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Autore: Ryta Holmes    13/09/2003    3 recensioni
Ciao a tutti, eccomi di nuovo qui, con una fanfic di Ufo Baby. Siccome ho avuto richieste di pubblicare “Ho bisogno di te 3”, e dato che avevo una voglia matta di scrivere una fanfic, sull’attesissimo seguito di questo manga, e visto che più o meno le storie avrebbero avuto diversi punti in comune, ho scritto questa storia, basandomi sulle ultime pagine dell’ultimo volumetto. Spero tanto che vi piaccia, e aspetto i vostri commenti. Un bacio, e buona lettura. Ciaoooo Ryta Holmes
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, è da tanto che non ci sentiamo, vero

CAPITOLO 6     

 

Un tiepido raggio di sole illuminava il volto pensieroso di Miu. Trascorrere quello che rimaneva dell’intervallo per il pranzo affacciati alla finestra riscaldandosi davanti ad un pallido sole, era la cosa migliore in quel periodo dell’anno. Ma una volta tanto, Miu non era minimamente attenta a quello che stava facendo, perché tutti suoi pensieri erano rivolti ancora alle parole di Yuko.

“Credo di essermi presa una bella cotta per lui…”. per quale motivo le davano così fastidio quelle parole? Che fosse gelosa?… Impossibile, per lei Lou era come un fratello, forse gelosa in quel senso!… forse… Scrollò la testa con decisione cercando di tornare alla realtà. Eppure da un po’ di tempo Lou era sempre stata vicino a Yuko, era normale che alla fine lei si fosse innamorata di lui… ma Lou, cosa provava per Yuko?

- Uffa! Ma cosa me ne importa!- esclamò ad alta voce senza pensarci.

- Cos’è che ti dovrebbe importare?- chiese una delle sue compagne che le stavano di fianco.

- Oh! Oh, niente, niente, pensavo tra me e me…- si giustificò imbarazzata, mentre le sue amiche la guardavano sempre più incuriosite.

- E cosa pensavi?- chiese un’altra.

- A niente di importante… solo ad una cosa che mi ha detto mia madre prima di uscire di casa… sapete riguardo alle pulizie di primavera…- mentì Miu cercando di essere il più naturale possibile. Si chiese anche perché stava mentendo alle sue amiche. Queste ultime cessarono di chiedere, evidentemente anche loro in preda al terrore delle pulizie, così Miu si sentì più libera. Scostò lo sguardo prima verso i ragazzi che discutevano e vide Honda tra di loro. Solo due giorni prima si era avvicinato a lui e dopo avergli tirato uno schiaffo davanti a tutti gli aveva urlato: – Cercatene un altro di ripiego adesso, piagnone!- da allora non si era più avvicinato a lei, nemmeno con lo sguardo, un po’ per paura di una nuova derisione, un po’ per lo sguardo colmo di odio che Lou gli rivolgeva; a quanto pare doveva avergliene date di santa ragione quel giorno… Poi l’attenzione di Miu si spostò verso la porta dell’aula e notò che Yuko si trovava lì, in attesa di qualcuno.

“Di Lou, ovviamente!”, pensò la ragazza. Infatti non appena la sua amica si allontanò dalla porta, il ragazzo entrò stravolto, si guardò indietro e tra gli sguardi incuriositi dei compagni richiuse velocemente la porta.

- Ehm, scusate, potremo tenere la porta chiusa fino alla fine dell’intervallo?- chiese ansimando un po’. Molti compagni acconsentirono senza dirgli niente: nonostante frequentasse quella scuola già da un anno non aveva fatto amicizia con gran parte dei suoi compagni e in molti lo ritenevano responsabile dell’allontanamento di tutte le ragazze, data la sua popolarità; altri, invece chiesero il motivo di quella agitazione. Anche Miu si avvicinò al ragazzo.

- Si può sapere cosa ti è successo?- chiese stupita. Lou la guardò per qualche istante, poi si girò verso il vetro della porta e si accasciò al suolo per non farsi vedere. Prima che potesse dare una spiegazione, Yuko lo precedette.

- E’ ancora quella ragazzina di primo, vero?- Lou annuì fissandola, mentre Miu si sentì indispettita. Cosa sapeva Yuko di cui lei non era a conoscenza?

