Anime & Manga > Occhi di gatto/Cat's Eye
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Autore: LubaLuft    10/07/2024    0 recensioni
Questo crossover mette insieme "Occhi di Gatto" e "ll Grande Sogno di Maya".
Dal testo:
"La donna si calò lentamente, sfruttando gli appoggi delle mani, e scese con il piede lungo la schiena di lui, poi con l’altra gamba, finché non riuscì ad afferrarlo per le spalle e a cingergli i fianchi con le gambe.
Gli passò poi le braccia sotto, fino a congiungere le mani sul suo petto.
Karato si concentrò sulla discesa ma non poté non percepire il calore generato dal corpo di lei. Sentiva chiaramente il suo seno spingere sulla sua schiena, le gambe agili e tornite che lo circondavano, un profumo femminile misto a sudore che da tempo non gli capitava di respirare così da vicino.
Arrivati a terra, aspettò che lei posasse i piedi sul pavimento in sicurezza, poi si voltò.
Una bellissima ragazza, un bellissimo sguardo. E poi quel piccolo neo sul mento, che rendeva la sua bocca perfetta ancora più sensuale.
“Chi devo ringraziare?” Chiese lei con voce più calma.
“Karato Hijiri.” Rispose lui chiamando a raccolta le sue facoltà razionali.
“La ringrazio per avermi salvato la vita. Io sono Rui Kisugi.”
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19 - Chiudere il cerchio


L’indomani, Ai si svegliò tardi.

La svegliò il miagolio di Tigre, il gattino di casa, che prese anche a leccarle il naso per essere certo che aprisse gli occhi.

Qualcuno le aveva tolto le scarpe e le aveva messo addosso una coperta.
La collana non era più sul cuscino, stretta tra le sue dita ma sul suo comodino, accanto al telefono finalmente carico. C’era anche un bigliettino, sul quale le sue sorelle avevano scritto Ti aspetta una colazione speciale ❤️.

Le era arrivata una grande quantità di messaggi, ricevuti la sera prima mentre il suo cellulare era spento: Hitomi, Kyoichiro, Nagaishi… ma quelli che più le premeva leggere erano i messaggi di Yu.

Ne aveva ricevuti due. Con il primo, era allegata una foto nella quale lui era sul palco con tutta la sua compagnia e faceva con le dita il segno della vittoria.

Il secondo era un messaggio vocale che aveva registrato durante la notte:

“Ai, non riesco a chiudere occhio. Sono al settimo cielo e non è solo perché ho ottenuto la parte della mia vita, c'entri anche tu… so che è presto per capirci qualcosa, ma volevo dirti che sei fantastica, interessante, bellissima… e che ti penso, soprattutto in questo momento.”

La voce di Yu divenne più seria
“Vorrei tanto che fossi qui con me… ma forse è meglio di no…” Silenzio. Poi una breve risata stemperò tutto il peso di quel non detto. “Spero tanto di vederti presto!…”

Ai arrossì mentre il cuore le galoppava impazzito.

Vorrei tanto che fossi qui con me… ma forse è meglio di no…

Capiva benissimo il significato di quelle parole e si sentiva confusa e euforica all'idea di essere desiderata da un uomo. Ma a una domanda precisa sul cosa, il come e il quando non avrebbe saputo cosa rispondere. Cosa rispondersi. Se non che quel bacio l’aveva proiettata in un mondo nuovo, nel quale non era mai stata prima. Aveva avuto una coscienza diversa del proprio corpo, delle sensazioni che poteva provare, aveva avvertito qualcosa di istintivo e quasi animalesco che si mescolava armoniosamente alla dolcezza e alla tenerezza. Soprattutto, avrebbe voluto che quel bacio durasse all’infinito e che ci fosse altro, dopo quell’infinito.

Scese di sotto e trovò solo Hitomi.

"Buongiorno, piccola Lupin Girl ! Vieni a fare colazione…"
"Buongiorno! Ehi, ma che bontà!"
Sul tavolo della cucina c'era ogni ben di Dio.

"Sei stata la stella della serata…! Quando siamo tornati qui al locale non abbiamo fatto altro che parlare di te… avremmo voluto chiederti che cosa ti era successo ma dormivi così bene che abbiamo preferito non svegliarti. Avrai modo di raccontarci tutto…"

"Sicuramente! Ti basti sapere che ho derubato una donna mentre era a terra svenuta. Non mi sento particolarmente orgogliosa ma in quegli istanti non ho avuto dubbi… e Rui? Dov’è?"

