Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Mixxo    30/10/2024    3 recensioni
(Sequel di Kindles)
Un riflesso con le guance rigate...
Un fantasma colmo di rancore...
Una bestia dal cuore di giovane ferita...
Due anime sanguinanti per una perdita.
I nuovi ostacoli di Hisako e Lurue son violacei agli occhi della Guardiana. Si chiede se servirà loro aiuto aggiuntivo nel rendere limpide quelle gemme opache.
Genere: Azione, Demenziale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Kindles'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Abbiamo appena risolto un problema. Perché c’è ne già un altro?

Singhiozzo, tocco la stella sul guanto della Guardiana. L’uniforme da eroina mi si forma addosso.

Lancio un occhiata a Lapis, alza il pollice e si abbassa all’altezza del bancone. Sa usare lo iuxx, ma lei non è ben protetta come noi. Stai al sicuro per favore.

Ci avviciniamo. Il peluche ha un aspetto di un drago bipede senza ali, le corna nere lucide si piegano verso l’alto sulla punta. Indossa una giacca lunga nera aperta sul petto, pantaloni grigi tenuti su con una cintura. Zampe superiori fasciate da bende che lasciano scoperti gli artigli, gambali fanno lo stesso sulle zampe inferiori. Sulla fine della coda ha un anello con due bande d’oro con una banda nera al centro. Ho l’impressione di averne già visto uno simile.

Tendo una mano verso di lui. Emana calore.

“Emerso!” dichiara Hisako, tende la mano illuminata di energia rosa.

Da dietro la schiena del peluche spunta un nastro nero che la punta. Si sposta per evitare il colpo e spara un dardo.

Il peluche salta via come trascinato da una forza invisibile poco prima che il tavolo esploda. Spero che Yelena abbia un’assicurazione sulla locanda.

Il peluche si ferma in piedi con le braccia a penzoloni, riesco a vedere meglio il nastro. Da sottile si allarga fino a diventare una mano dall’aria spettrale. Non è un nastro, è… ombra?

La mano artigliata torna dietro la schiena del pupazzo. Il peluche chiude le palpebre, le pupille si restringono, lo sguardo vitreo dà posto a uno decisamente più presente. L’emerso alza le braccia e si stiracchia.

“Ahimé, quanto tempo è passato dall’ultima volta che l’ho fatto.” Lascia cadere qualcosa sul tavolo con un tintinnio.

“Cappio!”

Mi volto verso Hisako. Si copre l’orecchio e stringe i denti. Ha gli abiti da civile.

Mi sposto davanti a lei.

Il peluche si china sull’orecchino che ha lasciato cadere sul tavolo e lo osserva. “Perdonatemi dama, ma siete stata voi a incominciare questa schermaglia. Che Alwe particolare…”

Lancio uno sguardo a Hisako. “Credo abbia ragione.”

Mi poggia una mano sulla spalla e si sposta di lato. “Ho iniziato questa schermaglia perché tu sei comparso dal nulla come uno stalker.”

L’emerso si raddrizza, tiene le mani dietro la schiena. “Tengo nuovamente a precisare che mi trovavo qui da prima che voi entraste. E non avete nemmeno chiesto il permesso.”

Ha ragione. M’inchino. “Ci perdoni, non sapevamo ci fosse qualcuno!”

Peluche agita la zampa con diniego. “Suvvia damigelle, sorvoliamo su questo increscioso incidente.” Se la poggia al petto. “Il mio nome è Tiefen Sferzatenebre, piacere di fare la vostra conoscenza.”

“Io sono Lu-”

Hisako mi tappa la bocca, avvicina la sua al mio orecchio. “Uno: ti stavi presentando con il tuo vero nome; due: sei una maghetta e non abbiamo mai discusso sul tuo nome come tale.”

M’irrigidisco. È vero! Non importa quanto possa nascondere il mio volto, se mi chiameranno per nome, mi scopriranno comunque!

