Capitolo 6
Tante, forse troppe emozioni!
(Il Ballo)
La musica parte, le quattro coppie formate dai campioni tremaghi con i
relative partner, cominciano a danzare sulle lente note di un valzer.
Non riesco a concentrarmi su i passi che devo fare. La mia mente
è lontana, immersa in quella sensazione di calore che poco
prima ha pervaso il mio corpo
Una sensazione molto bella, calda, avvolgente e familiare. Si troppo
familiare, ma non riesco a ricordare quando l’ho
già provata. È come se la mia mente si rifiutasse
di ricordare. Come se volesse nascondere una verità
dolorosa.
< Finalmente è finito >
Un vocione mi riporta alla realtà. Il valzer era terminato
ed io mi ero fermata automaticamente, come se il mio corpo fosse
controllato da un altro cervello, non occupato a pensare.
La pista da ballo è ora piena, durante le mie riflessioni
non mi sono resa conto che a poco a poco tutti gli studenti delle tre
scuole e i professori si erano uniti alle danze.
Devo smetterla di perdermi in stupidi pensieri. Così
perderò tutto il ballo.
< Balli benissimo! >
Mi dice Victor. Non so se sinceramente o ironicamente. Non mi pare di
avergli calpestato i piedi. O forse si? Bho non ricordo.
< Grazie Vic. Anche tu sei un bravo ballerino.
>
Rispondo, nascondendo il mio imbarazzo dietro un sorriso.
Sarà la risposta giusta? Speriamo!
< No! Oggi sono stato bravo perché accanto
a me avevo una ragazza speciale come te >
Non so che dire. La mia unica reazione è arrossire. Chi
avrebbe mai immaginato che dietro la montagna di muscoli di Durmstang
si nascondesse un ragazzo così romantico. Victor
è davvero un ragazzo speciale, DEVO dedicargli
più attenzione. Se lo merita e poi sono sicura che
così facendo mi divertirò da impazzire
Intanto la musica cambia. Dal dolce Valzer si passa alla scatenata
musica disco. La pista diventa più buia, la sua unica
illuminaione è costituita da una palla da discoteca che
emana luce colorata ed intermittente. Ed ecco che il vero ballo del
Ceppo ha inizio.
Sulla pista io e Victor, così come tutti i presenti, ci
scateniamo. Balliamo, anzi è meglio dire che ci dimeniamo a
tempo di musica. Questa serata con Victor è stata stupenda.
Non ho smesso un attimo di ridere e di divertirmi.
Sono due ore continue che ballo, i miei poveri piedi mi supplicano di
fare una pausa. Così prendo Vic per mano e lo trascino a
bordo pista, e da lì assisto ad uno spettacolo pietoso:
Seduti su una panca ci sono i miei più cari amici, Ron ed
Harry, con dei musi lunghissimi.
Victor propone di prenderci qualcosa da bere.
< Si hai ragione ci vuole proprio qualcosa per
dissetarci. >
Così mentre lui va a prendere due bicchieri di burrobirra io
decido di andare dai due grifondoro annoiati
< Non lo trovate un ballo stupendo! >
Dico sedendomi, mentre i miei piedi esultano dalla gioia.
< Si bellissimo! >
commenta Ron acidamente. Sono stati tutto il tempo seduti, ed
io non ho rivolto loro nemmeno una parola. Sono un’amica
orribile! Però posso sempre rimediare, posso far finire
questa serata con un sorriso.
< Che ne dite di prendere qualcosa da bere con me e
Vic? >
Propongo amichevolmente, ma Ron reagisce come se gli avessi tirato un
pugno in faccia.
< Io non fraternizzo con il nemico>
Nemico?! Ok è ufficiale: Ron è
pazzo! Devo rimanere calma non deve andare su tutte le furie.
Devo calmarmi. Faccio un lungo sospiro e rispondo cercando di rendere
il mio tono più pacato, cosa che mi riesce molto difficile
< Nemico? Ma che dici?!Guarda che non ci sono nemici.
Il torneo Tremaghi ha come scopo aiutare i maghi a cooperare tra loro,
a fare amicizia. >
< Quello ha qualcosa di più
dell’amicizia in mente. Credi a me! >
Mi risponde con quell’atteggiamento da grande uomo vissuto
che odio tanto. Ed allora i buoni propositi di qualche secondo fa vanno
a farsi friggere.
< Caro Ron sappi che IO so badare a me stessa! E poi
non capisco dove vuoi arrivare con questo discorso! >
Ron è capace di mandarmi su tutte le furie!
< Io… io…
vogl…>
< LO SO IO DOVE VUOI ARRIVARE! LA PROSSIMA VOLTA SE
VUOI CHE UNA RAGAZZA VENGA CON TE AD UN BALLO INVITALA! >
Interrompo Ron, sono furiosa e ho tanta voglia di tirare uno schiaffo
al mio amico dai capelli rossi, ma ho ancora un briciolo di
lucidità così mi alzo e me ne vado.
La mia bellissima serata non è più
così bellissima, ma non voglio permettere a Ron di rovinare
completamente il ballo. Così raggiungo Victor, sorridendo
sforzatamente, cercando di salvare il salvabile.
Mi dice fissandomi negli occhi
< Herm hai qualcosa che non va? >
< E… no sto bene! Perché?
>
Non sono mai stata brava a mentire, ma oggi non voglio che qualcuno
rovini il mio ballo. Cerco di sorridere in modo più
convincente di prima.
< Bene allora! Perché ti devo dire una cosa
molto importante >
Mi dice prendendomi per mano e, con lo sguardo basso, mi porta in un
luogo più appartato.
