Trovati allo steccato alla fine della strada che esce da Hogsmeade
(dopo Mondomago) sabato pomeriggio alle due. Porta tutto il cibo che
puoi.
Sirius
Harry rilesse più volte il biglietto, ogni volta sempre
più preoccupato.
Sirius era arrivato fino ad Hogsmeade.
L’ aveva detto e l’ aveva fatto.
Harry era molto combattuto: da una parte non vedeva l’ ora di
riabbracciare il padrino, dall’ altra quell’
incontro risultava essere troppo rischioso.
Questo stato d’ animo lo accompagnò per due
settimane di fila ma alla fine la curiosità vinse su tutto e
in compagnia di Ron e Hermione quel sabato si recarono nel posto
indicato da Sirius nel biglietto.
Ad attenderli c’ era un grosso cane nero che li
trascinò fin sulla montagna, in una oscura caverna che
fungeva da nascondiglio.
A Harry si strinse il cuore per un attimo.
Come si faceva a vivere in quel modo? Con quale forza?
“Sirius, mi devi parecchie
spiegazioni”esclamò Harry dopo aver abbracciato il
padrino, più magro e sporco che mai.
“Hai ragione, ma prima ho bisogno assolutamente di
mangiare”rispose, mettendosi in bocca tutto il cibo che
poteva, il più velocemente possibile.
Harry incominciò a parlare come un fiume in piena,
esternando tutti i suoi dubbi e le sue incertezze a partire da Crouch e
finendo con Piton e Karkaroff ma lasciando Aryana fuori dal suo
discorso.
Aveva paura di affrontare quell’ argomento, senza contare,
che non sapeva come fare.
Insomma come poteva affrontare Sirius su di lei?
Non era nemmeno a conoscenza del legame che li univa. Non poteva di
certo prenderla di petto.
Fortunatamente parlare di Crouch e Piton portò con
sé abbastanza tempo, così da dare modo ad Harry
di organizzare le idee.
Quando anche l’argomento torneo fu esaurito Harry non
poté più aspettare..era da mesi che attendeva una
spiegazione.
Specie dopo tutto quello che era emerso dalla conversazione con Sirius,
c’ era qualcosa di terribilmente marcio e oscuro che si stava
estendendo a macchia d’ olio attorno alle vicende della
comunità magica.
Il clima di terrore stava tornando, forse più forte di
prima.
Lui stava tornando.
Alla luce di tutto questo Harry sentiva più che
mai il desiderio di far chiarezza, di scoprire la verità.
“Sirius, perché quando hai saputo che Aryana
Silente era ad Hogwarts ti sei precipitato qua alla velocità
della luce?”esclamò tutto d’ un fiato,
interrompendo la conversazione dal clima scanzonato di Sirius e Ron,
appena intrapresa.
Non trovò un modo più delicato per dirlo.
Andò dritto al punto e, anzi, rincarò la dose.
“Voglio che mi dici tutto quello che sai di lei, è
importante. Per adesso ho solo spezzoni di storia e sinceramente non ci
sto capendo più niente. Voglio che tu incominci
dall’ inizio. Voglio sapere come conosceva i miei genitori,
te, Remus..voglio sapere la verità, senza
omissioni”.
Prima di rispondere a Harry, Sirius sospirò forte.
Il suo sguardo sembrò incupirsi, più di quanto
già non fosse.
“Aryana Silente è…era.. la donna della
mia vita. È sempre stato così e sempre
sarà. Frequentavamo il quinto anno ad Hogwarts quando lei
piombò inaspettatamente nelle nostre vite. Che ti devo dire,
Harry? L’ hai vista com’è, no? In poco
tempo diventò tutto il mio mondo. Mi ha ipnotizzato. Lei e i
tuoi genitori insieme a Remus e a Peter erano le persone a cui tenevo
di più, eravamo sempre insieme, inseparabili. La mia
famiglia. Inutile dirti che furono i migliori anni della mia
vita”.
Harry cercò di metabolizzare la cosa.
“Poi cosa è successo?”chiese impaziente
Hermione.