Avvicino una mano alla bocca e mi sporgo verso Hisako. “Cosa faccio? Non lo abbiamo scelto e non ho idee sul momento.”

“Ugh. Nemmeno io, temporeggiamo finché non te ne trovo uno.”

Guardo verso il tavolo. Il peluche è scomparso.

“Se permettete-”

Tiefen è ai nostri piedi. È davvero alto, almeno mezzo metro. Mi arriva al ginocchio. “AHHH!” Alzo la gamba e gli sferro un calcio. La parabola che traccia si conclude oltre il bancone dal quale spunta Lapis. Lo scavalca. Ha un cucchiaino in bocca. Stava mangiando davanti a un potenziale pericolo? Vorrei avere la sua calma.

Una ventata di calore mi carezza il volto. Hisako ha attivato l’oggetto di trasformazione. Indica il bancone. “Ok vedi di uscire da lì senza fare scherzi! Altrimenti io, Lycoris e lei, Wish-”

Lapis poggia la schiena contro il bancone. “Dandelion, così tieni il tema.”

Ma solo papà mi chiama tarassaco. Non sono sicura di voler avere questo soprannome per tutti!

“Vero, meglio! A-hem” Hisako si schiarisce la voce e indica nuovamente il punto d’atterraggio di Tiefen. “Altrimenti Lycoris e Dandelion ti puniranno nel nome della Guardiana!”

Una zampa si aggrappa alla superficie, poi un’altra. Infine Tiefen si tira sul bancone. “Volevo solo offrire la mia assistenza. Ma pare abbiate già risolto la questione sul darvi un’identità.”

Hisako stringe il pugno ed esulta silenziosa. “La prossima cosa sarà la posa di coppia.”

Ti prego no. Cambiamo argomento, forse se lo dimentica.

“Perché ti trovi qui, Tiefen?”

“Hah… è una storia drammatica.” Tiefen alza una zampa verso il soffitto. “Il viaggio di un povero costrutto magico, che ha affrontato il vento, la pioggia…” Abbassa la testa ad occhi spalancati. “I cani che attentano alle sue cuciture…”

C’è un trauma nascosto dietro quest’ultima frase, poveretto.

“…Fino a raggiungere il luogo di riposo della dea e adempiere al suo scopo.” Gira la testa di lato e chiude gli occhi, stringe il pugno al petto.

Intreccio le dita delle mani. Quale intrepido peluche si trova dinanzi a noi!

“Che sarebbe?”

Strizzo gli occhi, scaccio via le lacrime di commozione. “His-” Mi lancia un’occhiata in tralice. “Lycoris. L’eroico Tiefen ha affrontato il vento, la pioggia e i mastini di questo mondo! Abbi rispetto!” Anche a me i cani fanno paura. E lui è grande quanto loro, probabilmente scoppierei a piangere di fronte a una bestia ringhiante grossa quanto me.

Hisako fa schioccare la lingua, scettica. “Considerando che Yelena non vuole avere gente in giro per ora, che lui sia arrivato qui non è un buon segno.”

“A dir la verità.” Tiefen scende dal bancone e cammina verso di noi. “Ho ricevuto l’autorizzazione dalla Guardiana per rimanere in questo luogo. Almeno finché…”

Stringo i pugni, mi avvicino. “Finché?” Se vuole cacciarlo via gli offro di ospitarlo. Tanto casa ospita già un’emersa. Mezza emersa.

“…Finché non ricordo per quale motivo sono partito.”

Ha perso la memoria? Mi inginocchio davanti a lui. “Povero piccolo.” Vorrei abbracciarlo. Tendo le mani, ma stringo le dita subito dopo, è inappropriato.

“Suvvia, signorina. Non volevo rattristarla con le vicende della mia vita. Nessun volto dovrebbe essere sfigurato dalla tristezza, soprattutto quello di una dolce giovane come voi.”

