-con i jeans? Sei serio?- gli chiese Katerine osservando in modo critico verso Logan che era appena uscito da quella che era la sua casa con un paio di jeans e una maglietta a maniche corte azzurra anche se Katerine notò la felpa attaccata intorno la vita. Era settembre e ovviamente la sera avrebbe fatto freschetto e portarsi una giacca era una prassi anche se lei non l’aveva dietro.
-non devo mica correre- fu il commento di Logan che sbadigliò leggermente visto che era andato a dormire alle cinque di mattina quel giorno per studiare e aveva poche ore di sonno alle spalle.
-ma è comunque uno sport! Dovevi vestirti comodo- disse seria H facendo vedere i suoi pantaloncini di tuta e la maglia a maniche corte -come me-
-certo, andiamo a fare sta prova e basta- le disse il ragazzo seguendo la sua migliore amica per le stradine di Perth visto che lei era quella che sapeva dove si trovava il posto. Non ci misero molto ad arrivare, una decina di minuti a piedi, e Katerine senza perdere tempo spinse la porta di vetro per entrare nella struttura seguita a ruota da Logan. Logan si guardò intorno e notò come lo spazio fosse in realtà stretto e lungo: un buco praticamente. Sulla destra rispetto alla porta c’era una striscia di materiale in pvc a terra dove era stata tracciata una linea rossa con del nastro isolare e sulla quale erano presenti due uomini. Entrambi stavano tirando con quelli che Logan ipotizzò essere degli archi molto sofisticati visto che sembrava avessero anche delle carrucole per non parlare dell’enorme mirino che riusciva a vedere anche da li e che sembrava avere una lente di ingrandimento al suo interno.
Tonk.
Il rumore fu forte, quasi assordante mentre la freccia spessa tirata da uno dei due uomini colpiva il centro del foglio con il bersaglio che era stato messo a uno dei lati di uno dei due grossi cerchi di paglia presenti nel fondo del locale.
Tonk.
Un’altra freccia, tirata dall’altro uomo, finì a sua volta nel centro ma del bersaglio sul foglio accanto a quello dell’altro. Logan si concentrò sui bersagli lontani e notò come ogni foglio fosse stretto e lungo ed erano presenti tre bersagli molto piccoli i cui colori andavano da un cerchio blu all’esterno al giallo interno, giallo che era il colore che stavano prendendo i due uomini.
Tonk. Tonk.
Altre due frecce, quasi contemporaneamente arrivarono al centro dei due bersagli. Lui e Katerine erano ancora completamente in silenzio ad osservarli, principalmente per non deconcentrare i due uomini che avevano difronte ma Logan lanciò una veloce occhiata alla ragazza al suo fianco e la vide guardare i due con occhi che le brillavano e sorrise a sua volta. Si vedeva proprio che Katerine fremeva dalla voglia di provare.
Tonk.
Un’altra freccia raggiunse il bersaglio e uno dei due uomini storse la bocca prima di voltarsi e prendere un attrezzo di plastica e incastrarlo sotto il su arco per poi poggiare a terra lo stesso. Si voltò verso di loro e rimase confuso a guardarli.
-oh salve- disse Katerine salutando con la mano e Logan fece un cenno del capo.
Tonk.
Anche l’altro uomo finì e si voltò verso di loro.
-salve, quando siete arrivati? Non vi abbiamo sentiti- disse quello più alto dei due lasciando a sua volta l’arco a terra e raggiungendo l’altro uomo.
-da poco- rispose Katerine -non abbiamo salutato solo per non disturbare visto che stavate tirando- spiegò poi la ragazza.
-ah ma non dovevate preoccuparvi, siamo abituati ai peggio rumori- sminuì l’uomo alto -sono Roser mentre lui è Gion- spiegò poi indicando l’uomo al suo fianco che si stava lisciando la barba osservandoli attentamente.
