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Autore: Kia85    28/05/2005    11 recensioni
Gli ultimi tre anni di Harry e Hermione a Hogwarts: scopriranno l'importanza dell'amicizia, della famiglia e anche che, probabilmente, ciò che provano l'uno per l'altra e molto più profondo e complesso e li aiuterà a superare numerosi ostacoli.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Di nuovo eccomi qua. Come state? Io sono un po’ in ansia perché devo dare nei mesi di giugno e luglio 3 esami: fisica, chimica e istologia. Scommetto che tra di voi c’è chi deve fare la maturità…beh, non è poi così difficile. E’ chiaro che molto dipende dai prof. E molto dipende dal carattere: se non si è troppo emotivi, come la sottoscritta ( che nonostante avesse portato una fantastica e praticamente perfetta tesina sui francobolli ha rovinato tutto perché troppo emozionata!) allora tutto andrà bene. Ma non bisogna parlare di scuola su questo sito. Leggete il settimo capitolo…particolarmente avvincente…credo…

 

 

Nient’altro che noi!

 

5 ANNO

Capitolo 7: “Grifondoro contro Tassorosso!”

 

Il sabato mattina, quello della partita Grifondoro-Tassorosso, la prima della stagione di Quidditch, Harry si svegliò, consapevole di ciò che stava provando: una grande paura che era molto simile alla paura per la primissima partita durante il suo primo anno ad Hogwarts. Ma quello veramente agitato era Ron: lui non aveva mai giocato una partita di Quidditch davanti tutta la scuola. Entrambi erano talmente nervosi che a colazione non mangiarono assolutamente niente.

“Se non mangiate niente, non avrete le forze necessarie per la partita.” disse Hermione.

“Beh, quando Harry doveva giocare la sua prima partita non ha toccato cibo, eppure ha vinto alla grande, con una meravigliosa prestazione!” esclamò Ron.

In quel momento arrivò Sirius: “Ehilà, ragazzi!”

“Ciao, Sirius!”

Sirius notò le facce un po’ abbattute di Harry e Ron.

Così chiese a Hermione: “Ma, cos’hanno? Sono troppo silenziosi e vedo che non hanno mangiato niente.”

“Paura!”

“Paura per la partita?”

“Sì.Uno perché è la sua prima partita davanti tutta la scuola e teme di fare brutta figura. L’altro perché è la sua prima partita da capitano e sente su di sé tutta la responsabilità della squadra!”

“Ah, beh, Hermione…devi sapere che anche James era così ogni volta che doveva giocare una partita. Quindi, non ti preoccupare per loro. Sono due ragazzi robusti e forti: hanno energie a sufficienza anche se non fanno colazione!”

Hermione sospirò: “D’accordo…mi arrendo!”

Sirius diede una pacca sulla spalla a Harry e a Ron e poi andò a sedersi al tavolo degli insegnanti.

“Oh…non sono finite le visite!” esclamò Ginny.

Infatti arrivò Cho: “Harry! Ron!”

Harry e Ron si voltarono verso Cho: “Ciao!”

“Ron, stai bene?”

“Sì, perché?”

Harry lo fulminò con lo sguardo: stava per rovinare tutto!

“Non avevi mal di pancia l’altro giorno?”

“Ah…già! - esclamò Ron, ridendo imbarazzato - Vedi, mi è passato completamente e quasi me ne stavo dimenticando!”.

Il cuore di Harry , che per un momento aveva cessato di battere, riprese con un ritmo piuttosto irregolare a causa di Ron.

“Comunque Harry, volevo solo augurarti buona fortuna per oggi!”

“Grazie!”

“Sono sicura che vincerete con te come capitano e Cercatore!” disse Cho sorridendo.

Harry si sentì il viso in fiamme.

“Beh, adesso devo proprio andare. Ciao ragazzi!”

Quando Cho se ne andò, Harry disse: “Non pensavo che tifasse per me!”

“Perché?” chiese Hermione.

“Perché Cedric era il capitano di Tassorosso…”

“E allora? Adesso…ci sei tu, o sbaglio?” esclamò Ron.

“Ma, Ron, ancora non penso che lei si sia ripresa del tutto da quello che è successo l’anno scorso.”

“In ogni caso, hai fatto progressi, Harry!”

“Beh…forse…hai ragione, Ron!”

“Certo che ho ragione!”

Hermione sbuffò e Ron si voltò verso di lei con aria emblematica: “Qualche problema?”

“Per niente!- esclamò lei e, rivolgendosi a Harry, chiese- Harry, non dovresti richiamare la tua squadra e andare negli spogliatoi a cambiarvi?”

“Già! Ehm…allora…Squadra, agli spogliatoi!”

“In bocca al lupo!” augurarono Hermione, Christine e Ginny a Harry e Ron, che sorrisero nervosamente.

Harry notò che tutta la squadra era nervosa: forse erano tutti preoccupati per il loro nuovo Portiere e anche per Harry, il capitano di Grifondoro. Dopo essersi cambiati, c’era il consueto discorso pre-partita del capitano e quindi Harry doveva incoraggiare la squadra con le sue parole. Tutti lo stavano guardando con aria speranzosa e lui non voleva certo deluderli, era in assoluto l’ultima cosa che avrebbe voluto fare. Un po’ di emozione, comunque, venne fuori.

