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Autore: sakura bethovina    07/06/2024    0 recensioni
Questa storia altro non è che una piccola raccolta di "pagine di diario"; rappresenta il mio modo di affrontare, pezzetto dopo pezzetto, il dolore per aver detto troppo presto addio al mio papà.
Ho scritto di getto alcuni pensieri, alcuni ricordi; ma anche qualche piccola conquista. Perché, in fondo, la tristezza immensa che provo oggi è solo una misura di quanto l'ho amato in questi ventotto anni.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Il mio primo compleanno senza di te, papà.
 
Il mio compleanno mi ha sempre messo molta tristezza. Non so perché.
 
Forse perché mi costringe a “tirare le somme”.
 
E in genere, i resoconti che mi vedo davanti, non mi rendono felice.
 
Il mio compleanno mi costringe a ripensare alla solitudine, alle difficoltà, alle umiliazioni.
A tutto ciò che non sono riuscita a realizzare; a tutte le occasioni che mi sono lasciata sfuggire per sfiducia, per la poca autostima. A quei traguardi che non sono riuscita ancora a raggiungere e che tu, ormai, non potrai più vedere.
 
A tutto il dolore, l’autosabotaggio, le lacrime, le ansie. A tutta le fasi della vita che ho perso, a causa di tutti i nostri innumerevoli problemi. A causa di tutti gli eventi drammatici susseguitisi l’uno dopo l’altro.
 
A tutti quelli che vorrei avere vicino a me in questo giorno; tutti quelli che vorrei di più, e che invece non possono più stare con me.
 
Mi sono sempre sentita molto sola, papà.
Penso sia un po’ il destino dei bambini cresciuti in famiglie disfunzionali. In questi anni la trascuratezza è stata tanta; persino quella a cui mi sono auto-sottoposta.
 
Eppure, guarda quanto è beffardo il destino.
 
Perché ti porta via da me, proprio quando il nostro rapporto era diventato più maturo, più consapevole?
 
Proprio adesso che ti sentivo così mio, il mio papà, la mia famiglia. Proprio adesso che, da qualche anno, avevo iniziato a pensare di non essere più sola, perché avevo te.
 
Mi sono sempre sentita tanto sola, papà.
 
Ma quest’anno ancor di più.
 
Ti porto nel cuore.

 
 
  
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