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Autore: Lorelaine86    20/09/2009    5 recensioni
Bella accetta la cattedra da un prestigioso college, è fidanzata con Mike da poche settimane, pensa di finire il suo incarico tranquillamente, ma ha fatto i conti senza Edward. La mia nuova ff, buon divertimento ^^
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo betato da Amy Dickinson
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tè e litigi

Quando mi svegliai, il sole entrava attraverso le tende e una leggera brezza mi accarezzava il viso.

Era decisamene lussurioso starsene lì sdraiata e sapere che non avevo altri giorni di viaggio davanti. Ero arrivata.

Ma poi era vero? All’improvviso, gli avvenimenti della sera prima mi affollarono la mente.

Con un gemito, mi drizzai a sedere.  Stavano per mettermi fuori altro che ero arrivata! E se rimanevo sarebbe stato anche peggio…c’era qualcosa in Edward Cullen e nelle sensazioni che suscitava in me che non mi faceva presagire niente di buono.

Afferrai i pantaloni bianchi e la maglietta verde e mi diedi una spazzolata ai capelli.

Ma mi ci voleva una doccia.

Dovevo essere in forma quando fosse arrivato il momento di riaffrontare Mr Indipendenza.

Presi un asciugamano dalla valigia e uscii nel corridoio. Dalla stanza dell’idiota non proveniva alcun rumore sebbene la porta fosse parzialmente aperta. La superai senza guardar dentro e raggiunsi il bagno. Ero sotto l’acqua, quando poco dopo, udii bussare alla porta.

“un memento!” gridai “un momento!” avvitai il tappo dello shampoo e continuai a frizionarmi i capelli.

Al grande capo Cullen non avrebbe fatto male aspettare un po’.

Ma ci fu un altro colpo e la porta venne spalancata.

“ehi!” misi fuori la testa dalla tenda della doccia pronta a rimbeccare il disturbatore. Ma Edward non mi guardava neppure. Si era inginocchiato davanti al gabinetto e stava vomitando.

Mi ritrassi e mi sciacquai velocemente.

Che caspita faccio ora?

Lui sembrava aver smesso, ma non lo avevo sentito uscire.

Facendomi coraggio, misi di nuovo la testa fuori. Edward era accovacciato contro il muro, braccia attorno alle ginocchia e la testa abbassata.

Non gli vedevo il viso, ma soltanto i capelli spettinati che si arricciavano un po’ sulla nuca.

Mi passai la lingua sulle labbra secche per la reazione che stata avendo luogo in me.

Con un gesto brusco, presi l’asciugamano, chiusi l’acqua e iniziai ad asciugarmi.

“sta bene?” chiesi

“ah, divinamente” ironizzò lui con voce rauca.

Si alzò faticosamente e si appoggiò al lavandino.

“ora capisce quanto sarebbe meglio per lei se andasse in albergo invece di intrufolarsi qui?”

“non mi sono intrufolata” protestai “direi più invitata”

“non da me”

“non è questo il punto. Non potevo sapere che ci avrei trovato lei. Non sapevo nemmeno della sua esistenza. E poi, cosa ha contro di me?”

“semplicemente non voglio problemi. Una  donna tra i piedi ci mancherebbe!”

“oh, non si preoccupi” sbottai “non mi sognerei nemmeno di darle problemi nemmeno se fosse l’ultima persona sulla faccia della terra!”

“m ne sta già dando” fece lui, enigmatico.

Dal tono di voce capii che aveva voluto dire più di quanto avesse detto.

“vuole rimanere lì tutto il giorno?”

“aspetto che lei esca”

“non ho fretta” e infatti non aveva nessuna intenzione di andarsene. Solo che ora che avevo chiuso l’acqua calda stavo gelando.

“faccia pure con comodo!” dissi ironica.

Certo, avrei potuto avvolgermi nell’asciugamano e uscire ma decisi di tenerla come ultima risorsa.

Edward rimase silenzioso.

Che stesse ancora male?

Mi chiesi ma alla fine lo udii sospirare e aprire la porta.

