Due.
Tutto esplodeva, si
contorceva, moriva. Fiori di sangue aprivano i loro giganteschi petali
ricoprendo le macerie e le persone stese a terra; il
baccano assordante non accennava a diminuire, anzi veniva aumentato
dagli echi degli scoppi e delle urla. Era impossibile distinguere gli
ordini amici da quelli nemici, riconoscere un grido di ritirata da
uno di attacco. Era ormai passata un'ora dall'ergersi del Kyubi, con
otto code come saette a bruciare tutto e un ruggito
bestiale di vittoria, e la notte non sembrava tale, troppo rumorosa,
luminoso e per questo senza stelle e luna.
Ino sbatté
di schianto a terra, con il possente braccio di Choji dietro le
spalle per trattenerla in basso ed evitare un tronco
d'albero carbonizzato che stava per investirli, veloce come una
scheggia. Si rialzarono assieme, cercando Shikamaru, che li raggiunse
in un attimo e li seguì dietro il muro che un tempo reggeva
l'ingresso delle terme. Da lì poterono evitare almeno la pioggia di detriti.
Kiba,
con una gamba schiacciata da un masso che lo intrappolava allo scoperto, veniva aiutato a liberarsi da Neji e Sai, e seguiva con orrore
la corsa di Sakura e Hinata in direzione di quello che era stato
Naruto.
Mancava soltanto una coda e sarebbero morti tutti, era
questione di minuti.
In mezzo alla devastazione, Shikamaru lo vide
avanzare: era seguito da Kakashi-sensei, che zoppicava e aveva perso
addirittura un braccio ma procedeva con determinazione, e pochi metri
più indietro c'erano gli altri membri dell'Akatsuki: il
gigante, il
tizio dai capelli argentati e la donna con gli occhiali.
Sasuke
avanzava, con strette in mano la katana e, senza volerlo, le speranze
di tutti loro.
Shikamaru si lasciò cadere seduto a terra, accanto a Ino,
e le poggiò una mano sul ginocchio. Lei voltò il
viso verso di lui,
mostrandogli l'occhio destro, circondato da segni neri
simili al simbolo maledetto di Sasuke, ma che non erano altro che il
marchio della sua avventatezza nel mettersi tra Madara Uchiha e
Sakura. Shikamaru strinse per un secondo la mano sulla sua pelle bollente,
ignorando la macchia di sangue a cinque dita che vi imprimeva, e
continuò a fissarla negli occhi.
«Danzo
è vivo e sta scappando. Dobbiamo pensarci noi.»
li avvisò Choji in quel momento. «Ho
parlato con Lee, siamo gli unici in grado di fermarlo adesso. Ino, tu devi restare e
curare Kiba appena lo liberano.»
dichiarò, troppo preoccupato e spaventato per apparire autoritario.
Ino continuò a guardare
gli occhi scuri di Shikamaru, incatenata ad essi. Poi
stirò un
sorriso mentre si girava appena verso l'altro amico, perché
Choji
vedesse almeno l'angolo della sua bocca sollevarsi e si tranquillizzasse:
«Vi
aspetterò.» promise, incapace di negargli qualcosa.
Si chinarono di riflesso all'ennesimo boato, e poi Choji le
spettinò i capelli con una mano, mormorò un:«Shikamaru,
questo era il mio regalo per te!»
e scattò in avanti, prendendo a correre. Ino
tornò a guardare
Shikamaru, e rise nervosamente.
«Buon
compleanno, Shika, sì. Che festeggiamenti chiassosi.»
cantilenò con sarcasmo.«Scusa
se io invece non ho un regalo.»
Shikamaru si rese conto di botto che quello era il 22 settembre,
e scosse la testa. C'era troppo da dire, lo sapevano entrambi,
così
abbozzò un sorriso e le poggiò una mano sulla
guancia.
«Domani
ce li scambieremo.»
riuscì a tirar fuori, in una tacita promessa di un futuro, e un attimo dopo sparì.
Il sorriso di Ino
venne meno, e la ragazza si portò una mano al petto.
Non avevano
mai mancato di festeggiare un compleanno assieme.
Domani,
sì.
Il titolo: due si riferisce ai due
nostri eroi, e a due momenti, questo è
il primo ovviamente,
in due giorni non esattamente ordinari, come potete notare.
Non
l'ho fatta vedere alla Sil-beta, l'ho appena scritta, di getto,
rendendomi conto che uno dei soliti 100 motivi non mi bastava, che
volevo scrivere qualcosa sul giorno del loro compleanno. Ecco quindi
questa breve shot divisa in due capitoli. E' piccola, non è
originale, ma c'è sempre tutto l'amore che provo per lo
ShikaIno. Ed
è ambientata naturalmente a qualche capitolo futuro
dall'ultimo
uscito. Inutile dilungarsi nel descrivere quanto siano massacrati;
L'infinita amicizia di Choji nel voler lasciare Ino indietro rispetto
a loro pur abbassando le proprie possibilità di riuscita non
è
maschilismo, ma è anche il regalo di compleanno per
Shikamaru
stesso. Ah, naturalmente si svolge ora a quest'ora, quindi il resto a
domani.
Buon White Midnight!