Sento le guance scaldarsi, Tiefen è così gentile nonostante quello che ha passato. Un gentiluomo di pezza.

Hisako alza un sopracciglio. “Non lo ricordi e la Guardiana ti ha fatto comunque rimanere qui?”

Tiefen alza la zampa. “Sono al corrente della situazione dell’Abbandonata. Posso assicurarvi che non ho avuto contatti con lei in alcun modo.”

“A meno che non li hai dimenticati,” ribatte. Hisako ha ragione, se ha dimenticato delle cose potrebbe aver dimenticato anche di averla incontrata. Potrebbe anche essere un suo collaboratore.

Mi alzo. “Cosa facciamo?”

Mi volto verso Lapis. Si toglie il cucchiaino dalla bocca, tira fuori la lingua e si pulisce la guancia da un po’ di polpa del frutto azzurro, indica Tiefen con la posata. “Selene lo ha controllato, è pulito.”

“E DILLO PRIMA!” Hisako pesta il piede per terra. “Ci hai fatto prendere un infarto per nulla!”

“Ehi, tanto vale farvi provare un’esperienza in un territorio sicuro rispetto a là fuori dove se vi fregano morite sul serio. Anche se Roselia mi ha anticipato.” Alza il cucchiaino in maniera plateale e abbassa il braccio per fare un inchino. “Spero di essere protetta così da voi, Sir Dandelion.”

Tiefen ridacchia, sommesso. “Non avete perso la vostra dialettica dissimulativa, dama Lapis.”

Lapis allarga le labbra in un sorriso, sembra tirato. È strana da quando siamo venute al Keter.

“E tu, che ci fai una locanda ad ammuffire da solo?” Hisako riprende parola.

“Ha un’aria familiare.” Il peluche percorre la stanza a grandi passi fino a raggiungerci, si arrampica sopra uno dei tavoli per guardarci più comodamente. “Spero che stare in un luogo familiare mi aiuti a ricordare… Sento che mi manca qualcuno.”

Deve sentirsi solo. “Se ti venissimo a trovare al Keter ogni tanto, se ti va?” L’ho detto senza pensarci. Accidenti!

Tiefen mi fissa per un lungo istante, poi fa un inchino. “Non potreste rendere la mia giornata migliore, dama Dandelion.”

Lapis fischietta, si avvicina verso la porta, fa un cenno con la testa verso l’uscita. Mi rivolgo a lui. “Non vedo l’ora di sentire i vostri racconti.”

Mi allontano di un paio di passi verso l’uscita.

“Ti aspettiamo fuori o…?”

Scuoto la testa, agito la mano verso Tiefen. “Arrivederci, sir Tiefen!”

Lui fa spuntare la mano d’ombra dalla sua schiena, la agita. “Arrivederci, dama Dandelion.”

Esco dalla porta, stringo le mani al petto. Lapis mi tira una lieve gomitata. “Ti piacciono soffici, eh?”

Sento le guance scaldarsi. “È-è stato gentile, va bene!?”

“Ehi ehi, non sto giudicando, non hai bisogno di giustificarti. Ti trovo il numero del drago di Marton? Magari sono le scaglie.”

“LAPIS!”

 

Lapis batte le nocche sulla porta. Quando si spalanca vediamo dall’altro lato Mira e lo studio di registrazione del Gamble.

“Eccovi qui!” Le sue braccia accoglienti cingono me e Hisako, ci stringe al suo petto. Mi carezza i capelli: spero che eviti le corna, ho paura di averle limate male per la fretta stamattina, non vorrei che si ferisse.

“State bene? Il colloquio con la Guardiana?”

“Siamo sopravvissute.” Hisako ha appoggiato la testa al petto di Mira, sembra così rilassata. Effettivamente mi sento rilassata anch’io. Dopo la misteriosa emersa di stamattina ho incontrato solo persone tranquille. Più o meno, Selene e Tiefen mi hanno spaventata all’inizio.

