-
Smettetela di parlare ad alta voce! Siamo pur sempre in una biblioteca!!-
-
Lo sappiamo! Non è colpa mia se questi tre imbecilli continuano ad urlare!-
-
Ehy! A chi hai dato dell’imbecille?!-
-
A te, baka!-
-
Ok, smettiamola… - ma i due continuano a ringhiarsi a vicenda – FINITELA!- tutti si zittiscono
all’urlo della ragazza ed iniziano a fissarla.
-
Bene… dicevamo… se vogliamo entrare in quella Villa-Labirinto di quegli insulsi
Malfoy dovremmo pur trovare qualcuno disposto a fare
da esca quindi da prendere tempo finché noi recuperiamo
quello che ci serve, giusto?- fa il punto la ragazza che ha urlato.
-
E fin qui ci siamo, Hermy… ma il punto è…-
-
Chi fa l’esca?- chiedono in coro gli altri, e si mettono a guardare il moro,
tranne Ginny.
-
Oh no! No, no! Ve lo scordate! Io sono quello che Voldemort
vuole vedere morto, ricordate?- cerca di difendersi Harry.
-
Appunto! Chi meglio di te può far perdere tempo al Lord Oscuro?- spiega Ron sorridendo.
-
Cretino!- Ginny tira un pugno in testa al fratello
per farlo stare zitto, che inizia a piagnucolare. – Non capisci che è proprio
Harry che Voldemort vuole vedere entrare dalla porta?!-
-
Ha ragione.- si affretta a dire Harry annuendo velocemente.
Dalla
porta della biblioteca arriva un altro ragazzo con un grosso libro nero in
mano.
-
Fate silenzio… – dice con nonchalance
Luna.
-
Perché?-
-
È appena entrato Draco Malfoy…- continua lei con il
suo tono sognante.
Si
avvicina ad uno degli scaffali vicino al tavolo dov’ è seduto il gruppetto.
Alza il braccio e il libro vola al suo posto. Gira i tacchi
ma non se ne va, anzi si siede nell’unico posto libero del tavolo.
-
Scusa, Malferret, fino a prova contraria nessuno ti
ha invitato…-
-
Grazie, Mezzosangue… ma di certo non sono qui per insultarvi e fare lo stronzo come mio solito…- tutti rimangono a bocca asciutta
e con gli occhi sgranati dallo stupore.
-
Che c’è? Non sono sempre il Bastardo Serpeverde, ho
anch’io i miei momenti di tranquillità… anche se pochi… - la sua espressione
cambia e diventa triste, sospira e ricomincia a parlare:
-
Sentite… se avete bisogno di un’esca…-
-
E chi l’ha detto?- interrompe Ron, incrociando le
braccia e sprofondando nella sedia, cercando di non far vedere che la vicinanza
con quell’essere lo ripugnava
talmente tanto da vomitare.
Draco
lo guarda con un sopracciglio inarcato, solita sua espressione da Malfoy.
-
Vi hanno sentiti tutti qui… avreste dovuto scegliere
un posto meno affollato per discutere sul da farsi dei vostri piani…- informa
il Serpeverde stendendosi sulla sedia.
-
Anche se fosse? Chi ci dice
che possiamo fidarci?- chiede Harry guardandolo serio.
-
Diciamo che… dovreste solo lasciarmi fare… e poi…
prenderla più come una Vendetta Personale…-
Sia Harry che Draco si alzano dalle sedie e si fissano per
qualche secondo negli occhi. Poi sogghignano tutti e due
e si stringono la mano sotto gli occhi esterrefatti di tutti i presenti:
insomma, Draco Malfoy e Harry Potter
uniti per una causa contro Voldemort? Questa sì che è
da segnare sul calendario!
Il
Serpeverde batte le mani un paio di volte sul tavolo di legno, prende la sua
roba, si volta
ed esce dalla biblioteca mentre il Grifondoro rimane
ancora qualche istante in piedi per poi risedersi accerchiato dagli sguardi
degli amici.
-
Si può sapere che ti è venuto in mente in quella zucca?!-
lo rimprovera Hermione picchiettandogli due dita in
fronte.
-
Per una volta devo dare ragione a Hermy…- approva Ron fissando prima lei e poi lui.
-
Oh! Andiamo! L’avete visto, no? Non era il solito “Bastardo Serpeverde” aveva
un nonsochè di diverso…-
-
in ogni caso, bastardo o no, rimane pur sempre Draco Malfoy!-
-
Appunto! Chi meglio di lui che È un Malfoy conosce Malfoy Manor?- cerca di giustificarsi Harry.
