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Autore: Lord Ace    24/09/2009    1 recensioni
Una brutta giornata termina con un viaggio indimenticabile, riuscirà un sogno a far scappare la malinconia?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci fermammo soltanto un’altra ora presso Mefisto, un’ora nel quale lui ci diede consigli e nuove formule per combattere e contrastare l’Oscurità. Eravamo finalmente pronti alla battaglia finale contro Occhi Blu, ma sapevamo ancora meglio che per poter arrivare a lui avremmo dovuto causare una guerra, che facesse da sfondo alla nostra grande battaglia. Ma Mefisto aveva dato delle indicazioni molto vaghe, quindi per prima cosa saremo dovuti andare dove c’era lo scontento, esaltarlo in modo da causare una guerra civile e infine sfidare Occhi Blu e sconfiggerlo, in modo che L’ombra potesse essere rinchiusa per sempre.

Ero nervoso, e non potevo fare niente per calmarmi. Per questo decisi di pensare solamente alle piccole cose per adesso, un passo alla volta era la tecnica giusta per non farsi prendere dal panico. Quindi la prima cosa da fare era recuperare Ala Rossa, che sotto ordine di Mefisto, ci raggiunse immediatamente dopo il racconto. La nostra presentazione fu abbastanza formale, e per lo più parlo Zanna Nera, felice di aver visto sua sorella dopo tantisismo tempo. Adesso avrei dovuto improvvisamente imparare una tecnica che nessuno sciamano era in grado di compiere, perché inventata dallo stesso Zanna Nera, ossia combattere con due spiriti contemporaneamente. Bisognava avere un grandissimo controllo e non perdere mai la gestione dei propri poteri, o si rischiava di impazzire per sempre.

Alla fine di quell’ora finalmente Mefisto aprì la porta per il mondo reale, e io rientrai in possesso di un nuovo corpo, nuovo e in piena forma, come quello vecchio, con l’unica eccezione che questo la testa ce l’aveva ancora. E’ stata una strana sensazione abbandonare il mondo dei morti, perché mi ero abituato a poterlo comandare a mio piacimento, mentre il mondo dei vivi aveva le sue leggi, e anche io dovevo sottostarne. Ricomparimmo in un angolo buio di Rubinia, dove immediatamente recitai la formula per nascondere i miei due spiriti a controlli indiscreti. Così avrei potuto mimetizzarmi tra la gente e trovare gente disposta a ribellarsi ad un tiranno che si spacciava per sovrano illuminato. Sapevo che non sarebbe stato facile, ma dovevo provarci e in qualche modo ci provai!

Mi nascosi in una locanda, presso la periferia della città, dove giravano briganti, ladri e assassini e tutto il genere di feccia di cui avevo bisogno per organizzare una rivolta. Grazie ai consigli di Mefisto, fu facile manipolare come allocchi quegli stupidi. Gli raccontai chela settimana a venire era stata stabilita una grande rivolta da parte di un gruppo di rivoluzionari, e che al più presto avrebbero dovuto trovare compagni e lo stesso giorno insorgere anche loro, per cogliere le guardie di sorpresa e abbaterle per numero. Girando per le altre locande, fu facile raccontare la stessa storia e far germogliare il seme della rivolta. Benissimo, la città di Rubinia era ormai pronta per la rivoluzione, adesso mancava solamente Nerona e poi le due di tre città influenti sarebbero state pronte per la rivolta. A Zaffiria non ci avrei neanche provato, erano tutti troppo fedeli a Occhi Blu per tentare la rivolta. Ma se avessi avuto fortuna, tra una settimana il nemico si sarebbe lasciato prendere dal panico per la rivoluzione e avrebbe lasciato il suo re senza protezione.