“Ok! Ragazzi, questa è la prima partita da quando Baston se n’è andato. Con lui avremmo dovuto vincere la Coppa di Quidditch ogni anno, ma la fortuna non ci ha assistito. Tutti sapevamo perfettamente che il più grande sogno di Oliver era quello di vincere quella Coppa. Così abbiamo affrontato allenamenti durissimi dal mattino presto alla tarda sera. Ma le nostre fatiche sono state premiate e il sogno di Oliver, di stringere tra le mani la Coppa di Quidditch, si è avverato. Ebbene, la squadra da allora è cambiata. Per Oliver, quella che ha vinto due anni fa era la migliore squadra che Grifondoro abbia mai avuto. Ma io penso che anche questa non sia da meno: con tre magnifiche Cacciatrici, due Battitori straordinari e un Portiere infallibile, sono sicuro che ci rifaremo di tutte quelle volte in cui la sfortuna ci ha perseguitato. So che farete del vostro meglio per vincere e anch’io mi impegnerò a fondo.Tra di noi siamo molto affiatati e questo è sicuramente un altro fattore importante. Perciò, concludo con l’augurare ‘in bocca al lupo’ a tutti e…Forza Grifondoro!”

“FORZA GRIFONDORO!” ripeterono tutti gli altri.

Tutti e sette sembrarono aver riacquistato coraggio e fiducia e un po’ di nervosismo se n’era andato.

Quando la squadra di Grifondoro, con la divisa scarlatta e dorata, e la squadra di Tassorosso, con la divisa giallo canarino(ma se si chiama Tassorosso, perché la divisa è giallo canarino?), entrarono in campo, un boato si elevò dagli spalti. Fortunatamente il cielo era sereno e il sole brillava alto nel cielo. La scuola sembrava divisa a metà dato che una parte tifava per Tassorosso e un’altra per Grifondoro. La tensione in Harry cominciò a farsi risentire: non aveva mai immaginato che il suo essere nervoso per una partita di Quidditch potesse arrivare a tali livelli. Harry ebbe addirittura l’impressione di tremare: ma questo non se lo poteva permettere, altrimenti che figura ci avrebbe fatto davanti tutta la scuola, davanti ai suoi amici, ma, soprattutto, davanti a Cho! Chissà se lei era tra il pubblico e se se ne era accorta! Il fischio di Madama Bump lo allontanarono da quei pensieri che gli stavano facendo venir voglia di scappare via per la vergogna. Tutti i giocatori delle due squadre si alzarono in volo con le scope e la Pluffa, i Bolidi e il Boccino d’Oro vennero liberati. Come saette, i Cacciatori di Tassorosso iniziarono a passarsi la Pluffa, mentre Fred e George scagliavano i pericolosi Bolidi verso gli avversari. Ron seguiva attentamente ogni movimento della Pluffa e Harry scrutava dall’alto il campo in cerca del prezioso Boccino d’Oro.

Chi commentava la partita era Lee Jordan, l’amico dei gemelli Weasley:” Le magnifiche Cacciatrici di Grifondoro sono riuscite a impossessarsi della Pluffa e si dirigono verso la porta di Tassorosso. Ma…attenzione Alicia….un Bolide…fiuuu…fortunatamente il nostro Fred Weasley, uno dei Battitori di Grifondoro, respinge prontamente il Bolide e lo indirizza verso i Cacciatori di Tassorosso. Intanto Alicia Spinnett ha passato la palla a Katie Bell che evita l’attacco di un Tassorosso e…segna! SI! Grande! Dieci a zero per Grifondoro!”

Un grido di gioia si levò dagli spalti dove c’erano i tifosi di Grifondoro.

“La partita riprende con Tassorosso che attacca: passaggi molto precisi e rapidi tra i Cacciatori che si stanno avvicinando alla porta di Grifondoro…si preparano a tirare…mi raccomando Ron…ecco il potente tiro e …PARATA! Stupendo salvataggio da parte del nostro nuovo portiere, Ronald Weasley!”

Ron aveva fatto davvero una bella parata e stava rilanciando la Pluffa ad Angelina Johnson che si trovava più o meno a centrocampo. Ancora una volta Grifondoro andava all’attacco con Alicia, Katie e Angelina, mentre Fred e George allontanavano dai loro compagni i Bolidi. E ancora una volta le tre Cacciatrici segnarono altri dieci punti per Grifondoro.

“Magnifico! Venti a zero per Grifondoro! E…guardate, Harry Potter ha individuato il Boccino d’Oro e si è lanciato al suo inseguimento così come il Cercatore di Tassorosso.”