Sirius piantò lo sguardo in quello di Harry.
Sembrava risentito.
Forse avrebbe solo voluto dimenticare…e invece
adesso era costretto a tirare tutto fuori, di nuovo.
E faceva male.
Più di tutto. Più della solitudine,
più dell’anonimato, più
dell’ingiustizia che aveva subito.
Harry leggeva tutto questo nello sguardo del padrino.
Era restio a ricordare.
Conservava quella sorta di contegno che conservano le persone ferite e
umiliate dal destino.
Quella sorta di fierezza e orgoglio che ti fa rimanere in piedi
nonostante tutto.
Si, perché Sirius Black aveva semplicemente il cuore
distrutto… ma sopravviveva e combatteva.
Forse senza speranza.
“Dopo il settimo anno, fummo costretti ad abbandonare
Hogwarts, la nostra casa, con la morte nel cuore. Ma eravamo
entusiasti. Eravamo giovani di talento, vitali, pieni di energia e
avevamo tutto un nuovo mondo che si apriva davanti a noi. Io e Aryana
eravamo spensierati e spericolati. Scorazzavamo in giro per il mondo
con la mia moto a vedere posti e persone incredibili. Invece i tuoi
genitori erano molto più tranquilli di noi, si sposarono
quasi subito dopo il diploma e Lily rimase incinta di te. Inutile dirti
che eravamo al settimo cielo”disse con aria trasognata.
Harry non l’aveva mai visto così…vivo.
Doveva essere stato davvero felice con Aryana e i suoi
genitori,pensò.
Ma tanto
grande è il dono che ricevi, tanto grande è la
sofferenza che avrai quando sarai costretto a rinunciarci.
Il suo tono cambiò improvvisamente.
Il suo sguardo,idem.
Si tormentava le mani e i capelli e Harry non poté fare a
meno di sentirsi in colpa per quel supplizio.
“Quando tornammo in Inghilterra però
cambiò tutto. Successe il finimondo. Voldemort spargeva
terrore e morte per tutta l’ Inghilterra e le cose stavano
peggiorando a vista d’occhio. Continuava a raccogliere
seguaci e fanatici pronti a fare qualsiasi cosa per lui e per
l’idea malsana che covava dentro di sé: epurare il
mondo dai non puri. Ogni giorno un nostro amico perdeva qualche caro o
lui stesso cadeva nelle mani dell’Oscuro Signore. Alla luce
di questi eventi la nostra decisione fu quasi scontata: arruolarci come
Auror a servizio del Ministero e, in segreto, combattendo per conto
nostro insieme a Silente e ad altri maghi brillanti. Sparizioni,
omicidi, imboscate, aggressioni ai danni di Babbani e di
maghinò erano all’ordine del
giorno”sputò con disprezzo. “Non avete
idea di come è stato assistere a tutto questo.
L’impotenza e la rabbia…”.
“Facemmo del nostro meglio per arginare il potere dilagante
dei Mangiamorte. Tuttavia la nostra carriera da Auror durò
ben poco perché il Ministero brulicava di talpe e il male
stava invadendo anche i cuori più puri e le menti
più insospettabili. Ci ritrovammo a combattere unicamente
sul fronte, come dire,segreto.
(n.d.a. Ovviamente Sirius non può dire a
Harry&co. dell’Ordine o comunque ho deciso
di rispettare l’ordine delle cose.)Io e Aryana lavoravamo per
lo più in incognito: spiavamo Mangiamorte, ci infiltravamo
nelle loro case e,grazie alle notevoli doti di Legilimens di Aryana,
cercavamo di carpire quante più informazioni fosse
possibile. Andavamo in missione molte volte ,cercando l’aiuto
di maghi, streghe e di altre razze. Lavoravamo nei bassifondi,
nell’ oscurità perché <<
è solo se conosci il tuo nemico che puoi
sconfiggerlo>>, diceva sempre Silente. Lily e James
invece facevano tutto il contrario. Erano i più esposti
e,per questo, i più in pericolo insieme ad Albus: mettevano
in guardia, spargevano la voce, tenevano comizi pubblicamente, erano il
manifesto della resistenza. Loro erano le menti
dell’organizzazione e noi le membra. Eravamo una bella
squadra e ,persino in tempi bui come quelli, il nostro spirito era
sempre vivo. Tant’ è vero che fu proprio poco
prima dell’ assassinio dei tuoi genitori che io e Aryana
decidemmo di sposarci in gran segreto. Non lo sapevano neanche Lily e
James, loro vivevano già nascosti sotto l’ Incanto
Fidelius. Al matrimonio non c’era nessuno, solo noi due, ma
fu perfetto lo stesso, a noi bastava”disse con la voce
più roca che mai.
