Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: vannagio    24/09/2009    3 recensioni
È una round robin (fan fiction a più mani),chi vorrà potrà scrivere un capitolo e postarlo. Potrete far accadere tutto quello che volete, il rating però non dovrà superare quello arancione. Sceglierete voi se sarà una BellaxEdward o una BellaxJacob e come andrà a finire. Se parteciperete in tanti verrà fuori una fan fiction veramente interessate, piena di colpi di scena. Allora vi piace l'idea?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Continuai a parlare con Anuk a lungo.

Era così semplice chiacchierare con lei, anche se aveva un innato talento nel mettermi in imbarazzo con la sua schiettezza.

Improvvisamente guardai l’orologio: le sette del mattino.

“Oh, cavolo! È tardissimo!” esclami terrorizzata.

“Impegni?” chiese Anuk divertita dalla mia reazione.

“In teoria, tra quasi un’ora, dovrei andare a scuola… dobbiamo fare una specie di gita scolastica... non so se mi spiego!” spiegai, alzando un sopraciglio.

“Giusto! La scuola! Ogni tanto mi dimentico di cose insignificanti come questa” rispose lei ridendo.

Certo che è proprio un tipo strano, pensai perplessa.

“Beh, devo proprio andare, vuoi un passaggio?” le chiesi per essere gentile.

“No, tranquilla! Ho posteggiato la mia fidata moto a pochi metri da qui” rispose con un alzata di spalle.

“Hai una moto?” chiesi stupita.

“Sì, è quello che ho detto” rispose lei, sfoderando un sorriso sghembo, che mi ricordava troppo qualcuno.

“Anche io ne possiedo una… o meglio… Jacob la tiene nel suo garage per me…” ops! Non dovevo pronunciare quel nome.

Il mio cuore venne lacerato da una fitta insopportabile.

Il mio Jacob… perso per sempre…

Ora basta, Bella! Hai preso una decisione: mantienila! Devi fregartene, vivi e lascia vivere! Pensai arrabbiata.

“Jacob? Jacob Black? Non credo proprio che, in questi giorni, si stia dedicando alla meccanica o alle moto” disse Anuk, mentre si riaccendeva un’altra sigaretta.

Per poco non saltai in aria a sentire quelle parole. A quanto sembrava, era ufficiale: Jacob aveva una ragazza. L’unica a non essere stata informata ero io.

La curiosità di conoscere questa fantomatica ragazza, il cui nome iniziava con la “I”, mi logorava, ma l’orgoglio ebbe la meglio e feci finta di non aver sentito alcun riferimento al mio ex-meccanico.

“Comunque se ti interessano le moto, uno di questi giorni, andiamo a prendere la tua motocicletta da Jacob e facciamo un giro insieme” propose Anuk.

Cosa? Un giro in moto? Certo, sono migliorata: l’ultima volta che ho provato a guidarla, sono riuscita a mantenere l’equilibrio per più di cinque minuti… Perché no? Jacob non ha l’esclusiva sulle moto, come io, a quanto sembra, non ce l’ho su di lui, pensai infine.

“Sarebbe grandioso!” risposi, sorridendo raggiante.

“Perché non mi spieghi dove abiti? Ti vengo a trovare oggi pomeriggio” disse Anuk.

Le diedi il mio indirizzo e ci salutammo.

Mentre guidavo sul mio pick-up, diretta a casa, pensavo a quella strana e lunga notte. In poche ore, ero passata dalla disperazione più nera, alla tenue luce di una piccola speranza.

Il bello era che, nonostante, inizialmente, l’idea della moto fosse mirata unicamente a risentire lui, in quel momento non me ne importava un fico secco di riascoltare la sua voce.

Volevo soltanto salire sulla moto e sentire l’ebbrezza del vento trai capelli, per buttarmi alle spalle problemi e sofferenza.

Per la prima volta stavo pensando solo a me stessa.

Come era prevedibile, per tutta la giornata, mi comportai come una specie di mummia o zombie mezzo addormentato.

Avevo sonno e per tutta la durata della gita scolastica, faticai a tenere gli occhi aperti. La mancanza di riposo, unita alla frustrazione di essere stata abbandonata da Jacob, mi resero molto irascibile.

Purtroppo (per lui) Mike non aveva capito che il mio umore era pessimo quel giorno.

Continuava a chiamarmi “Cara” ed a starmi appiccicato come una gomma da masticare sotto la scarpa. Il mio limite di sopportazione era giunto quasi al massimo, quando Mike, fece una cosa inaudita.

Mentre camminavamo, fianco a fianco, in fila con gli altri studenti, Mike mi prese per mano, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Fu uno shock per me: ero abituata ad essere accarezzata da mani fredde, lisce e dure come il ghiaccio o da mani grandi, calde e callose da meccanico. Sentire la piccola mano, molle e sudaticcia di Mike, posarsi su quella mia, mi traumatizzò non poco e fece traboccare il vaso che era già stracolmo.

“Mike?” lo chiamai, cercando di trattenere la rabbia.

“Sì, cara?” chiese lui, felice come una Pasqua.

“Ti dispiacerebbe lasciare la mia mano e smetterla di chiamarmi cara, per favore? Non mi sembra di averti dato il permesso di fare nessuna di queste due cose, quindi sei pregato di smetterla subito!” non avevo urlato, ma il tono era minaccioso. Mike sbiancò all’istante, lasciò andare la mia mano e dopo avermi rivolto uno sguardo spaventato, scappò via.

Ero euforica: ero riuscita ad impaurire qualcuno!

Alla faccia di chi dice che sembro un gattino quando mi arrabbio, pensai sprezzante.

Ero stufa di fare la brava, la buona, la dolce, la comprensiva!

Non sono mica Santa Bella da Forks, pensai furente.

________________

Nota:

ecco il mio contributo, spero vi piaccia…

Scusate lo sfogo contro Mike, ma è da quando ho letto la prima volta Twilight, che desidero che Bella lo maltratti un pochino!

Baci Vannagio.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: vannagio