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Alla prossima,
Mika
Il silenzio innaturale lentamente scema, lasciando il posto alla consapevolezza di essere vivi. (Koorime_yu)
Inconsciamente, forse, avevano temuto. Schiena a schiena, si erano detti che quella consistenza sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbero percepito. Quell’ultima, potente, sensazione di vicinanza e condivisione, che rendeva quella posizione drammaticamente perfetta.
Si erano detti, anche senza dirlo davvero, che sarebbero morti, così.
E invece quel buio prevaricante si era dissolto, il silenzio innaturale che aveva premuto sui loro timpani come un lieve e inquietante fischio era scemato. Li aveva accolti il ritrovato bosco, con i suoi suoni, il suo verde, la sua luce filtrante, con gli uccellini che riprendevano a cantare dopo l’immobilità. Li aveva accolti la vita, che avevano creduto perduta.
Arthur si ritrovò a sentire il lungo sospiro di tensione scemata di Merlin, che manteneva l’appoggio alla sua schiena e reclinava il capo sulla sua spalla, all’indietro.
Nitida e perfetta consapevolezza.
Merlin si ritrovò a stringere la mano destra di Arthur, che aveva lasciato la spada e si era allungata all’indietro, verso la sua.
Un silenzio di dita intrecciate, dove tutto era scemato, tutto era tornato, ma qualcosa, di così netto, era rimasto.