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Autore: ilenia23    25/09/2009    4 recensioni
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E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua! Ringrazio tutti per i bei complimenti e per le visite. Allora, il capitolo come già vi ho detto riprende da dove ho lasciato il precedente e dopo questa parte cambieranno molte cose...Infatti si faranno delle rivelazioni abbastanza sconvolgenti....Mi raccomando, COMMENTATE!!!
Se avete qualche dubbio io sono a vostra disposizione.
Baci, Ile.


Poco fuori Hogsmeade – Maggio 1995

Aryana Silente

“Sei sicura che non vuoi niente?” bofonchiò Sirius con la bocca piena di torta alle mele.
“No,stai tranquillo. Mangia pure quanto vuoi”risposi raccogliendo i vestiti dal pavimento e incominciando a rivestirmi di malavoglia.  
“Mancano poco più di due ore all’ alba..”sbuffai, calzando gli stivaletti.
“Non ricordarmelo”sussurrò attirandomi a lui con lo sguardo.
Mi sedetti a gambe incrociate di fronte a lui e con la punta delle dita ripulii la bocca dalle molliche. Lui la afferrò e incominciò a baciarla,senza smettere di guardarmi.
Potrei riempire le pagine per la descrizione delle sensazioni che mi invadevano in quel momento. Ma sarebbero inutili.
La verità è che ero semplicemente felice.
Era questo che mi ero persa in tutti questi anni?
“Vieni con me..” bisbigliai, come per esprimere un desiderio sottovoce per paura che non si avveri.
“Assolutamente no, elfo”disse rocamente.
Il suo sguardo era cupo.
Una lacrima rigò il mio volto, inaspettatamente.
“Temevo questa risposta da parte tua. La temevo più di ogni altra. Perché ti conosco”.
Sorrise debolmente.
“Immagino sia inutile dirti ciò che già sai. Con il mio aiuto potresti avere un riparo molto più sicuro, non saresti costretto a vivere in questo modo..come un animale..avresti tutto ciò di cui necessita un uomo per poter vivere decentemente: un tetto sopra la testa, un letto dove dormire, cibo decente..e poi avresti me”.
“Non mi tentare. È già abbastanza difficile così..”.
“Hogwarts è un posto sicuro”.
“Davvero? Con Piton che ci sta con il fiato sul collo? Con la perenne paura di essere scoperti? No, elfo, non posso farti una cosa del genere. Il rischio è troppo alto. L’ ultima delle cose che vorrei è metterti in pericolo”.
“È un rischio che io scelgo di correre..per te. Perché si da il caso che non sei solo tu a non volermi mettere in pericolo. Sarei molto più tranquilla se potessi essere io stessa a nasconderti”.
“Aryana, ho detto di no, chiuso il discorso”.
“Potresti stare più vicino ad Harry, più vicino a me. In questi anni nessuno ha scoperto del nostro matrimonio..è stato facile nasconderlo..potremmo fare lo stesso con te. Lo sai quanto siamo bravi a mentire, a mantenere i segreti, a scappare e ad agire nell’ ombra. Non so neanche perché siamo finiti a Grifondoro. Siamo due perfetti, diabolici Serpeverde”.
Riuscii nuovamente a far apparire un debole sorriso sul suo volto scarno.
“Aryana, ti prego. Sai benissimo che è impossibile. Basta” disse con tono dolce ma con uno sguardo deciso e perentorio.
 Ci guardammo per un po’, l’ uno in contemplazione dell’ altro, completamente persi nell’ immensità dei nostri sguardi.
“Invece di perdere tempo a parlare di quello che succederà domani, parlami di oggi. Parlami di te. Cosa ci fai qui? Voglio sapere tutto. Ogni cosa che hai fatto da quando ci siamo lasciati”disse, tormentando il filo d’oro appeso al mio collo.
“Perché non inizi tu?”gli chiesi, tergiversando con nonchalance.
“Non voglio parlare di Azkaban. Ti basta sapere che è stato un inferno. Dodici anni là dentro sono pesati  come duecento. E credo di non avere nient’altro da dire”disse più cupo che mai.
Tacqui. Ci sono cose che non hanno bisogno di spiegazioni.
“Poi ho visto quel dannato topo sul giornale e non so…è scattato qualcosa in me. La voglia di vendetta è diventata più forte di tutto. Ho fatto cose di cui non mi credevo nemmeno capace…Sono sopravvissuto con niente. Vivevo di rancore e di ossessioni. Non conoscevo neanche la paura. È durato poco questo periodo delirante. Poi è arrivato Harry nella mia vita. Quei tre ragazzini mi hanno salvato la vita, ho ritrovato Remus e ho riscoperto la speranza,capisci? Sono tornato umano.