- Harry… e se in realtà vuole consegnarti e Voldemort?- questa volta è Ginny
a parlare
-
No… non lo farà… ho… ho sentito la sua bacchetta…-
-
Cosa?!-
-
Non prendetemi per pazzo… ma ho sentito l’anima della sua bacchetta… era.. come posso dire… fremeva dalla voglia di essere
utilizzata contro qualcuno…-
-
E se quel qualcuno sei tu?- chiese perplessa Hermione
-
Oh! L’avrebbe già fatto! E comunque non era
indirizzata verso di me…-
-
Silente ti ha contagiato con le sue paranoie, Harry…- dichiara Ron mettendosi le mani dietro la nuca.
-
In ogni caso… ci muoviamo con
Tutti
annuiscono decisi e se ne tornano nei loro dormitori.
Sono
davanti a Malfoy Manor:
Harry, Ron, Hrmione, Ginny e Luna, manca solo Draco, ma lui non arriverà.
-
L’avevo detto, no? È un vigliacco! Ci ha voluti
incastrare!- Ron sputa per terra, lo vorrebbe
strangolare con le sue stesse mani, l’Incarceramus non soddisferebbe i suoi desideri di vendetta.
Poi,
la porta si apre e il gruppo entra correndo.
I
passi rimbombano, le ombre si allungano e si accorciano in base alle lampade
inquietanti attaccate alle pareti, si girano ed aprono ogni porta, ansimando
per la corsa, per la paura, per l’adrenalina che in fondo ogni volta ti sale al
cervello quando fai qualcosa di pericoloso.
-
Harry! Qui non c’è! Voldemort non è da nessuna parte!
E con lui neanche Loro!- dice ansante Ginny. Si piega per riprendere fiato, così fanno tutti, le goccioline di sudore scendono dalla fronte e
cadono per terra.
Harry
si morde il labbro inferiore.
Le
ante della porta si aprono e ne entra un Draco a testa
bassa.
-
Bene, Draco…- Voldemort pronuncia quel nome talmente
gelidamente da far venire la pelle d’oca a tutti i presenti.
È seduto su una sottospecie di trono, alle pareti pendono arazzi in puro stile
Serpeverde, dalla parte opposta un camino ottocentesco, l’unica cosa bianca in
quel Maniero così buio, così tetro, così nero…
Il
ragazzo rimane immobile, stringe i pugni tanto da
conficcarsi le unghie nella carne…
-
Draco… Ti ho lasciato il tempo di decidere… e ora… sei qui per darmi la tua
risposta, giusto?-
Draco
annuisce, mentre le gocce di sudore gli percorrono la fronte e le gote per poi
finire sul pavimento impolverato…
-
E allora?-
Silenzio.
Addirittura anche l’aria sembra essersi compattata.
Il
ragazzo alza la testa e fissa negli occhi l’uomo, o l’essere, dipende dai punti
di vista, che gli ha portato via la sua libertà…
-
Non lo farò…- le parole riecheggiano nella stanza, nonostante le abbia
pronunciate piano.
-
Come, Draco?-
-
Ho detto che non lo farò… non voglio ucciderli…-
ripete il Serpeverde scandendo le parole il più possibile…
Una
risatina spezza il legame fra lui e Voldemort
-
Piccolo bastardello incosciente! Quante volte
dobbiamo ripetertelo, eh? Lo sai benissimo che quando il Signore
Oscuro ti chiede una cosa tu la devi fare! Non c’è libertà di scelta! Perché servire Lord Voldemort è il
tuo compito! E ne devi andare fiero!- Bellatrix alza il mento e si porta il pugno sul cuore.
-
Bella…- Voldemort la zittisce mettendole una mano davanti… ma la sua attenzione viene attirata nuovamente dal
ragazzino…
-
È proprio per questo… IO NON SONO UN TUO SERVO, NON SONO UN TUO SCHIAVO!-
inizia ad urlare Draco e scuote la testa e trema ma si
sforza di sorridere, un sorriso da pazzo, gli occhi dilatati… prende fuori la
bacchetta dalla tasca dei pantaloni… è preso da un tremito che ormai la sua
coscienza non riesce più a controllare…
-
Cosa hai intenzione di fare? – adesso il Lord Oscuro
si alza…
-
Oh! Lo saprai molto presto!- gli punta la bacchetta
contro…
-
Vuoi che ti ricordi che tu SEI un mio servo?!- tutti i
presenti fissano la scena ammutoliti…Piton sposta lo
sguardo da uno all’altro, Bellatrix si gratta la
testa con la bacchetta, Lucius fissa suo figlio senza
espressione e Narcissa porta le mai al petto…
Il
Serpeverde chiude gli occhi come per concentrarsi “No… d’ora in poi io non sarò
più un tuo schiavo!!!” poi all’improvviso li riapre e,
digrignando i denti, si punta la bacchetta sull’avambraccio sinistro…
-
SECTUMSEMPRA!!!-
Silenzio.