- Di chi state parlando?- chiese meravigliandosi del tono brusco con cui si era rivolta.

- Di una ragazzina impossibile – si spiegò subito Lou non notando il tono che aveva utilizzato la ragazza – in pratica non la conosco affatto, però non fa altro che inseguirmi ogni volta che mi vede! Dice che mi ama e che mi vorrebbe tutto per sé! Secondo me è anche pericolosa!- esclamò poi rabbrividendo.

- Lou, non puoi andare avanti così, di questo passo sarai costretto ad andare in giro mascherato!- disse Yuko preoccupata. A quelle parole la prima cosa che venne in mente a Miu, fu che era lei che doveva fare qualcosa.

- Adesso ci penso io!- esclamò senza pensarci su due volte, ed aprì di scatto la porta dell’aula.

- No aspetta! Può essere pericoloso!- esclamò Lou, ma ormai era troppo tardi. Non appena la porta si aprì una bella ragazzina bionda con degli occhi celesti aprì le braccia cercando di gettarsi al collo del ragazzo. Miu però prontamente, la bloccò per un braccio. La ragazzina, che un istante prima aveva sfoderato un sorriso dolce e radioso, si voltò verso Miu con aria perfida.

- Mi lasci andare? Cosa vuoi tu…?- Miu era troppo decisa per spaventarsi di quello sguardo.

- Posso sapere il tuo nome? Lou è mio fratello e vorrei sapere chi è che si è invaghito di lui – disse la ragazza guardando Lou per farsi reggere il gioco. Da un po’ di tempo era diventata davvero coraggiosa. Che fosse la vicinanza di Lou a renderla così?

La ragazzina abbandonò velocemente l’aria truce e riprese il sorriso mieloso di prima.

- Oh, ma allora siamo parenti!- esclamò abbracciandola.

- P-parenti?- chiese stupita Miu; quella ragazzina non perdeva tempo!

- Sono molto contenta di conoscere la sorella del mio adorato Lou! Molto piacere, il mio nome è Josephine Hanakomachi!- si presentò la ragazzina.

- Eh!?! Hanakomachi?- esclamò sbigottita Miu – M-ma allora sei la figlia di Christine Hanakomachi?-

- Davvero conosci mia madre? Lei adesso è in Francia per via del suo lavoro, perciò io vivo qui con mia cugina! Non sapevo che qualcuno la conoscesse!- la ragazzina sembrava particolarmente entusiasta di questo, forse molto più della presenza di Lou.

- Scusa Miu, ma tu stai parlando di Chris, l’amica dei nostri genitori, non è vero?- chiese Yuko confusa.

- Ma che, quella che tentava di uccidere chiunque si avvicinasse a pap… ehm… a Kanata?- chiese a sua volta Lou. Miu annuì ad entrambi, in effetti ci avevano azzeccato tutti e due. Josephine, intanto li guardava attendendo che qualcuno la calcolasse.

- Scusa se te lo chiedo Josephine – chiese allora Miu – ma come mai porti il cognome di tua madre?-

- I miei hanno divorziato qualche anno fa e mia madre ha voluto che io avessi il suo cognome, perché è più importante! – spiegò innocentemente la ragazza.

- C’era da aspettarselo! Comunque buon sangue non mente! La figlia è identica alla madre!- la ragazza guardò Lou confusa e Miu tirò un sospiro di sollievo prima di dare un pugno in testa al ragazzo per quell’affermazione poco carina.

- Lascialo stare Josephine, piuttosto, per caso la cugina di cui parli è Momoka, vero?-

- Oh, sapete anche questo?-

- Momoka!?!- esclamò Lou imbarazzato. Miu e Yuko lo fissarono curiose: era la prima volta che Lou sembrava imbarazzato a quel modo.

- Perché arrossisci adesso?- chiese Yuko. Lou agitò le mani facendo finta di niente. Evidentemente le ragazze non sapevano nulla di quello che c’era stato tra lui e Momoka! Non che ci fosse stato niente, ma era comunque imbarazzante!

