Settembre 1550
È nato, è nato!
Voglio andare con ordine, in realtà Saucha è nato ieri, ma mi sono dedicato così tanto ad aiutare Mekosha e zia Priya che mi sono dimenticato di scribacchiare qualcosa qui. Ebbene sì, mio cugino è finalmente nato! Ed è la quarta volta che lo ripeto, ma sono emozionato!
Sono rimasto a casa di Mekosha e la zia Priya anche oggi, così li aiuto con le ultime faccende. Saucha è così carino, ha gli occhi rossi come quelli dello zio Makoto! Devo dire che fa quasi paura a vederli, sono rossi proprio come il sangue, sarà per quello che li tiene sempre chiusi? Forse è una specie di meccanismo di difesa. A questo punto mi chiedo che poteri acquisirà quando crescerà.
Per oggi vado, devo occuparmi di lui!
A domani (o a presto),
Jyo
15 settembre 1550
Ho appena finito gli esami per poter insegnare alle scuole elementari. Sono davvero soddisfatto! Penso di essere andato bene, ma non sarò io a deciderlo.
Hanno separato me e Pallavi in due aule diverse, dal momento che insegnamo due materie alquanto opposte le une con le altre. Mi hanno fatto delle domande orali, per poi passare ai test scritti sia di letteratura che di storia. In tantissime scuole c’è un solo insegnante che insegna tutte le materie, gli insegnanti che si specializzano in solo una o due sono perlopiù in città.
A malincuore, se dovessi superare gli esami, non potrò insegnare nella scuola elementare di Peony Village, ma a Daisy City, dove invece Mayin sta proseguendo gli studi di legge. Vorrei davvero che i sistemi fossero meno complicati, però mi accontento. È esperienza anche questa!
Dopo gli esami, io e Pallavi siamo rimasti in città per esplorare negozietti e bancarelle nuove. Ci siamo bevuti del tè con varie erbe mai assaggiate prima e abbiamo mangiato del riso con tofu fritto freddo! Lo rifarei assolutamente.
Ora però sto morendo di sonno… sarà meglio riposare.
Buonanotte,
Jyo
27 settembre 1550
Alla fine, Saanvi è partito davvero.
Sono un po’ stanco, e ho ancora gli occhi umidi dalle copiose lacrime che ho fatto cadere poco fa. D’accordo, è vero. Piango spesso. Ma mai quanto oggi. Mayin e Saanvi hanno dato il peggio prima che quest’ultimo potesse varcare la porta. Mayin pensa di poter comandare solo perché è il nostro fratello maggiore, mentre Saanvi controbatteva tra provocazioni e urla.
Nonostante ciò, capisco come deve essersi sentito Saanvi. Vuole fare quello che gli va, andare dove desidera. Mayin lo teneva rinchiuso in una bolla. Si comporta così da quando i nostri genitori ci hanno lasciati.
I nostri genitori erano avventurieri, come forse ho già detto nostra madre era una demone volpe come le altre, mentre nostro padre era una kitsune. Perciò noi siamo kitsune solamente per metà. Ci fu un incidente durante la loro ultima avventura e mia madre se ne andò per prima. Non riuscendo a stare più senza di lei, mio padre decise di ascendere in paradiso, perché pensava che lei sarebbe stata lì ad aspettarlo. Ne sono sicuro anche io.
Ma ovviamente, tutto ciò non poteva che provocare un effetto a catena tra di noi. Mayin si autoproclamò leader essendo il maggiore, io e Saanvi dobbiamo fare come dice lui.
O almeno, Saanvi doveva.
Un po’ lo invidio. Mi sento orribile a pensarlo, ma è così.
Voglio bene a Mayin, come potrei non volergliene?
È lui a darmi ciò di cui ho bisogno. È lui a finanziarmi gli studi, mettendo prima i miei dei suoi. È sempre stato lui a fare tutto, per noi.
Forse non avrei dovuto pensarlo.
.
.
.

