Caso: Sparizione di Corrado Brallini
Colpevole: Libro Maledetto
Stato dell'indagine: Conclusa
Selene sonicchiava su una delle poltrone dello studio, gli occhi erano socchiusi scrutando le ombre del locale. Giuseppe strinse i denti frustato << Come si fa a trovare una strega? >> chiese. Alessandra si volto a fissarlo comprensiva << Non credo sia possibile trovarla su internet >> riferì. << Me ne sono reso conto, sai quanta gente finge di esserlo, ho esplorato almeno dieci profili instagram di donne che affermavano di essere streghe e non ho ancora trovato nulla >> commento l'altro scuotendo la testa.
<< Io potrei avere qualcosa >> gli confesso Alessandra incerta << Non sono sicura però che i casi siano collegati >>. << Un altro bambino scomparso? >> chiese Peppe spostando la sua attenzione dallo schermo al volto della donna che era rischiarato dalla luce artificiale del tablet. << Due anni fa, un certo Omar Tajar sparì dalla sua abitazione, la madre presentò una denuncia affermando che il bambino era stato trascinato fuori dalla finestra da qualcosa di invisibile >>. << Come la Signora Binasco >> si illumino Giuseppe alzandosi per fare il giro del tavolo e sbirciare lo schermo << Potrebbero essere stati rapiti dalla stessa strega? >>. << Non saprei >> ammise incerta Alessandra << I due bambini non hanno molto in comune, andavano in due scuole diverse, Lisa è una madre single mentre Omar aveva due genitori emigrati qui circa sette anni fa >>.
<< Stesso quartiere >> gli riferì placida Selene. Alessandra socchiuse gli occhi << Controllo >> disse mentre le sue dita scorrevano alla ricerca dell'informazione << Coretto >> rivelo dopo qualche minuto sorpresa e aggiunse speranzosa << Hai capito di cosa si tratta? >>. << Forse >> la contradisse Selene stiracchiandosi, lenta si mosse strisciando verso la scrivania dove lo 'Stregone' stava leggendo pigro un manoscritto in una lingua a loro sconosciuta. Selene fece scioccare la lingua sul palato attirando l'attenzione << Non riesci a individuare il bambino, vero? >> disse mostrando un sorriso di scherno divertita. << No >> rispose lapidario lo Stregone. << Hai detto di aver perso le tracce del bambino fuori dal palazzo? >> chiese la Medium conoscendo già la risposta.
<< Si >> confermo lo Stregone corrucciando le sopracciglia << Lo avrà portato via dissipando l'energia residua >>. << E se non l'avesse fatto? >> ribatte Selene voltandosi a fissare gli altri due << Semplicemente non c'è mai stata energia residua fuori dall'edificio, perché il bambino non lo ha mai lasciato >>. << Vuoi dire che il bambino è in uno degli appartamenti del palazzo? >> chiese elettrizzato Giuseppe << Quale? >>. << Terzo piano, scala B >> spiego lapidaria Selene sbadigliando.
<< Bene allora andiamo a prenderlo >> affermo Giuseppe apprestandosi a raccogliere le chiavi della macchina. << Allora perché non ne ha percepito la presenza? >> chiese Alessandra puntando lo sguardo verso lo Stregone che aveva la mascella contratta in maniera dolorosa << Perché lo ha nascosto >> disse la voce roca dell'uomo. Giuseppe si fermo sbuffando << Non riesco più a capire nulla, non si trova lì? >>. << è lì >> confermo Selene aggiungendo << L'Ombra bianca mi ha assicurato di averlo visto entrare attraverso quella finestra >>. << Sospetto ci sia un ma >> mormoro Peppe portandosi le braccia al petto spazientito.
<< Indovinato >> concordo Selene ridacchiando << La strega lo avrà messo dentro qualcosa >>. << I bambini non sono esattamente delle bambole che puoi dimenticarti sotto un letto >> ribatte Giuseppe logico. << No, ma le streghe potrebbero averlo tramutato in un animale per renderlo più tascabile >> gli riferì Alessandra nervosa. << O più gustoso >> commento lo Stregone con voce piatta. Alessandra impallidì visibilmente << è davvero possibile? Lo avrà mangiato? >>. Selene si mosse lenta riattraversando lo spazio tra loro e lasciò una carezza rapida sulla testa dell'amica << Se fossi in te non mi preoccuperei di qualcosa che non so >>. << Perché non andiamo allora ad accertarcene >> ribatte Peppe testardo, non riusciva a capire perché Selene stesse rimandando, infondo erano passate ore dalla conversazione con l'Ombra Bianca. << Non si fa mai visita ad una strega di notte >> disse lei placida.