Harry aveva intravisto il luccichio del Boccino, più o meno, verso il centrocampo, molto vicino a terra. Si era tuffato in picchiata, seguendo lo scintillio. Il Cercatore di Tassorosso gli stava alle calcagna molto abilmente. Il Boccino d’Oro si levò in aria volando verso gli anelli di Grifondoro, seguito dai due Cercatori e Harry riuscì anche a evitare un Bolide che si trovava proprio sulla sua traiettoria. Ma questo non influì sulla sua opera di inseguimento. Harry era ormai vicinissimo: allungò la mano e sfiorò le ali del Boccino.

“Harry Potter sta per acchiappare il Boccino d’Oro, mentre l’altro Cercatore viene fermato da un Bolide…avanti, vai Harry…vai!”

“Dai, più veloce…più veloce…” si ordinò Harry.

Il Boccino d’Oro fece un’improvvisa giravolta e Harry lo seguì, facendo anch’egli una specie di giro della morte molto pericoloso che lasciò tutti senza fiato, fino a quando non riuscì finalmente ad acchiappare il Boccino d’Oro.

“SII!! Harry Potter ha afferrato il Boccino d’Oro dopo uno spettacolare giro della morte! Grifondoro vince contro Tassorosso!” esclamò Lee Jordan.

I giocatori di Grifondoro si avvicinarono a Harry e lo abbracciarono.

“Sei stato straordinario, Harry!” gli disse Ron, quando entrambi toccarono terra.

“Anche tu, Ron! Nella tua prima partita sei stato grande!”

Entrambi sorrisero, estremamente felici di come era andata la prima partita della stagione. Molti studenti di Grifondoro entrarono in campo, posizionandosi intorno alla loro squadra.Tra loro c’erano anche Hermione, Christine e Ginny. Tutte e tre sembravano felici ma preoccupate.

“Ehilà, ragazze!” le salutò Ron.

“Harry…stai bene?” gli chiese Hermione ansiosa.

“Certo che sì! Perché?”

“E mi chiedi perché?! Dopo quel…pericoloso…giro della morte! Oh, è stato terribile!”

“Terribile?! Ma, Hermione…è stato semplicemente straordinario!!” ribatté Ron. 

“Ron, insomma, un giro della morte è pur sempre un giro della morte!” disse Christine.

“Già, e Harry è Harry! Lui riesce a fare tutto!”

“Se si tratta di Quidditch!!” precisò Harry.

Hermione era, comunque, ancora molto turbata e Harry lo capì dalla sua espressione.

“Scusatemi, non volevo farvi preoccupare!” disse Harry.

Hermione annuì e sorrise quasi a forza.

“Bene, bene, dopo le varie scuse, che ne dite della mia performance?” chiese Ron.

Le tre ragazze si guardarono come se preferissero non parlarne. Ron inarcò le sopracciglia con aria spaventata.

“Non vi sono piaciuto? Ho…forse…fatto schifo?”

Hermione e Christine chinarono il capo, imbarazzate, mentre Ginny, come se facesse finta di niente, girò la testa altrove. Ron guardò Harry cercando, almeno da lui, conforto. Poi Hermione, Christine e Ginny scoppiarono improvvisamente a ridere. Harry e Ron le guardarono stupiti.

“M-ma…ma…che significa?” balbettò Ron.

“Ron…era solo uno scherzo…” esclamò Christine tra le risate.

“U-uno scherzo?”

“Sì, non è vero che hai fatto schifo, anzi sei stato straordinario!!”

La bocca di Ron si aprì involontariamente e lui guardò Christine con aria adorante: “Dici sul serio…Christine?”

“Certo, Ron!”

Ron le prese le mani, stringendole al petto, e, con occhi brillanti, le disse: “Grazie…se non ti fosse piaciuta la mia performance oggi, non so cosa avrei fatto!”

Christine sorrise imbarazzata e poi, delicatamente, si liberò dalla presa di Ron.

Hermione e Ginny continuavano a ridere e Ron si voltò verso di loro, fulminandole con lo sguardo: “Beh, si può sapere perché state continuando a ridere?”

Hermione cercò di calmarsi un po’: “Avresti dovuto vedere che faccia hai fatto prima!! Era troppo divertente!”

“Divertente, eh?!- poi rivolto a Harry- Anche tu lo trovi divertente?…Harry?”

Ma Harry aveva visto Cho con i suoi quattro amici che si stavano dirigendo verso di lui.

Ron capì dove lo sguardo e i pensieri dell’amico erano diretti: “Ok…ho recepito il messaggio!!Ehm…andiamo ragazze!”

E, andandosene, trascinò con sé anche Hermione, Christine e Ginny.

“Harry!” esclamò Cho correndo verso di lui.

Harry sorrise raggiante: “Ciao Cho!”

“Complimenti! E’ stata una partita straordinaria!”

“Grazie! Sono contento che tu sia venuta a vedere la partita!”

“Non potevo mancare alla tua prima partita da capitano!”

Harry arrossì, ma Cho non se ne accorse perché arrivarono i suoi amici.

“Ragazzi, vi presento il capitano di Grifondoro, Harry Potter!”

La ragazza bionda dell’altra volta gli strinse la mano: “Ciao, Harry! Io sono Deborah, per gli amici Debbie!” (non pensate che questo nome mi piace, ma ho dovuto usarlo perché era troppo adatto a lei! Lo stesso vale per gli altri tre che state per conoscere! Leggete, leggete!)