Lasciare Rubinia fu ancora più facile che entrarci, perché le guardie non prestavano la minima attenzione a chi usciva, ma solamente a chi entrava. Sfortunatamente non potevo usare nessuno dei due draghi altrimenti Occhi Blu mi avrebbe individuato subito, quindi dovevo accontentarmi di andare a piedi. Fu un lungo viaggio di tre giorni, e per fortuna le conoscenze di Zanna Nera mi permisero di fare il percorso più breve e non le vie princiapali, che potevano essere sorvegliate. Purtroppo, per tutto il viaggio mi dovetti sorbire il litigio di Zanna Nera e Ala Rossa con l’argomento “Decadentismo di Rubinia”. Potrete capire che due draghi vecchi di secoli si accapiglino sulle minime cose, se aggiungete che sono fratello e sorella, ne verrà fuori il caos più assoluto. Nerona era decisamente conservata molto meglio che Rubinia, a detta di Zanna Nera, sembrava come se non l’avesse mai lasciata. Era impossibile trovare a Nerona una locanda malfamata abbastanza da trovare dei criminali. E quindi mi misi a cercare letteralmente ovunque, ma proprio ovunque, finchè non intravidi due uomini armati di coltello dirigersi verso l’entrata alle fogne. Ebbi l’immensa fortuna di trovarmi nel bel mezzo di una riunione di almeno un centinaio di briganti, dove la fortuna decise di sorridermi; ebbi infatti l’occasione di perorare la mia causa e di acquistare degli alleati importanti, che mi consentirono di considerare anche Nerona ormai pronta per la rivoluzione. Sfortunatamente Zanna Nera non era minimamente soddisfatto di quella situazione; voleva infatti cercare maggiori alleati a Nerona. Ma il mio timore era che calcando troppo la mano, ci saremmo esposti prima del tempo agli occhi delle guardie e avremmo rivelato il nostro piano. Ovviamente su questo argomento discutemmo a lungo, e alternavamo le discussioni accese ai nostri allenamenti, perché volevamo assolutamente essere pronti per il grande giorno. Non nego che fu una settimana difficile, ma alla fine riuscii ad avere la meglio sul mio caro spirito. Probabilmente la cosa più difficile di quella settimana fu riuscire a imparare la tecnica della doppia evocazione, e forse proprio per questo nessuno prima di me ci aveva mai provato.

Ma, contro tutte le probabilità, al termine della settimana eravamo pronti a sferrare un attacco diretto e letale al nostro nemico. Sfortunatamente, più ci concentravamo sull’obbiettivo, più ci ritornava in mente la storia che Mefisto ci aveva raccontato. Era una storia triste ma alla quale non potevamo pensare subito, perché gli scrupoli non potevano interrompere il nostro piano di liberazione.

Il piano era stato molto bene elaborato. Le rivolte sarebbero scoppiate contemporaneamente nelle due città dopo che sarebbe stato dato loro il segnale da parte nostra, ma con un picco a Nerona. In questo modo Occhi Blu avrebbe mandato il grosso delle sue forze e lui stesso a combattere nella città più in difficoltà, e lì lo avremmo battuto. Ci dirigemmo a Nerona giusto in tempo per dare il segnale d’attacco. Non avevamo idea che tutta la città avrebbe aiutato i ribelli non appena la figura di Zanna Nera fosse apparso nel cielo. Sentii il mio spirito sussultare, la città non lo aveva dimenticato e a distanza di tantissimi anni gli era ancora fedele. Straordinario a vedersi, uomini, donne e bambini che combattevano uniti contro gli uomini del tiranno. Fu in quel momento che Zanna Nera fece l’errore più grosso, che non ci eravamo augurati di fare.

“Simox, non posso credere che questa gente verrà uccisa solo per aprirci un varco verso Occhi Blu, li stiamo sfruttando!”

“E’ necessario se vogliamo arrivare all’obbiettivo con meno difficoltà possibili!”

“Mi spiace ma non ci stò!”

“Come? Hai deciso proprio adesso che siamo ad un passo dalla vendetta, dalla giustizia e dalla libertà di tirarti indietro?”

“Si può mettere in questo modo, non ti aiuterò a ottenere la mia vendetta se ciò comporterà la morte della mia città”

“E cosa vuoi fare allora? Ormai la battaglia è iniziata! Non possiamo tornare indietro”

“Combattiamo anche noi, abbiamo abbastanza potere per salvare la popolazione quindi usiamolo”

“Ma potremmo perdere energie prima del combattimento finale, cosa faremo una volta che ci ritroveremo esausti mentre Occhi Blu sarà fresco e più potente che mai?”

“Non lo so, ma sento che è la cosa giusta Simox”

Sbuffai rumorosamente, non mi piaceva quel cambiamento al piano, era molto più rischioso per tutti, meno che per la popolazione. Non riuscivo a capire il sentimento che legava Zanna Nera alla sua popolazione, non ero mai stato un leader e quindi non avevo mai provato l’affetto per qualcuno che dovevo proteggere. Comunque non riuscivo a contraddire Zanna Nera, perché gli dovevo molto e ormai lo consideravo come una parte di me a cui dare ascolto.

