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Autore: Elisempreeli    03/07/2024    1 recensioni
Durante i miei tragitti verso danza, penso a cosa scrivere alla sera. Ne viene fuori un bel pò di roba.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sai cosa ti dico? Ripeto così tante volte di voler essere fiera di me stessa, di voler sentirmi soddisfatta, da scordarmi che, in realtà, di motivi ne avrei già.

Mi alzo tutte le mattine lottando contro l'incontenibile e malsana tentazione di rimanere a letto tutto il giorno, mi guardo allo specchio e mi dico che vado bene così, anche se la convinzione non sarà mai totale, ma perlomeno c'è il tentativo di crederlo.

Mi sono aggrappata con le unghie e con i denti alle mie emozioni e ai miei sentimenti difendendoli fino all'ultimo, fino a quando non sono stati calpestati e fatti a brandelli con leggerezza e trascuratezza. Fino a quando non ho dovuto conoscere quella parte di me cinica, risentita, colpevole, ingenua di fronte ad un mondo che, se solo glielo permetti, ti mangia vivo, ti mastica, ti spezza e poi ti sputa nel misero piatto della consapevolezza di una realtà crudele e triste, testimone della fine del tuo mondo forse troppo immaginario o utopico ma che ti faceva sentire a casa.

E, se ne ha voglia, questo mondo pure ti rimangia, è un mondo bulimico che rigetta i nostri resti ed è così grottesco e disgustoso che finché non ti ha digerito non è contento, e tu lotti per tornare là fuori, anche masticato, ti contorci e ti opponi e ti incastri nelle sue fauci, ti aggrappi ai denti aguzzi anche a costo di sanguinare e ti lacerarti.

Questo, certo, solo se vuoi la tua rivincita, o soltanto un'altra occasione.

Sono scappata dal dolore, o dovrei dire dalla realtà, prima salendo su ogni treno possibile sperimentando l'ebrezza di un addetto Trenitalia, dopo prendendo anche un aereo, vagando e scoprendo città nuove e allo stesso tempo angoli nascosti del mio essere. E certo, ho vissuto molte esperienze che non avrei avuto motivo di vivere altrimenti, però, però.

Da quel dolore non mi ha salvata nessuno.

Nessuno mi ha evitato di venir risucchiata dalla voragine che si era formata laddove una volta c'era il mio cuore.

Nessuno mi ha risparmiato il fiume in piena di lacrime che ha spazzato via ogni mia certezza lasciando solo un vuoto che sul momento ritenevo incolmabile.

Ad oggi, non rinnego nulla. Non voglio permettere a quel dolore di annientare l'unica cosa per cui valga la pena vivere, non sacrificherò ancora il mio concetto di amore perché una parte del mondo vuole a tutti i costi farmi credere che il mio sia quello sbagliato. Non c'è errore nell'amore, esiste solo un tempo e un modo adatto - o inadatto - per manifestarlo, ma ciò non lo rende meno reale e vero. Mi piace vederla così.

Penso tutto questo mentre sto andando a danza a passo di musica nelle orecchie, è straordinario come io mi sfidi ogni volta a seguirne il ritmo incalzante nonostante le salite ed il fiatone che incombe.

Immagino cosa tu stia facendo, ci vedo distanti sotto cieli diversi nello stesso mondo che gira su se stesso, mi capita spesso di creare queste immagini nella mia mente, come d'altra parte mi immagino la sera a scrivere la cascata di parole che dovrei per forza annotarmi da qualche parte, perché scommetto che quello che sto scrivendo ora è sicuramente diverso da come l'avevo pensato durante la mia maratona verso danza.

Ad ogni modo, cerco di convincermi, davvero ci provo, che se tu non mi hai voluta e non hai mai avuto bisogno di me, be' io invece sì.

Io ho bisogno di me.

Ho bisogno di credere di nuovo in qualcosa, che sia anche una semplice giornata vissuta senza sentire l'avvicinarsi del tuo ricordo offuscato dalla tristezza, che sia la riproduzione fedele di me stessa in quanto protagonista e non la visione dietro le quinte attraverso i tuoi occhi e i tuoi pensieri irreali.

Ho bisogno di me.

   
 
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