“Quando inizi un viaggio per qualsiasi motivo, tieni stretti i ricordi cari a te, ogni esperienza è preziosa.”
CAP 7: IL VIAGGIO
I giorni pasavano e Lilith pian piano si stava aprendo anche con Mimic e Prince, sentiva che i suoi sentimenti per i gemelli stavano crescendo sempre di più.
Sentiva che comunque il suo posto sembrava sempre più essere quell'epoca.
Certo, non poteva giocare ai videogiochi o disegnare come avrebbe voluto, ma sentiva che stare con loro che provavano qualcosa era la sensazione più bella provata in vita sua.
Un giorno, mentre tornava da una passeggiata con Demon, trovò una scatolina sul suo letto con un messaggio.
Era da parte di Mimic.
Lilith si apprestò ad aprire la scatolina quando una nuvola nera fuoriuscì da essa, e si riversò in stanza.
Lilith la respirò e si accasciò a terra tra spasmi e dolori.
Bear andò a cercare di prestar soccorso.
“Lilith! Tutto ok? Rispondimi! Cosa ti succede?” preoccupato Bear mise Lilith a letto e si preoccupò quando constatò che aveva la febbre molto alta e delle macchie rosse apparvero sulle sue mani.
Bear e gli altri vampiri erano davvero sconvolti.
Demon controllò la scatola e capì che era una maledizione potente.
Prince richiese udienza a Vladimir molto scosso.
“Cosa? L'allevatrice sta male?” chiese confuso il vampiro.
“Esatto padre. Dovremmo far vedere Lilith da un guaritore, é stata maledetta...” sospirò Prince davvero preoccupato e sconvolto.
“Certamente. Ma l'unico guaritore dell'isola è su un monte vicino al deserto. Come speri di contattarlo? Ci vorrebbero giorni...”
“Forse potremmo andare a cercarlo tutti insieme. Ovviamente Demon starà qui. Partiremo con la notte, e berremo quella pozione che riduce il danno del sole.” espose Mimic.
“Certo. Per Lilith questo ed altro.” disse Bear approvando.
“Ovviamente rimarrò qui, non preoccupatevi, vi rallenterei solamente.” disse Demon serio.
“Ma siete matti? Tutto questo per un'allevatrice? Forse Estella aveva ragione nel dire che avete perso completamente la testa per una donna che potrebbe essere rimpiazzata anche con qualcun'altra di decente.” Vladimir era alquanto scosso e sconvolto dal volere dei vampiri.
“Ascoltami bene, Padre. Lilith non è rimpiazzabile. Se tu ed Estella lo credete è perché a voi non riguarda minimamente.” mise le cose in chiaro Ghost.
“Esatto. Prenderemo la pozione, e andremo dal guaritore, assieme a lei.” disse serio Bear.
“Avete completamente perso il senno figli miei! Non potete semplicemente comprare un'altra umana?” chiese Vladimir non capendo.
“No, padre. Lei...lei è troppo importante per noi.” disse serio Demon.
Vladimir ci pensò su, poi scosse il capo.
“Molto bene. Mal che vada, ho Demon ancora per continuare la discendenza...” Vladimir accettò ma sembrava come se non gliene fregasse niente dei figli.
I vampiri uscirono senza dire niente e si avviarono a prepararsi.
Lilith era nel letto che sospirava ed era davvero in uno stato di preoccupazione.
“Non preocuparti, Lilith. Sarai in buone mani assieme a Ghost e gli altri, io starò qui. Vi rallenterei solamente.” disse serio Demon.
“Dove mi porteranno? E poi non possono uscire! Il sole! Sono matti?!” si preoccupò Lilith sul suo volto un'espressione sconvolta.
“Non ti preoccuare. Useranno delle pozioni che non utilizziamo molto spesso. E sono queste la causa...” sospirò un po' preoccupato Demon, ma poi scosse il capo. “Non preoccuparti comunque, resisteranno al sole.” continuò serio il vampiro dando poi una carezza sulla guancia di Lilith.
“Mi fido di te, Demon. Ritornerò in forze.” annuì Lilith facendogli forza.
“Ti aspetterò, Ennosuke...” sussurrò Demon dando un bacio sulla sua fronte a Lilith.
Dopo che Prince e gli altri si prepararono, portarono Lilith con sé, a cavallo.
I vampiri avevano un vestiario molto pesante con un cappello sul capo.
Erano tutti in ansia per Lilith, stava molto male.
Dovevano trovare il guaritore il prima possibile.
Camminarono tutto il giorno e la sera, si accamparono e accesero un fuoco.
Attorno al fuoco Lilith sospirava un po' tremante.
“Non preoccuparti, Lilith...” sorrise Prince.
“Si, andremo dal guaritore e poi sarai come nuova. Quella scatola era maledetta, quindi ti stiamo portando da qualcuno che potrebbe curarti...” sorrise Mimic.
“Sono una scema! Avrei dovuto sospettare...” scosse il capo Lilith.
“No, non dire niente Lilith, nessuno avrebbe potuto sospettare...” disse Ghost cercando di rassicurare Lilith.