“ha vinto solo perché sto per svenire. Non capisco come possa provare piacere ad imporsi su un uomo ammalato”

“non sia sciocco”ma la porta si era già chiusa.

Rabbiosa lanciai l’asciugamano umido contro la tenda della doccia, desiderando ardentemente che fosse la faccia di Edward Cullen.

Ma subito sentii un gemito soffocato e un tonfo.

Oddio!

Uscii dal bagno gridando “Edward!”

Lui giaceva svenuto nel corridoio con il viso livido e il respiro irregolare.

Mi inginocchiai e poi corsi a prendere un asciugamano umido e iniziai a detergergli il viso e a togliergli i capelli dalla faccia.

Poco dopo lui si riprese e tirai un sospiro di sollievo.

E se non fossi stata lì? Fino a quando sarebbe rimasto privo di sensi?

Mille domande iniziarono a vorticarmi nella testa. Una cosa era chiara: non potevo lasciarlo solo.

Forse lui non desiderava la mia presenza e per me sarebbe stato meglio andarmene ma il buon senso, maledetto buon senso, e un minimo di umanità mi imponevano di rimanere.

“è molto attraente con quell’asciugamano”mormorò Edward “perlomeno mi sono lucidato ben bene la vista”

Uomini…anche mentre crepano hanno solo il sesso in testa!

“suppongo che sia svenuto per questo”ribattei irritata.

“non proprio. Ma potrebbe essere un vantaggio, potrei prendere l’abitudine di farlo “disse mentre muoveva la testa cercando di appoggiarsi meglio sul mio grembo.

“mmm…si sta così bene. Continui!”

Senza accorgermene mi ero messa ad accarezzargli i capelli, ma quando me ne resi conto scostai la mano e arrossii.

“fa sempre il contrario di quel che le viene detto di fare?” domandò lui guardandomi negli occhi.

“soltanto con lei. Non ho mai conosciuto un uomo come lei”

Neppure Jake, conclusi tra me e me.

“né io una donna come lei”

“se ce la fa ad alzarsi l’aiuto ad andare in camera”

“lei è strana sa? Prima fa di tutto per venire a vivere con me, poi si comporta come se volessi violentarla. Vuole decidersi?”

“e lei? O mi sbatte fuori di casa o mi fa avances…”

“io non le ho fatto delle avances…non ancora”mi sorrise e io come un’idiota arrossii

“se ne accorgerà quando gliene farò davvero”tentò di mettersi seduto ma cadde all’indietro “mi gira tutto”

“oh quanto mi dispiace”dissi mentre mi rialzavo

“dove va?”

“a vestirmi”

“e mi lascia qui?”

“oh sopravviverà” risposi dirigendomi verso il bagno dove vi erano i miei abiti, consapevole del suo sguardo che mi seguiva.

Maledizione a lui!

Riusciva a mettermi a disagio anche quando stava male.

Mi vestii e iniziai a raccogliermi i capelli in una coda alta, generalmente li lasciavo lunghi sulle spalle perché si asciugassero.

“ehi? Si sta preparando per un appuntamento galante lì dentro?” gridò Edward da fuori.

Si certo con un idiota targato!

Strinsi i denti.

“ha detto qualcosa?”chiesi indifferente uscendo dal bagno e fermandomi davanti a lui.

“è uno schianto” disse l’idiota sorridendo.

“lei no” e gli tesi la mano “andiamo casanova, che l’aiuto…”

Lui me la prese e lentamente lo aiutai ad alzarsi mettendogli un braccio attorno alla vita, consapevole del febbricitante colore del suo corpo, e della peluria del torace che mi sfiorava la mano.

una semplice reazione fisica, mi ripetevo come un mantra mentre arrancavamo lungo il corridoio. Una reazione che avevo avuto con Jake.

Lo aiutai a distendersi sul letto e mi ritrassi svelta così da mettere una certa distanza tra di noi.

“da quanto?”domandò lui all’improvviso.

“eh?”

