Di nuovo eccomi qua. Come state? Io sono un po’ in ansia perché devo dare nei mesi di giugno e luglio 3 esami: fisica, chimica e istologia. Scommetto che tra di voi c’è chi deve fare la maturità…beh, non è poi così difficile. E’ chiaro che molto dipende dai prof. E molto dipende dal carattere: se non si è troppo emotivi, come la sottoscritta ( che nonostante avesse portato una fantastica e praticamente perfetta tesina sui francobolli ha rovinato tutto perché troppo emozionata!) allora tutto andrà bene. Ma non bisogna parlare di scuola su questo sito. Leggete il settimo capitolo…particolarmente avvincente…credo…
Nient’altro che noi!
5 ANNO
Capitolo 7:
“Grifondoro contro Tassorosso!”
Il sabato mattina, quello
della partita Grifondoro-Tassorosso, la prima della stagione di Quidditch,
Harry si svegliò, consapevole di ciò che stava provando: una grande paura che
era molto simile alla paura per la primissima partita durante il suo primo anno
ad Hogwarts. Ma quello veramente agitato era Ron: lui non aveva mai giocato una
partita di Quidditch davanti tutta la scuola. Entrambi erano talmente nervosi
che a colazione non mangiarono assolutamente niente.
“Se non mangiate niente, non avrete le forze necessarie per
la partita.” disse Hermione.
“Beh, quando Harry doveva giocare la sua prima partita non
ha toccato cibo, eppure ha vinto alla grande, con una meravigliosa
prestazione!” esclamò Ron.
In quel momento arrivò Sirius: “Ehilà, ragazzi!”
“Ciao, Sirius!”
Sirius notò le facce un po’ abbattute di Harry e Ron.
Così chiese a Hermione: “Ma, cos’hanno? Sono troppo
silenziosi e vedo che non hanno mangiato niente.”
“Paura!”
“Paura per la partita?”
“Sì.Uno perché è la sua prima partita davanti tutta la
scuola e teme di fare brutta figura. L’altro perché è la sua prima partita da
capitano e sente su di sé tutta la responsabilità della squadra!”
“Ah, beh, Hermione…devi sapere che anche James era così ogni
volta che doveva giocare una partita. Quindi, non ti preoccupare per loro. Sono
due ragazzi robusti e forti: hanno energie a sufficienza anche se non fanno
colazione!”
Hermione sospirò: “D’accordo…mi arrendo!”
Sirius diede una pacca sulla spalla a Harry e a Ron e poi
andò a sedersi al tavolo degli insegnanti.
“Oh…non sono finite le visite!” esclamò Ginny.
Infatti arrivò Cho: “Harry! Ron!”
Harry e Ron si voltarono verso Cho: “Ciao!”
“Ron, stai bene?”
“Sì, perché?”
Harry lo fulminò con lo sguardo: stava per rovinare tutto!
“Non avevi mal di pancia l’altro giorno?”
“Ah…già! - esclamò Ron, ridendo imbarazzato - Vedi, mi è
passato completamente e quasi me ne stavo dimenticando!”.
Il cuore di Harry , che per un momento aveva cessato di
battere, riprese con un ritmo piuttosto irregolare a causa di Ron.
“Comunque Harry, volevo solo augurarti buona fortuna per
oggi!”
“Grazie!”
“Sono sicura che vincerete con te come capitano e
Cercatore!” disse Cho sorridendo.
Harry si sentì il viso in fiamme.
“Beh, adesso devo proprio andare. Ciao ragazzi!”
Quando Cho se ne andò, Harry disse: “Non pensavo che tifasse
per me!”
“Perché?” chiese Hermione.
“Perché Cedric era il capitano di Tassorosso…”
“E allora? Adesso…ci sei tu, o sbaglio?” esclamò Ron.
“Ma, Ron, ancora non penso che lei si sia ripresa del tutto
da quello che è successo l’anno scorso.”
“In ogni caso, hai fatto progressi, Harry!”
“Beh…forse…hai ragione, Ron!”
“Certo che ho ragione!”
Hermione sbuffò e Ron si voltò verso di lei con aria
emblematica: “Qualche problema?”
“Per niente!- esclamò lei e, rivolgendosi a Harry, chiese-
Harry, non dovresti richiamare la tua squadra e andare negli spogliatoi a
cambiarvi?”
“Già! Ehm…allora…Squadra, agli spogliatoi!”
“In bocca al lupo!” augurarono Hermione, Christine e Ginny a
Harry e Ron, che sorrisero nervosamente.
Harry notò che tutta la squadra era nervosa: forse erano
tutti preoccupati per il loro nuovo Portiere e anche per Harry, il capitano di
Grifondoro. Dopo essersi cambiati, c’era il consueto discorso pre-partita del
capitano e quindi Harry doveva incoraggiare la squadra con le sue parole. Tutti
lo stavano guardando con aria speranzosa e lui non voleva certo deluderli, era
in assoluto l’ultima cosa che avrebbe voluto fare. Un po’ di emozione,
comunque, venne fuori.