“Esatto. Riposati. Staremo qui per un po', poi ripartiremo non appena farà giorno.” annuì Bear carezzando i suoi capelli.
“Grazie ragazzi. Sono davvero felice di avervi incontrati.” sorrise Lilith socchiudendo gli occhi e riposando.
Quella sera, Prince, si occupò di Lilith, mentre Bear, Mimic e Ghost andarono a cercare del cibo.
Quella nottata era senza nuvole, e si vedevano le stelle.
Lilith quand'era Ennosuke non aveva quasi mai avuto l'opportunità di vederle in città.
“È davvero, uno spettacolo unico...” sorrise Lilith davvero felice e un'espressione estasiata si dipinse sul suo volto.
“Non ho mai visto così tante stelle nella mia vita. In città non riuscivo mai a vederle. Sono uno spettacolo magnifico...” sorrise davvero serenamente.
Prince sorrise.
“Se vai alla torre più alta del castello, puoi benissimo vederle!” si apprestò a riferire Prince. “Quando starai meglio potremo anche salirci quando vorrai. Di solito dal giardino se ne vedono anche, ma credo che qui sia proprio il posto ideale, il migliore di tutta l'isola.” annuì il vampiro.
“Sono contenta di star guardando le stelle con te.” sorrise Lilith stringendogli poi la mano.
“A..Anche io Lilith.” Prince restò abbastanza sorpreso dal quel gesto.
Prince si abbassò e Lilith lo baciò senza esitazione.
Dopo del bacio Lilith abbracciò Prince e si addormentò tra le sue braccia.
L'indomani si misero in viaggio molto presto, prima del sorgere del sole.
Lilith lo vedeva che erano molto stanchi, specialmente Bear.
“S...Se avete bisogno di fermarvi, non preoccupatevi. Fermiamoci pure...” disse loro Lilith con tono stanco e provato.
“No, non possiamo, Lilith. Dobbiamo raggiungere la montagna per farti curare...” disse Bear molto seriamente.
Camminarono per un bel pezzo, Lilith lo vedeva che non potevano continuare a quel modo, si stavano distruggendo, e per cosa poi?
“Vi prego, fermatevi. Non voglio che vi sentiate male...” sospirò Lilith con tanta preoccupazione nel tono della voce.
“Non preoccuparti per noi, l'importante è che copriamo più percorso possibile.” annuì Prince davvero determinato.
Continuarono ancora per un po' per poi scorgere una locanda.
“Una locanda...!” esclamò Ghost davvero esaltato e sollevato che potessero riposare.
“Bene! Speriamo abbiano delle stanze libere!” disse Lilith con tono speranzoso.
Si avviarono tutti stanchi e deperiti per il lungo viaggio verso la locanda.
Non appena entrarono il locandiere li accolse in modo gentile.
“Buon pomeriggio signori, vedo che avete una persona che ha bisogno di riposo con voi. Volete una stanza?” chiese il locandiere.
“Si, la ringrazio. La ragazza deve riposare.” sospirò Bear.
Il locandiere fece accomodare Lilith in una camera molto silenziosa.
Dopo che gli altri si furono sistemati accanto a Lilith, Bear entrò nella stanza e disse serio.
“Non c'è bisogno che andiamo tutti. Andrò io e farò scendere il guaritore dalla montagna.”
“Ti prego Bear, non strafare...” sospirò Lilith con agitazione.
“Tranquilla. Tutto si risolverà nel migliore dei modi.” annuì Bear e cercò di rassicurare Lilith.
“Mi fido di te, Bear. So che ce la farai.” sorrise Lilith con convinzione.
Dopo che Bear fu uscito dalla stanza, Lilith sospirò.
“Bene. Credo che dovremmo parlare, ragazzi...” le parole di Lilith erano cariche di preoccupazione e timore.
“Che succede Lilith? Ti senti male?” chiese davvero sconcertato Ghost.
“Resisti. Andrò a chiedere qualcosa...!” stava per dire Prince ma Lilith lo fermò.
“No, è solo che ho qualcosa da dirvi...” annuì serimente.
“Beh se hai qualcosa da dire, ti ascoltiamo.” Ghost prese le sue mani lentamente e guardò Lilith negli occhi.
“...Io...Io sono un uomo in verità.” sviò lo sguardo Lilith.
“Che? Che dici?” chiese Ghost confuso.
“Il mio nome è Ennosuke Moriyama. E ho diciassette anni. Credo che mi sia reincarnato in questa ragazza che voi chiamate Lilith.” annuì seriamente.
“Reincarnato? Come?” Prince invece sembrava interessato.
“Forse con un medaglione strano che mi ha dato un vecchio nella mia epoca...” sospirò Lilith.
“Insomma, dovresti essere un uomo reincarnato nel corpo di una donna?” chiese Mimic per conferma.
“Esatto. Bear e Demon già lo sanno e mi hanno creduto senza obiettare. Ora, vi chiedo...voi...mi credete, vero?” sospirò davvero con preoccupazione.