“Pronte a sopravvivere al podcast di oggi?”

Inizio a tremare. Oh no.

Alzo la testa. “N-non potremmo posticiparlo? È s-stata u-una giornata faticosa oggi.”

“Diciamo che non possiamo più posticipare questo evento.” Mira mi tocca la punta del naso con il dito. “Temo di doverti chiedere uno sforzo in più, Ru-Ru.”

Argh, soprannome carino. Da amiche! Ne ho sempre voluto uno!

“Abbiamo deciso Dandelion oggi con Tiefen.” Lapis va dritta al pc dove Mahiro sta trafficando col mouse.

Mira la segue con gli occhi. “Volete mantenere la tematica dei fiori?”

“Certo! È la nostra tematica.” Hisako si stacca. “Io mi sono sempre presentata come il fiore della fresca giustizia-”

“Mahiro lo trova cringe.”

Mahiro dalla postazione sobbalza. “Lapis smettila di leggermi nella mente per cinque minuti.”

Comunque.” Hisako si schiarisce la voce dopo aver lanciato un’occhiataccia ai due. “Dobbiamo capire cosa vuoi portare al mondo.”

Sbatto le palpebre. “Cosa voglio… portare al mondo?”

“Certo. Le maghette sono paladine della giustizia, portatrici di luce e speranza. Ma ognuna di loro ha un identità personale oltre a quella del loro gruppo. Guarda Eririn, era la maghetta che aiutava le persone perdute. La strega Riflessa era quella che mostrava i desideri…”

Desiderio… Qual è il mio? Ho sempre pensato di non voler altro che poter vivere senza dovermi nascondere per quello che sono. Vorrei che potessero farlo anche gli altri. Ma esistono persone come la Diva, non dovrei preoccuparmi d’impedire loro di fare del male al prossimo? Ma anche loro potrebbero essere state costrette da ciò che hanno passato. È giusto trattarli come mostri?

Mi sta scoppiando il cervello.

“N-non potremmo lasciarlo segreto, per il prossimo stream?”

Mira mette il pugno sulle labbra. “Potrebbero chiedertelo comunque, le persone sono curiose, soprattutto online dove possono chiedere cose senza vergognarsi.”

“Tipo il creep che ti ha chiesto le tre misure,” aggiunge Lapis.

“Non me le ha chieste, le ha azzeccate,” ribatte lapidaria.

Stringo le braccia sulle spalle. “N-non le chiederanno anche a me vero?”

“Se ti va bene le sventolerà in chat dopo aver fatto calcoli basati sulla misura del trono, o di qualsiasi altro oggetto nella stanza.”

Singhiozzo. “…Posso non partecipare?”

Mira mi appoggia le mani sulle spalle. “So che non sai ancora cosa vuoi fare per le persone, ma ti assicuro che la prima cosa che serve davvero è essere presente, per rassicurarli, per sapere che sei lì per loro. So che ne sei in grado, lo hai già fatto per me.”

Se non ci fossero state le altre, non avrei potuto fare nulla per la Diva. Si tratta di questo? Hisako ha detto che le maghette portano speranza. Lo fanno insieme perciò non sono da sola.

Gonfio il petto, annuisco. Non vi deluderò.

 

La porta si spalanca. Una giovane dai capelli biondi entra nella stanza, ha lo sguardo minaccioso ed è di pessimo umore.

“Karin!” Mira si avvicina a lei. Solo un’eroina potrebbe avvicinarsi a quella ragazza dall’aria pericolosa.

“Toccami e ti spezzo le gambe.”

Mira si ferma poco prima. Neanche lei è così coraggiosa. “Come stai?”

Karin agita un esagono di metallo con una gemma centrale. “Sbrighiamoci a fare sta cosa, prima lo dici prima posso smettere di usare questo ciarpame.” Mentre mi passa davanti mi lancia un’occhiata. Sbuffa e mi supera. C’è mancato poco. Punta verso Mahiro.

