Nel camposanto delle parole
Nel camposanto
delle parole
Sempre si
rimane in lutto
Chè più della follia la prole
Il morir a
stento è brutto.
In questa
egida di matti
Il ragionar
m’è avulso
Ch’a pezzi
e a strappi
Il sento
nudo e convulso.
La spada di
Damocle
perenne sui
capi
attende un
soffio di vento
ma el non sa che i detti mali
son più
atroci di un corpo spento.
In un campo
di grano, una spiga
Cresce in
un fascio di luce
Si alza nel
mondo che spira
È la falce
ad atterrarla truce.