- Ascoltami Josephine, purtroppo adesso abbiamo lezione, ma se vuoi possiamo vederci fuori dalla scuola e magari tu e tua cugina potreste venire a trovarci al tempio! Ai miei genitori farà piacere rivedere Momoka e magari anche suo fratello… Kurita se non mi sbaglio…-

- No, non ti sbagli! Per me va benissimo! Ora devo andare ciao!… Ciao mon amour…- disse infine rivolta a Lou.

- Ma dico sei impazzita!?! Adesso quella ragazzina non si toglierà più di dosso!- esclamò in collera il biondo rialzandosi finalmente da terra e spazzolandosi i calzoni.

- Ma dai, non hai visto come è sola quella ragazzina? Un po’ di amici non le fanno male! E poi i miei genitori saranno felicissimi di vedere i loro vecchi amici! E poi…- continuò avvicinandosi a lui e guardandolo con malizia – a te farà piacere rivedere Momoka, no?- a quelle parole Lou arrossì di nuovo, mentre Yuko e i suoi compagni osservavano la scena confusi. Miu sorrise, evidentemente la sua amica non era a conoscenza della storia di Momoka.

- Certo Lou che la tua vita è davvero strana!- esclamò però all’improvviso Yuko.

- Già hai ragione!- asserì lui sorridendole. La gioia di qualche istante prima svanì dal cuore di Miu. Aveva rivolto a Yuko lo stesso sorriso che rivolgeva a lei nei momenti più tristi e con la gelosia che la attanagliava tornò al suo posto senza dire niente…

 

*   *   *

 

“Possibile che sia così? Possibile che mi piaccia quello stupido?”. Miu non riusciva a dormire; il pensiero continuo del ragazzo non le dava un attimo di tregua e le parole della sua amica continuavano a ronzarle in testa come una mosca fastidiosa che non ne vuole sapere di sparire. E adesso si aggiungeva quello che aveva visto solo qualche ora prima. Era rimasta di sasso, quando dall’alto della scalinata del tempio aveva visto Lou e Yuko che si abbracciavano! Per un attimo era rimasta lì a fissarli, con la bocca aperta e lo sguardo perso e solo dopo che un forte dolore al petto le aveva mozzato il fiato, se ne era ritornata in casa senza dire niente. Aveva detto a sua madre che non si sentiva bene, ed era rimasta sino ad allora nella sua stanza, saltando anche la cena. Cercò di trovare una posizione che le conciliasse il sonno, ma i morsi della fame si facevano sentire e non le riusciva di pensare ad altro. Era difficile da ammetterlo, però non era normale quel suo stato d’animo così agitato e nervoso! Forse l’unica spiegazione era quella… ma se davvero fosse stato così, cosa poteva fare ormai per cambiare le cose? … come poteva lottare contro la sua migliore amica? Non solo non le avrebbe mai messo i bastoni tra le ruote, ma comunque non sarebbe mai stata in grado di competere con la ragazza più bella, con il carattere più mite e sempre perfetta in tutto! Era una battaglia persa in partenza! E poi Lou sembrava davvero interessato a lei! Lo dimostrava quell’abbraccio e il fatto che negli ultimi tempi le fosse stato così vicino. Ormai Santa trovava anche normale la presenza del ragazzo nella sua casa! Non poteva più fare niente… doveva rassegnarsi e dimenticare quello che aveva ammesso da così poco…

 

*   *   *

 

Una settimana più tardi, Miu ebbe la notizia da Josephine, che sua madre era arrivata in Giappone per trovare sua figlia e che lo stesso giorno sarebbe andata al tempio a trovare i suoi vecchi amici, assieme ovviamente ai suoi cugini. Miu aveva accolto la notizia con sollievo; negli ultimi giorni aveva sempre tenuto nascosto quello che sentiva e spesso si era trovata a piangere in silenzio nella sua stanza, lacrime che doveva trattenere per tutto il giorno. Perciò quella visita, le avrebbe di certo migliorato l’umore. Ma non sapeva che quel pomeriggio si sarebbe rivelato uno dei più movimentati…

Non appena aprirono la porta del tempio, un fulmine celeste con una folta chioma bionda si scaraventò su Lou, il quale cadde a terra rovinosamente tra gli sguardi di tutti presenti.