Tutti
lo guardano con espressioni agghiacciate.
Un
urlo.
Narcissa.
Un
cambiamento di espressione.
Piton.
Il
sangue cola sul pavimento nero, il rosso spicca
incredibilmente tanto…
Anche Voldemort è ammutolito, non
avrebbe mai pensato che qualcuno avrebbe potuto osare tanto…
-
Pazzo… sei… sei un pazzo se credi che un semplice incantesimo possa togliere il
Marchio Nero…-
Ancora
silenzio.
Poi
inizia un gemito, un lamento di chi sembra voglia mettersi a piangere, ma ben
presto tutti si ricrederanno perché quello che sembra essere l’inizio di un
pianto disperato si tramuta in una risata folle, nella risata
di un pazzo… Così Draco Malfoy inizia a ridere. Forse
per il piacere di non avere più un peso sul braccio, o forse per il piacere del
dolore, perché il dolore lancinante della lacerazione
è più forte del dolore del Marchio Nero…
-
SEI UN INSULSO RAGAZZINO! – Bellatrix prende il
controllo della situazione, con un gesto della bacchetta fa sbattere il ragazzo
contro il muro, ma lui non accenna a far svanire quel sorriso così inquietante
dal suo volto… scivola a terra, lentamente e Bellatrix
inizia a prenderlo a calci.
Narcissa cerca di andare da suo figlio
ma viene bloccata da Lucius.
-
Lasciami Lucius! È MIO figlio!!!
E non lascerò che mia sorella o qualunque altra persona – si riferisce a Voldemort – gli faccia del male o peggio lo uccida!- la sua
voce non è più composta e pacata ma è roca e impaurita, ma Lucius
non molla la presa sul braccio della moglie.
-
BELLATRIX!!! Chi ti ha dato il consenso?!- rimprovera Voldemort, che nel frattempo si era alzato: un po’ ricurvo
su se stesso, con la bacchetta impugnata molto elegantemente nella mano destra,
la sua Nagini sempre attorcigliata ai suoi piedi…
Draco
si rialza lentamente, strusciando il braccio ferito contro il muro, sul quale
lascia una scia calda e rossa…
-Eheh… Credi che due calcetti riescano a mettermi fuori uso… Zia
Bella?- sfacciato… forse troppo…
-
Adesso basta, Draco… cosa pensi di dimostrare facendo l’eroe?- gli chiede Voldemort, sfiorandogli un ciuffo di capelli con la
bacchetta.
-
Cosa dimostrerò? Non lo so neanche io! Ahah! Non lo so! Che dimostro? Bho!-
Va
bene… se prima avevano dei dubbi adesso ne hanno la certezza: Draco è diventato
pazzo, uno da ricoverare d’urgenza al San Mungo…
-
Adesso basta! Mi hai stancato!- il Signore Oscuro
prende per il collo Draco e lo alza da terra.
-
No! Ti prego, Lucius!- implora
Narcissa – Fa qualcosa! Non puoi restare lì fermo a
guardare tuo figlio che viene ucciso come un cane!- ma
il Magiamorte rimane immobile a fissare la scena. La donna
si gira e si fa strada fra la folla di Mangiamorte
-
Severus… ti prego almeno tu…- ormai
ha le lacrime agli occhi non resiste più… - ti prego… ti prego… fate
qualcosa… il mio bambino… il mio… bambino…- scivola a terra, in ginocchio e
inizia a disperarsi in silenzio.
-
Tranquilla, Cissy… vedrai che riuscirà a cavarsela…
sicuramente ha un piano… altrimenti non avrebbe mai
agito così…-
-
Tu dici, Severus?- sul volto della madre si riaccende
Bene! nuovo capitolo!!!
ora ringrazio di cuore chi ha recensito:
Vera Lynn
Chira
Hime__
Persefone Fuxia
_forforine4ever_
chi ha messo la storia fra i preferiti:
1 - babibabi
2 - Drama_Queen
3 - maryrobin
4 - skippy94
5 - Vera Lynn
e chi la segue: 1 - Atari
2 - Persefone Fuxia
un grazie di cuore a tutti voi!!! tanti baci e abbracci a tutti (ke cavolata >_>)