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Autore: Goten    22/09/2009    27 recensioni
L'acqua scendeva fra i suoi capelli ramati, schiacciandoli e scurendoli, i suoi vestiti erano come una seconda pelle, ma nulla in quel momento gli importava. Cominciò a correre, in pochi istanti la raggiunse afferrandola saldamente per un braccio.
- Ti prego, aspetta! - La voltò verso di se. L'acqua scendeva sui loro visi, anche i capelli di lei erano appesantiti da quelle goccioline, ma Edward era sicuro di non aver mai visto niente di più perfetto in tutta la sua lunghissima vita.
Con la mano bagnata le sfiorò timorosamente una guancia. - Sei davvero reale. - Sorrise sinceramente felice, mentre un tenue rossore comparve sul volto di Isabella.
VINCITRICE DEL CONTEST SU FACEBOOK INDETTO DA BARBY&MARCO E AMALIA
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi di nuovo con un altro capitolo... in questi giorni sono abbastanza impegnata con il lavoro. Detesto non trovare del tempo per scrivere e chiacchierare su MSN -.-... comunque, i vostri commenti mi portano sempre il buon umore! ^.^ E di questo ve ne sono infinitamente grata! ^_^ adesso però, sono abbastanza curiosa di capire una cosa... è un impressione mia oppure c'è poca voglia di commentare? Ho notato che non solo nelle mie, ma anche in altre ficci sta succedendo la stessa cosa, ci sono un sacco di letture e poche recensioni, anche solo un FA SCHIFO... RITIRATI... niente... o.O Non è molto carino da parte del lettore non lasciare neppure uno spiraglio a chi scrive per far capire se la storia piace oppure no. E la cosa mi lascia alquanto perplessa... bah... comunque, vi avevo avvertito che la storia sarebbe passata a bollino rosso, ma visto che qualcuno mi ha scritto che non potrebbe leggerla, per adesso l'ho portata a bollino arancio... spero vivamente che capiate che in ogni caso la storia dovrebbe essere a bollone ROSSO...
Io vi ho avvisato eh ^^.

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Capitolo 6


Erano bagnati, zuppi, fradici. Ma non importava. Isabella non si era mai sentita così bene e così protetta in vita sua. Sentiva che accanto a lui, tutto sarebbe potuto succedere, ma loro ne sarebbero sempre usciti interi.

<< Dovremmo andare a ripararci. >> Soffiò Edward sulle sue labbra ormai rosse per i suoi baci.

<< Si... >> Concordò Bella, non accennando però a muovere un muscolo, facendo così scaturire un sorriso sul volto pallido di Edward.

<< Permettimi... >> Con un gesto veloce la prese fra le braccia. Adorava il modo in cui li occhi di Bella lo osservavano stupiti.

<< Che stai facendo? >> La sua voce aveva un tono allegro che Edward avrebbe ascoltato in eterno.

<< Ti porto al sicuro in albergo. >> E cominciò a camminare leggermente veloce. Isabella si era accoccolata fra le sue braccia, non le importava più di nulla. Stava bene. Era nel suo paradiso personale.

Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla presa forte, ma gentile di quello splendido ragazzo che per pura fortuna aveva incontrato quello notte sotto la pioggia. Non poté evitare di ridacchiare.

<< Fai sorridere anche me. >> Le sussurrò Edward.

Bella sollevò lo sguardo e puntò i suoi occhi su quel viso angelico. << Pensavo che la pioggia ci fa sempre compagnia, quando siamo assieme. Lo trovo buffo. >> Depositò un bacio sulla spalla di lui.

Durante il tragitto che li separava dall'albergo, Bella poté notare diverse cose particolari di Edward, sembrava che non si stancasse mai, il suo corpo era forte, le pareva di essere abbracciata da una statua di pietra e nonostante tutta la strada che stava percorrendo a piedi con lei in braccio, il suo respiro sembrava regolare, come se stesse portando un foglio leggero. Il ricordo del piatto lasciato intero al ristorante le tornò in mente.

Erano tante piccole stranezze, eppure... si appoggiò completamente contro il petto di lui, non le importava. Voleva per una volta dare retta al suo intuito, e quello le stava semplicemente dicendo di fidarsi di Edward Cullen. Così fece. Chiuse gli occhi e si abbandonò contro di lui.