Con i suoi svantaggi,però. Innanzi tutto dovevo provvedere a mangiare almeno una volta ogni due giorni e poi ho ripreso ad avere paura. Ora, ho qualcosa da perdere perciò devo stare attento. Devo prendermi cura del nostro figlioccio adesso e anche di te”disse dolcemente.
“Sai benissimo che me la so cavare da sola”ironizzai.
“Perché sei tornata Aryana?”chiese all’improvviso.
Adesso era il mio turno.
“Sei stata a Shantaram, non è così? Tutti questi anni…per colpa mia?”.
Ghignai sarcastica. Il destino era stato una carogna con noi due. Ma adesso…    
“In un certo senso…”.
“Perché sei così vaga?C’è qualcosa che vuoi dirmi?”.
“Ci sono tante cose di cui vorrei parlarti…Sono tornata perché Lui sta tornando di nuovo. Ma questo penso che tu lo abbia già intuito,no?”.
Annuii in attesa che dicessi qualcos’ altro.
“Scusa è che non mi va di parlare di lavoro. Non faccio altro da mesi..”.
“Certo, ti capisco”.
“No, non capisci. La verità è che…c’è qualcosa che devo dirti..qualcosa che ti ho tenuto nascosto..” incominciai titubante.
Era giunto il momento di svelare la verità che mi aveva legata a Sirius inevitabilmente tutti quegli anni. Quel segreto era una delle ragioni principali per la quale non riuscii ad odiare Sirius neanche per un istante. Poiché quella realtà celata per così tanto tempo, mi rimandava inevitabilmente al Sirius che avevo conosciuto ad Hogwarts e di cui mi ero follemente innamorata, nonostante mi avessero fatto credere che quel Sirius non fosse mai esistito, che era soltanto una finzione. Io continuavo ad essergli intrecciata con una catena impossibile da rompere..quella catena era il mio segreto, la mia salvezza, il mio porto sicuro in tutti quegli anni, l’ unica cosa che mi faceva ancora sperare.
“Quando sono venuta a trovarti ad Azkaban..io ti ho detto che…avevo..che avevo”singhiozzai, scossa.
Mi guardò preoccupato, abbracciandomi.
“Elfo, va tutto bene, stai tranquilla..”.
“No, non va tutto bene. Oh Merlino, Sirius, sei stato così stupido a non dirmi la verità! Ti saresti evitato quattordici anni di sensi di colpa!”strillai isterica.
“Elfo, non fare così. Ti ho visto piangere di più in queste ore che in tutta la vita. Non ti riconosco più..”cercò di tirarmi su il morale.
“Io ti ho detto che avevo ucciso..il nostro bambino..”.
L’atmosfera cambiò improvvisamente.
“Io..non sai quanto..”mormorò mortificato.
“No, stai zitto, fammi finire. Io non l’ ho fatto”dissi,mettendogli una mano sulla bocca.  
Mi ero appena levata un macigno dallo stomaco.
Quattordici anni a fingere e adesso era quasi tutto finito.
“Cosa?”bisbigliò incredulo Sirius.
Si alzò in piedi e incominciò a camminare avanti e indietro per la caverna, mugugnando frasi sconnesse e insensate.
“Non capisco…cosa stai dicendo..io..”.
“Sirius, ascoltami. Io ho tenuto il bambino”.
“No, è impossibile..poi tu hai continuato a lavorare..e hai arrestato Bellatrix e Lestrange…io..”.
“Dopo il nostro incontro ad Azkaban, volevo davvero darlo via ma più il tempo passava più ero titubante. Nell’ incertezza ho continuato a lavorare come Auror, buttandomi a capofitto nel lavoro, cercando di distrarmi. Ma tu rimanevi sempre lì ,nella mia testa. La situazione è andata avanti così per mesi, fino a quando non ho potuto più nasconderlo e ho confessato tutto a mio padre. Insieme abbiamo deciso che la cosa migliore per tutti fosse quella di andare via per un po’ di tempo, a Shantaram. All’ inizio doveva essere una situazione temporanea, solo fino alla nascita del bambino in modo tale che nessuno avrebbe scoperto nulla. Avrei dovuto fare avanti e indietro da Londra a Shantaram,mentre il bambino sarebbe rimasto nella foresta insieme ai nonni. Ma poi non ce la feci a lasciarlo per cui anch’ io sono rimasta lì per dodici lunghissimi anni. Continuavo a lavorare per il Ministero negli affari esteri e scrivevo libri..”.