"È da Karato. Avresti dovuto vederlo, ieri sera. Sembrava in gabbia mentre lei era alle prese con la cassaforte dei Takamiya. Io credo che si sia innamorato. E forse anche lei…”

Hitomi si aspettava a quel punto una battutina delle sue, ma Ai rimaneva stranamente in silenzio.

“Com’è stato lo spettacolo?” Provò a chiederle. “Almeno fino a quando non sei entrata in azione…”

“Ho seguito con attenzione soprattutto quello di Yu. Poi, quasi al termine della seconda rappresentazione, ho visto la collana…”

“E come è andata a Yu?”
“Ha ottenuto la parte! E… E poi…”
“E poi?…”

Ai non poteva tenerselo per sé!

“… E poi ci siamo baciati!”

Hitomi, mentre spalancava la bocca. pensò di sfuggita che lei e Toshio ci avevano messo una vita ma non si focalizzò sul rapporto che aveva con il suo poliziotto ingenuo e dolcissimo, Ai stava raccontando qualcosa di importante per lei, forse più importante di qualsiasi colpo o furto con il quale poteva cimentarsi.

“E Yu ti piace?”
“Hitomi… stanotte mi ha mandato un messaggio e mi ha detto che non dormiva perché pensava a me… avrebbe voluto che… ma io ero a casa…”

Hitomi mantenne la calma e continuò ad ascoltare Ai che le raccontava le prime complicazioni “fisiche” di quel sentimento ancora in erba.

“E tu? Che cosa sentì?”
“Io non lo so ancora… so solo che quando ci siamo baciati non ci ho capito più nulla. Hitomi…”
“Dimmi..”
“Quando è il momento giusto? Il momento per…”
Hitomi ci pensò bene, prima di rispondere.
“Ai… non c’è una risposta vera e propria. Per me e Toshio c’è voluto tempo…”

Troppo, pensò fra sé, ricordandosi di come, poi, c’era voluto in realtà pochissimo: era bastato stringersi e guardarsi per capire che invece volevano entrambi la stessa cosa e con la stessa intensità.

Poi continuò
“… ma noi siamo un po’ più grandi di te. Tu hai diciassette anni, sotto molti aspetti sei davvero matura, e vivi delle situazioni - come il furto del quadro o come ieri, con quanto sei riuscita a fare per recuperare la collana - che non sono certo situazioni tipiche da persone “normali”… figuriamoci da persone normali ma della tua età!”
“E quindi?…”
Ai era buffa, con quell’espressione interrogativa.
“Quindi, mi sento di dirti: conoscetevi meglio e non correte. Non ce n’è bisogno. Quando accadrà, se accadrà, sarà bellissimo.”
“Lo credi davvero? Lui… lui è più grande di me… magari ha fretta?”
“Magari no… certo, devi conoscerlo almeno un po’ prima di prendere certe decisioni… ma sono certa che saprai gestire questa situazione. In ogni caso, conta sempre su di me e su Rui. Sempre.”
Ai si alzò e fece il giro del tavolo per abbracciare Hitomi.
“Ti voglio bene, sorellona…”
“Anch’io, sorellina!”


****


In quello stesso momento, nonostante la notte passata quasi in bianco, con l’adrenalina a mille, Yu entrava nei Kid’s Studios. Aveva lasciato alcuni indumenti nel suo armadietto, nello spogliatoio e voleva recuperarli.
I suoi passi riecheggiavano nelle enormi sale, ormai vuote. Entrò in quella più grande, dove provavano le scene corali e con sua grande sorpresa, vi trovò Maya!

Era in piedi, al centro della sala, e guardava in alto, verso i riflettori.
Maya-chan…” chiamò piano per non spaventarla.
“Yu!! Che cosa ci fai qui?”
“Potrei chiederti la stessa cosa…” Rispose lui raggiungendola. Si sedette sul pavimento.
“Quante volte mi sono sdraiato qui, per terra, a fine prove… esaurito e con le orecchie piene delle urla di Kuronuma!”
“Già!” fece eco lei “È stata dura!... ma alla fine…”
“… Eccoci qua. Maya… ne abbiamo fatta di strada insieme…! È stato importante, e necessario, e fondamentale: senza di te come compagna di viaggio non ce l’avrei mai fatta…”

Maya si sedette accanto a lui. Lo guardò. Sentiva di essere pronta a chiudere per sempre il cerchio: nelle parole di Yu rimanevano dei sottintesi: quel viaggio, cominciato molti anni prima, molto prima della Dea, era stato anche un viaggio nei loro cuori irrequieti, vicini, lontani, nel tempo.