Si accorse di essere arrivata in albergo, perché sul viso non sentiva più lo scorrere dell'acqua, ma un invitante calore. Aprì gli occhi trovandosi nella hall dell'albergo. Si agitò, cercando di scendere dalla presa di Edward, ma questo ridacchiò.

<< Non pensarci nemmeno. Sei mia prigioniera. >> Sorrise mostrandole i denti perfetti.

A nulla valsero le sue deboli proteste, nell'ascensore vennero addirittura ridotte al silenzio da un bacio particolarmente sensuale di Edward. << Così non vale però. >> Mormorò sulle labbra di lui.

<< Chi l'ha detto? >> Corrugò le sopracciglia senza mai abbandonare quella smorfia di felicità che aveva preso possesso del suo viso.

Quando Edward la rimise in piedi, si accorse di non essere nella propria stanza, l'aveva portata nella sua. Arrossì, pensando a cosa sarebbe potuto accadere. << Torno subito. >> Le sussurrò, donandole ancora un bacio dolce, mentre Bella annuiva con le guance in fiamme.

Ebbe solo il breve tempo di osservarsi un attimo attorno, che le braccia fredde di Edward l'abbracciarono e la voltarono verso di lui. << Ti sono mancato? >> Le sorrise, abbassandosi nuovamente verso di lei e sfiorandole le labbra con le proprie.

Bella poteva sentire i suoi indumenti venire sfilati, le mani di Edward lavoravano con agilità e delicatezza. Il suo maglioncino giaceva per terra, mentre i suoi jeans venivano slacciati e lasciati cadere. Con un semplice gesto delle gambe si sbarazzò di loro. Era completamente in intimo davanti a lui.

Lui che per lei in quel momento era solo uno sconosciuto. Ma avvertiva chiaramente di potersi fidare di Edward.

Si sorprese quando sentì la morbidezza di soffice asciugamano avvolgersi attorno alla sua schiena. << E questo? >> Mormorò, incapace di distogliere lo sguardo da quegli occhi così dolci.

Il sorriso sghembo comparve sulle labbra di Edward. << Vieni. >>

La condusse nel bagno della propria stanza, sotto lo sguardo attento di Isabella, aprì la doccia e fece scorrere l'acqua calda. << Con tutto quel freddo, credo che una doccia calda sia l'ideale. >> Tornò verso di lei che lo guardava con una muta domanda sul viso. << Non sono un approfittatore, Bella. Ma mi piaci, davvero molto. Voglio fare le cose per bene. >> Le sfiorò la guancia con un dito. << Sarò di la, se hai bisogno di qualcosa. >>

Non sapeva neanche lui come avesse fatto a non approfittarsi della situazione. Tutto quello che sapeva era che lei era come un fiore delicato, e lui avrebbe fatto di tutto per proteggerla e amarla.

Udì chiaramente il rumore dell'acqua cambiare, a quanto pare, Bella era entrata nella doccia. Dovette fare forza su se stesso per non entrare in bagno e unirsi a lei. Decise che avrebbe fatto le cose per bene, un passo alla volta e poi, l'ultima cosa, prima di chiederle ufficialmente la mano, le avrebbe detto cosa fosse in realtà. Quello sarebbe stato il passo più difficile. Ma lo avrebbe fatto.

Si osservò distrattamente, anche lui aveva bisogno di un cambio d'abiti, scelse dall'armadio una camicia azzurra e un comodo paio di jeans, e dato che era parecchio tempo che non sentiva la sua famiglia, decise di fare una breve telefonata.

Afferrò il cellulare, premette il tasto di chiamata rapida, non fece neppure uno squillo << Ciao Edward. >> che la vocetta squillante di Alice gli arrivò limpida all'orecchio.

<< Alice. >> La salutò.

<< Prima che tu proceda con le tue domande, sappi che hai un sacco di bellissimi vestiti, perché hai scelto proprio quei jeans? >> Sorrise immaginandosi lo sdegno dipinto sul suo viso di porcellana.

<< Volevo stare comodo. >> Rispose tranquillo, mentre un piccolo sbuffo uscì dalle labbra di sua sorella.