“da quanto è fidanzata?” domandò e lo guardai come se avesse parlato in una lingua sconosciuta.

“ho sentito l’anello sulle costole”

“oh”mi toccai nervosamente l’anello “cinque settimane”
“e l’ha lasciata venire qui? Ma che razza di smidollato è?”

“non è uno smidollato”protestai.

“è più vecchio di lei scommetto”

“come fa a saperlo? Sentiamo quanti ne ha Matusalemme?”

“ventotto”

“Mike trenta”

“e lo è?”

“lo è cosa?”

“ricco”

“non particolarmente. Perché?”

“perché questa potrebbe essere la ragione per cui se lo sposa”

“non sia ridicolo!”

Edward si strinse nelle spalle come per farmi capire che la sua supposizione poteva essere plausibile.

“allora perché se lo sposa?”

“lo amo, ovvio”

“non molto dato che è venuta a vivere con me”

“non sapevo di trovare qui lei” controbattei.

“con Jazz allora”

“e con questo? Siamo persone mature, io e Mike”

“nessuno è maturo fino a questo punto”

“lei forse no” dissi con una freddezza che però smentiva la fretta con cui raggiunsi la porta.

Quell’interrogatorio mi aveva innervosito parecchio. Aveva sparato a zero su di me e questo non mi andava a genio.

Quell’ arrogante e troppo sicuro di sé…

Ma era anche attraente e si divertiva a stuzzicarmi. C’era solo da sperare che si rimettesse in sesto e se ne tornasse in Guatemala.

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Nei due giorni che ne seguirono, non dovetti occuparmi molto di Edward-spocchioso-Cullen perché lui tenne sempre la porta della sua stanza chiusa e io lo vidi solo di rado.

Anche in quelle occasioni, barcollava ancora e in preda a quei suoi attacchi violenti di  nausea, correva spesso in bagno, ma non perse più conoscenza e la luce che gli brillava negli occhi quando si accorgeva che lo spiavo di nascosto mi dissuase da qualsiasi altro intervento da crocerossina.

Non riuscivo a far finta che lui non esistesse.

Per di più, avevo un sacco tempo libero a disposizione che trascorrevo alla disperata, quanto infruttuosa, ricerca di un lavoro.

E in quei momenti Edward Cullen diventava una vera e propria ossessione.

Lo pensavo mentre sfogliavo una rivista, quando cucinavo, quando leggevo i polverosi libri sparsi un po’ ovunque, quando lavavo i panni…mi sforzavo di non farlo, ma non ci riuscivo. E meno che mai riuscivo a impedirmi di salire decine di volte al giorno fino alla sua camera o di balzare giù dal letto, di notte, quando mi sembrava di averlo sentito chiamare.

Finché un pomeriggio lo sentii dire “Bella che ne direbbe di una tazza di tè?”

In altre circostanza gli avrei riposto di prepararsela da solo, aggiungendo un piccolo idiota, ma erano due giorni che lo vedevo dare di stomaco, e mi parve che una tazza di tè fosse una piccola cosa. Misi la teiera sul vassoio con due tazze e dei biscotti, e salii di sopra.

“anche meglio” commentò Edward con un sorriso.

Si era raddrizzato contro i cuscini e aveva fatto un po’ di posto per la tazza sul comodino.

Spinta dal mite incoraggiamento, gli sistemai un altro cuscino dietro la schiena

“latte?zucchero?”

“entrambi, grazie”

Versai il tutto, mescolai e porsi la tazza, evitando accuratamente il contatto con le sue mani.

Lui la prese e non disse nulla, ma mi lanciò un’occhiata derisoria, segno che aveva notato la manovra.

“si sieda”

Guardai la sedia ingombra di libri ma lui batté il palmo della mano sul letto “mi sembra di averle già detto che non mordo”

“di solito, ha anche aggiunto”gli ricordai, e mi accomodai sul letto.

“allora mi parli del suo fidanzato” mi invitò e la mia tazzina tintinnò.