-piacere, io sono Katerine ho parlato con qualcuno di voi a telefono l’altro giorno per avere informazioni-
-si, con me- disse Gion annuendo -siete qui per la prova immagino- Katerine e Logan annuirono entrambi e l’uomo li superò andando verso quello che era uno scaffale d’acciaio bello alto e che i due ragazzi non avevano notato prima. Logan rimase sorpreso nel vedere la quantità di archi che erano li presenti e li osservò attentamente mentre Gion prendeva due neri sottilissimi e di plastica poggiando uno di essi su quello che sembrava un basso cavalletto. L’altro arco invece lo mise alla sua altezza e fece passare un piede tra la parte bassa di plastica e la corda per poi piegarlo e in men che non si dica Logan riconobbe quella che era la forma di un arco. Fece lo stesso procedimento anche con l’altro. -allora ragazzi venite con me- disse poi ai due che lo seguirono fino alla linea in pvc.
-quelli sono i nostri archi?- domandò Katerine indicando i due neri di plastica.
-si- confermò l’uomo -sono i primi archi che si fanno usare a chi non ha mai tirato in vita sua. Non so quanta forza avete nelle braccia quindi ne ho preso uno da 18 libre per entrambi-
-oh…e non li usiamo subito?-
-devo prima capire qual è il vostro occhio dominante- fu il semplice commento dell’uomo mentre Roser era andato infondo al locale per recuperare quelle che erano le sue frecce -allora braccia tese davanti a voi e formate un triangolo con le mani- e fece vedere come. Sia Katerine che Logan lo imitarono. -ora prendete a riferimento il centro di questa targa- e indicò l’enorme bersaglio che era sull’unico cerchio di paglia abbastanza vicino alla linea in pvc -chiudete l’occhio destro e avvicinate le mani al vostro volto tenendo sempre il giallo nel centro- i due ragazzi fecero come era stato detto -ora rifate lo stesso movimento chiudendo l’occhio sinistro-
-così?- domandò Katerine rifacendo il gesto.
-certo. Ottimo, basta così- disse poi ai due che abbassarono le mani. -il tuo occhio dominante è il destro- disse alla ragazza -mentre il tuo il sinistro- aggiunse verso Logan che si trovò semplicemente ad annuire non conoscendo la differenza -voi mancini siete parecchio rari, sarà divertente-
-non devo mica correre- fu il commento di Logan che sbadigliò leggermente visto che era andato a dormire alle cinque di mattina quel giorno per studiare e aveva poche ore di sonno alle spalle.
-ma è comunque uno sport! Dovevi vestirti comodo- disse seria H facendo vedere i suoi pantaloncini di tuta e la maglia a maniche corte -come me-
-certo, andiamo a fare sta prova e basta- le disse il ragazzo seguendo la sua migliore amica per le stradine di Perth visto che lei era quella che sapeva dove si trovava il posto. Non ci misero molto ad arrivare, una decina di minuti a piedi, e Katerine senza perdere tempo spinse la porta di vetro per entrare nella struttura seguita a ruota da Logan. Logan si guardò intorno e notò come lo spazio fosse in realtà stretto e lungo: un buco praticamente. Sulla destra rispetto alla porta c’era una striscia di materiale in pvc a terra dove era stata tracciata una linea rossa con del nastro isolare e sulla quale erano presenti due uomini. Entrambi stavano tirando con quelli che Logan ipotizzò essere degli archi molto sofisticati visto che sembrava avessero anche delle carrucole per non parlare dell’enorme mirino che riusciva a vedere anche da li e che sembrava avere una lente di ingrandimento al suo interno.
Tonk.
Il rumore fu forte, quasi assordante mentre la freccia spessa tirata da uno dei due uomini colpiva il centro del foglio con il bersaglio che era stato messo a uno dei lati di uno dei due grossi cerchi di paglia presenti nel fondo del locale.
Tonk.
Un’altra freccia, tirata dall’altro uomo, finì a sua volta nel centro ma del bersaglio sul foglio accanto a quello dell’altro. Logan si concentrò sui bersagli lontani e notò come ogni foglio fosse stretto e lungo ed erano presenti tre bersagli molto piccoli i cui colori andavano da un cerchio blu all’esterno al giallo interno, giallo che era il colore che stavano prendendo i due uomini.