- Oh mio adorato Lou! Quanto mi sei mancato!- esclamò Josephine abbracciandolo quasi sino a farlo soffocare. Chris che era appena entrata, prese di peso la figlia e la allontanò dal ragazzo.

- Perdonami Lou, ma la piccola Jos è sempre molto vivace!… ragazzi che piacere rivedervi!- esclamò poi abbracciano Miyu e dando la mano a Kanata – Non potete immaginare quanto mi siete mancati!- e così dicendo salutò anche i Kurosu che avevano approfittato dell’occasione per salutare i vecchi amici. Poi dalla porta apparve il cugino di Chris, Kurita, il quale non appena vide Miyu arrossì a non riuscì più a spiccicare una parola. Mentre Miyu aveva avuto una reazione più o meno simile, Kanata si era limitato a sbuffare geloso e ad accompagnare gli ospiti in sala da pranzo. Solo qualche istante più tardi Miyu l’aveva seguito, sorridendo sotto i baffi per l’effetto che aveva ancora su di lui. Quando Lou si alzò avvertì qualcos’altro che lo bloccava, ma questa volta non era il peso dolce di Josephine, bensì una mano, una mano femminile…

- Ciao Lou! Ma è da una vita che non ci vediamo!- Miu restò a bocca aperta a fissare la scena. Una ragazza alta e bella, forse sui venticinque anni, con una folta chioma rossa e gli occhi verdissimi, non ci pensò due volte a stampare un bacio deciso sulle labbra di Lou, il quale rimase sbalordito e con gli occhi aperti. Yuko intanto rideva di gusto.

“Ma come si permette questa qui?” pensò in collera Miu, mentre osservava la scena. Possibile che provasse così tanta gelosia per Lou? Ancora le sembrava strano e impossibile, eppure quei sentimenti non erano una sua invenzione… Lou, dopo aver ripreso a respirare si accasciò al suolo senza forze, mentre Yuko gli dava pacche sulla spalla senza smettere di ridere. Miu continuava a fissare il ragazzo sbalordita, poi Momoka che entrava noncurante in casa e Yuko che non sembrava minimente sorpresa per il fatto. In effetti anche lei aveva scherzato sulla vecchia storia tra Lou e Momoka, ma non avrebbe mai immaginato che lei reagisse a quel modo! Un moto di rabbia e di antipatia la pervase, mentre lasciava Lou e Yuko nell’ingresso e raggiungeva gli altri.

Durante tutto il pomeriggio Lou sembrava una marionetta, tra le mani di Momoka e di Josephine, che sembravano contenderselo come un trofeo, ma la cosa che faceva ribollire di rabbia ancora di più Miu, fu il comportamento di Yuko, che non smetteva un secondo di ridere, mentre Lou ormai non reagiva nemmeno più agli abbracci di Josephine e alle avance scherzose di Momoka. Alla fine non resse più e all’improvviso si alzò dalla poltrona dove era seduta, prese Yuko per una manica e la portò nella sua stanza.

- Puoi venire un attimo con me per favore?- disse nervosa, mentre nessuno la notava nella confusione generale. Yuko asserì e la seguì confusa. Non appena furono nella sua stanza, Miu si fermò davanti alla ragazza con la testa china, ma non riuscì più a parlare. Un enorme nodo alla gola le toglieva il respiro, mentre si faceva sempre più insistente la voglia di piangere.

- Beh? Di cosa vuoi parlarmi?- chiese Yuko.

- Possibile che non ti dia fastidio?- chiese a sua volta Miu.

- Cosa scusa, non ti seguo…- Yuko sembrava non capire davvero dove lei volesse arrivare.

- Oh insomma Yuko possibile che non ti dia alcun problema che quelle due ronzino così intorno a Lou?-

- N-no…- rispose Yuko abbassando lo sguardo. A quel punto Miu non resistette più e scoppiò in lacrime.

- Ma dico possibile che tu ci tenga così poco a lui! Non posso permettere una cosa simile!-

- Ma di cosa stai parlando?- chiese Yuko con un fil di voce e sempre più stupita.

- Io sono innamorata di Lou, Yuko, e non ne posso più di questa situazione! Non ce la faccio più!-

 

Continua…

 

   
 
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