“ma perché le interessa tanto?” chiesi, rimpiangendo di non averlo mandato al diavolo quando mi aveva chiesto il tè.

“mi incuriosisce. Penso solo e soltanto all’archeologia…”

“l’importante è che non pensi a me!” sbottai e subito dopo arrossii al ricordo di tutte le ore che passavo a pensare a lui.

“perché no? Voglio dire, è piombata qui senza farsi annunciare, sistemandosi come se fosse a casa sua…”

“lei…”

“e abbocca facilmente all’amo. Ecco perché mi incuriosisce tanto. Mi sono chiesto perché si sia fidanzata dato che lei è qui e lui là…”

“e sentiamo a quale conclusione è arrivato?”domandai tentando di apparire calma quando avevo invece una gran voglia di tirargli dietro la tazzina.

“che non lo ama”disse con un tono che si sarebbe usato per parlare del tempo.

“io lo amo”

“come si amerebbe un peluche…”

“cosa ne sa lei?” domandai evitando i suoi occhi.

“sono stato fidanzato” disse lui come se si fosse trattato di una malattia.

“ah”

“ma non rifarò l’esperienza”

“non stento a crederle. Ma Mike non è come lei. È gentile, dolce…”

“forte, pulito e sottomesso. Un boy scout! ” esclamò con sarcasmo.

“se non fosse ammalato la prenderei a schiaffi” dissi stringendo i denti.

“suscettibile vedo…” posò la tazza sul comodino e si sistemò a sedere “allora mi dimostri quanto lo ama”

“ma che …”

Lui mi prese la tazzina dalle mani e la mise accanto alla sua, poi sollevò il mio mento e mi sfiorò la linea della mascella.

“mi dica di smetterla” fece, chinandosi verso di me.

“mi dica che è completamente indifferente ”

Le sue labbra si posarono lievi sulla mia guancia, sulle tempie, sulle palpebre deponendo una scia di baci come petali di fiore.

Istintivamente mi avvicinai a lui, desiderosa di quel contatto…

“lo vedi?” mormorò lui all’orecchio “vuoi anche me”

Fu come essere investiti da un getto di acqua gelata.

Mi ritrassi, atterrita da ciò che avevo fatto.

“non è vero”

“Menti pure a te stessa” fece lui con voce dura “ma non andare in giro a dire di essere innamorata. Non è leale nei confronti di Mike”

Leale? Cosa ne sapeva lui? Non era stato tanto leale fare ciò che aveva fatto.

Corsi giù per le scale e uscii in strada sbattendomi la porta alle spalle.

Che ne sapeva lui di lealtà?

Era stato leale ritrovarmi innamorata di Jacob Black, che avessi pensato al matrimonio e a tre o quattro bambini dagli occhi e dai capelli neri mentre lui aveva pensato soltanto a divertirsi? Era stato leale che Jake mi avesse presa all’amo con facilità e mi avesse lasciata andare con la semplice spiegazione che aveva altri pesci da friggere?

No, nulla da parte di Jake era stato improntato alla lealtà.

Mike Newton era stata la cosa più leale che mi fosse capitata, certo però non mi faceva palpitare il cuore, non mi procurava sensazioni eccitanti.

E adesso oltre al ricordo di Jake ci si era messo anche Edward Cullen. Fin dall’inizio sapevo che avrei avuto problemi con lui, perché era in grado di suscitare in me le stesse sensazioni che mi procurava Jake. E come se non bastasse, mi attaccava nel punto più debole. Come diavolo faceva a sapere che ero preoccupata dei sentimenti verso Mike? Soltanto Jessica sapeva tutto e mi aveva detto chiaro e tondo “se Mike non lo vuoi tu me lo prendo io”mi aveva detto con un sorriso malizioso “avanti che aspetti è un uomo meraviglioso!”

Già, meraviglioso. Come stargli alla pari? Lei mi faceva sentire così inadeguata…certo non intenzionalmente, ma era così.

Non potevo tornare a casa così.

Dovevo lasciar passare del tempo, e aspettare il buio e … sperare che mi ritornasse un po’ di coraggio.

