Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Adelhait    21/09/2009    2 recensioni
Come si dice? Dalle stelle alle stalle. Beh, veramente è il contrario di ciò ch’è capitato a me. Infatti, la mia storia ha inizio così, da una semplice, rozza, povera ragazza di un quartiere periferico di un’immensa metropoli, che incontra un ragazzo dell’alta società. Ora vi chiederete, questa è la classica storia di Cenerentola…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questi non sono modi da vera lady.

 

 

 

 

Sospiro profondamente, mentre scendo dal furgoncino.

Non ho mai amato scaricare le cassette piene di merce. E queste a mio parere sono strapiene.

Sbuffo, mentre ne tiro fuori una, quando un dipendente del club esce fuori dalle cucine.

-Finalmente-.

Sibila, mentre si avvicina.

-Alla buon’ora. Dove eravate finiti? Sapete che ore sono?-.

Dice, mentre con il dito indice della mano destra, picchietta sul vetro del suo orologio.

È un umano. E per l’appunto un aiuto cuoco, ma ha un modo di esporsi nei confronti della gente, come un vero dittatore.

Io lo guardo storto. Anzi no, lo fulmino con lo sguardo.

Ma come osa rivolgersi a me con quel tono?

Infatti, comincio ad alzarmi le maniche del maglione, mentre sento le mani prudermi. Lo voglio gonfiare di botte.

Ma purtroppo Kohaku interviene in aiuto del demente. Brutto stupido i cavoletti tuoi non te li fai mai?

-Ci perdoni, ma abbiamo trovato traffico e siamo arrivati con un po’ di ritardo-.

Dice Kohaku ridacchiando nervosamente, mentre china il capo in segno di scuse. Io lo osservo e vorrei vomitare.

Com’è servile il mio amico.

Il demente (lo chiamerò così per pura simpatia) fa una smorfia di stizza e ci ordina di scaricare la merce subito, e di riporla nella cella frigorifera della cucina.

-Sbrigatevi, non posso sprecare tutto il giorno a guardare voi che scaricate due cassettine di verdura-.

Io assottiglio di più lo sguardo, e comincio a ringhiare peggio di cane idrofobo.

Lo odio.

Scendo dal furgone con in mano una cassa d’insalata iceberg, comincio a incamminarmi e mi avvicino a lui.

Sorrido maleficamente.

D’un tratto come per magia la cassa cade sul piede del povero demente che, comincia a ballare e a urlare dal dolore.

-Oh, mi scusi io non volevo farlo. Ma che razza di sbadata che sono-.

Mi metto la mano davanti la bocca in segno di scuse, e faccio la finta imbarazzata. Invece internamente rido a crepapelle.

Però devo ammettere che è un bravo ballerino di tarantella.

Intanto Kohaku sospira demoralizzato.

-Lo sapevo che sarebbe successo-.

Guardo il mio amico e gli sorrido. Devo ammettere che ora mi sento bene, così impara quel demente a trattarmi così.

Ben ti sta.

I minuti passano e noi scarichiamo tutta la merce, mentre il caro demente rimane in silenzio a guardarci. Non parla più, anzi si massaggia il piede dolorante, io invece continuo a sorridere soddisfatta.

Ripongo l’ultima cassetta e mi pulisco le mani sul grembiule.

-Bene noi abbiamo finito-.

Mi avvicino al mio amico e gli dico di prendere la fattura. Lui corre nel furgone e la va a prendere, mentre io guardo il caro ballerino.

-Fa ancora male?-.

Gli domando sorridendo malefica. Lo vedo guardarmi furioso.

-No-.

Sibila.

-Meno male-.

Sospiro, ma lo faccio per finta. Dopotutto non me frega poi tanto di lui.

-Rin la fattura-.

Kohaku mi porge la fattura, ma io lo fulmino con lo sguardo.

-Kohaku caro, la fattura non la devi dare a me, ma al cliente-.

Sibilo, mentre lui arrossisce e scusandosi di nuovo porge la fattura al cliente.

Alcune volte Kohaku si perde in un bicchiere d’acqua. Pazienza.

Il demente (come adoro questo termine) legge con perizia la nostra fattura, mentre noi attendiamo il tanto desiderato pagamento.

Dovete sapere che, se non torniamo al capannone con i dindini, il nostro caro e amabile (voglio vomitare) datore di lavoro ci spella vivi.

-Allora?-.

Domando impaziente, mentre incrocio le braccia la petto e batto a terra il piede in segno d’impazienza.

-Ah, già il pagamento-.

Afferma l’aiuto cuoco con superbia. Lo vedo mettere la mano in tasca e tirare fuori una piccola mazzetta di soldi. Lo invidio.

Ci paga. Ma mi pone i soldi toccandomi appena.

-Non preoccuparti non ho la scabbia-.

Lui mi guarda stranito, ma non sa cosa succederà ora.

Mi ficco un dito nel naso, comincio la mia spedizione e tiro fuori una caccoletta che, dolcemente poggio sulla mano del demente che rimane di sale.

-Questo è la sua mancia-.

Sorrido.

-Ah, mi raccomando di non spenderla tutta. Ci vediamo caro-.

Mi volto e mi dirigo verso il furgone ridendo come una pazza, seguita da un Kohaku ammutolito e allibito.

Ma non sospetto che uno sguardo dorato mi osserva curioso, e che mi avrebbe cambiato la vita.

________________________

Oddio era un anno che non aggiornavo la fic, chiedo scusa e perdono ^^’.

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Adelhait