“Non so come dovremmo chiamarti, adesso...” sospirò confuso Ghost, ma sembrò credere alle parole di Lilith.
“Non lo so, ragazzi. So solo che non volevo mentirvi, ma ho avuto paura. Appena ho scoperto che eravate dei vampiri, mi sono spaventato. Magari mi avreste picchiato o altro...” sospirò Lilith.
“No, hai ragione. Mi dispiace. Forse...forse non ti avremmo creduto all'inizio, ma ora non abbiamo proprio motivo di non crederti.”
“Grazie ragazzi...” sorrise Lilith con moltissima gratitudine.
Nel mentre Bear, stava salendo la montagna dal sentiero brullo e pieno di frane, ci sarebbe voluto forse un giorno o più per arrivare alla cima e tornare indietro.
Mentre stava salendo incontrò dei loschi figuri che iniziarono ad attaccarlo.
Sembravano vestiti come quelli che aveva incontrato al castello e che avevano attaccato Lilith.
Iniziò a contrattaccare con suplex e pugni.
Nonostante la sua stazza, era davvero agile.
Dopo aver messo fuori gioco i suoi aggressori, li perquisì.
Trovò una lettera con il simbolo di Castel Oblio, e restò sconvolto.
Continuò il suo percorso portando con sé la lettera.
Il percorso di Bear fu tortuoso e pieno di pericoli.
Animali e mostri tentarono di arrestare la sua scalata.
Nel mentre a Castel Oblio, Estella stava architettando qualcosa.
Vladimir aveva richiesto una riunione di emergenza.
I vampiri del consiglio si erano riuniti.
“Allora, Vladimir. A cosa è dovuta questa riunione di emergenza?” chiese confuso uno dei vampiri del consiglio.
“I miei figli, hanno acquistato un'allevatrice, per poter continuare la nostra generazione. Però ora l'allevatrice li ha portati a fare un gesto estremo.” disse serio Vladimir.
“Che genere di gesto estremo?” chiese uno dei vampiri.
“L'allevatrice è stata maledetta, e quindi i miei ragazzi si sono fatti abbindolare da lei. Hanno bevuto una pozione per poter restare sotto i raggi del sole, e la stanno portando dal guaritore. Devo fare qualcosa. Dobbiamo riportare i miei figli indietro. Con o senza allevatrice.” disse serio Vladimir.
“Dobbiamo assolutamente agire nell'ombra. Non possiamo permettere che il consiglio o la vostra famiglia sia collegata. Quindi ci appoggeremo ad una gilda di assassini che agiscono nell'ombra.” disse uno del consiglio.
“Beh, certamente. L'importante è riportare i miei figli a casa. La priorità è il loro ritorno a casa, sani e salvi.” annuì Vladimir.
Estella entrò nella sala senza annunciarsi.
“Padre. Sono in pensiero per i miei fratelli. So che forse potrebbe essere troppo forte ciò che ti sto per dire, ma l'allevatrice è essenziale ormai. Potrebbero fare qualche follia, quindi è giusto che torni a casa anche lei. Se proprio vorrai sbarazzarti di lei, potrai farlo in seguito. È ormai innegabile che stia plagiando le loro menti...” sospirò Estella.
Il consiglio annuì.
“Sono d'accordo con la ragazza. Se hanno osato perfino bere una pozione per poter stare alla luce del sole e salvarla, potrebbero anche andare oltre. Sfidarla per esempio, e chissà cos'altro.” disse uno dei vecchi del consiglio.
Vladimir annuì.
“E sia. Vedremo il da farsi quando saranno qui. Per adesso,
dovremmo metterci in contatto con questa gilda...” disse serio
Vladimir.
“Sono sicura che la gilda saprà come muoversi,
padre, non devi preoccuparti.” sorrise Estella, un sorriso
spavaldo apparve sul suo volto.
Nel mentre Bear era pieno di ferite sulle mani e sulle braccia.
Era davvero stanco ma doveva continuare.
Si riposò per un po' in una radura, poi riprese di nuovo il suo cammino.
Stava camminando quando incontrò un uomo che stava raccogliendo erbe medicinali.
Aveva dei folti capelli e barba di un colore azzurrino.
I suoi occhi erano due pozze d'acqua,
“Ehi, tutto bene? È ferito, venga, le curo le ferite...” sospirò davvero preoccupato l'uomo.
“Non si preoccupi per me. Devo mettermi in contatto con Ashèr, il guaritore. Una donna è stata maledetta e ho bisogno del guaritore. Non mi importa delle mie ferite.” disse serio Bear.
“Quindi deve far visitare questa donna da Ashèr? Non si preoccupi. Io sono Ashèr. Mi porti da questa persona maledetta. Vedrò di fare il possibile.” disse serio l'uomo.
“La ringrazio!Dico sul serio. La prego salvi la mia Lilith...” sospirò Bear davvero stanco.
“D'accordo ma prima mi faccia dare un'occhiata alle sue ferite...”
Ashèr lo accompagnò in casa sua e curò le sue ferite per poi mettersi in cammino assieme a lui verso la locanda dove Lilith attendeva.