HALLOWEEN

Percorreva Grimilde i sentieri della notte
tra felci e cipressi piegati dal vento
si udiva del lupo il lamento.
 
Illuminata dalla falce lunare
raccoglieva erbe e pistilli
per creare pozioni
atte a lenire ferite e dolori.
 
Occhi d’ambra,
pelle perlata,
ammaliava l’uomo, che con il suo profumo
la gola soffocava.
Sapeva leggere e contare
questo era un gran peccare.
 
Il corpo di ogni uomo si consumava di desiderio,
bastava che la guardasse da lontano
per precipitare nel girone più stretto dell’inferno.
 
Catturata, torturata, straziata,
la sua libertà fu spezzata.
In un rogo il suo sorriso divenne cenere,
le sue grida si spensero nel cielo
imbrattato di fumo nero.
 
Ella rinasce nella notte delle streghe,
camminando sulla terra di ogni epoca,
per la donna essere libera è ancora una meta.
 
Muore per mano dell’amato,
abbandona il figlio per solitudine e mancanza di denaro,
il suo corpo viene mercificato.
 
La donna è come la goccia di rugiada:
disseta la radice riarsa;
è come il petalo delicato di un fiore:
adorna il Paradiso del Creatore.
Reca il germoglio della vita,
senza di lei il mondo è destinato alla dipartita.
Merita un vero e tenero Amore,
di una melodia che culli il suo cuore.