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Autore: Frytty    21/09/2009    3 recensioni
Si sa, una notte svegli rende nervosi. Momenti di insonnia per i Malandrini e non solo.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Salve! Cielo! Sono passati secoli da quando ho aggiornato l'ultima volta, ma devo ammettere che questo terzo capitolo ho faticato parecchio a farlo venire fuori perché, sostanzialmente, avevo tutto in mente, ma quando andavo per trasferire le immagini nella mia testa sulla pagina bianca mi bloccavo inspiegabilmente e quindi sono riuscita a concluderlo solo cinque minuti fa ^^ Spero vorrete perdonarmi per questo mostruoso comportamento...

Passando a cose concrete, visto che dei miei problemi di ispirazione non ve ne frega assolutamente niente XD, ringrazio le tre meravigliose persone che hanno commentato lo scorso capitolo, vale a dire:

Sara_the_slayer: Lily e James sono anche la mia coppia preferita se non lo si era capito XD e fin dall'inizio ho sempre creduto che fossero così e sono felice che riesco a trasmettere anche ad altri le sensazioni che essi stessi mi provocano. Ti ringrazio per il commento e spero di leggerti anche per questo che spero apprezzerai allo stesso modo ^^

ale03: Grazie per i complimenti e per il commento, spero sarà di tuo gradimento anche questo terzo capitolo ^^

Morgain28: Esattamente non mi convinceva il fatto che James, nonostante ubriaco, appena rinsavisce riesca a ricordarsi del fatto che Lily si sia presa cura di lui, ma mi ha rincuorata moltissimo il tuo commento! Ho sempre voluto inserire qualcosa come una festa clandestina in una delle mie storie e sono felice di esserci finalmente riuscita e poi devo proprio confessare che ho sul serio pensato a te per la ragazza avvinghiata all'affascinante Sirius XD! Ti ringrazio per il commento e per la tua costanza che mi fa immensamente piacere e spero che questo capitolo ti soddisfi al pari del precedente ^^

Ovviamente ringrazio tutti coloro che hanno solo letto, quello che hanno inserito la Ff tra i preferiti e quelli che invece l'hanno inserita tra le seguite, vi voglio davvero bene! *_*

