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Autore: Velidart    07/08/2024    0 recensioni
Quello che sto facendo fa parte del mio percorso di cura: trovare una motivazione ad andare avanti, anche solo una minima fiammella capace di riattivare il mio corpo e la mia mente.
Se ti sei sempre chiesto che cosa prova una persona depressa, come si sente e come vive le sue giornate; o ancora a che cosa pensa beh, questa lettura fa al caso tuo.
Perché lo sto scrivendo? Per buttare fuori, titolo del primo capitolo, e perché spero di sentirmi meno solo, e di trovare altre persone nella mia stessa situazione: per potermi confrontare con loro.
Buona lettura, confido che in qualche modo ciò che scriverò possa essere di conforto a qualcuno, o possa comunque rendervi meglio l'idea di chi è una persona che soffre di depressione maggiore.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un anno e mezzo. Questo è il lasso di tempo passato sotto la depressione prima che le cose iniziassero a migliorare. Come? Nella maniera più semplice possibile: alzando la dose del farmaco. 

Si: avevo preso escitalopram, con il quale avevo raggiunto il doppio della dose piena senza effetti di sorta, nel giro di un anno dall'inizio della malattia. Poi al termine dell'anno scorso avevo iniziato la venlafaxina, e per 6 mesi non avevo provato a incrementare la dose. Perché? 

Perché hai aspettato così tanto vi chiederete voi?

Perché ero disilluso, ormai praticamente certo dell'impossibilità di guarire sebbene mi costringessi a vivere ogni giorno, nella piena certezza inconscia che non sarei più tornato a essere quello di prima. Vi sembrerà strano, nonostante tutto quello che avete letto finora, ma l'ho realizzato solamente nel momento in cui ho cominciato a stare meglio. Inoltre, le spese per la casa che ho acquistato erano tante e in quel momento affrontare una visita professionale dal costo alto, per avere solo un'altro parere che nella mia testa non sarebbe servito, mi sembrava insostenibile.

Ma fermi, aspettate un momento: poc'anzi ho parlato di tornare ad essere quello che ero prima della malattia; non vi mentirò perché non è così. La depressione cambia, è come quando un'altra malattia devastante, anche fisica, cambia il nostro approccio alla vita. E si, io non vedo più la vita come prima, con tutti i suoi lati positivi e negativi che questo nuovo punto di vista comporta.

Ci sono ancora dei giorni meno belli: dove l'ansia ancora mi attanaglia lo stomaco, quella famosa morsa di cui vi ho parlato e che ho scoperto essere la causa della mia depressione. Si: eccola li. Scomparsa l'ansia, scomparsa la depressione. Ne ho avuto la prova in quest'ultimo mese e mezzo.

L'ansia è tremenda: è arrivata nel corso degli anni, lentamente, scavando nel profondo della mia anima. Inizialmente manifestandosi solo nei momenti di bisogno per poi arrivare a essere onnipresente, scattando senza apparente motivo. E l'ansia a sua volta, questo meccanismo diventato automatico, scatena tutti i sintomi depressivi e il rimuginio mentale. Vi ricordate tutti i pensieri di cui vi ho parlato? Ecco quelli si manifestavano con l'arrivo dell'ansia, perché il mio cervello lavorava costantemente, aggrappandosi a qualsiasi cosa, pur di trovare una spiegazione all'arrivo della morsa. E quando questa ha cominciato a scomparire, anche i brutti pensieri, le incertezze e le paure scomparivano lasciando la mia testa libera di concentrarsi su cose che non facevano male, su cose normali, su sciocchezze, su inezie: come il lampadario giusto per la sala di casa mia, la polo o la camicia da abbinare ai jeans... cose che fino a qualche mese fa mi avrebbero messo in crisi, generandomi ancora più ansia. 

Poi è arrivata, come un fulmine a ciel sereno, la mail della psichiatra: provi ad alzare nuovamente la dose. Ed io l'ho fatto senza grandi aspettative, tanto che è passato più di un mese prima che l'aumento facesse i suoi effetti. E quand'è successo, ho pensato che sarebbe stato solo temporaneo e che sarebbe tornato tutto come prima nel giro di pochi giorni, com'era già successo. Ma ora è più di un mese che sto meglio e finalmente torno qui a scrivere per dirvi che vedo la luce in fondo al tunnel. Dovrò alzarla nuovamente, di questo ne sono sicuro, perché le giornate non sono tutte buone, ma almeno su una settimana i giorni brutti sono un paio; prima erano un paio i giorni in cui stavo "bene" nel giro di un mese intero. 

Cosa significa questo? Significa svegliarsi la mattina senza pensare a quanto sarà difficile affrontare la giornata, significa non sentire la morsa al petto nel momento in cui si torna alla realtà dopo aver dormito, significa comprendere, capire, ascoltare chi mi parla o il testo che sto leggendo. Significa, più forza fisica, meno sonnolenza, assenza totale di nausea e desiderio di riscatto. In negativo, a volte la morsa torna ma per brevi momenti nel corso della giornata; nei giorni brutti brutti persiste ma mi lascia comunque vivere. 

Il rovescio della medaglia? Beh, quello che accade quando si prende un antidepressivo che fa effetto: l'annullamento delle emozioni. Perché non solo le emozioni negative e l'ansia vengono sopite, ma anche quelle positive. Così esci con una donna e non provi nulla, ci fai l'amore e non provi nulla, ricevi una grande soddisfazione per la tua carriera professionale e non provi nulla... Ecco, questo è quello che succede, e non vi nego che alzare ancora la dose mi preoccupa: già ora i rapporti sessuali, nonostante l'erezione presente, sono difficoltosi. Uscire la sera con gli amici mi stravia, ma non mi provoca piacere. Che succederebbe se i pochi momenti in cui provo un barlume di gioia venissero totalmente azzerati?

Ma va bene così, piuttosto di stare male meglio non provare nulla. 

Comincio a vedere la luce in fondo al tunnel ora, e sono tornato a sperare che tutto possa passare completamente. Se Nocciola ce l'ha fatta una volta, può farcela di nuovo.

   
 
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