-Maledizione arriviamo!-

Dissi prima di lanciare il drago in picchiata verso la città. Evocai anche Ala Rossa, che insieme a Zanna Nera crearono il panico nel nemico.  Le fiamme dei miei spiriti contribbuirono a distruggere ogni resistenza che le guardie potevano opporre, e tutto sommato non fu una lunga battaglia quella all’interno della città. Sfortunatamente la storia non fu la stessa per la battaglia all’esterno delle mura. L’armata di rinforzo arrivò poco dopo la fine della prima contesa. Era probabilmente composto da almeno mille uomini, tutti con armatura nera e con gli spiriti già pronti per la battaglia. Mi pentii subito di aver aiutato la popolazione, ma in qualche modo il desiderio di proteggerla aveva aizzato ancora di più i due draghi. Senza ulteriore indugio ci lanciammo all’attacco, in cerca di Occhi Blu. I primi problemi sorsero quando ci accorgemmo che lui non era venuto a Nerona con le truppe, le aveva mandate sole!

Il nostro piano stava crollando lentamente, e ciò suscitò una rabbia feroce nella mia squadra. Perché non era venuto? Ala Rossa e Zanna Nera erano sicuri che non si sarebbe lasciato scappare l’occasione di affrontarmi, ma perché non era venuto? Perché?

Senza rendercene conto, ci trovammo a combattere contro la maggior parte dei soldati nemici. Anche se gli tenevamo testa ampiamente, sapevo che stavo costringendo il mio corpo e i miei spiriti ad un duro sforzo spirituale. Sentivo la stanchezza avanzare a grandi passi, ma la rabbia la respingeva, come se in me ci fosse  stata un’altra battaglia. Per sfogare la nostra rabbia, avevamo consumato la maggior parte delle nostre forze, e senza rendercene  conto, avevamo fatto il gioco di Occhi Blu. Scoprimmo solo alla fine della battaglia che lui si era nascosto tra le fila dei suoi uomini. Combattendo come un soldato per tutto il tempo ci aveva letteralmente fregato; infatti quando si rivelò, riuscii a sopraffarci in pochissimo tempo e a spingersi a tutta violenza contro le porte della città.

Non credevo che il ferro potesse accogliere il mio corpo con tanta durezza da farmi dimenticare la stanchezza per accogliere il dolore. Credevo di essermi rotto qualche cosa, ma non potevo assolutamente permettermi di perdere quella battaglia. C’era in gioco troppo per poter considerare l’idea della sconfitta e io ero intenzionato a vincere, costasse quel che mi costasse. Dovevo a Zanna Nera tutto quello che era successo in quei giorni, perché per la prima volta la mia vita aveva uno scopo! Non so chi di voi capirà il significato di aver scoperto il senso della propria vita, proprio nel momento in cui era al suo abisso più profondo. No, assolutamente avrei portato a termine il mio destino, anche se ciò avesse richiesto la vita era un sacrificio che ero pronto a fare.

Quando la fredda terra accolse le mie doloranti membra avevo già deciso che mi sarei rialzato. Non sapevo se c’era un modo per vincere in quelle condizioni, ma sicuramente avrei provato ogni cosa possibile per abbattere  il mio nemico. Come promesso a me stesso mi rialzai, zoppicavo vistosamente verso il mio nemico, che a sua volta si avvicinava camminando. Lentamente sentii il sangue cominciare a scorrermi davanti agli occhi, probabilmente perché sbattendo contro la porta mi ero procurato un taglio sulla fronte, e adesso avevo gli occhi quasi oscurati. Fu in quel momento che capii che Occhi Blu non poteva essere sconfitto, non con la fora; infatti era chiaro che se gli avessi dato l’opportunità mi avrebbe ucciso, quindi non dovevo assolutamente permettere che lui mi raggiungesse.

La risposta mi parve immediata, ma non era tanto facile da realizzare. Se Occhi Blu era davvero posseduto dall’Ombra, soltanto la Luce avrebbe potuto sconfiggerlo, ma era impossibile evocare il massimo bene senza i tre draghi, e forse era proprio per quello che l’Ombra ne aveva preso uno. Fu in quel momento che capii il reale significato dell’ultima formula che Mefisto mi aveva insegnato. Mi aveva liquidato dicendo che al momento opportuno questa formula mi sarebbe servita per fare qualcosa di impossibile. Non l’avevo memorizzata bene, quindi mi ci volle qualche minuto per ricordarla. Non sapevo se avrebbe avuto successo, ma era l’ultima carta che potevo giocare, quella che avrebbe decretato vita o morte per me e per tutti.

