Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Chillram9    06/05/2024    0 recensioni
Elizabeth Belvoir ha un sogno: incontrare il suo idolo Aldric, il mago più potente del regno.
L'occasione per riuscirci si presenta quando riceva una lettera d'ammissione dalla misteriosa Accademia di Magia Reale Duelcrest.
Di questa scuola si sa poco e nulla, se non che Aldric è l'unico ad averne mai ottenuto il diploma.
Elizabeth è determinata a fare lo stesso. Non sa però che il terribile segreto che si cela dietro l'Accademia e l'incontro con una strana ragazza cambieranno per sempre la sua vita.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

34. In trappola


 
«1000 punti!» esclamò Amy, prendendo posto accanto a me, «che diavolo gli è saltato in mente?»
 
«Devono aver capito che 50 non erano abbastanza per rendere le cose interessanti…» le risposi, grattandomi il mento.
 
«Ok, ma perché non 100, 200 o qualcosa del genere. 1000 è assurdo!»
 
«Penso che sia proprio quello il punto. È una cifra così alta che chi vincerà non dovrà praticamente più preoccuparsi di duellare. È un premio che farebbe gola a chiunque.»
 
«Ma non è pericoloso? Avere così tanti punti è come chiedere di venire uccisi!»
 
«Forse è proprio quello che Skylark vuole, creare scompiglio…»
 
La ragione ancora non mi era chiara.
Che avesse intuito che volessimo tentare la fuga e stesse facendo di tutto per tenerci occupate?
Ma allora perché non era obbligatorio partecipare all’evento in questo caso?
 
“Quante domande…”
 
Mi voltai verso Sophia che, da quando avevamo letto quell’avviso, era rimasta in silenzio.
La ragazza si accorse del mio sguardo e esclamò seccamente:
 
«No!»
 
«No cosa?»
 
«Non parteciperò a questo stupido torneo insieme a te!»
 
“UH?!”
 
Non potei che sentirmi un po’ offesa.
 
«Ma per chi mi hai preso?! Pensi che veramente sia così stupida d-»
 
«Sì.»
 
«Wow, non mi hai neanche lasciato finire la frase…» commentai mentre Amy si sganasciava dalle risate.
 
Le labbra di Sophia si incresparono in un sorriso beffardo:
 
«Ok forse non sei così stupida, ma di sicuro negli ultimi tempi mi hai dimostrato quanto sei avventata!»
 
«Stai comunque sottintendendo che sono stupida!»
 
«Chi? Io?!» replicò Sophia in un tono per nulla convincente.
 
Beh, non potevo darle torto, ma in questo caso la mia sete di adrenalina non era abbastanza per farmi buttare in quella che era un’evidente trappola mortale.
 
“Ma se proprio vuoi prendermi in giro così…”
 
«Hai ragione! Quindi, dato che non vuoi unirti a me, vorrà dire che dovrò cercare un altro partner. Forse chiederò a Celeste, sono sicura che insieme a lei potrei vincere contro chiunque!»
 
«Ottima idea! Farò il tifo per voi!» cinguettò Amy, intuendo le mie intenzioni.
 
Ma invece della reazione stizzita che mi aspettavo, un largo sorriso inquietante si accese sul volto di Sophia.
Poggiandomi una mano sulla coscia, sussurrò:
 
«Chissà se ti farebbero partecipare senza gambe…»
 
Balzai in piedi di scattò, rabbrividendo.
Sophia continuò a fissarmi, sorridendo in maniera minacciosa. Quella sua espressione mi faceva venire la pelle d’oca.
 
«Stavo solo scherzando…»
 
Fui costretta ad arrendermi.
Ultimamente stavo collezionando sconfitta dopo sconfitta contro di lei.
Forse non avrei dovuto desiderare che Sophia si abituasse al contatto fisico tra di noi…
 
In ogni caso, anche se avessi veramente voluto chiederglielo, ero certa che persino Celeste non avrebbe mai voluto partecipare ad un torneo tanto pericoloso.


***


 
«Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego!»
 