Hisako si avvicina. “Tipico di Polaris, cinque percento maghetta, novantacinque percento teppista.”

“Cosa vuoi dire del suo charme point?” Ribatte Lapis.

“Che di maghetta in lei non c’è niente. Non sono solo io a dirlo, sono anche i fan.”

“Gap,” sentenzia Lapis.

Guardo verso la telecamera sul treppiedi. Da un momento all’altro Mira si siederà sul trono di fronte a essa, ci chiamerà per presentarci al mondo.

Ho paura.

Lapis mi appoggia le mani sulle spalle. “Vai tranquilla. Vedila così: ci sarà qualcuno a cui non piacerai a prescindere e contemporaneamente avrai qualcuno che ti amerà a prescindere. Questa cosa non cambierà anche se ti comporti in maniera differente, quindi sii te stessa.”

Ha senso quello che dice, non puoi piacere a tutti. Questo non m’impedisce di stressarmi.

Mahiro batte le mani. “Mettetevi in posizione.”

Stiamo per iniziare.

Mira si siede sul trono e Karin si mette accanto a lui.

Mahiro alza tre dita, le abbassa una a una. Agita la mano.

Mira posa lo sguardo sulla telecamera, sorride. “Buonasera ragazzi. Bentornati al Myra Night Podcast. Come state? È passato parecchio tempo dall’ultima volta.”

Qualcuno si agita. Mi volto. Mahiro si sta sbracciando, il labiale ripete le stesse tre parole.

Apri la chat.

La chat?

Mi sporgo appena per vedere lo schermo. Sembra la chat di gruppo con le altre, ma sta andando a una velocità allucinante. Abbasso lo sguardo sull’unico punto fermo: ha un numero a cinque cifre sotto.

Lancio un’occhiata verso Lapis, lei mi si avvicina. Le indico il numero.

“Hm. È il numero di persone che sono connesse allo stream.”

Così tante!?

I brividi mi travolgono. Voglio andarmene, non sono pronta a così tante persone!

“Oh, la chat? Di nuovo?” Mira ridacchia colpevole, poggia due dita sul bracciale del trono e le alza. Uno schermo di energia si genera accanto alla sua mano. Il sorriso diventa più sottile. “Denki, mi puoi sottolineare qualcuno in particolare, va troppo veloce.”

Mahiro clicca un paio di volte con il mouse.

“Hm. Ok… L’argomento di oggi non era nel titolo dello stream perché ho molti annunci da fare. Temo che non sarà uno stream come quelli degli ultimi giorni. Avremo poco tempo per parlare come si deve.”

Questo da una parte mi dà sollievo. Dall’altra mi terrorizza, perché significa che ci sono guai in vista. Non vorrà dire a tutti dell’Abbandonata, vero?

“Vedete… Oggi sarà un giorno di Benvenuti e di Arrivederci.”

 

Lycoris – 1 krone

La dogga se ne va?

 

“Hisako, seriamente?” La voce di Lapis è bassa per non farsi sentire dai microfoni. Mi volto verso di lei: si è già trasformata. Tiene il telefono in mano con lo stream di Mira aperto. Ha mandato lei quel messaggio. “Le sta sempre attaccata alle gambe, l’hai vista oggi?”

“Ci stai sperando?”

Hisako si gira verso Mira. Non vuole ammetterlo.

“Chaser sta bene, sta sorvegliando la città mentre mi occupo di parlare con voi. Spero non se la sia presa per l’ultima volta.” Mira guarda verso di noi, ridacchia. “Sembra che qualcuno sia impaziente di farsi sentire. Ragazze, venite pure.”

M’irrigidisco. È il momento. Sento il cuore battermi nelle orecchie, fremiti mi agitano senza che possa fare nulla per calmarli. Faccio un passo.

Lapis mi poggia un dito sulla tempia. Ricordati di trasformarti.