“Poi le cose peggiorarono drasticamente…Voldemort
uccise i tuoi genitori e il resto della storia già la
conosci. Aryana come gli altri non sapeva come erano andate le cose
realmente e io non me la sentivo di metterla in mezzo, non me la
sentivo di mettere in mezzo nessuno,a dire la verità, tanto
meno lei. Sapevo già che sarebbe stato inutile. La spinsi ad
odiarmi e a credere a tutte le accuse contro di me perciò se
ne andò dall’ Inghilterra per molto tempo. So solo
questo e non ho avuto notizie di lei fino a quando non sono evaso. Sono
andato a trovarla a casa nostra..poco fuori Londra..ma arrivato
sull’ uscio di casa non ce l’ ho fatta. Non ho
avuto il coraggio. Probabilmente mi aveva dimenticato e si era rifatta
una vita..era inutile piombare di nuovo all’ improvviso,
senza alcun diritto, nel suo mondo e stravolgerlo. Per questo motivo
quando poi ebbi modo di parlare con Silente, decisi insieme a lui che
per il bene di tutti era meglio che lei non sapesse niente e credo sia
ancora così. Gli ho fatto giurare di non dire una parola a
sua figlia e quando Silente fa una promessa, state sicuri che ,caschi
il mondo, lui la mantiene. Se Aryana è tornata non
è di certo per me. Se è tornata vuol dire che sta
per succedere qualcosa di terribile, avrà avvertito
qualcosa, avrà avuto una delle sue premonizioni.
È esattamente come la prima volta…la guerra sta
per scoppiare…di nuovo. La storia sta per
ripetersi”.
Harry, Ron e Hermione avevano ascoltato l’intera vicenda con
attenzione, totalmente sconvolti.
Nella mente di Harry piano, piano ogni tassello del puzzle andava a
posto..
Ecco perché Aryana non gli parlava di lui, evitava
l’ argomento.
Lei credeva che Sirius fosse colpevole, che fosse un’
assassino, un traditore, un bugiardo.
Ecco perché se ne era andata dall’ Inghilterra
tanto tempo fa..per
dimenticare..
Ora tutto era molto più chiaro.. la perenne malinconia di
Aryana…
“Perché non me lo hai detto
subito?”chiese Harry, quasi scusandosi per aver fatto
riemergere quei ricordi fin troppo dolorosi.
“Non potevo certo dirtelo per lettera. Nessuno sa di me e
Aryana. Albus mi ha detto che hanno affossato la vicenda
fortunatamente. Ve lo immaginate? Il migliore Auror con il criminale
più spietato. Con me in carcere la sua vita era
già rovinata, non potevo rovinarle anche la
carriera”.
“Wow...non ho parole..”boccheggiò Ron,
scioccato.
“Si può sapere perché non le hai detto
la verità? È assurdo”quasi
strillò Hermione, beccandosi le occhiatacce di Ron e Harry.
“Hermione, fidati, non è assurdo. Le avrei solo
fatto perdere la faccia e il lavoro nel novantanove per cento dei casi.
L’ avrebbero presa per pazza e poi..”.
Ma la strega lo interruppe prima che potesse finire.
“E adesso? Quando sei evaso? Perché non le hai
detto la verità ora? Potevo anche comprendere vagamente
perché non le hai raccontato tutto subito ma adesso non hai
più scuse”disse infervorata Hermione.