James Potter credeva davvero di essersi addormentato.
In fondo aveva fatto le solite cose che faceva prima di andare a letto: si era lavato i denti, si era infilato il pigiama, aveva tolto gli occhiali, poggiandoli sul comodino, si era infilato sotto le coperte e aveva baciato sua moglie Lily, augurandole una buona notte prima di chiudere gli occhi e poggiare la guancia sulla federa fresca del cuscino.
Credeva di essersi addormentato, ma forse sbagliava, perché con suo immenso disappunto non si scoprì per niente sorpreso dal piccolo quanto potente urlo che aveva riempito la casa e forse il giardino.
Aveva aperto gli occhi di scatto e si era voltato verso Lily che stava già scostando le coperte per alzarsi.
< Vuoi che ci vada io? >
< Lascia stare. Avrà fame. > Gli sorrise e si diresse a passo leggero nell'altra stanza.
In meno di cinque minuti il pianto era cessato.
James sbuffò.
Adorava suo figlio, era la sua gioia più grande, seconda ovviamente solo a quella di avere finalmente sposato Lily Evans, la Caposcuola per eccellenza, ma davvero non riusciva a capire perché dovesse urlare così tanto e per giunta di notte.
< E' il loro unico modo per dirci che hanno bisogno di qualcosa. > Gli ripeteva sempre Remus.
D'accordo, ma potevano anche gorgogliare e basta. Andava bene lo stesso come comunicazione. Concisa e soprattutto poco fastidiosa.
Lily fece nuovamente la sua comparsa nella stanza e con uno sbuffò si lasciò cadere a sedere sul letto, per poi infilarsi sotto le coperte.
James si voltò verso di lei.
< Tutto bene? > Le chiese.
< Si. Aveva solo fame. > Gli rispose, gli occhi già chiusi.
< Temo che non sia finita qui. > Riprese James dopo qualche istante, non smettendo un solo attimo di osservarla.
Lily sorrise.
< Incredibilmente melodrammatico, come al solito. > Lo rimproverò, riaprendo gli occhi e osservandolo mentre metteva le mani dietro la testa a mo' di cuscino.
< E' la verità. > Borbottò lui sulla difensiva.
< D'accordo, come vuoi. > Lily continuò a sorridere, richiudendo gli occhi. < E poi ti assomiglia, quindi significa che devi essere stato come lui da piccolo, un vero terremoto! > Continuò dopo pochi minuti di silenzio.
< Mi spiace, ma ero un bambino modello. > La rimbrottò con fare sarcastico.
< Anche io lo ero! >
< Cosa? Un bambino modello? > James sgranò gli occhi in direzione della moglie.
< No, una bambina modello, scemo! > Lily gli tirò uno schiaffo sul braccio, divertita.
< Non lo metto in dubbio... > Rispose.
< Beh, da qualcuno dovrà pure aver preso... >
< Non so, magari le tue cellule hanno qualcosa che non vanno... > Buttò lì lui, osservando con fare poco interessato il soffitto.
< Ehi! > Lily si alzò sui gomiti, osservandolo con un cipiglio degno di quelli che preannunciavano le migliori litigate ad Hogwarts.
< Se c'è qualcuno qui le cui cellule non funzionano, quello sei proprio tu, tesoro! > Lo riempì di piccoli pugni sulle braccia e sul petto.
James sapeva che stava solo scherzando nonostante il suo sguardo severo e la lasciò fare. Anche volendo non sarebbe riuscita a fargli del male.
< Stavo solo scherzando, Lily! > Si difese quando lei si voltò dall'altra parte, lasciando intendere di non voler essere disturbata.
< Tu scherzi sempre nei momenti meno opportuni! > Lo rimproverò, sbuffando l'attimo dopo.
< D'accordo, ti chiedo scusa. > Le si era avvicinato, voltandosi dalla sua parte e le aveva accarezzato piano i capelli e poi la schiena.
In un fruscio di coperte Lily si voltò nuovamente verso di lui.
< Non sei contento di Harry, vero? > Gli chiese.
< In che senso? >
< Non lo volevi. Hai pensato che fosse meglio aspettare che la situazione si calmasse prima di avere un bambino e invece, lui è piombato quasi all'improvviso. Non era quello che volevi. > Cercò di spiegarsi.
< Forse non era quello che volevo, avrei aspettato che le cose si sistemassero, ma la prima volta che ho sentito il suo cuoricino battere, appoggiando l'orecchio sulla tua pancia, ho pensato che fosse la cosa migliore che ci stesse capitando, e lo penso ancora! Harry è davvero tutto quello che potevo mai desiderare. Oltre te, ovviamente. > Le accarezzò una guancia con un dito, tranquillizzandola.
< Lo credo anch'io... > Mormorò lei, beandosi di quel tocco delicato. < Chi l'avrebbe mai detto che proprio noi due avremmo messo su famiglia? > Continuò dopo qualche attimo di silenzio.
< Io ci ho sempre creduto! > James finse di essersi offeso e mise su un broncio adorabile.