“Ok! Ragazzi, questa è la prima partita da quando Baston se
n’è andato. Con lui avremmo dovuto vincere la Coppa di Quidditch ogni anno, ma
la fortuna non ci ha assistito. Tutti sapevamo perfettamente che il più grande
sogno di Oliver era quello di vincere quella Coppa. Così abbiamo affrontato
allenamenti durissimi dal mattino presto alla tarda sera. Ma le nostre fatiche
sono state premiate e il sogno di Oliver, di stringere tra le mani la Coppa di
Quidditch, si è avverato. Ebbene, la squadra da allora è cambiata. Per Oliver,
quella che ha vinto due anni fa era la migliore squadra che Grifondoro abbia
mai avuto. Ma io penso che anche questa non sia da meno: con tre magnifiche
Cacciatrici, due Battitori straordinari e un Portiere infallibile, sono sicuro
che ci rifaremo di tutte quelle volte in cui la sfortuna ci ha perseguitato. So
che farete del vostro meglio per vincere e anch’io mi impegnerò a fondo.Tra di
noi siamo molto affiatati e questo è sicuramente un altro fattore importante.
Perciò, concludo con l’augurare ‘in bocca al lupo’ a tutti e…Forza Grifondoro!”
“FORZA GRIFONDORO!” ripeterono tutti gli altri.
Tutti e sette sembrarono aver riacquistato coraggio e
fiducia e un po’ di nervosismo se n’era andato.
Quando la squadra di Grifondoro, con la divisa scarlatta e
dorata, e la squadra di Tassorosso, con la divisa giallo canarino(ma se si
chiama Tassorosso, perché la divisa è giallo canarino?), entrarono in
campo, un boato si elevò dagli spalti. Fortunatamente il cielo era sereno e il
sole brillava alto nel cielo. La scuola sembrava divisa a metà dato che una
parte tifava per Tassorosso e un’altra per Grifondoro. La tensione in Harry
cominciò a farsi risentire: non aveva mai immaginato che il suo essere nervoso
per una partita di Quidditch potesse arrivare a tali livelli. Harry ebbe
addirittura l’impressione di tremare: ma questo non se lo poteva permettere,
altrimenti che figura ci avrebbe fatto davanti tutta la scuola, davanti ai suoi
amici, ma, soprattutto, davanti a Cho! Chissà se lei era tra il pubblico e se
se ne era accorta! Il fischio di Madama Bump lo allontanarono da quei pensieri
che gli stavano facendo venir voglia di scappare via per la vergogna. Tutti i
giocatori delle due squadre si alzarono in volo con le scope e la Pluffa, i
Bolidi e il Boccino d’Oro vennero liberati. Come saette, i Cacciatori di
Tassorosso iniziarono a passarsi la Pluffa, mentre Fred e George scagliavano i
pericolosi Bolidi verso gli avversari. Ron seguiva attentamente ogni movimento
della Pluffa e Harry scrutava dall’alto il campo in cerca del prezioso Boccino
d’Oro.
Chi commentava la partita era Lee Jordan, l’amico dei
gemelli Weasley:” Le magnifiche Cacciatrici di Grifondoro sono riuscite a
impossessarsi della Pluffa e si dirigono verso la porta di Tassorosso.
Ma…attenzione Alicia….un Bolide…fiuuu…fortunatamente il nostro Fred Weasley,
uno dei Battitori di Grifondoro, respinge prontamente il Bolide e lo indirizza
verso i Cacciatori di Tassorosso. Intanto Alicia Spinnett ha passato la palla a
Katie Bell che evita l’attacco di un Tassorosso e…segna! SI! Grande! Dieci a
zero per Grifondoro!”
Un grido di gioia si levò dagli spalti dove c’erano i tifosi
di Grifondoro.
“La partita riprende con Tassorosso che attacca: passaggi
molto precisi e rapidi tra i Cacciatori che si stanno avvicinando alla porta di
Grifondoro…si preparano a tirare…mi raccomando Ron…ecco il potente tiro e
…PARATA! Stupendo salvataggio da parte del nostro nuovo portiere, Ronald
Weasley!”
Ron aveva fatto davvero una bella parata e stava rilanciando
la Pluffa ad Angelina Johnson che si trovava più o meno a centrocampo. Ancora
una volta Grifondoro andava all’attacco con Alicia, Katie e Angelina, mentre Fred
e George allontanavano dai loro compagni i Bolidi. E ancora una volta le tre
Cacciatrici segnarono altri dieci punti per Grifondoro.
“Magnifico! Venti a zero per Grifondoro! E…guardate, Harry
Potter ha individuato il Boccino d’Oro e si è lanciato al suo inseguimento così
come il Cercatore di Tassorosso.”
Harry aveva intravisto il luccichio del Boccino, più o meno,
verso il centrocampo, molto vicino a terra. Si era tuffato in picchiata,
seguendo lo scintillio. Il Cercatore di Tassorosso gli stava alle calcagna
molto abilmente. Il Boccino d’Oro si levò in aria volando verso gli anelli di
Grifondoro, seguito dai due Cercatori e Harry riuscì anche a evitare un Bolide
che si trovava proprio sulla sua traiettoria. Ma questo non influì sulla sua
opera di inseguimento. Harry era ormai vicinissimo: allungò la mano e sfiorò le
ali del Boccino.
