On Earth As It Is In Heaven
«Mi sono chiesta spesso che sapore avesse la felicità», proruppe Amanda all’improvviso, il capo che giaceva abbandonato sulla spalla di Alessandro, gli occhi sognanti e il palmo intrecciato a quello di lui, che intanto la stava stringendo in un abbraccio affettuoso.
L’uomo incollò subito gli occhi a quelli scintillanti di lei e rimase a guardarla per qualche secondo di troppo, senza proferire alcunché. Ogni singola volta, quegli stessi occhi gli toglievano il fiato. Persino la parola.
«E adesso… per caso adesso lo sai?» azzardò poi, sfiorandole appena la guancia con le dita.
«Credo di sì», gli rispose Amanda, mentre quel semplice tocco le suscitò il solito brivido lungo la schiena.
«Credi?» Alessandro le rifilò un sorrisetto dall’aria vagamente provocatoria, il pollice che percorreva, come incantato, il profilo delle labbra di lei.
Lei non resistette un minuto di più e si fiondò su quelle di lui, che prontamente ricambiò quell’effusione tanto desiderata, e che presto si fece più ardente e altrettanto vivace. Alessandro la strinse più a sé, le morbide labbra di Amanda che accarezzavano le sue in una danza sfrenata e piena di passione.
«Sì», commentò poi la ragazza, distaccandosi con fatica da quell’intreccio meraviglioso. Si sarebbe spesa nel baciarlo di continuo, se non per l’eternità. «La felicità ha proprio il tuo sapore. Ed è un sapore buonissimo.»
Il cuore di Alessandro si riempì di una gioia infinita. «Non mi sembra ancora vero che siamo qui. Noi due, insieme», le rispose, emozionato. «Anche io, te lo assicuro, non potrei essere più felice di così.» Tornò sulle sue labbra e, del tutto dimentichi del film d’azione che stavano guardando in televisione, le fece promettere che non lo avrebbe mai lasciato.
«Non potrei mai fare una cosa del genere, Ale. Tu sei quell’uomo che ho sempre sperato di trovare», gli sussurrò tra le labbra. «Soltanto che, be’... oramai quelle stesse speranze stavo cominciando un pochino a perderle.»
«Sapessi io. Mi ero già rassegnato dall’esserti soltanto un carissimo amico, e… penso che sarebbe stata l’impresa più difficile di tutta la mia vita.»
«Ti sono grata per avermi aspettata per tutti questi anni. Mi sei stato sempre vicino, e io non potrò mai ringraziarti abbastanza per tutto il sostegno che mi hai regalato. Fino a quando non è scattato qualcosa, dentro di me. E non mi sono accorta che ti trovavo sempre più affascinante e ben più interessante di quel che pensavo all’inizio.» Gli si avvicinò e gli scoccò un altro bacio.
«Non lo sono certo più di te, amore mio», soffiò lui sulle sue labbra. Accanto a lei, si sentiva veramente un uomo speciale e pieno di risorse. Quasi non aveva capito quanto amore avesse da darle fino a quando non erano diventati una coppia a tutti gli effetti. Non aveva sperimentato nemmeno lui una felicità così perfetta.
Non appena Amanda si riaccoccolò sulla sua spalla, ad Alessandro balenò in testa che potesse essere proprio quello, il momento più giusto. Tastò con decisione la scatolina in velluto rosso che teneva da ormai qualche giorno dentro la tasca dei suoi pantaloni e, con tutta la sicurezza di cui era capace, gli occhi annebbiati per l’emozione, si girò verso di lei.
«Sposami», proferì, non appena aprì la scatola incriminata. Un favoloso e scintillante anello balzò subito agli occhi di lei, la bocca spalancata e il cuore in gola. Eppure, lo sguardo di Alessandro pareva ancora più luccicante. C’era il sole, nei suoi occhi. E questa volta, fu proprio la ragazza a rimanere senza parole.
«Ale, io—»
«Non devi rispondermi subito», si affrettò a dirle lui. «Solo che… sì, insomma, volevo giusto renderti partecipe delle mie intenzioni. E ti assicuro che non smetterò di chiedertelo fino a che non ti deciderai a dirmi che sì, hai intenzione di sposare il più talentuoso agente letterario cui tu ti sia mai imbattuta in tutta la tua giovane vita.» Pronunciò quell’ultima frase con assoluta fierezza e con aria insolitamente teatrale, mentre un sorriso accattivante si faceva spazio sul suo viso.
«Ale, tu… puoi anche risparmiare il fiato, per quanto mi riguarda. Perché la mia risposta è sì. Ho intenzione di sposare il più talentuoso agente letterario cui io mi sia mai imbattuta in tutta la mia giovane vita», lo scimmiottò, provocando in lui una risata spensierata.
Estrasse il gioiello dalla scatola e glielo mise al dito. «Allora, mia futura miss De Dominicis», rispose lui, baciandole con garbo il dorso della mano, «non avrà niente in contrario se ce ne andassimo a cena da qualche parte per festeggiare l’evento.»
La sua proposta venne subito accolta. «E dove vorresti portarmi?» le chiese, mentre si rifugiava nuovamente tra le sue braccia.
«Dove tutto è cominciato, magari.»
Amanda lo scrutò con aria perplessa. «Nella tua agenzia?»
Alessandro ridacchiò. «Anche», le rispose, mentre un moto di profonda eccitazione lo pervadeva dall’interno. «D’altra parte, è stata proprio la passione comune per la scrittura a farci incontrare, no?»
«Vero. E credo non esista storia più romantica di questa.»
«Nemmeno io.» Alessandro le rifilò un tenero bacio sulla fronte. «Perché questa è la realtà. Ed è proprio la nostra storia.»
Amanda sorrise. A quanto pare, i lieto fine non esistevano soltanto nei romanzi. «Non vedo l’ora di dirlo a mio padre!» sputò all’improvviso, più felice che mai.
«A quale dei due?» domandò Alessandro con curiosità, benché fosse ormai quasi certo della risposta. Sorrideva anche lui, il cuore in tumulto. La sua Amanda gli aveva appena detto sì, e una buona parte di lui non riusciva ancora a crederci.
«A tutti e due!» sputò quasi subito Amanda. »Ho la fortuna di poter contare su entrambi, quindi perché limitarsi?»
«Sono davvero felice che tu e Francesco vi siate riavvicinati.»
«Anche io, per quanto ci sia ancora molto da lavorare. Federico non è per niente geloso della cosa, però. Anzi, mi sprona di continuo ad andare da lui, e… e da una parte mi sento anche un pochino in colpa.»
«Tornerai a trovare Federico molto presto, vedrai. Anzi, se vuoi possiamo andarci anche insieme.»
Amanda gli accarezzò a più riprese la nuca e parte delle guance, che ritrovò perfettamente lisce e morbide. «Sei un vero angelo, lo sai?»
«No, lo sei tu. Sei tu il mio angelo sceso dal cielo, e io ti assicuro che cercherò di fare tutto il possibile per renderti felice.»
Amanda gli si fiondò addosso e suggellò tutta la propria gratitudine con un bacio che sapeva di zucchero.
Grazie di esistere, pensò, sempre più emozionata. Il suo, di paradiso, era ormai a portata di mano.
Eleonora
On Earth As It In Heaven è una composizione del maestro Ennio Morricone, tratta dal soundtrack del film The Mission del 1986 del regista Roland Goffé.