< Allora eri davvero l'unico, James. > Lily rise appena della sua espressione buffa.
< Solo perché tu ti rifiutavi di vedere oltre. > Borbottò lui di rimando.
< Me ne sono accorta troppo tardi, è vero. > Sbuffò alla fine rassegnata, alzando gli occhi al cielo.
James la strinse a sé con un braccio e la osservò.
Gli occhi verdi, appena velati di sonno e stanchezza, osservavano i suoi, le labbra, rosse e carnose quanto bastava, erano distorte in un'espressione curiosa e allo stesso tempo sospettosa e i capelli, seppur il loro colore fosse attenuato dal buio della stanza, odoravano di miele. James ne strinse una ciocca tra due dita. Il riflesso della luna, la cui luce penetrava dispettosa dalle serrande non del tutto abbassate delle due finestre della stanza, sembrava farli risplendere.
< Ti ho già detto che ti amo? > Le chiese ancora assorto nell'osservazione della ciocca che stringeva ancora tra le dita.
< Almeno un centinaio di volte. > Gli rispose lei, sorridendo.
< Allora questa è la cento uno. Ti amo. > E abbassò appena la testa per incontrare le sue labbra in un bacio dolce e sentito in ogni sua sfumatura.
Lily gli circondò il collo con un braccio, lasciando che la sua mano vagasse tra i suoi capelli disordinati e approfondì il bacio.
James era appena riuscito a sbottonare i primi due bottoni della camicia da notte di Lily, che un altro urlo, più intenso del precedente, li fece sobbalzare entrambi.
James si portò una mano tra i capelli esasperato e frustrato per esser stato costretto ad interrompere un'attività sicuramente piacevole e Lily sbuffò appena.
< Vado io. > Si offerse James, mettendosi seduto sul letto e poi infilando le ciabatte.
Si trascinò a passo pesante nella stanza di Harry, che appena riconosciuta la figura del padre, aveva subito smesso di piangere ed ora gorgogliava felice per le attenzioni ottenute.
James lo sollevò in braccio, ricambiando il piccolo sorriso sdentato del figlio.
Gli fece appoggiare la testolina sulla sua spalla e cominciò a cullarlo dolcemente, camminando per la stanza.
< E' proprio ora di fare la nanna, vero Harry? > Gli sussurrò.
Per tutta risposta Harry gorgogliò contento, infilandosi l'attimo dopo il pollice in bocca e succhiando, senza il minimo segno di volersi riaddormentare.
< Adesso sai che facciamo? Andiamo dalla mamma, Harry. >
James continuò a cullarlo fin quando non giunse in camera da letto, dove Lily nel frattempo si era interessata alla contemplazione del soffitto.
Quando lo vide arrivare con Harry in braccio sorrise.
Vedere James nelle vesti di papà era qualcosa di incredibilmente dolce e meraviglioso, ed era in quei momenti che pensava che non avrebbe potuto sposare nessun altro all'infuori di lui.
James si sedette sul letto per poi posare Harry esattamente al centro dello stesso e distendersi a sua volta.
Harry continuava beato a succhiarsi il pollice, voltando la testa ora verso Lily ora verso James, entrambi sorridenti.
< Credi riuscirà ad addormentarsi? > Gli sussurrò Lily.
< Lo spero. > Le rispose James, dando un'occhiata alla sveglia sul comodino: le tre e mezza.
Osservarono il loro pargolo gorgogliare felice per un po', alternando qualche bacio e qualche carezza al pancino dello stesso, prima che Harry decidesse di chiudere finalmente gli occhi e lasciarsi cullare da Morfeo.
James sbadigliò piano per evitare di svegliarlo di nuovo e cercò di fare il meno rumore possibile anche quando decise di alzarsi per riportarlo nel suo lettino.
Lo prese in braccio delicatamente, reggendogli la testa e gettò un'occhiata sorridente a Lily che, con suo sommo dispiacere, aveva già chiuso gli occhi, la bocca appena aperta e un braccio che occupava il lato libero del letto.
Sbuffò appena, infastidito, e dopo aver rimboccato da bravo genitore le coperte ad Harry si affrettò a raggiungere la camera da letto: aveva freddo.
Aveva sacrificato le coperte della sua "zona letto" per Lily e per Harry e, anche se adesso non ne era affatto dispiaciuto, non poteva evitare di battere i denti.
Si intrufolò sotto le coperte svelto, mentre Lily cambiava posizione e voltava la testa dall'altro lato.
Si voltò verso di lei e le sistemò meglio i capelli che le ricadevano scomposti sul viso.
Sorrise.
Non avrebbe mai potuto pentirsi delle scelte che aveva fatto: l'avevano portato a lei e ad Harry, per naturale conseguenza.
E li amava. Entrambi. Inevitabilmente.

   
 
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