Harry, così, conobbe tutti e quattro gli amici di Cho: la seconda ragazza, dai capelli lunghi, rossi e ondulati, alta quanta Deborah e molto snella, si chiamava, invece, Jessica; Stephan era un ragazzo alto e robusto, con capelli biondo scuro a spazzola e, a quanto aveva capito Harry, era il ragazzo di Deborah; infine c’era Jordan, il ragazzo di Jessica, alto quanto Harry, con capelli corti castani. Da come si erano presentati, sembravano tutti quanti molto simpatici. Harry però aveva una strana sensazione e non sapeva di cosa si trattasse: l’unica cosa di cui era sicuro era che quella sensazione era comparsa quando li aveva intravisti a Hogsmeade, con Cho ai Tre Manici di Scopa.

“Gran bella partita, Harry!” esclamò Jordan.

“Sì, e che straordinario giro della morte!” commentò Stephan.

“E’ vero, il tuo giro della morte è stato stupefacente!” aggiunse Cho.

“Ah già! Quel giro della morte ha fatto spaventare alcune mie amiche, soprattutto Hermione!” esclamò Harry sorridendo.

I cinque Corvonero si guardarono come se fossero stati infastiditi da quel nome.

“Per caso…Hermione Granger, la secchiona?” azzardò Jessica.

“Sì, perché?” chiese Harry con uno sguardo perplesso.

“Sei amico di una mezzosangue?!” esclamò Deborah, con un leggero tono di indignazione.

Harry inarcò le sopracciglia: “Sì, Hermione è una delle mie più care amiche e proprio per questo ti pregherei di non chiamarla in quel modo!”

“Ehm…sì, certo! Ragazzi perché non andate? Vi raggiungo tra poco!” disse Cho imbarazzata.

“OK! Ci vediamo dopo, Cho! E’ stato un piacere conoscerti, Harry!” esclamò Stephan.

“Ciao!” disse Harry un po’ rabbuiato.

Ecco cos’era quella sensazione strana di prima: a quei quattro non piacevano i figli di Babbani. Eppure questa era una cosa più da Serpeverde che da Corvonero.

Non appena rimasero soli, Cho gli chiese timidamente: “Ti sei arrabbiato per quello che hanno detto?”

“Senti, tre anni fa, quando Malfoy la chiamò così per la prima volta, lei ci rimase molto male. Adesso questo la lascia completamente indifferente. Tuttavia non mi piace che qualcuno la chiami così. Lo trovo da ignoranti.”

“Ok,ok!! Ti chiedo scusa da parte loro!”

Harry annuì: questa volta, nel sentire Hermione chiamata ‘mezzosangue’, Harry si sentì diverso rispetto a tre anni prima. Gli aveva dato più fastidio: infatti, avrebbe voluto rispondere più duramente a Deborah, ma c’era Cho e lui non voleva litigare con una delle migliore amiche della ragazza di cui si era invaghito. Seguì un alquanto imbarazzante silenzio tra Harry e Cho. Poi fu Harry a parlare, seppur balbettando leggermente: “Co-così…ehm…hai tifato per me…no, volevo dire per noi…”

“Hai detto bene, Harry. Ho tifato per te!” disse lei sorridendo dolcemente.

“Davvero?”

“Certo, per chi avrei dovuto tifare?”

“Beh…spero che non ti arrabbierai se te lo dico, ma, vedi, io pensavo che tu avresti tifato per…”

“Tassorosso?” intervenne lei.

Harry annuì debolmente: “Ce-cedric era il capitano di Tassorosso!”

Cho sospirò: “Ascolta, Harry. Cedric è stato il mio primo grande amore, ma è morto. Io lo ricorderò per sempre, farò tesoro di quel sentimento che provavo per lui. La vita, però, continua e io sono ancora molto giovane. Penso che anche Cedric lo vorrebbe: intendo…non rimanere troppo legata al passato!!”

“Hai ragione!”

“Quindi la prima cosa da fare è cercare nuovi amici. Tu…vuoi essere mio amico?”

“Oh, ma certo! Io voglio essere amico tuo! Esserti vicino nei momenti difficili e in ogni altro momento della giornata per me sarebbe un grande onore!”

Gli occhi di Cho erano diventati lucidi…Harry con le sue parole l’aveva fatta commuovere.

“Mi dispiace di non avere un fazzoletto da offrirti!”

“Non ti preoccupare, Harry!” esclamò Cho asciugandosi gli occhi.

“Credo di dover andare, adesso.” disse Harry.

“Sì, anch’io!”

“Allora, ci vediamo martedì!”

“Ciao, Harry!”

“Ciao!” disse Harry prima di voltarsi e allontanarsi.

Ma Cho lo chiamò nuovamente: “Harry?”

“Sì?”

“Volevo solo dirti grazie!”

“Per cosa?”

“Per quello che hai detto!”