<< Non è notte >> gli fece notare Peppe irritato. << Vero, quindi possiamo andare >> concordo Selene serafina dirigendosi verso la porta. << Liberatene >> affermo la voce rauca dello stregone senza però alzare lo sguardo dal suo manoscritto. << Non riesco proprio a farla franca con te >> cantileno Selene ridacchiando e uscì seguita da un brontolante Peppe.
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Peppe osservo ansioso la porta dell'appartamento, era identica alle altre presenti in quel piano, nulla di speciale o diverso. La targhetta sul campanello riportava 'Villa' probabilmente il nome della strega che risiedeva in quel luogo. Selene non sembrò esitare quando premette il campanello, una serie di rumori seguirono il suono poi una voce risuono gentile << Si? >>. << Salve, vorremmo parlare con la strega che abita qui >> esordi Selene senza alcun tipo di autoconservazione o tentativo di menzogna. Giuseppe alzò gli occhi al cielo esasperato, ecco perché la stronza aveva rifiutato di ripassare qualsiasi piano di copertura infondo era sua intenzione scoprire sin da subito le sue carte, una mossa suicida, era come entrare nella tana di un orso battendo i piatti per attirarne l'attenzione.
La porta si aprì e due occhi color smeraldo fissarono curiosi i visitatori << Con chi ho il piacere di parlare? >> chiese . << Selene >> si limitò a dire la non-Medium placida e aggiunse indicandolo << Lui puoi chiamarlo come vuoi tanto risponde a tutti i nomi che gli diamo >>. Peppe gli rivolse un occhiata truce ma evitò di ribattere dato che la strega ridacchio aprendo la porta meglio per farli entrare << Prego >> disse << Cassandra >> si presento. Selene non se lo fece ripetere due volte ed entrò senza problemi nell'appartamento, come al solito Peppe si ritrovo a invidiare la sua completa indifferenza, si chiedeva se esistesse qualcosa che potesse spaventare o rendere nervosa quella specie di Medium.
<< Sono curiosa come mi hai trovato? >> chiese la strega facendoli accomodare in una salottino normale. In verità tutto in quella casa era ordinario, non c'erano calderoni o capelli a punta, anche la fantomatica strega aveva un viso molto comune, nulla spiccava in lei, se l'avesse incontrata per strada non l'avrebbe neppure notata. Selene fece scioccare la lingua contro il palato << Me l'ha detto mia cugina che l'ha saputo da una sua amica, che lo ha letto su un blog scritto da una cuoca >> affermo. Cassandra socchiuse gli occhi infastidita << Che bugia pessima >>. << Lo so >> confermo Selene divertita << Ma suonava meglio nella mia testa >>. << Suppongo che sia il tuo modo per dirmi che non rivelerai la tua fonte >> concluse la strega. << Sapevo che eri una tipa sveglia >> la lodo la Medium. << Quindi, Selene e ...>> le sue labbra si contrassero in una smorfia voltandosi verso l'unico uomo presente << Qual era il tuo nome? >> chiese mettendo su un espressione confusa e dispiaciuta. Lui stava per rispondere ma Selene lo precedette << Astrubale terzo di Alfonso >>. Peppe gli lanciò un occhiata irritato, che razza di nome era.
<< Non sei una persona comune, vero? >> incalzo Cassandra sospirando << Lo sospettavo >>. Giuseppe fece scorrere lo sguardo tra le due donne ancora più confuso, che significava? << Mai dare il proprio nome ad una strega >> gli riferì Selene pacata. Cassandra sorrise suadente << Cosa vuoi? >>. << Il bambino che tieni dentro lo specchio sopra la cassettiera >> gli riferì Selene aggiungendo una serie di dettagli sconosciuti anche a Peppe che la fisso sorpreso. La Strega si irrigidì << Come lo sai? >> chiese inquieta. Selene ripeté annoiata << Me l'ha detto mia cugina che l'ha saputo da una sua amica, che lo ha letto su un blog scritto da una cuoca >>. << Cosa sei? >> domando Cassandra scrutandola, gli occhi smeraldo si assottigliarono, le pupille si allungarono diventando simile a quelle di un serpente. << Nulla di molto rilevante >> affermo tranquilla Selene.