“Harry Potter sta per acchiappare il Boccino d’Oro, mentre
l’altro Cercatore viene fermato da un Bolide…avanti, vai Harry…vai!”
“Dai, più veloce…più veloce…” si ordinò Harry.
Il Boccino d’Oro fece un’improvvisa giravolta e Harry lo
seguì, facendo anch’egli una specie di giro della morte molto pericoloso che
lasciò tutti senza fiato, fino a quando non riuscì finalmente ad acchiappare il
Boccino d’Oro.
“SII!! Harry Potter ha afferrato il Boccino d’Oro dopo uno
spettacolare giro della morte! Grifondoro vince contro Tassorosso!” esclamò Lee
Jordan.
I giocatori di Grifondoro si avvicinarono a Harry e lo
abbracciarono.
“Sei stato straordinario, Harry!” gli disse Ron, quando
entrambi toccarono terra.
“Anche tu, Ron! Nella tua prima partita sei stato grande!”
Entrambi sorrisero, estremamente felici di come era andata
la prima partita della stagione. Molti studenti di Grifondoro entrarono in
campo, posizionandosi intorno alla loro squadra.Tra loro c’erano anche
Hermione, Christine e Ginny. Tutte e tre sembravano felici ma preoccupate.
“Ehilà, ragazze!” le salutò Ron.
“Harry…stai bene?” gli chiese Hermione ansiosa.
“Certo che sì! Perché?”
“E mi chiedi perché?! Dopo quel…pericoloso…giro della morte!
Oh, è stato terribile!”
“Terribile?! Ma, Hermione…è stato semplicemente
straordinario!!” ribatté Ron.
“Ron, insomma, un giro della morte è pur sempre un giro
della morte!” disse Christine.
“Già, e Harry è Harry! Lui riesce a fare tutto!”
“Se si tratta di Quidditch!!” precisò Harry.
Hermione era, comunque, ancora molto turbata e Harry lo capì
dalla sua espressione.
“Scusatemi, non volevo farvi preoccupare!” disse Harry.
Hermione annuì e sorrise quasi a forza.
“Bene, bene, dopo le varie scuse, che ne dite della mia
performance?” chiese Ron.
Le tre ragazze si guardarono come se preferissero non
parlarne. Ron inarcò le sopracciglia con aria spaventata.
“Non vi sono piaciuto? Ho…forse…fatto schifo?”
Hermione e Christine chinarono il capo, imbarazzate, mentre
Ginny, come se facesse finta di niente, girò la testa altrove. Ron guardò Harry
cercando, almeno da lui, conforto. Poi Hermione, Christine e Ginny scoppiarono
improvvisamente a ridere. Harry e Ron le guardarono stupiti.
“M-ma…ma…che significa?” balbettò Ron.
“Ron…era solo uno scherzo…” esclamò Christine tra le risate.
“U-uno scherzo?”
“Sì, non è vero che hai fatto schifo, anzi sei stato
straordinario!!”
La bocca di Ron si aprì involontariamente e lui guardò
Christine con aria adorante: “Dici sul serio…Christine?”
“Certo, Ron!”
Ron le prese le mani, stringendole al petto, e, con occhi
brillanti, le disse: “Grazie…se non ti fosse piaciuta la mia performance oggi,
non so cosa avrei fatto!”
Christine sorrise imbarazzata e poi, delicatamente, si
liberò dalla presa di Ron.
Hermione e Ginny continuavano a ridere e Ron si voltò verso
di loro, fulminandole con lo sguardo: “Beh, si può sapere perché state
continuando a ridere?”
Hermione cercò di calmarsi un po’: “Avresti dovuto vedere
che faccia hai fatto prima!! Era troppo divertente!”
“Divertente, eh?!- poi rivolto a Harry- Anche tu lo trovi
divertente?…Harry?”
Ma Harry aveva visto Cho con i suoi quattro amici che si
stavano dirigendo verso di lui.
Ron capì dove lo sguardo e i pensieri dell’amico erano diretti:
“Ok…ho recepito il messaggio!!Ehm…andiamo ragazze!”
E, andandosene, trascinò con sé anche Hermione, Christine e
Ginny.
“Harry!” esclamò Cho correndo verso di lui.
Harry sorrise raggiante: “Ciao Cho!”
“Complimenti! E’ stata una partita straordinaria!”
“Grazie! Sono contento che tu sia venuta a vedere la
partita!”
“Non potevo mancare alla tua prima partita da capitano!”
Harry arrossì, ma Cho non se ne accorse perché arrivarono i
suoi amici.
“Ragazzi, vi presento il capitano di Grifondoro, Harry
Potter!”
La ragazza bionda dell’altra volta gli strinse la mano:
“Ciao, Harry! Io sono Deborah, per gli amici Debbie!” (non pensate che
questo nome mi piace, ma ho dovuto usarlo perché era troppo adatto a lei! Lo
stesso vale per gli altri tre che state per conoscere! Leggete, leggete!)
