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Autore: ArrowVI    09/07/2024    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 19-13: Vagabondo



Ormai solo e sconfitto, Asteroth continuò a fissare l'orizzonte con i suoi occhi persi tra rimpianto e nostalgia. Quanto avrebbe voluto essere da solo, in quei momenti... Invece fu obbligato ad ascoltare la merda uscire dalla bocca di quell'umano mentre gli ricordò per quale motivo li odiasse così tanto.

Nello sguardo di quel "Lancelot", il demone vide lo stesso odio e il disprezzo che molti dei suoi compagni, incluso lui stesso, mostrarono verso gli umani.

"Non tutti gli umani sono cattivi."
Le parole del figlio di Azael erano, forse, vere, ma allo stesso tempo Asteroth sapeva perfettamente quanto in basso la loro specie sarebbe stata disposta a spingersi per raggiungere i loro obiettivi.


Ogni decisione che prese... Tutti gli errori e i pochi successi di cui poteva vantarsi cominciarono a scorrergli davanti ai suoi occhi come un fiume in piena.
Non si soffermò su quei momenti, però: ciò che attirò di più la sua attenzione furono i momenti che trascorse insieme a Barbatos prima del giorno del Disastro.


Sospirò.
Se quel giorno fosse stato lui a morire, al suo posto... Cosa sarebbe cambiato?
Forse nulla.
O, forse, ogni cosa.

La solitudine che per così a lungo continuò ad affliggerlo, improvvisamente pensò fosse una benedizione. In quella solitudine, avrebbe forse potuto trovare la sua vera strada.
Si guardò inconsciamente attorno, forse alla ricerca di qualche risposta, o forse una strada da percorrere che potesse dargli ancora una volta una ragione di vita.


Il figlio di Azael gli porse la sua mano, ma Asteroth non l'accettò: si rialzò in piedi per conto suo, barcollando, ignorando però il gesto del ragazzo e dandogli poi le spalle.

" Non siamo amici. "
Gli disse.

" E non mi serve il tuo aiuto. "



"Possiamo cominciare con il "non essere nemici" "
Alle parole del ragazzino, non diede alcuna risposta. Decise, però, di dar loro un'ultima chance.
Voleva scoprire una volta per tutte se Barbatos avesse ragione o meno.




[ Che hai intenzione di fare, ora, Asteroth? ]
Gli domandò Abraxas.
Il demone sospirò, prendendosi qualche istante per rimettere insieme i suoi pensieri ed emozioni.

<< Non... Non lo so. >>
Fu la sua risposta più onesta, mentre fissò il cielo ormai schiarito.

<< Potresti restare qui! >>
L'affermazione di Michael, però, non gli andò a genio. L'unica cosa che fece, dopo aver sentito quelle sue parole, fu di guardarlo con uno sguardo infastidito, quasi come se stesse cercando di dirgli "preferirei morire piuttosto che farlo".

<< S-Scusa... >>
Borbottò il ragazzino, schiarendosi la voce ed evitando lo sguardo del demone.

<< Meno resto con voi, meglio è. >>
Sospirò l'ex generale.

[ Se non hai intenzione di restare qui, hai già in mente qualche destinazione? ]
Gli domandò Abraxas, senza però ricevere una risposta soddisfacente.

Asteroth scosse il capo, per poi tirare un profondo respiro quasi di rassegnazione.

<< Non mi resta più nulla, Abraxas. >>
Gli disse, una voce tremante rotta dalla disperazione e dalla rabbia.

<< Non ho più una casa... Non ho più i miei compagni... Non ho più uno scopo. >>
Continuò, portandosi una mano davanti al volto e massaggiandosi la fronte e nascondendo i suoi occhi lucidi.

<< Quindi no, non ho una destinazione. >>



Abraxas rimase per qualche secondo a fissare il suo vecchio compagno, in silenzio, pensando a cosa dire e fare per aiutarlo a trovare una strada da percorrere.

[ E se ti proponessi la possibilità di visitare la mia terra natale? ]
La domanda dello Spirito colse Asteroth alla sprovvista, che rapidamente posò il suo sguardo confuso ma incuriosito sul suo compagno.

<< Di cosa stai parlando? >>
Gli domandò, un po' sospettoso.

[ Non preferiresti cominciare un viaggio con una destinazione ben precisa in mente, piuttosto che vagabondare senza meta in giro per Gaia? ]
Fu la domanda dello Spirito alato, mentre si avvicinò con un passo deciso, e uno sguardo intenso, al suo compagno.

<< A cosa mi servirebbe visitare i resti di una città ormai dimenticata? >>
Scosse il capo il demone, il dolore e la stanchezza ancora evidenti nei suoi occhi.

Abraxas sospirò, mentre i ricordi amari e lontani della sua casa riaffiorarono nella sua mente. 

[ Quei "resti" mi fecero perdere ogni speranza. Vagabondai per centinaia di anni su Gaia senza meta, alla ricerca di qualcosa che potesse "liberarmi", senza mai trovarlo. E' stato in quegli anni che ho incontrato Lord Bael. ]
Rivelò Abraxas.

[ E' possibile che, a causa della mia disperazione, io non abbia notato dettagli o situazioni che avrebbero potuto salvarmi. Magari, quelle situazioni oggi potrebbero essere in grado di salvare anche te. ]
Gli spiegò subito dopo.
In silenzio, Asteroth continuò ad ascoltare il suo compagno. Nonostante quella proposta gli sembrasse assurda, per qualche motivo non riuscì a trovare la forza in cuor suo di rifiutare la sua offerta. 

Notando il dubbio farsi rapidamente largo negli occhi del suo compagno, Abraxas decise d'insistere ancora una volta, senza però voler fare troppe pressioni sul demone.

[ Nel peggiore dei casi, cominceresti semplicemente il tuo "vagabondaggio" privo di meta da li. ]
Gli disse.
Asteroth sospirò.

[ Non hai nulla da perdere, o sbaglio? ]
Gli domandò, quindi.


Asteroth sospirò profondamente, considerando seriamente le parole dello Spirito.
La sua logica aveva senso, quantomeno aveva motivo di dubitare le sue parole.

Quindi annuì lentamente, accettando la sua proposta.

<< D'accordo. >>
Gli disse.

<< Hai ragione: non ho nulla da perdere dopotutto. >>
Continuò.

<< Quindi? Dove dovrei andare? >>
Gli domandò, finalmente, chiedendogli indicazioni.


Abraxas sorrise.


[ Nella Zona Desertica. Sono ancora presenti delle rovine, al centro dell'enorme deserto a sud di Magnus. Se il viaggio non dovesse darti alcuna risposta, magari vedere i resti della mia casa potrebbe farlo. ]



Senza proferire parola, e nonostante non fosse completamente convinto di quelle parole, Asteroth annuì.
Quindi diede le spalle al suo compagno.


[ Asteroth. ]
Quando Abraxas lo chiamò per nome, il demone si bloccò senza voltarsi.

[ Gli umani non sono tutti crudeli, violenti e avidi. Come unico favore personale, ti chiedo di dar loro una chance e aiutarli se possibile. ]
Continuò.
Asteroth non disse nulla.

Sospirò, allontanandosi dalla capitale e dal campo di battaglia, e cominciando quindi un lungo viaggio che sperava lo avrebbe aiutato a ritrovare se stesso.

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Qui si conclude il capitolo 19-13, grazie di avermi seguito e alla prossima!






 
   
 
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