<< Chissà perché ma non ti credo >> disse la strega << Non ho mai visto degli occhi con delle sfumature rosse >>. Sfumature rosse? Giuseppe riposo lo sguardo sull'amica, Selene aveva gli occhi di un marrone scuro comune, nulla di così particolare, non c'erano riflessi in essi, quindi di cosa stava parlando quella tizia? << Sei una strega giovane autodidatta? >> chiese Selene calma << Come sei entrata in contatto con l'essenza? >>. << Ho trovato un libro per caso >> le rivelo lei sibilando << Mi ha promesso molte cose >>. La Non-Medium fece una smorfia << Quindi, non sei una vera strega >> borbotto << Sei solo un burattino >>. << IO SONO UNA STREGA >> tuonò lei irritata . << Non lo sei >> la contradisse Selene tranquilla.
Giuseppe osservò con orrore come gli oggetti intorno a loro iniziassero a fluttuale, nervoso si mise in piedi incerto se dover placcare la strega o mettersi nella traiettoria degli oggetti che sicuramente la donna voleva scagliare contro Selene che dal canto suo incosciente come al solito riprese a parlare << I tuoi poteri non derivano da te ma da un oggetto maledetto, ergo sei solo un burattino >>. << Vuoi morire? >> la riprese Cassandra soffiando tra i denti. << No, mi piace la mia vita >> la contradisse Selene pacata << Al contrario di te, io non ho un parassita che si nutre di me >>. << Parassita? >> ripeté lei confusa << Non sai di cosa stai parlando >>. << Invece lo so >> la interruppe ancora << Quel libro ti ha mostrato una scorciatoia per ottenere la vita che desideravi, tutto ciò che credevi ti fosse dovuto ora lo possiedi, tutto è semplice se lui è tra le tue dita, ti fa sentire speciale, indispensabile >>. Cassandra sorrise mostrando i denti affilati << Oh si, ci si sente così bene >>.
Peppe fece qualche passo mettendosi nella traiettoria tra la strega e Selene, Cassandra sembrò solo allora ricordarsi di lui dato che gli rivolse un occhiata di sorpresa e fastidio << Sparisci >> mormoro muovendo rapida il dito indice, Giuseppe fu abbastanza veloce da abbassarsi per evitare la lampada diretta a lui, strinse i pugni pronto ad attaccare ma fu fermato da Selene che mise una mano sulla sua spalla per spostarlo accanto a sé. L'uomo la fisso confuso, non si era neppure accorto che la Medium si era alzata, Selene lo fissava con la sua solita espressione calma in parte divertita << Non c'è bisogno dei tuoi servizi ora >> e aggiunse avvicinandosi per sussurrare a bassa voce << La prima stanza a sinistra dell'entrata, sul tavolo, rilegatura in verde, prendilo e portalo allo Stregone >>. << Cosa gli hai detto? >> chiese l'altra donna irritata, un vaso si fermo pronto a essere scagliato nella loro direzione.
<< Cassandra >> affermo con tono suadente Selene riprendendo su di sé l'attenzione della strega << Lo vuoi sapere? >> detto ciò diede una piccola spinta a Peppe che la prese come un invito per catapultarsi fuori dal salotto, un rumore lo blocco, il vaso ricadde a terra frantumandosi. Lui inghiotti a vuoto e osservò le due donne dalla soglia, nessuna delle due sembrava far caso a lui, la strega era tornata a guardare con curiosità Selene << Si, dimmelo >> ordinò Cassandra inquieta. Peppe giunse alla cucina, sul tavolo come Selene gli aveva detto si trovava un libro rilegato in verde, sembrava un antico ricettario. Nervoso lo afferrò.
<< L'ho mandato a prendere il libro >> affermo Selene tranquilla. Cassandra sbatte le palpebre incerta << Il mio libro? >> mormoro, nervosa si voltò a cercare la figura dell'uomo che però non si trovava più nel salotto, quando se n'era andato? Ansiosa fece qualche passo verso il corridoio ma la voce di Selene riprese << Cassandra >>. La Strega fece l'errore di voltarsi a fissarla ancora. La non Medium sorrise con dolcezza << Non è tuo >>. << Lo è >> squittì isterica lei. << No, invece, tu sei sua, quel libro ti sta usando, ti ha portato a rapire dei bambini innocenti per nutrirsi >> le fece notare Selene pacata. << Sono un sacrificio necessario >> ripete l'altra donna in automatico. << Lo pensi davvero? >> rincalzo la non-Medium avvicinandosi con passo sicuro. << Si? >> mormoro Cassandra confusa. Gli oggetti caddero rumorosi contro il terreno all'unisono.