Harry, così, conobbe tutti e quattro gli amici di Cho: la
seconda ragazza, dai capelli lunghi, rossi e ondulati, alta quanta Deborah e
molto snella, si chiamava, invece, Jessica; Stephan era un ragazzo alto e
robusto, con capelli biondo scuro a spazzola e, a quanto aveva capito Harry,
era il ragazzo di Deborah; infine c’era Jordan, il ragazzo di Jessica, alto
quanto Harry, con capelli corti castani. Da come si erano presentati,
sembravano tutti quanti molto simpatici. Harry però aveva una strana sensazione
e non sapeva di cosa si trattasse: l’unica cosa di cui era sicuro era che
quella sensazione era comparsa quando li aveva intravisti a Hogsmeade, con Cho
ai Tre Manici di Scopa.
“Gran bella partita, Harry!” esclamò Jordan.
“Sì, e che straordinario giro della morte!” commentò
Stephan.
“E’ vero, il tuo giro della morte è stato stupefacente!”
aggiunse Cho.
“Ah già! Quel giro della morte ha fatto spaventare alcune
mie amiche, soprattutto Hermione!” esclamò Harry sorridendo.
I cinque Corvonero si guardarono come se fossero stati
infastiditi da quel nome.
“Per caso…Hermione Granger, la secchiona?” azzardò Jessica.
“Sì, perché?” chiese Harry con uno sguardo perplesso.
“Sei amico di una mezzosangue?!” esclamò Deborah, con un
leggero tono di indignazione.
Harry inarcò le sopracciglia: “Sì, Hermione è una delle mie
più care amiche e proprio per questo ti pregherei di non chiamarla in quel
modo!”
“Ehm…sì, certo! Ragazzi perché non andate? Vi raggiungo tra
poco!” disse Cho imbarazzata.
“OK! Ci vediamo dopo, Cho! E’ stato un piacere conoscerti,
Harry!” esclamò Stephan.
“Ciao!” disse Harry un po’ rabbuiato.
Ecco cos’era quella sensazione strana di prima: a quei
quattro non piacevano i figli di Babbani. Eppure questa era una cosa più da
Serpeverde che da Corvonero.
Non appena rimasero soli, Cho gli chiese timidamente: “Ti
sei arrabbiato per quello che hanno detto?”
“Senti, tre anni fa, quando Malfoy la chiamò così per la
prima volta, lei ci rimase molto male. Adesso questo la lascia completamente
indifferente. Tuttavia non mi piace che qualcuno la chiami così. Lo trovo da
ignoranti.”
“Ok,ok!! Ti chiedo scusa da parte loro!”
Harry annuì: questa volta, nel sentire Hermione chiamata
‘mezzosangue’, Harry si sentì diverso rispetto a tre anni prima. Gli aveva dato
più fastidio: infatti, avrebbe voluto rispondere più duramente a Deborah, ma
c’era Cho e lui non voleva litigare con una delle migliore amiche della ragazza
di cui si era invaghito. Seguì un alquanto imbarazzante silenzio tra
Harry e Cho. Poi fu Harry a parlare, seppur balbettando leggermente:
“Co-così…ehm…hai tifato per me…no, volevo dire per noi…”
“Hai detto bene, Harry. Ho tifato per te!” disse lei
sorridendo dolcemente.
“Davvero?”
“Certo, per chi avrei dovuto tifare?”
“Beh…spero che non ti arrabbierai se te lo dico, ma, vedi,
io pensavo che tu avresti tifato per…”
“Tassorosso?” intervenne lei.
Harry annuì debolmente: “Ce-cedric era il capitano di
Tassorosso!”
Cho sospirò: “Ascolta, Harry. Cedric è stato il mio primo
grande amore, ma è morto. Io lo ricorderò per sempre, farò tesoro di quel
sentimento che provavo per lui. La vita, però, continua e io sono ancora molto
giovane. Penso che anche Cedric lo vorrebbe: intendo…non rimanere troppo legata
al passato!!”
“Hai ragione!”
“Quindi la prima cosa da fare è cercare nuovi amici. Tu…vuoi
essere mio amico?”
“Oh, ma certo! Io voglio essere amico tuo! Esserti vicino
nei momenti difficili e in ogni altro momento della giornata per me sarebbe un
grande onore!”
Gli occhi di Cho erano diventati lucidi…Harry con le sue
parole l’aveva fatta commuovere.
“Mi dispiace di non avere un fazzoletto da offrirti!”
“Non ti preoccupare, Harry!” esclamò Cho asciugandosi gli
occhi.
“Credo di dover andare, adesso.” disse Harry.
“Sì, anch’io!”
“Allora, ci vediamo martedì!”
“Ciao, Harry!”
“Ciao!” disse Harry prima di voltarsi e allontanarsi.
Ma Cho lo chiamò nuovamente: “Harry?”
“Sì?”
“Volevo solo dirti grazie!”
“Per cosa?”
“Per quello che hai detto!”
Harry le sorrise e poi se ne andò. Posò la sua Firebolt al
sicuro, ma, dopo quello che era successo, anzi, dopo quello che Cho gli aveva
detto, non aveva voglia di tornare subito nella sala comune di Grifondoro.
