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Autore: Fraffy__    22/09/2009    3 recensioni
Cosa succederebbe se una ragazza orfana, la cui sola passione è la saga di J.K Rowling, finisse nel mondo di Harry Potter? E se si innamorasse perdutamente di un noto malandrino, evaso da ormai un paio d'anno dalla prigione di Azkaban, che si rifugia nella sua casa natia? Questa storia è dedicata a tutti quei lettori che, come me, sono rimasti male alla morte di Fred, Malocchio, Tonks, Remus, Dobby, etc.. Ma soprattutto di Sirius, che NON doveva morire, non lui! I Personaggi sono di proprietà di JKRowlin.
Genere: Generale, Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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* All I knows is

I've heard this all before

Reality's a bore

You ask me to belive in something fake

Well I can't bring my self to

Do what you want me to

This is who we are and

nothing's going to change.

Thanks for nothing*

[Sum 41 - Thanks For Nothing]

 

 

CAPITOLO 9

Verso le cinque del mattino, Molly fece la sua comparsa in cucina. Tutti i presenti si alzarono in piedi, ansiosi, ma si rilassarono nel vedere che la strega sorrideva debolmente. << Guarirà, ora c'è Bill con lui. Più tardi potremo andare a trovarlo >>

Ginny corse ad abbracciare sua madre, mentre Ron scoppiava in una risatina isterica. Harry si sentiva come sollevato da un enorme peso. Sirius guardò Stella. La ragazza era accasciata su una sedia, lontana da tutti; probabilmente si sentiva tremendamente in colpa per quello che era successo, in fondo lei sapeva cosa stava per succedere. Ma era conscia anche che non avrebbe potuto far nulla.

Il mago le si avvicinò. << Tutto bene? >> la ragazza sorrise debolmente << Più o meno. Anche se sapevo che sarebbe finita bene, non riesco a smettere di pensare che avrei potuto fare qualcosa... >> si morse un labbro.

Sirius le accarezzò la testa dolcemente << Hai fatto quello che potevi. Ora >> indicò la famigliola che si stava preparando per fare colazione

<< Vieni a mangiare, siamo tutti affamati >>

Stella lo seguì verso i fornelli, dove Molly era intenta a ringraziare Harry di aver salvato suo marito. Si girò verso di lei.

<< Signora Weasley, non so come dirle quanto mi dispiace, avrei... >>

<< Cara >> la strega le fece un sorriso << Non sentirti in colpa. Se non hai detto nulla è perchè eri certa che Arthur sarebbe guarito >> l'abbracciò.

<< Ora vieni che ti presento ai ragazzi. Loro ancora non sanno nulla di te >>

Dopo le varie presentazioni, Stella dovette per la ventesima volta raccontare la sua strabiliante storia. E quando tutti e cinque i giovani maghi la guardarono con stupore, lei si irritò, molto più di come le era successo con i membri dell’ordine della Fenice. Il problema derivava dalla sua difficoltà a comunicare con le persone della propria età.

<< Perciò >> disse Harry << Tu sai... Sai come andrà a finire la guerra con Voldemort. Potresti dirci tutti i suoi punti deboli! Potremmo sconfiggerlo subito! >>

 La ragazza alzò un sopracciglio. O era scemo o non aveva ascoltato bene il suo discorso. Sirius parlò per lei.

<< Vedi Harry, Stella non può raccontarci nulla, perchè cambierebbe tutto il corso della storia... >> la giovane poteva percepire tutto l'affetto che Sirius provava verso Harry.

<< Mi chiedo allora come ci si possa fidare di lei! >> questa volta era stato Ronald a parlare << Senza offesa eh, ma chi ci da la prova che tu non ti sia bevuta il cervello? >> L'animagus stava di nuovo per ribattere, ma Stella lo bloccò.

<< Oltre a sapere il vostro futuro, so anche il vostro passato >> lanciò un occhiata al ragazzo con i capelli neri << Sopratutto il tuo, Harry. Come hanno fato gli altri membri dell'Ordine della Fenice, potrete chiedermi qualsiasi cosa che siete sicuri nessuno sappia sul vostro conto. Vedrete che saprò la risposta >>

E con queste affermazioni iniziò a mangiare i suoi Muffin alle more, lasciandoli senza parole.

Mentre metteva a posto i piatti della colazione, Stella scorse Sirius ed Harry che andavano nella dispensa. Per quel che ricordava, Harry avrebbe informato il padrino del suo tormento: il fatto di essere stato lui, nel sogno, ad attaccare il signor Weasley e che poco prima di utilizzare la passaporta aveva come sentito il bisogno di aggredire Silente.

Sirius uscì dopo una decina di minuti.  La signora Weasley lo ringraziò per aver tenuto i suoi figli durante tutta la nottata e aggiunse che probabilmente avrebbero passato il natale a Grammauld Place.

<< Fantastico! >> fu  il commento gioioso del mago.

Stella però non li stava ascoltando. Era entrata nello stanzino che fungeva da dispensa, dove era sicura avrebbe trovato Harry. Il ragazzo era rannicchiato in un angolo, la testa fra le mani. Sentendo i suoi passi la alzò subito, imbarazzato.

La ragazza gli sorrise << So quel che provi... >>

Harry era scettico: come faceva quella ragazza misteriosa a sapere quello che pensava?

<< Tu non hai nessun serpente dentro di te, fidati >>

Il ragazzo arrossì << Io... Non so cosa tu stia dicendo >> Stella fece un sorriso sornione. << Oh, andiamo Harry Potter! Credi che non mi sia accorta del tuo sguardo colpevole? L'avrei notato anche se non lo avessi già saputo >>

Harry si sentiva come smascherato, privo di intimità. Non era per niente una bella cosa sapere che Stella aveva avuto accesso ai suoi pensieri più intimi, magari anche alle sue fantasticherie su Cho...

Senza dire nulla, si alzò in piedi e uscì da lì. Non voleva parlare con lei. Se ogni tanto a scuola aveva trovato irritante Hermione per la sua mania da sottuttoio, nulla poteva essere confrontato con ciò che provava nei confronti di Stella.

   
 
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