soffrire “. Mormora solamente la corvina, mentre l’uomo osserva dritto davanti a sé. Da un lato pensa, le parole della moglie lo rassicurano. Ma dall’altro invece, qualcosa gli dice che non sarà così semplice, per quell’uomo, realizzare i propri progetti. E questo implicherà senza dubbio complicazioni anche per lui stesso.

 

“ Io non ho più tutto questo tempo, Sanem. Non ne ho più… “. Sussurra poi l’uomo, chiudendo gli occhi qualche istante e notando la profonda ustione, o almeno è ciò che sembrerebbe essere, comparsa sul suo braccio: non è molto evidente, ma abbastanza da provocargli dolore. E questo lo sa, sicuramente è collegato al rigetto che ormai è da anni in atto nel suo corpo: un rigetto che pian piano sta consumando anche il suo stesso corpo, facendogli provare dolori indicibili ed oltre a fargli tossire sempre quel sangue ed indebolirlo come avesse percorso migliaia di kilometri, al punto di non permettergli nemmeno di alzarsi dal letto.

 

“ Forse dovremmo andare nuovamente a procurarti quell’antidoto. Chissà, se lo bevessi magari potresti stare meglio, per un po' per lo meno “. Ipotizza poi la fanciulla, mentre lui la guarda intensamente e si prepara a darle una risposta. Ma chi sia quest’uomo e quale sia il suo obiettivo, al momento rimane ancora ignoto.



Salve miei cari fans, eccomi qui con il nuovo capitolo! Come va? Che ne dite degli sviluppi della storia? Finalmente Dominique è uscito allo scoperto e non solo: ha aggredito la figlia, che è stata però difesa da Suhan. Il clan arancione e quello oro sono ufficialmente nemici, cosa succederà ora? Nel frattempo assistiamo ad un Kaname nuovamente tormentato dagli incubi, che significato avranno? In fine conosciamo un nuovo e misterioso personaggio, che tuttavia non sembra di godere di buona salute ed assistito da una donna misteriosa. Chi saranno? Cosa succederà adesso? Non vi resta che seguirmi e leggere il capitolo sedici, per scoprirlo! Baci, alla prossima!
   
 
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