Harry le sorrise e poi se ne andò. Posò la sua Firebolt al sicuro, ma, dopo quello che era successo, anzi, dopo quello che Cho gli aveva detto, non aveva voglia di tornare subito nella sala comune di Grifondoro. Aveva bisogno di riflettere…Così si cambiò e andò a fare una passeggiata: si avvicinò al laghetto vicino al castello. Era una bella giornata e il sole si rifletteva sull’acqua. Si sedette sulla riva del lago, pensando a Cho. Improvvisamente sentì qualcuno ridere: proveniva da dietro l’albero. Andò a sbirciare e vide Hermione appoggiata al tronco dell’albero che giocava con Grattastinchi.

“Hermione?!” esclamò Harry uscendo allo scoperto.

“Oh…ciao, Harry!”

“Che fai di bello?” le chiese Harry, sedendosi accanto a lei.

“Stavo giocando con Grattastinchi. E’ stupendo quando ti fa le fusa: ti si strofina contro e ti fa il solletico.- disse lei sorridendo e accarezzando dolcemente sul collo il gatto rosso- Tu, invece, che ci fai qui?”

“Ehm…non avevo voglia di andare in sala comune, così ho deciso di fare una passeggiata.”

“Scusa se insisto, ma c’è qualche motivo più valido per cui tu te ne stai da solo, evitando i festeggiamenti per la vostra vittoria?”

Harry aprì la bocca per rispondere, ma non riuscì a dire niente.

“Lo so che è successo qualcosa! Si capisce dal tuo sguardo: sei così…imbambolato!!”

“E va bene, hai ragione, Hermione. Allora…Cho è venuta a complimentarsi con me e con lei c’erano anche i suoi amici, che mi ha presentato.- esitò un attimo perché non sapeva se dirle come quei quattro l’avevano chiamata oppure no…forse era meglio evitare- Comunque, lei mi ha detto che oggi ha tifato per me e, quando io le ho detto che pensavo tifasse per Tassorosso, lei ha risposto dicendomi che non voleva rimanere legata al passato.”

“In che senso?” chiese Hermione perplessa.

“Cedric era il capitano di Tassorosso. Ma lei, pur volendo conservare il sentimento d’amore che provava per lui, vuole continuare a vivere, anche perché ha solo 16 anni. E per prima cosa vuole farsi dei nuovi amici, primo fra tutti, il sottoscritto!”

“Aahh…capisco…”disse Hermione acquisendo un’espressione malinconica.

“Io le ho detto che sarebbe stato un onore per me essere suo amico e lei si è commossa! Capisci, il tuo piano sta funzionando! Grazie, Hermione.”

Hermione annuì senza dire niente. Però, osservandola attentamente, Harry capì che qualcosa non andava.

Così le chiese, con voce pacata: “C’è qualcosa che non va?”

Hermione scosse la testa.

“Non ci credo. Guarda che anch’io ti conosco bene…esattamente come tu conosci bene me e sono sicuro che c’è qualche problema.”

“Lo vuoi proprio sapere?”

“Ma certo!”

Hermione prese tra le braccia Grattastinchi e si alzò in piedi, voltandosi verso Harry.

“Ebbene, vuoi sapere come finirà questa storia?”

“Quale storia?”

“Quella tra te e Cho!”

Anche Harry si alzò in piedi perché l’argomento si stava facendo interessante e voleva essere sicuro di capire tutto alla perfezione: “Vai avanti.”

“Adesso tu sei il suo nuovo ‘amico’, no? Ma è chiaro che, sia tu sia Cho, vogliate qualcosa che va ben oltre la semplice amicizia.”

“Cho non sta cercando un ragazzo, ma solo un semplice amico.”

“Questo è quello che vedrebbe un ragazzo. Fidati di quello che è comunemente conosciuto come ‘intuito femminile’! Tu sei innamorato di lei; Cho sta cercando qualcuno che sia carino, dolce e gentile con lei…e io penso che tu possieda tutte queste qualità. Credimi, voi due finirete col mettervi insieme molto presto.”

“E sarebbe questo il problema?” chiese Harry che non capiva dove Hermione volesse andare a parare.

“Certo che no. Tu puoi benissimo diventare il suo nuovo boyfriend, ma il problema è che rimarrete così travolti l’uno dall’altra…che tu ti allontanerai dai tuoi amici: alla fine sarai talmente preso da lei che ti dimenticherai di Ginny, di Christine e anche di Ron e di me!”

“Ma che cosa dici? Non potrei mai dimenticarmi dei miei migliori amici, soprattutto di te e di Ron.”

“Harry, sono sicura che andrà a finire così. Non avrai più tempo da dedicarci!”

“Come fai ad esserne sicura?”

“Oh, ma si capisce già adesso: da come ti comporti ogni volta che ti passa accanto, da come rimani con la testa fra le nuvole se solo senti il nome ‘Cho’… Se eri così fino ad adesso che eri un semplice compagno di scuola, cosa credi che accadrà adesso che sei il suo nuovo amico o quando lei capirà che le piaci moltissimo e che non può fare a meno di te?!”

