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Autore: ilenia23    23/09/2009    5 recensioni
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Ladynotorius assistente amministratrice su efp.

E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qui!!! Capitolo volutamente breve. è il preludio al tanto atteso incontro!!Ebbene si...finalmente tutto si chiarirà...o magari no...Per saperlo dovrete aspettare il prossimo aggiornamento...Si, lo so sono sadica...XD
RECENSITEEEE!!!!
Baci, Ile.


Ufficio di Albus Silente – Maggio 1995


“Severus, ti ho già detto che devi avere pazienza con Igor, vedrai che..”stava per completare  il preside di Hogwarts ma come una furiosa tempesta di neve Aryana, avvolta dal suo usuale mantello candido, si fiondò dentro l’ ufficio del padre senza neanche bussare.
“Fuori di qui, ora” ringhiò rivolgendosi a Severus Piton, ospite nell’ ufficio del preside, che per tutta risposta la guardò con sprezzo.
“Severus, ti dispiacerebbe lasciarci un attimo da soli?”.
 “Preside, ci vediamo più tardi”biascicò Piton mentre usciva dalla stanza alquanto seccato.
“Che cosa succede, tesoro?”disse pacatamente il preside, restando composto sulla sua poltrona.
“Bhe..dunque..da dove incominciare? Ah già, sono venuti nel mio ufficio tre ragazzini che tu conosci molto bene a raccontarmi una storia assurda su Sirius Black e su Peter Minus. Guarda un po’, era la stessa storia che  mi è stata raccontata meno di un anno fa quando Harry è stato attaccato da quel folle criminale alla Stramberga Strillante, la stessa storia a cui mi è stato detto di non credere per nessuna ragione al mondo. Te lo ricordi o no? E adesso invece un ragazzo di quattordici anni mi viene a dire che era tutta una messinscena, una menzogna di cui tu e Remus eravate complici, che non è mai stato fatto nessun dannatissimo Confundus ai loro danni ma che anzi erano lucidissimi quando hanno fatto scappare Sirius Black dai dissennatori sotto tuo preciso ordine. Esigo spiegazioni immediate ”urlò frustrata Aryana.
L’ espressione di Albus si fece corrucciata e nervosa.
A Aryana non sfuggì questo dettaglio.
“Aryana, lascia che ti spieghi con calma..”disse, cercando di riprendere in mano la situazione.
“No, non voglio calmarmi. Sono stanca di stare calma. Io voglio la verità, subito. Hai un secondo per dirmi se questa storia è del tutto priva di logica o se invece mi hai mentito. Non mi interessano le tue spiegazioni pacate, chiaro?”strillò sempre più irritata dall’ atteggiamento stoico del padre.
“No, tu devi ascoltarmi”disse più deciso Albus.
“Non voglio ascoltarti, voglio sapere se è vero o no. È  una domanda semplice, non c’è bisogno neanche che ti sforzi a parlare, basta che annuisci o scuoti la testa”.
“Non parlarmi in questo modo e con questi toni” sibilò Albus con tono di rimprovero.
Aryana abbassò lo sguardo per un attimo, poi, si sedette nella sedia al di là della scrivania, proprio di fronte a suo padre.
“Allora, sentiamo cosa hai da dire”disse in tono di sfida.
“Visto che vuoi la verità subito, te la dirò, ma dopo devi sentire anche le mie spiegazioni”.
Aryana ridusse gli occhi a una fessura, cercando di carpire qualche informazione da quegli occhi azzurrissimi ma codificare la mente di suo padre era impossibile.
Non ricevendo alcuna risposta Albus proseguì: “Quello che Harry ti ha raccontato è vero, non c’ è una sola menzogna nel suo racconto. Io ho saputo la verità il giorno stesso in cui l’ hanno saputa Harry, Ron, Hermione e Remus, quindi circa un anno fa. Da quel giorno mi sono tenuto in perenne contatto con lui, anche se la nostra corrispondenza deve essere breve e povera di informazioni essenziali per ovvi motivi di sicurezza. Sirius, quella notte stessa, ha fatto giurare a me e a Remus di non dirti niente. Non voleva che la tua vita venisse stravolta ancora una volta, non voleva darti il peso dei suoi errori, non voleva farti pagare il prezzo che deve pagare un latitante per sopravvivere. La sua scelta è stata tutt’ altro che facile, credimi. Io ho visto nei suoi occhi il dolore di un uomo che, nonostante tutto riusciva ancora ad amare, e proprio per amore, ha rinunciato a te. Non voleva farti patire altre angosce, non voleva darti preoccupazioni, non voleva esporti a rischi…è stata una sua scelta e non potevo negargliela”.
“Non potevi negargliela?E invece a me potevi tranquillamente negare il mio diritto alla verità, vero? Io non avevo diritto di scegliere? Tu..lo sapevi..l’ hai sempre saputo quanto io stessi soffrendo per Sirius, potevi mettere fine a tutto in un solo secondo, dicendomi la verità e il mio tormento sarebbe cessato. Invece cosa hai fatto? Mi hai mentito per tutto questo tempo, lasciandomi agonizzante nella mia beata ignoranza, no?”.
“Ma non capisci, mio piccolo elfo? Io l’ ho fatto anche per te, non solo per Sirius. Se ti avessi raccontato la verità il tuo tormento non sarebbe finito, come tu invece sostieni. Sarebbe possibilmente aumentato, facendo crescere dentro di te il rimorso, il rimpianto per la vita che avresti potuto avere e che invece non hai avuto per un’ ingiustizia, covando dentro di te il rancore e la frustrazione che ha chi conosce la verità ma sa anche di non poterla rivelare. Tutto questo dolore ha deciso di sovraccaricarselo lui, anche per te. Lui ti ama ed è per questo che non vuole darti il peso di condividere con lui il fardello della vita di un latitante. Lui per te vuole il meglio..”.
“Non capisci che per me il meglio è sempre stato Sirius? Come puoi pensare che io possa lontanamente comprendere quello che tu e Remus avete fatto? Come mi hai potuto fare una cosa del genere? Io sono tua figlia..dovresti conoscermi..”.
“è proprio perché ti conosco che ho dovuto farlo. Sapevo già cosa avresti fatto..saresti corsa da lui, buttando all’ aria tutta la tua carriera, non pensando alle conseguenze delle tue azioni, mettendo in pericolo te stessa e forse anche Harry. Avresti scatenato una bufera, non saresti stata lucida e prudente e io questo non potevo permetterlo, non adesso che i tuoi presagi si stanno avverando ad uno ad uno. Avevo intenzione di dirti la verità a breve ora che lui è qui a..”si interruppe subito.
“Lui è qui? Dove?”disse frenetica Aryana.
“Ad Hogsmeade..in una caverna..”.
“Dimmi come arrivarci”.
“Non puoi andare adesso..Sono le otto di sera e domani arriva la delegazione da Shantaram..dobbiamo andare a prenderlo..”.
“No,io andrò a prenderlo. Tu rimarrai qui, lontano dalla mia vista. Adesso dimmi come posso raggiungerlo”.
“Elfo..”.
“è il minimo che puoi fare”tagliò corto Aryana.
“Devi risalire il sentiero che porta alla cima della montagna fino a quando non troverai una piccola insenatura”.
“Ancora una cosa..Gli hai detto di lui?”.
“No..io..non ho ritenuto..”.
Prima che potesse finire, Aryana si era già volatilizzata dall’ ufficio.  

