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Autore: dreaming_eclipse    21/09/2009    2 recensioni
Sfogo di una ragazza, adolescente. Dopo una delusione, forse minore di quel che pensa, come spesso accade a quest'età, vorrebbe scappare dal mondo. -Non voglio risalire il mio baratro… non voglio rialzarmi. Cosa mi spinge a farlo? Non ne vale la pena, non ha più senso desiderare delle ali per osservare la Terra dall’alto: vedrei solo il grigiore dell’idiozia.-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ipocrisia

 

Sbatto la porta. Esco da quell’abitazione di ipocrisia e delusioni, chiudo ogni legame con il mondo. Non voglio ascoltare, non voglio più dover sopportare alcun rumore stridente, alcuna voce egoista o impietosita. Non ho bisogno di conforti spinti solo dai sensi di colpa, non ho bisogno di una balia che mi guidi per le strade malfamate di questa stupida vita. Non voglio più sforzarmi di vedere della purezza in questa città di vite solitarie, non voglio più chiedere spiegazioni prima di urlare. Non voglio più piangere in silenzio, paurosa di me stessa, né aspettare qualche fantasia sull’empatia o sulla solidarietà. L’uomo non segue regole: è inutile cercare una logica nelle sue azioni, inutile aspettarsi una coerenza. Sbatto la porta, cancello i rumori e le voci di questa assurda “quotidianità”, elimino ogni distrazione da me stessa. Volo via da questa strada, lascio ogni mia dipendenza dall’ossigeno che mi avete abituata a respirare. Lasciatemi stare!

Non voglio risalire il mio baratro… non voglio rialzarmi. Cosa mi spinge a farlo? Non ne vale la pena, non ha più senso desiderare delle ali per osservare la Terra dall’alto: vedrei solo il grigiore dell’idiozia.

Mi rincorri. Lasciami stare. Mi fermi e io per un attimo mi volto a guardarti: “Davvero, non ne vale la pena…”. E riprendo il mio cammino. È ormai vano sperare: non c’è più nessuno in grado di corrermi dietro.

Ascolto ancora per qualche secondo la tua voce che mi parla da lontano. Ascolto ancora il tuo respiro che si fa sempre più flebile nella mia mente. E poi… il silenzio. Cala un velo su di te, il tuo calore nel mio cuore si spegne. E tu muori, muori e non ti darò la possibilità di resuscitare. Muori secondo le VERE leggi della vita. E muori per sempre.

Ora morirò anch’io, forse… per rinascere, per non piangere. Ma è davvero così bello nascere? Non sarebbe tanto più bello e meno doloroso chiudere gli occhi per sempre… smettere di tentare di alzarsi non dona forse maggiore sicurezza di non cadere ancora più in basso, che sforzarsi di ritenere ancora possibile l’Utopia? Vivo nella meraviglia dell’oscurità, ritardo ogni responsabilità. Conservo la paura in uno scrigno, disperdo il coraggio dietro di me per chi ha ancora voglia di raccoglierlo. Stupiti? L’ipocrisia è una caratteristica della razza umana, dopotutto.

Sono abbastanza codarda da lasciare la vita? No, la amo troppo. La perfezione della natura è una consolazione eterna.

 

  
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