“Si, ho sentito dei tuoi libri e del tuo lavoro con qualche notizia sentita per sbaglio in prigione”.
“Ad ogni modo, il giorno della tua evasione, ho avuto un incubo tremendo e da quel giorno non sono finiti. Sono esattamente come quelli durante la prima guerra, te li ricordi, vero? Ogni volta che ne avevo uno tremava tutta la stanza. Come sai, non credo nelle coincidenze quindi decisi di tornare in Inghilterra definitivamente, lasciando nostro figlio a Shantaram mentre io mi occupavo della coppa e adesso del torneo”.
“Aspetta, aspetta…figlio?A Shantaram?Lui è ancora lì?”.
“Scusa, sto andando troppo veloce....”.
“Prova a incominciare dall’ inizio..”.
“Uriel mi ha aiutato per tutta la gravidanza..è stato difficile senza di te..avevo paura che qualcosa potesse andare storto, che facessi la fine di mia madre, ero terrorizzata dal dolore e dal futuro. Il parto non è stato né facile né poco doloroso ma andò tutto bene.  Il 23 giugno 1982 nacque il bambino ed era bello, sano, perfetto..”.
“Quindi è un maschio?”.
“Si, è un maschio. Si chiama James”.
Lo vidi sussultare,sconvolto.
Aveva gli occhi sbarrati, una strana luce negli occhi ma poi sorrise, un sorriso raggiante che invase tutto il mio animo.
Sorrisi anch’io e iniziammo a ridere insieme.
“Oh, Merlino, ho un figlio. Voglio sapere tutto di lui: com’è, cosa gli piace..tutto!”esclamò frenetico mentre si precipitava su di me.
“Lui è uguale a te: gli stessi occhi, gli stessi capelli, il tuo stesso carattere. Lo sai che ha quasi distrutto il palazzo di Ernest e Tatami per scappare da Shantaram e venire ad Hogwarts con me?”.
“Cosa?”.
“Si, non riesce a stare rinchiuso in un posto per troppo tempo. Esattamente come suo padre. Ha provato a scappare non sai quante volte”.
“È  ancora a Shantaram?”.
“A dire il vero, no. Il piano originale era farlo rimanere lì fino a quando il polverone sollevatosi per il mio ritorno, la coppa e il Torneo si fosse calmato ma poi le cose sono cambiate. Vista la sua insofferenza volevo tenerlo a tutti costi nascosto ad Hogwarts con me e con mio padre..avrebbe conosciuto anche Harry, sarebbe stato perfetto. Purtroppo con tutte le cose che sono successe è stato impossibile trovare il momento adatto per il suo viaggio perciò abbiamo aspettato la fine della seconda prova prima di farlo arrivare con Uriel come accompagnatore”.
“Aspetta, la seconda prova è stata qualche settimana fa..quindi lui è qui?”.
“Ancora no, arriverà fra circa tre ore ad Hogsmeade. Con il mantello dell’ invisibilità lo condurrò ad Hogwarts dove sarà al sicuro, al mio fianco. Potresti fare lo stesso”.
“No, no aspetta..quindi lui adesso ha quattordici anni?”.
“Tredici. Ne compierà quattordici a Giugno. Dovresti vederlo, è alto quasi quanto te ormai. E dovresti vedere com’ è bravo a formulare Incantesimi, proprio come me ma non ha molta voglia di studiare. A lui piace di più la pratica”.
“Davvero? Non è andato ad Hogwarts, quindi? Dove ha studiato tutto questo tempo?”.
“No, ha studiato a Shantaram. È molto dotato e così precoce... Parla l’ elfico quasi meglio di noi due, ormai, e dovresti vedere come usa la spada…Uriel non riesce a batterlo nemmeno se si impegna. È testardo, non conosce né modestia né pudore ed è fin troppo pungente nelle risposte, però sono riuscita ad insegnargli almeno qualche rudimento sull’ educazione da tenere in pubblico. Poi è vanitoso oltre ogni limite..”.
“Ha la stessa eleganza e classe di suo padre?”chiese accattivante.