Mi ero completamente sbagliata.
La prima cosa che Celeste fece il sabato successivo fu proprio chiedermi di essere la sua partner per il torneo.
Sapevo che era un po’ fuori di testa ma evidentemente avevo sottovalutato fino a dove si sarebbe spinta pur di divertirsi.
 
«Per l’ennesima volta, no!»
 
«E daaai!» continuò a pregarmi Celeste, facendomi gli occhioni dolci, «pensa contro quanti poteri super pericoli potremo scontrarci!»
 
«È proprio quello il problema!»
 
«Ma dai! Se uniamo le forze, la nostra magia non potrà mai perdere!»
 
C'era una parte che non voleva altro che accettare la sua offerta. Una serie di duelli ad alto rischio era una prospettiva estremamente eccitante.
Ma non potevo rischiare. Avevo una promessa con me stessa da mantenere.
E poi, Sophia probabilmente mi avrebbe ucciso prima che potessi combattere in un solo duello.
 
«Mi dispiace Celeste, mi piacerebbe molto combattere al tuo fianco, ma in questo caso è troppo rischioso,» replicai in tono fermo.
 
Al che la ragazza sembrò finalmente rassegnarsi.
 
«D’accordo…» borbottò mestamente, «immagino sarò costretta a chiedere a Phil di iscriversi con me.»
 
Non sembrava molto entusiasta a quella prospettiva ma, d’altra parte, il loro ultimo duello mi aveva fatto ben capire quanto disprezzasse lo stile di combattimento del suo promesso sposo.
 
«Pensi veramente che accetterebbe? Non mi sembra proprio il tipo…»
 
Il broncio di Celeste svanì, lasciando spazio ad un sorrisetto divertito.
 
«Normalmente penso non parteciperebbe mai ad una cosa del genere. Ma se sono io a chiederglielo…»
 
Forse ancora non avevo ben chiaro come funzionasse la relazione tra quei due. Ma ero certa che se Celeste fosse stata la mia fidanzata avrei fatto di tutto pur di tenerla buona.
 
Continuammo ad allenarci per un paio d’ore per poi salutarci.
C’era ancora un po’ di tempo prima di cena quindi mi diressi verso la mia camera.
 
Attraversare i corridoi della scuola senza Sophia al mio fianco ormai era diventata un’occasione più unica che rara ormai.
In quella solitudine, la mia mente non potè che iniziare a viaggiare, immaginando  le fantasiose strategie che due maghe can l’abilità del doppio lancio avrebbero potuto utilizzare in un duello.
La sola idea delle combinazioni di incantesimi che avremmo potuto scatenare contro gli avversari fu abbastanza da farmi rimpiangere non poco l’aver rifiutato Celeste.
 
“Forse anch’io non ci sono del tutto con la testa…”
 
Se solo la morte non si celasse dietro ogni angolo dell’Accademia, avrei potuto divertirmi così tanto!
Ma non potevo cedere alla tentazione, avrei solo fatto il gioco di Skylark per l’ennesima volta.
 
Arrivata di fronte alla mia stanza trovai qualcosa di strano ad attendermi.
Una lettera era poggiata per terra, davanti alla porta.
Probabilmente chi l’aveva lasciata lì aveva provato a farla scivolare dentro la stanza ma l’incantesimo di protezione l’aveva bloccata.
 
Raccolsi il pezzo di pergamena, dubbiosa su chi ne fosse il mandante.
Che fosse un messaggio di minacce da parte di Sophia? Magari temeva che Celeste mi avrebbe convinto a partecipare.
 
“Ragazza di poca fede…”
 
Ma appena lessi le parole su quel pezzo di pergamena, il mio sorriso svanì all’istante e mi si gelò il sangue.
 
Abbiamo rapito la tua amica. Se non vuoi che venga uccisa vieni nell’aula magna da sola. Non fare scherzi, non fare deviazioni, ti stiamo osservando.
 