Solidarietà femminile, pensò Harry.
“Adesso? E per quale motivo? Per il mio egoismo? Dopo
quattordici anni mi ripresento e le stravolgo la vita, con quale
diritto? Perché dovrei metterla in pericolo?
Perché dovrei esporla ad un tale rischio? E che vita potrei
offrirle? Sempre in fuga, nascosto, un latitante. Questo
è quello che dovrei fare?”.
“Lei ha il diritto di sapere..lascia che sia lei a decidere.
Non puoi negarle questa scelta”.
“Hermione, ormai quel che è fatto, è
fatto”.
“Ti sbagli, siamo ancora in tempo per aggiustare le
cose” esclamò Harry prima che Hermione aprisse
bocca per controbattere.
“Harry, davvero, non dovete fare niente. Tu ti devi
concentrare sul Torneo, sulla tua vita, non puoi pensare a questo..e
poi..io non voglio..”.
“Sirius, le cose potrebbero cambiare se lei verrà
messa al corrente. Magari potrebbe trovare una soluzione, potrebbe
aiutarti, nasconderti..”.
“Ma non capisci che è proprio questo che voglio
evitare? Lei non deve essere messa in mezzo, non posso coinvolgerla, il
rischio è troppo alto” urlò Sirius,
alzandosi in piedi.
Era furioso.
“Ti prego, ragiona..”implorò Harry
comprensivo.
“No, ragiona tu. È troppo pericoloso..Lei deve
starne fuori”.
“Sinceramente Sir, tu che mi parli di pericolo fai ridere.
Sei venuto qua alla velocità della luce, senza pensare ai
rischi che correvi appena hai saputo di Aryana..”.
“Sai benissimo che volevo raggiungere Hogwarts ben prima che
sapessi di lei..”.
“Si, ma sapere che fosse qui ti ha dato la spinta decisiva e
non ti sei fatto problemi, non hai pensato a te stesso ma alle persone
che amavi. Perché non lasci che lei faccia lo
stesso?”disse Hermione decisa.
“Anche se fosse..probabilmente lei mi avrà
dimenticato, avrà qualcun altro nella sua vita. Non voglio
darle un motivo per rimpiangere il passato, un altro carico di rimorsi
come se già non avesse sofferto abbastanza”.
“Tu questo non potrai mai saperlo se non le dici la
verità. Allora è giusto che tu viva con il
rimpianto, il rimorso di non sapere cosa sarebbe potuto accadere se
solo avessi avuto un po’ più di
coraggio?”.
“Si, Hermione. Ne vale la pena. È meglio che sia
io a vivere con questo dolore piuttosto che lei”.
“Ma non è giusto”strillarono in coro
Hermione e Harry.
“Amare una persona significa anche saperci rinunciare per il
suo bene..”.
“Non puoi sacrificarti così..”.
“Io non ho più niente da perdere, lei invece
tutto. È così che stanno le cose”.
“Io le dirò la verità, con o senza il
tuo consenso”esclamò Harry.
“Tu non farai niente del genere. Esigo un
giuramento”.
“Non posso fare un giuramento che non manterrò. Le
cose cambiano, Sirius. Tu non sarai per sempre un latitante..la ruota
gira..non può essere per sempre così”.
“Harry, questo è il mondo reale…È sempre
così e tu non puoi farci niente”.
“Sirius, pensaci. E se le cose migliorassero?”.
“E se invece peggiorassero? Il prezzo da pagare è
troppo alto”.
“Cosa vuoi fare, allora? Stare tutta la vita ad aspettare non
so cosa? Vivere come un vegetale solo per paura? Non ti facevo un
codardo..”.
“Io non sono un codardo. Ho molta più esperienza
di te e ti dico con forza che stai commettendo un errore”.
“Sei tu quello che sbaglia, Sir. Facci almeno
tentare”sussurrò Hermione.
Nel viso incavato di Sirius apparve un accenno di speranza.
Stava immaginando quello che sarebbe potuto succedere se le cose
sarebbero andate come Harry e Hermione sostenevano.