Aveva bisogno di riflettere…Così si cambiò e andò a fare una passeggiata: si
avvicinò al laghetto vicino al castello. Era una bella giornata e il sole si
rifletteva sull’acqua. Si sedette sulla riva del lago, pensando a Cho.
Improvvisamente sentì qualcuno ridere: proveniva da dietro l’albero. Andò a
sbirciare e vide Hermione appoggiata al tronco dell’albero che giocava con Grattastinchi.
“Hermione?!” esclamò Harry uscendo allo scoperto.
“Oh…ciao, Harry!”
“Che fai di bello?” le chiese Harry, sedendosi accanto a
lei.
“Stavo giocando con Grattastinchi. E’ stupendo quando ti fa
le fusa: ti si strofina contro e ti fa il solletico.- disse lei sorridendo e
accarezzando dolcemente sul collo il gatto rosso- Tu, invece, che ci fai qui?”
“Ehm…non avevo voglia di andare in sala comune, così ho
deciso di fare una passeggiata.”
“Scusa se insisto, ma c’è qualche motivo più valido per cui
tu te ne stai da solo, evitando i festeggiamenti per la vostra vittoria?”
Harry aprì la bocca per rispondere, ma non riuscì a dire
niente.
“Lo so che è successo qualcosa! Si capisce dal tuo sguardo:
sei così…imbambolato!!”
“E va bene, hai ragione, Hermione. Allora…Cho è venuta a
complimentarsi con me e con lei c’erano anche i suoi amici, che mi ha
presentato.- esitò un attimo perché non sapeva se dirle come quei quattro
l’avevano chiamata oppure no…forse era meglio evitare- Comunque, lei mi ha
detto che oggi ha tifato per me e, quando io le ho detto che pensavo tifasse
per Tassorosso, lei ha risposto dicendomi che non voleva rimanere legata al
passato.”
“In che senso?” chiese Hermione perplessa.
“Cedric era il capitano di Tassorosso. Ma lei, pur volendo
conservare il sentimento d’amore che provava per lui, vuole continuare a
vivere, anche perché ha solo 16 anni. E per prima cosa vuole farsi dei nuovi
amici, primo fra tutti, il sottoscritto!”
“Aahh…capisco…”disse Hermione acquisendo un’espressione
malinconica.
“Io le ho detto che sarebbe stato un onore per me essere suo
amico e lei si è commossa! Capisci, il tuo piano sta funzionando! Grazie,
Hermione.”
Hermione annuì senza dire niente. Però, osservandola
attentamente, Harry capì che qualcosa non andava.
Così le chiese, con voce pacata: “C’è qualcosa che non va?”
Hermione scosse la testa.
“Non ci credo. Guarda che anch’io ti conosco
bene…esattamente come tu conosci bene me e sono sicuro che c’è qualche
problema.”
“Lo vuoi proprio sapere?”
“Ma certo!”
Hermione prese tra le braccia Grattastinchi e si alzò in
piedi, voltandosi verso Harry.
“Ebbene, vuoi sapere come finirà questa storia?”
“Quale storia?”
“Quella tra te e Cho!”
Anche Harry si alzò in piedi perché l’argomento si stava
facendo interessante e voleva essere sicuro di capire tutto alla perfezione:
“Vai avanti.”
“Adesso tu sei il suo nuovo ‘amico’, no? Ma è chiaro che,
sia tu sia Cho, vogliate qualcosa che va ben oltre la semplice amicizia.”
“Cho non sta cercando un ragazzo, ma solo un semplice
amico.”
“Questo è quello che vedrebbe un ragazzo. Fidati di quello
che è comunemente conosciuto come ‘intuito femminile’! Tu sei innamorato di
lei; Cho sta cercando qualcuno che sia carino, dolce e gentile con lei…e io
penso che tu possieda tutte queste qualità. Credimi, voi due finirete col
mettervi insieme molto presto.”
“E sarebbe questo il problema?” chiese Harry che non capiva
dove Hermione volesse andare a parare.
“Certo che no. Tu puoi benissimo diventare il suo nuovo
boyfriend, ma il problema è che rimarrete così travolti l’uno dall’altra…che tu
ti allontanerai dai tuoi amici: alla fine sarai talmente preso da lei che ti
dimenticherai di Ginny, di Christine e anche di Ron e di me!”
“Ma che cosa dici? Non potrei mai dimenticarmi dei miei
migliori amici, soprattutto di te e di Ron.”
“Harry, sono sicura che andrà a finire così. Non avrai più
tempo da dedicarci!”
“Come fai ad esserne sicura?”
“Oh, ma si capisce già adesso: da come ti comporti ogni
volta che ti passa accanto, da come rimani con la testa fra le nuvole se solo senti
il nome ‘Cho’… Se eri così fino ad adesso che eri un semplice compagno di
scuola, cosa credi che accadrà adesso che sei il suo nuovo amico o quando lei
capirà che le piaci moltissimo e che non può fare a meno di te?!”
A Harry era sembrato che Hermione avesse gli occhi lucidi
mentre diceva quelle cose…ma perché? Forse aveva davvero paura di perdere il
suo migliore amico. Solo in quel momento Harry si rese conto di quanto lui e
Ron fossero importanti per Hermione. Da una parte questo gli fece molto piacere;
ma dall’altra parte Harry si chiedeva perché lei avesse così poca fiducia nella
sua amicizia.