Mi voltai istantaneamente e mi guardai attorno.
Una coppia di studenti stava camminando per il corridoio, chiacchierando allegramente. Non c’era nessun altro.
Che fosse un bluff?
Non potevo esserne certa, magari qualcuno mi stava spiando tramite un incantesimo, un famiglio o, peggio, un potere innato.
Il fatto che avessero colpito proprio oggi, quando per una volta non ero in compagnia di Sophia, significava che mi stavano tenendo d’occhio da parecchio tempo per studiare le mie abitudini.
 
Ricordai le parole di avvertimento che la ragazza mia aveva rivolto qualche settimana fa:
 
Dobbiamo aspettarci che qualcuno ci prenda come bersaglio presto o tardi…
 
Non c’era voluto molto. E l’avevano fatto colpendo qualcuno a cui tenevo.
 
“Una mia amica…”
 
Ovviamente non era possibile che qualcuno fosse riuscito a catturare Sophia e mi ero separata da Celeste appena qualche minuto prima.
Rimaneva solo…
 
“Amy!”
 
Dovetti trattenermi dal correre verso l’aula.
Con mani tremanti accartocciai la lettera e me la infilai in tasca, la mia mente che lavorava disperatamente per decidere come agire.
 
Era palesemente una trappola.
Se avessi fatto ciò che volevano sarei stata senza dubbio in pericolo.
 
Stavano solo cercando di intimidirmi. Dopotutto che cosa avrebbero ottenuto uccidendo Amy? Magari erano tutte bugie ed ora Amy era tranquilla e illesa nella sua stanza.
L’approccio più razionale era trovare Sophia e Celeste e pensare ad un piano d’azione.
 
Ma…
 
Se non fosse stato tutto un inganno?
Se veramente in quel momento qualcuno mi stesse spiando?
Avevo già incontrato due pazzi omicidi in questi mesi.
La possibilità che la vita di Amy dipendesse dalle mia azioni non era qualcosa che potevo semplicemente ignorare.
 
In quel momento mi tornarono alla mente le immagini del suo corpo esanime dopo che era stata assalita dai famigli di Chloe.
Presi la mia decisione.
 
“Scusa Sophia, sono senza speranze…” pensai mentre correvo verso l’aula magna.
 
Sapevo che mi stavo comportando in maniera impulsiva per l’ennesima volta. Ma preferivo rischiare la mia vita piuttosto che quella di una mia cara amica.
 
Arrivai a destinazione senza fiato. Il corridoio era deserto. Probabilmente tutti i miei compagni di classe erano dalla parte opposta della scuola, pronti a cenare.
Appoggiai l'orecchio sulla porta. Silenzio.
 
«Mana shield,» sussurrai, erigendo una barriera magica intorno a me.
 
Ero certa che appena avessi varcato la soglia dell'aula sarei stata attaccata.
Ma mi feci coraggio, non avevo altra scelta.
Aprii la porta.
La classe era immersa nell’oscurità.
Entrai con la bacchetta stretta nella mia mano tremante. 
 
Stranamente non accadde nulla.
Possibile che fosse tutto uno scherzo di pessimo gusto?
Ma nel buio della classe, una voce parlò.

«Quassù.»
 
Alzai lo sguardo in alto verso le ultime file e il mio cuore saltò un battito.
Uno studente molto alto aveva un braccio intorno al collo di una studentessa minuta. Anche senza luce capii subito che si trattava proprio di Amy.
 
«Non fare un altro passo o faccio saltare via la testa alla tua amica!» mi intimò il ragazzo.
 
All’improvviso il candelabro sopra di noi si accese, illuminando la stanza.
Immediatamente riconobbi il rapitore di Amy.
Owen Finch stava tappando la bocca della povera ragazza con una mano, mentre con l’altra le puntava un pugnale affilato alla gola. Gli occhi di Amy erano terrorizzati e pieni di lacrime.
 
«Bastardo! Lasciala andare immediatamente!»
 
Che tutta questa storia fosse una vendetta perché la mia amica l’aveva umiliato in quel duello? Ma allora cosa c’entravo io?
 