<< Si certo, come no. Comunque, tutto bene qui. Rosalie e Emmett sono tornati oggi. Carlisle ed Esme non vedono l'ora di abbracciare la tua Bella. Ho una buona notizia e una cattiva. >>

Adesso sentiva il buon umore venire meno. << Comincia dalla cattiva. >>

<< Non riesco più ad avere visioni su Bella. Accadrà qualcosa nelle prossime ore che interferirà con il suo futuro. >> Sentiva tensione nella voce di Alice e lui invece la sentiva nel proprio corpo. Che diavolo sarebbe successo per far sparire il futuro di Bella?

<< E quella buona? >> Domandò assottigliando gli occhi, cercando di mantenere la calma.

La risata di Alice gli comunicò che doveva essere veramente una splendida notizia. << Domani verrete a casa, assieme. E tu la presenterai a noi! >> Esultò felice, omettendo il fatto che quella non era ancora una visione, dato che Edward non aveva minimamente pensato di portarla a casa sua. Ma divenne una visione vera e propria, nel momento in cui l'idea di portarla a conoscere la sua famiglia prese forma nella sua mente. Gli sembrava un po presto, ma se voleva evitare di perdere Isabella, avrebbe accelerato un po i tempi.

Stava per rispondere a sua sorella, quando Alice lo colse di sorpresa. << Edward sei ancora li?! >> Che domanda era, certo che era ancora li.

<< Alice, certo che sono qui! >>

<< Edward sei sparito anche tu dalle mie visioni! Qualcosa sta succedendo adesso. Edward stai attento! Ti prego! >> Era davvero preoccupata. Solo in quel momento sentì qualcuno bussare alla porta dell'appartamento di Bella.

Chiuse la comunicazione con Alice rimanendo in assoluto silenzio.

Ecco, questa è la stanza. Speriamo che ci sia... << Bella? Bella, sono Jake. >>

Chi diavolo era Jake?! Una scarica di gelosia gli passò nel corpo.

Forse non c'è... eppure giù mi hanno detto che era rientrata. E che non era sola... non posso pensarci... Non può essersi già rifatta una vita! Sua madre non mi ha detto nulla!

I pensieri di Edward misero assieme i pezzi di quel piccolo mistero. Quel Jake poteva esser l'uomo che stava per sposare la sua Bella... e la madre di lei gli aveva fornito le indicazioni per trovarla! Trattenne a stento un ringhio. Doveva rimanere lucido. Bella era ancora sotto la doccia, ma presto sarebbe uscita. Doveva mantenere la calma.

Respirò profondamente e in quel momento, con orrore, si rese conto di una cosa. E' un licantropo!

Mille e mille pensieri gli affollarono la mente e tutti con lo stesso risultato: portare via Bella da li.

Rimase immobile perfettamente, Jake non sembrava volersene andare, voleva parlare con Bella. Ma Edward avrebbe fatto di tutto per tenerla lontana da lui.

In quel momento, l'acqua della doccia si zittì, sentì l'asciugamano passare sulla pelle di Isabella. Deglutì un fiotto di veleno. Non doveva assolutamente farla parlare o lui l'avrebbe sentita.

Non gli piaceva agire così, ma lo faceva per proteggerla. Slacciò tutti i bottoni della sua camicia e la gettò per terra, aprì piano la porta del bagno, notando la sua piccola venere coperta nel grande accappatoio bianco. Le stava dando le spalle. Entrò e chiuse la porta dietro di se, si avvicinò piano e cinse la sua vita sottile con le sue mani.

<< Ciao splendore. >> Le sussurrò suadente facendola voltare verso di se per poi baciarla con passione.

Si sentì al settimo cielo quando Bella rispose al suo bacio con ardore. << Non volevi fare le cose per bene? >> Riuscì a domandargli Bella, mentre le sue labbra continuavano a baciarla.

<< Puoi fermarmi in qualunque momento. >> Le sussurrò serio.

<< Allora non fermarti. >> Fu l'unica risposta di lei, mentre con le sue mani bianche si slacciava la cintura dell'accappatoio, rimanendo nuda davanti a lui.

   
 
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