“A-adesso devo proprio andare…” disse Hermione e corse via.
Harry si sedette per terra e si passò una mano tra i
capelli. Pensò che, molto probabilmente, Hermione avesse ragione e lui non
aveva mai pensato a questa possibilità. Forse se lui e Cho si fossero messi
insieme, Harry si sarebbe allontanato veramente da Christine, Ginny, da Ron e
da Hermione.
“Un penny per i tuoi pensieri, Harry!” esclamò una voce all’improvviso.
Harry alzò lo sguardo alla ricerca di chi aveva parlato e
vide Sirius.
“Ciao, Sirius!”
Sirius si sedette per terra accanto a lui: “Ti ho cercato
dappertutto. Volevo farti i complimenti! Una gran bella partita! Sei stato
davvero in gamba!!”
“Grazie.” disse Harry non molto entusiasta.
“Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene!!”
“Già!!”
Harry sentiva che Sirius lo stava osservando, infatti
quest’ultimo gli chiese: “Allora, qual’ è il problema?”
Il ragazzo si voltò verso di lui, un po’ sorpreso: “Ehm…”
“Se ti stai chiedendo come ho fatto a capire che hai un
problema, la risposta è semplice: sei uguale a tuo padre e lui aveva sempre
questa espressione quando c’era qualcosa che non andava con Lily. Allora,
dimmi, hai qualche problema con una ragazza?”
“Sì, ma non in quel senso.”
“E chi è? Hermione?”
Harry annuì: “Vedi, è qualcosa che riguarda me, ma è stata
lei a tirar fuori la questione.”
“Che sarebbe…”
“Cho Chang…ehm…la ragazza che mi…ehm…”
“Che ti piace e che, se non sbaglio, era anche la ragazza di
Cedric.”
“Appunto! Lei è la mia nuova amica. Ma quando
Hermione lo ha saputo, mi ha detto una cosa: secondo lei, se io mi mettessi
insieme a Cho, mi allontanerei dai miei migliori amici.”
Sirius annuì: “Beh, tu ci tieni molto ai tuoi amici, non è così,
Harry?”
“Ma è chiaro! Hermione e Ron sono stati i miei primi veri
amici. Sono importantissimi per me!”
“Io credo che Hermione tenga a te almeno quanto tu tieni a
lei e a Ron.”
“Beh, questo lo avevo capito.”
“E avevi capito che ha paura di perderti come amico?”
“Ma certo e mi fa molto piacere.”
“Ora che lo sai, dovresti rassicurare i tuoi amici. Insomma
devi far capire loro che, anche se avrai una relazione con Cho, questa non
influirà con la vostra amicizia!”
Harry sorrise: “Grazie, Sirius!”
“Bene, adesso devo andare!”
“Parti?”
“Sì, devo raggiungere…ehm…”
“Rachel?”
“Eh…già! Poi, ci rivedremo a Natale!”
“Ok!”
Harry era felice al pensiero che avrebbe passato un Natale
lontano da Hogwarts: non che i Natali passati al castello con Ron e Hermione
fossero stati noiosi o quant’altro. Ma quello sarebbe stato diverso perché
Harry considerava già Sirius e Rachel una vera famiglia…il suo primo Natale in
famiglia.
“Ma te ne andrai ancora con Fierobecco?” chiese Harry.
“Oh, no. Silente mi ha dato un permesso speciale per
smaterializzarmi da Hogwarts!”
“Capisco!”
“Non saprei dove mettere Fierobecco…sai, devo anche andare
dai tuoi zii!”
Harry sgranò gli occhi: “Che…che cosa?”
“Sì e…in effetti, tu pensi che i tuoi zii mi lasceranno
prendere le tue cose a casa loro?”
“Ehm…forse…Ma devi proprio? In fondo non ci sono tante
cose!” esclamò Harry convinto che quella non fosse una bella idea.
“Sì, Harry. Tanto loro sanno già che verrai a vivere con noi
e, poi, a casa mia Rachel ha già preparato una stanza per te!”
“Davvero? Una vera stanza tutta per me?”
Il pensiero che avrebbe avuto una stanza tutta per lui fece
dimenticare a Harry il problema degli zii.
“Certo! Una camera molto spaziosa con una bella vetrata e un
bagno tutto per te!”
“Wow! Ma quanto è grande casa tua?”
“Diciamo che è molto grande, ma anche accogliente. E,
comunque, la vedrai tra due mesi, no?”
“Non vedo l’ora! Ah…se i miei zii non ti lasciano
entrare…costringili con la forza!”
“Oh no, Harry! Basterà
dire loro che sono il tuo padrino, quello che è stato in prigione per 12 anni,
ma che è stato riconosciuto innocente fino a prova contraria!”
“Come vuoi!”
Beh, Harry…-Sirius
si alzò in piedi- Devo proprio andare adesso! Chissà se mi ricordo come ci si
smaterializza!”