Giuseppe detestava dover lasciare Selene lì, ma aveva imparato a sue spese a seguire le indicazioni che quella donna gli dava. Per questo a malincuore si diresse verso la porta d'ingresso, appena superò la soglia percepì un boato provenire dall'interno dell'appartamento seguito da un urlo straziato. Nervoso strinse i denti, Selene era stato chiara, doveva andarsene e portare quel libro allo Stregone. Sospirando si appresto a prendere le scale per uscire dall'edificio.
<< Dimmi ne è valsa la pena? >> chiese Selene poggiando una mano sulla spalla della strega, una serie di urla disperate accompagnate da singhiozzi soffocati riempì la testa di Cassandra costringendola a piegarsi in avanti in agonia mentre un urlo distorto lasciò le sue labbra. Selene la accolse tra le sue braccia mormorando lenta << Lo so, fa male >>. << Falli smettere >> la prego l'altra stringendosi di più a quel calore così confortante. << Non posso >> gli rivelo dispiaciuta Selene << Loro non ti odiano ma vorrebbero che tu capissi quanta sofferenza hai causato, tutta la paura che hanno provato nell'abbandonare le braccia delle loro madri, la delusione di non poter assaggiare il sapore della torta del loro successivo compleanno, il rimorso di non aver potuto ricevere un ultima carezza dal loro papà >>. << Mi dispiace >> mormoro Cassandra mentre gli occhi muschio si riempivano di lacrime inutili.
Giuseppe giunse all'entrata dell'edificio e fu attratto da una figura ferma di fronte ad esso. << Sei lento, Giovanni >> lo sgrido lo Stregone facendogli segno di dargli il libro. Peppe si trattenne dal commentare l'ennesimo nome errato, al momento gli premeva di più tornare da Selene, rapido gli porse quel libro << Torno su >> annunciò dandogli le spalle.
<< Sai sei fortunata, i bambini mi hanno portata da te, loro volevano che ti aiutassi a liberarti del mostro >> rivelo ancora Selene accarezzandogli con dolcezza i capelli scuri << Ora riposa e chiedi loro scusa >> aggiunse posando un bacio sulla fronte dell'altra. Gli occhi smeraldo si spensero volteggiando all'indietro, le palpebre caddero e il corpo si abbandono tra le braccia di Selene che borbotto << Cavoli se pesa >> e aggiunse quando la figura della sua guardia del corpo apparve nella sua visuale << Prendila >>. Peppe obbedì confuso << Sta bene? >> chiese. << è svenuta >> gli riferì Selene tranquilla << Posala sul divano >> e aggiunse notando lo sguardo disorientato del suo povero amico << Te lo racconto dopo >>. Giuseppe annuì controvoglia e si appresto a posare la donna incosciente sul divano << Allora che facciamo con lei? >>. << Cosa vorresti farci, Ulisse? >> ribatte lo Stregone che si era materializzato dietro di lui.
<< La consegniamo alla polizia >> affermo con sicurezza Peppe. << E quale accusa muoverebbero? Una donna ha stretto un accordo con un libro maledetto che l'ha portata a rapire dei bambini >> gli fece notare spazientito lo stregone << Dov'è? >> chiese poi fissando Selene che affermo calma << Specchio sopra la cassettiera, camera da letto >>. Lo stregone fece un veloce gesto della mano prima di sparire nel corridoio solo la sua voce li raggiunse << Liberatene >>. Giuseppe alzò lo sguardo sulla Non-Medium confuso, l'altro aveva già detto qualcosa di simile prima che uscissero dell'agenzia. Selene abbozzo un mezzo sorriso stanco mormorando << Andiamo dalla Signora Binasco, riportiamogli suo figlio >>.
Peppe confuso la fisso ma non ebbe modo di chiedere nulla dato che lo Stregone riemerse subito dopo portando con sé un bambino. Il sollievo avvolse Giuseppe che aprì le braccia per accogliere il piccolo dato che lo stregone si stava limitando a tenerlo dalla maglietta come fosse una specie di borsa o sacco indesiderato. Selene ridacchio prima di precederli verso l'appartamento.
Lisa aprì la porta immediatamente appena percepì quella voce familiare, nervosa osservò la donna di fronte a sé << Avete novità? >> chiese. << Meglio >> commento Selene spostandosi di poco per mostrare il bambino che sonicchiava serenamente cullato da Peppe. Lisa soffoco un singhiozzo precipitandosi verso il figlio, ansiosa lo accarezzo quasi cercasse ferite o segni. << Sta bene >> lo informo Selene << Dovremmo lasciarlo dormire per un po' >>. Lina sembrò concordare con fatica si rialzò aiutata dall'altra donna, provo a riacquistare parte della sua compostezza, nervosa osservò Peppe depositare il piccolo nel letto, gli occhi lucidi non riuscivano a lasciare la figura della sua creatura.