A Harry era sembrato che Hermione avesse gli occhi lucidi mentre diceva quelle cose…ma perché? Forse aveva davvero paura di perdere il suo migliore amico. Solo in quel momento Harry si rese conto di quanto lui e Ron fossero importanti per Hermione. Da una parte questo gli fece molto piacere; ma dall’altra parte Harry si chiedeva perché lei avesse così poca fiducia nella sua amicizia.

“A-adesso devo proprio andare…” disse Hermione e corse via.

Harry si sedette per terra e si passò una mano tra i capelli. Pensò che, molto probabilmente, Hermione avesse ragione e lui non aveva mai pensato a questa possibilità. Forse se lui e Cho si fossero messi insieme, Harry si sarebbe allontanato veramente da Christine, Ginny, da Ron e da Hermione.

“Un penny per i tuoi pensieri, Harry!” esclamò una voce all’improvviso.

Harry alzò lo sguardo alla ricerca di chi aveva parlato e vide Sirius.

“Ciao, Sirius!”

Sirius si sedette per terra accanto a lui: “Ti ho cercato dappertutto. Volevo farti i complimenti! Una gran bella partita! Sei stato davvero in gamba!!”

“Grazie.” disse Harry non molto entusiasta.

“Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene!!”

“Già!!”

Harry sentiva che Sirius lo stava osservando, infatti quest’ultimo gli chiese: “Allora, qual’ è il problema?”

Il ragazzo si voltò verso di lui, un po’ sorpreso: “Ehm…”

“Se ti stai chiedendo come ho fatto a capire che hai un problema, la risposta è semplice: sei uguale a tuo padre e lui aveva sempre questa espressione quando c’era qualcosa che non andava con Lily. Allora, dimmi, hai qualche problema con una ragazza?”

“Sì, ma non in quel senso.”

“E chi è? Hermione?”

Harry annuì: “Vedi, è qualcosa che riguarda me, ma è stata lei a tirar fuori la questione.”

“Che sarebbe…”

“Cho Chang…ehm…la ragazza che mi…ehm…”

“Che ti piace e che, se non sbaglio, era anche la ragazza di Cedric.”

“Appunto! Lei è la mia nuova amica. Ma quando Hermione lo ha saputo, mi ha detto una cosa: secondo lei, se io mi mettessi insieme a Cho, mi allontanerei dai miei migliori amici.”

Sirius annuì: “Beh, tu ci tieni molto ai tuoi amici, non è così, Harry?”

“Ma è chiaro! Hermione e Ron sono stati i miei primi veri amici. Sono importantissimi per me!”

“Io credo che Hermione tenga a te almeno quanto tu tieni a lei e a Ron.”

“Beh, questo lo avevo capito.”

“E avevi capito che ha paura di perderti come amico?”

“Ma certo e mi fa molto piacere.”

“Ora che lo sai, dovresti rassicurare i tuoi amici. Insomma devi far capire loro che, anche se avrai una relazione con Cho, questa non influirà con la vostra amicizia!”

Harry sorrise: “Grazie, Sirius!”

“Bene, adesso devo andare!”

“Parti?”

“Sì, devo raggiungere…ehm…”

“Rachel?”

“Eh…già! Poi, ci rivedremo a Natale!”

“Ok!”

Harry era felice al pensiero che avrebbe passato un Natale lontano da Hogwarts: non che i Natali passati al castello con Ron e Hermione fossero stati noiosi o quant’altro. Ma quello sarebbe stato diverso perché Harry considerava già Sirius e Rachel una vera famiglia…il suo primo Natale in famiglia.

“Ma te ne andrai ancora con Fierobecco?” chiese Harry.

“Oh, no. Silente mi ha dato un permesso speciale per smaterializzarmi da Hogwarts!”

“Capisco!”

“Non saprei dove mettere Fierobecco…sai, devo anche andare dai tuoi zii!”

Harry sgranò gli occhi: “Che…che cosa?”

“Sì e…in effetti, tu pensi che i tuoi zii mi lasceranno prendere le tue cose a casa loro?”

“Ehm…forse…Ma devi proprio? In fondo non ci sono tante cose!” esclamò Harry convinto che quella non fosse una bella idea.

“Sì, Harry. Tanto loro sanno già che verrai a vivere con noi e, poi, a casa mia Rachel ha già preparato una stanza per te!”

“Davvero? Una vera stanza tutta per me?”

Il pensiero che avrebbe avuto una stanza tutta per lui fece dimenticare a Harry il problema degli zii.

“Certo! Una camera molto spaziosa con una bella vetrata e un bagno tutto per te!”

“Wow! Ma quanto è grande casa tua?”

“Diciamo che è molto grande, ma anche accogliente. E, comunque, la vedrai tra due mesi, no?”

“Non vedo l’ora! Ah…se i miei zii non ti lasciano entrare…costringili con la forza!”

“Oh no, Harry! Basterà dire loro che sono il tuo padrino, quello che è stato in prigione per 12 anni, ma che è stato riconosciuto innocente fino a prova contraria!”

“Come vuoi!”  

 Beh, Harry…-Sirius si alzò in piedi- Devo proprio andare adesso! Chissà se mi ricordo come ci si smaterializza!”