“Senti, per quel poco che abbiamo conosciuto Aryana sono
sicura che la prenderà benissimo”.
Sirius si sedette su una pietra con la testa tra le mani.
Infine disse: “Lei è sempre
così..incredibile?”.
“Molto più che
incredibile..”bofonchiò Ron a cui si arrossarono
le orecchie per il pensiero appena espresso.
Tutti risero, rilassando l’ atmosfera.
“Sirius, adesso noi dovremmo andare..si sta facendo
buio..”.
“Oh, già..”esclamò Sirius,
riprendendosi dal torpore contemplativo nel quale era caduto.
“Noi le diremo tutto, Sir” mormorò Harry
all’ orecchio del padrino mentre si salutavano.
“Non farlo, Harry..”.
“Lo faccio anche per te, non capisci?”.
“Lo so ma..”.
“Niente ma”.
“Sei testardo come tuo padre..”.
“Ci vediamo qui appena è possibile..”.
“Non mi muovo”.
“Andrà tutto bene..”.
“Io lo spero tanto, Harry. Adesso andate..”.
“Ciao Sir..”.
Sirius li guardò allontanarsi alla luce del tramonto mentre
una sensazione remota si risvegliava in lui: la speranza.
Per la prima volta dopo tanto tempo pregò
affinché quella fievole luce si trasformasse di nuovo in un
fuoco ardente, affinché tornasse di nuovo vivo.
*******************
Hogwarts – Maggio 1995
“Harry, cosa stai aspettando?” lo
sollecitò spazientita Hermione mentre Harry continuava a
fissare la porta dell’ ufficio di Aryana incapace di fare
nulla.
“Ho cambiato idea..forse è meglio se
andiamo..”.
“Non se ne parla. Adesso tu bussi a questa porta e vuoti il
sacco”.
“Hermione..io..”.
“È da quasi un mese ormai che ci crogioliamo in
questo dilemma. Sono stufa. Se non lo fai tu, lo faccio io”.
Ma non ci fu bisogno di fare nulla in quanto la porta si
spalancò davanti ai loro volti stupiti: Aryana Silente li
stava fissando, sorridente.
“Che cos’è che dovreste fare voi
tre?”.
“Ehm..noi..dovremmo parlarti”balbettò
Harry a disagio.
“Entrate, allora”disse, facendoli accomodare dentro
la stanza.
“Volete qualcosa da bere o da mangiare?”.
“No, grazie..”.
“Lei invece si..”disse Aryana mentre apriva la
finestra per far uscire Syria. Era l’ ora della caccia.
“Cosa succede?”disse serafica, sedendosi sulla
poltrona dietro la scrivania.
“È molto
complicato..”mormorò Harry titubante, lanciando
un’ occhiataccia a Hermione.
“Harry puoi parlare liberamente..”.
“è una storia lunga..”.
“Abbiamo tutto il tempo..”disse con voce vellutata.
Era impossibile resisterle.
Dopo aver scambiato un rapido sguardo con i due amici, Harry
iniziò a parlare: “Quando i miei genitori sono
morti, scoppiò il caos. Tra gli innumerevoli avvenimenti, ci
fu anche l’ arresto di Sirius Black”.
A sentire quel nome, Aryana sussultò, tradendo il suo solito
atteggiamento stoico ma lasciò che Harry continuasse.
“Fu condannato per crimini terribili: l’uccisione
di Peter Minus e di tutti quei babbani, il vincolo oscuro che lo teneva
legato a Voldemort e, non ultimo, il tradimento dei miei
genitori”.
Aryana lo interruppe immediatamente.
Proprio quello che Harry temeva.
Adesso come avrebbe fatto ad andare avanti?