«Stai calma. Se seguirai le mie istruzioni nessuno si farà male,» rispose il ragazzo in tono neutro.
 
«Con che coraggio mi chiedi di star calma mentre minacci di uccidere la mia amica? Ma che dico, che coraggio può avere un essere vile come te che usa questi metodi? Se fossi un uomo la lasceresti andare subito e te la prenderesti con me!»
 
Finch non sembrò per nulla incline a cedere alle mie provocazione.
Continuò a tenere il pugnale appoggiato al collo di Amy.
 
«Abbassa la bacchetta e non fare movimenti improvvisi. Prometto di lasciarla libera se collabori.»
 
Amy iniziò a dimenarsi e a mugugnare disperata, ma la presa del ragazzo era troppo forte per liberarsi.
Non avevo scelta, dovevo obbedire.
 
«Allora? Che cosa vuoi da me?» chiesi.
 
«Molto semplice… voglio che accetti di duellare con me.»
 
Rimasi interdetta.
 
“Duellare con lui?”
 
Da quel che avevo visto dal suo scontro con Amy, non avrei alcuna difficoltà a sconfiggerlo. Se la ragazza aveva dovuto usare una strategia particolare per sconfiggere le sue abilità da mago da battaglia, io non ne avrei avuto bisogno. Gli incantesimi a mia disposizione avrebbero facilmente bucato le sue difese.
L’unica spiegazione era che avesse un potere innato che aveva tenuto nascosto, con il quale intendeva uccidermi.
 
Ma allora… perché rapire Amy? Se mi avesse sfidato normalmente probabilmente avrei accettato senza sospettare nulla…
 
“...!”
 
Poteva esserci solo un motivo.
 
«Quali sono le tue condizioni per il duello?»
 
Quello era l’unico motivo per cui avrei declinato uno scontro: delle condizioni sospette.
La mia intuizione si rivelò corretta:
 
«Se vinco il duello, dovrai iscriverti al torneo in doppio.»
 
“UH?!”
 
Che intenzioni aveva?
Che beneficio poteva trarre dal farmi partecipare al torneo?
Se era veramente capace di sconfiggermi avrebbe tranquillamente potuto uccidermi durante questo duello…
Ma se era arrivato a rapire Amy, non poteva esserci nulla di buono sotto.
Ovviamente in condizione normali avrei rifiutato la sua sfida, ma ora…
 
Vedendomi esitare Finch mi incalzò:
 
«Allora? Non ti importa cosa succede alla tua amica?»
 
Mi fermai a pensare per un attimo.
 
«Stai bluffando. Se la uccidessi violeresti le regole e Skylark ti farebbe fuori…» tentai.
 
Ma l’espressione calma di Owen Finch non tremò:
 
«Non ho nulla da perdere.»
 
A queste parole il ragazzo premette il coltello sul collo della ragazza con più forza, ferendola e facendo sgorgare un piccolo rivolo di sangue. I gemiti soffocati di Amy resero la mia decisione molto facile.
 
«D’accordo, accetto la sfida. Se vinco non ti avvicinerai più ad Amy.»
 
Immediatamente la barriera magica si formò intorno a noi. Amy, liberata dalla presa di Finch, fu spinta all’esterno di essa.
 
«LIZZIE NO!» urlò disperata, battendo i pugni contro lo scudo magico.
 
«Non preoccuparti, non ho alcuna intenzione di perdere!» cercai di rassicurarla.
 
Ma non ero così confidente. Se Finch aveva deciso di sfidarmi doveva avere qualcosa in mente.
 
«Lizzie, mi dispiace… è tutta colpa mia!»
 
«Non importa Amy, ora vai a cercare Sophia!»
 
«NON POSSO LASCIARTI QUI DA SOLA CON LUI!»
 
«Va tutto bene, davvero. Vincerò. E se ha messo quella condizione al duello, dubito che voglia uccidermi.»
 
«Io…»
 
Ma alla fine mi diede retta e corse fuori dalla stanza.
Nel frattempo il conto alla rovescia era già quasi arrivato al termine.
 