Poco fuori Hogsmeade – Maggio 1995


Sirius Black

Stravaccato per terra con la schiena poggiata alla parete della caverna umida, lanciai l’ ultimo topo rimasto a Fierobecco che non perse tempo a divorarlo.
Mi guardai annoiato attorno. Non era un bel posto dove dormire, ma di certo un perfetto nascondiglio. Sarei rimasto lì per un bel po’, almeno fino alla fine del Torneo per stare vicino ad Harry e inevitabilmente ad Aryana..già..Aryana.
Non avrei mai dovuto raccontare niente a Harry, non avrei mai dovuto permettere che sapesse la verità. Adesso l’ avrei coinvolta irrimediabilmente nella mia semi vita da redivivo.
A riscuotermi da quei pensieri ci pensarono dei rumori provenienti da fuori.
Da quando ero evaso il mio udito si era affinato notevolmente, i miei riflessi si fecero più pronti e la vista più acuta. L’ istinto di sopravvivenza prevaleva su tutto.
Fulmineamente fui fuori dalla caverna, pronto a scorgere ogni minimo particolare. Tesi le orecchie e aguzzai la vista ma fuori sembrava tutto tranquillo, riuscivo a percepire solo i suoni della natura, tipici della sera.
Improvvisamente un odore fin troppo familiare mi invase le narici. Respirai lentamente e a fondo quel profumo intenso che ,solo per un istante, fin troppo breve, mi riportò indietro nel tempo..
“Aryana..”sussurrai quasi automaticamente. Solo lei possedeva quell’ aroma, solo la fragranza della sua pelle avrebbe potuto risvegliare in un attimo il mio animo assopito dalla rassegnazione.
Non mi ero sbagliato.
Dall’ oscurità emerse la testa di Aryana, apparentemente galleggiante.
Era avvolta dal suo inseparabile mantello dell’ invisibilità.
Il suo volto era racchiuso in una maschera fredda e diffidente ma era ,come sempre era stata, stupenda.
Rimasi boccheggiante mentre avanzava verso di me.
I nostri sguardi incatenati in un secondo.
I nostri cuori a tre passi l’uno dall’altro.
Le nostre anime vicine.
La percezione della sua essenza.
Il peso delle verità non dette.
Il rimorso per le bugie dette.
Paura.
Vergogna del mio aspetto sfatto, sporco e assolutamente non alla sua altezza.
Emozione.
Fiato corto.
Il mio cuore batteva, il mio spirito provava sensazioni dimenticate.
Resurrezione.
Mi superò ,distogliendo lo sguardo dal mio, sprezzante, ed entrò nella caverna.
La seguii ipnotizzato.
  
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