“Sapevo che prima o poi avremmo affrontato
l’argomento, Harry. In fondo, hai scoperto da meno di un anno
chi era il tuo padrino. Probabilmente vorrai sapere qualcosa in
più da me visto che ero così vicina ai tuoi
genitori. Beh, quello che posso dirti è che io non ho mai
conosciuto Sirius Black. O meglio, non il vero Sirius Black. Ai tempi
della scuola ho conosciuto questo ragazzo, il migliore amico di tuo
padre e credevo fosse una delle persone più incredibili che
avessi mai incontrato. Era spigliato, intelligente, testardo, molto
carismatico, brillante. Ma questa era solo una maschera,purtroppo. Devi
credermi, nessuno poteva immaginare che si sarebbe rivelato per quello
che è in realtà. Quindi se ti stai chiedendo
quello che mi chiedo io da tutta la vita, cioè se si poteva
evitare, se si potevano salvare i tuoi genitori, beh, la risposta
è no. Mi sono fatta mille sensi di colpa, mille domande, sul
perché e sul come non abbiamo fatto ad accorgerci che lui
non era chi diceva di essere…Ma dopo anni sono giunta ad una
conclusione: era impossibile prevederlo. Ho cercato di pensare
innumerevoli volte a situazioni equivoche o perplessità a
cui potevamo non aver dato il giusto peso..ma niente. Non
c’è stato mai niente che potesse insinuare in noi
qualsiasi tipo di dubbio. Sirius Black probabilmente è il
Mangiamorte più in gamba che io abbia mai conosciuto. Non ha
mai fatto un errore”.
Aryana non aveva parlato con enfasi.
Non c’era stato alcun tipo di tremore o esitazione
nella sua voce.
Era chiaro che si era preparata quel discorso da
tempo.
“Non sono venuto a chiederti questo”disse
Harry con semplicità.
Aryana lo guardò perplessa.
Capitava poche volte di cogliere impreparata l’Auror ma
questa era una di quelle.
Lo sguardo sapiente di Aryana metteva a disagio Harry, si sentiva un
idiota.
“Ti prego di lasciarmi finire il discorso che avevo
iniziato…”disse precipitosamente Harry prima che
l’ Auror potesse aggiungere qualcos’altro.
Per tutta risposta Aryana alzò entrambe le sopracciglia,
sempre più preoccupata ma in un modo quasi sarcastico.
Guardava Harry come se fosse un pazzo.
Era tipico di Aryana assumere quell’atteggiamento saccente
nei confronti di chi si arrogava il diritto di conoscere meglio di lei
qualcosa.
Harry cercò di rifuggire il suo sguardo e riprese il suo
discorso, sentendosi alquanto patetico.
“Dunque, dicevamo…Quando Sirius fu arrestato tutti
pensavano che giustizia fosse stata fatta, che l’assassino,
il criminale, il bugiardo, il servitore dell’ Oscuro Signore
fosse stato rinchiuso per sempre nel posto più tremendo che
ci fosse, il posto che si meritava. Questo mi è stato
raccontato e a questo ho creduto io stesso. Ma ora, prova ad immaginare
per un solo secondo, se tutto quello che ti hanno detto, se tutto
quello in cui hai creduto fino ad adesso, fosse solo una gigantesca
menzogna? Un piano escogitato alla perfezione da una mente disperata e
sconvolta dalla paura?”.
L’espressione perplessa di Aryana si trasformò
velocemente in una maschera impenetrabile di ghiaccio.
“Che cosa vaneggi, Harry?”chiese glaciale Aryana,
fissando Harry negli occhi.
“E se Sirius Black fosse innocente? E se il cattivo fosse un
altro, invece?Come la prenderesti?E se fosse stato Peter Minus a
rivelare il nascondiglio dei miei genitori a Voldemort, ad uccidere
tutti quei babbani, inscenando una strage per mano di uno dei suoi
migliori amici, mentre lui fuggiva in forma di topo, terrorizzato e
solo? Non è strano che di lui si sia trovato solo un dito?
Non ti ha fatto sorgere delle domande? Ah no, già.
Perché quando tu hai chiesto spiegazioni a tuo marito, lui
ti ha indotto a credere a quelle falsità per proteggerti.