ARGH! La voce di Lapis nella mia testa! E mi stavo rivelando prima ancora di cominciare!

Calo pesantemente la mano sul guanto, infondo lo iuxx. La mia nuova uniforme da paladina mi avvolge. Quieta mi affianco al trono di Mira. Poco dopo Lycoris mi si affianca abbracciandomi le spalle. Sorride, ha un atteggiamento più energico del solito. Quasi sembra un’altra persona. Mi fa più paura Hisako della consapevolezza di essere di fronte a migliaia di persone.

“Ragazzi, vi presento le mie allieve: Lycoris e Dandelion.”

Hisako alza il pugno, fa l’occhiolino alla telecamera. “Salve ehm…” Si morde la lingua. “…Gente!”

Lapis si dà uno schiaffo sulla fronte. L’ha provata per tutto il viaggio di ritorno e l’ha scordata.

Lycoris lancia un’occhiata verso di me. Torno a fissare la telecamera. Quell’unico obbiettivo che condensa lo sguardo di migliaia di persone attualmente posato su di noi.

Ritiro quello che ho pensato prima, questo mi fa più paura di Hisako!

Mi giro tremante verso Mira. Lei si alza e ci poggia le mani sulle spalle.

“Lycoris e Dandelion vengono da Neer. Un mondo ricoperto da un’immensa foresta pluviale, lì esistono fate che nascono dai fiori più belli ed hanno il compito di preservare l’ordine naturale.”

Non abbiamo deciso nulla di tutto questo. Lo sta inventando sul momento?

La mano di Mira torna sulla mia testa. “Hanno fermato un gruppo di bracconieri cattivi che volevano rubare i germogli delle fate. Sarete in ottime mani mentre accompagniamo Polaris verso il suo ultimo viaggio.”

Mi volto verso Mira, cosa significavano quelle parole-

Ha le lacrime agli occhi.

Stacca la mano e fa un cenno verso Karin. “Stella del team?”

La bionda alza gli occhi, preme la gemma sul rettangolo che tiene in mano. Un abito da maghetta le si forma addosso, entra nell’inquadratura. Mira tende la mano verso di lei.

“Te l’ho già detto che mi mancherai?”

“Duecento volte contate.”

“Duecentoventiquattro, te ne sei persa qualcuna.” Mira singhiozza appena.

Karin si volta verso la telecamera. “Statemi a sentire nerd: ci sono abbastanza persone in giro a salvarvi. Io ho altro da fare in altri luoghi. Fatevi una vita.” Con lo stesso passo seccato esce dall’inquadratura. Lapis prova a porgerle il pugno chiuso, lei lo ignora appoggiandosi alla parete dietro Mahiro, recupera un libro sulla scrivania e lo apre.

“Schietta come sempre, mi mancherai testolina nervosa.”

“SMETTILA DI PARLARE COME SE STESSI PER MORIRE!”

Mira fa segno di asciugarsi una lacrima. “Sembra di sentire ancora la sua voce…” Tira su col naso. “Scherzi a parte. Io e Chaser ci assenteremo per un po’ in modo da accompagnarla fino alla zona di passaggio di questo mondo.”

Aspetta, cosa? Cosa?

Mira ci stringe le spalle, ci guarda. “Finché non torniamo vi lasciamo nelle capaci mani di Lycoris e Dandelion. Trattatele bene!”

Scambio uno sguardo con Hisako. Anche lei ha gli occhi spalancati, la confusione nel suo volto dev’essere pari alla mia.

Nello schermo volante che segue Mira appare un grosso riquadro rosso.

 

Brionac – 116 krone.

Lycoris è alta 156cm, Dandelion 152cm.Ci lasciano dei muffin a difendere la città.

 

Lapis fischia.

Ti è andata bene, ha deciso di rivelare solo le vostre altezze. E vi ha detto che siete degli snack. Simp.

Ha davvero capito le nostre altezze in base a quella di Mira?!

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Mixxo