“Ma…non ci si può…”

“Silente mi ha dato il permesso di farlo. Ha fatto una specie di incantesimo per permettermi di smaterializzarmi!” disse Sirius.

Harry si alzò in piedi: “Allora…ci vediamo per Natale.”

“Mi raccomando, studia, fai il bravo, non ti cacciare nei guai e non fare stragi di cuori!” gli disse Sirius scompigliandogli i capelli con la mano.

“Non ti preoccupare!”

“Salutami Ron, Hermione e le altre due ragazze…come si chiamano…Christine e Ginny?”

Harry annuì e poi strinse la mano che Sirius gli stava porgendo.

“Ciao, Harry!”

“Ciao, Sirius!”

Così Sirius scomparve nel nulla e Harry rimase da solo. Decise di andare nella sala comune. Gli studenti di Grifondoro stavano festeggiando la prima vittoria della loro squadra. Come al solito, Fred e George avevano, come dicevano loro, ‘preso in prestito’ un po’ di viveri dalla cucina. Harry cercò i suoi amici e li vide seduti sul divanetto vicino al camino, ma Hermione non c‘era.

“Ehi, Harry!” lo chiamò Ron.

Harry si avvicinò a loro, cercando con lo sguardo Hermione.

“Mangia qualcosa, Harry!” esclamò Fred.

“No, grazie. Non ho fame!”

“Dai, sei il nostro capitano. Te lo meriti!” disse George.

“Dico sul serio, non ho fame! Piuttosto…sapete dov’è Hermione?”

“Perché non provi a girarti?” gli consigliò Christine.

Harry si voltò: Hermione era seduta accanto alla finestra, con Grattastinchi sul grembo. Stava osservando Harry, ma quando i loro sguardi si incrociarono, arrossì e si girò dall’altra parte. Harry si avvicinò e si sedette accanto a lei. Grattastinchi stava dormendo beatamente, mentre Hermione lo accarezzava.

“A-ehm…Hermione, posso dirti una cosa?”

La ragazza annuì, evitando accuratamente di guardare Harry negli occhi.

“Ok, senti. Tu sei mia amica da tanto tempo, ormai. Io, te e Ron ne abbiamo passate tante insieme. Abbiamo vissuto insieme momenti che non dimenticherò mai…come non dimenticherò mai né Ron né te. Te lo assicuro, Hermione, non accadrà mai!”

Hermione si voltò verso Harry con uno sguardo che a lui parve leggermente addolcito.

“Forse hai ragione a dire che, se io e Cho ci mettessimo insieme, la nostra relazione toglierà un po’ di quel tempo che di solito dedico a voi. Ma, sicuramente, non interferirà con la nostra amicizia. Non mi farà scordare dei miei migliori amici. Mai!”

Hermione gli rivolse uno sguardo emblematico, dando l’impressione di non credere ancora alle parole di Harry.

“Oh, suvvia, Hermione. La tua amicizia è importantissima per me e non voglio perderla. E poi…un’amicizia si basa sulla fiducia…tu ti fidi di me, vero?”

Hermione aprì leggermente la bocca per dire qualcosa e Harry, in attesa di una risposta, alzò le sopracciglia. Hermione annuì debolmente.

“Ok, ok, Harry! Ti credo, mi fido di te e guai a te se non mantieni la tua parola!” esclamò lei, decidendosi a sfoggiare uno dei suoi più bei sorrisi.

“Cercherò di fare del mio meglio!- disse Harry, ricambiando il sorriso- Allora, amici come prima?”

“Oh, ma certo! Io e te saremo sempre amici! E’ solo che tu, Ron, Christine e Ginny siete così importanti per me, soprattutto adesso, e io non voglio che niente cambi tra noi. E, invece, Cho…io…ho paura che lei possa cambiare il nostro rapporto.”

Harry le prese la mano cercando di essere il più rassicurante possibile: “Non temere. Qualunque cosa accada, la nostra amicizia non finirà mai! L’importante è che entrambi ci crediamo profondamente, ok?”

“Mais oui, mon ami!”

Francese ?“

, bravo !“

“Harry ! Hermione- li chiamò Ron- Dai, venite qui !“

“Ci conviene andare.” disse Hermione.

“Già!”

Harry fece per alzarsi, ma Hermione lo trattenne per dargli un leggero, quasi sfiorato, bacio sulla guancia: “Grazie Harry!”

Hermione raggiunse gli altri, ma Harry rimase ancora seduto e un po’ scosso da quello che era appena successo: Hermione l’aveva fatto di nuovo e lui, neanche questa volta, era riuscito a fare qualcosa. Ma, a pensarci bene, cosa voleva fare? In fondo era solo un bacio sulla guancia. Che male gli poteva fare il bacio di un’amica?

“Ehi, Harry! Ti vuoi muovere?” esclamò Ron, facendo tornare Harry alla realtà.