“Devo vincere in una mossa!”
 
Se quel ragazzo intendeva scatenare qualche strano potere innato contro di me, non gliene avrei dato l’opportunità.
Dopo quel che aveva fatto passare ad Amy non intendevo andarci piano.
 
3
 
2
 
Concentrai un'enorme quantità di mana nella mia bacchetta.
 
1
 
«METEOR
 
 
Ma non successe nulla.
 
“Che diavolo?”
 
La tensione forse mi aveva fatto un brutto scherzo.
Quell’incantesimo non era decisamente facile da lanciare.
 
«Fireball
 
Niente.
 
“Proprio adesso la mia bacchetta deve fare scherzi?”
 
Dirottai il flusso di mana verso la mia mano libera.
 
«Icicle Crush
 
Niente da fare.
Era come se il mio mana fosse intrappolato dentro il mio corpo e non riuscisse ad uscirne.
 
Davanti ai miei inutili tentativi di lanciare degli incantesimi, Owen Finch era rimasto fermo a guardarmi, senza muoversi.
 
«Penso che tu ormai abbia capito… Se ti arrendi le cose saranno più facili sia per me che per te.»
 
“Merda…”
 
Non avrei potuto incontrare avversario peggiore.
Ad impedirmi di utilizzare la magia era senza dubbio il suo potere innato.
Davanti a lui non ero che una ragazzina indifesa…
 
«Arrendermi… non ci penso neanche!»
 
Sguainai la spada. Sapevo che sarebbe stato tutto inutile, ma avrei reso cara la pelle. Volevo resistere almeno finché Sophia non fosse arrivata. Magari mi avrebbe potuto dare qualche idea per sconfiggerlo.
 
Il volto di Finch non tradì alcuna emozione mentre liberava il suo spadone dal fodero.
 
“Si mette male…”
 
Intorno a me avevo ancora lo scudo di mana che avevo lanciato prima di entrare nella stanza, ma sarebbe stato inutile in un combattimento in mischia.
Feci del mio meglio per posizionare la mia spada al meglio, mentre il ragazzo mi caricava con la sua gigantesca lama.
Le nostri armi cozzarono e la mia volò via.
 
«AAAAH!» urlai dal dolore. L’impatto era stato terribile per i miei polsi.
 
Ora ero completamente scoperta.
 
“Sono morta…”
 
Era tutto finito.
Forse il ragazzo aveva messo quella condizione solo per darmi un falso senso di sicurezza.
 
Ma Finch non mi colpì con il suo spadone. Lasciò cadere la sua lama per terra e mi assestò un gancio dritto in faccia. Caddi a terrà.
Dopo qualche secondo intontita per via del colpo alla testa, iniziai a cercare di sollevarmi a fatica.
 
«Allora? Arrenderti per favore, non provo alcun piacere nel farti del male…»
 
Sputai del sangue per terra. Un paio dei miei denti tintinnarono sul pavimento.
 
«N-non mi a-rrenderò m-ai!» biascicai.
 
La mia resistenza era inutile, ma non volevo dargli quella soddisfazione.
Il ragazzo sembrò rassegnarsi e dopo un attimo mi sferrò un violento calcio alle costole.
Il dolore mi fece piegare in due e mi raggomitolai sul pavimento.
 
“Sono proprio inutile senza magia, uh?”

Riuscii a malapena a formulare quel pensiero.
 
Nel frattempo Finch si era spostato sopra di me.
Mi afferrò un braccio e me lo portò dietro la schiena.
 
“Cosa st-”
 
Iniziai a provare un dolore terribile.
 
«AAAAAAAH!»
 
Finch stava piegando il mio braccio con tanta forza che ero certa si sarebbe rotto da un momento all’altro.
 
“MI ARRENDO, MI ARRENDO!”
 
Ma solo urla di dolore sembravano voler uscire dalla mia bocca.
 
E poi ci fui un crack e il dolore fu così tanto che smisi di pensare.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Chillram9