“Ma…non ci si può…”
“Silente mi ha dato il permesso di farlo. Ha fatto una
specie di incantesimo per permettermi di smaterializzarmi!” disse Sirius.
Harry si alzò in piedi: “Allora…ci vediamo per Natale.”
“Mi raccomando, studia, fai il bravo, non ti cacciare nei
guai e non fare stragi di cuori!” gli disse Sirius scompigliandogli i capelli
con la mano.
“Non ti preoccupare!”
“Salutami Ron, Hermione e le altre due ragazze…come si
chiamano…Christine e Ginny?”
Harry annuì e poi strinse la mano che Sirius gli stava
porgendo.
“Ciao, Harry!”
“Ciao, Sirius!”
Così Sirius scomparve nel nulla e Harry rimase da solo.
Decise di andare nella sala comune. Gli studenti di Grifondoro stavano
festeggiando la prima vittoria della loro squadra. Come al solito, Fred e
George avevano, come dicevano loro, ‘preso in prestito’ un po’ di viveri dalla
cucina. Harry cercò i suoi amici e li vide seduti sul divanetto vicino al
camino, ma Hermione non c‘era.
“Ehi, Harry!” lo chiamò Ron.
Harry si avvicinò a loro, cercando con lo sguardo Hermione.
“Mangia qualcosa, Harry!” esclamò Fred.
“No, grazie. Non ho fame!”
“Dai, sei il nostro capitano. Te lo meriti!” disse George.
“Dico sul serio, non ho fame! Piuttosto…sapete dov’è
Hermione?”
“Perché non provi a girarti?” gli consigliò Christine.
Harry si voltò: Hermione era seduta accanto alla finestra,
con Grattastinchi sul grembo. Stava osservando Harry, ma quando i loro sguardi
si incrociarono, arrossì e si girò dall’altra parte. Harry si avvicinò e si
sedette accanto a lei. Grattastinchi stava dormendo beatamente, mentre Hermione
lo accarezzava.
“A-ehm…Hermione, posso dirti una cosa?”
La ragazza annuì, evitando accuratamente di guardare Harry
negli occhi.
“Ok, senti. Tu sei mia amica da tanto tempo, ormai. Io, te e
Ron ne abbiamo passate tante insieme. Abbiamo vissuto insieme momenti che non
dimenticherò mai…come non dimenticherò mai né Ron né te. Te lo assicuro,
Hermione, non accadrà mai!”
Hermione si voltò verso Harry con uno sguardo che a lui
parve leggermente addolcito.
“Forse hai ragione a dire che, se io e Cho ci mettessimo
insieme, la nostra relazione toglierà un po’ di quel tempo che di solito dedico
a voi. Ma, sicuramente, non interferirà con la nostra amicizia. Non mi farà
scordare dei miei migliori amici. Mai!”
Hermione gli rivolse uno sguardo emblematico, dando
l’impressione di non credere ancora alle parole di Harry.
“Oh, suvvia, Hermione. La tua amicizia è importantissima per
me e non voglio perderla. E poi…un’amicizia si basa sulla fiducia…tu ti fidi di
me, vero?”
Hermione aprì leggermente la bocca per dire qualcosa e
Harry, in attesa di una risposta, alzò le sopracciglia. Hermione annuì
debolmente.
“Ok, ok, Harry! Ti credo,
mi fido di te e guai a te se non mantieni la tua parola!” esclamò lei,
decidendosi a sfoggiare uno dei suoi più bei sorrisi.
“Cercherò di fare del mio meglio!- disse Harry, ricambiando
il sorriso- Allora, amici come prima?”
“Oh, ma certo! Io e te saremo sempre amici! E’ solo che tu,
Ron, Christine e Ginny siete così importanti per me, soprattutto adesso, e io
non voglio che niente cambi tra noi. E, invece, Cho…io…ho paura che lei possa
cambiare il nostro rapporto.”
Harry le prese la mano cercando di essere il più
rassicurante possibile: “Non temere. Qualunque cosa accada, la nostra amicizia
non finirà mai! L’importante è che entrambi ci crediamo profondamente, ok?”
“Mais oui, mon ami!”
“Francese ?“
“Sì, bravo !“
“Harry ! Hermione- li chiamò Ron- Dai, venite
qui !“
“Ci conviene andare.” disse Hermione.
“Già!”
Harry fece per alzarsi, ma Hermione lo trattenne per dargli
un leggero, quasi sfiorato, bacio sulla guancia: “Grazie Harry!”
Hermione raggiunse gli altri, ma Harry rimase ancora seduto
e un po’ scosso da quello che era appena successo: Hermione l’aveva fatto di
nuovo e lui, neanche questa volta, era riuscito a fare qualcosa. Ma, a pensarci
bene, cosa voleva fare? In fondo era solo un bacio sulla guancia. Che male gli
poteva fare il bacio di un’amica?
“Ehi, Harry! Ti vuoi muovere?” esclamò Ron, facendo tornare
Harry alla realtà.