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La casa era immersa nel buio ed erano quasi le dieci, in cucina notai che l’idiota era sceso per prepararsi un panino. Un segno del suo miglioramento, forse per questo aveva cercato la mia compagnia.

Lavai i piatti e mi preparai del brodo, in altre occasioni ne avrei portato una anche a Mr Indipendenza ma non avevo voglia di rivedere il suo affascinante muso.

Spensi la luce e iniziai a salire in camera. Mi ero appena messa a letto quando udii bussare.

“Bella?”

Avvertii una morsa allo stomaco.

“si?”scesi dal letto e andai ad aprire la porta, ma di poco.

Edward era appoggiato al muro e mi guardava dalla penombra.

“si?” ripetei atona.

“mi dispiace. Non erano affari miei. E non avrei dovuto baciarti”

“no. Non avresti dovuto” convenni “ma ammetto di essere suscettibile”

“stai bene? Sei stata fuori per ore…”Edward sembrava davvero preoccupato il che era strano dato che erano giorni che non faceva altro che augurare che sparissi.

“volevo fare una passeggiata. E tu?”

“si…è stata una delle giornate buone. Significa che sta passando” Edward mi sorrise appena e io, stupidamente, feci lo stesso chiedendomi perché dal momento che non avevo fatto altro che mandarlo al diavolo per tutto il pomeriggio.

“bene”

“già. Prima riuscirò a guarire e prima potrò andarmene e tu riavrai il tuo lavoro”

Rimanemmo un po’ in silenzio, a disagio.

Io avevo gli occhi bassi e lui non aveva intenzione di andarsene.

“perdonato allora?”disse infine alzando la mano come se volesse sfiorarmi il braccio, ma poi lasciandolo ricadere.

“sì…”

“bene” ci guardammo per un momento “buona notte, allora” disse allontanandosi dal corridoio.

“buonanotte mormorai ma rimasi lì per un minuto buono anche dopo che lui ebbe chiuso la porta”

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Scusate se aggiorno in ritardo ma la tesi mi sta succhiando via l'anima e il tempo per scrivere scarseggia, ma tranquille prometto di aggiornare il prima possibile, per farmi perdonare vi rifilo un capitolone ^^.
Bella_kristen : ciao ^^ sono contenta che la mia nuova ff ti piaccia ^^ . in effetti ho voluto rendere Edduccio un po stronzetto hihihihi ma tranquilla poi si calma (non darle retta sarà sempre peggio -.-) grazie ancora. spero che il cap ti piaccia besos
luisina: ciao tesò ^^ tranquilla per la recensione tanto le storia sta sempre lì ^^ grazie mille sono contenta che si noti il miglioramento. 
ale03 : ciao ^^ sono contenta che la ff ti attiri , già già eddy è conciato male ma tranquilla poi si riprende ma il caratteraccio sarà sempre quello ^^.
samy88: ciao sono contenta che la ff ti incuriosisca e spero di non averti fatto aspettare troppo per il secondo capitolo ^^ eddy è conciato male ma tranquilla poi si riprende ^^.
Amy Dickinson: lovva hai visto ho aggiornato abbastanza presto nonostante i miei impegni -.-, grazie per avermi aiutato e per aver corretto i miei innumerevoli errori. Je t'aime mon amour ^^
JessikinaCullen: ciao tesoroooooooooo ^^ sai comè mi piace uscire fuori dai canoni normali ed ho deciso di farlo Stronzo ^^. piano piano si riprende e diciamo che ne approfitterà del suo stato con la nostra Bellina hihihiih mascalzone!
Naturalemnte un garzie va anche alle 20 persone che hanno inserito la storia tra i seguiti e le 20 che l'hanno inserita delle preferite.

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le mie FF

Lo Scapolo 

Isola Esme

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FF di cui mi occupo:

Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?! :  fanfiction ispirata a Lamù  di Amy Dickinson

Il falco e la Rosa  : fanfiction originale di Amy Dickinson

Buona lettura, 












  
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