“Purtroppo si. Non dimenticare che ,in più di te, lui è di razza reale. Ha anche il tuo stesso sorriso malandrino e ruffiano, fa fare alla gente tutto quello che vuole. Faccia d’ angelo e mente di un diavolo. Quando vuole qualcosa, stai sicuro che la ottiene. È troppo orgoglioso e fumantino ed è arrogante e superficiale quasi quanto lo eri tu ad Hogwarts”.
Scoppiò nella sua solita risata sguaiata.
“Ha anche moltissimi pregi, però: da me ha preso il talento per le arti magiche. Mantiene sempre la parola data, è generoso, intelligente, leale, coraggioso. Ti guarda sempre negli occhi quando ti parla. Sempre. Anche se all’ apparenza sembra non ascoltare, percepisce tutto quello che gli sta attorno, è un grande osservatore. Ha un grande cuore e una forte sensibilità, anche se è troppo orgoglioso per ammetterlo”esclamai,senza smettere di sorridere.
Lo giuro, mai sorriso così tanto in tutta la vita.
“Elfo, voglio che tu sappia che...si, insomma…io avrei capito. Se tu avessi…beh, lo sai…io avrei capito e non sarebbe cambiato niente”disse improvvisamente serio.
“Sarebbe cambiato qualcosa invece. È inevitabile che sia così. Ma non è successo fortunatamente”.
“Hai fatto un lavoro straordinario”.
“Aspetta di vederlo, almeno”.
“Non ne ho bisogno. Già il fatto che tu sia la madre e io sia il padre è una garanzia. Sarà straordinario..è nostro figlio, in fondo”.
“Già ma c’è un’ altra cosa che devo dirti”.
“Io ho ancora così tante cose da chiederti”.
“Gli ho detto che tu sei morto”dissi tutto d’un fiato, smorzando il sorriso raggiante sul suo viso. Boccheggiò per qualche secondo, incredulo.
“Oh..io..lo capisco..cioè è stato giusto così..”.
“Era la cosa più facile da dire, Sir. Perdonami”.
“Elfo, io non ho niente da perdonarti. Hai fatto la cosa giusta in quel momento, io avrei fatto lo stesso, probabilmente”.
“Sistemeremo le cose,te lo prometto. Se venissi con me ad Hogwarts tutto sarebbe più semplice”.
“Aryana, questa non è la soluzione più adatta”mi interruppe immediatamente.
“Non puoi passare tutta la vita, scappando e nascondendoti. Dobbiamo cambiare questa situazione”.
“Non parlare così”.
“Così come?”.
“Come se a me piaccia fare questa vita”.
“Non ho mai detto questo”.
“Aryana, per adesso le cose stanno così. Presto la guerra scoppierà e io potrò uscire allo scoperto”.
“Non è ancora giunto quel momento..potrebbero volerci mesi,anni..”.
“Allora, aspetterò. Preferisco marcire piuttosto che mettervi in pericolo”.
“Sei peggio di un mulo. Pensavo che la prigione avesse smorzato la tua presunzione di aver sempre ragione ma a quanto pare..”.
“Vieni qui”bisbigliò rocamente.
Mi accoccolai tra le sue braccia, godendomi quei brevi attimi di libertà.
“Non ti devi preoccupare per me, elfo. Tu devi pensare a te stessa, a James e a Harry”.
“Mi stai chiedendo l’ impossibile”.
“Devi stare tranquilla, io me la saprò cavare. Ce l’ ho fatta fino ad ora”.
“Perché sei il miglior Auror con il quale abbia mai lavorato..”lo coccolai, sensuale.
Conoscevo fin troppo bene Sirius per sapere che quelle piccole adulazioni facevano ruggire il suo orgoglio.
“Non a caso sono tuo marito”.
Restammo l’ uno tra le braccia dell’ altro fino all’ alba, il momento di tornare al castello.
“Ci vediamo tra due giorni al tramonto, intesi?”.
“Si, elfo. Adesso vai e stai attenta”.
“Tu stai attento”.
Dopo un fugace bacio fui fuori dalla caverna, sul sentiero di montagna che conduceva dritto ad Hogsmeade.
Il mio cuore sarebbe stato leggerissimo se non fosse stata per la preoccupazione che attanagliava le viscere nel mio stomaco.
Adesso sarei dovuta stare molto attenta ad ogni mio passo, ne andava della vita di Uriel e James. Nessuno avrebbe dovuto sapere, nessuno avrebbe dovuto fare domande e per questo dovevamo essere invisibili.
Era giunto il momento di ricongiungermi a mio figlio, James Albus Black. 
  
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