Sei mesi dopo la Battaglia di Hogwarts

Nell'ora tarda che precede il tramonto, sotto un cielo livido e freddo che sembrava piangere lacrime amare, un uomo avanzava a passo svelto lungo il sentiero privato che dal Maniero portava al Mausoleo dei Malfoy.

Non c'era anima viva in giro, l'unico rumore sul selciato sconnesso era quello dato dai costosi stivali che Lucius Malfoy indossava. Il mantello di ottima fattura lo riparava dalla pioggia, guanti di pelle pregiata lasciavano intravedere il pallore dei polsi e le lunghe dita stringevano il bastone dove nascondeva la bacchetta.

Il viso dall'incarnato diafano era stretto in una maschera impassibile.

Arrivato davanti al cancello aperto ne varcò la soglia. Ora il passo si fece esitante, il respiro corto ma avanzò ugualmente fino a trovarsi davanti alla tomba di famiglia. Aveva scelto di dargli sepoltura fra gli avi di alto lignaggio, nessuno di loro poteva reclamare obiezioni pensò con un sorriso appena accennato e per quanto riguardava i parenti in vita non gli importava assolutamente nulla di quello che pensavano o dicevano.

Si tolse il guanto dalla mano destra e con l'indice passò lentamente il dito su ogni lettera incisa sulla targa.
Rimase li davanti per un tempo indefinito con i ricordi che gli vorticavano nella testa e un dolore atroce nell'anima.

Un giorno o l'altro sarebbe impazzito, su questo non aveva dubbi.

Sospirò e sussurrando iniziò a parlare.

"Severus...scusami per il ritardo, oggi sono stato trattenuto da tediosi impegni di lavoro e sono arrivato solo ora. Non potevo mancare al nostro appuntamento quotidiano, per me è importante essere qui con te, forse è l'unica cosa che mi tiene aggrappato alla vita.

Mi manca tutto di te Severus...i gesti, le parole, i silenzi che ci accumunavano dopo aver fatto l'amore, persino i tuoi mugugni e le maleparole quando litigavamo.

C'erano miriadi di cose che avrei potuto fare assieme a te ma il destino purtroppo ha voluto diversamente.
Tanto per fare un esempio non posso più sfidarti a duello ma tanto vincevi sempre tu...
Non posso più guardare le tue mani affusolate mentre mescolano e creano pozioni.
Se solo sapessi quanto mi mancano le tue mani Severus...

Nelle notti solitarie il desiderio di te mi assale, mi prende le viscere, lo stomaco, come se avessi un incendio da spegnere e domare.
E allora la mia mano come una marea arriva a placare il fuoco che mi divora.

Non posso più fare progetti di vita con te, avrei voluto anche passare la vecchiaia oziando tutto il giorno in guardino e contemporaneamente ascoltare i tuoi rimproveri per la mia pigrizia.

Non posso più parlarti. Ora c'è un silenzio assordante intorno a me.
Non posso più ascoltarti. Cerco la tua voce nei miei ricordi.
Non posso più dirti "Ci vediamo stasera".
Non posso più dirti "Ti amo".
Non posso più dirti " Scusa".

Esausto smise di proferir parola.

Si portò le mani al viso per asciugarsi le lacrime, si piegò sulle ginocchia e rimase appoggiato alla parete in preda ad una disperazione senza fine.
Quando Malfoy si decise a tornare a casa ormai era notte fonda, aveva smesso di piovere ed il vento freddo scuoteva le cime degli alberi.
Era stanco.
Arrivato in camera ordinò all'elfo domestico di portare il vino più pregiato e di non essere disturbato fino alla mattina successiva.

Non voleva pensare a nulla.
Non desiderava soffrire.
Non doveva ricordare niente.

"Brindo a te Severus"

E avvicinando il bicchiere alle labbra iniziò a bere.