- La Luce si divise in tre, io la ricompongo!-

Niente, non successe niente. Ma non potevo scoraggiarmi, Occhi Blu si avvicinava e la morte veniva pari passo con lui.

-La Luce si divise in tre, io la ricompongo!-

Niente anche questa volta. Perché non funzionava? Mefisto mi aveva promesso che con questa avrei fatto qualcosa che pareva impossibile. Dove stavo sbagliando? Perché non riuscivo? Non ero forse io che avrei dovuto liberare Zanna Nera? Non ero forse io che avrei dovuto sconfiggere Occhi Blu ? Non ero forse sceso all’inferno per ottenere il potere necessario a sconfiggerlo? Perché allora la fortuna non mi sorrideva dopo tutto questo?

Non c’era tempo per dare risposta alle domande, perché ormai riuscivo a guardare negli occhi il mio nemico, e potevo vedere la sua spada che lentamente veniva sguainata, una spada che ben presto avrebbe assaggiato il mio sangue un’altra volta e probabilmente non avrebbe risparmiato niente di me. Era tutto finito ormai, non c’era più possibilità di vincere contro il mio nemico. O forse no? Forse c’era ancora una speranza, dopo tutto non ero ancora morto, e avevo ancora una possibilità di riuscire a salvarmi. Liberai gli spiriti dal mio controllo, in modo da avere il cento per cento del mio potere a disposizione e infine ci riprovai per l’ultima volta. Ero esausto e non riuscivo quasi a parlare, ma almeno dovevo provarci

-La…. Luce… Si… Divise… In… Tre… Io…. La… RICOMPONGO!-

Sprofondai nelle tenebre dell’incoscienza dopo quell’ultimo grido disperato. Ero stato vinto dalla stanchezza e dal dolore, e se non fosse stato per gli abitanti di Nerona, sicuramente sarei morto.

Ma a quanto pare il destino aveva  deciso qualcosa di diverso per me ancora una volta. Mi risvegliai il giorno dopo in un letto soffice e morbido. All’inizio pensai di essere morto, ma poi quando aprii gli occhi, riuscii a vedere le numerose bende che coprivano il mio corpo. A confutare la teoria della morte fu però il dolore, che acuto attraversò il mio corpo. Ero vivo, ero vivo!

Nello stesso momento in cui realizzai questa verità, la mia mente fu invasa di domande. Che cosa era successo? Dov’era Occhi Blu? Dov’era Zanna Nera? Dov’era Ala Rossa? Avevamo vinto? Avevamo perso? Semplicemente quelle domande erano troppe per riuscire a stare tranquillo, e per fortuna la prevvidenza fece sopraggiungere i pensieri confortanti del mio spirito

“Ti sei svegliato finalmente! Abbiamo creduto che dovessi morire da un momento all’altro, è un vero miracolo che tu sia vivo”

Sentivo che era euforico, perché i suoi pensieri lasciavano trasparire una certa eccitazione.

“Cos’è successo Zanna?”

“Una cosa che non puoi neanche immaginare, abbiamo vinto, anzi hai vinto! Con la tua ultima formula sei riuscito a liberare Occhi Blu e a farci ricostituire la Luce, con la quale abbiamo sconfitto l’Ombra rinchiudendola nel centro della terra, hai fatto un miracolo! Hai fatto l’impossibile!”

Il dolore si faceva sempre più forte ogni momento che passava, e anche se non posso provarlo, sentivo la fine scivolarmi accanto. Il mio destino si era compiuto, e adesso sarei potuto morire in pace. Realizzai quanto ero cambiato in quel viaggio, nel quale avevo conosciuto il sacrificio, la pazienza, la riflessione e l’amicizia più sincera, la perseveranza. Peccato che tutto dovesse finire proprio con la mia morte. In un momento sentii la stanchezza essermi addosso e chiusi gli occhi. Dormii come non avevo mai dormito, dormii con la serenità di aver fatto qualcosa per la quale molta gente sarebbe stata orgogliosa di me. Riposai perché me lo meritavo davvero.

EPILOGO

Mi svegliai nella mia stanza, le ferite erano scomparse e le energie erano tornate, ma non era sparito il ricordo delle mie avventure. Era stato un sogno? Era stato reale? Non potevo dare risposta a queste domande, ma volevo dimostrare di avere imparato qualcosa durante il mio viaggio. Quel giorno, la mia vita cambiò radicalmente. Quel giorno, decisi che avrei tramandato la mia storia.

  
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