Prova a pensarci, a volte la soluzione più scontata
è quella reale e per questo la più
insospettabile. Sirius all’ ultimo minuto convinse i miei
genitori a cambiare il loro custode segreto, scegliendo Peter al suo
posto. Chi mai avrebbe sospettato del povero, pavido, indifeso Peter
Minus? Nessuno, infatti. Purtroppo la paura lo divorò e fu
lui ad andare da Voldemort a spifferare tutto, non facendosi scrupoli
ad incolpare Sirius quando fu il momento più adatto. Per
tredici anni, mentre Sirius marciva ingiustamente ad Azkaban, visse in
forma di topo nella famiglia Weasley, ignara del fatto che il loro
topolino era in realtà un Animago. Fece quello che sapeva
fare meglio: si nascose, vivendo ancora una volta nel terrore che il
suo segreto fosse rivelato ,o peggio, che il suo vecchio padrone
potesse ritornare per vendicarsi dei servi infedeli e pavidi come lui
che preferirono fuggire piuttosto che aiutarlo. Fortunatamente il 30
Luglio di quasi due anni fa, Sirius, riconoscendo Peter da topo in una
foto sulla Gazzetta, scappò da Azkaban, trasformandosi in un
cane per cercare vendetta. Voleva a tutti i costi uccidere Peter ma noi
lo impedimmo. Mio padre non avrebbe mai voluto che Sirius diventasse un
assassino perciò lo risparmiammo ma lui riuscì a
scappare approfittando dell’ improvvisa trasformazione del
professor Lupin. Sirius fu catturato di nuovo e raccontare questa
storia sarebbe stato assurdo, non avevamo prove, nessuno ci avrebbe
creduto. Quindi tuo padre ci ordinò di far scappare Sirius e
da quel giorno si da alla macchia. Noi continuiamo ad avere contatti
discontinui con lui e..”.
“Non voglio sentire un'altra parola. Ascolta, Harry, il
professor Lupin mi ha detto che Black vi ha fatto un incantesimo
Confundus, evidentemente ancora ne pagate le conseguenze. Dovete
dimenticare le menzogne che vi ha propinato quel vigliacco..”.
“È la verità, Aryana.Nessun
incantesimo Confundus e il professor Lupin sa tutto di questa storia.
Ti ha mentito perché Sirius gliel’ ha chiesto,
come lo ha chiesto a tuo padre e loro hanno giurato di non dirti niente
per il tuo bene..ma è la verità, Sirius
è innocente e...”.
Ancora una volta l’ Auror lo interruppe più
infervorata che mai.
“Remus Lupin e mio padre non potrebbero mai mentirmi e Sirius
Black è un folle criminale”.
“No, è una delle persone più coraggiose
e straordinarie che conosca”.
“Basta così. Fuori di qui, subito”disse
Aryana, alzandosi in tutta la sua fierezza.
“Aspetta non ho finito..non è..”.
“Ho detto fuori”sentenziò Aryana senza
ammissione di replica.
Mestamente i tre maghi uscirono dalla stanza circolare, senza sapere se
essere scioccati, delusi o arrabbiati per la cecità
dell’ Auror.
Come era possibile che fosse cambiata così tanto?
Quella che conoscevano loro era l’ Aryana aperta, brillante,
pronta a tutto pur di sapere la verità, sempre e comunque,
l’ Aryana coraggiosa, sicura di sé, generosa.
Quella che si trovarono di fronte invece era una donna che aveva quasi
paura delle loro parole, che voleva nascondersi dalla
verità, che ne rifuggiva come se le rivelazioni appena
confessate da Harry contenessero un veleno letale.
Forse tutto quel fiume di parole dal contenuto sconvolgente era stato
troppo, persino per una come Aryana Silente.
È meglio una bugia alla quale è possibile
rassegnarsi, abituarsi e col tempo affezionarsi o una verità
sconvolgente che possa mettere in discussione tutta la nostra vita?
È una
vigliaccheria squisitamente umana scegliere sempre di star fermi e
accettare l’inaccettabile piuttosto che compiere un salto
nell’ignoto.
Ma Aryana Silente non era una tipica umana..a dire la
verità, non
era affatto umana.