C’erano stati momenti in cui lei avrebbe voluto di più, e lui si era allontanato. Poi era avvenuto l’esatto opposto e lei aveva faticato a capire… poi aveva capito… e poi aveva ritrovato la sua vera anima gemella, Masumi.

“Yu, io vorrei che tu sapessi che per me sei importante e lo sarai sempre. Sarai sempre un buon amico e uno splendido partner sul palco, e vorrei esserlo anche io per te…”

Yu ascoltava Maya, la ascoltava dire parole che fino a qualche giorno prima aveva avuto paura di sentire - anche se aveva capito che il momento era vicino. Invece, ora, le sentiva arrivare senza che lo ferissero. Aveva voltato pagina senza accorgersene, lo aveva fatto e ora si sentiva sollevato.

“Maya… lo sarai. Sarai per me quello che io sarò per te. Ci aspetta ancora del duro lavoro per arrivare a gennaio ma sento che insieme… sopravviveremo a Kuronuma!”

Scoppiò a ridere e lei lo seguì. Il cerchio era chiuso.


****


Qualche giorno dopo, a Villa Hayami, alla presenza di un team di notai particolarmente esperto di diritto civile e societario, l’accordo matrimoniale fra Masumi Hayami e Shiori Takamiya fu ufficialmente sciolto.

Masumi aveva atteso che i magistrati aprissero un fascicolo di indagine nei confronti del gruppo Takatsu, e una volta depositato questo in tribunale, attese che la stampa vi si fiondasse sopra come un branco di iene.

In capo a poche ore, gli scandalosi rapporti finanziari con esponenti della malavita fecero decadere ogni vincolo o impegno fra le due famiglie. A scopo cautelativo, Masumi chiese di essere ascoltato per accertare qualsiasi estraneità delle imprese Daito a qualsiasi attività illecita o sospetta.
Eisuke era scuro in volto: era a conoscenza di certi aspetti torbidi della fortuna dei Takamiya ma non aveva avuto mai nulla da ridire in merito. Lui stesso aveva costruito il proprio impero tenendo conto di quali piedi non pestare e di quali mani stringere, faceva parte dei giochi.

Aveva tentato di far ragionare il figlio, tentando di imporre il suo punto di vista: con gli avvocati migliori, Il Vecchio avrebbe trovato una via d’uscita e limitato i danni, ma Masumi gli aveva praticamente riso in faccia.

“È finita, padre. Non sono più una pedina sulla tua scacchiera, sono libero. Farò quello che devo.”

“Cosa? Cosa, Masumi?!”

“Realizzare un sogno che non è solo mio. Ora posso.”
“Masumi, ho il diritto di sapere!"

“Ti basti sapere che vivrò alla luce del sole un amore che ho coltivato con pazienza, e dolore, e che non ho soffocato con egoismo e possessività. Non ho voluto farlo prigioniero né farmene imprigionare. Non l’ho vissuto come te, come un’ossessione vuota. Non ne morirò come hai fatto tu.”

“… Masumi…”

“Padre, io non ti abbandonerò e continuerò ad amministrare le imprese di famiglia, ma sarà un lavoro e non una vocazione. Io non diventerò come te."

Si inchinò con deferenza, gli voltò le spalle e uscì. Aveva preparato già la valigia, lo aspettava in macchina. Era pronto per andare a prendere Maya e portarla finalmente a Izu.

Voleva regalarle il mare, la quiete della natura che aveva sempre amato. Voleva che anche quell’ultimo angolo solitario della sua vita diventasse suo, riecheggiasse della sua voce. Voleva vivere con lei da mattina a sera, come un uomo accanto alla sua donna.


****

Le tre sorelle avevano intanto deciso: il quadro di Heinz doveva tornare a Chigusa Tsukikage.

Kyoichiro e Karato, che in maniera indipendente erano arrivati entrambi alla stessa conclusione e non avevano fatto mistero della loro opinione, si misero a loro disposizione per mettere a segno quel colpo “al contrario”.

Hitomi aveva già una sua idea e ne parlò con Rui e Ai.

“… Che cosa ne pensate?”
“… Beh, è un’idea originale! Ma qual è il tuo piano?...”
“Lasciate fare a me… mi serve solo qualche ora per capire bene tutti i passaggi. Poi faremo il punto insieme…”
   
 
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