Tonk. Tonk.
Altre due frecce, quasi contemporaneamente arrivarono al centro dei due bersagli. Lui e Katerine erano ancora completamente in silenzio ad osservarli, principalmente per non deconcentrare i due uomini che avevano difronte ma Logan lanciò una veloce occhiata alla ragazza al suo fianco e la vide guardare i due con occhi che le brillavano e sorrise a sua volta. Si vedeva proprio che Katerine fremeva dalla voglia di provare.
Tonk.
Un’altra freccia raggiunse il bersaglio e uno dei due uomini storse la bocca prima di voltarsi e prendere un attrezzo di plastica e incastrarlo sotto il su arco per poi poggiare a terra lo stesso. Si voltò verso di loro e rimase confuso a guardarli.
-oh salve- disse Katerine salutando con la mano e Logan fece un cenno del capo.
Tonk.
Anche l’altro uomo finì e si voltò verso di loro.
-salve, quando siete arrivati? Non vi abbiamo sentiti- disse quello più alto dei due lasciando a sua volta l’arco a terra e raggiungendo l’altro uomo.
-da poco- rispose Katerine -non abbiamo salutato solo per non disturbare visto che stavate tirando- spiegò poi la ragazza.
-ah ma non dovevate preoccuparvi, siamo abituati ai peggio rumori- sminuì l’uomo alto -sono Roser mentre lui è Gion- spiegò poi indicando l’uomo al suo fianco che si stava lisciando la barba osservandoli attentamente.
-piacere, io sono Katerine ho parlato con qualcuno di voi a telefono l’altro giorno per avere informazioni-
-si, con me- disse Gion annuendo -siete qui per la prova immagino- Katerine e Logan annuirono entrambi e l’uomo li superò andando verso quello che era uno scaffale d’acciaio bello alto e che i due ragazzi non avevano notato prima. Logan rimase sorpreso nel vedere la quantità di archi che erano li presenti e li osservò attentamente mentre Gion prendeva due neri sottilissimi e di plastica poggiando uno di essi su quello che sembrava un basso cavalletto. L’altro arco invece lo mise alla sua altezza e fece passare un piede tra la parte bassa di plastica e la corda per poi piegarlo e in men che non si dica Logan riconobbe quella che era la forma di un arco. Fece lo stesso procedimento anche con l’altro. -allora ragazzi venite con me- disse poi ai due che lo seguirono fino alla linea in pvc.
-quelli sono i nostri archi?- domandò Katerine indicando i due neri di plastica.
-si- confermò l’uomo -sono i primi archi che si fanno usare a chi non ha mai tirato in vita sua. Non so quanta forza avete nelle braccia quindi ne ho preso uno da 18 libre per entrambi-
-oh…e non li usiamo subito?-
-devo prima capire qual è il vostro occhio dominante- fu il semplice commento dell’uomo mentre Roser era andato infondo al locale per recuperare quelle che erano le sue frecce -allora braccia tese davanti a voi e formate un triangolo con le mani- e fece vedere come. Sia Katerine che Logan lo imitarono. -ora prendete a riferimento il centro di questa targa- e indicò l’enorme bersaglio che era sull’unico cerchio di paglia abbastanza vicino alla linea in pvc -chiudete l’occhio destro e avvicinate le mani al vostro volto tenendo sempre il giallo nel centro- i due ragazzi fecero come era stato detto -ora rifate lo stesso movimento chiudendo l’occhio sinistro-
-così?- domandò Katerine rifacendo il gesto.
-certo. Ottimo, basta così- disse poi ai due che abbassarono le mani. -il tuo occhio dominante è il destro- disse alla ragazza -mentre il tuo il sinistro- aggiunse verso Logan che si trovò semplicemente ad annuire non conoscendo la differenza -voi mancini siete parecchio rari, sarà divertente-