<< Lisa >> la riprese con gentilezza Selene << Noi andiamo >> annunciò. La donna si irrigidì, voltandosi di scatto per fissarli << Il pagamento? >> mormoro ansiosa mentre finalmente lasciava la soglia della camera del figlio probabilmente diretta verso la sua camera, anche se non era ricca la donna era disposta a concedergli qualsiasi somma volessero. La Non-Medium la blocco con un gesto << Tranquilla, abbiamo già preso il nostro pagamento >> affermo.
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Peppe tornò trionfante all'agenzia, un altro caso perfettamente risolto dalla P.S.A. << Complimenti >> li accolse Alessandra entusiasta. << Ringrazia la nostra infallibile Medium >> commento Peppe indicando Selene che era scivolata verso la postazione dove lo Stregone era seduto. << So di essere eccezionale >> affermo la suddetta ragazza mimando una posa di vittoria << Ti piace il regalo? >> chiese rivolta allo Stregone. << Molto interessante >> mormorò l'uomo sfogliando il libro maledetto. << è saggio leggerlo qui? >> chiese Peppe non del tutto sicuro della situazione. Alessandra gli regalo un sorriso bonario << Non c'è problema finché sarà lui ad occuparsene >>. << Puoi davvero tenerlo sotto controllo? >> provò a capire Giuseppe facendo qualche passo verso l'altro uomo.
<< Bene, te ne sei liberata >> disse lo Stregone alzando lo sguardo per posarlo su Selene e ignorando la domanda dell'altro uomo. La donna annuì ridacchiando << Erano solo bambini, non erano pericolosi >>. << Erano fastidiosi >> la corresse l'altro facendo un gesto di non ben chiara natura. Selene non rispose questa volta, il suo solito mezzo sorriso distese le sue labbra. << Caffè? >> propose Alessandra indicando il termos chiuso. << Volentieri >> rispose Selene prendendo posto al tavolo.
<< Allora? Come sapevi del libro? E dove si trovava il bambino? >> lo incalzo Giuseppe curioso, gli occhi scrutavano la figura amica inquieti. << Omar >> affermo sincera Selene << O meglio la sua coscienza residua >>. Peppe socchiuse gli occhi confuso e Selene si corresse << Forse preferisci la parola fantasma? >> chiese. << Hai incontrato il fantasma di quel bambino? Quando? >> mormoro l'uomo incerto. << Durante il dialogo con l'Ombra Bianca, lui è venuto da me >> spiego tranquilla Selene. << Perché in quel momento? Ci siamo già recati molte volte dalla Binasco >> gli fece notare l'interlocutore.
<< Non saprei, forse prima non mi ha vista o non era lì >> mormoro Selene alzando le spalle. << Ecco perché sapevi che abitavano nello stesso quartiere >> affermo Alessandra versando il caffè caldo nella tazzina << Peppe ne vuoi? >> aggiunse. L'uomo scosse la testa, Alessandra si riaccomodo sospirando << Ora è qui? >>. Selene inclinò la testa verso dove lo Stregone affermando << Il vecchio brontolone non voleva che lo riportassi qui >>. A Peppe tornarono in mente pezzi delle loro precedenti conversazioni, più volte lo Stregone aveva ripetuto a Selene di 'Liberarsene' e poi c'era stato quello strano scambio di battute prima, nervoso si voltò verso l'altro uomo che li stava ignorando ancora intento a leggere il libro, per l'ennesima volta si chiese quanto potesse essere forte.
<< Quindi cosa hai detto alla strega mentre non c'ero? >> chiese Giuseppe riportando la sua attenzione sulla Medium. Selene gli sorrise furba << Oh, dovevi veder....>> le parole morirono tra le sue labbra, attenta si voltò verso la porta borbottando << Che palle, speravo di poter passare il pomeriggio ad oziare >>. Lo Stregone chiuse il libro affermando a voce alta << LA PORTA È APERTA >>.
<< Permesso? >> balbetto un ragazzo nervoso mentre varcava la soglia della loro agenzia. << Salve >> lo accolse Alessandra scattando in piedi, il suo volto assunse un sorriso professionale ed affabile << La prego si accomodi, vuole richiedere i nostri servizi? >> aggiunse indicando il tavolo. Lo sconosciuto sembrò titubare per qualche secondo prima di annuire e avvicinarsi al tavolo.