Harry sospirò e raggiunse i suoi amici. La festa continuò fino alle dieci di sera quando Hermione, in veste di Prefetto, disse che era ora di andare a dormire. Così tutti gli studenti di Grifondoro, seppur controvoglia, salirono nei loro dormitori. Harry aveva notato che, sotto il controllo del nuovo Prefetto, tutti erano diventati molto più ubbidienti, perfino Fred e George: anche con quell’aspetto dolce e rassicurante, Hermione riusciva a mantenere una certa autorità.

Dopo aver dato la buonanotte a Hermione, Christine e Ginny, Harry e Ron andarono a letto. Dopo una ventina di minuti, in cui Harry fece di tutto per addormentarsi…

“Ehm…Ron…dormi? “ chiese Harry mettendosi seduto.

Aveva un dubbio in testa e voleva a tutti i costi che qualcuno glielo chiarisse, perché non lo stava facendo dormire.

Ron si voltò verso Harry e, un po’ assonnato, disse : “ Secondo te?“

“Oh…allora ti posso fare una domanda?“

Spara !“

“Tu pensi che gli amici si possono…ehm…scambiare dei baci?“

“Oh, Harry. Se volevi un bacio da me, bastava chiederlo. Ti avrei accontentato perché sei mio amico, altrimenti…avresti dovuto farne a meno. Quante volte te lo devo ripetere che non sei il mio tipo?!” esclamò Ron che, pur essendo assonnato, era tuttavia abbastanza sveglio per una delle sue battute umoristiche.

Harry lo guardò rassegnato e si sdraiò sul letto: “Lascia stare!”

“No, no, Harry! Dai…che tipo di baci?”

“Sulla guancia!”

“Direi proprio di sì! Un innocente, puro, casto bacio sulla guancia non necessariamente richiede implicazioni d’amore. Può benissimo essere un semplice gesto d’affetto, per esempio, tra due amici.”

Harry sospirò, sollevato da ciò che Ron aveva appena detto.

“Grazie, Ron!”

“Pensa che in America, anche tra amici dello stesso sesso, si danno baci sulle labbra!!”

“Di-dici sul serio?” chiese Harry turbato.

“Sì, sì! E, sinceramente, li invidio. Pensa…se fossimo in America e se Christine mi desse un bacio come amica al giorno…aahh…”

“Torna a dormire!”

“Ehi no, aspetta! Chi è che ti ha dato un bacio?”

Harry arrossì: non sapeva se dirgli o no che era stata Hermione.

“Allora? Chi è? Se è Christine, io ti ammazzo!!” esclamò Ron un po’ agitato.

“Ok, calmati, Ron! Non è stata lei! E’ stata…Hermione.”

“Hermione?! Ti ha dato un bacio come quello che ti ha dato in stazione alla fine della scuola?!”

Harry annuì.

“E non immagini perché l’abbia fatto?” gli chiese Ron.

“Beh, avevamo discusso riguardo un problema sulla nostra amicizia e ci eravamo appena riconciliati…quindi, immagino che lo abbia fatto per dimostrarmi concretamente quanto ci tiene alla mia amicizia.”

Ron assunse un’aria un po’ scettica e disse: “Ehm…sì, certo…continua a dormire, Harry! Buonanotte!”

Harry non capì perché Ron fosse rimasto così scettico dalle sue parole. Tuttavia non riusciva a pensare più a niente. Era stata una giornata faticosa e quello che voleva fare adesso, più di ogni altra cosa, era dormire!

“Buonanotte, Ron!” e si addormentò.

 

Che ne pensate? Vi è piaciuta la partita? Beh…comunque, nel prossimo capitolo ci saranno grandissime novità…novità in parte inattese, completamente inattese…ma non vi voglio svelare quali. Vi dico solo che il titolo è “Una nuova coppia ad Hogwarts!”…ed è tutto! Piuttosto voi cosa ne pensate delle fanfic sulle coppie come Draco/Hermione, Draco/Harry o Remus/Sirius. Personalmente non le gradisco molto, comunque ognuno ha il diritto di scrivere quello che vuole.

Ringrazio come al solito tutti quelli che leggono e che quelli che recensiscono.

Per maripotter: hai fatto sorgere un dubbio a me e a mia sorella con quella rivelazione. Come fa Dan a sapere che Emma ha sempre l’alito fresco? Quanto le sta vicino? EH?? Comunque, non vedo l’ora di leggere una tua fanfic su Sirius!

Per marco: su chi ha puntato gli occhi Draco? Io lo so, ma non lo dico adesso. Forse hai ragione per Ginny: quando l’ho scritta non mi ricordavo se anche lei era stata informata riguardo a Sirius alla fine del quarto libro. Comunque…non puoi pretendere che mi ricordi certe cose, ho già una certa età!

Per Hermione4ever: grazie per essere passata a leggere la mia storia. Non appena ho tempo vengo a leggere le tue storie!!

Per Elizabeth Potter: grazie mille anche a te. È bello vedere che ad ogni capitolo si aggiungono nuovi lettori. Continua a seguirmi!

Per Stellinax: non ho capito se ti è piaciuta l’idea di un Sirius fidanzato con una ragazza…per il resto, in quella biblioteca ne succederanno di tutti i colori. Aspetta e vedrai!

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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