Quando si ferma, si mette di spalle e continua a guardare a terra. Lo
sento sospirare più volte, come se si stesse preparando ad
una grande prova. Non capisco cosa gli succeda e non so che fare,
così aspetto dietro le sue spalle che mi dica qualcosa
Ad un tratto si volta, mi guarda negli occhi intensamente e dice tutto
di un fiato
< Hermione tu mi piaci >
Ed ora che dico? Victor certo è un bel ragazzo, simpatico,
intelligente, forte. Ma non mi piace non in quel senso. Resto a bocca
aperta. Che si dice ad un ragazzo che ti rivela i suoi sentimenti?
Grazie?
< Victor tu sei un ragazzo perfetto, bello,
intelligente… >
Cerco di rispondere, ma il mio accompagnatore fraintende le mie parole
e mi bacia. È un bacio dolce, leggero, fatto solo da labbra
che si sfiorano, ma è un bacio importante: è il
mio primo bacio. Quando Victor cerca di trasformare quell'innocuo
bacetto in un vero bacio, qualcosa mi blocca. Un’immagine, un
volto, un sorriso, una strana sensazione.
Tutto ciò mi spinge ad interrompere il contatto delle nostre
labbra. Mi allontano da Victor, confusa e disorientata dai miei stessi
sentimenti.
< Victor senti hai frainteso. >
< Scusa non dovevo >
Mi interrompe, ma io con un mano lo azzittisco. Già
è abbastanza difficile, poi con interruzione diventa
impossibile.
< Vic per favore lasciami finire. Stavo dicendo tu sei
un ragazzo bello, intelligente, coraggioso, forte, dolce, insomma sei
un ragazzo perfetto. Ma non sei il MIO ragazzo perfetto. Io ti voglio
bene, ma solo come amico, non riesco a vederti come il mio ragazzo o
qualcosa di simile. Capisci? >
È stato difficile, ma dovevo mettere in chiaro i miei
sentimenti, non volevo illudere Vic. Ora certo non mi vorrà
più parlare, ma non fa niente, è giusto
così. Mi volto e tento di allontanarmi, ma qualcosa di forte
mi trattiene.
< Non ti preoccupare. Capisco cosa vuoi dire. Se tu mi
vedi come un amico, e se vuoi essere ancora mia amica , per me va bene.
Le delusioni amorose a quest’età sono
più che normali >
Mi dice, sorridendo, a si vede da lontano che soffre. È
davvero un ragazzo perfetto! Io non so cosa rispondere tutto quello che
riesco a fare e abbraccialo calorosamente e sussurrargli un
piccolissimo ma sentito:
< Grazie Vic! Ti voglio bene >
Con queste semplici parole mi allontano da un mio nuovo, vero amico.
Mentre cammino sorridendo ripensando alle tante, forse troppe, emozioni
di questa serata incrocio lo sguardo di Cedric, che da lontano ha
assistito alla scena.
< Ciao Cedric! Sai ti devo raccontare tante cose
>
Mi risponde adirato, con una scintilla che non avevo mai vista nel suo
sguardo
< Non credo ce ne sia bisogno, ho visto tutto da qui.
Certo non ho sentito niente, ma non credo ci sia il bisogno del sonoro
per capire cosa è successo >
Mi lascia di stucco. Non capisco. Ho fatto qualcosa che può
averlo infastidito? Ripenso e ripenso, ma non trovo nessun motivo di
questo suo comportamento. Cedric mi guarda disprezzandomi, si gira ed
inizia ad allontanarsi.
Io lo trattengo per il braccio, devo sapere cosa
c’è che non va!
< Ced ma è successo qualcosa? Ho fatto
qualcosa di sbagliato >
Chiedo preoccupata.
< E' successo qualcosa? Ho fatto qualcosa di
sbagliato? >
Mi fa il verso
< Certo che hai fatto qualcosa di sbagliato. Ti ho
visto baciare Victor, sai! Secondo te baciare il nemico ti sembra
qualcosa di giusto da fare? >
Il nemico? È di questo che si tratta? Ma che è
successo oggi? Si sono messi d’accordo? Tutti con questa
storia del nemico!
Ora basta! Sono stufa del “nemico”! Inizo a
gridare, la rabbia mi ha dato alla testa
< BASTA CON QUESTA STORIA DEL NEMICO! VICTOR NON
è IL NEMICO E SE LA PENSI COSì SIGNIFICA CHE NON
HAI CAPITO NIENTE DEL TORNEO TREMAGHI. E SE POI BACIO QUALCUNO, ANCHE
SE FOSSE UN DISSENNATORE, SONO FATTI MIE! CEDRIC TI CREDEVO PIU'
INTELLIGENTE! MI HAI DELUSO >
I suoi occhi sono diventati una fiamma di fuoco. Il suo tono
non è alto come il mio, ma le sue parole fanno
più male.
< No Hermione, sei stata tu a deludermi! >
Detto questo si gira e se ne va. Questa volta non lo fermo. Non ho la
forza. Mi sento male, sento uno squarcio al centro del petto, proprio
dove è collocato il cuore. Questo squarcio brucia, fa male,
fa troppo male. È come se qualcuno mi avesse preso il cuore
e dopo averlo pugnalato lo avesse ricollocato al suo posto.
Mi siedo sulla scala di ingresso alla sala grande e piango. Le lacrime
scendono abbondanti come se dovessero spegnere l’incendio di
dolore che brucia dentro me, ma non ci riescono.