Harry sospirò e raggiunse i suoi amici. La festa continuò
fino alle dieci di sera quando Hermione, in veste di Prefetto, disse che era
ora di andare a dormire. Così tutti gli studenti di Grifondoro, seppur
controvoglia, salirono nei loro dormitori. Harry aveva notato che, sotto il
controllo del nuovo Prefetto, tutti erano diventati molto più ubbidienti,
perfino Fred e George: anche con quell’aspetto dolce e rassicurante, Hermione
riusciva a mantenere una certa autorità.
Dopo aver dato la buonanotte a Hermione, Christine e Ginny,
Harry e Ron andarono a letto. Dopo una ventina di minuti, in cui Harry fece di
tutto per addormentarsi…
“Ehm…Ron…dormi? “ chiese
Harry mettendosi seduto.
Aveva un dubbio in testa e voleva a tutti i costi che
qualcuno glielo chiarisse, perché non lo stava facendo dormire.
Ron si voltò verso Harry e, un po’ assonnato, disse : “
Secondo te?“
“Oh…allora ti posso fare una domanda?“
“Spara !“
“Tu pensi che gli amici si possono…ehm…scambiare dei baci?“
“Oh, Harry. Se volevi un bacio da me, bastava chiederlo. Ti
avrei accontentato perché sei mio amico, altrimenti…avresti dovuto farne a
meno. Quante volte te lo devo ripetere che non sei il mio tipo?!” esclamò Ron
che, pur essendo assonnato, era tuttavia abbastanza sveglio per una delle sue
battute umoristiche.
Harry lo guardò rassegnato e si sdraiò sul letto: “Lascia
stare!”
“No, no, Harry! Dai…che
tipo di baci?”
“Sulla guancia!”
“Direi proprio di sì! Un innocente, puro, casto bacio sulla
guancia non necessariamente richiede implicazioni d’amore. Può benissimo essere
un semplice gesto d’affetto, per esempio, tra due amici.”
Harry sospirò, sollevato da ciò che Ron aveva appena detto.
“Grazie, Ron!”
“Pensa che in America, anche tra amici dello stesso sesso,
si danno baci sulle labbra!!”
“Di-dici sul serio?” chiese Harry turbato.
“Sì, sì! E, sinceramente, li invidio. Pensa…se fossimo in
America e se Christine mi desse un bacio come amica al giorno…aahh…”
“Torna a dormire!”
“Ehi no, aspetta! Chi è che ti ha dato un bacio?”
Harry arrossì: non sapeva se dirgli o no che era stata
Hermione.
“Allora? Chi è? Se è Christine, io ti ammazzo!!” esclamò Ron
un po’ agitato.
“Ok, calmati, Ron! Non è stata lei! E’ stata…Hermione.”
“Hermione?! Ti ha dato un bacio come quello che ti ha dato
in stazione alla fine della scuola?!”
Harry annuì.
“E non immagini perché l’abbia fatto?” gli chiese Ron.
“Beh, avevamo discusso riguardo un problema sulla nostra
amicizia e ci eravamo appena riconciliati…quindi, immagino che lo abbia fatto
per dimostrarmi concretamente quanto ci tiene alla mia amicizia.”
Ron assunse un’aria un po’ scettica e disse: “Ehm…sì,
certo…continua a dormire, Harry! Buonanotte!”
Harry non capì perché Ron fosse rimasto così scettico dalle
sue parole. Tuttavia non riusciva a pensare più a niente. Era stata una
giornata faticosa e quello che voleva fare adesso, più di ogni altra cosa, era
dormire!
“Buonanotte, Ron!” e si addormentò.
Che ne pensate? Vi è piaciuta la partita? Beh…comunque, nel
prossimo capitolo ci saranno grandissime novità…novità in parte inattese,
completamente inattese…ma non vi voglio svelare quali. Vi dico solo che il
titolo è “Una nuova coppia ad Hogwarts!”…ed è tutto! Piuttosto voi cosa ne
pensate delle fanfic sulle coppie come Draco/Hermione, Draco/Harry o
Remus/Sirius. Personalmente non le gradisco molto, comunque ognuno ha il
diritto di scrivere quello che vuole.
Ringrazio come al solito tutti quelli che leggono e che
quelli che recensiscono.
Per maripotter: hai fatto sorgere un dubbio a me e a mia
sorella con quella rivelazione. Come fa Dan a sapere che Emma ha sempre l’alito
fresco? Quanto le sta vicino? EH?? Comunque, non vedo l’ora di leggere una tua
fanfic su Sirius!
Per marco: su chi ha puntato gli occhi Draco? Io lo so, ma
non lo dico adesso. Forse hai ragione per Ginny: quando l’ho scritta non mi
ricordavo se anche lei era stata informata riguardo a Sirius alla fine del
quarto libro. Comunque…non puoi pretendere che mi ricordi certe cose, ho già
una certa età!
Per Hermione4ever: grazie per essere passata a leggere la
mia storia. Non appena ho tempo vengo a leggere le tue storie!!
Per Elizabeth Potter: grazie mille anche a te. È bello
vedere che ad ogni capitolo si aggiungono nuovi lettori. Continua a seguirmi!
Per Stellinax: non ho capito se ti è piaciuta l’idea di un
Sirius fidanzato con una ragazza…per il resto, in quella biblioteca ne
succederanno di tutti i colori. Aspetta e vedrai!